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Messaggi - Sariputra

#151
Mi sembra un'ottima idea!
Se poi i racconti non sono brevissimi si potrebbere suddividere in più post (un pò come i romanzi dell'ottocento che spesso venivano pubblicati a puntate sulle riviste).
Ovviamente senza esagerare!!
#152
Citazione di: bobmax il 09 Febbraio 2020, 14:33:19 PM
Citazione di: SariputraNon c'è niente che in definitiva (anche se non lo riconosciamo o non ne siamo del tutto consapevoli..) 'valga'. Tutto è fugace e passeggero: goditela più che puoi!..
Sì il nichilismo è il nulla valoriale. E non è che la necessaria conclusione a cui giunge il pensiero razionale, che considera se stesso fonte di Verità. L'interpretazione logico/razionale della realtà è in sé stessa nichilista. Il nichilismo è l'altra faccia della medaglia della razionalità. Spesso se ne è inconsapevoli, e allora è un nichilismo debole, che fugge pur di non affrontare se stesso. A differenza del nichilismo forte, come in Leopardi, di chi affronta lo sguardo della Medusa. Comunque sia, sono convinto che il nichilismo sia una sfida necessaria. Una sfida che ci costringe a ricercare noi stessi.

E' una sfida che volenti o nolenti si è costretti ad affrontare perché è lo spirito di questi tempi in cui viviamo. E' l'"aria" che si respira in giro. Ed è impossibile vivere senza respirare. La cosa che però mi sembra possibile fare è quella di scegliere se adeguarsi o non adeguarsi a quest'aria, pagandone ovviamente le conseguenze,in questo caso,dal punto di vista sociale...
Comunque ho una notizia buona: non siamo costretti in eterno su questo treno e a respirare quest'aria. Prima o poi arriva la stazione e si scende!  ;D
un saluto
#153
 cit.@Eutidemo:""...Quanto al fatto che tu avresti visto uno di questi alieni sull'Altopiano d'Asiago, il tuo racconto è davvero spassoso; ma non pensare che io possa essere tanto ingenuo da credere che tu possa parlare sul serio.

Lo so benissimo che Carnevale è alle porte; non ci casco!!!"

डिक !!!...Non te la si può fare proprio! Ma non scrivevi racconti di sf ?... ;D
#154
Tematiche Spirituali / Re:Quale Chiesa Cattolica?
09 Febbraio 2020, 00:47:46 AM
Citazione di: Lady Joan Marie il 06 Febbraio 2020, 18:32:10 PMLa chiesa cattolica deve esistere perchè è il Corpo Mistico del Cristo che l'ha fondata, e non adesso, ma a prezzo del sangue di santi e innocenti che hanno avuto fede in Lui!


Eh già! Cara Lady  Joan Marie, La Chiesa  è il «CORPO mistico di Cristo ". Unico, indiviso, visibile. Così si esprime papa PIO PP. XII nella sua enciclica famosa del 1943 (in piena guerra mondiale) "MYSTICI CORPORIS CHRISTI" ( ma Thérèse Françoise Marie Martin, dottore della chiesa, ragazzina adolescente,  lo aveva già detto prima di lui..):



"Che la Chiesa sia un corpo, lo bandiscono spesso i Sacri Testi. "Cristo, dice l'Apostolo, è il Capo del corpo della Chiesa" (Col. I, 18). Orbene, se la Chiesa è un corpo, è necessario che esso sia uno e indiviso, conforme al detto di Paolo: "Molti siamo un solo corpo in Cristo" (Rom. XII, 5). Né dev'essere soltanto uno e indiviso, ma anche concreto e percepibile, come afferma il Nostro Antecessore Leone XIII di f. m. nella sua Lettera Enciclica "Satis cognitum": "Per il fatto stesso che è corpo, la Chiesa si discerne con gli occhi" (cfr. A.S.S., XXVIII, pag. 170). Perciò si allontanano dalla verità divina coloro che si immaginano la Chiesa come se non si potesse né raggiungere ne vedere, quasi che fosse una cosa "pneumatica" (come dicono) per la quale molte comunità di cristiani, sebbene vicendevolmente separate per fede, tuttavia sarebbero congiunte tra loro da un vincolo invisibile.

Ma il corpo richiede anche molteplicità di membri, i quali siano talmente tra loro connessi da aiutarsi a vicenda. E a quella guisa che nel nostro organismo mortale, quando un membro soffre, gli altri si risentono del suo dolore e vengono in suo aiuto, così nella Chiesa i singoli membri non vivono ciascuno per sé, ma porgono anche aiuto agli altri, offrendosi a scambievole collaborazione, sia per mutuo conforto sia per un sempre maggiore sviluppo di tutto il corpo."

Ho messo in grassetto queste frasi perché mi sembrano importanti anche per l'oggi di questa istituzione secolare che sta attraversando un periodo di grave crisi.Questa "scambievole collaborazione" e  questo "mutuo conforto" sembrano carenti ( e gli effetti si fanno sentire..).

Ciao  :)
#155
Io ci andrei cauto ad inviare segnali nello spazio. Chi ci garantisce che gli eventuali riceventi siano pacifici? Pieni di sano disinteresse? Se somigliano a noi poi, famosi per rispettare le culture diverse dalla nostra...Comunque gli alieni sono già qui da migliaia di anni, si dice. La base è nel  fondo del Pacifico (mentre una più piccola, per l'UE, è sull'Altopiano dei sette comuni) e, ogni notte, quatti quatti, gli ufo spuntano luccicanti dalle acque e si disperdono nei cieli dove, avvistati da seri piloti professionisti, civili e militari, e da albatri solitari, piroettano in modo impossibile per le nostre conoscenze tecnologiche. Nelle piramidi sono ben raffigurati. Spesso rapiscono qualche ignaro terrestre e lo scrutano per bene. A volte lo liberano, altre volte se lo mangiano (le suocere, purtroppo, le liberano sempre, chissà perché..)...Quelli liberati raccontano di essere stati punzonati per bene (anche nelle parti intime...). Spesso questi fortunati rimangono con la temperatura corporea alta per sempre... Io ne ho visto uno di questi alieni sull'Altopiano d'Asiago. Mentre meditavo solitario una notte in un'abetaia ho sentito dei rumori e ho visto un essere di tipo umanoide (ossia con una testa e quattro arti..) sbucare dal folto e osservarmi per un attimo. Poi se n'è andato con un balzo incredibile, come provenisse da un pianeta con una gravità molto superiore alla nostra ( o con molle al posto delle zampe..)...
I russi poi amano sinceramente gli alieni. Il 6 luglio scorso, tra i prati e i fiumi di Vologdà ,un gruppo di bambini giurò di aver visto un essere giallo-nero, senza testa, con braccia lunghe fin sotto le ginocchia. L' umanoide vide una donna in rosso e, per qualche secondo, la fece sparire. Di più, i bambini, non vollero, o non seppero, aggiungere.
Speriamo solo che, così piccoli, non siano già dediti alle abbondanti libagioni di vodka di pessima qualità, tipiche di quelle genti, le cui ragazze, bellissime in giovinezza, si riducono poi prestissimo...si riducono in modo...beh! Lasciamo perdere.... :o
"Ci sono più cose in cielo e in terra, Eutidemo, di quante possa comprenderne la tua filosofia"... ::)
#156
@Phil
La domanda da me espressa @Vito Ceravolo era piuttosto chiara e si riferiva al "nichilismo occidentale" nell'accezione comune e non riferita ad un autore in particolare. Nichilismo nel senso come da me usato nel Topic "Civiltà Occidentale" che qui cito per esemplificare:

Il nichilismo moderno (diverso , che so, dal nichilismo foscoliano...) lo intendo personalmente come una sorta di mentalità largamente condivisa, maggioritaria. Lo troviamo nel tipo americano come nel consumatore compulsivo cinese o giapponese. Può essere visto come una conseguenza sia del tramonto di società fondate su valori ideali che una crisi del modello di sapere assoluto e omnicomprensivo che scaturiva da un razionalismo fideistico. Il nichilismo assume così attualmente i connotati dell'uomo consapevole della fine delle ideologie, e questo non sarebbe un dramma visti gli esiti novecenteschi di queste, se non che questa fine ha portato con sé anche la fine delle 'tensioni ideali' che le accompagnavano. La fine cioè della 'speranza'... Quale speranza? Quella di un umanità che possa/sappia/speri ancora di uscire dalla nevrosi egoistica e individualistica che l'opprime...
Il nichilismo made in West cerca di salvare la libertà, anzi formalmente sembra esaltarla, ma la relega nella sola sfera individuale come principio assoluto di autodeterminazione del singolo. Propugna dunque un relativismo generalizzato a livello etico. Distrugge il sistema valoriale precedente, ma non riesce  a proporne altri. Simile ad un medico che ti espone chiaramente la malattia, ma non sa darti una cura, se non dicendoti. "arrangiati, è un tuo problema"...
In senso massificato, comune si potrebbe darne , a mio parere, questa definizione:
La vita è semplicemente un'opportunità per sensazioni ed esperienze, in cui il carattere effimero primeggia.

Non c'è niente che in definitiva (anche se non lo riconosciamo o non ne siamo del tutto consapevoli..) 'valga'. Tutto è fugace e passeggero: goditela più che puoi!..
Oltre ad una riflessione teorica il nichilismo ha pure un risvolto 'tecnico'. La fine di ogni ideologia (politica o religiosa) ha creato uno spazio enorme al tecnocapitalismo che si ammanta, per i propri fini, di un' ideologia della scienza e della tecnica e se ne fa forte... Quindi impone un modello esistenziale basato sul dominio della sola razionalità strumentale che cerca di bypassare ogni domanda di senso.

Ritengo sia un uso in linea con l'accezione comune contenuta in Wikipedia e in treccani.
#157
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
08 Febbraio 2020, 12:55:46 PM
Ricordo che mio padre invece, anche lui per spiegarmi la politica yankee, diceva che i democratici erano simili ai nostri socialdemocratici; mentre i repubblicani erano una via di mezzo tra il Partito Repubblicano Italiano di Spadolini e il Partito Liberale Italiano...Stiamo parlando di Prima Repubblica ovviamente..
#158
In generale, quando non si fa una citazione specifica di un autore o di una filosofia, s'intende un termine nell'accezione comune che viene data. Per esempio, visto che il termine 'nichilismo', che è diventato motivo di discussione in seguito ad una mia domanda specifica a @V.Ceravolo in relazione ad un suo scritto qui linkato,  può avere diverse interpretazioni, s'intende tacitamente il suo senso comune che è: "Ogni posizione filosofica che concepisca la realtà in genere o alcuni suoi aspetti essenziali, dai valori etici alle credenze religiose, dalla verità all'esistenza, nella loro nullità."  Oppure: "Dottrina che si caratterizza per la totale negazione dei valori e dei significati elaborati dai diversi sistemi filosofici. " (diz.Treccani).
Se s'intende una diversa concezione, minoritaria o più specialistica, si è allora tenuti alla citazione de/degli autori o loro opere, a mio parere.
Se invece s'intende una personale originale interpretazione allora ritengo sia bene specificarlo.
In mancanza di citazioni , riferimenti specifici o interpretazioni personali s'intende sempre generalmente il senso comune dato, imho.
#159
@Bobmax
Sì, direi che il carattere di 'esistenza' è relativo ai fenomeni condizionati.  Se ci riferiamo ad un assoluto dovremmo, a mio parere, non 'etichettarlo' (de-finirlo) col carattere di esistenza e nemmeno con quello di inesistenza, esattamente come la negazione della coppia mutabile-immutabile. Questo perché il linguaggio tende sempre al dualismo. Quando parli di "Nulla" intendi, per esteso: "Nulla di condizionato"?...
Penso di intuire cosa intendi, ma usi un linguaggio quasi tipico del misticismo...(non che sia un difetto , ovviamente...mi piace questo lasciar intendere senza sentire la necessità continua di "de-finire"  :) ).
#160
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 13:57:01 PMCertamente, ma proprio per tale relatività non tutte le opinioni si equivalgono: un asino è reale, un asino volante è immaginario. La stesso gradiente è riscontrabile tra una pistola vera e una giocattolo. Con la pallottola reale a fare la differenza razionale. E pure metafisica, se vogliamo.


Il tuo ragionamento avrebbe senso se il presunto assoluto fosse un fenomeno condizionato come tutti gli altri (come un asino). Ma non essendo un fenomeno condizionato non puoi dimostrarne empiricamente (scientificamente) l'esistenza. Un asino volante ha delle caratteristche condizionate,  immaginabili,  pertanto possiamo dimostrarne l'inesistenza. L'assoluto non lo puoi immaginare e neppure falsificare.
#161
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 12:50:02 PMDio è concettuale, ipotetico, non reale. E tale rimane anche se il concetto umano che lo evoca si traduce in azione reale. .

E' semplicemente una tua opinione questa, non una dimostrazione. Opinione relativa... ;D
#162
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 12:13:16 PM
Citazione di: Sariputra il 07 Febbraio 2020, 12:02:14 PM
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 11:57:00 AMAppunto, quindi l'assoluto non esiste. Vince chi legge meglio il reale. Ma deve continuare a rileggerlo per continuare a vincere, perchè il reale si - e ci - trasforma.
Può esistere un assoluto che ti dà un senso e poi "devi continuare a rileggerlo [e riempirlo di significati] per continuare a (vincere? Meglio vivere direi..), perchè il reale si - e ci - trasforma". Perché no? ::)
Sul piano concettuale sì, ma non su quello reale.

Sia sul piano reale che su quello concettuale. Se credo in Dio, come esempio di assoluto, devo riempire di significati il mio crederci e non semplicemente dirlo. Quindi dal piano concettuale, nelle scelte di ogni giorno, passo giocoforza in quello reale... :)
#163
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 11:57:00 AMAppunto, quindi l'assoluto non esiste. Vince chi legge meglio il reale. Ma deve continuare a rileggerlo per continuare a vincere, perchè il reale si - e ci - trasforma.


Può esistere un assoluto che ti dà un senso e poi  "devi continuare a rileggerlo [e riempirlo di significati] per continuare a (vincere? Meglio vivere direi..), perchè il reale si - e ci - trasforma".

Perché no?  ::)
#164
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 11:52:29 AM
Citazione di: Sariputra il 07 Febbraio 2020, 10:52:12 AM
Citazione di: Ipazia il 07 Febbraio 2020, 10:49:39 AMNon esiste il nulla e non esiste l'assoluto. Esiste il reale. Spiace sia difficile inventarne uno di nuovo, visto che ne facciamo parte da qualche miliardo di orbite terrestri intorno al sole, e che le nostre possibilità di modificarlo sono assai relative. Su quel margine relativo ci stiamo dando da fare. Compito non meramente ancillare della filosofia è dare un senso alla realtà, seguendone il divenire e individuando le persistenze. Le quali possono, con tolleranza sperimentale, divenire costanti, quindi fondamenti di paradigmi esistenziali.
Quindi il reale ( materiale in questo caso) è l'assoluto?
No, perchè è aperto, mobile, e l'episteme ne deve seguire le trasformazioni per restare tale. Non c'è un sapere per tutte le stagioni, nè sui fondamenti nè sui paradigmi.

Nessun sapere è "per tutte le stagioni". Anche se ti dai un senso,  sei poi sempre chiamato a riempirlo di significati.
#165
cit.@iano: Ci sarà sempre qualcosa che sfugge alla nostra coscienza/conoscenza.
Sfugge , ma non perché l'insondabilita' sia un suo attributo , così come la coscienza non è una necessità ineludibile e men che meno una meta.
Come vogliamo chiamarlo questo qualcosa?
Assoluto?



Lo chiamerei semplicemente "ciò che non si conosce". Relativo o assoluto , in questo caso, non c'entrano nulla.

Ambedue le posizioni affermano che non si conoscono tutti i fenomeni... :)

Non ritengo si possa attribuire all'assoluto il carattere di 'immutabilità',che è semplicemente una concezione astratta data dal concetto di 'mutabilità'. L'assoluto, sciolto cioè dai legami, non può giocoforza essere  definito né mutabile né immutabile. "immutabile" ha un carattere di vincolo che non lo renderebbe più 'assoluto'...