Citazione di: viator il 05 Aprile 2021, 20:45:06 PMNon direi proprio: il dubbio (o, come preferisci dire, "la eventuale dubitatività dell'oggetto") non è affatto un attributo dell'oggetto stesso nè tantomeno una categoria al quale appartiene. Il dubbio è un atteggiamento (e dunque un attributo) soggettivo, non oggettivo, di colui che si pone di fronte ad un fenomeno (o un concetto, o qualsiasi altro "oggetto") con l'intenzione di esprimere un giudizio sul medesimo. Due soggetti che si ponessero in atteggiamento dubbioso di fronte al medesimo fenomeno, dopo un percorso conoscitivo potrebbero giungere alle medesime certezze, oppure a certezze diverse, oppure rimanere "nel dubbio": ma qualunque siano le conclusioni non cambierebbero in alcun modo gli attributi dell'oggetto, che rimarrebbero in ogni caso i medesimi, ma solo eventualmente il nostro giudizio su di esso.
L'oggetto di ciò che è dubitativo sarà certamente non dimostrabile, appunto perchè se ne dubita, ma la eventuale dubitatività dell'oggetto (cioè l'attributo dell'oggetto, la categoria logica od ontologica cui appartiene l'oggetto) potrà ben essere dimostrata nel caso risulti impossibile dimostrarne sia l'esistenza che l'inesistenza. Saluti.
Essendo un attributo del soggetto e quindi non "oggettivo" il dubbio non si può dimostrare in alcun modo, semmai si può condividere (che è cosa ben diversa). Se qualcuno afferma di dubitare che vi siano extraterrestri simil-umani in un determinato pianeta di una determinata galassia di cui non possiamo sapere ancora nulla si può condividere certamente tale dubbio, ma questo significa solo che con i nostri strumenti attuali di conoscenza non possiamo fugarlo, e dunque è un problema nostro e non certo degli eventuali extraterrestri che se ci sono avranno sicuramente la certezza di esserci e se ne fregheranno bellamente dei nostri "dubbi"