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Messaggi - Jacopus

#16
Citazioneuna educazione serena e amorevole produce soggetti disponibili ad omologarsi al la generalità dei modelli e delle convenzioni socialmente dominanti
Se fosse davvero così, avremmo dovuto augurarci che in Italia ancora ci fosse il fascismo, in Russia il Comunismo e addirittura che si vivesse come nell'antica Roma, con il pater familias con diritto di vita e morte (a suo libero arbitrio) dei figli. Sarebbe bastata una educazione amorevole e serena e nessuno avrebbe chiesto di cambiare quella società. Una educazione serena ed amorevole è sicuramente auspicabile, ma non produce quello che scrivi. Di solito chi si omologa ha avuto, al contrario, dei genitori tiranni o ricattatori affettivamente o freddi. Poi come dice Duc, in questo campo è difficile generalizzare. Se l'amorevolezza non è accompagnata dall'educare al senso del limite ecco che arriva il narcisismo. Se i limiti sono troppi, irrazionali e oppressivi, il soggetto potrà diventare insicuro o con un falso sè (Winnicott).
#17
Citazione di: anthonyi il 27 Ottobre 2025, 02:08:24 AMNon dovresti meravigliarti se la risposta ad un tuo atteggiamento pregiudiziale, equiparabile al razzismo, é stata un pò nervosa. La violenza genera violenza, é cosa risaputa.
Tu offendi le categorie religiose, con considerazioni pregiudiziali, addirittura definendo la fede religiosa come una malattia.
Qui non é in questione il tuo essere Piú o meno ateo, ma il tuo modo di rapportarti con coloro che sono credenti.
Poi c'é il discorso sulla società, sulla presunzione che hanno, I nemici della fede, di avere generato il mondo moderno, grande corbelleria.
In realtà loro non hanno neanche fatto la Rivoluzione Francese, che inizia con il contributo fondamentale dell'abate Sieyes Il 17 giugno 1789, il primo che dichiara ufficialmente che il gruppo dei rappresentanti del terzo stato Piú una parte dei rappresentanti del clero, rappresenta la Francia.
E' solo in un secondo momento che i nemici della fede fanno capolino, con le devastazioni e depredazioni di chiese e monasteri.
Credere che quelle devastazioni abbiano prodotto la modernità é veramente una grande sfida al buon senso razionale.
Il mondo è il pensiero moderno si sviluppa in tanti paesi occidentali oltre la Francia, e comunque in tutti questi paesi il ruolo fondamentale dei valori trasmessi dalla fede e dalle istituzioni religiose é indiscutibile.
E il pensiero moderno é pensiero liberale, cioé pensiero di accettazione delle tradizioni culturali e religiose, ed é tutt'altro rispetto a quel pensiero conflittuale che dice che: "la religione é l'oppio dei popoli", oppure "Dio é morto".
Non penso che Blisset volesse metterla in questo senso antagonista che tu vedi. Il
Suo è il tentativo di mostrare una narrativa diversa allo sviluppo della società, ovvero che la società moderna non è decadimento o peggioramento di una supposta età dell'oro, Una narrativa tipica di molti ambienti cristiani ed ecclesiastici. Gran parte delle persone di questo forum, per il semplice fatto di aver espresso il loro pensiero avrebbero avuto seri problemi fino a un paio di secoli fa e qualche sanzione fino ad appena 80 anni fa. Per non parlare del declino della violenza, il miglioramento dell'aspettativa di vita, la diffusione della cultura. Tutto ciò comporta differenti problemi, ma correttamente non un peggioramento delle condizioni di vita umane. Almeno non ancora. Questo cambiamento non deriva solo dalla rivoluzione francese, che però ne è stato uno degli snodi principali. Gli altri fenomeni che si possono citare sono la rivoluzione scientifica, le grandi esplorazioni geografiche del 5-700, la rivoluzione liberale inglese, la mitigazione del diritto penale, l'affermazione della libertà di pensiero, la divisione fra potere ecclesiastico e potere temporale, l'avvento della borghesia come classe dominante, il riconoscimento dei diritti delle donne e dei bambini, la diminuzione straordinaria della violenza (almeno in Europa occidentale, fino all'ottoccento i livelli di omicidi ogni 100.000 abitanti erano 20/30, oggi sono 1/3 (in Europa occidentale ed escludendo le guerre). Penso che Luther volesse sottolineare questo processo e non porsi in modo netto contro il pensiero religioso. In fondo il cristianesimo è stato, da molti punti di vista, l'annunciatore della rivoluzione francese.
#18
CitazioneCredere = non serve a niente = molto facile
Sapere = serve a poco = meno facile
Amare = serve a molto = un po più difficile
Questa bellissima massima non ha bisogno di credenti o non credenti. È valida per tutti, ma come scrivi già tu, l'ultimo step (amare) è un "pó più difficile". A mio parere è molto, molto difficile. Applicarlo significherebbe creare un nuovo tipo di civiltà, qui sulla terra, senza dover aspettare vite perfette ultraterrene.
#19
Citazione di: green demetr il 25 Ottobre 2025, 00:09:07 AMNon si possono dimostrare, perchè richiederebbe un laboratorio, dove puntualmente non avviene alcuna evoluzione, anzi visto i danni del 2020 tutt'ora sotto indagine preoccupata della comunità scientifica di controllo (fittizio naturalmente, visto che hanno allarmato di ulteriori esperimenti deliranti da parti di Pfizer, senza fare niente di sostanziale, tutti zitti nella scienza) andrei piano a  dire che la genetica porta avanti la vita, anche semplicemente quella meramente biologica, qualsiasi cosa abbiate in mente con questa parola.
Tutte quelle in circolazione sono semplici teorie, talmente strampalate e abitate da uno psicologismo spiccio, da lasciare costernati.
Ti consiglio il libro Inizio di Sini, dove sta al gioco e mette alla berlina queste posizioni (ovviamente accettandole di sottofondo, è pur sempre uno dei baroni delle università).
Nessuno mette in dubbio? E certo guai a parlare! (e poi la scienza non pensa).
Non ho voglia di fare l'analisi della storia della scienza (che pensa, una piccola parte, ma bella agguerrita), e della sua controparte, le royalities, per me oggi anche dette.... Pfizer 8) . (una delle 150 aziende che decidono cosa si deve pensare e cosa no).
La filosofia ha delle urgenze ben maggiori che far da spalla al capitalismo.
Ti lascio nel tuo stagno.
Saluti.

Guarda Green. Non ho molto tempo da perdere. Le dimostrazioni della teoria evolutiva non hanno bisogno di un laboratorio così come non tutte le
Teorie ne hanno bisogno di uno.
Fatto sta che la teoria evolutiva è stata dimostrata anche in laboratorio, attraverso le colture di batteri che si modificano nel corso delle generazioni. Basta fare la decodifica del dna (che si fa in laboratorio) per osservare la familiarità fra le specie e la loro comune origine. L'arretratezza politica e sociale dell'Italia è data (in piccolo) proprio da queste posizioni anacronistiche.
Pfizer e il capitalismo con la teoria evoluzionistica c'entrano come i cavoli a merenda. Ti saluto.
#20
Citazionel'evoluzionismo è stato già da tempo smontato, e persino ai tempi di Darwin era ritenuto incompleto e supponente.
Ai tempi di Darwin era inevitabilmente incompleto, rispetto a tutte le conferme odierne che ci sono state trasmesse dalla genetica. L'evoluzionismo del resto è sotto gli occhi di tutti. Gli esempi sono di tutti i tipi. Basti pensare alle pecore, che devono essere tosate, perché di selezione in selezione sono state trovate le specie che producono più lana. Si è trattato di un processo evolutivo guidato dai pastori nel corso di secoli. La natura in modo meno strategico (perché non deve produrre maglioni) fa lo stesso, con la regola fondamentale: "la vita deve adattarsi per vivere". Quindi la vita è in continuo mutamento e questo mutamento si chiama evoluzione ed oggi, più precisamente, teoria evolutiva sintetica. L'attuale suo riconoscimento come teoria solida e verificata è tra i più alti fra le teorie scientifiche e nessuno studioso serio si sogna di metterla in dubbio. Neppure la Chiesa lo fa più almeno dai tempi di Giovanni Paolo II.
Trattandosi comunque di teoria scientifica il suo valore è sempre relativo finché una eventuale successiva teoria non si dimostrasse migliore. Ad oggi è la spiegazione più chiara dei processi che trasmettono la vita. La domanda a cui non ha risposto è come stato possibile passare dalla materia inorganica a quella organica. Poi, dai virus a homo sapiens, tutti i passaggi sono piuttosto chiari e dimostrabili.
#21
Tematiche Filosofiche / Re: Il filosofo che non sono.
22 Ottobre 2025, 19:35:12 PM
L'erudizione fine a se stessa non produce gran che. È una sorta di chat Gpt ante litteram. Ma anche il filosofare senza conoscere la filosofia comporta un altrettanto grave rischio, almeno uno: ovvero di ripetere cose già stradette, pensando di essere originali. Le due cose vanno insieme, capacità di creare una propria filosofia sulla base di una inevitabilmente parziale conoscenza di alcuni testi. Tu, Iano, per essere così sprovvisto di letture come dici, hai un talento genetico verso le riflessioni filosofiche. Se le aiutassi con delle letture ad hoc, saresti ancora più profondo ed acuto di quanto già non sei.
#22
Tematiche Spirituali / Re: La scissione
21 Ottobre 2025, 11:42:51 AM
Il senso di colpa non nasce dalla religione. certi tipi di religione l'hanno usata per i loro scopi. La religione cattolica ne ha fatto un perno centrale con esiti positivi e negativi contemporaneamente. Il senso di colpa nasce dall'essere tirati in due direzioni opposte, egoismo e altruismo. L'altruismo, ad essere rigorosi è un tipo di egoismo più raffinato che ci ha permesso di dominare il mondo, fin dai tempi più remoti.
La creazione di società complesse ha poi reso possibile gestire egoismo/altruismo in sfere ristrette. Si può essere altruisti con i vicini o con in colleghi ed egoisti contro i propri familiari o i giapponesi, e così via.
La cultura di ogni società si modella su un rapporto diverso altruismo/egoismo e può distinguere al suo interno classificazioni che possono indicare di essere altruisti o egoisti solo in determinati ambiti (esempio classico, i paesi colonizzatori).
All'estremo dell'egoismo non esiste più senso di colpa ed aumenta la violenza. All'estremo dell'altruismo non esiste più evoluzione e miglioramento individuale e diminuisce la violenza.
Dovremmo essere in grado di bilanciare questi due tensioni che ci animano, senza cadere verso uno dei due poli.
Ed un modo è proprio quello di evitare il pensiero scisso e polarizzante, perché così è molto facile comportarsi in modo egoista verso chi viene considerato "colpevole", fino alle note forme di disumanizzazione.
Il cristianesimo fondando il suo messaggio sulla colpevolezza universale, ci fa riflettere su come siamo tutti collegati. Ripeto quello che ho già detto. Il cristianesimo senza alcun Dio, e con qualche aggiustamento, sarebbe una dottrina filosofica valida. Il problema sta in quel Dio irascibile, onnisciente, totalizzante, verso il quale è possibile solo la sottomissione (Islam).
Termino sul senso di colpa: se esso viene usato per farci sentire sempre "sbagliati", "bisognosi di perdono", allora è un senso di colpa tossico. Se invece ci aiuta ad orientare la nostra azione, riconoscendo la sua parziale inevitabilità, può essere un importante strumento per una vita giusta.

#23
Appoggio l'intervento di Phil. Una dose moderata di narcisismo è sana. Senza di essa si cadrebbe in altri e gravi tipi di disturbo (masochismo, derealizzazione, autolesionismo, autosvalutazione, sensi di colpa sovrastanti, inazione, depressione). Intervenire qui nel Forum, in questo informale Centro ricreativo, può avere il significato di essere accettati come dice Fabriba, ma anche semplicemente volersi esprimere, parlare, dire la propria, sperando di farsi comprendere e magari, se non imparare dagli altri, essere incuriositi dagli argomenti degli altri e volerli approfondire o magari semplicemente intervenire per chiarirsi le idee con sè stessi

Detto questo, mi chiarisco (appunto) su alcune questioni:
1) Questa è l'epoca del narcisismo. Un narcisismo sociale, da distinguere da quello individuale, ma il clima generale è quello, così come il clima generale precedente alla seconda guerra mondiale era fondato sul senso di colpa. Freud ha fondato la psicoanalisi sul concetto di senso di colpa. Se costruisse oggi la sua teoria sarebbe molto diversa, proprio perchè a Gregor Samsa, il simpatico scarafaggio kafkiano, si è sostituito Patrick Bateson, il simpatico trader di American Psycho. Tutto ciò ha profonde ripercussioni sociali, in termini di rispetto delle leggi (in negativo) ma anche in termini di maggiore tolleranza alle opinioni altrui (in positivo).

2) Sulla neurobiologia ripeto quello che ho già detto. Il nostro cervello è un organo atipico. E' vero che possono esserci disfunzioni organiche (che sono anche state registrate tramite PET e FMRi), che riguardano la corteccia prefrontale o l'amigdala, ma si tratta di costruzioni neurologiche organiche quindi fisiche, che si strutturano però sulla base degli imput da parte dell'esperienza. Se il bambino viene sempre elogiato, si sorride contenti quando tira una padella alla nonna, ecco allora che la corteccia prefrontale prenderà una conformazione di un certo tipo, così come i neuroni-specchio e l'amigdala. L'esperienza modella il cervello (esattamente come i muscoli, d'altronde). Va precisato che però vi è anche una trasmissione genica dell'esperienza, per cui in un gruppo con familiarità al narcisismo, è possibile che vi sia una predisposizione a diventare narcisisti (è questo il campo di studi dell'epigenetica - materia al confine fra influssi organici e influssi ambientali), ma se il soggetto predisposto viene allevato e vive in un contesto empatico, altruista, attento ai valori comuni, le strutture potenzialmente portatrici di narcisismo vengono silenziate. Con qualche difficoltà in più, il cambiamento da narciso a non-narciso può avvenire anche nel corso della vita, anche se l'infanzia è sempre l'età più importante relativamente a come sarà il nostro carattere.
#24
Tematiche Culturali e Sociali / Re: cosa è woke?
18 Ottobre 2025, 16:04:31 PM
Ti rispondo rispetto ai punti verdi:
Ipocrisia morale e vittimismo permanente: l'ipocrisia è inevitabile a più basso o alto rango. Chi per non essere ipocrita professa il suo fascismo a me pare più rivoltante. Il termine vittimismo non è quello esatto, ma parlerei piuttosto di coresponsabilizzazione e crescita comune. Detto in questo modo non esiste alcun parassitismo vittimista (tipo quello di Israele).

Caccia alle streghe: ovvio che ogni caccia alle streghe sia da condannare, e nello stesso tempo sia così difficile da superare (è così consolante credere che tutte le colpe siano da qualche altra parte).

Estremismo verde: anche qui, essendo fautore del mesotes cattocomunista posapianico, non vedo grandi vantaggi dall'estremismo verde, ammesso che sappia di cosa si tratta. Anche qui se il contrario è buttare la frittura di pesce a mare, forse un po' di estremismo non guasta. Anche in questo caso il termine giusto è educazione alla corresponsabilità.

Riduzionismo identitario: ovvero fare di tutto il mondo un melting pot o, al contrario, difendere anche la minoranza nera sicula-neoborbonica dei monti Nebrodi? Questo è un punto interessante. Le merci pare abbiano superato questo dilemma e nessuno compra più "italiano" come difesa delle sue radici identitarie, ma ci chiediamo se sia giusto assegnare quote all'università per le classi disagiate provenienti dalla Lucania. Il riduzionismo identitario come difesa dalla mercificazione totale del mondo?

Polarizzazione dei media: mah. La polarizzazione l'ho già scritto in più post è un modo consolatorio di riversare sull'altro il nostro male. Quindi no.

In realtà non ho capito granché di questa opposizione blu/verde. Se la cultura woke si nutre di queste polarizzazioni allora non è politica socialdemocratica.



#25
Tematiche Culturali e Sociali / Re: cosa è woke?
18 Ottobre 2025, 14:05:13 PM
Se i valori woke sono quelli, corrispondono ai valori della politica socialdemocratica. La cosiddetta socialdemocrazia "renana", che dalla Germania ha tentato di diventare un modello per tutti i partiti socialdemocratici d'Europa. Che questi valori siano oggi derisi la dice lunga sulla deriva di destra che interessa quasi tutti i paesi occidentali.
#26
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
18 Ottobre 2025, 08:07:47 AM
Fabri. Quello che volevo evidenziare è il "continuum" esistente fra ogni specie vivente. Che l'uomo abbia uno statuto speciale l'ho sottolineato anch'io in diverse occasioni, ma ciò non toglie che persino noi siamo il risultato dell'accoppiamento di almeno due specie diverse, homo sapiens e Neanderthal, essendo il sapiens puro solo il sapiens pigmentato con la spelle scura dei sapiens subshariani. La specie è tale finché non evolvono altre specie da quella specie le quali possono, fino ad un certo punto, riprodursi con la specie originaria.
Sulla masturbazione ti devo dare torto. Molte specie si masturbano, compresi alcuni cetacei.
La classificazione tassonomica nel mondo biologico è quindi, dal mio punto di vista, uno strumento orientativo utile ma non va dimenticato che facciamo parte di un unico impulso alla vita che si espande come può e dove può, in modi casuali, ma portandosi appresso la storia precedente.
Questa impalcatura teorica, fra le altre cose, implica che ogni storia creazionista è pura fantasia. Se bisogna ricorrere ad una divinità creatrice occorre semplicemente risalire alla creazione del DNA. È come se il divino, qualunque esso sia, abbia diffuso il dna sulla terra ed abbia poi lasciato fare al tempo. È questo il vero mistero. Come abbia potuto scaturire il DNA dalla materia inorganica, ovvero un libro per le istruzioni per la vita, uguale nella sua funzionalità per tutte le specie viventi. Quindi, al di là di filosofie orientali od occidentali, l'uomo è un animale speciale che sa suonare il
violino ma animale resta, essendo collegato alle regole vitali che organizzano la vita dal batterio fino a noi.
#27
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
17 Ottobre 2025, 17:56:02 PM
C'è un gasteropode del clade "sacoglossa" che è sia autotrofo che eterotrofo. Si ciba di alghe ma non digerisce i cloroplasti che continua ad usare come le piante, per trasformare la luce in energia. È una via di mezzo fra una pianta e un animale. Questo per dare ragione a Iano. Le classificazioni sono utili ma non rispondono alla realtà della vita, che è molto più confusa e sovrapposta di quello che si crede, compreso il tema già toccato dei generi sessuali con buona pace di chi crede che siano sempre e solo due.
#28
Bell'intervento Koba. Chiaro. Ritengo però che A-B-C possano coesistere e di fatto coesistono. Uno non esclude l'altro.
#29
Ultimo libro letto / Re: L'importanza di non piacere
15 Ottobre 2025, 19:28:04 PM
In realtà quello di cui parla Doxa forse non è narcisismo nè individualismo ma una sana individuazione. Lo stesso argomento dell'autore citato è ampiamente affrontato da Winnicott quando parla di falso sè. Il falso sè si manifesta quando per accontentare i nostri oggetti d'amore (di solito i genitori) aderiamo alle loro aspettative, diventando una loro brutta e frustrata copia. Le conseguenze possono essere gravi e di diverso tipo.
La individuazione però non è individualismo, ma una capacità di mediare fra istanze di affermazione del proprio sè e di riconoscimento dell'altro, senza sopraffarlo e riconoscendo la sua connessione con noi. Un mondo di differenti nella reciprocità. È questo un traguardo ambizioso e che può essere implementato culturalmente, favorendo l'autonomia e contemporaneamente la connessione con gli altri. È un lavoro continuo, perché la vita stessa o la cultura in cui siamo immersi ci induce spesso verso un "falso sè" e allora ci pieghiamo alle ragioni dell'altro oppure verso la ricerca della vittoria del "solo uno può vivere", nell'ottica dell'individualismo fine a sé stesso.
L'individualismo non è il male, senza individualismo non vi sarebbe evoluzione sociale, ma l'individualismo può diventare tossico se si dimentica delle connessioni con gli altri. La stessa cosa si può ripetere per il collettivismo.

Questo in generale. Se invece analizziamo l'attuale momento storico-culturale dell'Occidente, allora si deve constatare che è il modello individualistico-narcisista quello dominante, con effetti seri rispetto alla stessa connessione sociale. Effetti che possono comportare anche la disgregazione sociale se continueranno con questa forza simbolica e informativa.
#30
CitazionePer Jacopus è determinata dalla profonda influenza che l'ambiente socio-culturale esercita sul singolo. Quindi questa solidità, questa maggiore "verità", è il risultato di una manipolazione culturale
In realtà non è così semplice.
1) l'ambiente socio-culturale influenza il singolo e la sua stessa architettura cerebrale e quindi il processo è circolare perché l'architettura cerebrale, a sua volta, influenzerà l'ambiente socio-culturale rinforzando la stabilità del sistema.
2) evoluzionisticamente però possono sorgere nuovi modelli culturali, che sostituiscono totalmente o parzialmente i precedenti, oppure formano un sistema a matrioska.
3) questa evoluzione è lenta e lascia sempre le tracce dei processi culturali originari. Anche in questo caso può esserci d'aiuto la biologia. Il bauplan di tutti i vertebrati è lo stesso, con la duplicazione degli organi su un asse che regge il sistema. Sei sei una balena o un pipistrello questo modello organizzativo non cambia.
4) questo è il "respiro lungo della storia" di Braudel, oppure in chiave eroica di negazione, l'eterno ritorno di N., che ritiene possibile la formazione dell'uomo nuovo solo cancellando la storia.
5) Quindi quando diciamo che "il bambino non si sfrutta", dobbiamo fare i conti con questo processo.
6) Contemporaneamente però possiamo anche accettare lo sfruttamento minorile al di fuori di un certo perimetro, adottando un sistema del reale molto diverso da quello scientifico (per questo ho detto sistema duale).
7) il respiro lungo della storia assomiglia all'inconscio. È un deposito di conoscenze immenso ma sfumato, pieno di sentieri interrotti, di messaggi contrastanti.
8 ) Al di sopra di esso agisce il controllo dell'informazione come sistema di orientamento che definisce cosa è reale, cioè giusto.
9) Ad un altro livello ancora agisce il gruppo degli "intimi", famiglia, amici, colleghi che costituiscono un insieme che condiziona fortemente le nostre scelte di cosa è reale.
10) Non va dimenticata la dimensione, che è forse la più importante, dei nostri sistemi emotivi di base, che ci dicono geneticamente che "bisogna prendersi cura della prole", che "bisogna amare", che bisogna "giocare", che bisogna "ricercare", che bisogna "arrabbiarsi", che talvolta si soffre per "l'isolamento e la perdita", che talvolta si ha "paura".
11) Infine, la realtà in cui noi crediamo ci viene trasmessa soprattutto emotivamente. I grandi maestri sono maestri emotivi e non freddi eruditi.
12) la realtà nelle scienze soffici è anche una questione di abitudine. Se siamo abituati a pensare che la razza ariana è più intelligente e lo pensiamo da cinque anni, sarà difficile ed energivoro cambiare opinione.

Se ci pensate però questa carrellata serve più a confermare che la realtà delle scienze soffici è sostanzialmente statica. Tutto sembra cercare di confermare già ciò che è, piuttosto che cambiare.

E quindi la domanda è "cosa ci permette di cambiare il nostro giudizio sulla realtà nel mondo delle relazioni umane"? Dubito comunque che qualcuno abbia letto fin qui e se lo ha fatto gli concedo una pausa e diritto di replica.