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Messaggi - Jacopus

#16
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il relativo maschile
15 Settembre 2025, 09:24:07 AM
Il fatto che ci sia l'accettazione di modelli maschili da parte del femminile e non viceversa è l'ennesima dimostrazione della diseguaglianza fra i generi, strutturata attraverso il potere (anche simbolico).
#17
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il relativo maschile
14 Settembre 2025, 16:29:37 PM
Sarò apodittico. La questione si può ridurre alla seguente equazione:

PM (r) = strum. 🌏.

Soluzione: il potere maschile del mondo, per esprimersi, ha messo tra parentesi la relazionalità e ciò ha permesso di rendere il mondo uno strumento al servizio del potere maschile.
#18
Storia / Re: Bar Kokheba
12 Settembre 2025, 17:02:46 PM
Mutatis mutandis è come se al tempo delle brigate rosse, lo Stato Italiano avesse iniziato ad uccidere tutti gli iscritti al partito comunista, a raggrupparli tutti in val d'Aosta e poi premerli affinché se ne andassero via. Non so se tratti di genocidio, forse no anche se ci andiamo vicini, ma Israele o fa fuori tutti i palestinesi oppure il sangue versato sarà restituito prima o poi. È la classica faida che in questi tempi di follia trumpiana ha trovato il suo terreno ideale.
#19
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 18:14:02 PM
Anthony. Ti dirò, hai ragione in entrambi i casi. Ci penso un po' su e poi ti rispondo meglio.
#20
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 16:11:04 PM
Sulla fedeltà a Galimberti hai ragione al 50 per cento. Il nesso udito-ebraismo, vista-ellenismo lo ha sicuramente detto. Non so se trova in proposito qualcosa in rete, ma trattandosi di una metafora elegante, me la ricordo benissimo. Gli altri pezzi scritti in grassetto sono in effetto mie "glosse" al pensiero galimbertiano, ma non credo che siano molto lontane dal pensiero dell'autore. Ovviamente ogni tradizione culturale non è un monolite e vi sono possibili agganci per interpretazioni anche molto lontane fra di loro. Ad ogni buon conto, anche ad un livello molto basico, avere a che fare con tanti dei oppure con uno solo, descrive un panorama teologico ben diverso. Il primo adatto alla dialettica, il secondo al monismo, dove esiste una sola verità. E le strutture religiose a loro volta condizionano le strutture politiche ed anche quelle economiche se è per questo. Da Weber in poi struttura e sovrastrutture sono in un rapporto circolare di continuo feed-back.
Che vi siano state vicende legate al clero ebraico, non riduce l'aspetto principale della religione ebraica, ovvero il monoteismo, che può essere un ottimo carburante per ogni pensiero tirannico. Non voglio sembrare troppo anedottico ma non è un caso che i tre grandi dittatori del XX secolo provenissero da culture cristiane (Hitler dall'Austria, Mussolini dall'Italia, Stalin dalla Georgia).

Rispetto all'obbdienza alle voci, si tratta di un classico sintomo psicotico, e la follia fino al rinascimento era molto vicino alla dimensione del sacro. Quindi concordo sul fatto che in questo caso possa esserci una base comune.
Però se vogliamo continuare sul tema, basta confrontare due personaggi iconici delle due tradizioni per scorgere delle differenze fenomenali su cosa è la vita per l'ebraismo e cosa è la vita per l'ellenismo e questi due personaggi sono Adamo ed Edipo.
#21
Citazione[font="Segoe UI", "Helvetica Neue", "Nimbus Sans L", Arial, "Liberation Sans", sans-serif]Cito, da buon fan di alcuni tipi di anime giapponesi, una frase presa dal celebre "Attack on Titan" messa in bocca a Kenny Ackerman in punto di morte:[/font]
[font="Segoe UI", "Helvetica Neue", "Nimbus Sans L", Arial, "Liberation Sans", sans-serif]"Le persone che ho conosciuto erano tutte uguali. ubriache di vino, ubriache di donne, ubriache di dio...della famiglia, del re, dei sogni, dei figli, della forza. tutte si sono ubriacate di qualcosa per poter tirare avanti nella vita."[/font]
Gli antichi greci la chiamavano Daimon. Ognuno è posseduto dal proprio demone, da una passione identitaria forte. O da più di una. Anche qui vige il principio del mesotes come virtù. Senza Daimon si sta male esattamente come con troppo Daimon.
#22
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
09 Settembre 2025, 19:13:31 PM
Il dibattito mi fa venire in mente un convegno con Galimberti che parlava della differenza sostanziale fra le due radici della nostra cultura: la cultura ebraica sarebbe fondata sull'udito, mentre la cultura ellenistica sulla vista. Per la cultura ebraica quindi diventa importante "ascoltare", "eseguire gli ordini che vengono impartiti a voce". Ha sostanzialmente una visuale gerarchica che si trasmette oralmente, così come è stata trasmessa oralmente la bibbia per generazioni.
La cultura ellenistica invece pone al centro la vista, attraverso la quale non si ha fede cieca in una voce che impartisce ordini, ma attraverso di essa (la vista) si esplora il mondo e si pone al centro della nostra riflessione in modo esperienzale. E' una possibile lettura, ma a me sembra piuttosto convincente. I popoli dei mari sono più sensibili alle diversità, a scoprire il mondo, ad accettare il diverso, a vedere nuovi mondi e a considerarsi "relativi" e collegati con i commerci ad altri popoli.
Il pensiero ebraico è un pensiero asiatico, continentale, che privilegia il comando e la sottomissione al comando, la fede come fedeltà e come accettazione acritica del potere.
Se vogliamo sono due tipi molto diversi di fede, ma una fonda la democrazia e l'altra la tirannia. Ci voleva il cristianesimo per cercare di fondere queste due tradizioni e in un certo senso ci è anche riuscito.
#23
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
09 Settembre 2025, 12:16:27 PM
CitazioneE' solo giustificazione apologetica della propria scelta di fede.
Tutti agiamo sulle basi di convinzioni, che non sono fede ma sono una visione del mondo rispetto alla quale cerchiamo di essere più o meno coerenti in una certa porzione della nostra vita. Ma non tutte le fedi sono uguali. La mia fede nella scienza è ad esempio una fede che ammette l'errore e la sua correzione già nel modello iniziale, dando per scontato che ci si può avvicinare alla realtà e alla verità ma senza mai raggiungerle pienamente. La fede nel nazismo presupponeva l'eliminazione di milioni di esseri umani. La fede nel denaro ha altri effetti ancora. Insomma, il fatto che agiamo sulla base di valori fondanti è innegabile ma i valori fondanti non sono tutti uguali e ce ne sono di molto pericolosi.
Che serva la grazia per la metanoia è falso. La metanoia intesa anche in senso immanente (ad esempio un drogato che smette di drogarsi), non ha bisogno di alcuna grazia, ma di altri presupposti del tutto terreni ed umani. Se fosse a carico della grazia, su che base la grazia sceglierebbe i suoi figli prediletti, colore degli occhi, forza di volontà o fede? In quest'ultimo caso la fede giustifica la grazia che giustifica la fede e così via in un loop che è pura metafisica.
#24
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
09 Settembre 2025, 10:37:48 AM
CitazioneParadosso per paradosso, preferisco Gesù allo stoicismo (almeno Lui qualcuno lo ha salvato o reso davvero felice), anche perché con sto mondo che sta per finire, non ho tempo (o l'età) per illudermi su di un nuovo modo di vivere... per di più rifondando il messaggio evangelico, che è già tra noi come dono perfetto e gratuito?!?
No, grazie!
Ma io mica ti voglio far cambiare idea. Non sono mica come il cattolicesimo dei bei tempi andati che convertiva gli eretici con il sacro fuoco del rogo. Esprimevo solo la mia posizione sulla questione.
#25
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
09 Settembre 2025, 08:11:54 AM
Duc wrote:
CitazioneBenissimo, ma pur raggiungendo la perfezione del pensiero critico, le scelte "spirituali" che fai (inevitabili) - grazie alla tua fede - non avranno nessuna certezza... quindi siamo tutti in crisi!
Esatto. La vita è per sua natura critica, perché oggi viviamo e domani, contro la nostra stessa volontà naturale, non vivremo più. E dal mio punto di vista non esiste alcuna consolazione né terrena (regni millenari, comunismo, Basileus divino) nè ultraterrena. Occorre virilmente accettare che Sisifo sia anche felice e coltivare il proprio giardino cioè il massimo grado di armonia fra noi e ciò che ci sta intorno, compresi gli altri esseri umani. Abstinere et substinere.
Paradossalmente è proprio accettando questa condizione che sarebbe possibile creare un nuovo modo di vivere in società, o se preferisci rifondare il messaggio evangelico abolendo ogni divinità.
#26
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
06 Settembre 2025, 12:30:13 PM
Citazione di: Duc in altum! il 06 Settembre 2025, 11:34:26 AME chi decreta che questa sia la verità e non una menzogna?!
Nessuno. Non ho mai sentito voci divine da un cespuglio. Ma lo ritengo il metodo più adatto per affrontare la vita umana, senza credersi superiori, né pensare all'altro come un nemico, che esso sia il capitalismo o il cattolicesimo o la scienza, il pensiero critico mette in "crisi" le certezze. Non invento nulla neppure in questo caso. Alla verità, una luce che acceca, preferisco il sapere di non sapere (in greco Έτσι, δεν γνωρίζω, estì den gnōthizo). Da qui nasce il pensiero dialettico e su di esso si sono sovrapposti, nel corso della mia vita, ulteriori strati culturali (Stoicismo, Kant, psicoanalisi, scuola di Francoforte, Foucault) che mi hanno reso quel che sono. È la mia piccola verità/non verità, senza nessuna fonte di legittimazione, ma anche orgogliosamente senza essere causa di tutto il sangue versato in nome della verità.
#27
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
06 Settembre 2025, 07:51:25 AM
L'uomo ha bisogno di attaccarsi a verità se è manipolabile e non ha esercitato il proprio pensiero critico. Il pensiero unico, il totalitarismo, così come il fascismo sono archetipi che provengono dalla nostra storia culturale. Per centinaia di migliaia di anni ci siamo dovuti affidare al più forte o ai più forti per sopravvivere e questo principio continua ad essere presente nel fondo della nostra coscienza di specie. L'Illuminismo è la speranza di superare quello stato. Pertanto non si tratta di un dato irrevocabile.
Le società aperte sono quelle più tolleranti che hanno permesso e che permettono voci di dissenso e di opposizione regolamentate, senza dover fissare una supposta verità (qualunque essa sia) come idea indiscutibile della società. Mettere tutto in discussione è faticoso così come è faticoso gestire una democrazia. Molto più semplice (ma anche regressiva) qualsiasi dittatura. Le dittature sicuramente possono profittare di momenti di fragilità delle democrazie e sta alle democrazie difendersi. La difesa delle democrazie non sta però in una supposta "verità democratica" ma nell'aumento delle competenze critiche della maggior parte possibile della popolazione. Non dico niente di nuovo. Platone considerava il primo passo per un buon governo il sistema educativo e scolastico. A differenza di Platone considero che questo sistema non debba essere un privilegio delle élite ma il più diffuso possibile.

#28
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
06 Settembre 2025, 01:58:18 AM
La verità ha a che fare con quella necessità di non contraddizione e di ricerca indiscutibile di un fondamento dotato di un senso pieno. Ma proprio per questo può diventare un messaggero culturale di ogni totalitarismo. È curioso come l'organo di partito dello Stato Sovietico si chiamasse "pravda" (in russo, verità).
Sull'amore come prova della verità e quindi, a sua volta, prova di Dio, direi che si tratta di un'operazione di marketing. Infatti mi chiedo in cosa consista l'attività amorevole dei credenti. Il 90 per cento di costoro pensa che l'amore risiede nella fede e nella preghiera e no di certo in "opere", come invece dichiarano i Vangeli. Del resto con tutta la buona volontà risulta difficile amare davvero i bambini del Darfour, i ciechi di Singapore e le ragazze-madri di Los Angeles. Forse ciò che si avvicina più all'amore è una politica dei diritti, sostenuta da una società aperta e ricca di associazionismo.
Ultima considerazione etimologica: la parola verità discende dal sanscrito "vir/vara" che significa "fede".
In realtà penultima. L'ultima è questa: sull'amore è stato detto prosaicamente dalle teorie del l'evoluzionismo che si tratta di un meccanismo affettivo molto potente che aiuta la conservazione e la prosecuzione della specie e lo condividiamo sicuramente con gli animali più complessi (mammiferi e uccelli).
#29
Bella domanda. Trita e ritrita. E come per tutti i comportamenti umani c'è più di una risposta esatta. Roba che ho pure studiato e ristudiato. Fatto sta che stanotte, in preda ad una sorta di "reverie" a distanza, mi sono sintonizzato sulla situazione di un mio utente (brutto termine ma anche "caso", "paziente" e "cliente" sono pessimi) e mi sono detto che lo stato di spaesamento che comporta l'uso di sostanze nasce dall'assenza di amore genitoriale o da un amore genitoriale patologico. A quel deficit l'utilizzatore risponde provando, nella seconda tappa dello sviluppo (l'adolescenza), a ricreare le condizioni infantili. Non è infantile la persona in stato alterato? Non cammina bene, blatera, è preda di cambi di umore repentini e soprattutto ha bisogno di aiuto in una situazione di caos, che ripete il bisogno di aiuto e il caos vissuto da bambino o peggio, da neonato, in assenza di cure.
È come se, ancora una volta, come nel trauma, si cerchi di ripetere il trauma originario nella speranza di poterlo mutare o controllare.
Immagino che già qualcuno avrà pensato ed elaborato questo pensiero. A rileggerlo non mi sembra neppure così rivoluzionario: il drogato come un bambino/mostro che come tutti i mostri ci indica il luogo e i fatti che lo hanno reso tale.
#30
Non è un paese per vecchi è un capolavoro proprio per questa sua capacità di lasciare spazio a interpretazioni e letture diverse, contrastanti, e tutte con una parte di verità. Scrivendo il primo post mi domandavo se davvero era quella la reale lettura dei fratelli Coen o di Mc Carthy ma mi sono detto anche che i capolavori dell'arte sono tali proprio per dare la stura ad una serie interminabile di discussioni che si prolunga nel tempo. Non è un paese per vecchi fa parte di questo insieme. Sicuramente è possibile che il ritrarsi dello sceriffo derivi da questo male così incomprensibile e così inflessibile. Ma io vedo anche la contrapposizione fra due tipi "malvagi", il primo è orientato allo scopo e lo scopo è il denaro. Jewlyn Moss oscilla fra la vita onesta dello sceriffo e quella malvagia, che irrompe per caso da una battuta di caccia. Chigurg però sembra suggerirci che per lui il denaro è solo un pretesto per lavorare con freddezza "chirurgica" il male. Ad un certo punto del film, l'altro mediatore ingaggiato per trovare i soldi, cerca di comprarlo con i soldi ritirabili da un bancomat, e Chigurg ripete beffardo "un bancomat". Sono particolarmente inquietanti le scene degli omicidi, durante le quali Chigurg guarda le sue vittime quasi al culmine di un orgasmo. In quello sguardo eccitato echeggia una sorta di immortalità negativa: morirò anch'io ma tu sei morto prima di me. È una violenza ancestrale che forse risiede dentro ognuno di noi.
Resta la domanda senza risposta se quel male continuerà a vagare nel mondo perché connaturato nell'uomo (o almeno in qualcuno di essi) o se l'uomo sarà in grado, illuministicamente, di sconfiggerlo. Domanda che si pone anche Freud al termine del "Disagio della civiltà" e a cui non dà una risposta come non la dà neppure "Non è un paese per vecchi". Si può solo constatare che lo sguardo dei fratelli Coen è più cupo di quello già sufficientemente disincantato di Freud.