Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#151
Tematiche Spirituali / Re: La legge della parola
11 Gennaio 2025, 21:46:30 PM
C'è un altro punto debole in questa lettura che è un punto debole che Recalcati condivide con una grande fetta del pensiero occidentale, ovvero il potere della parola, la sua legge. La parola invece di essere un semplice artificio (o meglio l'artificio per eccellenza) diventa il fulcro del mondo. La mappa è il mondo. In ciò, ovvero in questa centralità del "verbo", della "parola del Signore" si assiste all'artificialità delle relazioni fra uomini e divinità ma anche fra uomini. Il monoteismo fondato sulla parola allora non è altro che il sopravvento dell'emisfero sinistro sul destro, della classificazione e della potenza della descrizione del mondo rispetto al mondo sottostante. Ed in effetti questo è stato il motore del successo dell'Occidente, o almeno uno di essi, ma a quale prezzo? Il prezzo sta nell'aver misconosciuto la reciprocità e lo sguardo affettivo, che rischia di incrinare il potere della legge, poiché il suo sguardo è olistico, mentre la parola inevitabilmente separa.
#152
Tematiche Spirituali / La legge della parola
11 Gennaio 2025, 18:07:41 PM
M. Recalcati, da tempo cerca il collegamento fra Bibbia e psicoanalisi. In un suo testo recente, il Dio biblico è rappresentato come il senso del limite. Dio, nell'atto della creazione separa l'uomo dalla natura, poi da sè stesso e infine lo mette in guardia da non desiderare di essere lui stesso Dio. In questa analisi molto ben scritta, Dio assume le sembianze del "principio di realtà", il senso del limite, l'accettazione del Due come principio organizzatore del mondo, contro la tentazione sempre presente di organizzarlo attraverso l'Uno, definito da Recalcati come l'ingresso della violenza nella vita umana.
Questa interpretazione mi ha fatto pensare come si possano plasmare e rielaborare le storie bibliche. In sostanza Dio, l'Uno per eccellenza, ci istruisce della necessità di fare i conti con la molteplicità del mondo e delle sue relazioni.
Pertanto l'estrema perversione è quella di attaccare Dio, perché si crede di essere come lui, abolendo ogni differenza.
Il nocciolo del discorso è qui. Accettare la differenza è fondamentale, ma nel momento in cui tale differenza diventa indiscutibile tanto da definire il principio di realtà contro l'azione allucinatoria, si ripropone l'insuperabilità dell'Uno, che invece sarebbe propriamente lo scopo della divinità, protesa verso l'affermazione del molteplice.
Insomma una interpretazione "audace" come minimo, che però propone la possibilità di volgere uno sguardo divergente rispetto a quello usuale.
Psicoanaliticamente è "l'interdizione del Padre", che si impone al figlio e che se avviene nei giusti termini realizza la civiltà umana. L'ultima domanda che pongo è però sé questo necessario passaggio divino, come fondamento della civiltà non debba oggi essere superato verso un modello che non racchiuda in sé le notevoli contraddizioni presenti nel testo biblico. A Recalcati posso concedere che vi sia una possibile interpretazione secondo la sua direzione, ma essa non è l'unica. Del resto, forse anche questa molteplicità di interpretazioni possibili rendono il concetto di un Dio molto meno monolitico di quello tramandato dalla teologia mainstream.
#153
Come hai ben scritto, bisogna intendersi sul concetto di "etnico" che può avere un significato solo culturale, visto che la estrema mobilità di homo sapiens, negli ultimi 10.000 anni, non ha reso possibile la creazione di sottospecie (o razze distinte) a livello genetico. Hanno fatto anche degli studi in proposito (cfr Barbuiani e Cavalli Sforza) dai quali discendeva che vi erano spesso più differenze genetiche tra due vicini di casa di Bologna che fra un abitante di Sydney ed uno di Beirut. Le uniche differenze geniche di un certo livello riguardano le popolazioni bianche che hanno un residuo di Neanderthal e alcune popolazioni asiatiche che hanno un residuo di Denisova, che le rendono più in grado di vivere in ambienti di alta montagna (con poco ossigeno).
A livello di culture, invece l'Italia è geograficamente un ponte fra nord e sud e fra est ed ovest. Ha una invidiabile posizione strategica ma proprio per questo le culture che l'hanno vissuta sono tantissime dalla fine dell'impero romano d'Occidente e questo ci dà tante fisionomie completamente diverse e sorprendenti come i biondi e alti discendenti dei normanni siciliani.
#154
Mario Pastore, si aggiorni. Ciò che lei riferisce rispetto alla teoria evoluzionistica è  quello che si teorizzava cento anni fa. Nessuno parla più di anelli mancanti, visto che la teoria evoluzionistica non deve giustificare una evoluzione verso livelli sempre maggiori di complessità ed intelligenza. Questo è ciò che ci fa credere il nostro narcisismo. Comunque capisco l'attacco. È probabilmente la ferita narcisistica più grave fatta all'uomo. Pensarci della stessa qualità di tutti gli altri esseri viventi è spiacevole per chi crede di essere fatto di una sostanza diversa e più nobile. Comunque si dia pace. L'evoluzionismo al momento, ha la stessa evidenza teorica del gravitazionismo o dell'orbita della terra intorno al sole ( che poi è la stessa cosa).
#155
Percorsi ed Esperienze / Re: Osteria Abisso
08 Gennaio 2025, 21:55:11 PM
È già passato un anno dall'ultima volta, Conrad. Nessun avventore eppure tu continui ad aprire il locale. Senso del dovere, abitudine, desiderio di riparare il mondo, attraverso "quello che è sempre stato"? Hai tolto la foto di Lukacs e l'hai sostituita con quella di Di Caprio. Avrei scommesso in una foto di qualche brigantino appollaiato a Saigon...evidentemente anche gli scrittori cambiano se vengono assunti come barman in una osteria che esiste solo in un forum.
Comunque sono passato di qua per dirti una frase che non sapevo bene dove piazzare. In fondo non significa nulla, se non tirare una frecciatina a tutti gli eruditi psicoanalisti post-freudiani.

"Passare dai commentatori ai classici — ha scritto il filosofo Paolo Rossi — dà sempre un senso di sollievo quasi gioioso. È facile provarlo. Basta prendere in mano un testo di Freud dopo aver letto un gruppo di pagine di Lacan. Sembra di aprire una finestra in una stanza piena di fumo".

Un boccale di birra scura, Conrad.
#156
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
08 Gennaio 2025, 09:02:05 AM
Non è una questione di vaneggiamenti ma di significato da dare al termine "reciprocità". Il collegamento che fai tu è un collegamento concreto: azione-reazione, oppure merce-denaro. È il classico mondo di singoli individui che non si rapportano altrimenti che rispetto alla loro forza e alla loro potenza. La reciprocità della regola aurea è invece un messaggio etico, lo stesso che dentro ogni bambino fa dire "non è giusto", perché il trattamento imposto è diverso. Nel primo caso ogni individuo è solo e sottoposto esclusivamente agli ingranaggi del diritto positivo. Nel secondo caso si impone all'attenzione qualcosa in più (ma anche in meno, ad essere pignoli), ovvero il "dilige et quod vis fac", elaborato attraverso alcuni principi, che prima di essere religiosi sono neuro-affettivi. 
#157
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
08 Gennaio 2025, 08:12:51 AM
È antropologicamente interessante l'interpretazione della regola d'oro da parte di Anthony, così come è interessante la sua affermazione che se ci sono altre interpretazioni a lui non interessa. In sostanza la reciprocità funziona solo negativamente. La legge del taglione è reciprocità ma l'augurio che sia fatto agli altri ciò che sia fatto a me no. Questa reciprocità evidentemente è posta in un luogo di santità irraggiungibile dal comune mortale. Ma in realtà questa asimmetria nasconde, ancora una volta, come l'ideologia capitalista abbia intossicato i rapporti umani.
#158
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
07 Gennaio 2025, 17:46:23 PM
CitazioneQuando una folla prende una persona per linciarla é convinta di realizzare un principio di giustizia, esattamente come facevano gli ebrei nell'episodio dell'adultera.
Era ed è tuttora una forma di diritto esercitato dal basso. Non era e non è una avocazione dal basso del diritto penale. Attualmente è presente nei paesi mussulmani che praticano la sharia. La lapidazione spesso è regolamentata attentamente (grandezza delle pietre, chi lancia per primo, che tipo di reato è punito...). Trattandosi di una pena capitale che comporta la partecipazione degli astanti, spesso degenera. Nel medioevo siamo riusciti a far di peggio con il sistema delle ordalie.
#159
La mala gestione nasce dalla prospettiva che i delinquenti stranieri siano espellibili. Tra l'altro, se la logica è questa perché non espelliamo anche i cittadini italiani, loro non fanno un male ai loro simili, alla concezione che hanno all'estero dell'italiano, "mafia-spaghetti-baffi neri"? Uno straniero non tornerà mai indietro se non costretto con la forza con costi alti e logistica infernale. Uno straniero preferirà fare nuovi reati piuttosto che tornare indietro perché sa che finché commette reati, perlomeno è obbligato a restare sul territorio nazionale per espiare la pena. E per uno straniero non c'è paragone fra espiazione pena con rientro in patria (pena gravissima) ed espiazione pena in galera in Italia (pena meno grave).
Inoltre la delinquenza si tratta proprio perché chi commette un reato non è per questo destinato a commetterli per tutta la vita (vedi en passant, per gli amanti della legge, l'art. 27 Costituzione). I migranti inoltre sono il contesto perfetto per concentrare su di loro il malcontento di quelli che in un recente studio sono stati definiti i "piccoli bianchi", cioè gli indigeni poveri. Su questo conflitto fra sottoproletari gioca la politica, gioca l'economia, gioca perfino la parte corrotta del terzo settore e delle ONG (ebbene si, anche li ci sono persone poco raccomandabili). Potrei anche fare l'elenco dei ragazzi che incontro con il cappello da imbianchino o il grembiule da fornaio, che incontro per caso. Risultati tra l'altro ottenuti con risorse sempre più scarse. Una politica dell'espulsione, oltre ad essere stupida e violenta è anche antieconomica, perché un soggetto che fa il delinquente per tutta la vita, potrà essere un meccanismo consolatorio per i "piccoli bianchi" ma ha dei costi sociali ed economici altissimi.
Come si risolve il tutto. Ad esempio dicendo che le tasse non sono il male e tutti le devono pagare, non i soliti fessi. Dicendo che tutti devono fare la loro parte, perché siamo tutti connessi e il nostro benessere deve essere condiviso. Purtroppo il denaro, che è stato per secoli un ottimo antagonista del potere autoritario, è ora nel suo splendore monocratico, il principio tossico di ogni rapporto umano. E paradossalmente, i migranti lo apprendono subito, intossicandosi di valori materiali che non possono avere, ma che l'ideologia occidentale dice loro "se non te li puoi permettere sei un perdente, e ti meriti la vita che fai". Insomma le questioni sul tappeto sono leggermente più complesse dei centri di detenzione in Albania. Si crede che il tumore possa essere estirpato e trattato chirurgicamente, ma il tumore ormai è in metastasi.

Il termine "piccoli bianchi" è stato coniato da Houria Bouteldja, in "Maranza di tutto il mondo unitevi", Derive-Approdi, 2024. Ve lo consiglio per aprire la mente e anche per vedere le differenze fra l'immigrazione in Italia e l'immigrazione in Francia (differenza che ci ha finora preservato dalle numerose stragi commesse in Francia).
#160
La cosa impressionante di tutto ciò è che idee aberranti non provengono da ceti medio-bassi ma da persone con una certa istruzione di base. Certe affermazioni invece non sfigurerebbero se dette dalla casalinga di Vigevano.

Citazionepoi c'é un altro aspetto, il professionista é comunque una figura istituzionale, e gli immigrati sanno che se appaiono bene nei suoi confronti ne avranno un vantaggio, per cui lo fanno "fesso e contento", come dicono a Napoli.
Ma sei serio? Tu non sai neanche lontanamente di quello che parli. Ora basta, continuate pure e procuratevi pure un bel coltello per collezionare scalpi.
Altra postilla: a me o arrivano 1 o 1000 stranieri mi pagano esattamente lo stesso, con la differenza che con 1 farei la bella vita mentre con mille devo girare come un palla. Quindi mi farebbe non comodo, ma comodissimo che non arrivi nessuno in Italia. Evidentemente certe persone hanno il cervello annebbiato dal profitto e non riescono a capire che ci si può muovere anche con altre motivazioni.
#161
CitazionePer i tuoi obiettivi, fondamentalmente quello di salvare il mondo, possibilità reali non ce ne sono.
E quindi diamo per scontato che il mondo non si salva. Mi piace quando il capitalista getta la maschera ed imbraccia il fucile.

CitazioneChi segue un dato iter in un dato paese estero, è dimostra di non essere dannoso, anzi utile, può certamente entrare. Per chi invece si affida all'illegalita non ci deve essere tolleranza, chi sale sui barconi deve sapere che chiunque lo fermerà lo riporterà nel luogo dal quale é partito.
Ma in che mondo vivi? Lo sai che entrare legalmente in Italia è appannaggio di chi non ha problemi, tipo gli altri europei? I livelli di ingresso per entrare sono sempre più bassi e legati a richieste che dovrebbero partire dall'Italia. Un sistema insulso e che produce necessariamente illegalità. Oltre a illegalità produce l'ingresso spropositato di minorenni, poiché i minorenni non possono essere espulsi e se sono furbi abbastanza riescono a regolarizzarsi. Per gli altri c'è la trafila del lavoro in nero per qualche anno, finché si è ragionevolmente certi di avere a che fare con un soggetto trattabile e quindi parte la trafila della regolarizzazione gestita da ogni Questura come se fosse una repubblica autonoma.
Rispetto al riportarlo da dove è partito, si tratta di flatus vocis. Uno parte dalla Nigeria e arriva in Italia. È irregolare. Viene scoperto e imbarcato su un aereo di linea per la Nigeria. Davvero credi che sia possibile? Intanto il nigeriano, come prima cosa fa sparire il passaporto, ammesso che lo si identifichi, occorre che vi siano dei trattati per il rientro nel paese d'origine. Di solito il nigeriano a questo punto fa ricorso perché ritiene che il suo rientro possa essere pericoloso per la sua vita. Si apre allora un processo, con almeno due gradi, che può durare diversi anni e nel frattempo il nigeriano ha pieno titolo nel restare in Italia. Ammettiamo di arrivare al respingimento. Occorre creare una scorta, un volo speciale con la certezza che il nigeriano prima o poi tornerà, a meno che, nel frattempo, esasperato non abbia sgozzato qualcuno o si sia fatto sparare dalla polizia.
CitazioneIn molti paesi dell'area subsahariana, invece, campeggiano i cartelloni con la scritta: "venite in Italia, é tutto gratis", messi lì dai mercanti di uomini.
Ma per favore.
Citazionel'immigrato accusato di un reato con adeguato livello probatorio non va neanche sotto processo, viene accompagnato fuori dalle frontiere, non necessariamente nel paese dal quale proviene, dipende dalle possibilità date dagli accordi internazionali, é necessario trovare cioé paesi che facciano comunque da valvola di sfogo e accettino, naturalmente adeguatamente remunerati, di prendersi gli indesiderati.
Accidenti, che competenza. Quindi una persona che non è stata condannata ma ha già un "adeguato livello probatorio" può subire una misura amministrativa. Ma quale stato di diritto può ammettere un pasticcio simile? Persino gli USA hanno dovuto creare le loro prigioni extra-legali fuori dal territorio nazionale.
Poi sui paesi che se li pigliano un tanto al chilo, abbiamo già visto l'esperienza con l'Albania.
In realtà qui abbiamo a che fare con la falsa coscienza dell'europeo che predica l'uguaglianza, la libertà d'impresa, la meritocrazia ed altre baggianate simili, salvo poi scoprire che c'è sempre qualcuno più uguale degli altri, come nella Fattoria degli animali.
Detto questo, non sono certo favorevole al liberi tutti, al "volemose bene". Vorrei però delle soluzioni applicabili.
#162
Continuo ad aspettare risposte su progetti e strategie applicabili, che non sia la solita Geremia per mettere contro poveri italiani contro poverissimi stranieri (su in alto intanto si gode). Sugli atteggiamenti razzisti non ho nulla da replicare (perché la tua risposta Anthony è profondamente razzista).
#163
Chiedo di nuovo. Qual'è l'alternativa seria, concreta (che poi vi smonto in poco tempo, se me ne offrite una debole)?
#164
Io non riduco il problema a paletti penali. Io cerco di essere realista e se c'è una cosa che mi  è lontana è proprio l' ipocrisia. Mi spiace che tu, dopo avermi conosciuto di persona pensi che io, deliberatamente, sia ipocrita. In ogni caso è il solito vecchio trucco. Quando non si sa cosa rispondere sull'argomento, si attacca l'antagonista. Sulle risorse ce ne sono anche troppe, basterebbe fare una politica anti-evasori, premiare davvero il merito, implementare seriamente tutta l'informatica nel settore pubblico, sviluppare seriamente tutti i processi formativi. Ma non è solo una questione di risorse. Mi piacerebbe che sia così. È proprio una questione intricata di perdita di identità per i processi di globalizzazione, arretratezza culturale, fine di modelli universalistici sia di destra che di sinistra. Inoltre la mia è una posizione sostanzialmente pragmatica. Altrimenti elencatemi le alternative, concrete, fattibili, non il solito "aiutiamoli in casa loro", perché se c'è un messaggio ipocrita è proprio questo.
#165
In che cosa consisterebbe la mia ipocrisia, Inverno? Per caso sul fatto che condanno solo i patriarchi nostrani? Non mi sembra. Non posso scendere troppo nei particolari per motivi di privacy ma ti assicuro che il ragazzo di cui ti ho parlato ha scontato i suoi peccati. Il problema è davvero la distanza culturale fra sistemi molto diversi. Talvolta le madri denunciano i figli perché pensano che arriva il brigadiere e da una tirata di orecchi al figlio e tutto finisce lì. Invece scoprono che si mette in moto una macchina pesante che travolge l'intera famiglia, poco in grado di capire e che interpreta i processi di tutela contro i figli violenti come se fosse una persecuzione razzista. In ogni caso ricambio la critica. Se io sono ipocrita tu sei stereotipato, visto che anche gli italiani, anche millenials non si tirano indietro certo a gareggiare nel campionato "patriarcato" con i maghrebini e spesso vincono facile ( del resto l'Italia è il paese con una cultura variegata in cui sono presenti già in origine molti tratti mussulmani).