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Messaggi - baylham

#16
Attualità / Re: Negazionismo climatico
05 Luglio 2025, 11:20:37 AM
Citazione di: Jacopus il 05 Luglio 2025, 08:22:45 AMMi domando, da qualche tempo, quale sia la causa profonda del negazionismo climatico, il quale, a scorrere i social, è estremamente diffuso. C'è ne sono di diverse tipologie, quello radicale: non c'è alcun riscaldamento globale, quello soft: il riscaldamento c'è ma non dipende dall'azione antropica. Lo proclamano anche politici come Rizzo, il che è ancora più grave. Qual'è il vostro parere?

Dallo scetticismo humiano consegue che qualunque cosa è affermabile e sostenibile rispetto al futuro.
Il negazionismo è una posizione minoritaria nella comunità scientifica e politica, il problema duro sono le terapie economiche e politiche al cambiamento climatico antropico per una economia e popolazione mondiale che si basano sulle fonti energetiche che lo alimentano. Le energie alternative hanno un costo economico maggiore, delle limitazioni intrinseche e tempi di implementazione lunghi. Perciò i cambiamenti politici ed economici saranno inevitabilmente in ritardo rispetto al cambiamento climatico.
#17
Attualità / Re: "Effetto san Matteo"
03 Luglio 2025, 12:08:51 PM

Per sottolineare l'incoerenza del Vangelo, nei panni del servo "inutile" avrei raccontato al boss (" io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso") la parabola degli uccelli (Matteo 6, 25-33, Luca 12, 22-34).

Questa sciocca parabola è comunque interessante per conoscere e interpretare l'economia e la società di quel tempo: le classi (il padrone, i servi, i "banchieri" ), la moneta, l'interesse, il fine dell'arricchimento), le dinamiche (come si diventa padroni o servi, che attività, alternative al prestito, "fruttano" il raddoppio del capitale "dopo molto tempo").

Nel merito  l'affermazione "Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha" non ha logicamente alcun senso.
 
Invece l'effetto San Matteo di Robert Merton ha spiegazioni economiche e sociali deterministiche e stocastiche.
La causa economica deterministica più importante dell'effetto è l'ereditarietà. Altre cause economiche sono l'apprendimento, le economie di serie, le barriere alla concorrenza, la diversificazione delle attività economiche.
Accenno anche alle politiche economiche pubbliche, che molto spesso hanno un effetto San Matteo.
#18
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
28 Giugno 2025, 17:39:59 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 28 Giugno 2025, 16:49:07 PMIn patria Putin ha l'appoggio della suo popolo. Comunque gli stessi erano preoccupati per come poteva essere visto il popolo russo dopo la guerra per l'Ucraina. Probabilmente lo vedono come un errore, ma un errore fatto da un presidente "giusto".

Se un politico ha il sostegno del "popolo", perchè fa ricorso alla repressione del dissenso?

Misurare il consenso popolare di un regime antidemocratico è una mistificazione.
#19
Secondo me il nucleo della critica di Martha Nussbaum, che condivido, non è la questione della individualizzazione contro generalizzazione della pena o delle condizioni sociali del trasgressore, ma il sistema penale stesso come unica soluzione ai problemi di "funzionamento" del sistema sociale.

Critica che si attaglia benissimo all'attuale politica del governo postfascista italiano, che inventa nuovi reati e aumenta le pene in nome della sicurezza sociale.
#20
Per Kierkgaard Abramo è un eroe della fede non perché crede in Dio, che nel racconto è un dato scontato, ovvio, ma perché crede nell'assurdità che uccidendo Isacco otterrà nuovamente Isacco. L'eroe della fede è chi crede nell'impossibile, nell'assurdo.

A Kierkgaard obietto che nel contesto della prova, Abramo sarebbe stato un più grande e dignitoso eroe delle fede se avesse creduto che disobbedire a Dio è obbedirgli.

Da bambino mi sono riconosciuto in Isacco, Dio ed Abramo fanno una pessima figura in questo racconto.
#21
Citazione di: Alberto Knox il 22 Giugno 2025, 21:11:24 PM...
 Ma questa vita contiene un paradosso, per kierkeegard non è l'uomo che sceglie Dio ma è Dio che sceglie l uomo. Pertanto il senso ultimo della vita l'uomo lo troverà abbandonandosi a Dio e sarà Dio che guiderà l uomo a sè. Nei primi due stadi è l'uomo che sceglie di non scegliere (l esteta) e il secondo sceglie di scegliere la morale , si sceglie di essere fedeli alla moglie , si sceglie di essere morali , da Agostino a Kant la morale è una scelta!
la fede ha un altra prospettiva , non è neanche più moralità, non è scelta ma è essere scelti da Dio. la vicenda di Abramo che è metafora dell uomo Religioso parla propio di questo , quando Dio gli dice di uccidere il suo unico figlio Isacco e Abramo alza il pugnale contro di lui vi sembra  un azione morale? la morale implica di scegliere di essere un buon padre e amare tuo figlio ,educandolo amorevolemente,  non di ucciderlo. Ma ecco che Abramo si abbandona a Dio, non capisce il perchè del folle gesto richiesto da Dio. Abramo è andato oltre la morale che cosa ti dice la morale? di amare tuo figlio, Abramo uccide suo figlio.
 Dio lo ferma ma Abramo lo avrebbe fatto. Ecco che cos'è l uomo religioso , è un abbandono a Dio al di là del bene e del male e della morale . Questo episodio estremo Kiergaard lo coglie come esempio supremo di cosa voglia dire avere fede in Dio.  Essere uomo religioso è quindi per kierkaarg assolutamente una prospettiva radicale , totale, assoluta. Vi sembra esagerato? anche i discepoli di Gesù lo dissero e in quel frangenete la questione era acqua di rose in confronto a questa di Abramo.  "maestro le tue parole sono dure " E gesù cosa gli risponde? "volete andarvene anche voi? "
Dubito che per Kierkgaard la fede vada intesa come un abbandono a Dio.

Comunque, secondo me, il personaggio (romanzesco) Abramo non è affatto andato oltre la morale, ha espresso semplicemente una morale, che piace ai religiosi, ma personalmente rifiuto: l'unica scelta dignitosa di fronte alla "prova di Dio" è la disobbedienza.

Questo racconto di Abramo conferma che i religiosi siano particolarmente dediti a diffamare Dio, fatto ad immagine dell'uomo religioso, altro che "rapporto diretto assoluto con l'Assoluto".

#22
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 06:25:40 AMBasta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.
Dai riassunti delle ricerche storico-economiche di Claudia Goldin, che apprezzo, ho tratto la conclusione opposta, che il gender paygap ha certamente una causa biologica originaria, la nascita dei figli, ma le cause sociali ed economiche sono prevalenti: se distinguo la gravidanza, esclusiva della donne, dalla cura dei figli e affido quest'ultima agli uomini sono convinto che il gender paygap si capovolge.

Sul paradosso nordico ho molti dubbi, perchè è impossibile fare un esperimento sociale radicale con protagonisti gli uomini e ci sono millenni di sedimentazione biologica culturale delle relazioni sessuali.
Per questo ritengo che le trasformazioni sociali ed economiche profonde siano molto lente, richiedano secoli.
Confermo la mia preferenza verso la tendenza all'egualitarismo sociale ed economico.
 
#23
 
Non sono partecipe del movimento woke, che fino a poco tempo fa nemmeno conoscevo.
Tuttavia dalla lettura della sua storia nella voce relativa di Wikipedia, ho tratto una valutazione complessivamente positiva: le sue istanze politiche sono parte del più ampio movimento progressista. Le lotte del movimento woke contro le discriminazioni economiche e sociali sono per me generalmente condivisibili: antirazzismo, femminismo, antisessismo, ...

L'egualitarismo economico e sociale, a partire dalla consapevolezza delle differenze biologiche, è un ideale utopico positivo, operativo. Le discriminazioni contro cui lotta il movimento woke sono giudicate logicamente negative dallo stesso. La lotta politica non può che riguardare un livello economico e sociale  su cui si può influire, livello in senso lato culturale, difficilmente può riguardare il livello biologico. Le quote non saranno uno strumento molto efficace contro la discriminazione, ma sono sicuramente indici statistici significativi per misurarne le dinamiche nelle relazioni sociali ed economiche.
Che le relazioni umane siano basate sulla competizione tra individue e gruppi è un'affermazione sostenuta da molti studiosi, politici e filosofi di diverso orientamento. Tuttavia ho l'impressione che questa critica verso il movimento woke sia immeritata, ma posso sbagliarmi non conoscendolo a fondo.

Attendo ancora di conoscere quali esponenti woke hanno sostenuto che la donna è uguale all'uomo e con quali motivazioni.
#24
Dai miei interventi precedenti mi sembra evidente:
1)      che non sono affatto egualitario, non considero l'obiettivo dell'uguaglianza desiderabile o praticabile. Concordo con la cultura woke che le differenze producono differenze: le differenze biologiche, individuali o di classe, producono differenze sociali ed economiche. Sono favorevole in generale alla riduzione, non eliminazione, delle disuguaglianze economiche e sociali.
2)      che le discriminazioni in generale hanno una duplice valenza, prevalentemente positiva o negativa, è un giudizio morale e politico: ad esempio le discriminazioni sociali ed economiche basate sul colore della pelle sono stupide, sulle differenze sessuali sono problematiche, ma vanno ridotte e alcune eliminate.
3)      Le quote in generale come mezzo di riduzione di discriminazioni sociali ed economiche sono uno strumento valido ma insufficiente. Molto più efficaci sono politiche sociali mirate, che comportano collateralmente redistribuzioni delle risorse economiche. Certamente le quote non sono l'obiettivo principale dei movimenti woke di sinistra.
4)      Le relazioni umane sono un misto di cooperazione e di competizione. La sopraffazione non è affatto il nucleo della cultura woke. Alle origini della cultura woke il risveglio era rivolto da neri alla minoranza nera per costruire una rete di solidarietà contro le discriminazioni sociali dei bianchi: il nucleo è la solidarietà, la cooperazione, il conflitto è il contorno.
5) La cultura woke ha una valenza politica generale, di destra e di sinistra. Paradossamelmente il movimento MAGA è pura cultura woke di destra.
#25
Condivido che le quote non siano uno strumento molto efficace contro determinate discriminazioni sociali ed economiche. Per cui sono d'accordo su un'applicazione limitata e quindi non sono favorevole a far passare l'esame di maturità per quote.

Nel corso della discussione ho compreso che la cultura woke: primo, non è affatto banale, sempliciotta; secondo la sua valenza politica è generale, può sostenere politiche di destra come di sinistra.

Esempio personale: sono bianco, i miei concorrenti sono quindi in primo ordine gli uomini, maschi e femmine, di altri colori della pelle. Quindi dovrei cooperare con i bianchi. Ma in secondo ordine come individuo sono in concorrenza con gli altri uomini, maschi e femmine, bianchi. Ma il colore della pelle, un fatto biologico dipendente da aspetti climatici è importante socialmente o economicamente ?  La mia risposta è no, per cui politicamente coopero con gli uomini di qualunque colore e avverso i razzisti. La differenza principale diventa culturale e politica.
Sono eterosessuale maschio, i miei concorrenti sono gli omossessuali maschi? No, lo sono invece parzialmente le omosessuali femmine, ma soprattutto gli eterosessuali maschi. Ma io collaboro con tutte le eterosessuali femmine? No, seleziono (e ovviamente sono selezionato), discrimino tra le donne. Mi fermo qui.
Comunque la sessualità è un fatto notevolmente più rilevante di altri aspetti biologici per le sue implicazioni economiche e sociali. Questioni economiche e sociali che considero principali per la politica: sulla biologia è difficile agire politicamente, più facile sull'economia e il sociale (cultura).
#26
Il nanismo è un esempio di differenze biologiche che producono differenze sociali ed economiche.
Per questa profondità e radicalità rivaluto la cultura woke, che in precedenza avevo banalizzato.

Ritengo in generale che la discriminazione sociale ed economica basata su differenze biologiche sia ineliminabile, ma che la sua riduzione sia positiva.

Il sostegno economico alle minoranze o classi discriminate dipende dalle condizioni sociali dello Stato. 
In Italia mi preoccuperei soprattutto delle donne, degli immigrati e dei poveri.

Sono favorevole alle quote femminili in determinati settori dell'economia e nella rappresentanza politica. Per gli immigrati ed i poveri le quote non sono uno strumento valido, valgono altri sostegni pubblici basati sul reddito e patrimonio.
#27
Citazione di: InVerno il 09 Giugno 2025, 13:25:01 PMNon è che prima del "woke" la sinistra occidentale non si preoccupasse di discriminazioni, la novità al massimo è che i "risvegliati" ne hanno cominciato a vedere dappertutto e non per motivi materiali o economici quantificabili, ma seguendo più che altro l'isteria del momento e basandosi su un interpretazione essenzialista (non diversamente dai razzisti) della discriminazione. Inutile dire che nel tempo la stragrande maggioranza di queste discriminazioni si sono rivelate bufale dette a sentimento e smontate dai numeri, ma l'impatto è rimasto, particolarmente quello coercitivo delle quote che era indigesto a tutti. Si può pensare che c'è una forte discriminazione dei nani sui campi da basket, vedendo che non c'è né nessuno può anche venire in mente di mettere una quota nani nelle squadre di basket, la mia preoccupazione è come reagirà la squadra a questo inserimento coercitivo, perché se cominciano a bullizzarlo ed emarginarlo perché è un elemento estraneo inserito a forza, io darei la colpa a chi l'ha messo lì senza meriti per esserci, non ai bulli, la colpa della violenza è dei bulli ma non la causa, stesso penso della sovraesposizione di altre categorie.

Non ho mai sentito un solo nano lamentare la sua esclusione dalle competizioni sportive. Hai le posizioni in merito di qualche esponente woke?
Sinceramente dello sport professionale non mi interessa nulla.

Per quanto riguarda le quote a favore delle minoranze sociali in determinati settori, a cominciare da quello  universitario, sono profondamente d'accordo.

#28
Citazione di: InVerno il 08 Giugno 2025, 14:48:07 PMStando alla "cultura woke"  non servono motivazioni per discriminare, essendo l'unico vettore sociale la ricerca del potere uomo su uomo, ogni singolo gruppo è in competizione con il proprio antinomico per il potere, non serve una motivazione alle persone alte per discriminare i nani, è la loro disparità di altezza a generare intrinsecamente lo sfruttamento. Questa roba qua è andata avanti quasi per vent anni senza contraddittorio, prima di Trump anche i repubblicani ci stavano dentro. Se Trump è l'unica manifestazione di protesta davanti a sta teoria senza senso che accusava tutti di essere gli aguzzini di tutti, bisogna accendere un paio di ceri alla madonna perché poteva andare molto peggio, specialmente per i maschi eterosessuali bianchi accusati di essere la fonte del male nell'universo, un miracolo che ancora qualcuno sia a sinistra a sentirsi dire di essere la merda della creazione, c'è a chi piace ma sono pochi.
Pensavo che la cultura woke fosse una semplice constatazione e contestazione della discriminazione tra gli uomini in base al colore della pelle o al sesso da parte delle minoranze discriminate. Invece, dalla tua descrizione, c'è alla base una concezione profonda delle relazioni umane, e non, basata sulle differenze e sul potere. Ritengo che ci siano discriminazioni positive e negative e che l'obiettivo di eliminare le differenze e le discriminazioni, come il male, sia stupido, mentre il tentativo di ridurre determinate discriminazioni sia positivo.

Per quanto mi riguarda sono maschio, eterosessuale, bianco. Tuttavia preferisco allearmi con gli uomini di qualunque colore che riconoscono le discriminazioni storiche sociali basate sul colore della pelle e le vogliono combattere e ridurre piuttosto che con i razzisti. Sono favorevole alla discriminazione dei razzisti: per esempio quell'assistente bianca di Trump che ha segnalato di far spostare dall'inquadratura televisiva una guardia nera se non si fosse scusata o giustificata l'avrei licenziata immediatamente.
La sessualità è una differenza biologica più complessa del colore della pelle, ma anche qui le discriminazioni sociali vanno ridotte.
#29
Citazione di: InVerno il 05 Giugno 2025, 08:39:00 AMGrazie per gli accostamenti a Dante e Ariosto farò finta di non cogliere l'ironia, certo che è un iperbole retorica, intendevo semplicemente sottolineare che chi si occupa di cause dove non ha nulla in causa generalmente lo fa per motivi spuri e incoerenti generando risultati comici che io ho esagerato. Perchè si, Palestinesi e LGBT sono su molti livelli lotte "alternative" tra di loro, non mutualmente esclusive, alternative. Perchè dove ci sono i Palestinesi gli LGBT vengono lanciati giù dai tetti, i più alti del paese si specifica nella legge, quindi ci sono molti livelli di incompatibilità tra queste due lotte perchè aumentare il potere palestinese significa ridurre drasticamente il benessere delle persone LGBT nell'area.

Presumo che una parte dei palestinesi si riconosca nel movimento LGBT+ e una parte non si riconosca nella religione islamica. Purtroppo queste minoranze vivono sotto un regime fascista islamico.

Non capisco per quali motivi "spuri e incoerenti" la maggioranza eterosessuale o bianca debba discriminare gli omosessuali o i neri dato che "non ha nulla in causa".
#30
Citazione di: niko il 03 Giugno 2025, 17:44:21 PMLo stesso maschio bianco cristiano occidentale, e' gia' stato ad oggi abbondantemente masticato e sputato dal capitalismo, non e' piu' a capo socialmente o statisticamente di nulla o di nessuno; nel discorso woke, che, se preso addomesticato e fuori contesto e in quanto tale e' anch'esso ormai un po' ridicolo, questi fa la "parte" (simbolica e teatrante) del carnefice, solo perche', su un piano di realta', egli e' in ordine cronologico, l'ultima, delle vittime. L'ultimo masticato e sputato di Sua Mesta' il Capitale.

Condivido, è la spiegazione dello spostamento politico a destra in Europa e USA prodotta dalla globalizzazione dell'economia capitalistica. Il "maschio bianco cristiano occidentale" si sente discriminato perchè il sistema economico internazionale sta erodendo il suo potere.