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Messaggi - Phil

#151
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
26 Agosto 2024, 13:35:04 PM
Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2024, 21:54:54 PMTeresa Forcades, e meravigliosamente presenta la diversità delle tendenze di genere dell'umanità come un dono, che non può in nessun modo essere in contrasto con le leggi bibliche, almeno con quella più nota
A me sembra che la suora propenda per un "cristianesimo da manuale", nel senso di originario (il "manuale" tramandato dai vangeli); almeno in due sensi. Sia nel senso che il cristianesimo ha proposto di elaborare le avversità come "dono": la sofferenza è un dono che può portare persino alla santità, le avversità sono un dono per guadagnarsi il paradiso, la stessa morte di Cristo è stata il dono all'umanità, etc. non voglio dire che Dio manda solo "doni" (anche come "offerte che non possiamo rifiutare" di "padrinale" memoria), ma quasi.
Sia nel senso che nella radicalizzazione dell'uguaglianza ("siamo tutti figli di Dio", etc.) e nella rivalutazione di poveri, disabili e bisognosi in quanto nostri fratelli, è già inclusa l'accoglienza di differenze che non vadano contro i valori di Cristo (notoriamente differenti da quelli della chiesa, autoproclamatasi infallibile, autrice di concili, encicliche, etc. sotto ispirazione non meglio rivelata).
Se Cristo ha salvato un'adultera dalla lapidazione, seppur a scopo didattico (non intendo affatto sostenere che il figlio di Dio sia a favore dell'adulterio), probabilmente oggi salverebbe le sfilate dei Pride dalla "sassaiola dell'ingiuria". Certo, qualcuno dirà che invece li curerebbe come fatto con il lebbroso, il cieco, etc., ma non credo si possa biasimare la suora se pone l'accento anzitutto sulla fratellanza e sulla accoglienza (di cui il cristianesimo, cinicamente ed "ecumenicamente" parlando, ha "bisogno" oggi più che in passato).
#152
Il punto, come dicevo, è considerare l'operazione nella sua totalità e nel suo contesto, non fermandosi solo al numero 5. Da qualche parte esistono 5 euro, ma nell'operazione "5 x 0 = 0" i 5 euro ci sono solo come numero e non come presenza (sono invece presenti con 5 x 1, 5 x 2, etc.). Infatti se parlassimo di 5 elefanti o 5 minotauri, non cambierebbe nulla.
Prova a rispondere alla domanda «metto 5 euro (o elefanti o minotauri) sul tavolo 0 volte; quanti euro (o elefanti o minotauri) ci sono sul tavolo?».
#153
@Eutidemo

Probabilmente ti inganna il punto di partenza: tu dici «ho 5 euro» e poi procedi, ma non consideri che questi 5 euro sono coinvolti in un'operazione (x) e poi in un risultato (=). Nel momento in cui metti i 5 euro sul tavolo, hai già fatto 5 x 1 = 5, ossia «ci sono 5 euro». Invece 5 x 0 significa: «metto 5 euro sul tavolo 0 volte; quanti euro ci sono sul tavolo (=...) ?».

P.s.
Se vuoi farla più "filosofica": mentre gli altri moltiplicatori quantificano una presenza , il «x 0» indica un'assenza, seppur specificata: «0 volte qualcosa» è empiricamente uguale a «0 volte qualcos'altro», ossia un insieme vuoto; se sul tavolo metto 0 volte 5 euro oppure 0 volte 5 sterline, rimane sempre il tavolo vuoto (infatti 0 = 0).
#154
Non sono affatto avvezzo alla matematica, ma per risolvere le tue perplessità credo possa giovare considerare la differenza fra 0 e 1. Se hai 5 euro e li moltiplichi per 1 (hai una volta 5 euro), resti con 5 euro. Se li moltiplichi per 0, non puoi avere lo stesso risultato; infatti hai 0 volte 5 euro, ossia non hai nessun euro.
Anche usando la formula inversa, emerge la stessa differenza: se 5 x 1 = 5, allora 5 : 1 = 5. Se 5 x 0 = 5, allora 5 : 0 = 5, ma allora 1 e 0 dovrebbero essere equivalenti (e così non è). Se ho 5 euro e li assegno ad una persona, la persona ha 5 euro; se li assegno a 0 persone, vengono di fatto assegnati 0 euro (non c'è assegnazione).

Andando nel dettaglio del tuo ragionamento:
Citazione di: Eutidemo il 25 Agosto 2024, 13:49:17 PM
Però, se fosse vero (come io sostengo) che moltiplicare un numero per un altro numero, equivale a sommare tante volte al primo numero lo stesso primo numero, quante ne indica il secondo numero meno uno (cioè, meno la volta corrispondente al  primo numero), allora qualsiasi numero moltiplicato per zero non dovrebbe essere uguale a zero, bensì a se stesso.
Ed infatti:
5 x 0 = 5 + (0 + 0) =5
Quel «meno uno» è risolutivo, ma risulta assente nella tua formula. Dovrebbe essere: 5 x 0 = 5 + ( -5) = 0, dove quel -5 rappresenta il «meno una volta» di cui parli.
#155
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Stupidità
24 Agosto 2024, 15:38:32 PM
La storiella dei monaci ha più livelli di interpretazione:
- ogni monaco rimprovera all'altro, parlando, di aver infranto il voto del silenzio, proprio come alcuni rimproveravano ad altri di essere andati off-topic, andando a loro volta off-topic (in entrambi i casi si alimenta ciò che si dice di voler smorzare). Ovviamente, il terzo monaco è il sottoscritto, che ha postato una storiella off-topic per ammiccare all'off-topic altrui (l'aver messo in corsivo «Stupidi!» non attenua l'off-topic); siamo in attesa del quarto monaco/a (o no?)
- dopo la considerazione, apparentemente non troppo arguta, del primo monaco, segue una catena di giudizi (più o meno espliciti e forse anche un po' stupiti) sull'operato altrui, in cui ogni monaco si erge a giudice della stupidità degli altri, confermando di fatto la propria (come dicevo nel mio post precedente)
- il primo monaco, tacciato di stupidità dagli altri, in realtà era spaventato dal buio e «preso dall'ansia»; la sua apparente stupidaggine (il parlare) era sintomo di qualcosa di poco controllabile, di ben più profondo della sua "stupida" affermazione; un movente psicologico evidentemente non percepito dagli altri "giudici" (v. "delicatezza della contestualizzazione" nel mio post precedente)
- il primo monaco, con la sua candida osservazione, svela una certa stupidità della situazione: presi dal dover restare in silenzio e dalla meditazione, nessuno era stato abbastanza concentrato sulla realtà da capire che, anche in silenzio, si sarebbe potuto aggiungere l'olio alla lampada
#156
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Stupidità
23 Agosto 2024, 22:41:30 PM
Quattro monaci Zen, un giorno, decisero di passare un periodo di intensa concentrazione e meditazione per elevarsi ed apprendere profondamente un insegnamento di un antico maestro. Per concentrarsi meglio decisero di fare un voto di Silenzio, tutti insieme, finché non avessero raggiunto la concentrazione necessaria ad assimilare l'insegnamento.
La prima notte di meditazione, i monaci sedevano attorno ad un tavolo senza dire una parola. Mentre la notte diventava più buia videro la luce della lampada ad olio cominciare a tremolare, fino a che l'olio della lampada non si esaurì del tutto e la fiamma si spense.
Il primo monaco ebbe paura del buio e, preso dall'ansia, disse:
«La luce si è spenta. Avremmo dovuto aggiungere dell'olio nella lampada»
Il secondo monaco si sentì in dovere di rimproverare il primo monaco:
«Non si era detto di rimanere in silenzio?»
Il terzo monaco allora sbottò:
«Stupidi! Avete entrambi rotto il voto del silenzio! Dovreste vergognarvi!»
Il quarto monaco, a quel punto, disse:
«Dovreste tutti imparare da me, sono l'unico che non ha parlato...»
(fonte; corsivo mio).
#157
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Stupidità
22 Agosto 2024, 18:58:24 PM
La stupidità è talvolta una forma di stupore (v. etimo) e a volte inquadriamo come stupidaggine ciò che non comprendiamo appieno e che, non a caso, ci "stupisce" (siamo quindi stupidi stupiti da quel fenomeno). Imputiamo allo stupido una scarsa comprensione di qualcosa, ma la sua stupidità magari è perlopiù il riflesso della nostra scarsa comprensione del suo agire. Chiamiamo «stupido» qualcosa/qualcuno per addomesticare lo stupore che ci desta e incasellarlo in qualcosa di rassicurante e autocompiacente («quello è stupido, io invece no»); soprattutto quando un gesto "stupido" è fatto da un nostro "pari" (se lo fa un nostro "superiore", è un capriccio, una frivolezza, magari persino dissimulatamente invidiata, ma non più una stupidaggine).
Non è un'apologia della stupidità (sarebbe da stupidi, no?), ma la constatazione (non più stupita, ormai) di come la stupidaggine (il gesto stupido) sia talvolta un evento più delicato da contestualizzare di quanto sembri a chi si erge a giudice della stupidità altrui per elaborare, stupidamente, il proprio stupore (non mi riferisco direttamente a Maramao, parlo in generale).
#158
Citazione di: PhyroSphera il 20 Agosto 2024, 15:15:35 PMChe senso ha per un filosofo che aveva intuito tutta la novità e sorpresa dello smarrimento e tradimento nella società danese del suo Secolo, sprofondare nei fatti della Palestina di Ponzio Pilato e di Yeshua ovvero Gesù di Nazareth, come se il suo titolo, il suo nome (Cristo, appunto), fossero ancorati a un luogo e un tempo?
Plausibilmente l'incarnazione è la forma di rivelazione che rende para-dossale il cristianesimo, è ciò che quindi dà un senso alla fede, come antitesi del ragionamento e dello storicismo in cui tutto ha (o tende ad avere) una sua logica umanamente trasparente e coerente. Quell'ancoraggio è in realtà il "punto temporale e secolare" in cui il cristianesimo ha tolto l'ancora per salpare oltre l'alveo ebraico; senza il sollevamento di quell'ancora fino al Cielo, non ci sarebbe cristianesimo.
Il (momentaneo) collasso della storia nel "vortice" dell'incarnazione umana dell'eternità divina, è la pietra angolare della fede (cristiana); non deve essere evento com-prensibile per la ragione, ma avvenimento, anzi "scandalo", misterioso (altrimenti la fede non sarebbe tale). Senza la convergenza storica di Gesù e Cristo, il cristianesimo resterebbe un "messianismo vergine".
#159
Non sarei riuscito comunque a trovare la soluzione, ma l'ultimo numero non dovrebbe essere un 57?
#160
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
31 Luglio 2024, 12:22:54 PM
A proposito di riflessi/riflessioni e "decostruzione all'orientale", cito questi due racconti:

«Durante l'era Kuan Yun (713-741) un asceta di nome Tao I [Ma Tzu] viveva nel tempio Ch'uan Fa; sedeva a meditare tutto il giorno, Huai Jang seppe che era un ricettacolo del Dharma, e andò a chiedergli: "Grande Meritevole, a cosa aspiri sedendo in meditazione?", Ma rispose: "Aspiro a diventare un Buddha", Allora Jang prese una tegola e iniziò a strofinarla su una roccia di fronte all'eremo; Ma gli chiese cosa stesse facendo strofinando la tegola, Jang disse: "La sto pulendo per farla diventare uno specchio", Ma disse: "Come potete fare uno specchio pulendo una tegola?", Jang disse: "Visto che strofinare una tegola non può fare di essa uno specchio, come si può sedendo in meditazione diventare un Buddha ?", Ma chiese: "Allora cos'è giusto?", Jang disse: «È come nel caso di un bue che tira un carro: se il carro non si muove, sarebbe giusto colpire il carro o sarebbe giusto colpire il bue?".»

«Shen Hsiu, un uomo di grande cultura e di grande realizzazione nella disciplina e nella meditazione [...] scrisse:
"Il corpo è l'albero dell'illuminazione,
La mente è come il piedistallo di umo specchio limpido;
Puliscilo molto spesso con diligenza,
Non lasciare che vi sia della polvere."
Hui Neng invece, che allora lavorava nel tempio, compose questa poesia:
"L'illuminazione non è fondamentalmente un albero,
E lo specchio della mente non è un piedistallo,
In origine non c'è nessuna cosa -
[...] Dove mai c'è della polvere?"»

(fonte)
#161
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
30 Luglio 2024, 15:11:18 PM
Secondo me, non c'è un "se stessi" complessivo da conoscere definitivamente, essendo la soggettività qualcosa di dinamico.
Certo, ci sono alcuni tratti di personalità, pregi, difetti, etc. che magari ci seguono negli anni, forse persino dall'infanzia, risultando costanti nonostante i cambi di "scenario"; questi tratti (parziali) sono facili da conoscere perché, nonostante impegni, distrazioni e magari scarsa attitudine alla autoanalisi, probabilmente qualcuno, o la vita in generale, ci avrà dato (o ci darà) sufficienti indizi e feedback al riguardo. Difficilmente una persona frenetica, o una introversa, o una violenta, etc. arriveranno ad una certa età senza avere la minima consapevolezza di esserlo (ci sono sicuramente eccezioni, ma parlo in generale). In tal caso conoscere se stessi, per le costanti del proprio carattere o atteggiamento, è solo questione di tempo e non richiede nemmeno troppo impegno.
Ciò che invece si aggiunge o si perde con gli anni, ha forse più impatto sulla connotazione di quel che (momentaneamente) siamo, proprio perché è una dimensione che non è consolidata e "istintiva".
Sappiamo di non essere una "tabula rasa", né qualcosa che si resetta ogni mattino, né qualcuno che "può essere quello che vuole perché basta impegnarsi", ma oltre a questa autocomprensione via negationis, c'è un residuo comunque plastico e dinamico che per me è utopico sperare di cristallizzare. Se anche, per assurdo, avessi la certezza di conoscermi (difficile persino congetturare come accertarsene), tale "traguardo" probabilmente non durerebbe più di tanto ed anderebbe riverificato con intervalli regolari.
Finché siamo in interazione con l'ambiente circostante, è come se stessimo cercando di risolvere una formula matematica (con molte incognite), ma mentre facciamo i conti la vita aggiunge altre operazioni e altri numeri, rendendo il risultato attuale indicativo, non casuale, ma comunque parziale e provvisorio.
Sul come cercare di conoscere indagare se stessi, credo possa giovare un po' di "sano disturbo bipolare", osservare il nostro "doppio" sul riflesso della riflessione mentre interagiamo nel mondo, pur sapendo che ogni specchio, in quanto tale, lascia sempre angoli ciechi in ciò che inquadra.
#163
@Eutidemo

Provo a fare l'avvocato del diavolo, con qualche ipotesi da ignorante in materia:
- tue considerazioni "a" e "b": Trump è stato lento a portarsi la mano all'orecchio e non ha fatto esclamazioni di dolore forse a causa del momentaneo stordimento, dovuto al suono ravvicinato del proiettile (lo "shell shock" di cui parli) e a causa di un dolore non istantaneo né lancinante (v. sotto)
- tue considerazione "b", "c" e "d" : la ferita potrebbe essere avvenuta solo nella parte cartilaginea dell'orecchio (così sembra delle immagini), non troppo irrorata di sangue; è stato necessario qualche istante affinché il sangue sgorgasse, lasciando così "pulito" il proiettile e causando comunque dolore non estremo (considerando anche il suddetto stordimento per il suono; inoltre, se non sbaglio, dopo un brusco infortunio può capitare che adrenalina e/o spaesamento falsino la percezione del dolore, che emerge in modo più chiaro successivamente, quando ci si calma)
- riguardo il comportamento delle guardie del corpo: nelle esercitazioni, plausibilmente il protetto viene addestrato ad accucciarsi e collaborare (per il suo stesso bene); se invece dice alle guardie "aspettate, aspettate" (si sente dal video), si innalza e si espone, probabilmente non tutte le guardie del corpo avrebbero l'ardire di mettere una mano sulla testa un po' insanguinata di un anziano presidente e spingerla con forza verso il basso. Da considerare che comunque prima di far rialzare il presidente le guardie ricevono la comunicazione che il cecchino è stato abbattuto (sebbene potesse essercene comunque un altro).
#164
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
17 Luglio 2024, 08:52:42 AM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Luglio 2024, 23:02:08 PMLa ricerca della verità è superiore al possesso della verità. è questa ricerca della verità che ci fa sentire vivi che ci fa crescere ed entusiasmarci. Se un genio dovesse comparire dalla lampada e in una mano tenesse tutta la verità e dall altra la sola pulsione verso la ricerca della verità, ovvero  il vecchio uomo che ammicca e che procede e che sbaglia e che riformula . Io sceglierei la seconda.
E non saresti il solo: "Se Dio tenesse chiusa nella mano destra tutta la verità e nella sinistra il solo desiderio sempre vivo della verità e mi dicesse: scegli! Sia pure a rischio di sbagliare per sempre e in eterno mi chinerei con umiltà sulla sua mano sinistra e direi: Padre, dammela! La verità assoluta è per te soltanto" (Lessing; fonte).
#165
Per la cronaca: stando alle fonti, i metri erano circa 150 (circa 400 piedi) e quello mostrato da Eutidemo è un modello speciale dell'AR15 semiautomatico (v. qui), quello standard non ha scritte.