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Messaggi - Socrate78

#16
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
15 Dicembre 2023, 18:57:24 PM
Qoelet è un testo molto pessimista che non a caso era il testo della Bibbia preferito dal poeta Giacomo Leopardi (sostenitore dell'idea che la felicità è pura illusione umana che genera desidero, bisogno e quindi dolore......), infatti il testo esordisce testualmente: "Vanità delle vanità, tutto è vanità! Quale guadagno ricava l'uomo dalla sua fatica sotto il sole? Una generazione segue l'altra, ma io dico che tutto è vanità, un inseguire il vento.......". Ora, se per i credenti tutta la Bibbia è ispirata da Dio non dovrebbero esserlo anche questi versi che sostengono che in pratica tutto (il lavoro, l'impegno umano, anche gli affetti, ecc.) sono solo illusioni che non possono portare a possedere quella felicità a cui noi tutti in fondo aspiriamo? Solo che si tratta di versi decisamente scomodi, e quindi si preferisce non evidenziarli, perché altrimenti salterebbe in aria tutta la costruzione ottimistica (che vede ogni esistenza come dono di Dio, quindi valore positivo assoluto) su cui il Cristianesimo si è fondato nei secoli.
#17
Eh no, Daniele, mi dispiace, ma non funziona proprio per nulla così. Questo criterio del dolore è di un buonismo disastroso: porta la persona a diventare di fatto un OGGETTO EDONISTICO nelle mani dell'altro, che si presta ad accontentare l'altro, a dire sempre SI alle sue richieste, per non farlo soffrire e quindi diventa di fatto uno strumento asservito al benessere dell'altro, alla volontà dell'altro che vuole appunto servirsene per il suo piacere. Se il criterio oggettivo è il dolore, allora io, per non far soffrire l'altro (visto che si parla di relazioni sentimentali) dovrei anche accettare le proposte di amore di una persona con cui non voglio stare, pur di non farla soffrire, ma in questo modo mi viene negato il diritto a non amare, a rifiutare anche, e finisco per essere in balia della volontà altrui. Ti ricordo che secondo me (voglio essere chiaro ora) Giulia Cecchettin è morta per questo, te lo voglio dire chiaro, è morta perché si era giustamente stancata di accontentare un uomo che voleva soltanto il piacere  e il senso di importanza per se stesso, un debole che non riusciva più a stare bene senza di lei ed allora voleva solo usarla per il suo benessere e per dare importanza alla sua vita. Tante donne proprio per seguire questo criterio di non far soffrire l'altro altrimenti si sarebbero sentite colpevoli sono manipolate dagli uomini e gli uomini dalle donne che riescono benissimo a farli sentire in colpa, mi dispiace ma io mi rifiuto di ritenere il dolore come criterio fondante, anche perché se io assecondo gli altri essi non possono mai nemmeno migliorare, mentre magari se dico cose che fanno male e lo faccio però con buona intenzione (per far migliorare e crescere l'altro) faccio anche riflettere la persona, magari all'inizio ci rimarrà malissimo, ma poi rifletterà e c'è la spinta al cambiamento. Secondo questo criterio ad esempio l'insegnante non dovrebbe mai punire gli allievi, mai rimproverarli, perché altrimenti soffrirebbero, ma così non migliorano mai ed anzi approfitterebbero dell'indulgenza dei maestri.
#18
Una cosa che però noto quando ci sono questi dibattiti relativi al femminicidio e alla violenza di genere è anche un notevole vuoto e contraddizioni dal punto di vista delle argomentazioni: gli esperti (sia donne che uomini) dicono che ogni persona va rispettata in quanto persona. Ora, se si analizza bene, si nota che questa è una TAUTOLOGIA, un'affermazione in cui il predicato non fa altro che ripetere quanto è contenuto nel soggetto. Se non si stabilisce quale sia il criterio oggettivo per cui ogni persona merita rispetto, allora anche il concetto di rispetto va in fumo, perché si dovrebbe concludere che anche un individuo come Hitler meriterebbe di essere rispettato (almeno per me non lo è affatto, perché merita di essere condannato). Ritengo che questo aspetto sia da ricondurre al NICHILISMO, non si riescono a stabilire valori oggettivi che possano essere condivisi da tutti ed allora la stessa cultura del rispetto finisce per essere una cultura dell'ipocrisia, in cui ogni persona magari pensa anche il peggio dell'altro ma non lo esterna per non sembrare irrispettoso, salvo poi dirne peste e corna alle spalle.
#19
Premetto che non intendo affatto essere frainteso con questo thread e passare per sessista, ma io percepisco che sempre più nella società attuale si stia diffondendo una mentalità pericolosa che, partendo da singoli casi di cronaca nera, vuole di fatto rappresentare gli uomini come manipolatori, violenti e prevaricatori, possessivi nell'amore e potenzialmente assassini e maltrattanti, mentre le donne sono viste sempre come vittime dell'aggressività maschile che vorrebbe controllarle, in tutti i dibatti televisivi si parla sempre male degli uomini dipingendoli di fatto come potenziali mostri. Si invitano in tutti i dibattiti televisivi le donne a diffidare di fatto degli uomini, ad avere un atteggiamento guardingo in amore , ma in questo modo si demonizza il mondo maschile. Ma se ci si informa meglio, si nota benissimo come in realtà statisticamente i casi di femminicidio (uccisioni delle donne) siano in realtà diminuiti (vent'anni fa erano di più), mentre invece esiste (ed è sempre più diffusa) la violenza delle donne sugli uomini che si manifesta forse in altre forme ma che sono lo stesso molto gravi, come la diffamazione, l'esclusione sociale, la deprivazione economica, e anche se sono più rari esistono anche donne violente fisicamente contro gli uomini, solo che essi non denunciano per paura di apparire deboli, perché sono vittime dello stereotipo secondo cui un uomo che subisce violenza da una donna è solamente un debole senza attributi incapace di farsi rispettare. Siccome io penso (ed è un mio principio di vita) che bisogna sempre mantenere un atteggiamento razionale e critico di fronte alle notizie (l'emotività rende spesso manipolabili e gli operatori dei media lo sanno bene!) mi chiedo in latino: "Cui Prodest" (A chi interessa?) tutta quest'insistenza  mediatica sulla violenza contro le donne? Io credo che ci sia di fatto un progetto sociale in cui la donna, per secoli vittima del patriarcato, del dominio maschile che la schiacciava e la denigrava come persona, adesso vuole diventare forte ed emancipata, avere potere nella società, infatti ormai tutte le professioni socialmente importanti e che comportano potere e responsabilità ( politica, insegnamento, professioni sanitarie, avvocati, ecc.) sono svolte sempre più da donne, e quindi di fatto si vorrebbe pian piano sostituire il patriarcato con il matriarcato. Una parlamentare ad ottobre infatti disse questa frase: "Il potere o ce l'hanno le donne o non ce l'ha nessuno", da questa frase è emersa per la prima volta secondo me la verità profonda e senza veli delle cose. Anche nelle pubblicità se si osserva attentamente si vedono spesso gli uomini rappresentati in situazioni comiche che di fatto denigrano con ironia il maschile, la campagna del Ministero della Salute contro l'abuso degli antibiotici ne è un esempio lampante, si vede la donna rimproverare ed ironizzare l'uomo che non saprebbe curarsi (ed è rappresentato guarda caso come trasandato, con la barba incolta e malato)e la donna è rappresentata in piedi a fare ironia e a denigrare, in posizione di autorità comunicata dal linguaggio del corpo e dal tono di voce, e io ci vedo dietro questo bruttissimo messaggio :"L'uomo non è in grado di prendersi cura di se stesso ed ha bisogno di una donna da cui dipendere e che controlla la sua vita, altrimenti è solo un poveraccio!" La storia insegna che quando si sbandierano grandi ideali spesso dietro ci sono motivazioni legate al potere, perché l'essere umano, sotto sotto, vuole sempre purtroppo questo: dominare i suoi simili ed emergere e quindi anche dietro l'ideale della parità tra i generi può nascondersi un progetto di dominio sociale.
Forse quello che ho detto non piacerà, ma vorrei discuterne con voi, ritenete che ci sia un progetto sociale femminista che vuole imporre una sorta di matriarcato, come rivalsa da secoli in cui la donna è stata emarginata e bistrattata?


 

#20
L'esigenza sociale di collaborare è in un'ultima analisi una SCHIAVITU', perché porta l'individuo ad essere di fatto uno strumento asservito alle persone con cui collabora (Il messaggio implicito è il seguente: "Se non servi il gruppo e non fai squadra, allora non vali, sei INUTILE"), a essere limitato e a far dipendere dal gruppo il proprio benessere, la propria importanza e la propria realizzazione. Non è giusto a mio avviso vedere la collaborazione come positiva per il singolo. Nella collaborazione l'esigenza del singolo di emergere è limitata dai bisogni degli altri che non vedrebbero affatto di buon occhio la piena affermazione della potenzialità individuali, quindi io se devo scegliere tra collaborare e competere preferisco COMPETERE, perché è nella competizione che l'individuo mette in campo tutte le sue risorse (intellettuali e fisiche) per emergere dalla massa, ed allora chi è più abile, intelligente e astuto sarà vincente, mentre gli altri saranno destinanti giustamente al fallimento e alla sottomissione ai vincenti, ed in fondo è così anche in natura, quegli individui che sono deboli e non riescono a competere (adattarsi è una forma di competizione) per il cibo e il territorio, per le risorse, sono schiacciati dai più forti oppure si accodano agli individui ALFA, che hanno le doti per emergere.
#21
Attualità / Re: Sciopero generale planetario...
17 Ottobre 2023, 15:09:19 PM
Lo sciopero globale potrebbe avere come esito una terribile dittatura di stampo comunista oppure al contrario di estrema destra (di tipo nazifascista), perché emergerebbero nel caos generale alcune personalità manipolatrici, carismatiche e nello stesso tempo autoritarie che approfitterebbero del caos per avere prestigio, ottenere l'ammirazione del popolo inferocito e guidarlo verso i loro scopi autoritari. Si formerebbe alla fine un'unica oligarchia globale con gravissima limitazione della libertà individuale, qualcosa di molto simile al "Mondo nuovo" descritto da Huxley. Io credo che le rivoluzioni solo apparentemente portino alla libertà, in realtà fanno precipitare l'umanità in una schiavitù diversa e anche peggiore della prima, infatti quando al liceo studiavo la rivoluzione francese simpatizzavo per il re Luigi XVI, perché comprendevo che in realtà il popolo voleva soltanto il potere mascherandosi dietro belle parole.
#22
Attualità / Re: Ma Israele...
15 Ottobre 2023, 19:32:42 PM
@bobmax: Sono tutti innocenti? Ebbene, io potrei benissimo rivoltare tutto il tuo discorso e dirti che siamo tutti colpevoli a questo punto e il discorso ci porterebbe molto lontano. Infatti tutti noi nella vita abbiamo mentito e mentiamo (mentire è male a prescindere dalle ragioni per cui lo si fa), abbiamo nutrito disprezzo e odio verso chi non corrispondeva ai nostri criteri,  usiamo gli altri per mille motivi (per l'ammirazione sociale, per vantaggi obiettivi, per prestigio, per benessere personale  ,ecc.), siamo disposti a distruggere le amicizie se le riteniamo non più funzionali alle nostre esigenze, critichiamo il prossimo alle spalle, crediamo di agire per il bene altrui mentre invece in fondo vogliamo soltanto plasmare gli altri secondo i nostri valori per volontà di potenza,  siamo tutti egoisti e vogliamo servirci del prossimo e nelle relazioni la persona è sempre un mezzo, mai un fine, almeno io la vedo in questo modo. L'uomo strumentalizza i suoi simili sin da bambino, sempre.  Quindi potrei benissimo ritenere che la sofferenza sia un male meritato per tutti compreso per me stesso, e poi se c'è una cosa che non può essere imposta sono proprio i sentimenti (oltre ai pensieri), non si può dire "Devi soffrire o gioire", perché significa calpestare la libertà interiore dell'individuo. L'emozione è mia, e io ho il sacrosanto diritto di provare quello che voglio, verso chi voglio, ed anche di non provare un bel niente se lo ritengo giusto, perché è proprio usando le emozioni che le persone vengono manipolate ogni giorno come pupazzi. Anzi, se io soffro per qualcuno e lo consolo, in realtà paradossalmente sono egoista, perché l'altra persona diventa soltanto un mezzo per dare benessere al mio Io ed ottenere gli atteggiamenti esteriori che a me danno benessere, quindi in fondo sto soltanto asservendo il prossimo al mio Ego. 
#23
Attualità / Re: Ma Israele...
15 Ottobre 2023, 10:10:39 AM
Gli israeliani sono un popolo da ammirare senza se e senza ma di sorta. Gli israeliani sono campioni nella tecnologia, nella scienza, nella capacità di fare soldi, in tutto. Sono da ammirare in quanto a mio avviso sono in assoluto il popolo più resiliente ed intelligente della storia, gli ebrei (e gli israeliani) hanno mantenuto la loro identità nonostante le ghettizzazioni e le varie persecuzioni, hanno saputo trarre vantaggio da tantissime situazioni storiche. Quando sono giunti ai tempi di Theodor Hertzl in Palestina, essi la Terra l'hanno comprata ed era una terra semiarida, abitata da contadini che non sapevano farla fruttare e quando io compro la terra essa è mia e posso farne tutto quello che desidero, anche cacciare chi la coltivava prima se ritengo io posso farla fruttare mille volte meglio, infatti sono stati i pionieri sionisti a trasformare di fatto quello che era quasi un deserto in un'oasi fertile ed allora hanno suscitato l'invidia terribile degli arabi che hanno pensato: "Ma caspita, loro son stati capaci di fare tutto questo e noi eravamo così miseri........riprendiamoci tutto quello che hanno coltivato!". Inoltre gli ebrei sono l'unica popolazione autoctona in Palestina che è sopravvissuta nei millenni ed è rimasta anche dopo la grande persecuzione romana con la distruzione del Tempio, gli arabi sono arrivati storicamente per ultimi, quindi quale diritto storico ad avere uno Stato possono accampare? Gli arabi non vogliono uno Stato, è un imbroglio, essi vogliono in un'ultima analisi cancellare Israele dalle mappe geografiche perché per loro quel territorio è "Casa dell'Islam" ed una nazione ebraica è considerata una bestemmia.
#24
Nelle lettere paoline però è contenuta, e questo la Chiesa Cattolica non lo afferma ma lo sa benissimo, la dottrina calvinista della predestinazione alla salvezza o alla perdizione.
Infatti in una lettera è scritto: "Chi di voi potrà stupirsi che Iddio crei VASI D'IRA (Vaso è metafora per l'animo umano) destinati alla PERDIZIONE? Non ha forse podestà sull'argilla il vasaio? Perché come esistono vasi destinati ad usi nobili (vuol dire anime destinate al Paradiso), così ne esistono altri destinati a contenere immondizia e letame: alla fine della vita quel vaso sarà pieno d'ira......
Ecco, per me si tratta chiaramente, se si vuole seguire il testo paolino, del sostenere la predestinazione all'Inferno o al Paradiso e quindi la completa inutilità delle opere, essendo tutto già scritto da un destino fatale. O mi sbaglio'
#25
Ma come, dopo tutti i morti, il sangue e le dittature che il comunismo ha portato speri ancora che il comunismo sia realizzato? Il comunismo è la filosofia dei FALLITI, degli incapaci  e nasconde (ne sono convintissimo) l'invidia (consapevole oppure inconscia, ma il senso non cambia) di coloro che sono poveri nei confronti dei ricchi e non hanno quindi la capacità obiettiva oppure l'intelligenza di migliorare la propria condizione. Il comunismo, per dirla con Nietzsche, nasce dalla volontà di potenza dei deboli nei confronti dei realizzati e dei forti (in senso ampio) e la dittatura del proletario esprime proprio questo. Spero che l'ideale comunista NON venga MAI realizzato e che qualsiasi tentativo di restaurarlo fallisca sempre, poiché appiattisce in nome di un falso criterio di uguaglianza ed è la peggiore limitazione della libertà umana in assoluto, vuol dire che l'individuo non può possedere nulla di proprio (La proprietà privata è la principale fonte di libertà,  infatti se qualcosa è tuo tu puoi farne ciò che desideri e se sei intelligente  e laborioso puoi massimizzarne il vantaggio per produrre altra ricchezza)  e nel comunismo il singolo è totalmente asservito alla società, è ridotto a puro strumento per far funzionare il sistema senza poter mai imporsi sugli altri per il proprio merito.  I fautori dell'uguaglianza non hanno compreso proprio nulla, perché gli uomini non sono affatto uguali tra loro, c'è chi ha molto più merito, intelligenza, intraprendenza, coraggio e capacità di altri.
#26
Tematiche Filosofiche / Re: Sò di non sapere.
10 Agosto 2023, 14:00:33 PM

Socrate secondo me esprime una razionalità estrema che vuole conoscere tutto ma siccome il mondo è caotico e irrazionale e i valori sono relativi non può essere mai pienamente compreso da una ragione che si chiede sempre "Che cos'è il giusto?", "Che cos'è il bello?", anzi, agire in questo modo crea una sorta di dogmatismo in cui si stabiliscono valori assoluti per tutti e questo uccide l'individualità umana. Dovrei forse cambiare il mio nick in quanto sto esponendo una posizione antisocratica!
#27
Tematiche Spirituali / Re: La preghiera
05 Agosto 2023, 11:16:10 AM
IO personalmente prego, ma non baso il mio rapporto con Dio sulle sensazioni che provo durante l'orazione, anzi, ritengo proprio che quando durante la preghiera non provo nulla sia il momento in cui sono più vicino al divino, perché appunto Dio è al di là dell'umano e delle emozioni dell'uomo. Paradossalmente l'assenza di sentimento durante la preghiera è per me segnale di vicinanza maggiore al divino, non il contrario, anche se può sembrare l'esatto opposto di quello che penserebbe quasi ogni credente. La preghiera è fede, non dev'essere sentimento, la Bibbia in realtà insegna a non fidarsi  dei sentimenti, infatti viene detto: "Ingannevole è il CUORE ed insanabilmente maligno: chi mai lo può conoscere?".
#28
Ebbene, leggendo i Vangeli in maniera obiettiva io credo che si possano notare gravi contraddizioni nel delineare la personalità autentica di Gesù, poiché vi sono passi in cui Gesù sembra essere molto duro, severo, intransigente (direi spietato nei giudizi, come se mandasse tutti all'Inferno) ed altri invece in cui prescrive un'abnegazione estrema, una bontà spinta sino al sacrifico estremo.
Ad esempio si leggono queste parole tremende: "Crediate che io sia venuto a portare la pace sulla Terra? No, vi dico, la DIVISIONE. D'ora in poi si schiereranno fratello contro fratello, madre contro figlio, e suocera contro nuora!" , "Chi ama suo padre, suo fratello, sua madre più di me non è degno di me" (sembra il Dio geloso dell'Antico Testamento) in altri passi invece si legge: "Beati i miti di cuore, poiché erediteranno la Terra", "Dai a chi ti domanda, se una persona chiede di fare con te un miglio tu fanne anche due", ma i due modi di esprimersi sono a mio avviso inconciliabili, poiché nel primo esempio si nota un Gesù che di fatto vuole la divisione e alla guerra, nell'altro invece si nota un'altra figura che esalta la mitezza e l'amore. Sembrano due persone diverse. Non solo, Gesù in molti Passi sembra prendersela proprio con coloro che nella società del tempo erano considerati appunto apprezzabili e buoni (gli scribi e i farisei) e proferisce terribili parole verso di loro affermando che si autoingannano e che tutto quello che fanno lo fanno solo per l'ammirazione altrui (diciamo pure per narcisismo usando un termine moderno) e dice chiaramente che i peccatori (pubblicani, ladri e prostitute) precederanno i farisei (cioé i GIUSTI per la società del tempo) nel regno dei Cieli, sembra quasi significare che è meglio restare nella condizione di peccato proprio per non inorgoglirsi, e quindi in questo senso avrebbero quasi ragione i protestanti ad affermare che le opere non salvano l'uomo, ma salva solo la fede in Cristo.
Ora, sinceramente io resto molto perplesso, poiché mi sembra quasi che esista una sovrapposizione tra due Gesù diversi, uno mite e l'altro invece assolutamente intransigente, spietato nei giudizi e che sia quindi molto difficile stabilire quale sia la verità.
Quindi mi chiedo: è possibile che i detti di Gesù siano stati falsificati in parte nel redarre i Vangeli (per esigenze teologiche, sociali o politiche) e che quindi per questo ci siano contraddizioni così gravi?
#29
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
22 Luglio 2023, 17:53:38 PM
Secondo me il problema dei credenti adulti (la stragrande maggioranza) è che non hanno praticamente mai letto la Bibbia, quindi alla fine di che cosa parliamo? Se si è adulti è un vero e proprio dovere intellettuale informarsi bene su ciò in cui si vuole credere, altrimenti non si è effettuata di fatto nessuna scelta e la fede diventa una superstizione idiota. E' idiozia infatti per un adulto credere in qualcosa senza informarsi, può andar bene in un bambino, ma in un uomo no. Io ad esempio ho scelto di credere leggendo la Bibbia ed informandomi e decidendo autonomamente anche quali passi della Bibbia siano veramente ispirati (secondo me) da dio e quali invece riflettono almeno in parte la cultura umana del tempo, ma sinceramente sono pochissimi i credenti che hanno fatto questa scelta consapevole.
 
#30
Apro questo thread per discutere su una tematica che ho sempre trovato interessante: la percezione dell'Io individuale è presente sin dalla nascita oppure si sviluppa successivamente? Molti pensatori e anche psicologi hanno affermato che il neonato avrebbe una percezione indifferenziata del mondo, non distinguerebbe insomma l'Io dal Tu: la percezione dell'Io soggettivo si svilupperebbe quindi con le interazioni sociali con il mondo esterno. Ma resta il fatto che, almeno secondo me, si tratta sempre di supposizioni arbitriare: noi non possiamo sapere con assoluta certezza come l'uomo, alla nascita veda il mondo, perché quella percezione non viene più ricordata dalla persona e quindi non può essere recuperata.
Il filosofo Hume sosteneva che l'Io è illusione, perché sarebbe solo un fascio di percezioni che vengono attribuite, falsamente, ad un soggetto immaginario, che è la coscienza individuale.
Inoltre è possibile che le interazioni con il mondo esterno non facciano altro che portare alla consapevolezza quello che già però esiste comunque, cioé l'Io: se l'Io non ci fosse secondo me non emergerebbe mai, nonostante le relazioni del soggetto con il mondo esterno. Quindi ciò mi porta a concludere che in realtà l'Io alla nascita è già presente, solo che il soggetto ne acquisisca consapevolezza successivamente. Voi che cosa pensate a riguardo?