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Messaggi - Alberto Knox

#151
Citazione di: daniele22 il 10 Novembre 2024, 15:18:00 PMDal mio punto di vista, oltre alle necessità chiamiamole vitali, il bisogno fondamentale di un essere umano resterebbe confinato a un generico "sentirsi vivo".
Ma allora da questo punto di vista è la necessità vitale di ogni essere vivente, probabilmente anche una pianta sente di essere viva e sicuramente uno scimpanzè sente di essere vivo. Allora la questione non è più definire un etica condivisa ma che cosa siamo. Che cosa siamo noi Daniele? che possiamo amare e poi propio a partire da quel sentimento di amore divenire veicoli di morte? (ti amo così tanto che si mi lasci ti ammazzo). Che cosa siamo e che cosa vuol dire essere umani? sai questa domanda fu posta in una conferenza ad una famosa antropologa (di cui mi dimentico sempre il nome) e la domanda era questa "esiste nella storia della paleontropologia un momento che si può indentificare come il distacco dall essere animale all essere umano? un momento che da li si può dire che da quel momento è diventato un essere umano"
la risposta dell antropologa fu la seguente "sì c'è , è stato quando abbiamo rinvenuto in una caverna le osse di uomini primitivi e abbiamo visto un femore lesionato che si era risanato, ovvero un uomo a cui gli si era rotta una gamba era stato curato connettendo l'osso rotto con l altro osso rotto in modo tale da potersi risanare" Questa antropologa aveva individuato nella cura dell altro l umanità. Sarà davvero così? non lo so , penso che l'essere umano non è ad una sola dimensione siamo capaci di amore e di odio , di guerra e pace, archia e anarchia , fedeltà einfedeltà , amicizia e inimicizia ecc ecc. Noi siamo fatti di questa pasta contradditoria che in filosofia si dice antinomica.
#152
Citazione di: Il_Dubbio il 10 Novembre 2024, 14:16:12 PMForse esistono "momenti" di felicità e non una continua e costante vita solo ed esclusivamente di piena felicità (che dovrebbe appartenere al mondo paradisiaco).
 
Non ti manchi mai la gioia, e non ti mancherà, se nascerà dentro di te (Seneca). 
Occorre fare una distinzione fra felicità e gioia dove la prima è un emozione e come tale non può che essere momentanea e gioia che invece è uno stato dell animo. 
#153
Oggi giorno parlare di umanità , bontà e gentilezza appare un discorso da moralisti o da buonisti e io cerco di dimostrare che questa impressione è fuorviante. Non è vero che è da moralisti è la logica del sistema originario che è così. Sapete fra gli anni 40 e 45 del secolo scorso ci fu un uomo che ebbe il coraggio di prendere in giro e di scontrarsi con l'ideologia di colui che all epoca era l'uomo più temuto e più potente del mondo, il suo monologo lo riconoscerete ;

"Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.
In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto..."

monologo finale del film "il grande Dittatore" , che cosa significa quindi nominare umanità , bontà e gentilezza per voi?  cioè, tu sei un moralista se vuoi essere trattato con umanità? con gentilezza? No, non sei un moralista se vuoi questo , oppure qualcuno di voi vuole essere trattato male, calpestato nella dignità, offeso se vuoi questo, scusa se te lo dico ma sei uno squilibrato. Nominare queste tre cose significa nominare quello di cui l'essere umano ha più bisogno. Affinchè il sistema società sia fiorente e in armonia , questa armonia è la logica del sistema vita è la stessa logica che permette alla materia di aggregarsi, di trovare relazioni, è la logica cosmica dalla quale veniamo e siamo il prodotto più sofisticato di quella logica.
#154
Citazione di: Il_Dubbio il 10 Novembre 2024, 10:46:48 AMIo comunque stavo più che altro pensando non tanto a quello che noi facciamo in libertà (ci piace bere, ok allora beviamo)
Davvero pensi di parlare di libertà quando dici  "ci piace bere allora ok beviamo"?  non è piuttosto una dipendenza l alcool? e perchè si beve? se non per stordire un malessere interiore che non si riesce a curare ma solo a lenire provvisoriamente con l alcool? Essere liberi significa non essere dipendenti dai vizi. E in ogni caso non si è particolarmente liberi e indipendenti se si seguono soltanto i propi desideri qualsiasi essi siano, si può diventare schiavi di una cosa o di un altra , si può essere schiavi del propio egoismo ad esempio.
#155
Citazione di: Il_Dubbio il 09 Novembre 2024, 20:09:52 PMIl benessere quindi è equilibrio, pesi e contrappesi, un continuo compromesso tra ciò che la vita ci chiede e quello che possiamo fare per non sentirsi male, anzi magari con la gradevole sensazione di stare addirittura bene, cioè felici.
Siamo propio sicuri di questo? Siamo sempre alla ricerca di armonia ed equilibrio, convinti che questi siano l'aspetto fondamentale del nostro benessere. Ma è davvero così? o possiamo vedere il valore positivo anche della perdita dell'equilibrio? del resto ci sono famosi aforismi che dicono propio ""Se vuoi fare un passo avanti, devi perdere l'equilibrio per un attimo" oppure "la vita è come andare in bicicletta , per mantenere l'equilibrio devi muoverti" .
Non è forse nei momenti di crisi e quindi di non-equilibrio che noi ci mettiamo in discussione piu profondamente? mettiamo in discussione noi e il nostro rapporto con il mondo circostante e possiamo individuare ciò per cui vale la pena di vivere.
Ritengo che non si può vivere sempre concentrati a mantenere l'equilibrio per sentirci bene, alcune volte bisogna perderlo l'equilibrio , occorre sbilanciarci a volte , se non ci fosse sbilanciamento la vita sarebbe piatta, uniforme, stazionaria. In fisica c'è un nome specifico che si da alla morte ed è esattemente questo "equilibrio termodinamico".  è quando un sistema fisico è lontano dall equilibrio termodinamico che manifesta energia termica, cinetica, elettromagnetica.. (questo per ricollegarmi un pò alla tua analogia con l entropia)
#156
Citazione di: Koba II il 09 Novembre 2024, 10:09:34 AMPotrei anche essere d'accordo con te ma questo è irrilevante mentre non lo è la domanda che il Protagora della situazione ti porrebbe: da dove ti viene il convincimento che ci sia qualcosa di buono da tirar fuori dalle persone? Dall'etimologia della parola "educare"? La tua teoria morale è fondata solo sull'etimologia? O meglio ancora, c'è un fondamento o ci si deve basare solo sulla persuasione sentimentale della retorica umanistica?
Vorrei tornare a precisare che la premessa del mio discorso non si basa sull ortodossia , norme etiche, morale eteronoma, morale sociale. Non hai a che fare con l'ortodossia, hai a che fare con l'ortoprassi.
Sapete Goethe diceva che  ci sono i fenomeni ma poi c'è ne uno in particolare che egli definiva  urphaenomen il fenomeno primordiale o orgininario che contiene tutti gli altri e da cui  gli altri sono delle semplici esemplificazioni. E qual'è questo urphaenomen?...è  la vita. Questo è il fenomeno oiginario e siccome le persone , credo, si vogliono rendere degne del fenomeno vita è necessario deporre le ideologie , le ideologie del sì , le ideologie del no, le ideologie dei libri sacri, le ideologie dei libri non sacri, le ideologie dei libri rossi, dei libri verdi, deporre tutto questo e mettersi con grande spirito di ricerca interiore. Come la chiamate la vostra interiorità?

Ho introdotto la natura come esempio guida dell armonia  dei sistemi fisici applicati al sistema sociale . Noi siamo sistemi! e quanto più intruduciamo armonia nelle realzioni sociali, famiglia, gruppo , amici, lavoro, che sono anch'essi sistemi, tanto più noi staremo bene.
Il problema è quello che ho esposto, il creare sistemi porta a un noi che si definisce rispetto a un non-noi. Come risolvere il problema? etica, virtù, giustizia . Tutte cose che sapendo come funzionano ci possono aiutare ma poi è la volontà che fa il resto e se non c'è carburante nella tua volontà tu non combini niente di tutte queste belle nozioni. Come ho detto la questione non può venire confinata in un problema teoretico , è pratico e d'è prettamente un problema di motivazioni.


#157
Citazione di: Koba II il 08 Novembre 2024, 14:58:28 PMe non piuttosto al concetto di virtù come "efficacia", come "successo"?
ma perchè questo criterio esiste già , si chiama "tecnica" dove la parola d'ordine è maggior efficenza in minor tempo. Ma la tecnica non ha nulla a che fare con il dualismo male/bene . Se funzioni, se sei funzionale al sistema e quindi capace di interagire con la tecnica moderna allora il tuo servizio è richiesto, se non sei capace o dimostri di non essere funzionale vieni licenziato. E non c'è ne male ne bene ne giusto ne sbagliato in questo è semplicemente la modalità dell economina.
Citazione di: Koba II il 08 Novembre 2024, 14:58:28 PMI destinatari di questo disciplinamento
Non si tratta di imparare una disciplina , l educazione ha poco a che fare con l'insegnamento. Infatti "In-segnare" significa mettere, imprimere segni dentro la mente. Mentre E-ducare,  Educere, significa "tirare fuori" . c'è un bella differenza fra in-mettere e tirarare fuori. E cosa si tira fuori? il tuo prendere sul serio il tuo essere pensante . Condizione indispensabile per agire e pensare in maniera etica.
#158
Citazione di: Koba II il 06 Novembre 2024, 10:03:25 AMQuindi no, la riflessione filosofica non può aspettare mutamenti improvvisi ed insperati dell'attuale società prima di mettersi finalmente in azione
Del resto non possiamo fare a meno di fare riflessioni filosofiche riguardo a questi argomenti.
Citazione di: Koba II il 06 Novembre 2024, 10:03:25 AMl senso della propria vita non ci viene consegnato bello che fatto dall'ambiente che ci circonda.
Ciascuno di noi se lo costruisce.

il senso della nostra vita non ci viene consegnato per diritto di nascita a quanto pare . dobbiamo dunque cercarlo secondo la tua impostazione, è giusto? sì, ma fino a un certo punto , sono giunto alla conclusione che la mente, ossia la coscienza consapevole del mondo, non è un carattere insensato e fortuito della natura , ma un aspetto assolutamente fondamentale della realtà. Questo non vuol dire che noi siamo il fine per cui esiste l universo , tutt altro. Credo però che noi esseri umani siamo una parte essenziale dell organizzazione del mondo. I nostri processi mentali si sono evoluti nel modo in cui si sono evoluti perchè riflettono qualcosa del mondo fisico in cui viviamo e se l'essere umano e alla ricerca di un senso , allora potrebbe essere che è la natura che cerca un senso, forse noi stessi siamo ricerca di senso della natura. Per quanto mi riguarda il senso della mia vita mi è dato da qualcosa di molto più grande di me nel quale io sono iscritto e che è natura e  Dio propiamente in senso Spinoziano.
Per quanto riguarda l'etica e il filosofare sull etica mi chiedo quali forme di educazione morale ci sono ancora oggi. Il concetto di educazione odierna è ridotto, quando va bene, alle buone maniere. Ne viene che la parte più importante di un essere umano, ovvero la coscienza morale, è lasciata al caso. Si persegue  e si trasmettono informazioni a scopi conoscitivi ma ci si guarda bene dal trasmettere formazione, cioè valori, criteri di giudizio , modelli di pensiero e di vita . L'educazione quindi si perde, l'etica viene scambiata per buonismo. Ognuno di noi ha delle caratteristiche peculiari quali sensibilità , intelligenza , sapere, professionalità ma la nostra essenza specifica non è data da ciò che sentiamo, capiamo, facciamo , sappiamo bensì dal modo di cui facciamo uso di ciò che sentiamo, capiamo, facciamo , sappiamo. Noi siamo la nostra modalità, è questo il peso specifico di un essere umano. Ci definiamo Sapiens, ma in questa definizione è in gioco da subito l'etica. Sapienza infatti non è semplicemente conoscenza ma è l'unione di conoscienza e di virtù. Il fatto è che nessuno oggi sa più che cosa sono le 4 virtù cardinali considerandole dei fossili del pensiero.  Mentre invece sono i cardini , i pilastri di una vita in armonia con se stessi e con il mondo.
#159

A che punto siamo arrivati dici. Siamo arrivati al punto che le relazioni ( termine che sostituisco al termine "interazione" ma alla fine è uguale). Se da un lato internet èdiventato il nuovo modo di relazionarci assistiamo invece a una  non comunicazione. Le relazioni sono sempre di più caratterizzate sulla ricerca di successo, di affermarsi, di apparire e che sono tutti miraggi di felicità. E questo ci porta a fare esperienza dell usa e getta generado nel contempo profondissime ferite nel cuore .  Ma mentre sappiamo benissimo come disinfettarci se ci tagliamo nessuno ci insegna come disinfettare le ferite interiori. E noi più che curarle le stordiamo, strodiamo il malessere interiore con droghe , alcool, dipendenza dalla pornografia, dal sesso. E il cuore si chiude , si indurisce e non riusciamo più a fare silenzio interiore perchè abbiamo paura di quello che in quel silenzio ci troviamo ad affrontare. Come esseri umani abbiamo due bisogni fondamentali dell animo, amare ed essere amati. E questa mancanza di riuscire ad amare e di conseguenza di essere amati genera dolore. Quindi ritengo che c'è poco da stare qui a fare trattati filosofici sull etica se non si affronta il vero problema che sta alla radice.
#160
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
04 Novembre 2024, 18:21:48 PM
Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2024, 13:41:59 PMQuando gesù scacciò i cambiavalute, instaurò l'epicheia.
La supremazia del sociale sul denaro.
E quando gli chiesero , per metterlo alla prova, se era giusto pagare le tasse egli rispose «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Ora noi sappiamo che se dobbiamo rendere a Dio quello che è di Dio vuol dire che dbbiamo rendere  tutto poichè tutto è di Dio.  ci si chiede quindi cosa possa rimanere che appartenga a Cesare. Gesù riesce in un sol colpo a mantenere il primato di Dio , a cui appartiene tutto, sia a ricordare l'importanza dell ordine socio-politico.
#161
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
03 Novembre 2024, 21:11:19 PM
Sembrerebbe che tu viva in un mondo di morti dove solo tu sei vivo assieme a libri vivi. Invece io parlando con le persone scopro che hanno capacità di profondità, desideri, sogni, speranze, molti di loro non vogliono rinunciare a coltivare una vita spirituale, e lo fanno come riescono, poco o tanto che sia. Parlando di queste cose scopro sincerità ed esperienze personali le quali giudico vive e vere. Tu parli della massa, ma la massa diceva un filosofo, "è ignoranza" perchè la massa non pensa . Ma presi singolarmente le cose cambiano e allora vedi che cercano Dio, cercano la guarigione del cuore. Mentre invece i libri , benchè posso apprendere molto non li posso interrogare e se dicono qualcosa che reputo sbagliato non ho alcuna possibilità di confrontarmi con le pagine che leggo . In questo senso il libro non può essere vivo . Mentre si può apprendere molto di più dalle persone semplici , le quali esperienze sono vive, perchè tutte le esperienze di vita sono vive , reali e vere se sono raccontante con sincerità. Certo il mondo, nella sua totalità corre veloce perchè il timone che lo governa si chiama "profitto" , "utilità" , "interessi". Ma poi quando gli parli da persona a persona per ciò che è veramente importante, cadono queste impalcature del mondo e hai una persona autentica. Torno oggi da Medjugorje,  6000 persone in silenzio e in adorazione mentre nell aria aleggiava una musica soave , che cosa devo dire di loro, sono forse persone morte? no, non lo penso propio.

p.s
ho contato personalmente il numero di panche (28) e le ho moltiplicate per il numero di file (60) ho stimato che dietro la Chiesa di medjugorje possono sedere fino a 6720 persone se si siedono 4 persone per panchina. 28x60x4
#162
Tematiche Filosofiche / Re: Il "vuoto" ed il "nulla"
20 Ottobre 2024, 01:49:31 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Ottobre 2024, 22:00:09 PMio non penserei tanto a ciò che costituisce l'elettrone (troppo sofisticato come quesito). Mi accontento al momento solo di stabile quale sia la sua zona di appartenenza. E quello sarebbe il campo elettronico. Se quello fosse l'intero universo sarebbe solo da stabilire cosa costituisce l'universo. Ammesso che a l'elettrone importi esattamente cosa costituisca l'universo per come lo stiamo vedendo noi.
bhè la zona di appartenenza dipende; abbiamo flusso di elettroni che scorrono all interno di conduttori elettrici mossi da un generatore di differenza di potenziale e che formano il circuito elettrico allora l ambito è quello.
Li misuriamo nei gusci atomici allora l ambito è quello dell atomo
E poi li abbiamo come onde di probabilità nel caso della meccanica quantistica allora l'ambito è quello della funzione d'onda che rispetta l'equazione di Srodinger .
Li troviamo nei campi elettrmomagnetici allora la zona di appartenenza è quello di quanto di campo di energia elettromagnetica, quello che stai prendendo in esame tu. Ma in questo caso è una perturbazione del campo , sono delle eccitazioni di campo quantistico. Pensare all elettrone come una particella puntiforme è un modo preso in prestito dalla matematica , pensarla come onda è preso in prestito dalla teoria ondulatoria della particella e ci sono dimostrazioni fisiche che la descrivono come un onda , ma poi ci sono dimostrazioni altrettanto fisiche che la descrivono come corpuscolo. Allora che cos'è un elettrone? è una particella elementare di carica negativa o positiva, ma in quanto particella elementare (quindi costituita da nient altro che da se stessa) non ha struttura interna rilevabile e non ha nemmeno struttura esterna rilevabile tutta via  sappiamo che ha una massa quindi c'è , è da qualche parte all interno del campo ma è esso stesso , fa parte del campo , è un derivato del campo elettromagnetico. Per tali motivi non penso all elettrone come una sferetta carica che viaggia liberamente all interno di uno spazio  (se mai sarà influenzato dalle linee di forza del campo )  è un immagine fuorviante e quindi per me impercorribile.
#163
Tematiche Filosofiche / Re: Il "vuoto" ed il "nulla"
19 Ottobre 2024, 21:34:44 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Ottobre 2024, 21:26:32 PMOra sta da definire l'universo per l'elettrone.
il fondamento costitutivo dell elettrone è l'energia . Resta da identificare cosa intendiamo per energia.
#164
Tematiche Filosofiche / Re: Il "vuoto" ed il "nulla"
19 Ottobre 2024, 21:13:00 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Ottobre 2024, 20:43:04 PMnon mi sono spiegato completamente. L'universo è uno per l'elettrone. Eravamo partiti dall'elettrone e da ciò che ho detto a tal proposito. Penso tu abbia risposto pensando all'elettrone che abbiamo in comune...no?
In realtà con universo intendo lo spazio, la materia , l energia , le leggi naturali, le forze fondamentali e tutto quanto possa celarsi alla vista e agli strumenti dell osservatore pur facente parte del medesimo insieme . Tuttavia tu prendi in considerazione una particella talmente piccola da essere a metà strada fra l'esistere e non esistere per spiegare l'infinitamente grande.
Purtroppo devo dire che la particella in se non esiste, esiste in relazione ad altro che a sua volta esiste in relazione ad altro . Se si continua con l escaletion delle relazioni si arriva ad un certo momento specifico , dove materia e antimateria erano in perfetta simmetria. Cosa ha prodotto la rottura di simmetria fra materia e antimateria?
Durante la fase inflazionaria l'universo si trovava in una condizione di simmetria perfetta. Esso consisteva in uno spazio vuoto perfettamente omogeneo e isotopro. Inoltre, dato che la velocità di espansione era esattamente uniforme un istante di tempo era indistinguibile da un altro , in altre parole l'universo era simmetrico per inversione e traslazione temporale. "Era" non "diveniva" . La fine dell espansione fu la prima grande rottura di una simmetria; uno spazio vuoto privo di peculiarità si popolò improvvisamente di miliardi di particelle , rappresentanti un colossale aumento di entropia . Fu un passaggio assolutamente irreversibile , che impresse all universo una freccia del tempo che sopravvive fino al giorno d oggi.
Se uno è d'accordo con questa teoria, o con qualcosa del genere, bisogna credere che all inizio il creato non contenesse più o meno niente , una cosa era sicuramente presente, il calore. Il complesso universo che vediamo oggi si è evoluto un passo alla volta attraverso una sequenza di rotture di simmetria causate dal raffreddamento. Ogni passaggio è irreversibile e genera una gran quantità di entropia ma è anche estremamente creativo, nel senso che libera nuove potenzialità e opportunità che rendono la materia più organizzata e complessa.
#165
Tematiche Filosofiche / Re: Il "vuoto" ed il "nulla"
19 Ottobre 2024, 20:39:46 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 19 Ottobre 2024, 20:35:50 PML' universo è uno. Se ci fosse uno spazio fuori l'universo, quello spazio fuori, sarebbe sempre l'universo.


Che l'universo sia uno è un affermazione arbitraria, universo , unico -verso. Ma non possono esserci altri-versi? se no, su cosa si fonda tale radicale convinzione che non su la mera ragione ?