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Messaggi - Donalduck

#16
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
05 Luglio 2024, 21:27:30 PM
Citazione di: iano il 05 Luglio 2024, 14:08:37 PMMi pare che esponi una visione distorta della scienza, della cui diffusione sopratutto attuale abbiamo già detto.
Quale sarebbe questa visione distorta? Che la "scienza ufficiale" consideri le teorie darwiniane come qualcosa di ultraverificato o addirittura "un fatto" non è certo una mia invenzione, come non è un'invenzione che bollino come "antiscientifico" (quando va bene) chiunque si azzardi a metterle in discussione (salvo variazioni entro la "norma" intoccabile). E lo fanno non solo i biologi, ma quasi tutti quelli di formazione scientifica, anche se poco esperti di biologia. E' come bestemmiare Allah per i musulmani, ti lanciano subito la fatwa.

CitazioneUniversalizzare coscienza e intelligenza forse non ti rendi conto che equivale a ridurre la vita ad alcune sue caratteristiche, applicando quindi quella tendenza riduzionistica che dici di avversare, a meno che coscienza e intelligenza, sostanze universali, non scendano far i viventi come lo spirito santo.
Cosa intendi per "ridurre la vita ad alcune sue caratteristiche"? Io non riduco niente, dico che, per quanto ne sappiamo, per giustificare la vita il modo più razionale e rispondente a esperienza è considerare coscienza e intelligenza e annessa finalità come fattori primari al pari delle forze della fisica e dell'energia, almeno finché non ci siano buoni motivi per pensare diversamente, dimostrando effettivamente e non nella fantasia che ci sono altre ipotesi più razionali e probabili.

Ma quello che mi preme più sottolineare è che comunque l'ipotesi della generazione "spontanea" della vita e quella del meccanismo evolutivo darwiniano non sono per nulla dimostrate né dimostrabili con i mezzi attuali.
Non è necessario credere a qualche "disegno intelligente" per ammettere onestamente che la biologia non sa quale sia l'origine della vita e che la teoria dell'evoluzione darwiniana è solo un'ipotesi non verificata e ora come ora non verificabile, come quella della "generazione spontanea" della vita dalla materia inerte. Invece entrambe vengono trattate come "fatti", l'origine della vita "spontanea" sarebbe un fatto non ancora provato scientificamente ma che immancabilmente lo sarà in futuro - introducendo un fideismo piuttosto fuori luogo in ambito scientifico - mentre l'evoluzione come descritta dalle teorie darwiniane addirittura un fatto ampiamente comprovato e indiscutibile.
#17
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
05 Luglio 2024, 13:08:09 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 21:29:46 PMPuoi ottenere certamente per cento volte lo stesso numero, e a noi non serve neanche che siano cento lanci  consecutivi, purché dai tempo all'evoluzione di fare tutti i lanci che gli servono per arrivare a cento volte il risultato atteso.
Forse non stai tenendo presente tutto il meccanismo come viene descritto dalle teorie darwiniane.
Queste teorie suppongono che i mutamenti vengano mantenuti, almeno la maggior parte delle volte, solo se presentano un vantaggio per la sopravvivenza. Anche se ammettiamo che i "lanci giusti" avvengano una volta ogni tanto, trattandosi di piccole differenze, la maggior parte deli cambiamenti è assai più probabile che siano inutili o addirittura visibili come vere e proprie malformazioni, quindi svantaggiose dal punto di vista dell'evoluzione. Il fatto poi è che non c'è nessun "risultato atteso" per i darwiniani (mentre secondo me è assai più verosimile che ci sia, nel qual caso tutti i problemi scompaiono). Tutto avviene per caso.
L'altro enorme problema, condiviso con l'ipotesi della nascita "spontanea" della vita da una brodaglia di composti organici, è che non solo non è dimostrato che sia POSSIBILE passare senza un progetto dalla non organizzazione a entità organizzate, se non qualcosa di assolutamente rudimentale e insignificante, ma è anche estremamente improbabile che lo sia, sulla base dei dati che abbiamo. E se una cosa è impossibile, possono passare anche miliardi di miliardi di anni, ma resta sempre tale.

Ma per i darwiniani e i positivisti in genere DEVE essere possibile, perché hanno una fede illimitata nelle possibilità della scienza riduzionista e non possono assolutamente accettare l'ipotesi che la finalità (non importa quale e in che modo agisca) sia una caratteristica universale dell'esistente, non solo del vivente, come caratteristica essenziale alla coscienza e l'intelligenza, anch'esse in qualche modo universali.
E' quello che Monod definisce il "postulato di oggettività" ossia "il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire a una conoscenza 'vera' mediante qualsiasi interpretazione dei fenomeni in termini di cause finali, cioè di 'progetto'". Questa viene definita da Monod una scelta "etica" facendo paradossalmente derivare la conoscenza da una scelta etica del tutto arbitraria piuttosto che l'etica dalla conoscenza del mondo. Lo stesso Monod, che era assai ideologicamente orientato ma fondamentalmente intellettualmente onesto, riconosceva che era una scelta arbitraria, infatti parla di "postulato". Ma l'ideologia gli fa dire che questo postulato è necessario alla scienza, mentre è perfettamente inutile. Casomai si può dire che la scienza, autolimitandosi, ha scelto di considerare solo le relazioni spiegabili senza ricorrere al concetto di finalità, ma anche questo non è vero, perché la biologia il concetto di finalità lo usa eccome, anche se adotta l'inutile (ed estraneo al metodo scientifico) postulato in questione, col risultato che deve per forza sostenere, senza né prove né niente (e senza che serva a nulla), che la finalità deriva dal caso e dall'interazione di forze cieche.

CitazioneCitazione Tutto questo avviene nel corso di un lungo tempo in cui avvengono un numero di lanci da capogiro.
Se fosse stata un intelligenza l'artefice di ciò perchè avrebbe dovuto metterci tutto questo tempo?
Che ci sia voluto tanto tempo lo dicono le IPOTESI evoluzionistiche. Se si suppone l'azione intelligente e finalizzata potrebbe anche essere accaduto tutto nel giro di poche generazioni (non dimentichiamo che le forme intermedie non sono mai state trovate nei reperti fossili e tantomeno sono state osservate). Comunque sia non sapendo nulla del come né del perché di questo ipotetico piano, non vedo perché dovremmo supporre che dovesse prevedere tempi corti piuttosto che lunghi.

CitazioneCon ciò non escludo l'ipotesi di una intelligenza che possa fare ciò, anzi ne ho pure le prove,  solo che non è un ipotesi necessaria. Le due cose non si escludono a vicenda comunque.
No, infatti, c'è l'ipotesi, sostenuta anche in ambito religioso, che il creatore (qualunque entità sia) abbia predisposto un megasistema preprogrammato e poi l'abbia lasciato a sé stesso. Io trovo più convincente l'idea della creazione continua, che considera la creatività (anch'essa) come una proprietà dell'universo che agisce costantemente in qualunque tempo e luogo.
Ma il punto è che NON E' AFFATTO DIMOSTRATO, a differenza di quanto sostengono i darwinisti e non solo, che per spiegare i fenomeni della vita si possa fare a meno dell'ipotesi di un'azione intelligente (ossia che la nascita ed evoluzione della vita sia POSSIBILE per azione delle sole forze fisiche conosciute dalla scienza).
Non è dimostrabile neppure il contrario, ma mentre l'ipotesi del piano intelligente spiegherebbe tutto, con l'altra bisogna fare altre ipotesi astruse e inverificabili che creano più problemi di quanti ne risolvano. Ma ripeto, va benissimo continuare a cercare di avvalorare la teoria, ma non è accettabile tutta questa assurda millanteria, in basa alla quale tale debole ipotesi sarebbe invece verificata a tal punto da essere assimilabile a un "fatto". E soprattutto è esecrabile questa bigotta lotta di religione (perché la scienza così intesa diventa religione) contro ogni ipotesi finalistica.
#18
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
04 Luglio 2024, 00:16:13 AM
Citazione di: Jacopus il 02 Luglio 2024, 23:58:59 PMLa natura non è un architetto razionale e brillante, con un sacco di computer per prevedere ogni cosa. È invece un bricoleur che adatta quel che ha affinché la vita prosegua, trasformando ad esempio le piume usate dai dinosauri per sedurre, in strumenti di volo (exaptation). Cercare un orologiaio in questo guazzabuglio è chimerico. Se proprio vogliamo, al massimo possiamo pensare ad un "iniziatore" che ha stabilito le regole, e poi si è dimenticato del gioco, che è andato avanti per conto suo.
Beh, l'ipotesi di un disegno intelligente, nella sua essenza e al netto di altre speculazioni a cui non faccio riferimento e che non adotto, si riferisce a qualcosa di totalmente sconosciuto (in fisica esiste qualcosa del genere quando si parla di materia oscura o energia oscura) di cui si sa (o meglio si ipotizza) soltanto che è un agente (o un insieme di agenti) e che agisce non un fine e con intelligenza, ossia con capacità di elaborazione delle informazioni e d'azione finalizzata risultante da questa elaborazione simili o analoghe a quelle umane, da cui si può ipotizzare che quelle umane derivino. Per quello che ne sappiamo questa entità (ammesso che si unica) potrebbe essere anche a suo modo un incapace o un imbecille, oppure come dici tu un bricoleur; non bisogna subito pensare all'idea religiosa del creatore perfetto, anzi perfettissimo, onnisciente e onnipotente.

Io mi limito a rilevare che il modello previsto dalle teorie darwiniane secondo me non ha molte possibilità di funzionare, e di certo quello che si sa e si è verificato non è per nulla sufficiente a conferirle un buon grado di credibilità.
E questo vale anche indipendentemente dalla mia capacità di formulare un'ipotesi alternativa. Chi sa di non sapere è comunque in vantaggio su chi millanta di sapere ciò che non sa.

Se trovo nel mio cortile impronte di zampe, escrementi e peli non umani  inferisco che con tutta probabilità un animale è stato lì, anche se non so quale e magari le impronte non corrispondono a nessun animale che conosca piuttosto che pensare quelle tracce si siano prodotte per caso non si sa bene in che modo. Analogamente, nella vita e nella sua evoluzione vedo finalità, coordinazione e tutte le caratteristiche di un'azione intelligente e non vedo proprio perché dovrei scartare l'idea più ovvia per dedicarmi al tentativo di far quadrare una teoria che presuppone processi mai osservati, neppure logicamente rappresentabili nei loro vari passi, ma descritti solo in maniera generica e fumosa, con grossi buchi da tutte le parti, come ho cercato di spiegare in altri post su questa stessa discussione e sua altre di diversi anni fa. Non dico che non si debba proseguire in quella strada, se qualcuno la considera plausibile e interessante è giusto che si continuino le ricerche e le speculazioni in quel senso. Ma se si spaccia un'ipotesi che stenta a reggersi in piedi per una teoria ultracomprovata o addirittura per "fatto", devo dire che questo non va per niente a credito della comunità scientifica che la sostiene.

E se l'origine della vita resta un mistero, che però anche questo si spiegherebbe come azione intelligente di agente sconosciuto, capisco ancora meno perché ci si debba incaponire ad escludere questa ipotesi e puntare tutto su quelle alternative (sulle quali, ripeto, va bene continuare a lavorare, anche perché talvolta cercando qualcosa si trova qualcos'altro di utile). Un incaponimento che diventa anche aperta ostilità nei confronti di chi cerca in altre direzioni, come il movimento dell'"intelligent design", che non fa del male a nessuno e che i darwiniani si ostinano a considerare e far passare per dei fondamentalisti religiosi che vogliono riportare la scienza ai tempi precedenti a Galileo e Copernico.

Certo, adottando questa visione delle cose si esce ben presto dalle capacità di indagine attuali della scienza, ma la scienza non può spiegare tutto, anche se fa bene a provarci, e deve accettare i suoi limiti.

E aggiungo che per quanto riguarda lo stato della scienza biologica, rinunciare a spacciare per conosciuto il meccanismo dell'evoluzione e della diversificazione della vita non cambierebbe di una virgola le acquisizioni attuali, che sono basate principalmente sull'esame delle somiglianze e delle variazioni genetiche delle diverse forme di vita, qualunque sia la loro causa.
#19
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 19:49:57 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 18:24:26 PMOdio dover dire : ''non mi hai risposto'' al fatto che secondo me le mutazioni non sono casuali, ma assimilabili a tali, come assimilabile al caso sono i risultati del lancio di un dado. In che modo poi la selezione di mutazioni pseudocasuali possa essere simulata, credo basti un computer opportunamente programmato.
Non c'è nessuna differenza tra casuale e pseudocasuale nel ruolo che assumono nei fenomeni e nelle vicende di qualunque tipo. Niente è casuale in senso assoluto. Tutto ha una causa ben precisa. La casualità è una proprietà relativa al contesto. Se io vado a fare la spesa al supermercato e casualmente incontro un amico l'incontro è casuale, ma le azioni che lo hanno determinato non lo sono affatto, ognuno di noi è andato al supermercato per uno scopo ben preciso e ci è andato a quell'ora, magari, per motivi ben precisi. Solo che le azioni non erano preventivamente coordinate, ossia non c'era una volontà ordinatrice che avesse l'obiettivo di realizzare l'incontro.

Un computer può simulare certamente delle entità che, interagendo con l'ambiente (virtuale) vengono selezionate sulla base del loro funzionamento (ovviamente diversificato) ossia sulla base dei loro differenti programmi che interagiscono col programma che implementa l'ambiente. Ma è un po' più difficile (direi del tutto impossibile, almeno allo stato attuale) indurli a modificare i loro stessi programmi sviluppando nuove caratteristiche e capacità sulla base di mutazioni casuali o pseudocasuali di tali programmi (quindi non indirizzate a un fine ben preciso) che "per caso" si rivelano adatte a renderli più capaci di "sopravvivere nell'ambiente".

Questo ancora non simulerebbe il comportamento che le teorie darwiniane attribuiscono agli esseri viventi, perché c'è il grosso problema della trasformazione graduale che porta a rendere "utili" i mutamenti solo dopo un gran numero di mutazioni che, essendo ognuna casuale e non coordinata con le precedenti, realizza tuttavia una serie di trasformazioni che vanno tutte nella stessa direzione.
E' il famoso problema della "mezza ala" che in realtà è del centesimo di ala (cioè una frazione che ha al denominatore il numero di mutazioni necessarie). Come spiegare mutazioni successive tutte casuali e non solo inutili dal punto di vista della sopravvivenza (salvo possibilmente alcune), ma tutte coerentemente direzionate, chissà perché, dal momento che non hanno nessun coordinamento. Ossia come spiego il fatto che a una mutamento del tutto casuale che mi porti a realizzare il primo centesimo di ala segua un altro mutamento, sempre casuale e quindi scoordinato dal precedente, che realizzi, guarda caso, il secondo centesimo di ala, poi ancora un altro mutamento e un altro centesimo di ala e così via fino all'ultimo centesimo che rende l'ala utilizzabile?  Ad ogni passaggio il processo, se non finalizzato, diventa sempre più inverosimile, come se ogni volta che lancio dei dadi non truccati ottenessi per cento volte lo stesso numero. Io direi proprio che i dadi sono truccati.

Inoltre se voglio simulare col computer qualcosa del genere devo anche fare in modo che alla trasformazione morfologica (trasformazione degli arti), corrisponda anche una modifica del sistema muscolare e nervoso (e quant'altro) che faccia sì che l'ala sia perfettamente controllabile dal sistema nervoso in modo che funzioni in relazione perfettamente adatta all'ambiente (dimensioni e funzionalità di controllo che permettono di muoversi nel fluido gassoso con estrema precisione senza minimamente conoscere ed elaborare le informazioni relative alla meccanica dei fluidi e alle proprietà di quello specifico fluido, e soprattutto senza che sussista nessuna intenzione di implementare il volo, che il sistema non sa neppure che possa essere implementato). Siamo lontani anni luce dal poter simulare (o anche rappresentare mentalmente nei suoi vari passaggi) qualcosa del genere. A me sembra che considerarlo impossibile sia molto più ragionevole del contrario.
Senza contare che il tutto sarebbe sempre guidato da un'opportuna programmazione dell'ambiente e delle entità che lo "abitano", quindi da azioni finalizzate ad ottenere proprio quel risultato.
#20
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 18:49:41 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 17:29:48 PME nonostante tutto ciò, nonostante si tratti di una impresa umana, possiamo perciò disconoscere i suoi meriti, dove ci sono?
Certo che no, la scienza è un'attività umana di tutto rispetto, in sé.

Ma è necessario far piazza pulita di quell'aura di massima affidabilità e di quasi infallibilità che si è tentato e si continua a tentare di attribuirgli ("è scientifico" per significare "certo che più certo non si può"), insieme alla "idolificazione" ossia al trattarla come un'entità astratta dietro la quale la comunità scientifica con tutte le sue magagne scompare: "lo dice la Scienza", quando invece la scienza non dice un bel nulla, mentre gli scienziati non di rado dicono cose diverse e contrastanti.

Trovo ad esempio molto preoccupante il ruolo che si vuol dare all'OMS, eletta a rappresentante in Terra della Scienza Medica nell'orientare non solo le politiche sanitarie degli stati, ma anche l'operato dei medici, sempre più ingabbiati in "protocolli" calati dall'alto trasgredendo i quali si rischiano conseguenze spiacevoli, la più innocua delle quali è essere bollato come "antiscientifico".
#21
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 18:09:36 PM
Citazione di: Jacopus il 03 Luglio 2024, 16:12:24 PMMi piacerebbe altrimenti capire che piano ci sia stato nel creare innumerevoli specie di ominini (cioè antecessori intelligenti di homo sapiens) e farne sopravvivere solo una. Homo Floriensis è arrivato a quasi 10.000 anni fa e poi si è estinto. Homo Neanderthalensis idem ed homo Denisova pure.
Non vedo il problema. Nel campo del software, ad esempio, ci sono diversi linguaggi (fortran, pascal) che sono stati abbandonati e altri hanno preso il loro posto. I motori a vapore sono ormai "estinti" per venir sostituiti da altri più efficienti e così tanti altri sistemi teleologici creati dall'uomo, che è più che ragionevole pensare seguano  modalità di creazione e vicende simili o analoghi a quelli teleonomici.
Quanto poi a capire il piano che può esserci a livello cosmico da parte di non si sa cosa o chi in non si sa quale contesto mi sembra assurdo pensare di poterlo comprendere, tanto più così, al volo. Non riusciamo neppure a capire quello che hanno in testa le persone con cui abbiamo rapporti stretti, figuriamoci un imprecisato non si sa che cosmico o possibili entità o forze creatrici sconosciute. Quello che possiamo dire è che l'uomo sembra essere una sorta di ricettore ed elaboratore di informazioni dotato di capacità decisionali (anche se limitate), ma pretendere di capire per via inferenziale con i dati che abbiamo a che progetto lavori mi sembra davvero eccessivo. Potrei solo azzardare qualcosa di molto vago come "armonia universale", ma così, tanto per attivare l'immaginazione.

CitazioneAbbiamo acquisito il colore bianco della pelle quando abbiamo iniziato a colonizzare il mondo extra africano per assorbire la vitamina D, in una parte del pianeta dove il sole era più pallido. È il classico mutamento evoluzionista, dato dal confronto specie/ambiente.
Che sia un adattamento evolutivo mi sembra piuttosto probabile, ma quali siano gli agenti che lo hanno determinato è tutto da discutere. L'ipotesi evoluzionista dei mutamenti casuali più selezione naturale mi sembra decisamente meno logicamente probabile e meno esplicativa di un adattamento intelligente attuato da un "centro di elaborazione" provvisto di tutti i dati e i mezzi necessari per attuare un adattamento attivo e coscientemente finalizzato. Questo non esclude che il cosiddetto caso abbia un suo ruolo, come lo ha in ogni azione finalizzata.

Citazionel'evoluzionismo sintetico è la spiegazione più completa, chiara e non contraddittoria dello sviluppo della vita sulla Terra
Il problema è che la sua ipotesi centrale, ossia il meccanismo dell'evoluzione come viene descritto, non è né verificabile né falsificabile, come molte cosmologie esoteriche o parti di esse, del tutto coerenti e razionali (a differenza delle incoerenti e sconclusionate narrazioni religiose), ma che si concretizzano (almeno per i non "iniziati", ammesso che esistano) solo in narrazioni, proprio come la teoria evoluzionistica. Mi riferisco, lo ricordo, non al fatto che avvengano mutazioni genetiche o che esista una selezione naturale, ma che 1) le mutazioni siano davvero casuali, 2) che questi due fattori combinati siano in grado svolgere il compito che la teoria gli assegna. Queste sono solo narrazioni e non si possono considerare teorie scientifiche in senso proprio.
#22
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 17:08:07 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 16:51:56 PMMa di piani ontologici distinti ne hai ancora intravisti?
Certamente. C'è il piano fisico e il piano che definisco in prima approssimazione psichico. E lo vedo benissimo anche in una semplice ruota. In questa vedo il piano fisico nella sua composizione materiale e il piano psichico nella sua forma chiaramente artificiale e nella sua destinazione d'uso.
#23
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 16:54:12 PM
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2024, 23:47:14 PMSiamo comunque agli antipodi se tu pensi che il mondo sia un epifenomeno della coscienza e non il contrario.
Non penso nessuna delle due cose, ma metto il mondo fisico e quello psichico sullo stesso piano (non nel senso di piano ontologico, ma di capacità causativa e "grado di realtà").
Il termine epifenomeno lo potrei usare per definire i fenomeni che sono effetti collaterali di altri fenomeni che stanno su un altro piano o semplici mezzi per ottenere risultati concepiti su un altro piano e realizzati sempre su quell'altro piano. Ma la sua attribuzione riguarderebbe i singoli fenomeni contingenti e non sarebbe definita dai piani a cui appartengono i fenomeni in questione.
Ad esempio se mi cade accidentalmente un vaso in testa (piano fisico) il dolore che sento (piano psichico) si può considerare un epifenomeno del fenomeno fisico dal quale è causato. Se invece quel vaso mi è stato buttato addosso di proposito da qualcuno per farmi male è il fenomeno fisico della caduta del vaso ad essere un epifenomeno. Potrei anche dire che c'è un piano del significato che assume il ruolo principale, ma ogni piano (in linea di principio e fino a prova contraria) può assumerne il ruolo di volta in volta.

CitazioneI piani ontologici da me intesi e distinti sono: reale, astratto, fantastico, ipotetico e immaginario.
Il fatto che definisca "reale" il piano fisico e solo quello è piuttosto eloquente.

Tutti questi discorsi resterebbero solo oziose disquisizioni puramente astratte e teoriche se non avessero dei risvolti pratici, anche di un certo rilievo.
Ma questi risvolti credo proprio che ci siano.

Ad esempio se qualcuno mi dicesse di aver visto il fantasma di suo nonno defunto e di averci parlato, non saprei a priori a quale piano ontologico assegnare questo fatto. Di certo non salterei subito alla conclusione che si tratta di una illusione o di una menzogna o del risultato di qualche malattia psichica, ma considererei anche la possibilità che i fantasmi esistano realmente, anche se nella mia esperienza non c'è niente che mi induca a crederlo. So che ci sono esperienze psichiche inspiegate e di origine sconosciuta, non ho pregiudizi sulla possibile esistenza di altri mondi non fisici (anzi ho la certezza che ne esiste almeno uno, quello che chiamo genericamente psichico, che percepisco con altrettanta evidenza di quello fisico), quindi ascolterei con rispetto quello che mi viene raccontato e sospendere il giudizio, non avendo mezzi per accertarne la natura.

Immagino che la tua interpretazione di un simile fatto e la conseguente reazione sarebbero differenti.
#24
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 16:02:27 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 13:30:34 PMCredevo che software e hardware stessero su piani ontologici diversi, poi mi sono studiato la storia della nascita del computer e ho cambiato idea.
Questa storia inizia con i telai da tessitura....ma non voglio toglierti il piacere di scoprirla da solo.
Non ho nessuna intenzione di fare il "reverse engineering" delle tue elucubrazioni. Se hai degli argomenti per negare che hardware e software siano su piani ontologici diversi sei invitato ad esporli, qui lo spazio non manca. Scusa se sono un po' brusco, ma simili atteggiamenti uccidono qualunque discussione.
#25
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 15:56:31 PM
Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 13:47:42 PMTemo che succeda più spesso il contrario, e comunque gli sconfinamenti sono sempre i benvenuti, almeno finché non ci evolveremo nelle due specie distinte degli scienziati e dei filosofi.
Non dimenticare che le specializzazioni sono una necessità, non una cosa desiderabile, e che una volta questa distinzione fra filosofi e scienziati non esisteva.
Che succeda anche il contrario non giustifica minimamente le intrusioni pseudoscientifiche in campo filosofico. 
Le specializzazioni sono una necessità, ma devono restare nel loro ambito, consapevoli dei loro limiti e dei loro ambiti circoscritti.
Gli scienziati possono benissimo mettersi a fare i filosofi e viceversa, così come entrambi possono mettersi a fare i musicisti, ma usando mezzi e competenze proprie dell'ambito in cui di volta in volta si cimentano. Ma quello che certi esponenti del mondo scientifico tentano di fare è sostituire la filosofia (in particolare ontologia e metafisica) con la scienza stessa, relegando la filosofia nel campo degli innocui e inutili passatempi.
#26
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 15:35:09 PM
Citazione di: Jacopus il 02 Luglio 2024, 23:24:54 PMDonald. È evidente che se ritieni oggi falsificabili le teorie evoluzionistiche di matrice darwiniana, o non le conosci in modo appropriato o conservi dei pregiudizi, ma ti assicuro che a livello di scienza ufficiale la teoria evoluzionistica sintetica (si chiama così) ha lo stesso livello di affidabilità che mi permette in questo momento di utilizzare il forum di "riflessioni". Dovresti prendertela con la scienza ufficiale, con le massime istituzioni di ricerca e scientifiche del mondo e supporre che vi sia un complotto o un piano come per il covid, per farci soldi sopra.
Questo è un modo di condurre le discussioni che non mi interessa affatto. Quando si comincia col dire che se uno che pensa certe cose le pensa per ignoranza o dabbenaggine l'unica risposta appropriata sarebbe contraria alle regole del forum. Quanto alle tue assicurazioni (anche se in questo caso sono d'accordo per quanto riguarda la "scienza ufficiale"), ti lascio immaginare cosa me ne possa fare.
Ribadisco, non sono interessato a discussioni basate su giudizi e "assicurazioni" personali. Nel caso fossi interessato a continuare la discussione lasciando da parte certe menate, ti preciso quanto segue.

Me la prendo eccome con la scienza ufficiale, in questo e in diversi altri ambiti. L'affidabilità della scienza ufficiale, in particolare nelle scienze non "rigide" (praticamente tutte tranne la fisica)  è enormemente sopravvalutata.
La scienza ufficiale non è diversa dalla politica ufficiale, la "verità" viene decisa da chi riesce a raggiungere e mantenere posizioni di potere.
All'interno della comunità scientifica esistono innumerevoli individui che contestano la validità delle teorie darwiniane, solo che sono regolarmente emarginati, i loro articoli vengono puntualmente respinti dalle "riviste accreditate" (accreditate dal solito giro autoreferenziale di scienziati fedeli alla linea), perché il darwinismo è considerato un dogma intoccabile. Tanta gente si è sbilanciata così tanto definendo tali teorie come una delle più brillanti e importanti acquisizioni della biologia, che scoprire che non vale un fico secco coprirebbe di ridicolo un sacco di gente, e già questa è una buona ragione per difenderla a spada tratta. Ma ci sono altre ragioni di stampo ideologico, tra cui la lotta (in sé più che giusta, ma condotta in maniera ottusa e mistificatoria) alle credenze religiose e alle sua intrusioni in campo scientifico, oltre che il sostegno generico alle ideologie filosofiche sociali e politiche di stampo positivista con cui la scienza è sempre stata in stretta relazione.

Se poi vogliamo parlare di covid, non c'è forse nessun'altra vicenda in cui la comunità scientifica, soprattutto le istituzioni ufficiali, si sono sputtanate in maniera così evidente e grave, mostrando il re in tutta la sua nudità.
Dopo tale vicenda mi risulta chiaro che l'affidabilità di istituzioni come OMS, AIFA, ISS, oltre che di singoli individui come un Burioni con le sue cialtronate, può scendere ai livelli di una Vanna Marchi. Le intrusioni di interessi commerciali e politici in ambito scientifico non sono mai state così evidenti.
#27
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 14:56:42 PM
Citazione di: iano il 02 Luglio 2024, 23:00:50 PMLa temperatura nasce su un piano ontologico distinto da quello della materia, e l'essere riusciti a ridurla alla dinamica materiale, ha comportato una rivoluzione in fisica che va ben oltre un aggiustamento lessicale.
La temperatura non nasce su un piano ontologico distinto da quello della materia. E' un concetto scientifico, un'entità teorica pertinente alla scienza come l'energia cinetica delle molecole a cui, sempre all'interno dell'ambito scientifico viene "ridotto". 
Casomai quello che pertiene a un altro piano ontologico è il calore in quanto sensazione, che non può essere ridotto al moto delle molecole, anche se i fenomeni sono ovviamente correlati. La sensazione di calore può essere indotta anche con la suggestione ipnotica, quindi agendo sul piano psichico e non fisico, ma con ripercussioni sul piano fisico.
#28
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
03 Luglio 2024, 13:16:33 PM
Citazione di: iano il 02 Luglio 2024, 22:33:05 PMInfatti hardware e software possono essere ridotti entrambi ai diversi stati coi quali possiamo descrivere istante per istante un computer al lavoro.
Non direi proprio. I diversi stati di per sé non ci danno nessuna informazione sulla ragion d'essere del computer. Se un alieno completamente diverso da un umano si limitasse a registrare gli stati fisici e analizzarli, non capirebbe assolutamente a cosa serve un computer, cosa fa e perché e neppure il suo carattere finalistico, strumentale.
Hardware e software appartengono a piani ontologici differenti, il software è immateriale, come le idee o le sensazioni, anche se viene condiviso attraverso supporti materiali di vario tipo. Ma l'aspetto materiale è insignificante. Quindi riducendo tutto al materiale si perde tutta l'informazione rilevante.

Ma mi pare che ci sia un equivoco di fondo rispetto al termine riduzionismo. Questo è un termine di carattere filosofico che riguarda la visione della realtà, non qualcosa interno alla scienza. La scienza studia la materia attraverso processi di rilevazione e misurazione, e va benissimo così. Ma se la scienza comincia a proporsi come visione del mondo pretendendo di sostituirsi alla filosofia, e sostenendo che le uniche cose che "davvero esistono", ossia ciò da cui tutto ha origine, sono i fenomeni fisici non va bene per niente. In questo caso, oltre a uno sconfinamento in aree del sapere che non le competono, è anche millantare una conoscenza che la scienza non ha per nulla.
E' diverso scoprire le relazioni tra fenomeni e sviluppare modelli teorici che funzionano e ridurre in generale e in linea di principio i fenomeni di un piano ontologico a quelli di un altro piano.
#29
Citazione di: PioUna domanda semplice semplice: se ne aveste il potere come cambiereste il mondo?
Immagino che sia una battuta, è difficile concepire una domanda più complicata.
Posso solo buttar giù le prime cose che mi vengono in mente.

Una cosa che da onnipotente sicuramente farei sarebbe eliminare completamente e radicalmente tutte le religioni mentre incoraggerei una sana ricerca spirituale in prima persona e non per delega.

Farei piazza pulita del capitalismo, della finanza speculativa, delle grandi ricchezze (limitazione alla proprietà privata) e in generale della concentrazione di potere, per promuovere l'uguaglianza (ma non l'omogeneità), la vera democrazia (diretta o partecipativa), le aziende realmente no-profit e la gestione pubblica dei beni comuni e dei servizi essenziali (niente appalti, le opere e i servizi pubblici realizzati o erogati direttamente da enti esclusivamente pubblici).

La competizione la limiterei all'ambito sportivo e del gioco e promuoverei invece in ogni altro ambito la collaborazione per fini comuni perseguiti mettendo in secondo piano i meschini interessi personali.

Limiterei parecchio la produzione di beni (per lo più inutili o superflui) e la spinta al consumismo, insieme alle ore dedicate al lavoro. Limiterei di molto le grandi aziende, salvo per le produzioni e i servizi che richiedono effettivamente molte risorse e per il resto (produzione alimentare, manifatturiera ecc.) promuoverei piccole aziende e cooperative, artigiani e singoli professionisti indipendenti (della serie piccolo è bello, e soprattutto a misura d'uomo). Promuoverei energicamente il riciclo, i vuoti a rendere, dichiarerei guerra all'usa e getta e gli apparecchi difficilmente riparabili o non aggiornabili.

Riformerei radicalmente il sistema giudiziario. Abrogherei in toto le leggi attuali per riscriverle in quantità drasticamente ridotta, scritte in chiaro e lineare italiano e non in quel linguaggio osceno in cui sono scritte attualmente. I giudizi li affiderei sempre e soltanto a collegi popolari. Leggi semplici e chiare non dovrebbero richiedere in generale particolare specializzazione, quindi il ruolo di avvocati e giudici sarebbe ridimensionato a ruoli di consulenza-assistenza. Abolirei assurdità immorali come la facoltà di non rispondere e il diritto di mentire impunemente in giudizio sia per gli imputati che per gli avvocati. Insomma, di fronte a un giudizio tutti dovrebbero effettivamente dire "tutta e solo la verità" e non dovrebbe essere ammessa alcuna reticenza.

Nella pubblica amministrazione instaurerei la responsabilità personale. Qualunque irregolarità dovrebbe essere severamente punita individuando immancabilmente il responsabile. Frodi, corruzione, omissioni dolose o colpose e abusi di potere dovrebbero comportare sempre il licenziamento, risarcimento danni e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Vabbe', mi fermo qui, mi sto facendo prendere la mano. In realtà le cose che non cambierei radicalmente sono veramente poche.

CitazioneQual'è la cosa che sopportate di meno e quale invece quella che amate di più e terreste tale e quale?
Quella che sopporto meno è forse la brama di potere.
Quella che terrei tale e quale (più o meno) è la musica.

CitazioneCome vorreste che fosse la gente? Come non fosse e invece è (in generale)?
Vorrei che le persone semplicemente rispettassero gli altri, tutti, e mettessero questo al di sopra di qualunque interesse e vantaggio personale. E anche che rispettassero sé stessi, cosa che secondo me i prepotenti, gli egoisti e gli avidi non sanno fare.

Prepotenza, vigliaccheria (con i soci opportunismo e servilismo) e malafede (con l'amica falsità) sono tra i vizi che detesto maggiormente e che, a quanto mi dice la mia esperienza, sono enormemente diffusi.

CitazioneAmate le carte di credito o le fruscianti banconote di piccolo taglio? Gli ebook o  le bancarelle di libri usati ?
Sono per le carte di credito, ma vorrei che fossero gestite da enti pubblici (come anche le banche) a mai da privati. E sono per gli ebook, comodissimi e fanno risparmiare tanta carta. Terrei comunque i libri di carta nelle biblioteche.

CitazioneSiete per il progresso e il cambiamento vada coma vada o amate conservare le cose belle?
Ovviamente il cambiamento "vada come vada" rischia di essere regresso anziché progresso.
Quindi progresso solo se ben orientato; quello tecnologico lo rallenterei parecchio, si va troppo veloci e non si ha il tempo di assimilarlo come si dovrebbe con i giusti tempi e la giusta gradualità.
#30
Citazione di: Eutidemo il 18 Giugno 2024, 16:26:44 PMse questo comportasse un abbandono dell'Europa da parte degli Usa, ciò potrebbe indurre Putin a fare il passo più lungo della gamba in direzione OVEST.
Questa è un'ipotesi che solo un'acritica assimilazione della propaganda atlantista consente di prendere in considerazione. Non c'è nessun argomento logico a favore.

Intanto l'ipotesi in questione nasce dall'idea che la Russia abbia invaso l'Ucraina per una volontà imperialista-espansionista e non perché sempre più accerchiata e privata delle sue zone d'influenza dalla continua, pervicace, sprezzante e provocatoria espansione della NATO, tesa a consolidare lo strapotere USA ormai in decadenza. Secondo me è fuor di dubbio che senza le azioni di infiltrazione degli USA e l'opera di continua espansione NATO da essi intrapresa (perché sì, alla fine è tutto un affare che riguarda gli USA, noi europei non abbiamo mai avuto problemi con i russi, e da questa guerra abbiamo solo da perdere) non ci sarebbe stata nessuna guerra in Ucraina.

La Russia ha sempre e solo manifestato preoccupazione e forte contrarietà per l'espansione della NATO e per le intrusioni USA nei paesi ex sovietici mentre non ha mai manifestato o dato adito a supporre di avere delle mire sui paesi ex patto di Varsavia, ormai irrimediabilmente persi e ostili, tantomeno sui paesi al di là della ex cortina di ferro, sui quali non ha MAI NELLA STORIA  tentato o manifestato l'intenzione di occuparli, mentre più volte ne è stata aggredita.

Inoltre non vedo proprio che interesse avrebbe la Russia a cercare di invadere l'Europa, ben sapendo di non avere minimamente i mezzi per farlo e meno ancora quelli per mantenerla sotto occupazione. Inoltre, in un caso simile, gli USA sarebbero costretti ad intervenire, sia per gli accordi NATO, sia perché a quel punto la Russia diventerebbe una minaccia anche per loro, e la Russia sa bene che non avrebbe la benché minima possibilità di spuntarla. Mi sembra un'ipotesi campata in aria come poche e faccio veramente fatica a capire come possa essere presa sul serio da qualcuno.