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Messaggi - bobmax

#151
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
24 Giugno 2024, 07:46:01 AM
Citazione di: niko il 23 Giugno 2024, 22:01:55 PML'etica dell'occidente moderno, si basa sul libero arbitrio individuale.

La saggezza implicita ad altre forme di etica, e' perduta.

E continua a non essere chiaro come l'etica, o comunque un percorso etico, dovrebbe portare alla consapevolezza della non liberta' individuale (e quindi del non libero arbitrio).

Se io non sono libero, il bene e il male non hanno significato per me.


Sì, questa questione è fondamentale:
Perché l'etica richiede la non esistenza del libero arbitrio individuale?

La motivazione di questo requisito è tutta nel senso stesso della vita.

Cosa è importante in questa vita?
Cosa è davvero importante, al punto da mettere tutto il resto in ombra, perché è ciò che solo davvero vale?

La risposta può essere una sola: l'etica.
Etica, che prescinde da ogni altra cosa.

Se viceversa rispondo di no, che vi è altro di importante, oppure che nulla davvero vale (nichilismo), allora sono ancora perduto nel regno della non consapevolezza. 
Sono un pre Adamo e Eva, perciò ancora non ho passato l'esperienza di Caino, vago nel mondo senza meta.

Ma se rispondo necessariamente di sì, che ciò che vale sopra ogni cosa è l'etica, allora tutto ne deve sottostare.
Perché la Verità deve essere il Bene.
E la Verità è negazione della negazione. Non ammette alcuna possibile negazione.
È la possibilità contraria stessa a non poter essere in alcun modo!

Di modo che l'individuo non può scegliere autonomamente il male.
Lo richiede l'Etica.
Sì, sono tutti innocenti.

Epperò c'è il male...
Indubitabilmente.
Forse che se non sono libero allora il male non esiste?
Faccio lo struzzo?
Andiamo...

E stranamente, mentre inequivocabilmente gli altri sono tutti innocenti, io invece non lo sono!
Donde nasce questa mia colpa così solitaria?
E come mai il male nel mondo mi tocca sempre più?

Chi sono io?
Chi sei tu?
#152
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 20:03:16 PM
Citazione di: niko il 23 Giugno 2024, 19:28:35 PMContinuo a non capire come fa l'etica, che sul libero arbitrio si basa, ad avere come sua estrema conseguenza la necessita' della non esistenza del libero arbitrio.

L'etica, secondo me, e' il campo dell'esistenza in cui proprio non si puo' superare, l'illusione del libero arbitrio.

La credenza nel libero favorisce anche la sopravvivenza spicciola e l'apprendimento, oltre ad essere una premessa irrinunciabile per l'etica.

Io devo immaginarmi libero, libero di scegliere tra A e B, anche per essere lungimirante e intelligente, oltreche' in generale responsabile delle mie azioni, e aderente ad una certa etica. Ed essere lungimiranti e intelligenti e' necessario, a sopravvivere, soprattutto in un ambiente ostile e in una condizione umana.


L'etica non si basa sul libero arbitrio individuale.
Quando avverti il male, non vi è alcuna libertà che tenga, quello è male!

E neppure alcuna considerazione razionale può influire sull'etica.
Se lo si cerca di fare, se si cerca di minimizzare il male attraverso ragionamenti razionali, non si sta che mentendo a se stessi.

La stessa consapevolezza della inesistenza del libero arbitrio individuale (per quanto e brevemente sia possibile averla), non è sufficiente a svalutare l'etica.
Il male resta male, a prescindere da qualsiasi altra considerazione.

È sempre e solo una questione di fede nella Verità.
Una fede, che ti conduce all'inferno.
Proprio perché il male è male!

Paradossalmente, ma non troppo, la fine della credenza nel libero arbitrio individuale conduce alla autentica libertà.
Cioè a chi davvero sei.
#153
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 18:33:29 PM
Citazione di: niko il 23 Giugno 2024, 17:39:13 PMIl libero arbitrio, e' infatti immaginato come un'istanza terza, rispetto sia al caso che alla necessita'. Chi credesse nel libero arbitrio, quindi non io, ti direbbe che no, non e' vero, che tutto accade o per caso o per necessita', ci sono a questo mondo anche eventi, una terza classe di eventi, che accadono per il libero arbitrio degli esseri intelligenti (quindi, non per caso, ne' per necessita').

Il libero arbitrio e' fondamentale, invece, proprio per l'etica. Tutta l'etica, diventa un po' ipocrita se togliamo dall'equazione il libero arbitrio; ad esempio, viene da chiedersi che diritto abbiamo noi di punire i criminali, se non esiste il libero arbitrio, e uno, un individuo qualsiasi, un bel giorno diventa serial killer o stupratore di bambini per caso, o per necessita'.

Io, non credendo nel libero arbitrio, non prendo neanche tanto sul serio l'etica;
ma il concetto di come immaginarci tutti dei pupazzi senza libero arbitrio (quali in effetti siamo) possa giovare all'etica, proprio non lo capisco.

L'etica, per me, e' proprio la fede di noi umani nell'illusione del libero arbitrio per tirare avanti e organizzarci, a livello pratico.


Secondo me, è pressoché impossibile vivere ogni istante senza dare per scontato il libero arbitrio individuale.
Questa credenza è implicita nella stessa esistenza.
È il corpo che necessita di un io e perciò lo crea. Questo io consiste principalmente nel focalizzare ciò che appare essere la propria volontà.

Ma la credenza nel libero arbitrio individuale svolge pure un altro ruolo fondamentale, perché permette la comparsa dell'etica.

A questo punto però, avviene dentro di noi uno scontro epocale. Tra l'uomo animale che vorrebbe tornare al paradiso terrestre, dove era inconsapevole del bene e del male, e l'uomo spirituale che viceversa avverte nell'etica il motivo stesso della propria esistenza.

Il considerare il LAI un'illusione utile per un'etica, non fa che ridurre l'etica a epifenomeno, cioè di secondaria importanza.
E questa è la reazione nichilistica. Di chi capisce di non poter più tornare indietro, al paradiso terrestre dell'ignoranza, ma non ha ancora colto il reale ruolo dell'etica.

Che non è affatto un mero epifenomeno dell'esistenza, bensì la sua ragion d'essere.
#154
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 16:36:45 PM
Citazione di: Koba II il 23 Giugno 2024, 15:44:00 PMSe il libero arbitrio non esiste, se siamo tutti condizionati a fare ciò che facciamo, allora la verità del mondo è la necessità. Non è il bene, ma la necessità.
Quindi se sono partito dall'idea che la verità sia il bene (come atto di fede, senza sapere però se poi questa fede ha un suo correlato reale), preso atto del fatto che il libero arbitrio non esiste, mi vedo costretto a rettificare il convincimento iniziale e a concludere che la verità, la vera struttura del reale, è la necessità.
Dopodiché mi chiedo: la necessità è un bene, è il bene che intuivo all'inizio?
Che forse il male che vedo così diffuso è solo un male dalla prospettiva di una creatura particolare, quindi solo un'illusione?
Certamente ciò che per me è male per altri "giocatori" può essere positivo, questo può accadere, è un dato di fatto.
Ma il punto secondo me è come possiamo vedere il tutto, la necessità del tutto: per ciò che sappiamo della natura, del mondo, e della storia, quindi dal punto di vista del sapere, il tutto non ci può più apparire come un tutto razionale e organico, ma solo come caos e indeterminazione.
Restiamo condizionati, senza libertà, ma ad ogni causa non segue sempre un effetto "coerente" ma spesso un effetto smisurato e incomprensibile, che produce disastri esponenziali.
La necessità del tutto non è la necessità delle filosofie antiche, impersonale ma pur sempre impregnata di logos, ma una necessità schizofrenica e apocalittica.


È comune l'idea che sia la necessità, se vera, a rendere impossibile il libero arbitrio individuale.
Ma la situazione è in realtà ancor più semplice. Perché l'unica alternativa alla necessità è il caso.
Quindi anche se la necessità non fosse assoluta, non potrebbe esservi comunque alcun libero arbitrio individuale.

Infatti la eventuale esistenza del LAI implicherebbe una origine incondizionata di eventi.
Mentre la necessità esclude l'incondizionatezza e viceversa il caso dissolve l'origine.

Tuttavia la motivazione a mio avviso più importante, per la non esistenza del LAI, è invece etica.
È l'etica che richiede che non esista alcuna libertà individuale.

E allora, il male?

Non vedi che sei chiamato tu, proprio tu, in causa?
Donde sorge questo NO!, se non da te stesso?
Chi sei tu, che come individuo nulla puoi, visto che in definitiva manco esisti davvero?
Eppure questo mondo non ti va.
Soffri per il male.

Non provi forse addirittura compassione per chi manco conosci, epperò soffre ingiustamente?
Perché?

Non sarai per caso tu all'origine di tutte le cose?
#155
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 14:32:41 PM
La fede nella Verità può essere messa a dura prova quando si tratta di affrontare il male.
La Verità può essere il Male?

Non vi è nulla che mi possa rassicurare che la Verità è senz'altro il Bene.
Se non... me stesso.
Solo io, in perfetta solitudine, posso affermare: "Il Bene è!"
La Verità è il Bene!

La guerra è un male, tra i tanti, che sfida questa mia fede.
Non vi è proprio lì, indubitabilmente, il male?
Se perciò mi ingannassi?
Se la mia fede non fosse che una pia illusione?

Cosa devo fare per confermare a me stesso, nonostante tutto, di essere invece comunque nel giusto?

Devo approfondire la mia ricerca della Verità.
Anche a costo di sprofondare vieppiù nell'orrore.
Perché se in aggiunta il libero arbitrio individuale non esiste, questo male, questa guerra, assumono una colorazione ancor più orrenda.

Ma è davvero così?
O non è invece che proprio qui incomincio a percepire una luce, pur flebile, in fondo al tunnel del male...?
#156
La critica filosofica ad una teoria scientifica non può che rivolgersi ai concetti che la fondano.
Questi concetti sono "verità" metafisiche.
E sono proprio queste verità che, secondo me, devono essere l'oggetto di indagine del filosofo.

Nel Modello standard, per esempio, direi che le sue verità metafisiche siano il concetto di particella e quello di forza. Forza che, in definitiva, non è nient'altro che essa stessa una particella.

Ecco, qui a mio avviso si dovrebbe interrogare il filosofo.
Di fronte al limite di comprensione offerto dalla particella, occorre valutarne la effettiva consistenza.
Che diavolo è la particella?

Sembrerebbe non essere davvero "qualcosa", ma soltanto un artificio per dare una consistenza razionale a ciò che, in sua assenza, non ne avrebbe.
#157
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Che schifo
22 Giugno 2024, 03:15:51 AM
Sì Damiano, la sopraffazione, l'uso dell'altro, impregnano la nostra società.
Che essendo in decadenza li manifesta in modo crescente.
Vorrei però osservare che questo schifo non è una prerogativa di questa attuale società, anche se magari ora assistiamo ad una sua recrudescenza.
Dovuta a mio parere al diffuso abbrutimento mentale: sonno della ragione.
Vi è sempre stato.

Dovremmo comunque, secondo me, provare a vincere lo schifo, e guardare come questo si inquadri nella evoluzione. Non solo umana, ma proprio del singolo.
Cosa avviene nella mia vita? A cosa sono chiamato io?

Immagino che la discoteca non possa che suscitare in te repulsione, visto che ti considero intelligente e sensibile.
Ma perché suscita in te repulsione?
Quale potrebbe essere la ragione?
Scoprendo la "vera" ragione di questa tua reazione di schifo, potresti forse cogliere dove tu sei e dove stai andando.

Mi sovvengono i quattro stadi dell'amore, come descritti da S. Bernardo.
Il primo stadio è amore per sé stessi. Tutto nel mondo è considerato strumento per soddisfare questo amore egoistico.

Sì, è quello che ora vedi come uno schifo.
Ma è comunque amore, sebbene al livello più basso.

Il rifiutarlo, il disprezzarlo, indica che questo stadio è ormai superato. Forse si è già al secondo stadio, o magari chissà, persino al terzo!

Comunque sia, è l'amore che muove ogni cosa...
#158
Citazione di: niko il 19 Giugno 2024, 11:43:56 AMForse tu, nel tuo dare la medaglietra di terrorista a quelli sbagliati, di terroristi, sei un fan della Verita', ma non dell'Evidenza.


In ogni possibile comunicazione è necessario che vi sia almeno una base etica comune.
Se questa manca, nessuna comunicazione è possibile.

In questi casi non vi è infatti una mera differenza di opinioni, ma proprio l'incompatibilità di ciò che fonda ogni opinione.
È una incompatibilità etica.
#159
È solo una questione di probabilità Eutidemo.
Difficile stabilire quale sia la probabilità che qualcuno lanci la prima bomba atomica.
Però più sono le nazioni che potrebbero, maggiori le tensioni tra blocchi contrapposti, dove gruppi ristretti possono decidere del proprio arsenale, e più le probabilità crescono.

Certamente aumentano con il passare del tempo. Se non altro perché sarà difficile impedire a lungo a stati canaglia di impossessarsi della bomba.
Vi sono pure dei terroristi a capo di stati canaglia.
E i terroristi si immolano...

E intanto qui in occidente vi è chi fa il tifo per loro. In sostanza bramano l'apocalisse.

Mi sembra evidente che in questa situazione, dove in casa vi è chi rema per la propria distruzione, la democrazia si stia rivelando troppo fragile.
#160
La guerra in Ucraina mostra, in embrione, come sia ormai inceppato il meccanismo che ha sempre regolato, nel bene e nel male, le controversie internazionali.
La guerra, almeno tra le nazioni con armi nucleari, non può più essere il mezzo con cui si impone definitivamente il vincitore a scapito del perdente. E neppure l'occasione per la caduta di un regime, altrimenti inamovibile.

Viceversa, sta crescendo la probabilità che anche solo un accenno all'uso di armi nucleari possa condurre ad una catastrofe globale.

Se Hitler avesse avuto la bomba atomica non l'avrebbe forse usata?
E un Putin, nel caso fosse messo alle strette?
E la Cina, se anche solo fosse stretta in una morsa commerciale tale da far insorgere la sua popolazione?
E Israele, se Iran e soci ne venissero in possesso e soltanto ci provassero?
E l'India con il Pakistan?
E la Francia, una volta in mano a dei fascisti?
E Trump?

Ritengo che occorrerebbe una forza tale da impedire a chiunque di nuocere.
Ma anche se una simile tecnologia fosse disponibile, chi ne avrebbe il possesso, e come la utilizzerebbe?

Sta di fatto che le democrazie occidentali, così come le conosciamo, sono destinate a scomparire. In quanto inadatte a governare le crescenti tensioni mondiali.

Persino valori come l'autodeterminazione dei popoli, la libertà di espressione, la libertà di circolazione, mi sa che dovranno essere rivisti in una nuova ottica.
La democrazia sarà sostituita da una aristocrazia?
#161
Il teorema di Pick non lo conoscevo, e anche se un tempo magari mi vi sono imbattuto poi me ne sono pure dimenticato, come d'altronde mi capita frequentemente.

Leggo che era di famiglia ebrea, morto in campo di concentramento a 82 anni. Aveva introdotto Einstein al calcolo differenziale, che contribuì poi allo sviluppo della sua teoria della relatività generale.
Grandi uomini, che finiscono tragicamente a causa del sonno della ragione. Un sonno che sta diffondendosi nuovamente...
#162
5,5 = 9 - 1,5 - 1 - 1

Dall'area del quadrato che circoscrive il pentagono irregolare detrae le aree dei 3 triangoli non inclusi.
Aree il cui calcolo è immediato.
#163
Sì, Eutidemo, mi sembra più veloce la tua soluzione:

(10*A + 5)2
102 * A2 + 52 + 2*5*10*A =
102 * (A2 +A) + 52
#164
10000 + 25 - 1000 = 9025


100^2 + 5^2 - 2*100*5
(1 - x)^2 = 1 + x^2 - 2x
#165
Tematiche Filosofiche / Re: Il "poligono ciclico"
13 Giugno 2024, 16:41:37 PM
Perciò, Eutidemo, tu non sai, però sai!
È inutile che ti spieghi, perché non capiresti comunque, epperò hai già capito!
Siamo alle solite...

Buona continuazione, non capendo ma capendo.