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Messaggi - daniele75

#151
Tematiche Filosofiche / Credenze liquide
06 Novembre 2019, 08:25:41 AM
Tutti noi abbiamo delle credenze, imposta sin dalla nascita da una miriade di insegnamenti altrui, tutto ciò ha formato in parte il nostro carattere. Ci sono credenze positive e negative. Il nostro inconscio ha memorizzato le nostre abitudini e convinzioni e collabora con il conscio per mettere in atto tali credenze, ne va della nostra stabilità mentale. Giusto e sbagliato, vero e falso, mi piace e non mi piace, la mente è duale, ha dei punti di riferimento per analizzare la realtà. A volte però queste credenze ci limitano, specie quelle negative, dandoci un immagina esterna della realtà distorta. Io insisto nel lasciar aperto un passaggio, dove le diverse credenze possano entrare e modificare quelle limitanti. Una mente liquida equivale ad una mente che si adatta al cambiamento, cresce di continuo e sa di non sapere. Mettere in gioco le proprie credenze giorno dopo giorno in modo da migliorare. Il nostro ego sarà un po' scettico all'inizio, ma poi lascerà crescere l'io e la mente. Una mente liquida è una mente camaleontica, elastica, non statica e chiusa. Non dare peso alla dualità è un buon inizio per attenuare il chiacchiericcio mentale e capire che non esistono termini con un significato assoluto, tutto è dinamico. Questa impostazione fa si che le credenze si modifichino in meglio. Meglio conoscere come si comporta il bias di conferma, il segreto sta lì. Bisogna andare un po' contro gli istinti primitivi per diventare più umani. Tutto ciò porta a capire che viviamo in una realtà illusoria.
#152
Tematiche Spirituali / Meditazione
05 Novembre 2019, 11:49:32 AM
Un corretto modo di meditare è quello di concentrarsi sul respiro. Un modo di respirare di pancia, gonfiando bene i polmoni. Durante la respirazione bisogna lasciar scorrere i pensieri che a poco a poco diminuiranno e concentrarci solo sul respiro. Tale pratica rilascia ormoni del benessere nella mente e nel corpo. All'inizio la meditazione risulta noiosa, ma quando diventa una abitudine, il risultato appaga e si ricerca l'esperienza. Si può meditare anche mentre si cammina stando nel presente, osservando passivamente tutto ciò che ci circonda, sentendo il nostro passo. Ascoltare la propria mente essendo il testimone è prezioso. Può farci intuire il suo meccanismo, l'irrazionalita di certi pensieri e intuire le nostre convinzioni profonde. Insomma si può meditare in molti modi, anche ascoltando il proprio corpo, concentrarci sul cibo che si sta ingerendo. Il segreto è rimanere coscienti, presenti, vigili. La meditazione dovrebbe far parte delle nostre abitudini. Costatando che il 95% della nostra mente è automatica, meglio rafforzare quel 5% che ci rimane per non essere impulsivi, schiavi delle proprie emozioni o carica di rabbia. Aiuta a pensare positivo, eliminare i conflitti con gli altri, avendo un buon controllo emotivo e scaricare tensione con il respiro consapevole. Buona meditazione a tutti.
#153
Bellissimo esempio. Io ho avuto la stessa esperienza in montagna in meditazione.
Una lucertola mi fissò per diversi minuti, io uguale, e per un attimo ero un tutt'uno con il creato, pochi attimi però, assenza di pensiero.
#154
Direi di sì. Creare è vivere il presente. L'artista si immerge nella sua opera. Capita anche a me quando suono o disegno
#155
come ogni esperienza positiva che suscita gioia e felicità ha una intensità molto alta ma molto breve, e spinge l'individuo a ricercarla frequentemente, 

allo stesso modo un'esperienza negativa nel nostro circuito emozionale ha una frequenza di bassa intensità ma molto lunga, che rimane nella memoria così da preservarci da future ricadute nell'ansia o nella depressione.
Ecco il meccanismo trappola della ricompensa.

Quindi si deduce che lo stress e l'ansia aumentano la ricerca della ricompensa, la calma al contrario riduce il meccanismo, si cerca di meno.

Se questo meccanismo crea stati depressivi, meglio curarli, che ricorrere a sostanze o diventare compulsivi.

La mente memorizza ogni situazione piacevole e la richiama per riprovare l'emozione. Questo meccanismo può portare alla dipendenza.

Il segreto è conoscere il meccanismo e mantenere la calma, la calma da serenità. E si è meno compulsivi.

Dipendenza senza sostanza smartphone.

Col passare del tempo, la dopamina viene rilasciata all'inizio immediatamente, poi via via sempre più tardi, provocando la necessità di "dosi" sempre maggiori motivando l'utente, creando la necessità e l'urgenza di agire, di guardare e utilizzare il cellulare sempre più frequentemente per ottenere la stessa risposta cerebrale. Si innesca un atteggiamento compulsivo verso il controllo continuo del telefono, del computer, delle mail, dei messaggi che devono essere sempre visibili e a disposizione. La sospensione dell'utilizzo compulsivo può generare ansia e depressione.

Questo meccanismo genera compulsiva e uno squilibrio cognitivo, scarso controllo degli impulsi.

La ricompensa può essere anche variabile, con più stimoli, come i social, dove hai diverse opportunità di interagire e ricevere diverse scariche di dopamina.

Le dipendenze una volta installate, provocano assuefazione. Una volta disintossicati, bisogna rieducare il cervello a cercare la dopamina in modo sano. Bisogna in oltre ricordare che il cervello non dimentica le sensazioni provare, quindi un ex alcolista, deve stare alla larga dall'alcol e accontentarsi della realtà. Perché dico accontentarsi, perché la mente paragona gli stimoli in base alla dopamina ricevuta  quindi paragona ogni esperienza all'alcol, con il tempo si attenua, basta non stimolare la memoria assumendo la sostanza.

Il marketing conosce alla perfezione il circuito di ricompensa e sa come generare desideri, e attirarci all'acquisto, oppure renderci dipendenti di giochi o servizi.

Il giusto metodo per non cadere nell'inganno è allenare la mente razionale a cercare il piacere in modo sano, stando nel giusto mezzo. Praticare la calma, il vivere lento. L'inconscio purtroppo non ha un limite alla ricerca del piacere e della novità, quindi cercherà di convincerci a ricercare ricompense tramite la produzione di chimici che ci rendono ansiosi e frustrati. Usare dei calmanti naturali limita le pulsioni, distrarsi, meditare.

Il meccanismo della ricompensa ha fatto evolvere e sopravvivere l'umanità, ma se non compreso e razionalizzato può portare alla distruzione.

L'ideale è non usare mai droghe e limitare tutto quello che crea dipendenza, come i social, giochi, shopping etc etc.

Il giusto mezzo è la via, ovviamente sacrificando un po' di felicità.
#156
Percorsi ed Esperienze / Re:Enigma, chiedo pareri
27 Ottobre 2019, 14:32:10 PM
Aggiungo un extra per farvi capire:

Si deve anche riflettere su un altro aspetto molto importante: come ogni esperienza positiva che suscita gioia e felicità ha una intensità molto alta ma molto breve, e spinge l'individuo a ricercarla frequentemente, 

allo stesso modo un'esperienza negativa nel nostro circuito emozionale ha una frequenza di bassa intensità ma molto lunga, che rimane nella memoria così da preservarci da future ricadute nell'ansia o nella depressione.
#157
Percorsi ed Esperienze / Re:Enigma, chiedo pareri
27 Ottobre 2019, 13:15:29 PM
Anche la morale cristiana va in contrasto con l inconscio pulsionale. Lo so perché ho studiato certi testi antichi come la bibbia. Forse la fede e la credenza in dio ti sostiene moralmente, è funge da filtro. Ma io sono ateo, non fa per me, grazie comunque.
#158
Percorsi ed Esperienze / Enigma, chiedo pareri
27 Ottobre 2019, 11:12:52 AM
Dividendo la mente in inconscio pulsionale e inconscio sociale, aggiungendo un io/coscienza che cerca di mettere daccordo i due, mi viene da pensare che le morali mettono in contrasto i due inconsci. Le pulsioni e gli istinti non hanno morale, sono energia che pulsa di continuo in base agli stimoli interni ed esterni. Certo, la morale razionale ci impedisce( o dovrebbe) limitare gli impulsi negativi, cioè non conformi con le leggi sociali ( vedi un desiderio sessuale espresso senza limiti). A me sembra che l'io spreca molte energie per equilibrare i due, sacrificando un po' della nostra felicità. Ora praticando meditazione da anni ho raggiunto stati raguardevoli, ma di breve durata, poi il chiasso mentale ricomincia per ovvie ragioni. Le pulsioni vogliono azioni, sopravvivere, procreare, cercare la felicità.Non sto ad elencare gli altri motivi del contrasto (credenze,carattere,conflitti etc etc). Dalla mia esperienza, anche comprendendo le varie teorie per trovare l'illuminazione( mi accontenterei di meno), vedo che in realtà uno stato mentale perennemente sereno e felice non può esistere. La felicità è di breve durata, poi si ritorna allo stato di tensione, e di conseguenza di nuovo alla ricerca di appagamento. Per l80% il meccanismo è inconscio, solo il 20% è per noi(io ne dubito). Spero nella mia semplicità di essere stato chiaro. La consapevolezza aiuta, la cultura aiuta, ma le pulsioni sono automatiche e non bloccabili( ne va della nostra sopravvivenza). Quindi è un eterno cercare un equilibrio? Parlando di osho per esempio, dico che era un grande bugiardo, era uno che praticava orgie, collezionava Mercedes e usava molti antidolorifici, a me sembra un ciarlatano, un infelice, un attore. Oggi bombardano il nostro inconscio in ogni modo, e il tutto potenzia la ricerca della felicità(materiale). Chiedo a voi esperti la ricetta per uno stato mentale sereno e libero dal contrasto tra i due inconsci. Ho suddiviso la mente alla galimberti per semplificare lo scritto. Attendo vostri interventi.
#159
Tematiche Filosofiche / Re:Solitudine
27 Ottobre 2019, 09:53:03 AM
La solitudine per come la intendo io è immergersi dentro se stessi per capirsi. Di conseguenza avrai più possibilità di avere amici di qualità. I social li uso poco. Intorno a noi ce un mondo che usa la psicologia applicata al marketing, politica etc etc che ci condiziona pesantemente, spostandoci dal centro. Vogliono infelici, consumano di più. Se temi la solitudine temi te stesso.
#160
Tematiche Filosofiche / Re:La serenità d'animo
27 Ottobre 2019, 07:40:53 AM
Meditare è vivere il presente, essendo il testimone. Non devi bloccare nulla ma osservare. È uno stato transitorio, non puoi non essere influenzato dalle pulsioni che generano azione. Diciamo che aiuta a centrarti. Meditare è uscire dall'automatismo mentale che ci accompagnerà per tutta la vita, sono stati momentanei che hanno pero il potere di aumentare l autocontrollo e la serenità.
#161
Tematiche Filosofiche / Re:Solitudine
27 Ottobre 2019, 07:33:37 AM
La solitudine non è isolamento. È uno stato di interiorizzazione. Va coltivata, alternandole a momenti di socializzazione.
#162
Percorsi ed Esperienze / L'albero mentale
27 Ottobre 2019, 06:54:14 AM
Un grande albero è sorretto dalle sue radici ( pulsioni-istinti ). Il tronco è l"inconscio che cresce e si ramifica verso il sole. Le foglie sono i pensieri che cambiano di continuo, nascono e muoiono. I frutti sono le emozioni, alcune buone altre acerbe, anche esse nascono e muoiono. L'acqua assorbita dalle radici nutre il tutto è l'energia della mente, il cibo per gli esseri umani. Le radici sono il fondamento del pensiero, la pulsione genera l'azione, le foglie scelgono come manifestarlo (raziocinio) ma non sempre riescono. Un forte vento può scuotere l'albero, facendo cadere le foglie e frutti. Sono gli avvenimenti esteriori che condizionano la mente. Un fortissimo vento può spezzare dei rami (malattia mentale o forti traumi). Ma con il tempo l'albero genera nuovi rami. Più ramificazioni ci sono più foglie e frutti cresceranno (maggiore esperienza e intelligenza). Infine un albero spezzato muore, magari da un fulmine o una tempesta, questa è la morte, la malattia. Ma le radici se non danneggiate saranno sempre attive, pronte a generare un altra mente, un altro albero.Ecco da qua deduco che le radici immortali rappresentino il codice primordiale di pulsioni e istinti che nascono in ogni creatura. Ognuno con le sue diversità. Non tutto muore. Il motore del pensiero è innato, sono semi che generano vite, la radice siamo noi per tutte le  vite, con la convinzione effimera di essere solo foglie e frutti.
#163
Tematiche Spirituali / Re:Illuminazione "il testimone"
27 Ottobre 2019, 05:33:09 AM
Prova ad ascoltarti, proprio ora, ascolta la sensazione d'essere te stesso e nota che questo "te" non è altro che un oggetto nella consapevolezza. Non è neppure un vero soggetto è un altro oggetto nella consapevolezza. Questo piccolo "io" con i suoi pensieri sfila in parata davanti a te proprio come le nuvole attraverso il cielo. Che cosa è allora il vero "te" che sta osservando tutto questo? Chi sta osservando il tuo piccolo io? Chi o che cosa è?
Quando ti spingi indietro verso questa pura "Soggettività", questo puro osservatore, non lo potrai vedere come un oggetto, perché non è un oggetto. Non è nulla che tu possa vedere. Piuttosto se rimani calmo in questa consapevolezza osservante – testimone della mente, del corpo e della natura che fluiscono davanti a te – potresti incominciare a notare che quello che provi ora è semplicemente una sensazione di libertà, una sensazione di distensione, di non essere legato a nessuno degli oggetti che stai tranquillamente osservando. Non guardi nulla, semplicemente riposi in questa vasta libertà. Di fronte a te le nuvole passano in parata, i pensieri passano in parata, le sensazioni fisiche passano in parata, e tu non sei nessuna di queste cose. Tu sei il vasto espandersi della libertà attraverso la quale gli oggetti vanno e vengono. Tu sei un'apertura, un vuoto, un vasto spazio nel quale gli oggetti vanno e vengono Le nuvole vanno e vengono, le sensazioni vanno e vengono, i pensieri vanno e vengono, e tu non sei loro, tu sei il vasto senso di libertà, quel vasto "Vuoto" quella vasta apertura in cui sorge la manifestazione, resta per un po', poi se ne va.
Incominci a notare che "l'Osservatore" in te che è testimone di tutti gli oggetti è in sé stesso solo un vasto "vuoto". Non è una cosa, un oggetto, non è qualcosa che puoi vedere o afferrare. E' piuttosto una sensazione d'ampia libertà, non essendo nulla che possa entrare nel mondo obbiettivo degli oggetti, della tensione e dello sforzo... Questo puro Testimone è un puro Vuoto nel quale tutti questi soggetti ed oggetti individuali si manifestano, stanno per un po' e poi passano. Questo puro Testimone non è qualcosa che possa essere visto... Oggetti e soggetti possono indubbiamente essere osservati, ma l'Osservatore non può essere osservato. L'osservatore è assolutamente indipendente da loro, un'assoluta Libertà non può essere catturata dal loro trambusto, dai loro desideri, dalle paure e dalle speranze... Di certo abbiamo la tendenza ad identificarci con quei piccoli soggetti ed oggetti ed è esattamente questo il problema! Noi identifichiamo l'Osservatore con gracili piccole cose che possono essere viste. Questo è l'inizio del coinvolgimento e della schiavitù. Siamo in realtà un'ampia espansione di spazio libero, ma c'identifichiamo con oggetti e soggetti limitati e non liberi, che sono tutti osservabili, tutti vittime della sofferenza, e nessuno dei quali è ciò che noi siamo.

Patanjali dette la classica descrizione della schiavitù come "l'identificazione dell'Osservatore con gli strumenti dell'osservazione" con i piccoli soggetti ed oggetti, invece che con l'apertura, la vastità, il Vuoto in cui tutto sorge e si manifesta... Così quando risiedi nel puro Testimone sei invisibile. Non puoi essere visto. Nessuna parte di te può essere vista perché tu non sei un oggetto. Può essere visto il tuo corpo, può essere vista la tua mente, la natura può essere vista, ma tu non sei nessuno di questi oggetti. Sei la pura sorgente della consapevolezza e non alcunché che si manifesti in tale consapevolezza. Così tu sei consapevolezza. Le cose sorgono nella consapevolezza, vanno e vengono... Sorgono nello spazio si muovono nel tempo. Il puro Testimone non va e viene. Non sorge nello spazio e non si muove nel tempo. E' sempre presente ed immutabile. non è un oggetto la fuori e quindi non entra mai nella corrente del tempo, dello spazio della nascita e della morte ...
#164
Tematiche Filosofiche / Solitudine
26 Ottobre 2019, 17:26:42 PM
La solitudine è ascoltarsi, valutare cosa siamo,dove stiamo andando, lo stare con sé stessi. La solitudine sana è impare ad accettarsi, vivere nel presente, notare l'essenza delle cose, meditare ascoltando il respiro. Lavare i piatti, in pieno silenzio, ascoltando il rumore dell'acqua. La solitudine aumenta la fiducia in sé stessi, l'amor proprio. Dedicare del tempo alla solitudine è lasciar uscire fuori la propria anima, le nostre credenze, i nostri difetti. La solitudine è un accettazione totale. Solo dopo aver compreso se stessi si può comprendere il mondo. Allora si socializza contribuendo alla crescita degli altri tramite gesti e parole. Oggi la solitudine è fuori moda. La crescita interiore è fuori moda, si usano droghe per annullare i conflitti interiori. La solitudine è intelligenza, condivisa da pochi. Diventare amici di sé stessi è un percorso di crescita. Verrai incompreso se dici di amare la solitudine, la gente la teme, la scaccia. Continua a cercarti navigatore curioso, la via è lunga.
#165
Tematiche Filosofiche / Re:La serenità d'animo
26 Ottobre 2019, 14:33:43 PM
Siamo spinti all'azione dalle pulsioni, che cercano appagamento per uscire dallo stato primario di tensione. Ricerchiamo dopamina, l'ormone della felicità. Sesso, droghe, musica, social, sport, cibo, shopping etc etc. Questo meccanismo di ricerca compulsiva a reso possibile l'evoluzione. La felicità è di breve durata, e va sempre ricercata in continuazione, svolgendo azioni.
Che vi piaccia o no, non esiste un perenne stato di felicità. Questa società è basata su questo meccanismo, offre ogni tipo di distrazione, oggetti, beni etc etc. Il marketing conosce bene la mente umana inconscia è sa come hackerare il meccanismo, riempiendoci di desideri secondari che stimolano dopamina. È un ciclo eterno, dove molte persone hanno fatto milioni vendendo felicità a breve termine. Potrei elencare per ore tutti i meccanismi psicologici applicati al marketing, politica ed altro ma preferisco andare al nocciolo della questione. La felicità è dentro di noi, nelle piccole cose. Se vi fate un esame di coscienza, le vostre credenze sono credenze altrui, chi siete voi?
Giratevi verso voi stessi esaminatevi, respirate piano, chiudete gli occhi, sentite quanto rumore, quanti pensieri, desideri, fantasia. Guardate solo al di fuori, ma la vera felicità giace all'interno. Praticare meditazione giornalmente sapete che rilascia dopamina e modifica il cervello? Camminare uguale, scrivere su un diario la gratitudine che provate ogni giorno. L'introspezione non fermerà i meccanismi biologici, ma ne attenuera' l'influenza. Voi non siete i pensieri, voi provate emozioni ma non siete l'emozione. Giratevi verso voi stessi al più presto. Questa società vi vuole deboli e sogiogabili per mandare avanti il motore dell'economia. Ho impari a conoscere la tua mente o qualcun altro la userà al posto tuo, è garantito.