Citazione di: bobmax il 27 Maggio 2023, 10:31:27 AMPur condividendo la preoccupazione, ritengo che derubricare il fenomeno a rimasticatore non creativo sia altrettanto pericoloso.Non derubrico le possibilità tecniche e le possibili conseguenze di applicazione che impatteranno la vita di tutti in molti ambiti, sono anzi "molto preoccupato", *tuttavia* il fatto che un interfaccia testuale (o multimediale) riesca ad ingannarmi della sua "umanità verbale" è uno scherzo simpatico che nasconde il fatto che si tratta della nuova barra di ricerca del browser. Può avere implicazioni sul me stesso "narciso" delle persone, sopratutto quelle che avevano una idea molto "romantica" dell'intelligenza, altrimenti può solo ingannare a finte comparazioni e relazioni con quello che è e rimane una macchina di autocompletamento testo avanzata. Se tuttavia è così intelligente che il suo creatore si è pentito (neanche Oppenheimer) ed è un pericolo pubblico molto grave, invece di guardare nel vuoto disperati come pare aver scelto di fare, è obbligatorio nazionalizzare a costo di produttività e progresso che già secondo alcuni "corrono troppo". Purtroppo nel Bengodi consumista nessuna merce è avariata, e questa lo è particolarmente se vi leghi assieme la motivazione di profitto. L'unico vantaggio è che se internet si popola di bot le persone escono in giardino, e l'IA per fare la media delle opinioni dovrà uscire in giardino pure.... se trova le gambe.
Perché in questo modo da un lato rischiamo, snobbandolo, di evitare di prepararci a quello che potrà avvenire nel prossimo futuro, e dall'altro non ne cogliamo le opportunità per riflettere su noi stessi.
Lo stesso Aristotele, che non si può certo dire non avesse i piedi per terra, affermava l'esistenza di due intelletti.
Uno è quello passivo, ed è individuale, ognuno ha il suo. Mentre l'altro è attivo ed è "unico".
Per Aristotele solo quello attivo è libero.
L'IA mostra di possedere un intelletto passivo. Ancora rudimentale, certo, ma che non potrà non finire con lo stupirci mostrandoci, passivamente, relazioni, leggi, formule insospettate!
E tutto questo avviene proprio passivamente, attraverso la semplice induzione.
Questo si riflette inevitabilmente su me stesso.
Chi sono io allora?
Dov'è in me questo benedetto intelletto attivo, senza il quale non sono per nulla diverso da una IA più o meno performante?
