Il più freddo dei moderatori scrisse (gennaio 2017):
"Mi chiedo da un punto di vista filosofico quale potrebbe essere la reazione delle filosofie antropocentriche (sia l'umanesimo, o una qualsiasi religione dei "fatti a immagine e somiglianza") alla creazione di una macchina intelligente ed a quel punto, superiore in tutto all'uomo. Basterebbe l'idea di esserne noi i creatori, per metterci in pace la coscienza? Se non potessimo annientarle e fossero indipendenti, il "creatore" sarebbe ininfluente come lo scimpanzé è ininfluente per l'uomo."
Anche i maggiori esperti – i "creatori" delle AI – ormai non ne parlano più come eventualità futura:
Hinton è poi rimasto all'interno di Google fino a pochi giorni fa, quando – come raccontato dal New York Times – ha comunicato al ceo Sundar Pichai la decisone di lasciare perché è troppo preoccupato dagli sviluppi dei sistemi di intelligenza artificiale, su cui sta lavorando la stessa Alphabet, che ha rilasciato la versione "beta" del suo sistema Bard in alcuni Paesi.
In particolare, ha spiegato Hinton, lo spaventano le possibilità di creazione di disinformazione, l'eliminazione di posti di lavoro, i comportamenti imprevedibili che l'intelligenza artificiale ha già dimostrato di potere avere. «L'idea che questa roba potesse effettivamente diventare più intelligente delle persone... alcune persone ci credevano – ha spiegato Hinton –. Ma la maggior parte delle persone pensava che fosse una prospettiva lontana. Anch'io ho pensato che fosse lontana. Pensavo che mancassero dai 30 ai 50 anni o anche di più. Ovviamente non lo penso più».
https://www.avvenire.it/economia/pagine/geoffrey-hinton-ia-google
Dal punto di vista filosofico il metter la testa sotto la sabbia delle proprie convinzioni (metafisiche, positivistiche ecc.) non impedirà al postino di suonare il campanello... c'è posta per te, per tutti, questi sono i contenuti del nostro tempo... se la guerra ci lascerà il tempo di occuparcene.
Cordialement
Jean
"Mi chiedo da un punto di vista filosofico quale potrebbe essere la reazione delle filosofie antropocentriche (sia l'umanesimo, o una qualsiasi religione dei "fatti a immagine e somiglianza") alla creazione di una macchina intelligente ed a quel punto, superiore in tutto all'uomo. Basterebbe l'idea di esserne noi i creatori, per metterci in pace la coscienza? Se non potessimo annientarle e fossero indipendenti, il "creatore" sarebbe ininfluente come lo scimpanzé è ininfluente per l'uomo."
Anche i maggiori esperti – i "creatori" delle AI – ormai non ne parlano più come eventualità futura:
Hinton è poi rimasto all'interno di Google fino a pochi giorni fa, quando – come raccontato dal New York Times – ha comunicato al ceo Sundar Pichai la decisone di lasciare perché è troppo preoccupato dagli sviluppi dei sistemi di intelligenza artificiale, su cui sta lavorando la stessa Alphabet, che ha rilasciato la versione "beta" del suo sistema Bard in alcuni Paesi.
In particolare, ha spiegato Hinton, lo spaventano le possibilità di creazione di disinformazione, l'eliminazione di posti di lavoro, i comportamenti imprevedibili che l'intelligenza artificiale ha già dimostrato di potere avere. «L'idea che questa roba potesse effettivamente diventare più intelligente delle persone... alcune persone ci credevano – ha spiegato Hinton –. Ma la maggior parte delle persone pensava che fosse una prospettiva lontana. Anch'io ho pensato che fosse lontana. Pensavo che mancassero dai 30 ai 50 anni o anche di più. Ovviamente non lo penso più».
https://www.avvenire.it/economia/pagine/geoffrey-hinton-ia-google
Dal punto di vista filosofico il metter la testa sotto la sabbia delle proprie convinzioni (metafisiche, positivistiche ecc.) non impedirà al postino di suonare il campanello... c'è posta per te, per tutti, questi sono i contenuti del nostro tempo... se la guerra ci lascerà il tempo di occuparcene.
Cordialement
Jean