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Messaggi - viator

#1501
Salve Dante il Pedante. Ti è mai capitato di venir definito da qualcuno "una persona (meravigliosamente) "naif"" ?. Quante teste ci sono a questo mondo ! Salutoni.
#1502
Citazione di: and1972rea il 22 Ottobre 2020, 18:16:57 PM
Citazione di: viator il 21 Ottobre 2020, 19:19:29 PM


Il mondo, infine, è costituito solamente da originali. La apparente conformità di qualsiasi presunta copia tra i suoi contenuti, rappresenta solo l'imperfezione del potere risolutivo "ottico" di chi la osservi. Ciò secondo me vale per i contenuti di qualsiasi genere, inclusi quelli psichici o metafisici. Saluti.


Salve and72rea. Sono compiaciuto del tuo interesse per le mie argomentazioni. Permettimi comunque di precisare, inserendo mio commento in grassetto all'interno della tua replica :

Ho trovato interessante questa tua considerazione  ,che stride con la visione astratta che la scienza ha del mondo  ,e  secondo cui ,per esempio  ,non è rilevante quali delle n-miliardi di molecole di 5-idrossitriptamina disponibili in un organismo umano circolino in una certa area del suo cervello in un dato istante per modificare il suo stato d'animo , ma solo il loro numero neutro (intendesi : la loro quantità).
Secondo questa visione tecnica (fisicistico-quantitativa) del mondo  il nostro "sé" consiste in una certa quantità di materia disposta in un determinato modo in una certa porzione dello spazio fisico e del tempo; (perfetto : il nostro sè consiste in una certa FORMA (=insieme delle relazioni) in cui sono disposti gli ingredienti materiali di certe parti del nostro encefalo ed il funzonamento della coscienza risulta dall'attività energetica che si svolge tra di essi) e al pari di qualsiasi altro fenomeno fisico, questa visione fisicistica del mondo pretende di considerarlo come fenomeno riproducibile, quindi duplicabile e replicabile... (nelle sue strutture, le quali sarebbero appunto generate dalla FORMA, ma non nella sua individuale specificità) ; l'autocoscienza , secondo questa visione fisicistico-razionale del mondo, può davvero essere riprodotta al pari di una reazione chimica...la quale potrà generare gli stessi "composti" aventi la stessa forma, la medesima struttura, uguale utilizzo e proprietà ma consisteranno in una certa quantità di atomi e molecole in qualche modo difformi dai loro pretesi "originali" perchè appunto "altri" da essi.
#1503
Salve phil. Accetto le tue osservazioni, trovandole ragionevoli. Tuttavia anche in passato, credo proprio che le persone ragionevoli si rendessero conto che certe soluzioni richieste da etiche, morali od addirittura prassi (duelli, pena di morte, oracoli, prodigi assurdi) rappresentassero unicamente il "far di necessità virtù" imposto dalla (im)maturazione delle epoche e non certo una risposta razionale alle istanze dell'esistenza. Insomma, la maturazione-evoluzione cerebrale che porta un qualsiasi cervello individuale al poter esercitare una adulta ragionevolezza.........non credo si sia sviluppata all'interno delle epoche storiche.Saluti.
#1504
Citazione di: atomista non pentito il 22 Ottobre 2020, 07:59:57 AM
Dopo aver letto questo (peraltro) interessantissimo ed intrigante confronto sono addivenuto ( per cio' che sono riuscito a capire ossia non tutto) ad una conclusione e , per esprimerla , utilizzo per sintesi una frase che e' ascrivibile alla mia terra natia ( si usa in dialetto che qui per comprensione generale traduco) ossia : "avete proprio il " buon tempo" ( staccato)

Salve Atomista. Intervento appropriato, il tuo. Quando inaugurai il presente argomento, scrissi chiaramente di star facendolo per poter ironizzare (per chi fosse interessato ad ironizzare) od approfondire (per chi volesse approfondore) o semplicemente commentare (come stai facendo tu) circa un argomento ed un quesito evidentemente assurdi ed inutili per chiunque non fosse incline alla masturbazione intellettuale.

Infatti la masturbazione (di qualsiasi genere) è la classica attività da "buon tempo", e non viene mai praticata quando si è in preda ad assilli importanti, del tipo della fame, della paura, della diarrea. Inoltre la masturbazione è attività dotata di senso umano individuale (il raggiungimento di un qualche tipo di piacere egoistico) ma priva di utilità e di senso umano socio-collettivo, nonchè di senso naturale.

Personalmente considero la masturbazione un manieristico passatempo che non dovrebbe scandalizzare nè i minorenni nè i maggiorenni, ma solo qualche manicheo.

Circa il senso di certe cose, ciascuno è libero di cercarselo o di inventarselo.Io sono convinto che il senso della vita non risieda certo nella filosofia masturbatoria o professionale, e neppure in altre attività solo apparente più "produttive".........ma solamente in un unico comportamento al quale la vita stessa ci richiama (fregandosene se ciascuno di noi può o vuole rispondere singolarmente al richiamo) : contribuire, attraverso la riproduzione, alla conservazione della vita senza preoccuparsi troppo del suo senso,che è quello appunto che sto descrivendo. Saluti.
#1505
Salve Phil e grazie. Citandoti : "Esemplificando con un contenuto: Aristotele poteva, ai suoi tempi, ragionevolmente speculare ed argomentare su un "motore immobile"; oggi suonerebbe più anomalo e meno attendibile.".

Sì, allora è infatti ciò che ho creduto di aver capito delle tue parole. Ma allora il fatto diventa che io "contesto" la minore attuale attendibilità (la modernità e l'attualità secondo me non hanno alcuna relazione con la ragionevolezza).

Anzi, l'esistenza di un "motore immobile" potrebbe risultare avvalorabile della "moderna" considerazione per la quale la pura e semplice massa di un corpo funge - attraverso l'attrazione gravitazionale che esso esercita - da motore immobile. (nessun corpo è immobile, ma il fatto che esso risulti in movimento relativo non dovrebbe inficiare il principio fisico della gravità). Saluti.
#1506
Salve Phil. Citandoti : "Come per la metafisica, si corre spesso il rischio di ignorare le coordinate temporali, confondendo il valore e il ruolo che aveva secoli fa con quello che ha/può avere oggi".

Scusa, ma non capisco cosa c'entri la storia della metafisica (o della filosofia) con i contenuti, i dettami di tali due branche della conoscenza.

Sarebbe come se la cronistoria delle battaglie di Napoleone potesse essere d'aiuto nel comprendere il perchè ideologico della visione del mondo di Napoleone.  O sono io che  - appunto - non capisco ?. Saluti.
#1507
Salve and72rea. Complimenti per l'argomento. Non è assolutamente dimostrabile logicsmente-razionalmente per il semplice motivo che l'Io (che io preferisco trattare come "il sè" anche per escludere eventuali implicazioni solipsistiche), risultando in un relativo, sarà appunto sempre influenzato da- ma mai consistente in- ciò che lo circonda.
Ciascuno di noi sarà un albero con infiniti rami tentacolari afferenti od inferenti le cui terminazioni lo connettono a tutto il resto dell'esistente. In una simile foresta ciascun "sè" arboreo sarà contemporaneamente individuale, individuabile, ma dipendente dal resto.


Il mondo, infine, è costituito solamente da originali. La apparente conformità di qualsiasi presunta copia tra i suoi contenuti, rappresenta solo l'imperfezione del potere risolutivo "ottico" di chi la osservi. Ciò secondo me vale per i contenuti di qualsiasi genere, inclusi quelli psichici o metafisici. Saluti.
#1508
Salve paul11 : Citandoti : "La nostra attuale cultura accetta di fatto il nulla, per questo alcuni la definiscono contraddittoria:
la vita che viene dal nulla e scompare nel nulla,: l'universo stesso che viene dal nulla fino a sparire in un lontano futuro"
.


Non conosco aspetti e manifestazioni istituzionali della "nostra attuale cultura" che accettino l'esistenza del nulla. Giustamente tu precisi "di fatto", quindi penso che in luogo di Cultura tu intenda riferirti a "modi di esprimersi", "mentalità", "espressioni discorsive" o altre superficiali tipologie di esternazione.


Dal punto di vista di niko, la confusione consiste nel venir come abbagliato dal concetto : il concetto di "nulla" esiste certamente (niko non sa che "esistere" significa fare parte di una qualsiasi catena sequenziale di cause che producano - come ovvio - degli effetti.


Il concetto di nulla sarà quindi effetto di una certa attività neurocerebrale (quella predisponente il cervello alla generazione di concetti), causa di ulteriori un poco diverse attività energetiche neurocerebrali (consistenti appunto nella comparsa del concetto), effetto di ulteriori poco diverse attività energetiche neurocerebrali (la relazione con altri concetti ai quali quello di "nulla" deve agganciarsi all'interno del pensiero concettuale in svolgimento)................e tutto questo se si tace. Mettendosi invece a parlare o scrivere del "nulla", sai quali assai più imponenti catene di cause-effetti si possono sviluppare da un semplice concetto !.


Dicevo comunque che niko (che saluto), abbagliato dall'esistenza dei concetto di "nulla", pensa che dietro di esso possa nascondersi la realtà del nulla, la quale ovviamente non esiste poichè, se esistesse, si chiamerebbe "qualcosa". Saluti.
#1509
Salve and72rea. Citandoti : "Nel tribunale della storia che dovrà giudicare l'avvenuto progresso o decesso dell'umanità, quindi, tutte le prove  disponibili fino ad ora ,per quanto indiziarie  ,non sembrano deporre a favore della razionalità dell'uomo tecnologico".

L'uomo è sè stesso nel contenere e manifestare l'inestricabile viluppo tra la irrazionalità (o naturalità - quindi la istintualità, l'atavismo, lo psichismo) e la razionalità (o artificialità - quindi il (sempre relativo) libero arbitrio, l'uso delle facoltà superiori. il malizioso opportunismo, la ricerca costante del nuovo, dell'utile e del piacevole).


E' ovvio che la sfera dell'irrazionale, essendo espressione della natura, sarà sempre immensamente più ampia, potente, dominante rispetto alla sfera del razionale, la quale rappresenta un ambito appunto del tutto specifico e particolare della condizione umana, sempre quindi subordinato all'irrazionale naturale.


E' quindi vano ed anzi autodistruttivo il cercare di utilizzare ciò che è posteriore, limitato, subordinato (la razionalità) per cercare di sfuggire o di cambiare in modi radicali ciò che ci contiene, da cui dipendiamo e che ci domina (la natura ed i suoi meccanismi irrazionali).


L'unico modo corretto di rapportarsi con l'irrazionale naturale consiste nell'utilizzare la razionalità in modi che non turbino in maniera apprezzabile gli esistenti equilibri naturali........ma naturalmente il problema consiste nel fatto che - mentre la natura dispone di spazi, tempi, mezzi illimitati, gli umani "razionali" disponendo in modo forzatamente limitato di tali risorse (in genere l'uomo tende ad agire all'interno dei tempi umani......a veder realizzato troppo rapidamente ciò che desidera).............l'uomo sarà portato invece a "forzare" i tempi naturali, rompendo i naturali equilibri (aspetto questo di cui abbiamo cominciato ad accorgerci solo da pochi decenni !!).


L'approccio corretto invece prevederebbe invece una amministrazione assai più oculata dei risultati consentiti dall'uso della razionalità, e soprattutto una pazienza e lungimiranza sconfinate. Ma infatti la razionale umanità è tuttora schiava della propria componente irrazionale, quindi si comporta privilegiando egoismi irrazionali, sfruttamenti irrazionali, demografia irrazionale, consumi irrazionali.....................


Ma non c'è da preoccuparsi............io sono convinto che, alla fine, la razionalità trionferà ! Ovvero che l'umanità riuscirà ad ottenere dalla natura ciò che essa umanità si è andata meritando : la prosperità oppure l'estinzione.


Quale che sarà, non sarebbero forse questi gli esiti razionali - perchè logicamente consequenziali - di ciò che avremo combinato ?. Saluti.
#1510
Tematiche Spirituali / Re:Quanto importa?
21 Ottobre 2020, 14:46:40 PM
Citazione di: Dante il Pedante il 21 Ottobre 2020, 14:17:39 PM
Ciao a tuttiSono Dante il Pedante :)

Beh  viator si potrebbe anche rovesciare la tua considerazione e dire:
Per gli atei è impossibile concepire la trascendenza perché sono capaci di percepire solamente l'oggettività materiale del mondo :)


Hai perfettamente ragione, caro Dante, A voce e sui pezzi di carta si può invertire qualsiasi concetto. Accade infatti assai frequentemente.


Quindi la tua ipotesi "logica" sarebbe che gli atei non riescono a concepire il proprio "sè" ma solamente l'"alterità" di ciò che è fuori di loro stessi.


Quindi sarebbero (proprio come potrebbero affermare i più "invasati" dei "fedeli") degli individui privi di coscienza (la quale rappresenta la funzione (psichica) oppure - a seconda dei punti di vista - il dono divino (=anima) che genera la percezione del "sè" (psichico) oppure - a seconda dei punti di vista - il libero arbitrio e la responsabilità etica (quali creature di Dio).


Lasciamo poi perdere il concetto di trascendenza il quale, appartenendo alla metafisica, non può riguardare in particolare un "dentro di sè" od un "fuori di sè", ma riguarda la relazione tra tali due ambiti, cioè appunto la possibilità di trasmigrare concettualmente dall'umano materiale al sovrumano (extraumano ?) concettuale ed immateriale.
#1511
Tematiche Spirituali / Re:Quanto importa?
21 Ottobre 2020, 13:03:18 PM
Salve Aumkaara. Credo proprio che il fedele medio, ma pure quasi tutti i fedeli adeguatamente acculturati e riflessivi, non siano interessati alle considerazioni che esprimi, anche perchè esse risultano estranee al senso comune.

La questione poggia su fondamenti puramente psicologici consistenti nella umana incapacità di percepire (sto dicendo percepire, non concepire) l'oggettività (e sto dicendo oggettività, non realtà) di un mondo esterno al sè.

La conseguenza è semplicemente l'impossibilità - per ciascuno di noi - di concepire l'esistenza di un mondo privo di noi stessi.

Tale "sindrome", nel fedele, assume la veste semplificata della pacifica credenza circa l'"impossibilità" di una propria mortalità definitiva.Per il fedele il cosiddetto "trapasso" non sarebbe che che il transito da una condizione provvisoria ed incerta di rapporto con un mondo incomprensibile, imprevedibile, pericoloso, eventualmente doloroso (la vita biologica) ad una dimensione (appositamente creata dalla psiche umana) in cui la vita prosegue indisturbata dopo essere stata "mondata" di tutte le sue spiacevolezze (la vita dopo la morte).


Scusa ma, se per decenni e decenni ci fossero milioni e milioni di fonti intorno a te che ti propongono - fino allo sfinimento - tale prospettiva come reale, certa e gratuita.........................tu non ne saresti allettato ?. Saluti.
#1512
Salve niko. Sorvolo sulla tua affermazione circa l'esistenza del nulla, appunto perchè tutte queste considerazioni che facciamo sono fondate sul significato del verbo "essere", il quale permane intrinsecamente impenetrabile anche se io continuo ad azzardare che l"essere" sia "la dimensione al cui interno le cause generano i propri effetti".

Il Tutto, l'Assoluto, Dio, il Bene, il Male, il Nulla non esistono fisicamente.
Essi sono puri concetti astratti (non materialmente basati), cioè frutti del pensare, essendo il pensiero la FORMA (cioè la struttura immateriale) che di volta in volta viene assunta dalle connessioni neuronali esistenti all'interno del nostro cervello.

Hai presenti gli archi che si producono tra i poli delle grandi macchne elettriche se opportunamente caricati ? (lampi anche assai ramificati a seconda della resistenza dell'aria dell'ambiente in cui scoccano ?).
Ecco, il pensiero è ciò, ovviamente a livelli di energia immensamente più bassi. Saluti.
#1513
Salve and1972rea. Infatti il concetto di "Tutto" coincide con quello di "Assoluto", dal momento che essi sono entrambi identicamente definibili come "Ciò che contiene senza essere contenuto da altro più grande di esso" e "Ciò che consiste nell'insieme delle sue parti senza essere in relazione con alcuna di esse e neppure con la totalità di esse".

Tutto ed Assoluto restano tali e quali anche al variare del numero dei loro contenuti, (almeno sino alla soglia della duplicità), quindi non sono influenzabili da essi contenuti, quindi non sono relativi ad essi. Saluti.
#1514
Attualità / Re:Il valore della libertà
19 Ottobre 2020, 21:32:44 PM
Salve Lou. Citandoti : "A mio modesto parere, mi intrometto un attimo, più che colorazione politica, sarebbe corretto parlare di strumentalizzazione del Covid per fini "partitici". Opinione mia.".

Ciò quindi a livello nazionale (e sempre come ipotesi). A livello più ampio per quale tesi/ipotesi propenderesti ? Saluti.
#1515
Attualità / Re:Il valore della libertà
19 Ottobre 2020, 21:16:34 PM
Salve a tutti. Certo che mi fate sentire proprio un imbecille. Un "pistola" che arriva a pensare che certi accadimenti, certe situazioni, possano essere espressoni di una meccanica naturale che a noi "non piace per nulla".
Oh, si badi bene.........la mia è solo una misera ipotesi in mezzo a tante altre più sensate ed autorevoli.

Certo mi dà da pensare il fatto che la gente non riesca proprio a sopportare che, in ciò che non gli piace o che comunque teme, non ci sia lo zampino di responsabili umani od umanizzabili o dai connotati riconducibili alla - anch'essa umana - capacità di volere.
Sembra quindi che la responsabilità della diffusione del morbo sia sicuramente "incarnabile", in alternativa......


       
  • in Dio, oppure,
  • in Satana, oppure,
  • in una qualche specifica Potenza straniera, oppure,
  • in qualche umano complotto sovranazionale.
Tutto ciò tende a ricordarmi il personaggio del Grande Inquisitore (Torquemada per i tempi andati e Vishinskyi per quelli più recenti) : "Datemi una colpa ed io vi troverò il colpevole !". Saluti.