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Messaggi - Jacopus

#151
Tutto ha un costo. La visione idilliaca dell'uomo primitivo è romantica ma ingenua. Vita media 30 anni. Vita trascorsa  nella continua paura di essere azzannati da leoni, Jene, orsi. Inesistenza di presidi medici. Una semplice ferita o una frattura diventavano mortali. Tutta la vita da svegli trascorreva nella ricerca di cibo per sé e il proprio gruppo. Il tempo libero era limitatissimo. Impossibilità di lavarsi quotidianamente. Possibilità molto elevate di essere uccisi dalla tribù rivale e così via.
#152
Attualità / Re: Trump's Alzheimer
25 Marzo 2025, 16:42:12 PM
Citazione di: Ipazia il 25 Marzo 2025, 16:18:45 PMAlzheimer chi ignora o finge di ignorare che il buffone ucraino ha congelato le elezioni e messo fuorilegge partiti e stampa di opposizione. Il che sovviene esperienze giustamente definite dittatoriali del secolo scorso
La stessa patologia la soffre chi "dimentica" che sull'altro lato della barricata combatte un campione olimpionico di "lancio dell'oppositore dalle scale".
#153
Tematiche Spirituali / Re: "Ateismo cristiano"
24 Marzo 2025, 08:42:58 AM
La fonte è proprio nella biologia umana e dei mammiferi più in generale, ovvero negli stati affettivi di base, come la cura della prole, il desiderio sessuale, la sofferenza per l'isolamento, il gioco. Questi stati affettivi sono fondati nelle strutture più antiche del cervello. A quel livello siamo esattamente come i lupi o gli scimpanzè, il cui comportamento "etico" non è assente ma è molto limitato. Più si allargano le parti del cervello superiori, la neocorteccia, il nostro comportamento si svincola dagli automatismi istintuali e apprendiamo sempre più per imitazione culturale. In questo nuovo contesto sicuramente le idee religiose possono avere un grande valore etico ma anche idee non religiose possono avere la stessa funzione. Il socialismo, al di là dei suoi risultati storici è fondato su importanti valori etici così come le teorie anarchiche o il concetto hobbesiano di Stato.
In altre parole, la neocorteccia è stato un acceleratore dell'evoluzione, poiché per raggiungere un obiettivo evolutivo bastava l'apprendimento culturale, senza più aspettare il salto genetico, come accadeva in precedenza. Ed è anche qui che risiede il conflitto bene-male, poiché essendoci parzialmente svincolati dalla natura e dalla filogenesi, possiamo apprendere anche il male e "raccontarcelo" come bene. Per questo la religione non ha alcun plusvalore etico rispetto ad un soggetto che si è emancipato da essa, ma può averlo per soggetti deboli o che hanno appresso modelli di sopraffazione e prevaricatori. Non a caso molti soggetti devianti, trovano un loro equilibrio attraverso la religione. Purtroppo, i benefici delle religioni sono spesso controbilanciati da effetti patologici, come il famoso "stato di minorità" o la censura di ogni pensiero non ortodosso, o anche, last but Not least, la concezione paranoica e scissa del mondo (i buoni e i cattivi).
#154
Percorsi ed Esperienze / Re: Raduno filosofico 2025
24 Marzo 2025, 08:19:58 AM
Ciao Inverno. Intanto grazie per l'ospitalità "non ligure" che dimostri. Ho qualche possibilità per settembre ma vediamo se c'è qualche altro interessato.
#155
Tematiche Spirituali / Re: "Ateismo cristiano"
23 Marzo 2025, 20:38:35 PM
Duc. Non hai però risposto alla mia domanda. I tanti atti di altruismo compiuti dai non credenti da cosa derivano, visto che per loro tutto è concesso e, teoricamente, dovrebbero essere dominati dalla sete di potere, avere ed apparire? Dalla tua risposto sembra quasi di capire che gli atei "buoni" siano degli inconsapevoli credenti, o sbaglio? Quello che contesto è proprio il principio di fede che non ha nulla a che fare con l'etica umana. Posso fare a meno di Dio e pensare che sia comunque necessario rispettare la regola aurea. A me piace il motto di Agostino, Dilige et quot vis fac. Un motto che va oltre la fede, per stabilire cosa è giusto fare.
#156
teoria interessante e che ha un innegabile fondo di verità, ma andrebbe completata attraverso una precisazione, ovvero che le percentuali 20-20-60 non sono universali, ma storicamente determinate. In certe società potrebbero essere (e sono) 10-10-80 ed in altre 30-30-40. Penso che la democrazia come valore si realizzi in modo più completo laddove i santi e i pirati (ed eventualmente anche i monaci e i mercanti) sono nelle percentuali più alte possibili. Ovviamente nelle società vi sono forze che spingono invece in senso contrario, perchè un "parco buoi" amorfo è sempre meglio di un concorrente nel "torneo delle ideologie". La democrazia perfetta è quella dove la maggioranza amorfa non esiste, ma si tratta evidentemente di un ideal-tipo, poichè nessuno è in grado di sapere tutte le conseguenze di scelte tecniche come l'applicazione dell'energia nucleare, o della legalizzazione dell'eroina. Partecipare alla vita politica in modo attivo da parte del maggior numero di soggetti, che siano contemporaneamente abbastanza qualificati per esprimere una valutazione su argomenti complessi, è la base di appoggio di ogni democrazia sana.
#157
Tematiche Spirituali / Re: "Ateismo cristiano"
22 Marzo 2025, 23:32:01 PM
Tra l'altro il fatto che un ateo accompagni la madre a messa come si concilia con questa legge del "tutto è permesso, senza Dio"? Lo posso interpretare con un tutto è deciso dall'uomo, sia nel bene che nel male? Oppure la mia decisione, presa al di fuori di ogni considerazione divina, è comunque malvagia e quindi riprovevole?
#158
Tematiche Spirituali / Re: "Ateismo cristiano"
22 Marzo 2025, 23:24:17 PM
Citazionesenza Dio tutto è permesso
Questa affermazione famosa non l'ho mai capita del tutto. Cosa significa esattamente? Chi non crede in Dio fa quello che vuole? Si comporta da criminale? È un pedofilo? Si ubriaca? Senza contare che questa visione riduce Dio ad una sorta di poliziotto celeste. Insomma se ci comportiamo con senso morale e morigeratezza lo dobbiamo a Dio che "non ci permette il tutto è permesso?".
In questi giorni sto accompagnando mia madre alla messa della domenica. Confesso che lo faccio con lo spirito dell'antropologo ma anche perché so che a mia madre fa piacere e lei ora fa fatica a muoversi da sola. Ebbene nel corso della predica, il sacerdote parte con il discorso dell'uomo che è corrotto "ab origine" e che solo riscoprendo o scoprendo la religione (cattolica) può riparare (almeno in parte) quella corruzione originaria. Mi sembra lo stesso discorso strampalato. Insomma, accetto il discorso che Dio ci ha creati liberi di scegliere, ma che poi abbia anche inserito un handicap per vincere facile (l'uomo corrotto filogeneticamente da Dio stesso, che ci ha creati), questo esula dalle mie capacità razionali e dovrei assoggettarmi quindi al "credo quia absurdum", che però rifiuto essendo un credente della Chiesa Illuminista di rito kantiano.
#159

Parabola laica: può accadere che un fico generi fichi secchi a causa di un germe, di un parassita che si diffonde e infesta quel fico, rendendo normale l'esistenza (precaria) dei fichi secchi. Bisogna pertanto individuare il parassita responsabile, altrimenti non ci saranno mai frutti. Al contrario ci sono frutti appariscenti e rigogliosi che però sono velenosi (attenzione: è una metafora che va letta metaforicamente, con i pregi e i difetti delle metafore).
#160
Tematiche Culturali e Sociali / Re: RUSSIA
21 Marzo 2025, 13:17:20 PM
Ma scusami Aurea. Cosa proponi in questo post? Una specie di coro in cui tutti elogiamo la santa Madre Russia. Tu hai detto la tua ed io dico la mia. Tra l'altro i miei aspetti positivi (così come quelli di uno stato) non sono mai indipendenti dagli aspetti positivi degli altri (così come degli altri Stati). Non siamo monadi e neppure gli Stati lo sono. Che la Russia sia una grande nazione non lo metto minimamente in dubbio, che abbia delle qualità neppure ma ha anche dei grandi difetti. Primo fra i quali una certa tendenza al dispotismo, che dura ininterrottamente da diversi secoli.
#161
Tematiche Culturali e Sociali / Re: RUSSIA
21 Marzo 2025, 11:23:43 AM
La Russia può essere definita in molti modi, come l'Italia e come ogni nazione. Anche una singola persona può essere definita in molti modi, figurarsi uno stato. Basta leggere Dostoevskij o Gogol per innamorarsi della Russia. Ciò non toglie che esiste un respiro lungo della storia e la Russia è dalla parte della Persia, in questo respiro lungo, e noi dalla parte della Grecia, pur con gli inevitabili ribaltoni, per cui in certi periodi siamo stati più simili alla Persia che alla Grecia e la Russia, al contrario, più simile alla Grecia che alla Persia. Ma la tendenza, la media della popolazione permette di fare questo tipo di distinzione, che proviene dalla storia culturale complessiva delle singole nazioni. Nietzsche avrebbe molto da insegnarci in questo senso (ed anche Braudel).
Insomma, qui da noi, circostanze di persone avvelenate o cadute accidentalmente dalla scale perchè protestano contro il governo, avvengono molto di rado. Ci rimediamo in compenso una linea politica frammentata, mentre in "Persia", si respira maggiore coerenza politica: basta non alzare troppo la cresta e non scandalizzarsi se gli omosessuali vengono derisi o se qualche generale viene irradiato con il plutonio.
#162
Presentazione nuovi iscritti / Re: Buonasera
19 Marzo 2025, 21:48:57 PM
Bentrovata. Hai un nick molto bello e filosofico.
#163
"Resilienza" è in effetti un termine abusato, che ha perso gran parte del suo peso ermeneutico (scusate il parolone) perchè è stato inflazionato. Non si trova nei testi didattici con molta o nessuna frequenza perchè è collegato agli studi sul trauma, che hanno avuto un grande sviluppo negli ultimi 20 anni (Cyrulnik è uno degli autori più citati in questo ambito). Oltre ad essere un termine abusato può essere anche un termine manipolatorio, come dire che se si è "resilienti" si può affrontare qualsiasi avversità e se non sei resiliente è "colpa tua", (un pò come essere povero, ma a livello mentale). Rispetto alle dichiarazioni di Koba non capisco perchè l'assenza dai testi universitari sia concepita come prova a disfavore, mentre la citazione di altri testi (quelli citati da Phil) dove si parla di "resilienza" non sia concepita come prova a favore, proponendo un generico appello alla libertà e alla libera esposizione delle proprie idee. Per carità si può fare anche questo, ed effettivamente può essere un bell'esercizio di libertà, ma, mutatis mutandis, siamo sempre nani sulle spalle di giganti, e di questi tempi dove sono di più i nani che si atteggiano a giganti, preferisco chi fa qualche riferimento a studiosi che hanno maneggiato la materia per decenni, a chi pensa di essere libero di raccontare baggianate.
In secondo luogo però, penso che se a livello epigenetico possiamo ereditare particolari predisposizioni a manifestare ansia, paura, o impulsività, allo stesso modo credo che sia possibile ereditare anche una più raffinata capacità di resistere alle avversità della vita. Anche se il miglior antidoto alle avversità è quella che Winnicott definiva la "pentola d'oro" delle cure genitoriali. Gran parte della nostra resilienza nasce da lì. Chi ha avuto la fortuna di avere genitori amorevoli e comprensivi, presenti e protettivi, avrà sempre una riserva di senso da adoperare nei momenti difficili della vita. Mi scuso anticipatamente con Koba per aver citato Winnicott, invece di far parlare liberamente il mio cervello.
#164
Attualità / Re: Individualismo
08 Marzo 2025, 18:10:26 PM
Individualismo e collettivismo sono una diade difficilmente giudicabile in modo netto, stabilendo, ad esempio che il collettivismo è "buono" e l'individualismo "cattivo". Basti un esempio: attraverso l' individualismo si tutela la singolarità di ogni soggetto. Se io ti vedo come individuo unico e irripetibile, ti considero in un modo diverso rispetto ad una concezione collettivista, dove sei "uno dei tanti". Il collettivismo, a sua volta, può cadere in pericolose perversioni, prima fra tutte la difficoltà di emergere e di sentirsi creativi e innovativi, perché schiacciati dalle esigenze della collettività. Ma è vero anche il contrario, chi attraverso l' individualismo giustifica i suoi comportamenti parassitari spacciandoli per meriti. Penso che le migliori società siano quelle che riescono a bilanciare queste due opposte spinte comportamentali dell'uomo. Detto per inciso, sono due spinte comportamentali che sono inscritte anche nella fisiologia del nostro cervello, essendo l'emisfero sinistro e destro, specializzati l'uno nella individuazione e l'altro nel collegamento con il tutto. Specializzazione e conseguente bilateralismo che condividiamo con tutti i mammiferi, e che ha una ragione evolutiva. Infatti la tigre, il gatto, il castoro ecc. devono contemporaneamente mantenere l'attenzione su un compito delimitato (emis sx) ma anche sull'ambiente (emis dx). Inoltre abbiamo iscritti anche stati affettivi profondi, come la cura, la ricerca, la cooperazione sociale che ci ha resi la specie animale (dal successo straordinario in termini evolutivi) che siamo.
Essendo però il nostro cervello più "plastico" che "pre strutturato", istruzioni sociali pro-individualismo lo modificano e quindi comportano lo spostamento verso azioni individualistiche, così come al contrario, istruzioni sociali pro-collettivismo comportano lo spostamento verso azioni (e società) collettivistiche. Per questo le informazioni e il loro controllo sono importanti nelle società umane.
La mia impressione è appunto che, nella società attuale vi siano stati spostamenti informativi importanti verso l'individualismo che mettono a rischio la tenuta stessa delle società complesse.
#165
Attualità / Re: Individualismo
07 Marzo 2025, 17:34:11 PM
Precisazione necessaria. L'individualismo è il valore che ha reso l'Occidente quello che è. Senza individualismo non sarebbe possibile il forte sentimento di libertà che possediamo e che ci spingerebbe ad usare le armi se qualcuno ce la togliesse. Ma come insegnavano gli antichi bisogna perseguire il "mesotes" in ogni cosa, la via di mezzo, in questo caso il giusto compromesso fra valori individuali e valori collettivi, senza precipitare da una parte o dall'altra.