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Messaggi - Eretiko

#16
Citazione di: Fharenight il 27 Febbraio 2017, 12:36:18 PMCome dice l'articolo da Acquario riportato nel link: "...Che la nostra gente, nota un tempo per essere un "popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori....", sia diventata all'improvviso un popolo di coglioni?"

Sí, temo che 70 anni di ideologia sinistroide progressista e sfrenato consumismo abbiano prodotto il cittadino attuale: "il coglione".

Tu sei una cittadina italiana o una clandestina aliena?
#17
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
27 Febbraio 2017, 19:49:59 PM
Citazione di: sgiombo il 27 Febbraio 2017, 17:44:05 PM
Tuttavia dubito molto sia possibile costruire realistici (che "funzionano" effettivamente) modelli matematici in base ai quali si possano dedurre le possibili scelte razionali per soddisfare certi obiettivi, anche in linea di principio (a parte le risultanze empiriche che trovo sostanzialmente "prevedibili"; e comunque non per queste inutili e non interessanti).
E questo per le mie convinzioni (sulle quali credo dissentirai; il che confido renderà la discussione decisamente più interessante e proficua) sull' irriducibilità della "res cogitans" alla "res extensa" (per dirla a la Descartes; anche se sostengo un dualismo del tutto diverso da quello cartesiano che con tutta evidenza non si regge in piedi, senza nulla togliere alla grandezza di Cartesio ovviamente, e contrariamente a questo "non interazionista").
Infatti le scelte che si prendono (da parte nostra di uomini), anche ammesso -e non concesso- che possano essere sempre del tutto conseguentemente razionali, implicano valutazioni mentali (circa la res cogitans), oltre che materiali (circa la res extensa).

Ovvio che non tutte le scelte debbano (e possano) essere razionali, ma cio' di cui si occupano teoria della decisione o anche teoria dei giochi sono proprio campi in cui sono richieste soluzioni razionali (ad esempio in campo economico) in condizioni di rischio, per questo si studiano matematicamente, e quando si afferma che spesso si scelgono soluzioni irrazionali si intende "irrazionale" in modo letterale, nel senso di fare errate valutazioni, spesso in base a criteri di "probabilita' psicologica" che sicuramente non hanno carattere razionale. Fermo restando che uno puo' fare la scelta migliore pur sbagliando le sue valutazioni, oppure affidandosi genericamente al proprio istinto.
Non so quanto questo abbia attinenza con il libero arbitrio, ma per certo noi non siamo semplicemente "macchine che elaborano dati", e per questo motivo tutti quelli che credono che si possa creare "intelligenza artificiale" semplicemente stanno nel mondo dei sogni e della fantasia, almeno se si intende in modo forte. Anche perche', contrariamente a quello che pensava Cartesio, siamo stati in grado di simulare e riprodurre (con una macchina) la nostra parte razionale (intesa come la nostra parte logica), mentre e' impossibile riprodurre la nostra parte "animale" (brutta parola, non possiamo scinderci in questo modo ovviamente).
#18
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
27 Febbraio 2017, 11:39:53 AM
Citazione di: sgiombo il 27 Febbraio 2017, 10:12:12 AMSecondo me la teoria del caos (deterministico!) dimostra che di fatto non si può andare oltre un indeterminismo relativo (probabilistico statistico) epistemico, che però esige necessariamente di postulate un "sottostante" (reale anche se non conoscibile esaurientemente) determinismo ontologico.

Era proprio quello che intendevo dire, ma dato che la parola "caos" (secondo me potevano anche scegliere un termine piu' appropriato) genera sempre una moltitudine di fraintendimenti soprattutto in coloro che sperano di cancellare la parola "causalita'" (e dunque "determinismo") dal vocabolario, credo sia bene approfondire il discorso.
E qui di nuovo vale la pena sottolineare lo stretto legame tra scienze naturali e filosofia: perche' "isolare" e "ridurre" la complessita' e' tipico almeno della filosofia occidentale analitica (contrapposta all'olismo delle filosofie orientali e alla filosofia occidentale continentale) ed ha appunto permesso lo sviluppo ad esempio della fisica, fatto evidentemente impossibile se il pensiero si concentra sull' "Uno" (con la U maiuscola, indivisibile).
E queste distinzioni filosofiche si ripercuotono inevitabilmente sulla scienza: non e' infatti un caso che mentre Zeilinger (austriaco) si interessa solo ad esperimenti sull'entanglement quantistico (fatto ormai sperimentalmente accertato da anni), laddove e' piu' forte la filosofia analitica Frank Wilczek (americano) spiega come sia possibile che un protone abbia una massa notevolmente superiore alla somma aritmetica dei 3 quark che lo compongono rispondendo in qualche modo alla domanda di come possa emergere la materia sensibile dal "vuoto quantistico" (il nulla dei mistici).
Sulla questione del libero arbitrio, e se esso sia compatibile o meno con il determinismo debole, credo che in qualche modo abbiano gia' risposto ad esempio gli studi sulla "teoria della decisione". Se infatti da un lato e' possibile costruire modelli matematici in base ai quali si deducono le possibili scelte razionali per soddisfare certi obiettivi (esempio: criteri di utilita'), dall'altro esperimenti scientifici (come quelli di  Kahneman e Tversky) hanno euristicamente dimostrato che nella realta' gli uomini, in condizioni di stress e di rischio, tendono a comportarsi irrazionalmente, segno evidente che non siamo "automi". E forse, ritornando al tema della discussione, questo e' anche il segno che esistono vari livelli di probabilita' non coincidenti tra loro, come gia' avevano notato D'Alambert e Laplace: non solo probabilita' matematiche astratte, ma anche probabilita' di ordine fisico (non necessariamente quantistiche) e probabilita' di ordine psicologico.
A tal proposito si veda ad esempio l'argomento di D'Alambert sul lancio della moneta (per molto tempo ritenuto assurdo), ripreso poi da Bose riguardo a certe statistiche sui fotoni, e che fu preso sul serio solo da Einstein (il solito bastian contrario) per formulare quella che poi e' divenuta nota come "statistica di Bose-Einstein" e spiega ad esempio il funzionamento del laser.
#19
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
26 Febbraio 2017, 18:55:13 PM
Citazione di: Apeiron il 26 Febbraio 2017, 15:11:04 PMNel mio caso parlo semplicemente di regolarità (che è una generalizzazione del determinismo e del probabilismo). Ma una regolarità che riesce a "produrre" sia individui dotati di propria identità e di libertà limitata ma non indipendenti o liberi. In sostanza determinismo e probabilismo mi paiono semplificazioni troppo esagerate. Possiamo fare di meglio con le nostre ipotesi.

Considera che il rigido determinismo e' stato abbandonato, ancor prima della teoria dei quanti, all'interno della stessa meccanica newtoniana, grazie al lavoro di Poincare' nel famoso problema dei "tre corpi", del quale e' sicuramente interessante leggere le considerazioni filosofiche sul "caos".
Non dimentichiamo che noi conosciamo le leggi "causali" sempre in forma differenziale, valide su una infinitesima porzione di spazio-tempo piccola a piacere, e che pretendiamo di estendere a una porzione finita di spazio-tempo (o addirittura a tutto l'universo) quando si cerca una soluzione particolare (con opportune condizioni al contorno) e che spesso e volentieri non riusciamo ad esprimere in forma chiusa (come nel caso dei tre corpi isolati nello spazio o nel caso apparentemente semplice del pendolo). Detto in parole povere: pur continuando a vedere la "regolarita'" occorre accettare una forma debole di determinismo perche' la complessita' della natura non ci consente di ridurre un sistema oltre un certo limite, soprattutto in un sistema biologico sottoposto da una parte ad eventi casuali (variazioni genetiche) e dall'altra filtrato da un processo deterministico (l'ambiente).
Anche se la parola "caos" e' fuorviante perche' sembra connessa a processi casuali, in realta' essa deriva proprio dal rigido determinismo, e la conclusione e' che di fatto piu' aumenta la complessita' piu' si riduce la possibilita' di fare previsioni a lungo termine.
#20
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
26 Febbraio 2017, 11:59:19 AM
Citazione di: sgiombo il 26 Febbraio 2017, 10:34:29 AM
Esponendo (al fine di comprenderci reciprocamente) mere valutazioni soggettive circa "ciò che è più e ciò che è meno interessante considerare, fare oggetto di attenzione" da parte di ciascuno, ed essendone ben consapevole (e dunque non pretendendo assolutamente che i miei interessi debbano essere anche gli interessi degli altri), mi sembra di rilevare di nuovo un tuo (assolutamente insindacabile da chiunque, a cominciare da me: e ci mancherebbe altro!) essere relativamente disinteressato rispetto alle considerazioni filosofiche.

Invece sono molto interessato alle considerazioni filosofiche, ci mancherebbe altro, proprio perche' ritengo che c'e' una reazione continua tra le concezioni filosofiche e scienze naturali, una influenza inevitabilmente l'altra. La mia osservazione era appunto volta a riflettere sullo strano modo di procedere di molti fisici di oggi, che da una parte seguono religiosamente un insieme di regole solo perche' "funzionano", dall'altra si contraddicono azzardando ipotesi spesso prive di buon senso (e penso che conoscerai benissimo quanti fisici si avventurino in ipotesi mistiche riguardo al mondo microscopico).
Quando ho studiato meccanica quantistica la diseguaglianza di Bell era solo una questione matematica e i primi esperimenti di Aspect a Parigi erano ancora a venire, quindi puoi immaginare che effetto abbiano avuto gli sviluppi successivi sulla mia visione del mondo incentrata sulla causalita', il realismo e il localismo. Peraltro riguardo allo scetticismo di Hume avevo gia' detto che secondo me era superato sia da Kant, con la sua concezione sui giudizi sintetici a priori, centrati soprattutto sulla concezione innata dello spazio e del tempo pur non derivando essa da considerazioni empiriche. E se questo Kant lo poteva asserire in base al successo della meccanica newtoniana, ancora di piu' sembrava vero alla luce della teoria della relativita' e in base al modo di procedere di Einstein.
L'aspetto paradossale della meccanica quantistica e' che essa e' stata sviluppata con i metodi della fisica classica, e che l'equazione d'onda e' sostanzialmente l'evoluzione causale di qualcosa che viene considerato allo stesso tempo "onda" (ma onda di che?) e corpuscolo di una certa massa, cosi' da incorporare automaticamente le relazioni di incertezza di Heisemberg (io preferisco chiamarle cosi'), fatto che ha fatto dire ad Heisemberg e a tutti suoi seguaci che questo e' un aspetto intrinseco della natura. Ecco perche' si parla di interpretazione: perche' tutta la meccanica quantistica sembra una teoria della "misura" piu' che una teoria sul funzionamento del mondo; peraltro si puo' anche accettare questa interpretazione, alla luce della banale osservazione che a livello microscopico ogni interazione puo' essere vista come una "misura", contrariamente al mondo macroscopico dove, sensatamente, si puo' immaginare di riuscire sempre a separare gli enti per non disturbarli e dove si puo' sempre immaginare,sensatamente, di effettuare misure non invadenti e di arbitraria precisione.
Peraltro una certa "inseparabilita'" nell'universo era gia' emersa prepotentemente nella relativita' generale, dove l'inerzia di un corpo in qualche misura dipende da tutto l'universo, e dove l'effetto reciproco di reazione tra la distribuzione di energia e la struttura dello spazio-tempo e' il nucleo della teoria.
Ma il realismo e il localismo, seppure si puo' dire che siano state un'assunzione metafisica della realta' da parte di Einstein (e di tutta la fisica del mondo macroscopico) ci permettono di vedere ancora un mondo causale e determinato, perche' possiamo ignorare l'effetto di tutto quello che puo' essere provocato da enti che si trovano "lontani" dal sistema in esame.
Dopo la conferma sperimentale delle diseguaglianze di Bell gli integralisti mistici della meccanica quantistica si sono affrettati ad affermare che il mondo microscopico viola il "realismo locale", ma si potrebbe invece supporre che violi solo il realismo, oppure solo il localismo (difficile pero', visto che la relativita' e' ampiamente verificata), e non necessariamente entrambi. Ma si sa, la maggior parte dei fisici contemporanei si esalta all'idea di poter confutare completamente Einstein, fermo restando che, come succede ad esempio nell'antanglement, mi debbono spiegare in che modo pensano di sfruttarlo per inviare "informazioni", visto che i famosi stati quantici teletrasportati altro non sono che la conseguenza ad esempio della conservazione del momento angolare, ovvero conseguenza di un concetto della fisica classica!
Posso allora concludere, per salvare la causalita', che alla natura microscopica non posso applicare ingenuamente il principio di realta', e che la posso studiare solo probabilisticamente perche' non ho ancora la possibilita' di un modello soddisfacente per farmene un'immagine (anche perche' in tanti anni ancora non ho capito cosa sia un'onda di probabilita' se non un nostro modo di vedere); e ripeto ancora l'esempio del tubo catodico, che "quantisticamente" si comporta esattamente come in fisica classica, ma con l'inquietante differenza che la probabilita' che il fascio si diffonda solo in una circoscritta zona dello schermo (in questo caso pari al 100%) e' determinata da tutto lo spazio-tempo, anche dove gli elettroni sensatamente non potrebbero stare, perche' sembra insensato che in quel fascio ci siano elettroni che vanno sulla Luna, altri su Marte, ritornino e vadano tutti a colpire lo schermo proprio nello stesso intorno (statistico).
#21
Non capisco in che senso il popolo dovrebbe cambiare idee politiche, forse tu intendi che dovrebbe spostare il proprio consenso in altre direzioni rispetto agli ultimi decenni? Oppure che dovrebbe essere in grado di esprimere una migliore classe politica? Penso che mediamente i politici sono sempre espressione del popolo, e mediamente essi non sono ne' peggiori ne' migliori dei cittadini che li eleggono, e mediamente fanno, nella loro funzione parlamentare, quello che farebbe chiunque altro di noi.
Sulla corruzione ho l'impressione che essa sia molto diffusa nei vari livelli burocratici, anche nei funzionari non politici, ma il cittadino ha sempre la tendenza a incolpare genericamente "il politico" (perche' guadagna, perche' sembra che sta li' a perder tempo e a farsi gli affari suoi), ma anche i funzionari dirigenti guadagnano belle cifre e immaginarli semplicemente pedine dei politici non e' convincente.
Non capisco in che modo lo "stato" possa governare l'economia: quando lo ha fatto ha creato un debito pubblico pauroso togliendo la speranza alle generazioni future, ma noi abbiamo sempre la memoria corta e incolpiamo soltanto gli ultimi decenni dimenticando che tenere in piedi per 50 anni veri carrozzoni di stato inefficienti e corrotti ha causato quello che stiamo vivendo oggi.
Inoltre i cittadini sono sempre scontenti di tutto (con qualche ragione, ovviamente): se lo "stato" salva le banche allora il governo e' amico dei banchieri, se non le salva allora si grida "maledetto bail-in imposto dagli eurocrati", dimenticando che in Italia un regio decreto del 1933 stabilisce che sono i correntisti della banca che debbono risanare la stessa. Se il governo non si occupa di economia non va bene, se facilita contratti con i petrolieri allora il governo e' amico dei petrolieri, e cosi' via, in un crescendo di contraddizioni di cui gli stessi cittadini non si rendono conto.
#22
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
25 Febbraio 2017, 13:11:50 PM
Citazione di: Apeiron il 25 Febbraio 2017, 11:41:46 AM
No, l'assunzione che la natura quantistica sia intrinsecamente probabilistica è essenziale all'interpretazione di Copenhagen in tutte le sue varianti. Se prendi l'esperimento della doppia fenidtura ti accorgi sicuramente che esso deve essere ripetibile, altrimenti ogni predizione statistica non ha senso ma per motivi diversi dall'uso che si fa della statistica in meccanica classica.

Non intendevo certo aprire una discussione sull' "interpretazione" (peraltro trovo singolare che una teoria vada interpretata) della m.q.: tutti la usano religiosamente perché funziona e le sue predizioni hanno permesso altri impensabili sbocchi teorici e pratici; basta pensare alla teoria delle giunzioni di semiconduttori e al suo massiccio uso in tutta l'elettronica allo stato solido e quindi al suo impatto sulle  moderne tecnologie.
Non ritengo corretta la comparazione che tu fai tra l'evento casuale nel macrocosmo (lancio del dado) e l'aspetto probabilistico nella m.q., perché stiamo parlando di cose diverse. La doppia fenditura produce sempre la stessa figura di interferenza per determinate condizioni al contorno e questo lo spiega perfettamente anche la fisica classica riguardo alla luce (non interviene nessuna probabilità), e nel caso dell'interferenza dell'elettrone banalmente è lo stesso se tu ammetti che l'elettrone è un'onda: è nel momento della rilevazione dell'elettrone (come corpuscolo) che entra in gioco la probabilità. Per il resto se l'elettrone non ha modo di passare attraverso una fenditura di opportune dimensioni non darebbe luogo a fenomeni di diffrazione e/o di interferenza, come a dire che la descrizione statistica che ne farebbe la fisica classica è ancora valida (entro certe condizioni).
Tu non potresti fare lo stesso esperimento con palle di cannone per l'ovvio motivo che la palla avrebbe associata un'onda con lunghezza d'onda talmente piccola da non poter fisicamente creare fenditure comparabili con tale lunghezza d'onda, tantomeno la palla la potrebbe attraversare. In sostanza, nel mondo microscopico le particelle (qualunque cosa esse siano) hanno un'onda associata che permette di farle passare attraverso fenditure compatibili (ad esempio possono attraversare la struttura atomica di un reticolo), ma ciò è impossibile nel macrocosmo, e infatti tanto più le strutture diventano complesse tanto più diventa difficile costringerle ad interferire (l'interferenza è stata sperimentata anche con atomi ed opportune strutture molecolari), segno evidente che quel dualismo onda/particella dal quale non possiamo liberarci nel microcosmo, magicamente scompare nel macrocosmo (a causa delle dimensioni e della massa).
 
#23
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 23:13:00 PM
sgiombo

Forse è meglio che rileggi il mio ultimo post (magari non mi esprimo in un italiano corretto), ma io contestavo proprio la tesi corrente e maggioritaria dei meccanici quantistici che aderiscono a questa strana interpretazione probabilistica. E se rileggi bene forse ti renderai conto che io ho appunto parlato di "una bellissima teoria" di Bohm (teoria appunto, e non interpretazione).
E a proposito dei "cattivi divulgatori" mi riferivo appunto a quelli che la fanno tanto lunga sia sulle ipotesi "olistiche" (come quella del Bohm maturo, ma qui lo capisco, lui voleva giustamente salvare il localismo), sia su questa storia dell'entanglement quantistico con tutte le implicazioni mistiche che si porta dietro, sia su quelli che addirittura invocano l'interazione della coscienza o universi paralleli.
Riguardo al presunto non-localismo sembrerebbe strano che una teoria che con Dirac ha integrato la relatività ristretta con la meccanica quantistica possa prevedere veramente che esistano informazioni istantanee, e credo che siamo di fronte allo stesso problema che ebbe Newton con la forza di gravità che si propagava istantaneamente.
Inoltre la teoria della relatività è una delle più solide e verificate della storia della fisica, quindi non sembra proprio ragionevole pensare che ci siano informazioni istantanee. Infine da notare che il grado di correlazione esistente nell'entanglement è un poco superiore al grado di correlazione (statistico) che ci sarebbe se le particelle fossero considerate "classiche", il che mi fa pensare sia che forse è la teoria classica della probabilità che potrebbe essere rivista perlomeno a velocità relativistiche, sia che questa correlazione a livello quantistico è una proprietà intrinseca delle particelle.
#24
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 20:24:09 PM
Citazione di: sgiombo il 24 Febbraio 2017, 20:00:04 PM
Quella che esponi é l' interpretazione "corrente" (maggioritaria, fra i ricercatori e i profani, "conformstica") "di Copenhagen - Gottinga", mai accetta da scienziati che hanno dato contributi determinanti non meno di quelli di Heisenberg e Bohr alla meccanica quantistica stessa (Plank, Einstein, de Broglie e Schroedinger); ma ne esiste per lo meno (a mia conoscenza) una ottimamente formalizzata da Bohm che consente di considerarla in termini deterministici (altrettanto compatibile con le osservazioni di quella "danese"; e che fra l' altro é stata di fatto particolarmente feconda di sviluppi -peraltro altrettanto compatibili con quella corrente- in particolare a proposito di non-località o entanglement)

Certo, infatti la maggioranza dei fisici quantistici segue questa scuola di pensiero (forse ce ne è qualcuno eretico, nascosto in qualche sgabuzzino di qualche istituto, ma dubito che parla...), quindi ho esposto semplicemente quello che dice la maggioranza. Oltretutto questa "interpretazione" piace molto ai divulgatori di ogni specie e fattezza, sempre felici di far irrompere un po' di irrazionalità là dove non dovrebbe avere domicilio (a proposito: una teoria che va "interpretata" è qualcosa che mi suona strano). La teoria di Bohm è molto bella e spiega tutto in modo rigidamente causale, ma nessuno l'ha mai presa in considerazione (forse per via del potenziale quantico che trasmette istantaneamente informazione), e comunque su questo aspetto non-locale ci andrei cauto anche se indubbiamente l'entanglement dimostra quantomeno che particelle che hanno interagito nel passato quando erano vicine continuano misteriosamente ad interagire anche quando sono separate (o forse non è una vera interazione, ma una proprietà che si portano dietro).   
#25
Attualità / Re:Migranti
24 Febbraio 2017, 19:46:13 PM
Forse più delle opinioni personali possono aiutarci i numeri, in particolare gli studi effettuati da appositi organismi delle Nazioni Unite, e disponibili qui:

https://esa.un.org/unpd/wpp/

in particolare i documenti sono disponibili in questa sezione:

https://esa.un.org/unpd/wpp/Publications/

Molto interessante questa parte:

http://www.un.org/esa/population/publications/migration/migration.htm

Le previsioni di questi studi predicono un elevato aumento dei flussi migratori, che sempre più interesseranno alcuni paesi dell'Africa e l'India soprattutto. Credo allora che di fronte a questi numeri i politici dovrebbero essere più responsabili: da una parte evitando di minimizzare il problema mostrando insensibilità alle insofferenze dei cittadini, dall'altra evitando di proporre soluzioni semplicistiche e irrealizzabili mirate a lucrare sul bottino elettorale.
Ognuno si farà la sua idea, ma ho l'impressione che non abbiamo alternative all'integrazione, volenti o nolenti.
   


#26
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 19:11:11 PM
Citazione di: Apeiron il 24 Febbraio 2017, 15:27:46 PM
Ora supponiamo che tutto vada probabilisticamente. Ebbene se fosse così allora saremo alla mercé del "caso" e il mondo non sarebbe molto diverso dal caso precedente. Tuttavia questa situazione è a dir poco bizzarra: si può parlare di "probabilità" se magari per un singolo evento? Certamente sì se pensiamo che la probabilità sia soggettiva. Ma se è oggettiva l'evento in questione deve in principio potersi ripetere, il che significa per esempio che in un esperimento dobbiamo riuscire, in linea di principio, a riportare le condizioni sperimentali esattamente identiche di volta in volta. Nel mondo macroscopico di persone, pianeti e dadi non è possibile. Il secondo lancio del dado avverrà in una configurazione diversa dal primo. Ma l'assunzione che si fa in meccanica quantistica, mi pare, è che si possa davvero isolare completamente un sistema sperimentale in modo da riportarlo a nostro piacimento alle condizioni di una prova precedente. Questa è una assunzione fondamentale se si vuole dire che il mondo è probabilistico: ancor più che un mondo deterministico il mondo probabilistico richiede che un evento sia ripetibile esattamente. Questo ha sempre creato problemi: ad esempio dove è la "barriera" tra il mondo macroscopico soggetto all'irreversibilità e quello microscopico soggetto alla ripetibilità? In un sistema in continua evoluzione si possono trovare "leggi" probabilistiche? Secondo me no!

Secondo me tu non hai ben chiaro il ruolo della probabilità nella meccanica quantistica e la differenza sostanziale con la probabilità della fisica classica.
Faccio un esempio semplice e che tutti possiamo comprendere. Il vecchio "tubo catodico" utilizzato un tempo nei televisori e nei monitor del PC è un dispositivo nel quale viene emesso un fascio di elettroni, fortemente accelerato da un campo elettrico e deflesso da un campo magnetico, che colpisce lo schermo in una piccola zona chiamata "pixel". Variando il campo magnetico si può indirizzare il fascio di elettroni in qualsiasi zona dello schermo, che funziona essenzialmente da "rivelatore di elettroni", illuminandosi.
Tale dispositivo si può studiare con la fisica classica, con gli elettroni "immaginati" come sferette, e si può determinare esattamente dove dirigere il fascio di elettroni agendo opportunamente sul campo magnetico: tutto deterministico, anche se studiato statisticamente.
Il fisico classico ti dirà: il fascio di elettroni emesso dalla sorgente segue una precisa traiettoria fino a colpire lo schermo nel pixel.
Se tu lo studi secondo la meccanica quantistica, hai un sistema composto da una sorgente di elettroni e da un rivelatore (lo schermo), descritto da una funzione d'onda: ovviamente il fascio continuerà ad illuminare un solo pixel, ma il fisico quantistico ti dirà: io non so cosa fa il fascio di elettroni tra la sorgente e lo schermo, ma per un assegnato campo magnetico, il fascio colpirà sempre lo stesso pixel con probabilità del 100%.
La sostanziale differenza consiste nel fatto che la fisica classica pretende di assegnare una ben definita traiettoria, mentre la fisica quantistica non ha questa pretesa e dirà che prima di arrivare allo schermo l'elettrone sarà un poco onda e un poco corpuscolo, chissà dove  e come sparpagliato nello spazio-tempo. 
#27
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 12:08:30 PM
Citazione di: Apeiron il 23 Febbraio 2017, 20:24:09 PM
In ogni caso comunque la mia domanda è appunto: perchè la scienza (o il metodo scientifico) funziona? Nemmeno io dubito sul metodo, tuttavia riconosco quanto non sia ovvio tale "miracolo" :)

Indubbiamente la legge causale non è né dimostrabile né confutabile per via logica, non è quindi né vera né falsa; possiamo assumere che essa è un principio euristico, una guida per orientarci nel groviglio degli eventi?
Oppure potremmo accettare la spiegazione di Kant che proprio sulla base dello scetticismo di Hume proponeva di porre la causalità tra quelle categorie "a priori" che non possono essere dimostrate con la logica e che sono plasmate nel nostro intelletto pur non derivando dall'esperienza (come ad esempio i concetti di spazio e tempo)?
Di sicuro possiamo dire che se l'universo non fosse "razionale" noi non potremmo indagarlo, forse nemmeno in modo probabilistico, e forse una spiegazione potrebbe essere appunto il fatto che noi siamo esseri razionali parte di un universo razionale e quindi la causalità, per dirla alla Kant, è innata nel nostro intelletto.
#28
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 11:44:43 AM
Citazione di: sgiombo il 23 Febbraio 2017, 12:04:15 PM
CitazioneProprio non capisco: proprio perché noi filosofi sottoponiamo tutto, anche la scienza al vaglio della critica razionale tu suggerivi che la [/size]riflessione filosofica potesse essere ribaltata nell' accettazione acritica e irrazionale di dogmi (cioé nel suo contrario)?
Comunque noi amanti e cultori della filosofia (se posso permettermi di parlare anche per altri) abbiamo raccolto -eccome!- la tua sfida argomentando razionalmente circa l' infondabilità (e dunque infondatezza) razionale dell' induzione (e dunque la sua non certezza ovvero dubitabilità in linea teorica o di principio). E infatti qui sono costretto a ripetermi (niente di male, o faccio volentieri).

Non suggerisco alcuna accettazione dogmatica, ma non mi sembra accettabile nemmeno il fideismo cui tu ti affidi per il semplice motivo che "così funziona".
E proprio perché la legge di causalità non è razionalmente né vera né falsa, mi interessa capire il motivo per il quale noi la crediamo vera, con l'ovvia constatazione, ma a posteriori, che essa funziona per ottenere una descrizione del mondo.
   
#29
Tematiche Filosofiche / Re:Dadi e probabilità
24 Febbraio 2017, 11:27:48 AM
Citazione di: paul11 il 23 Febbraio 2017, 13:30:57 PM
E' quindi impossibile scindere soggetto e oggetto , realtà a prescindere da noi e realtà percepita da noi, ma ancora di più ciò che la mente elabora dalle informazioni del cervello.

Questo è vero quando indaghiamo il mondo microscopico dove l'interazione di uno strumento di misura con l'oggetto dell'osservazione non può essere trascurato ma nel mondo macroscopico la questione diventa (o può diventare) irrilevante, nel senso che se ad esempio tu usi fotocellule per rilevare il tempo impiegato da un'auto che compie un giro durante una gara puoi tranquillamente trascurare l'effetto del raggio di luce che colpisce l'auto (il raggio di luce incidente trasferirà parte della sua quantità di moto all'auto).
E per lo stesso motivo non sperimenti l'interazione di un raggio laser dell'autovelox con la tua auto se non a posteriori quando ti arriva la multa a casa.
#30
Citazione di: Fharenight il 23 Febbraio 2017, 14:25:00 PM
Dalla Rai mi aspetto una conduzione super partes, o almeno pluralismo, cioè dovrebbe rappresentare non solo comunisti e cattocomunisti, ma pure chi è contro i comunisti e i cattocomunisti... Sapessi quante cose non vengono portate a conoscenza dalle emittenti della dittatura del pensiero unico nel cui calderone bollano sinistroidi e cattocomunisti.

Strano, quando il pensiero unico era quello di Silvio+Lega+Ex-Fascisti avevo la stessa impressione, quella del pensiero unico, eppure sono sopravvissuto (con l'aggravante che allora anche se mi sintonizzavo su Mediaset la minestra era sempre la stessa).
Una discesa quando la osservi dalla parte di sotto sembra, incredibilmente, una salita.