Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Claudia K

#151
Tematiche Filosofiche / Re: Sulla violenza
18 Maggio 2023, 23:38:38 PM
Citazione di: Socrate78 il 18 Maggio 2023, 17:59:52 PMnon è la sola ragione ad essere causa del male, la ragione è semmai il mezzo con cui il male si attua e si progetta, ma la fonte profonda è il cuore contaminato.
Secondo me non stai affermando un concetto troppo distante da quello dell'autrice.

Tu lo chiami "cuore contaminato". Io lo chiamerei "cuore incapace di <sentire> l'altro, nella sua umanità ( umanità intesa come <condizione umana> e non come particolare capacità spiccatamente filantropico-razionale, che quest'ultima, ma solo quest'ultima, sono d'accordissimo con Atomista, è quella che si elabora nello studiolo come ennesima prova narcistica inconsistente, e poi si infrange miseramente e risibilmente sui marciapiedi, ma anche e persino sui  social!  Ricordo il Dr. Cagnoni, illustre medico  in prima linea, anche in TV,  CONTRO la violenza sulle donne...che ha ucciso sua moglie da lurido  a bastonate, ed è pure scappato dalla finestra come un gatto dopo l'esplosione di un petardo, quando i Carabinieri lo cercavano perchè ormai l'avevano inquadrato e suonarono alla sua porta...).

Recentemente mi è capitato di veder piangere una persona che nessuno ha mai visto piangere.
Persona molto tracotante e del tutto insensibile alla sorte di  chiunque (se non a chiacchiere complete di citazioni colte). Persona letteralmente e ARGOMENTATAMENTE avvinta da sempre e soltanto dai propri piaceri e dal proprio connaturatissimo (anche se ingiustificatissimo) senso della propria superiorità sia intellettuale che culturale (poi vai a vedere ed è un fallito totale, ma proprio TOTALE, su qualunque fronte).
Avevo e ho un'idea molto consolidata di questa persona. E' una di quelle persone che mi hanno convinta del fatto che, come sostiene la Psichiatria, la malvagità esiste. Significa che per quanto ripercorra la sua storia in lungo e in largo...NULLA può motivare il suo vivere pensando solo ed unicamente a sè, alla faccia di chiunque, sempre.

Ho visto piangere questa persona mentre ricordava un qualche proprio gesto in cui si era evidentemente sentito particolarmente nobile d'animo, e mentre la nobiltà d'animo non sa proprio cosa sia.
Mi è venuto di getto interromperlo per chiedere "sbaglio o ti commuvi PENSANDO A TE (= pensando a come siano stati secondo te frustrati i tuoi sentimenti SECONDO TE?" .
E manzonianamente "la sventurata" persona rispose "Sììììììììììììììììì!!!" (con violenza, ovvio).

Ecco: per "commossi" non è da fraintedere lo "emotivamente turbati" dal perenne autorefenzialismo ed egocentrismo esistenziale.

Si intende commossi dall'altrui condizione umana.


#152
Tematiche Filosofiche / Re: Sulla violenza
18 Maggio 2023, 12:45:35 PM
Lo trovo un pensiero luminoso, vero. 
#153
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Maggio 2023, 20:59:30 PMEcco un articolo del Fatto Quotidiano, sull'argomento: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/16/malika-ayane-la-bellezza-di-vivere-soli-vuoi-mettere-fare-la-prima-lunghissima-pipi-in-un-bagno-che-non-usa-nessuno-poi-in-amore-ho-sciorinato-un-bel-filotto-di-disadattati/7162961/
Simpatica intervista a giovane donna intelligente e (non guasta mai) con propria tangibile centratura e realizzazione personal-professionale. In pochissimi cenni metaforici traccia il quadro del perchè la scelta dell'essere single non deprivi di alcun umano valore e anzi...forse ne promuova lo sviluppo più pieno.
Non a caso una religione come la Cattolica (che resta Scuola di alta politica da sempre) esige celibato e nubilato dei propri consacrati, sull'ovvio presupposto che coppia e famiglia fuorvierebbero l'apertura alla comunità in favore dei familismi.

A titolo personale (già detto) non riscontro alcun "giudizio negativo" sul single per scelta.
Ormai abbiamo intere generazioni (le più giovani e non solo giovanissime) che, fatto tesoro dei tanti vasi di pandora scoperchiati dalle/nelle generazioni precedenti, sono programmaticamente orientate (con legittimo orgoglio) a Vivere la propria vita...senza alcuna disponibilità a ritrovarsela orpellata o sfiancata o sfibrata o addirittura storpiata...dai legacci e compromessi quotidiani che derivano da un assai chimerico "per sempre" o dall'illusione che l'innamoramento di oggi possa evolvere nell'amore di domani, o - peggio ancora - che il tiepidume del "proprio innamorati, in effetti, mai; ma possiamo scoprire affinità che chiameremo amore, e per non essere da meno lo chiameremo anche amore vero"...
Il single per scelta è eventualmente colui/colei che ha maturato tante consapevolezze su "coppia e famiglia" , e da queste ha derivato (anche coraggiosamente, direi) che si tratti di finzioni perniciose a cui non è disponibile ad immolare la propria vita...solo per la paura di non farcela da solo/a o per il terrore di restare solo/a.
Il single per scelta (salvo caratterialità peculiari) non è mai un asociale, e può innamorarsi eccome.
Poi è lo stesso che ha già fatto tesoro del come la sola convivenza basti a smostrare un idillio che nacque autentico, e se poi ne ha vissuta anche una sola...lo sa per sempre!  :))
Ma non diventa mica un misantropo anaffettivo!
Basti osservare il valore che le giovani generazioni (diciamo under 40) danno OGGI all'amicizia!
E' qualcosa che era decisamente impensabile per la mentalità fossilizzata delle generazioni precedenti, in cui l'amicizia subiva  uno stoppone al termine dell'adolescenza o al più tardi della goliardìa, perchè poi subentrava il consueto isolamento nella coppia con successiva monopolizzazione in ottica familistica (propria).
Le generazioni più giovani la vivono (molto consapevolmente) al contrario, e nessun innamoramento comporta isolamento nella coppia strangolante, mentre quel che non ha cedimenti è la rete amicale, che mai più viene sacrificata all'illusorio "ho trovato il mio tutto per sempre".
Hanno molto da vivere e non si attardano in giudizi su situazioni che non desiderano affatto per se stessi, ma se ce li interroghi...ti rispondono al volo che provano orrore all'idea di immolarsi a quelle convenzioni, con tanta commiserazione per chi fece o fa diversa scelta, pagandone ogni giorno il prezzo esistenziale visibilmente esosissimo.
#154
Citazione di: Socrate78 il 15 Maggio 2023, 21:08:36 PMse sei da solo puoi realizzare i tuoi desideri senza scontentare nessuno, sei padrone delle tue scelte senza nessuno che possa influenzarti in modo errato,  senza che ci sia un partner che ti fa richieste oggettivamente discutibili o addirittura palesemente irragionevoli, non sei soggetto ai dinieghi di nessuno che poi ti portano (spesso per quieto vivere) a rinunciare a desideri assolutamente legittimi, quindi se la condizione di single porta a tutti questi vantaggi come mai chi la sceglie (proprio come me che ho fatto questi ragionamenti) viene considerato un perdente asociale, un inadeguato "sfigato" che non riesce ad instaurare relazioni?
Chi sceglie la sigletudine lo fa proprio per le ragioni che dici tu, e cioè per i maggiori vantaggi di una vita indipendente rispetto alla situazione coppia-famiglia. 
Quindi...direi che ci può stare, in chi osserva, il rilievo di un certo egoismo/egocentrismo, ma non mi risulta che questa scelta (se tale è) comporti per se stessa valutazioni tipo <perdente-asociale-inadeguato-sfigato>, anche perchè spesso si conduce attraverso una vita di relazione o anche sentimentale che è più intensa e significante rispetto alla media.
#155
Citazione di: iano il 12 Maggio 2023, 22:47:25 PMFinalismo umano che vi cerca una profondità che non c'è.
La profondità (e <funzione>) ci potrà senz'altro essere, ma... è assai probabile che non abbia nulla di ragionieristico, come l'umano - invece - si illude di computare...
Detesto Freud (anche) per questa pretesa...
#156
Citazione di: atomista non pentito il 12 Maggio 2023, 10:25:45 AMDati immagazzinati nel ns biocpu che vengono rielaborati ad un altro voltaggio.
I miei sinceri complimenti per questa sintesi.
Mi permetto solo di aggiungere che i <voltaggi> sono certamente più d'uno, evidentemente dipendenti dal grado di profondità del sonno, giacchè è di esperienza generale e comunissima il fatto che si possano avere sogni di cui non si ha nessuna memoria, oppure sogni che sono incubi tali per cui ci si sveglia in agitazione e si deve proprio faticare e ragionare da svegli per realizzare che "era solo un incubo", oppure ancora ci sono sogni di cui riesumiamo certezza d'averli sognati anche a distanza di molto tempo e solo perchè qualcosa nel reale ci riconduce a quelle immagini sognate o a qualche loro flash.

Citazione di: atomista non pentito il 12 Maggio 2023, 10:25:45 AMProbabilmente con l'unica funzione di far riposare meglio il corpo a prescindere dalla "piacevolezza" o "sgradevolezza" degli stessi.
Sulla <funzione> ho le mie perplessità.
Ma ce l'ho da sempre e in relazione a qualunque lettura umana della natura.
Ero bambina e già mi urticavano quei tratti di bellissimi documentari sulla natura in cui si sosteneva, ad esempio, che il tale pesce degli abissi avesse assunto le tali caratteristiche di forma e colore...per sopravvivere in quel determinato habitat.
Mi è sempre suonata come un "raccontarsela alla umana maniera, con l'umana presuzione evoluzionistico-integralista di voler leggere a tutti i costi la natura...attribuendo ad essa le limitatissime e parzialissime finalità e proiezioni umane".
Per restare all'esempiuccio : non è molto più logico ipotizzare che il tale pesce viva in quell'habitat perchè è globalmente più adatto di altri a sopravviverci, a prescindere da ipotesi umano-evoluzionistiche? E che chissà quante altre forme di vita si siano estinte perchè inadatte a vivere in quell'habitat...esattamente come un giorno accadde persino ai dinosauri?  Non per nulla : anche il pesce che grazie ai suoi colori riesce a schivare molti attacchi di pesci più grandi...appartiene ad un ecosistema in cui rientra nel suo oroscopo finire in bocca al pescione più grande ancora, che se lo slurpa insieme ai pesci a cui era sfuggito...
(non nego, ovviamente, il classico e vero "la funzione fa l'organo", che ha però una portanza del tutto differente)

Torno ai sogni : sono una delle infinite attività umane (anzi: animali) del tutto involontarie, secondo natura.
Che abbiano una funzione lo darei per sicuro.
Quale possa essere...non oso ipotizzarlo, e tanto meno nell'ottica del limitatissimo finalismo umano.
Mi è troppo presente che anche la mutazione di una cellula esercita la funzione di generare un cancro.
Mi si potrebbe obiettare che quella è patologia, certo (intanto è natura pure quella, però, e la sua funzione la assolve).
Nulla è più fisiologico della morte, invece.
Anche quella è natura che assolve certamente una funzione. Anche se all'umano non piace e cerca di contrastarla come può...

#157
Citazione di: anthonyi il 11 Maggio 2023, 21:57:10 PMI sogni non sono altro che il risultato di un processo rielaborativo delle informazioni che la nostra mente ha acquisito nel giorno
Sono più che concorde su questo , e qui mi fermo. :)

(Non credo in alcuna <predittività>, e l'ultimo incubo in ordine cronologico risale a sabato scorso, in cui ho avuto l'infelice idea di seguire "un giorno in pretura" di RaiTre. 
Era il processo ai criminali che  gestirono  un ospizio convenzionato per anziani nei dintorni  di Roma, commettendo vere e proprie torture in danno dei poveri malcapitati. 
So di non aver retto ad alcune descrizioni e di aver chiuso la TV con tantissimo  fastidio al solo ascoltare. 
Putroppo non è bastato, perchè mi sono svegliata, qualche ora dopo, in agitazione totale per aver sognato tutti i defunti a me cari, e che non hanno mai vissuto esperienze turpi, "vedendoli" in sogno versare nelle stesse condizioni. )
#158
Citazione di: atomista non pentito il 11 Maggio 2023, 14:58:54 PMtirando le somme a livello di rapporto "crimine vs. societa'" non capisco perché si debba distinguere l'incapacita' ecc ecc.  A maggior ragione la pericolosita' sociale di chi compie atti delittuosi "senza rendersene conto" dovrebbe essere tenuta in considerazione.
Ma infatti l'infermità mentale esclude la punibilità, non la pericolosità che andrà curata attraverso i dovuti percorsi terapeutici. 
Che poi questi percorsi terapeutici di controllo e recupero possano rivelarsi inadeguati è ancora un altro capitolo. 

Citazione di: Kobayashi il 11 Maggio 2023, 15:18:01 PMDirei che si guarisce quando il sintomo scompare, non quando si riesce a convivere con esso.
Per cui fino a quando "sento le voci" sono malato, ma abbandonarsi ad esse oppure no può essere una scelta
E' sul neretto che non mi trovo : quando c'è possibilità di scelta non c'è infermità di mente; ma nei casi in cui questa possibilità non esiste (e nei casi gravi non esiste) il territorio della scelta è tutto conquistato dall'infermità. 
Anche sul piano sintomatologico : non possiamo confondere il "pensiero intrusivo" (giusto per un esempio) con l'allucinazione. 
Chi è in stato allucinatorio vede e vive nella <realtà> dell'allucinazione e non ha nessun parametro o appiglio che gili consenta di uscirne guardando la realtà. 

Citazione di: Kobayashi il 11 Maggio 2023, 15:18:01 PMNash aveva tutti i sintomi della schizofrenia paranoide, la diagnosi era corretta, ed è stato per decenni un fantasma. Poi è iniziata la risalita. E nel recupero, da quello che si legge nella sua più nota biografia, ha giocato un ruolo la sua decisione di non credere più a quei messaggi deliranti. 
Ho visto il film e non ho mai letto la sua biografia da cui era tratto il film. 
Aggiungo di non essere psichiatra, ma di aver potuto conoscere da distanza ravvicinata sia casi di schizofrenia che di autismo ad alto (altissimo) funzionamento, e ne derivo che siano quadri clinici del tutto diversi. 

Ho dato una rinfrescatina  sulla Wiki, e la descrizione del Nash bambino e ragazzino, che non è interessato ai giochi e alle compagnie, a cui preferisce la lettura solitaria di testi impegnativi, o che comunque si isola nelle proprie elubrazioni e letture anche quando è tra altre persone...è molto dell'autistico A.F. . 
D'altra parte sembrerebbe che gli siano state attribuite allucinazioni (tipiche dello schizofrenico) che lui non avrebbe invece mai avuto...
#159
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Maggio 2023, 12:00:51 PMIn cosa consisterebbe questa mia soddisfazione? Perché dovrei ritenermi soddisfatto?

Chiarisco: io mi sento soddisfatto, ma probabilmente non per le motivazioni che altri (tu compresa) potrebbero avere, e che mi piacerebbe conoscere.
Procedendo con ordine.

La media dei clienti (e pazienti) è soddisfatta quando percepisce  che il professionista (di qualunque settore, e ancor più se il settore è quello sanitario) lo ascolta, è accogliente, è competente, e ha attenta considerazione del suo caso.
Questo vale per tutti.
Siccome vale per tutti...ecco che professionisti e aziende si adoperano per conquistare questa soddisfazione del cliente, da cui ovviamente dipenderanno anche i feedback che, col semplice "passaparola", esistono da molto prima che esistesse il web.
Dall'altro lato c'è il cliente, che - detto semplice - può recepire queste attenzioni del professionista in mille modi diversi, che dipendono alla fine solo da lui, dalla sua indole, dalle sue esperienze, dalle sue aspettative, dalla sua soria personale, ecc.

Potrei fare qualche centinaio di esempi pratici, ma ne faccio uno per tutti : non c'è venditore di pentole che, per sbarcare il lunario, non intuisca al volo quanto faciliterebbe la vendita alla vedova - attempata ma molto sognatrice su parametri adolescenziali - il sentirsi ammirata e adulata (e perchè non addirittura corteggiata?) dal bel figo trentenne che potrà pagare il prossimo pieno di benzina solo se le piazza la batteria di pentole...

Ciò vuol dire che non esistano persone empatiche e che sia tutta una recita?
GIAMMAI!
Ma, per me, vuol dire che non tutto ciò che viene esternato nella media corrisponda a sentimenti autentici; e che senza neanche arrivare al vero e proprio raggiro...i casi in cui l'altro sta solo applicando il protocollo del politically correct e in qualche caso genera per questo, senza affatto volerlo, voli pindarici nel cliente...son tanti tanti!

Sommessamente lo dico anche per esperienza collaudatissima e diretta : il mio lavoro è libero professionale e NON di ambito sanitario. Per mia indole sono sempre stata molto accogliente (per me si chiamava solo "buona educazione", che annovera tra i primi capisaldi il cortese "mai dare all'interlocutore la sensazione di risultare noioso"). Poi sono sempre stata affabile e sorridente.
Ma sai quanti equivoci imbarazzantissimi mi ha portato questo (e solo questo) nella mia vita professionale?
A parte gli innumerevoli casi di clienti che con ormone attivo (da me capito sempre troppo tardi) equivocavano la CORTESIA per "qualcosa di speciale da me dedicato solo a loro" e che non esiste, ma sai QUANTE volte io, con questo atteggiamento, ho PERSO ore e ore  di vita mia per stare a sentire anche il novantenne o la novantenne che mi raccontavano sempre le stesse cose su cui si erano fissati, e che (anche questo capito molto tardi) ERO IO a favorire la replica della replica della replica, perchè mentre per pura CORTESIA FORMALE mi sorbivo la ottantesima rimembranza del loro stesso ricordo di gioventù...ero talmente idiota da dare tutti i segni che la cosa mi interessasse, mentre non mi interessava per niente e  li trovavo nauseanti, asfissianti, insopportabili, anche prepotenti in fondo ? Ma loro...anche comprensibilmente...avevano chiarissimo che un'altra persona che li ascoltasse come me non fosse tra le loro poche frequentazioni! E io ero un loro piccolo paradiso (purtroppo per me!)
#160
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Maggio 2023, 10:14:52 AMnon sono poche le persone da me incontrate, nel reale o nel virtuale, che, partendo da una loro o altrui esperienza negativa, hanno fatto di tutto per dissuadermi dal provare quella stessa esperienza o una simile. 
Forse dipende anche dal tipo di esperienza di cui si parla. 

Se a un'amica che vuol passare una settimana in Sicilia mi impuntassi per convincerla ad andare in Trentino...mi sentirei io un po' scemetta. 
Per contro : se un'amica mi dicesse che ha trovato il grande amore in web, che è meraviglioso, e che non l'ha mai visto neanche in videochiamata ma continua inviargli quattrini per svincolarlo dai fattori fantasiosi che a lui impediscono di raggiungerla per sposarla (ma anche dai fattori inspiegabili che a costui non consentono la sola videochiamata, pur disponendo lui di smartphone e pc)...mi sentirei persino colpevolissima se non le dicessi che è sicuramente incappata in una "truffa amorosa" da cui liberarsi quanto prima e se non la invitassi a documentarsi sull'immenso materiale esistente di storie fotocopia. 
#161
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Maggio 2023, 10:39:04 AMora, dopo un periodo di qualche mese pagato sempre da Pantalone, mi pago io le sedute, che si svolgono a casa mia.
E questo è basilare nel confermare quanto opinavo!

Tu continuerai a pagare lei (se libera professionista) o l'azienda per cui lavora (se dipendente) se e solo se sarai soddisfatto. (Altrimenti cambi, ovvio!) 
Va da sè che sia massimo  interesse professionale suo e/o dell'azienda da cui dipende  (come di chiunque abbia cervello) quello di  impostare una relazione professionale nel cui ambito tu (come gli altri) possa sentirti soddisfatto. 
#162
Citazione di: Kobayashi il 11 Maggio 2023, 07:40:05 AMDi fatto molte persone che soffrono di schizofrenia a un certo punto imparano a convivere con le proprie allucinazioni, non prendendole più sul serio, potendo iniziare così una vita quasi normale.
Esempio: John Forbes Nash, matematico geniale.
Nel momento in cui uno psicotico sapesse relativizzare le proprie allucinazioni...vorrebbe dire che è guarito. Quindi non sarebbe più psicotico. (E non ne conosco casi)

Nash, che a me risuti, fu solo uno dei tanti casi di diagnosi di schizofrenia...incolpevolmente  errata. Nel senso che all'epoca della sua diagnosi non era stato ancora definito il totalmente diverso quadro autistico, nè il suo segmento <ad alta funzionalità>, che è invece quello che gli sarebbe diagnosticato oggi, e che è comune a molti scienziati. 
#163
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Maggio 2023, 08:36:45 AMnoto una certa propensione dell'essere umano a proiettare sé stesso sugli altri, per cui ogni nostra esperienza positiva deve essere positiva per forza anche per gli altri; idem per le esperienze negative, mentre dovremmo ricordarci che ogni essere umano è unico e irripetibile, per cui sono uniche e irripetibili anche le esperienze che egli vive
Forse sono io a non capire, ma negli esempi che hai svolto mi sembra di vedere comunicazione/scambio di esperienze (dirette o mediate), piuttosto che proiezioni di se stessi. 

Se un amico/a mi chiede uno spunto per la sua prossima  vacanza o un consiglio per una visita specialistica...mi pare normale rispondergli riferendomi alle mie esperienze dirette su quel tema o a quanto posso aver maturato riflettendo su considerazioni svolta con me da altri amici affidabili o da letture, documentari, servizi giornalistici. 
Idem se l'amico/a mi chiede "ma secondo te Tizio è davvero innamorato di me?" : rifletterò sui fatti che vorrà riferirmi e gli parteciperò quella mia impressione che mi ha chiesto, basandomi - come sopra - sulle mie esperienze dirette e indirette nonchè su quanto posso aver riflettuto in base a letture e studi vari...  
#164
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Maggio 2023, 06:38:01 AMIo non nego i casi di malasanità o le truffe, però non demonizzo una categoria di lavoratori o lavoratrici.
Non ho mica capito cosa c'entrino le <demonizzazioni> e pure <per categorie di lavoratori o lavoratrici>...bah...

Tu hai chiesto "perchè mai dovrebbe essere un'empatia finita?" 

Il <dovrebbe> l'hai aggiunto tu; resta frattanto ovvio che la manifestazione di qualunque sentimento benevolente, in qualunque categoria professionale o sesso o anzianità, potrebbe  essere sia l'espressione autentica di una personalità particolarmente gentile e sensibile, e sia l'espressione autentica di una persona innamorata, e sia l'espressione falsissima di chi ha un qualche interesse a raggirarci, e sia l'espressione comunque INautentica di chi nel lavoro osserva un protocollo relazionale a cui è stato istruito o addirittura costretto dall'azienda per cui lavora, in nome della <soddisfazione del cliente> . 

E se tale soddisfazione è basilare per le aziende e i professionisti in qualunque settore in cui si operi in concorrenza, è abbastanza intuitivo che,  in ambito sanitario più che in qualunque altro, la soddisfazione del cliente (paziente) cominci proprio dall'esser messo a proprio agio, già patendo di qualche disagio o paura o ritrosìa...
#165
Citazione di: Socrate78 il 10 Maggio 2023, 20:29:38 PMSecondo me (mia personale opinione) anche in caso di conclamata psicosi può esserci un minimo margine per il libero arbitrio. Ad esempio una persona che sente le voci nella sua testa che le ordinerebbero di fare azioni criminali o comunque insensate, potrebbe anche dentro di sé decidere che quelle voci non siano da ascoltare, magari pensando che vengano dal demonio oppure appunto che consiglino il male e che siano false. Non è impossibile forse? Oppure anche uno psicotico che elabora un delirio persecutorio e vede gli altri come nemici potrebbe mantenere nella follia comunque una certa lucidità e fingere una calma apparente per poi attaccare gli altri perché così sono più vulnerabili, in questo caso nella follia ci sarebbe anche malvagità e quindi un certo grado di malizia e di colpa, non trovate?
Non trovo, perchè tu consideri il disturbato mentale come colui che...può ragionare e scegliere come se disturbato non fosse (!) , mentre il disturbato mentale (quello vero) è proprio ed esattamente quello che vive un labirinto . 
E' quello che la <visione d'insieme> che per tua fortuna hai tu, NON ce l'ha.