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Messaggi - tersite

#16
------> Ad ogni modo, ritengo che per la coscienza di noi esseri 'ordinari', in realtà, la mente e la materia interagiscono tra di loro.

Quindi dimostralo.
Riuscendoci vincerai minimo 3\4 nobel, ti verranno intestate città e vie, il mondo parlerà di te per secoli..sarai quasi come dio..oh..che caso strano...e del resto quale ente immateriale potrebbe agire sulla materia (a no,non materia,piuttosto sostanza,quanto, pincaglione,campoelettromagnetico,leptoleptone, laqualunque...) senza essere "materia".
C'è da perderci la testa ma con la razionalità e l'empirismo pratico risolveremo ogni problemino concettuale.
Del resto se il linguaggio ci ha ficcati dentro sto casino perché dovrebbe non tirarcene fuori ?
Sarebbe come non riuscire ad alzar la sedia facendo leva su di essa mentre ci si è seduti sopra, cosa che come l'esperienza mi insegna chiunque è in grado di fare.
#17
-----> Falso:

nei neuroni del mio cervello (da t esperiti nell' ambito della tua cosicenza**) stanno uncamente memebrane e organelli citologici, ecc. costituiti da ("perfettamente" riducibili a) molecole, atomi, particelle-onde subatomiche, campi di forza, ecc. ("ecc. significa: "eventuali altre entità o eventi di simile natura fisica materiale"): cose con tutta evidenza completamente diverse dalla mia coscienz*a e dai suoi "contenuti" (i miei ricordi, sensazioni, pensieri, sentimenti, ecc.).
E viceversa per quanto riguarda il cervello tuo nella mia coscienza** e o "contenuti" fenomenici accadenti nella tua coscienza*.

Falso:  
lo dici tu senza alcuna dimostrazione...


--->  cose con tutta evidenza completamente diverse dalla mia coscienz*a
...dimostramelo, e dimostrami dove sta la coscienza e come memorizza i ricordi.

----> che dunque (a meno che tu non sia un collega particolarmete bravo) ho un conoscenza della nurologia un tantino migliore della tua, rispondo:

insomma, per uno che giudica la totalità dei neuroscienziati americani degli irrazionalisti incompetenti potrei dire che essere accomunato a loro è abbastanza lusinghiero.
E  sono certissimo-volendo usare il  metro di paragone che "pensi" di poter usare con me - sti tizi ne sappiano più di te e di me; anzi a questo proposito poi potremo parlare di zonule, di HARR- e tutte quelle cose-banali sino a questo livello- poi se vuoi scendiamo nei particolari eh ?..son qui apposta,  poi discettiamo magari anche di fisica quantistica senza nemmeno conoscere un equazione di stato ....è questo l'indirizzo teoretico ?
Ma certo che è quello, in fisica quantistica come in neurologia...o no ?


----> Assolutamente incomprensibile (almeno per me, presunto ricoverato nel padiglione tre; per la cronaca: bel modo, correttissimo di discutere!).

e su cosa mi metto a discutere con una persona che dubita delle altrui menti...quando le avrà trovate ne riparleremo.
Se state ancora interrogandovi se gli altri abbiano una mente amen, son questioni vostre e di chi le segue; sarà lecito considerarla una innocua bizzarria o no ?

Per conto mio ho deciso che gli altri una mente (fittizia) ce l'hanno ( e ce l'hanno ibbestie pure ) e su questo baso tutte le mie relazioni personali.  
Il padiglione tre è  per chi ci crede davvero  -sempre nella mia testa eh?..io non ho verità da esprimere in maniera tenorile-
La tua pensavo fosse una posizione concettuale, qualcosa che potrebbe essere modificato in seguito ad ulteriori scoperte ma se non è così, tieni conto che il padiglione tre non ha porte sbarrate, si entra e si esce a piacer di chiunque, ed io stesso lo frequento spesso; non si usano metodi coercitivi, e nemmeno mentali, e non vengono distribuite medicine.
Vivere nel padiglione tre è vivere come vivo io e come vivono tutti gli altri, non cambia niente di niente.

----> Limpidissimo esempio di retorica che non argomenta ma si limita a dileggiare e deformare caricaturalmente le tesi che dovrebbe criticare.

Eh si.  Il problema è che ci sono tesi "caricaturabili" e altre un poco meno; questo dovrebbe dare qualche ulteriore indicazione sul solco popperiano...caricaturabile\falsificabile..devo pensarci su perché mi sembra buona..non lo avevo ancora notato. Falsificabile\caricaturabile..mi piace davvero.
Altra dimostrazione che continuare (fino a sfinirsi, sino a detestarsi, sino ad esser stufi di detestarsi e poi ricominciare di nuovo...) a parlare anche quando l'interlocutore inizia a smaniare e ad aggettivare (coloritamente ) serve sempre e sempre deve esser fatto, soprattutto qua che non ci si può accapigliare  ;D .  

-----> Sarei proprio curioso di vedere le "ulteriori indicazioni sperimentali e indirizzi di ricerca" che proverebbero che altri esseri umani hanno esperienza cosciente

Non ti piacerebbero  ;D  e insisto, mi caccerebbero con TUTTE le ragioni del mondo, senza vittimismo alcuno e con il mio pieno riconoscimento e accettazione della sanzione  ;D

Consideriamolo un esercizio spirituale... e infine sottolineo nuovamente

-------> che dunque (a meno che tu non sia un collega particolarmete bravo) ho un conoscenza della nurologia un tantino migliore della tua, rispondo:


vuoi davvero che io spulci parola per parola, implicazione per implicazione questa affermazione di tipo deliziosamente FASCISTA ?  Io ti raccomanderei vivamente di non uscirtene con queste bambinate...pensa se mio cuggino(con due g che è di norma quando si fanno riferimenti al "lei non sa chi sono io"..eh ma io c'ho il cugino)
fosse docente di neurologia invece che un banale dottorando in fisica...ma tu ci pensi che figure ? ? ? ?  (  <--- interrogativi tenorili..crescendo sull'eeeeeee con orchestra in fondamentale, chiusura, applauso, sipario, fiori al tenore che benevolmente ringrazia)
#18
-------> Da questo punto di vista, la filosofia (che per me coincide con la metafisica NON intesa alla
maniera aristotelica, cioè come "scienza prima") E' la riflessione sulle relazioni che intercorrono
fra saperi e conoscenze particolari (una riflessione che nessuna scienza è in grado di fare, visto
che la scienza è conoscenza del particolare).

Oh, ho dovuto rileggere cento volte , non riuscivo a credere al fatto di essere completamente ed assolutamente  d'accordo con te  senza nulla da obiettare  :D
#19
---------->E, inoltre, se si accetta anche l'assunzione per la quale i processi fisici hanno una spiegazione fisica - ciò esclude che la coscienza possa influenzare la materia - abbiamo che - a differenza di qualsiasi altra proprietà emergente - non è possibile trovare nei fenomeni fisici una traccia di una conseguenza della presenza della coscienza. Questo renderebbe la coscienza qualcosa di bizzarro:

a)  se si accetta anche l'assunzione per la quale i processi fisici hanno una spiegazione fisica

e che altra spiegazione vorresti imbastire..se si accetta ? Ma se non lo si accetta si finisce alla neuro-deliri.

b) ciò esclude che la coscienza possa influenzare la materia

ma non solo, dove li metti i ricordi, nel cloud (hard disk su server) della coscienza?
il "cloud coscienza" viene fornito a modico prezzo da qualsiasi religione, ed ha spazio illimitato. Terabyte gratis per l'eternità.  
I ricordi stanno nei neuroni del tuo cervello e non nel cloud della coscienza.

Ti eri già risposto (correttamente) prima ---> Questo renderebbe la coscienza qualcosa di bizzarro, se -------> se si accetta anche l'assunzione per la quale i processi fisici hanno una spiegazione fisica . Sono parole tue. Poi questa logica conclusione ti pare bizzarra e siccome ti pare bizzarra la rifiuti e cerchi spiegazioni che non puoi trovare se non ricorrendo ad altre bizzarie, ma più "convincenti".

c) All'affermazione 'la coscienza è illusoria', si può contro-argomentare in questo modo. Anzitutto, non è ben chiaro in che modo si potrebbe verificare che 'la coscienza è reale'. Si sta negando che si è consapevoli, che si provano sensazioni (ad es: sensazioni dolorose, piacevoli ecc) ecc? Siccome è impossibile negare tali esperienze, è chiaro che la coscienza non è illusoria.

Questo sarebbe un ragionamento ?  Conosci come è organizzato un sistema nervoso ?
Queste sono solo parole accatastate...il dolore proviene dai recettori del dolore che hanno afferenze diverse dai...ma che dico..ci sono i libri di neurologia..leggeteveli e poi potrete parlare di cervello e sensazioni, se no fermatevi alla mente che sta così vicino a dio, che si può dir qualunque cosa senza doversi aspettare repliche che tanto la fede è cosa intima e indiscutibile, ma il cervello lasciatelo stare; oltretutto  espone a situazioni imbarazzanti, anzi, bizzarre.

-----> Infatti, vi è il ben noto problema 'delle altre menti'.

Ben noto nel padiglione tre del neurodeliri appunto.
Il soggetto catarifrangente (riflettente) potrebbe semplicemente inferire (e farselo andar bene per qualche secolo) che magari è uguale a tutti gli esseri viventi ed i viventi a lui.

-----> Io ho esperienza diretta solo delle mie esperienze coscienti. Non di quelle altrui.

Eh si, anche qui ci va pazienza, una volta morti ci ricongiungeremo con la coscienza-cloud universale\divina e finalmente saprò se "davvero" mia moglie mi ha "veramente" detestato, come l'esperienza mi ha suggerito in tutti questi anni.
Da vivo sono imprigionato in questa scatola cranica e non c'è verso di uscirne, neuro deliri a parte.


------>Un'analisi empirica - ad esempio scientifica - non è sufficiente a 'provare' che altri esseri umani, ad esempio, abbiano esperienza cosciente ('provino qualcosa').

Potrei darti qualche ulteriore indicazione sperimentale e qualche indirizzo di ricerca ma mi caccerebbero dal forum con tutte le ragioni del mondo.

-----> Tramite argomentazioni filosofiche, si è giunti alla conclusione che le spiegazioni eliminativiste ed emergentiste sono assai problematiche

Non ci si è giunti tramite argomentazioni filosofiche ma in ogni caso si sapeva già che ogni spiegazione filosofica è problematica.
#20
dalla filosofia senza metafisica e viceversa si è passati all'esistenza non esistenza di dio....ovviamente  :D
Il discorso prima o poi va sempre a finire li, non se ne può proprio fare a meno, è una emergenza che si sottrae all'eliminativismo<---- così facciamo anche il due per uno,  tanto che c'importa, per ogni argomento  arriva dio con il settimo cavalleggeri a sistemare la faccenda.
A me fa venire in mente il celeberrimo "buttamose 'n caciara", ma tant'è...
#21
@ sariputra

------>  Il divenire non è caotico ma regolato da leggi che la metafisica cerca di comprendere.

Sembra che io l'abbia malinteso perchè io accetto quel che davintro respinge.
Lui dice che assolutizzando il divenire (cosa che appunto io tento di fare e lui no) di conseguenza ---> l'immagine della realtà sarebbe quella di un caos senza logica, e senza alcuna possibilità di conoscerlo individuandone leggi.

Quindi la realtà sarebbe quello di un caos senza logica, "dichiarato"  che sino ad ora non abbiamo preso in considerazione perchè siamo appena all'inizio della chiaccherata ma anche qui ci sarebbe da sottilizzare.

Asssolutizzare il divenire, nella mia concezione non significa pensare che da un fico nascerà una pera, perchè che da un fico nasca una pera contraddice le "leggi naturali" non quelle metafisiche.  

L'argomentazione di davintro parte da qui : una volta assolutizzato il divenire;
assolutizzare il divenire però, è il tentativo che stanno (e miserabilmente sto) cercando di mettere in piedi, è un obiettivo, non una meta già raggiunta da cui si possano già trarre implicazioni o conseguenze, negative o positive. Le implicazioni magari si ma non complichiamoci la vita, siamo agli inizi..

Il divenire si fa le cose sue, sia che si tenti di assolutizzarlo o no, e "l'assolutizzazione del divenire" è appunto un tentativo di allargare la metafisica per salvarla.
La mia sensazione è che la metafisica non sia assolutamente più in grado di andare oltre la fisica.
La fisica ci ha fatto un paiolo tanto (ma tanto grosso che manco lo vediamo) e noi non riusciamo ancora a mandarla giù e non dico voi dico noi, e sopratutto io.

Non abbiamo nessuna metafora decente, nessun mezzo linguistico che possa dar conto della "impossibilità" della nuova fisica; non abbiamo nessuna metafisica che possa darci conto di nulla di ciò che la fisica sostiene, niente.

Siamo costretti ad ascoltarli\accettarli come i sacerdoti di un cargo-cult perchè ci paracadutano la realtà, e cavoli, funziona, e questo al netto di tutta la polemica sul scientismo tecnologico;
pensate che gli freghi qualcosa della guida che la metafisica mantiene sui procedimenti della fisica ? Ma sai le risate di quelli che  congelano un raggio di luce ed il giorno dopo calibrano una sonda per fargli attraversare il sistema solare ?
Che meta-fisica possiamo fare se non possiamo dar conto di nulla di quello che la fisica sostiene.
Eppure il problema irrisolvibile della AI è squisitamente metafisico.
Non riescono ad implementare una mente (ma pensa te che strano...) e non sanno nemmeno da che parte iniziare.
Io penso che il "campo" sia quello, dare una mano a sta gente ad implementare una mente nella AI, che mica sarebbe una cosa da poco, e questo per "stare sul carro"; per il resto ha già chiarito bene paul11 intorno alla mimesis.
Su quei due territori la metafisica io penso abbia i mezzi per non collassare su se stessa e di riprendere se non la "guida" eterna sulla "scienza" (non siamo nel 1600 e l'eternità è un concetto da geologi che ragionano a milionate d'anni, non è un "concetto" produttivo per una riflessione sull'umano, lasciamo perdere questa eternità, almeno proviamoci per un cinque anni di riflessione) almeno un cammino comune.
Il punto di partenza secondo me è sottoporre la metafisica (con tutte le sue "leggi") ad una demolizione-ricostruzione-deterritorializzazione-riterritorializzazione ( uso termini tecinici rarissimamente ma qua erano indispensabili perchè son direttive di ricerca che seguo, ma non sono mie e quindi devo usare i loro termini...quindi..scusate..e non è una dichiarazione di appartenenza, è un indirizzo di studio e basta) di ogni sua "parola" ed in seguito di ogni suo concetto.
In questa maniera, secondo me, è ragionevole parlare di metafisica.
Stiamo serissimamente correndo il rischio di passare dalla metafisica alla patafisica nella concezione comune (ed anche in quella accademica);
chiaro che il tentativo di scardinare le "leggi eterne" della metafisica è già sfiorare la patafisica, sebbene con buoni intenti;
quindi occorre una estrema attenzione, pazienza, umiltà, rigore analitico, e la voglia di ridiscutere tutto, dalla a alla zeta, perché messi come siamo secondo me non andiamo da nessuna parte.
#22
-------> la realtà diviene, ma una volta assolutizzato il divenire, concependo la realtà come un flusso senza alcun punto fermo, senza alcun principio o norma posto al di fuori della contingenza spaziotemporale, l'immagine della realtà sarebbe quello di un caos senza logica, e senza alcuna possibilità di conoscerlo individuandone leggi.

:)  ma certo, è esattamente così, lo sapevi già.....

Infatti, se tutto fosse mutevole, lo sarebbero anche i princìpi che fondano la realtà, che quindi non potrebbero porsi come autosufficienti (perché non autonomi rispetto la particolare contingenza storica a cui si riferiscono), e quindi necessitanti di un rimando ad altri principi, in un regresso all'infinito che, fintanto che viene accettato, renderebbe impossibile la legittimazione razionale di ogni scienza (in quando i fondamenti non sarebbero davvero tali).

sempre meglio...sei, secondo me, ai limiti della "comprensione" che il linguaggio può offririci , sino a qua è tutto, sempre secondo me, perfettamente evidente.  Sino a qui arrivano i tarocchi e i loro segni.

----->  In questo senso il riconoscimento della metafisica resta un presupposto implicito che ogni scienza dovrebbe accettare, in quanto la metafisica individua la presenza di un ordine stabile e complessivo,

e qua iniziamo a divergere;
-----> la metafisica individua la presenza di un ordine stabile e complessivo,

sintantoché questo ordine stabile e complessivo regge, oppure regge il concetto di ordine stabile e complessivo.
Il concetto di ordine "stabile e complessivo" secondo me dovrebbe appartenere ai "desiderata"  della metafisica;
anche perché definire "ordine stabile e complessivo" ti\mi vorrei proprio vederti\mi  ad uscirne fuori.  
"ordine stabile e definitivo" rimanda a dio nella mia testa, o ad un concetto (attributo) a lui riferentesi.

---> di orientare le loro indagini verso un ideale regolativo di sapere assoluto

qua però fai un torto alle scienze che mai è stato il loro obiettivo..anche qui entra in gioco l'assoluto e iniziano i guai a giustificarlo.

---->   ma pone sopra di esso delle norme eternamente, e dunque intrinsecamente, valide

e qua, siamo di nuovo punto a capo  :) eternamente e dunque intrinsecamente.

In un paio di frasi la "metamorfosi" è stata : - ordine stabile e complessivo-ideale regolativo di sapere assoluto-norme eternamente\intrinsecamente valide-

Da una parte hai riconosciuto totalmente, lucidamente e coscientemente la natura caotica del divenire e subito dopo

---->  In questo senso il riconoscimento della metafisica resta un presupposto implicito che ogni scienza dovrebbe accettare, in quanto la metafisica individua la presenza di un ordine stabile e complessivo

ti sei tirato indietro invece di buttartici dentro. In "questo senso" perché...la domanda sta anche li..perché in "questo senso".

Nella discussione però ho un enorme vantaggio; sto discutendo la tua idea\concetto di metafisica, ed è molto più facile porre obiezioni che sostenere argomenti, quindi per porci su un piano di "parità" dovrei esporti pure la mia di idea\concetto di metafisica. Entro lunedì qualcosa verrà fuori.
#23
mi son accorto di non aver risposto a

-----> in fondo quale delle due è realtà, mi chiedo,

invece la risposta la sai già.
nessuna delle due.
Ma siccome non la conosci e non puoi conoscerla, la "vera" realtà, (idee e concetti mentali a parte) che cosa te ne faresti ?  
Ci sono confini che esistono e non esistono o che esistono solo dopo che son stati detti, questa è la magia, la fascinazione del linguaggio, che a volte trascina un po di qui e un po di la...
quando io dico vita traccio una delimitazione tra vita e non-vita che a me è chiarissima ma il confine tra vita e non vita è chimicamente così evanescente che anche lì ad un analisi serrata dire dove c'è davvero vita e dove invece c'è solo manifestazione di attività chimica...non è facile per niente.
Possiamo anche dire che il linguaggio ha una sintassi ed una grammatica inadeguata a descrivere la complessità di tutto questo ed anche questo andrebbe benissimo, l'intuizione precede le capacità del linguaggio..va bene anche questo...si va avanti a tentativi no ?
#24
---> A me interessa più che altro, ammettendo l'ipotesi che mi paventi, sapere che relazione intercorre tra concezione della realtà e realtà, in fondo quale delle due è realtà, mi chiedo, o, che nesso sussiste tra le due. Ma credo sia un problema di premesse, sulla cui verità, dimmi tu.

Niente meno..dunque :
no, non mi sembra un problema di premesse, almeno per adesso; se in seguito le cose si comlicassero troppo bisognerebbe però tornare indietro e riconsiderare le premesse.
Quindi, abbiamo, per ora, lasciato le premesse come buone, abbiamo ammesso l'ipotesi paventata, e ho anche finito i giri di parole quindi bisogna rispondere, datosi  che anche per me è una questione aperta; quindi posso solo riferire di uno "stato in corso" riguardo alla mia comprensione di questo che chiedi, e non di una posizione definita.

----> che relazione intercorre tra concezione della realtà e realtà,
potrei dire che potrebbe trattarsi di una relazione funzionale, ma non è gran chè, potrei dire che se (evolutivamente parlando) questa "concezione della realtà" ci ha fatto tirare avanti,ci ha "slanciati dallo stato ferino" (trullallero trullallà) qualcosa di fondamentale ci sarà ben pure (ricadendo nel funzionalismo di prima..), insomma, lo "stato dei lavori" è questo, ma penso ( a mia consolazione) valga un po per tutte le concezioni di tutte le realtà; datosi che questa concezione abbiamo\ho, con questa maneggio il resto.

---> Una cosa, io tendo a non ridurre  ed esaurire la realtà a "finestra percettiva" più o meno potenziata sia, al contrario, ritengo che la cornice concettuale entro cui mi muovo, lasci spazi a realtà che la percettività limita.

Non capisco bene, e non vorrei dare risposte a domande inesistenti.
Non capisco bene quel "al contrario".

----> ritengo che la cornice concettuale entro cui mi muovo, lasci spazi a realtà che la percettività limita.

d'accordissimo, il concetto di libertà non lo trovi nella "finestra percettiva" (sebbene lo tiri fuori da quella, per il banale fatto di respirare ) e nemmeno tutte le cose che ci fanno quello che etc.etc..umani, ma non penso sia così semplice, quindi penso di non aver capito la domanda.








#25
----> In breve , dovremmo spostare la discussione sulla pulsione ciclica che tenta di delegittimare la metafisica

La metafisica ha grosso modo quasi 3000 anni di storia, prima non esisteva, e da qui si parte.
La "pulsione" che tenta di deligittimare la metafisica, non è ciclica, perchè nasce assieme alla metafisica.
Sembra, che assuma carattere ciclico perchè ad ogni "generazione" (biologica o culturale), metafisica e negazione della metafisica, si presentano nuovamente ma sotto aspetti diversi.
Quindi non è ciclica.
Per quanto riguarda la "cosa" che intendi significare con "pulsione", tecnicamente non si chiama pulsione.
Puoi chiamarla indirizzo, processo o termini del genere, ma se usi la parola "pulsione", carichi il significato di quello che intendevi dire con tutta una serie di "pesi" che la parola pulsione si porta appresso.
Pulsione è usata da psichiatri psicologi psicanalisti etologi e facciam prima a dire che gli unici che non usano il concetto di pulsione sono gli informatici e siamo a posto.
Quindi, a meno che tu non voglia sciropparti la penosa litania che va da freud a lacan (altra figurazione della via crucis ora che ci penso,...oh si si, ma è proprio così invece ), lascia perdere la parola pulsione.

----> visto che , seppure essa non fosse cosa razionale , si può razionalmente dimostrare che ciò non è possibile.
se ho capito bene dici che non si può dimostrare che la metafisica sia irrazionale.
Se è come ho inteso, allora si, è verissimo.

----> Cioè , la fisica per come là si è intesa finora , pur nelle sue varianti evolutive , non ha mai fatto a meno della coscienza , seppur come cosa sottesa e non detta.

Si, ci vuole qualcuno che pensi la fisica e questo qualcuno deve essere dotato di coscienza. Tutto quadra.
La parola "evolutive" o "evoluzione" presenta gli stessi problemi di pulsione; ti tocca sostituirla con qualcosa di analogo se no rischi di finire in discussioni assurde, laddove ti toccherà sostenere il peso di dimostrarla (!) e stai pur sicuro che capita eccome.

----> Finché  c'è coscienza c'è metafisica.

Guarda, in poche parole potrei dirti che è vero.
Il problema è che, in questo caso, io intendo "vero" riguardo a ---Finché  c'è coscienza c'è metafisica---
in un senso che, per come stiamo parlando adesso potrebbe essere solo ironico o sarcastico.
Voglio dire, per me quella frase dimostra la perfetta inesistenza della metafisica espressa in senso proverbiale (tra l'altro sarebbe perfetta come firma.01, ma mi sembra un tantino provocatoria).
Siccome io penso che la coscienza sia un "ente" destinato a cadere prima o poi, è ovvio che cadendo lui cade anche la metafisica.
In quel senso potrei essere appunto d'accordo, in senso ironico o sarcastico, del genere "sinchè c'e' vita c'e' speranza" così come "c'e' coscienza c'e' metafisica", e  non è il senso che intendevi tu 
Quindi per ora lascerei perdere le questioni sulla coscienza perchè sono spaventosamente complicate che pulsione ed evoluzione son balocchi.

---> E forse il paradosso consiste nel voler dire che la fisica con noi e senza di noi rimane tale e quale.

Uh...si, diciamo di si, ma ci sarebbero da dire un sacco di cose, comunque dovessi dire si\no con pistola alla testa direi direi si...che mah, si forse è un paradosso

Per fortuna non hai pratica di termini filosofici che sei già intricato per conto tuo; una volta che hai memorizzato il mazzo dei tarocchi sei a posto.
#26
------> "fisica è chi fisica fa" e per converso "metafisica è chi fisica non fa' ".
Ma cosa significa fare fisica è una questione metafisica che influenza , se non necessariamente la metà della fisica , il modo in cui vi si giunge.
Nel senso più riduttivo possibile la forma che diamo alla fisica è un vestito metafisico.
Dire che la fisica è materia è uno di questi abiti che potremmo dire , se non fuori moda , logorato dalle indagini nuove sulla materia , che la rendono qualcosa di meno definito di come sembrava.

che ti devo dire...il motivo per cui circolo in questi posti , lo dico a te ma in un orecchio, è proprio per capire\indagare quanto la "filosofia" sia meravigliosa ed "entri" nella vita delle persone e nella vita delle persone con ---->  penuria di termini filosofici . Quindi grazie, a nome di qualcuno (non tutti, qualcuno) di noi.
E in più sei pure sul binario giusto (che detto da me potrebbe anche portar sfiga...), oltretutto mi hai quotato..che altro dire  :P

-----> Saprei gia' tanto su cosa è l'anima se il dire , seppur in senso riduttivo , che non è materia , fosse una frase di senso evidente attualmente per tutti , posto che un tempo lo sia stata.


L'anima sei il tu che solo tu ed il tuo dio conoscete. Quel che sei tu ed il tuo dio sono le tue cose intime e bellissime e tutto ciò che di buono si possa\debba pensare.

-----> Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo.
Vedi al primo commento; in più ho trovato finalmente la frase da mettere in firma che tutti ne hanno una e mi sentivo un pochino nudo ma non riuscivo a trovare qualcosa di decente, mi sembravano tutte pretenziose quelle che trovavo io, e questa invece è perfetta, quindi grazie di nuovo.
#27
-----> Materialità e spiritualità, materia ed energia.....restiamo sempre in ambito dualistico

Su materia e spiritualità siamo nel dualismo, su materia ed energia non siamo più nel dualismo perché la materia è espressione dell'energia del campo elettromagnetico, quindi la materia non è una cosa in sè ( un ente ) ma è una manifestazione del campo elettromagnetico; la materia è un attributo.  Ho preso spinoza perché è un buon esempio di monismo non perché io sia spinoziano o perché io sia monista (anche se a volte vorrei essere un protista ma  in questa esistenza non mi è stato concesso) ma perché la sua sostanza mi sembra la "cosa" più simile al campo elettro-magnetico.  Ovviamente il campo magnetico non è la risposta definitiva a tutto quanto riguarda la materia; se nei prossimi vent'anni la concezione di campo-magnetico cambierà (magari di poco ma cambierà per certo <-------legge metafisica...) dovrà cambiare anche la concezione meta-fisica, e quindi cambiare il grado di approssimazione del concetto di "sostanza" e via di seguito.

Se invece si intende la sostanza come una carta dei tarocchi a cui "devono" accordarsi i dati sensibili allora siamo nei guai....
#28
-------> Se non fosse che Tersite, immagino involontariamente, abbia aperto il problema

Ora, come dovrei rispondere  ?
Ho l'autorizzazione a rispondere nello stesso tono ?

Non sono domande filosofiche, alle quali rispondo spesso, mai ricevendo altre risposte, che tra l'altro è sempre meglio  di quando ti rivolgono domande retoriche (implicando ed applicando al destinatario un humus psicologico "marcio" e quindi con intenzioni  offensive) , invece che,  " tersite che cosa ci fai qui" ?, perché poi si dovrebbe rispondere alla stessa domanda. Ovviamente non mi riferisco a nessuno perché nessuno si riferiva a me.

Si dovrebbe interpretare questo fatto di considerare le persone dei cretini come un "liberi tutti" oppure esiste un ente che decide il grado di ironia\psicologismo\infingardaggine mentale a cui ciascuno di noi può arrivare ?

P.s.: capisco anche i problemi sorti nell'altro IIId....se siamo a questo punto di relazioni tra io\altro  sai quanti secoli ci vorranno ancora per l'io\io ?
#29
Tematiche Filosofiche / Re:L'Io e l'Altro
12 Aprile 2019, 01:46:36 AM
---------> A mio parere l'archè l'abbiamo perso,culturalmente ,filosoficamente.Il proseguimento storico del pensiero di Kant-Hegel-Husserl è nella linguistica, sullo strumento della relazione fra un Io e il Mondo fisico, in termini di capacità o meno del linguaggio, con i suoi segni e simboli, con la sua logica predicativa e proposizionale, di costruire significati, descrizioni, definizioni più o meno veritatitive. Le famose aporie, antinomie linguistiche che già venivano dall'antichità proseguono nella filosofia analitica del linguaggio ad es. in Russell.

se lo dico io ( o cerco di farlo capire ) si irritano quasi tutti


-----> Lui, scrive, prende atto che esiste e l'uomo per lui è essenzialmente natura, non ama la cultura intesa come sovrastruttura che appesantisca come un fardello l'esistenza, che lo ingabbi, che lo imprigioni, rendendole "intristito e debole",si pone antimoralmente in quanto questi pongono scrupoli anche ai gesti naturali ,li condizionano.

Come sopra

------> La storia del pensiero umano è correlata al ,diciamo materialismo storico.
------> Sono d'accordo che una mimesi fondamentale sia la bio-politica, intesa come furto della propria esistenza da parte dei poteri umani.Quì sta la capacità di smascherare i dispositivi culturali.

Come sopra

------> La mimesi è un ente, un concetto culturale la cui radice è psicologica, religiosa, morale, che muta storicamente, è il senso di colpa, è il senso di responsabilità, che possono nascere come regolatori naturali "giusti", ma che i poteri nella storia della umanità e i mass media attuali ad esempio usano psicologicamente.

Che dire, è come se mi risparmiassi la fatica di scrivere..

----> Ecco allora che una nevrosi nata in famiglia si trasformi mimeticamente sul lavoro con il capo, nel sociale nell'ubbidineza senza sapere il perchè di questa origine cuturale.

Per questo hanno dato una risposta (ovviamente la loro..) dolce&gabbana con l'antiedipo.  In ogni caso già porre la questione è fare filosfia di quella che piace a me.

-----> La forza di Marx è la costruzione di un concetto come il materialismo storico per individuare ciò che non muta, lo sfruttamento di un uomo su un uomo, ma storicamente mimetico, trasformato dai mezzi di produzione, dalla tecnica. dallo stesso mercato ,concetto così impalpabile eppure condizionante nella vita fattuale Ma il concetto di fondo è ancora attuale più che mai.

Il vangelo secondo tersite. Incominciavo a sentirmi solo.

-----> Noi mutiamo fisicamente da bebè ad anziani, ma è nel mentale l'identità che rimane nonostante il corpo muti.E questa identità non può venire dal nulla e sparire nel nulla con il corpo fisico.

Buona la prima parte, la seconda invece fa parte quelle cose che attengono a te come persona e che nemmeno sotto tortura (metaforica) mi sognerei di obiettare.  Anche il sostenere non sono d'accordo non avrebbe senso perchè potrei solamente dirti per me no, ma non potrei dirti perchè.
Non possiamo giustificare o contestare uno all'altro il reciproco profondo sentire.  Possiamo discutere su tutto quello di cui sopra, ma su questo---> E questa identità non può venire dal nulla e sparire nel nulla con il corpo fisico<------ non possiamo discutere perchè non c'è nulla da discutere. Il tuo profondo sentire ti porta a questa conclusione, il mio profondo sentire mi porta alla conclusione opposta.  Il fatto che io avrei potuto scrivere ognuna delle frasi che hai scritto sopra è la dimostrazione che io e te abbiamo idee e impostazioni di pensiero simili, con la differenza che tu credi in questo ---> E questa identità non può venire dal nulla e sparire nel nulla con il corpo fisico<------  ed io no, e la questione finisce li, non è dirimente. Non c'è discussione perchè sarebbe sciocco discuterne, sono cose nostre.
Già a naso hai toccato i fondamenti che portano all'antiedipo...quella è filosofia, non il fatto che tu pensi non si possa sparire nel nulla ed io si. Su quei concetti si deve "filosofare" non di cosa "sentiamo" noi, a meno non decidiamo di farlo, ma diventerebbe una conversazione intima, non una chiaccherata filosofica.
Io posso dicutere, ed anzi lo discuto in toto, il concetto di "mentale" ma non nel senso di "identità che non può venire dal nulla e sparire dal nulla".
Se tu identifichi l' "identità che non può venire dal nulla e sparire dal nulla" con il "mentale" lo sottrai al mio campo di analisi.
Io invece non identifico l' "identità che non può venire dal nulla e sparire dal nulla" con il "mentale", ma la identifico con qualcosa che appartiene a te\persona\che\solo\tu\sai\cosa\sia\ (come io\persona\che\solo\ioso\cosa\sia, che è quello che fa di te quel che sei, come il mio non crederci, esattamente speculari, non io\altro ma io\io indiscutibili inquestionabili e irriducibili e poi perchè dovremmo essere riducibili....a cosa...

------> Fin quando la scienza non sarà in grado ,se mai lo sarà, di dare spiegazioni fondamentali, qualunque dubbio o domanda rimane per lo meno "un giudizio di sospensione", un epochè.

A questo punto è certo io abbia seri problemi di relazione. Quello che hai scritto è uno dei miei "cardini", forse il principale, ma se lo sostengo viene fuori il finimondo...spero se la prendano con te da ora in poi...

-----> Questo potrebbe essere un punto di partenza. Perché temo risulterebbero a sua volta molte contraddizioni di carattere sociale.Puoi fare uno Zarathustra, ma senza famiglia, senza vincoli, isolato e magari deriso dai tuoi stessi simili a cui invece vorresti donare una via felice di vita.
Se si entra nel sociale, ecco lo scambio economico, il valore, il possesso, la proprietà, gli istituti.......
Necessariamente bisogna fare i conti con la storia, la sua cultura che detta i modi di essere

abbracciare il cavallo...abbracciare il cavallo, o continuare a chiaccherare.


P.s.: siccome sono persona pigra e oziosa tieni per certo che userò esattamente le tue frasi come risposte perchè in pratica rispondono all'ottanta per cento delle obiezioni che leggo e voglio vedere..
#30
Secondo me occorre fare metafisica sulla base della fisica che si conosce perchè oltre la fisica del 1700 ci siamo già andati; il passo è quello di fare della metafisica sulla fisica di adesso e non su quella di 500 anni fa.
Meta-fisica.  Cambia la fisica cambia la meta.