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Messaggi - bobmax

#1501
Zenone non smentisce i fatti, ma l'usuale interpretazione dei fatti.

Zenone non smentisce il movimento, ma che vi siano "cose", distinte una dall'altra, che si muovono.

È il molteplice che Zenone mette in discussione!

E allora cos'è che si muove? Cos'è che diviene?

L'Uno.
#1502
Soluzione brillante!

Grazie Eutidemo e complimenti.
#1503
Ciao Eutidemo,
ma i lucchetti sono scambiati aperti e si chiudono senza chiave.
La chiave serve solo per aprirli.
#1504
Iano, cosa significa affermare che per Einstein lo spazio e il tempo sono assoluti?
Cosa significa che sono invarianti?

Bisogna non confondere relatività con relativismo.

Il relativismo è sempre valoriale.
Mentre la fisica non si occupa di valori.

Relatività indica semplicemente che lo spazio-tempo è relativo all'osservatore.

L'intuizione è importante, indispensabile! Ma non è sufficiente.
Occorre poi riprenderla in mano per vedere se cammina da sola...
#1505
Se invece della luce si trattasse di qualcos'altro, ad esempio del suono, per ogni osservatore la distanza percorsa da quel qualcosa, in un secondo del proprio orologio, sarebbe influenzata dal moto dell'osservatore.

La velocità di quel qualcosa è infatti relativa all'osservatore.

Per la luce questo non vale.


Per avere un'idea della relatività ristretta può essere utile studiare le trasformazioni di Lorentz.
#1506
Perché in precedenza si erano scambiati i lucchetti.
#1507
Ogni interpretazione della realtà si fonda su dei postulati.
Ossia su degli assoluti dai quali discende la teoria che descrive questa interpretazione.

La meccanica classica ha come assoluti lo spazio e il tempo.

Mentre la teoria della relatività ristretta li rende relativi. Assoluto diventa la velocità della luce.

Ciò significa che la velocità della luce non dipende dall'osservatore, dal suo stato di moto.

Questo fatto ha implicazioni fondamentali. In quanto lo spazio-tempo vi si deve adeguare.

Per qualsiasi osservatore la velocità della luce è sempre la stessa. A prescindere dal suo stato di moto.

Per la luce, l'universo è un punto e i suoi miliardi di anni non sono mai passati.
#1508
Tematiche Filosofiche / Pensieri e parole
15 Febbraio 2022, 19:19:28 PM
Ritengo che il pensiero nella sua essenza prescinda dalle parole.
Le parole possono chiarirlo, renderlo più determinato, ma il pensare viene "prima" di qualsiasi parola.

Perché il pensiero non consiste in una sequenza di parole, ma di un flusso di concetti, pulsioni, giudizi... che si richiamano l'un l'altro senza mai consolidarsi per davvero.
È un fenomeno analogico, quindi mai definibile del tutto.

L'uso delle parole permette un miglioramento della determinazione. E quindi della affidabilità del pensiero stesso.
E indubbiamente lo rende comunicabile ad altri.

Tuttavia ciò causa anche una perdita. Perché più il pensiero è determinato e più ha subito una forzatura, un condizionamento.
Le parole così utili ne hanno pure limitato la profondità.
#1509
Citazione di: Kobayashi il 13 Febbraio 2022, 09:50:53 AM
Allora si sente la morte come liberazione.
E allora il proprio sguardo può ritrarsi dall'incessante agitazione degli uomini.
Ma a questo punto dovrei scrivere quello che sto pensando da un po' di notti a questa parte e che risulterà insulso ai più: ovvero che proprio arrivati qui ci si avvicina alla sorgente della vita, e che la sorgente della vita è Cristo.

La morte è questione inaggirabile, puoi cercare di ignorarla quanto vuoi, ma ogni volta si ripresenta.

Tuttavia, l'autentico orrore è davvero suscitato dalla morte in se stessa oppure vi è invece dell'altro?

Perché in definitiva la morte mi chiama in causa, mi interroga, anche se nel modo più violento e straziante.
Pretende da me una risposta, anche se darla sembra davvero impossibile.

Ma l'autentico orrore non è invece latente proprio nella vita?
Dove il rincuorante esserci mondano può tramutarsi in ogni istante nell'abisso del nulla assoluto?

È sufficiente cambiare di poco prospettiva, nell'osservare ciò che ci circonda, e qualsiasi situazione di vita, anche la più serena, può rivelarsi puro nulla!
Insostenibile nulla.

Che la morte sia allora la muta richiesta di infine decidersi, e affrontare il Nulla?

Perché, in fin dei conti, cosa chiede la morte?
Non chiede forse di rispondere cosa conta davvero? Cosa è davvero importante al di là della vita e della morte?

E chi se non Cristo può rispondere?

E il Cristo non sei forse ancora tu?
#1510
Varie / COMUNICAZIONE - Test piattaforma pubblicitaria
12 Febbraio 2022, 17:27:20 PM
Due iscritti al forum...
Questa non me l'aspettavo proprio.
#1511
Tematiche Filosofiche / L'infinito non c'è
12 Febbraio 2022, 15:14:10 PM
Non so, non leggo tutto, mi sarebbe troppo difficoltoso.
Soprattutto se perdo spesso il filo del discorso. Come ho già avuto modo di osservare tempo fa.
E se non scorgo la fede.

Leggere richiede impegno e lo scrivere ancora di più.
Se ciò che si desidera è davvero comunicare.
#1512

Stai evolvendo, così il caos emerge alla tua consapevolezza.
In me sta avvenendo lo stesso.

La contraddizione crea disagio e incertezza: chi sono davvero io?

Mi capita a volte, seppur raramente, che la tempesta si plachi e il mio giudizio smetta di oscillare.

Allora le mie decisioni avvengono serenamente, senza sforzo.
Come fosse la cosa più naturale del mondo.

Immagino che questa pace, seppur momentanea, capiti pure a te.

Ritengo che ciò dipenda dal fatto che la tempesta, il caos, abbiano lo scopo di far aumentare la pressione per costringerci al distacco.

Che non vuol dire indifferenza, tutt'altro! Ma un passaggio.
Da ciò che non siamo, verso ciò che siamo.

Questo processo di evoluzione spirituale, penso sia ben illustrato da San Bernardo. Con i suoi quattro stadi di evoluzione dell'amore.

Noi due siamo, mi sa, tra il primo e il secondo.
Forse con rari sprazzi sul terzo... ma ancora soltanto embrionali.
#1513
Tematiche Filosofiche / Re:L'infinito non c'è
11 Febbraio 2022, 13:50:38 PM
L'infinito ha un significato inequivocabile: non ha fine.

Di modo che l'infinito è sempre e solo in potenza, mai in atto.

La pretesa di poterlo invece attualizzare comporta inevitabili contraddizioni.

Trascurando le quali non solo si finisce per confondere l'astratto con il reale (i numeri sono un'astrazione) ma addirittura ci si illude di pensare ciò che in realtà non è neppure pensabile!

L'infinito non è infatti pensabile se non come negazione del finito. Quindi, in realtà di pensa solo il finito.

Una allucinazione molto fuorviante, perché offusca ciò che di più prezioso offre l'esistenza: la percezione della propria Trascendenza.

I numeri naturali, per esempio, sono infiniti perché si può sempre aggiungerne uno.

Di modo che supporre una elaborazione che li consideri tutti è un non senso.

Un non senso che avrebbe dovuto suscitare un immediato rifiuto, ma così non è sfortunatamente avvenuto.
E anche questo è emblematico del diffuso nichilismo.
#1514
Tematiche Filosofiche / Caso e necessità.
09 Febbraio 2022, 18:31:50 PM
Paolo, Cantor rappresenta la caduta rovinosa nella ricerca della Verità.
Con lui abbiamo l'apoteosi del fraintendimento su cosa sia la realtà.

L'infinito non esiste.
E invece Cantor che fa?
Lo usa come fosse una cosa!
Va all'infinito, poi ci ritorna...
Senza tema di cadere nell'assurdo.

Ma questi sono i tempi...

Verrà il momento in cui finirà di essere osannato.
Allora inizieremo a uscire dal nichilismo. Magari recuperando Zenone.
#1515
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Decadenza
09 Febbraio 2022, 18:16:29 PM
Iano, la messa in dubbio della realtà del bene e del male può avvenire solo in due casi:

1) Si crede che reale sia ciò che è razionale. E ciò che non lo è non sia affatto reale.

2) Si è trasceso il bene e il male.
Ed essendo il bene e il male oltre la razionalità, si è pure superata la "verità" razionale.

Ritengo che, dal tuo interloquire, il tuo non sia il secondo caso.

Da notare che il secondo caso equivale all'essere giunti in paradiso.

Ho già avuto occasione di discutere con te la questione del bene e del male, ma senza successo.

Neppure riguardo alla fede mi pare vi sia un intendimento comune.

Per cui mi sembra difficile un produttivo confronto.