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Messaggi - viator

#16
Citazione di: Socrate78 il 07 Dicembre 2022, 21:34:40 PMAttenzione Daniele, in realtà quando noi proviamo un'emozione perché abbiamo il ricordo di una cosa che in passato ci ha provocato piacere, gioia (o dolore), in effetti anche se non ce ne rendiamo conto operiamo una valutazione razionale, è come se dicessimo: "Siccome questa realtà in passato ci ha fatto stare bene, ALLORA è altamente probabile che ci dia ancora felicità!", dietro vi è un giudizio razionale sulla probabilità che quella realtà ci dia ancora piacere, ed è per questo che proviamo gioia!
Come vedi la ragione è presente a guidare l'emozione, si tratta di un giudizio sulla positività di quella realtà visto che in passato ci ha fatto stare bene.
Salve Socrate78. Ma certo !! come abbiamo fatto a non capirlo prima ??.

La dimostrazione del tuo sensatissimo ragionare è la seguente : e se ciò che ci capita non l'abbiamo mai sperimentato precedentemente ? Ovviamente, per prima cosa ci si pensa per bene sopra (tornare al mio esempio della maniglia arroventata)........poi, con calma e poderatezza, decidiamo quale emozione provare, quale sentimento nutrire ed infine - alla Muzio Scevola - cosa fare della braciola che ormai penzola, ben arrostita dal nostro polso.

Ma non è che sei un pochetto masochista ? Ti piace lanciarti in ragionamenti assurdi per far risaltare le modeste prestazioni del tuo cervello? Senza offesa, neh !. Salutoni.

#17
Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2022, 18:53:25 PML'auto con 5 milioni di km è un buon esempio aristotelico di nave di Teseo in cui si conserva propriamente la forma, più che la sostanza, della carrozzeria, e una modestissima memoria identitaria formale, la carta di circolazione.

Ma per il pc l'elemento identitario, ovvero la sequenza dati in memoria (boot, sistema operativo, applicativi, dati), è così immateriale che individuare una "forma" mi pare davvero un azzardo al cospetto del vate della filosofia greca.

Salve Ipazia. Il mio concetto di forma non si riferisce ai confini materiali, osservabili, spaziali, geometrici di un oggetto.

Sto parlando della FORMA delle cose intesa come disposizione, struttura interna, organizzazione intrinseca dei contenuti della cosa, ovvero di ciò che rende adatta quella tal cosa allo svolgimento della propria funzione. Quindi appunto, nel caso del computer, essenzialmente del suo software. Saluti.
#18
Salve iano. Citandoti : " Al contrario ciò cui attribuiamo un anima è un unicum irreplicabile".

Ma applicando il principio di indeterminazione (impossibile trarre una copia completamente identica da un originale che sta trasformandosi mentre esegui la sua copiatura)..............anche gli oggetti inanimati non risultano duplicabili, in quanto composti da atomi la cui intrinseca dinamicità interiore (elettroni) impedisce di una loro "copia perfettamente identica in forma e stato".

Concettualmente, se fosse possibile copiare perfettamente un originale, la sua copia dovrebbe anche collocarsi nel medesimo spazio già occupato dall'originale.

La vera copia perfetta dovrebbe quindi coincidere con l'originale in materialità, stato energetico, spazialità e temporalità.

Al massimo si potrà (e si può) replicarne la funzione. Saluti.
#19
Tematiche Filosofiche / Memoria e Coscienza
06 Dicembre 2022, 18:08:02 PM
Salve. Qualcuno, recentemente, ha chiesto dove risultino collocati i ricordi, all'interno di un corpo.


Naturalmente costui sembra presupporre che i ricordi siano qualcosa di materiale, poichè solo i contenuti materiali possono venir precisamente collocati dentro un contenitore anch'esso materiale.


Invece costui ha posto la domanda cercando di sfidare i materialisti i quali, sulla base delle loro idee, non possono certo indicare la sede "geografica" di qualcosa che – sempre il costui – crede fermamente essere immateriale e rappresentare dotazione non di un cercello, di un corpo, di una psiche, bensì di un'anima di origine divina.


In verità il costui vorrebbe dimostrare di aver ragione nel confronto con il materialismo (lui possiede la Verità e noi materialisti, no!), ma l'aspetto divertente sarebbe che – anche secondo il mio punto di vista biecamente materialistico – lui - mentre crede di aver ragione – la ragione ce l'ha davvero !.


I ricordi ovviamente possono esistere solamente se siamo in possesso di una MEMORIA CONSAPEVOLE.


La MEMORIA dunque, come funzione è una certa cosa, mentre come contenuto (in realtà sia come contrenuto che contenitore) è COSTITUITA DAI RICORDI.


Sia la MEMORIA (funzione e contenitore) che la CONSAPEVOLEZZA (semplice stato o condizione di una mente) mi sembra possano concretarsi (fungere, funzionare) solamente in stato di COSCIENZA.


Non mi risulta che da incoscienti (sonno, coma, decerebrazione parziale o totale) si possano evocare RICORDI CONSAPEVOLI (i sogni fan parte dei ricordi e delle creazioni psichiche che consapevoli potranno diventare solo se e quando ritorneremo coscienti! - io stesso non sogno da cinquant'anni anche se al risveglio non ne sono consapevole, ma gli elettroencefalogrammi mostrano che nel sonno TUTTI sognano).


Pertanto io nutro il forte sospetto che la COSCIENZA (consapevole) altro non sia che il combinato tra una MEMORIA ed UNA CONSAPEVOLEZZA (percezione dell' IO contrapposta alla percezione dell'alterità-esternalità dell'ambiente.....realizzata attraverso l'esame dei contenuti della memoria).


Ora, viene ipotizzato che MEMORIA, CONSAPEVOLEZZA, COSCIENZA siano un minestrone in lenta ebollizione nel pentolone del proprio encefalo.


Ma da quale combustibile viene alimentato il bollore ? Beh, dalla circolazione del sangue che trasporta ossigeno e calore.


Emorragie e simili mi sembra che nuociano assai alle funzioni spirituali, ma anche a quelle mentali e psichiche.


Ma l'ossigeno è una sostanza materiale (benchè assai vaporosa), mentre il calore non è qualcosa di materiale. E' qualcosa di fisico ma risulta essere parente assai assai strettissimo di una dimensione complementare ma in sè estranea alla materia. LA ENERGIA (qualcuno sostiene che l'energia faccia parte del mondo materiale, ma non conosce nè la fisica nè l'italiano – se l'energia è dimensione materiale......perchè mai non ha lo stesso nome – per costoro esisterebbe la materia dura e la materia fluttuante ?).


Nutrienti, ossigeno e calore fan vivere le cellule ma, all'interno del pentolone, sembra che ci sia qualcosa di più di un metabolismo puramente organico.


Ci sono anche tessuti e cellule molto speciali, e sembra che questi (si chiamano sistema nervoso) funzionino anche – se non soprattutto – grazie ad una forma di IMMATERIALE ENERGIA ancora diversa. Deboli correnti elettriche.


E la MEMORIA dalla quale saremmo partiti ?


Neuroni, gangli, sinapsi, assoni..........una rete non si sa quanto lunga ma sulla quale si possono combinare dei percorsi. Quanti percorsi diversi ?.
Dato il numero di cellule nervose e la quantità dei loro reciprochi collegamenti....io proverei a buttar là un miliardo di miliardi.


Lasciamo perdere ora l'altra memoria, quella inconsapevole e geneticamente istintuale che ha sede nel cervelletto e che presiede alla gestione automatica (anche in caso di perdita di coscienza) delle funzioni (cuore, respiro, omeostasi di tutti gli altri organi) vitali.


Un miliardo di miliardi di combinazioni informative saranno sufficienti a gestire i contenuti di una memoria umana?


Dove sta la memoria ? In nessun posto ed in tutti i posti, la memoria non sta mai ferma. Ma, se volete, provate a frugare nel dintorni della COSCIENZA. Saluti.

#20
Salve Kephas. Domanda acuta la tua. Prova a leggere - qui dentro - dello strafamoso quesito esistenziale detto "La nave di Teseo".

A questo mondo ciascuna cosa è rimpiazzabile, duplicabile, smontabile.....lasciando intatto il resto che la circonda O ADDIRITTURA I SUOI CONTENUTI.

Ad un computer si possono sostituire ogni suo componente particolare badando a non toccarne le schede o i dischi (magnetici, quindi energetici) di memoria.
La sostanza del computer (o della nave di Teseo, o del corpo umano) si può benissimo cambiare per intero agendo pezzo per pezzo.

Basta conservarne la struttura immateriale, cioè il modo in cui sono disposti e relazionati i suoi contenuti (CIO' CHE LO FA FUNZIONARE IL QUEL DATO MODO PER REALIZZARE QUEL DATO SCOPO).

Ovvero basta conservarne LA FORMA.

E la struttura immateriale del COMPUTER, DELLA NAVE, DEL CORPO UMANO, DEL CERVELLO, DI QUELLA CHE TU CHIAMI ANIMA ED IO CHIAMO COSCIENZA.....basta ricopiarla (memorizzarla) su di un foglio di carta, in una scheda, in cellule via via nuove che vengono via via generate per sostituire progressivamente quelle che stanno per venir eliminate.

In America ci sono automobili che hanno totalizzato anche 5 milioni di chilometri, e guardandole sembrando le stesse (hanno la stessa targa e gli stessi documenti) che a suo tempo uscirono dalla fabbrica.............forse han cambiato loro qualche pezzo.

Oppure - come avviene per il cervello umano, le cui cellule non sono soggette al ricambio periodico settennale ma restano le stesse per tutta la vita - basta attrezzarsi con un "magazzino" di memoria cellulare permanente che non viene coinvolto nel "rinnovamento" di tutte le altre parti del corpo. Saluti.



 
#21
Replicazione e riproduzione sono termini diversi.

La replicazione consiste nel produrre FORME uguali ad un modello già esistente (i cristalli vengono replicati dall'ambiente ad essi esterno, mica sono fecondati da altri cristalli e meno che meno risultano ermafroditi o partenogenici.

I cristalli (dai minerali ai fiocchi di neve) sono appunto il classico esempio di "generazione del nuovo benchè del tutto simile" attraverso un meccanismo di accrescimento per il quale l'ambiente esterno ad un cristallo già esistente....produce ed accumula del materiale che si deposita accanto o lungo i bordi, seguendone magari il contorno e producendo i nuovi cristalli i quali risulteranno egualsimili in FORMA ma poco o tanto diversi in "scala dimensionale".

La riproduzione, invece (e scusa se te lo spiego, anche se lo sai certo già) consiste nel generare non solamente il "nuovo benchè del tutto simile" dal punto di vista della FORMA, ma anche appunto e soprattutto le FUNZIONI (guarda caso, le cosiddette funzioni vitali). Saluti.
#22
Salve Alberto. Il problema consiste nel considerare la vita un fenomeno, una manifestazione che possieda un preciso confine in senso evolutivo discendente.
Ovvero credere che l"inanimato non vivente", giunto ad un certo livello di complessità, CESSI per trasformarsi di colpo (il "salto") in qualcosa di vivente.

Se la definizione di vivente è (e SICURAMENTE NON PUO' ESSERE ALTRA)......ciò che possiede un metabolismo e si riproduce (altre funzioni non sono indispensabili per VIVERE nella modalità più ESSENZIALE)......in qual modo possiamo categorizzare ciò che, ad esempio, possiede un metabolismo e non si riproduce ?.

E quest'ultimo non è forse il caso delle più complesse delle molecole inorganiche ?. Molecole che possono formarsi ed accrescersi per addizione di atomi oppure frazionarsi per sottrazione di atomi......realizzando in tal modo quello che io trovo essere un VERO METABOLISMO INANIMATO, PUR IN ASSENZA DELLA CAPACITA' DELLA MOLECOLA.......DI GENERARE COPIE DI SE'.

L'informazione è fatta di presenza od assenza di cariche elettriche subatomiche. Hai presente il linguaggio binario (+-,+-,+-, punto e linea, 0 ed 1)  attraverso il quale si può codificare qualsiasi tipo di informazione ?.

Questo è quello che io credo di capire in proposito. Saluti.
#23
Salve Socrate78. Citandoti : " nel senso che io ritengo che le emozioni nascano da un giudizio e da una valutazione razionale".



Perfetto. Hai capito tutto del nostro mondo interiore. Se interverrai più spesso nel Forum.........sarai di grande aiuto alle nostre conoscenze.

Circa la tua opinione qui sopra grassettata, esse viene rigorosamente confermata - ad esempio - dal fatto che l'emozione suscitata dalle urla di chi stia per venir sbranato da un coccodrillo.......nasce certamente dalla valutazione razionale che tu fai circa il pericolo che egli muoia, combinato con la valutazione razionale dei rischi che tu correresti se ti buttassi in suo aiuto. Saluti.

#24
Salve jacopus, e grazie. Ma io mi riferivo ai significati della lingua italiana, mica alle esegesi circa il pensiero di Kant. Saluti.
#25
Salve Mauro. Non conosco Kant ma solamente un pochino il senso comune e la lingua italiana.

Sei sicuro che l'interpretazione che ci hai dato sia corretta ?. Citandoti " L'Imperativo di cui diceva Kant è in quanto tale non una necessità impellente ma un'esigenza a cui l'uomo può sottrarsi, per scelta".

A me sembra che "una (non) necessità impellente a cui l'uomo può sottrarsi" rappresenti UNA FACOLTA' e non CERTO UN IMPERATIVO.

Quella soprastante quindi la trovo una ben strana specie di castroneria. Saluti.
#26
Salve Alberto. Dimenticavo : quale tipo di energia ?

Forse la corrente elettrica rilevata dagli elettroencefalogrammi ?. Saluti.

#27
Citazione di: Alberto Knox il 03 Dicembre 2022, 19:28:20 PMStiamo pure sulla psiche per ora , la spiritualità la lasceremo per ultimo . Almeno così affrontiamo un problema alla volta. Hai detto che la psiche è riconducibile al mondo energetico e che agisce a livello biologico e poi umano giustamente perchè noi siamo organismi biologici infatti . Quando si parla di bios , biologia, si parla di vita. che sia vegetale o animale . questa psiche che tu riconduci al mondo energetico lo approvo ma quale tipo , cioè , quale energia? la vita? La vita è o non è una quantità di energia libera?
La vita è un fenomeno consistente nell'avvenuta/diveniente strutturazione di certe quali quantità di materia, le quali risultano organizzate in corpi/organismi la cui struttura e funzionamento sono talmente raffinati, evoluti, complessi ed efficienti da non poter venir compresi (ma solamente lambiti) da un cervello umano.

Pur essendo al vertice (cioè allo stadio più recente della evoluzione biologica) delle funzioni della vita nel suo insieme, il nostro cervello rappresenta solo una parte del fenomeno vita, quindi non può riuscire a svelare il funzionamento di ciò che lo ha generato (appunto la evoluzione dell'intero fenomeno vita) e che - ovviamente lo contiene.

La natura ha fatto la sintesi di alcuni miliardi di anni (noi), ma noi non riusceremo mai a fare l'analisi completa di ciò che ci ha fatti come siamo.

Quindi il tutto (la vita) include la parte (il cervello), mentre appunto la parte non può includere la (capacitarsi della-) parte.

La vita quindi è la manifestazione, e non la dimensione fisica (materia, energia, spazio o tempo).

L'alimento, il combustibile, della vita è invece appunto la dimensione fisica che si chiama energia, (la quale ovviamente può operare solo sulla base di una struttura materiale corporale, cioè degli organi e dei tessuti di un corpo) ovvero ciò che serve per produrre tutte le trasformazioni che "animano" il fenomeno "vita" di cui stiamo parlando. Saluti.
#28
Salve Alberto Knox. Eccoti accontentato (per modo di dire, visto che non sarai d'accordo) da parte mia :

La psiche A PARER MIO è RICONDUCIBILE AL MONDO ENERGETICO il quale ovviamente è presente ed agisce anche a livello biologico, poi umano...............la spiritualità non è riconducibile nè al mondo materiale nè a quello energetico, in quanto tale termine (individuante solo un concetto e non una realtà) fa parte del pensiero e delle convinzioni di chi crede chiamarsi spirito ciò che invece è prodotto del sistema nervoso, e propriamente - appunto - dalla FUNZIONE PSICHICA. Saluti. 
#29
Salve bobmax. Citandoti : " Il bullone è l'insieme di vite e dado".

Oh, finalmente una tua affermazione che dimostra qualcosa di sensato e concreto, cioè la mia dabbenaggine.

Infatti chiedo scusa a te ed a tutti, avendo io parlato - confondendomi clamorosamente -  di VITE e BULLONE, ANZICHE' di VITE e DADO.

Omaggi e saluti.

#30
Salve. Le radici dell'etica affondano nella condizione preumana della istintività.

Sono esse a rappresentare la coscienzalizzazione dell'istinto di sopravvivenza.

Superata la condizione animale, l'"arrivo" della coscienza ha permesso all'uomo di poter affiancare all'istinto di sopravvivenza individuale e "solitario"......la capacità di astrarre e quindi "sentire", "capacitarsi", anche dell'esistenza dei propri simili e poi della stessa propria "alterità" nel confronti del mondo, della natura e della vita.


Praticare comportamenti etici e quindi tipicamente umani significa appunto essere diventati COSCIENTI della possibilità di sostituire (quando ciò venga giudicato di valore superiore e più collettivamente "vantaggioso") - al proprio naturale egoistico vantaggio...........dei comportamenti che potrebbero anche contraddire il proprio personale istinto di sopravvivenza e vantaggio immediato. Saluti.