L'autore del libro continua dicendo che piacere agli altri ci fa sentire degni di essere amati !
Ci sono persone che si sentono "normali" solo se ricevono complimenti, il gradimento effimero da chi si ha davanti, e trascorrono la vita a cercare persone che possano in qualche modo confermare quel tratto che li rende tali e involontariamente placano il dubbio costante, ripetitivo, ingombrante di non essere abbastanza. Abbastanza cosa ? Abbastanza tutto: abbastanza capaci, abbastanza attraenti, abbastanza forti, ecc..
In tal caso conviene riconoscere subito il cappio per evitarlo.
Ci sono persone che hanno l'ansia della ricerca di chi possa farle sentire amate, speranzose che ci sia qualcuno in grado di comprenderle e accoglierle. Pensano: "forse sono proprio io ad essere sbagliato, non merito l'amore di nessuno". Questa spirale negativa può indurre pensieri come: "sono quello che mi merito. Gli altri sono felici e hanno tutto, io non ho nulla e mi trovo sempre a cercare qualcosa che nemmeno so bene cosa sia, so solo che mi manca".
E' vero. Ogni persona ha per noi un valore x. Quando la conosciamo siamo indotti a valutarla e po decidere se vale la pena perdere del tempo con lui/lei ?
Questo significa che siamo abituati a mettere noi stessi e le nostre esigenze al centro, ma in modo dipendente dal parere esterno. Siamo individualisti. L'individualismo afferma l'autonomia, il valore preminente dell'individuo e i suoi diritti rispetto alla collettività di cui fa parte.
L'amore per noi stessi è l'energia che ci fa muovere.
Ma come facciamo ad amare noi stessi se non ci conosciamo ? Non possiamo amarci solo perché esistiamo, dice Leoncini, ma dobbiamo cominciare ad amarci perché stiamo mettendo in atto ciò per cui siamo venuti al mondo: diventare noi stessi !
E' necessario comprendere che non dobbiamo amarci perché siamo perfetti, ma perché stiamo diventando ciò che per nostra natura siamo destinati a diventare.
Molte persone scoprono alla fine della loro esistenza che hanno trascorso gli anni a tentare di diventare qualcun altro da loro stesse. Per conformismo ? Per piacere a qualcuno ? Perché la famiglia voleva questo ? Poco importa. Si può solo constatare che è così.
Ci sono persone che si sentono "normali" solo se ricevono complimenti, il gradimento effimero da chi si ha davanti, e trascorrono la vita a cercare persone che possano in qualche modo confermare quel tratto che li rende tali e involontariamente placano il dubbio costante, ripetitivo, ingombrante di non essere abbastanza. Abbastanza cosa ? Abbastanza tutto: abbastanza capaci, abbastanza attraenti, abbastanza forti, ecc..
In tal caso conviene riconoscere subito il cappio per evitarlo.
Ci sono persone che hanno l'ansia della ricerca di chi possa farle sentire amate, speranzose che ci sia qualcuno in grado di comprenderle e accoglierle. Pensano: "forse sono proprio io ad essere sbagliato, non merito l'amore di nessuno". Questa spirale negativa può indurre pensieri come: "sono quello che mi merito. Gli altri sono felici e hanno tutto, io non ho nulla e mi trovo sempre a cercare qualcosa che nemmeno so bene cosa sia, so solo che mi manca".
E' vero. Ogni persona ha per noi un valore x. Quando la conosciamo siamo indotti a valutarla e po decidere se vale la pena perdere del tempo con lui/lei ?
Questo significa che siamo abituati a mettere noi stessi e le nostre esigenze al centro, ma in modo dipendente dal parere esterno. Siamo individualisti. L'individualismo afferma l'autonomia, il valore preminente dell'individuo e i suoi diritti rispetto alla collettività di cui fa parte.
L'amore per noi stessi è l'energia che ci fa muovere.
Ma come facciamo ad amare noi stessi se non ci conosciamo ? Non possiamo amarci solo perché esistiamo, dice Leoncini, ma dobbiamo cominciare ad amarci perché stiamo mettendo in atto ciò per cui siamo venuti al mondo: diventare noi stessi !
E' necessario comprendere che non dobbiamo amarci perché siamo perfetti, ma perché stiamo diventando ciò che per nostra natura siamo destinati a diventare.
Molte persone scoprono alla fine della loro esistenza che hanno trascorso gli anni a tentare di diventare qualcun altro da loro stesse. Per conformismo ? Per piacere a qualcuno ? Perché la famiglia voleva questo ? Poco importa. Si può solo constatare che è così.









