A Pascal, oggigiorno i neuroscienziati avrebbero gridato: "uno di noi!". L'abitudine in effetti è un potente meccanismo comportamentale di tutte le specie viventi. Se con un abitudine, per quanto "appecorata", l'individuo di una specie riesce a sopravvivere, perché dovrebbe cambiarla? In effetti spesso mi sorprendo, leggendo (di solito de relato) i classici, di come alcune loro intuizioni siano state in seguito dimostrate come vere.
In realtà una delle distinzioni principali fra uomo e altre specie è proprio la capacità di andare oltre le abitudini. È stata la capacità di pensare altrimenti che ci ha trasportato dalle savane, dove eravamo prede delle tigri e dei leoni, alle megalopoli cibernetiche odierne. Ovvio che, i meccanismi passivi delle abitudini continuano ad essere attivi. Non siamo tutti Einstein e neppure Einstein era sempre "Einstein". Sicuramente i suoi spazi di "appecoramento" li avrà avuti anche lui.
In realtà una delle distinzioni principali fra uomo e altre specie è proprio la capacità di andare oltre le abitudini. È stata la capacità di pensare altrimenti che ci ha trasportato dalle savane, dove eravamo prede delle tigri e dei leoni, alle megalopoli cibernetiche odierne. Ovvio che, i meccanismi passivi delle abitudini continuano ad essere attivi. Non siamo tutti Einstein e neppure Einstein era sempre "Einstein". Sicuramente i suoi spazi di "appecoramento" li avrà avuti anche lui.