Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2025, 20:45:55 PMI tuoi argomenti, jacopus, sono una buona rappresentazione di quel clima apocalittico del quale ho parlato. Oggi non é più tempo di esodi biblici, se la siccità inaridisce dei territori La soluzione più semplice é quella di portare il cibo in quei territori, ed é così che si fa.In realtà la mia critica al capitalismo è in buona compagnia insieme a tutte le ideologie della moltiplicazione senza fine a favore di un mondo antropocentrico, quindi comprensiva di comunismo e di alcune religioni (soprattutto le monoteistiche). Il capitalismo ha la sua massima nel massimizzare il profitto, il comunismo nel rendere possibile un mondo giusto attraverso "l'elettrificazione" ( vedi i disastri ambientali epici causati dall'Unione Sovietica), il monoteismo pensa che la terra sia stata messa a disposizione dell'umanità, principini delegati da una divinità celeste a poterla sfruttare.
La migrazione non la fa certo chi non ha da mangiare, ma solo chi ha i soldi sufficienti per pagarsi il viaggio.
Comunque il prezzo del caffè, robusta é addirittura triplicato, è la causa é connessa con il mutamento climatico, o meglio con eccezionali condizioni climatiche, ma questo é ordinaria amministrazione per i sistemi di mercato, non é certo la fine del mondo.
Poi tu al tuo solito la butti sempre in ideologia, sono sempre i kapitalisti, brutti, sporchi e cattivi, la causa di tutto. Ma non ti sembra che questa visione semplicistica entri in conflitto con l'idea che il mondo climatico vada visto nella sua complessità?
Il meccanismo capitalistico di questi tre è però quello più efficiente, perché ha reso obsolete le resistenze a favore di meccanismi comunitari, che sono invece presenti nelle altre due tradizioni culturali. Beninteso, il Capitalismo non è da confondere con i "capitalisti brutti, sporchi e cattivi". Il capitalismo è una ideologia talmente forte che condiziona anche chi la critica, come me. È diventato un "pensiero unico", sufficientemente tollerante ed in grado di far fruttare anche le critiche (ad esempio con collane editoriali ad hoc). Paradigmatico l'approccio al cambiamento climatico, al cd green deal, considerato un nuovo modo per spremere soldi. La macchina elettrica o le centrali nucleari come toccasana ad esempio. Bè, ritengo che un auto diesel del 2000 abbia una "carbon footprint" molto più bassa di una tesla. La vera ricetta sarebbe "non consumare più in beni non di prima necessità", abbandonare Sharm, indossare massimo le stesse 3-4 magliette, un giubbotto per l'inverno e così via. Prova a dire ai miliardi di persone che si affacciano ora al consumismo una preghiera del genere. Ti riderebbero in faccia, visto che noi, finora ce la siamo spassata alla grande. Ed allora l'unico rimedio ulteriore sarebbe quello di, oltre che non consumare, offrire a titolo gratuito tra la metà e i due terzi del patrimonio di ognuno di noi ad un ente pubblico super onesto che impieghi quei soldi in modo da ridurre prima possibile l'immissione di CO2 ed altri iinquinanti nell'atmosfera. Direi che siamo in un campo dove servirebbero decisioni radicali e condivise da tutte le nazioni, poiché il riscaldamento globale è come la morte, non fa distinzioni ed è come le merci nell'era della globalizzazione. Ed invece facciamo mezzo passo in avanti, poi un passo indietro e così via, finché il mondo come lo conosciamo ora, non ci sarà più. Certo puoi considerarmi un catastrofista, o meglio "un apocalittico", posizione che preferisco a quella dell'integrato (citazione da Umberto Eco). E bada bene, vorrei tanto sbagliarmi. Ho figli, tengo famiglia.