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Messaggi - Eutidemo

#1501
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
15 Luglio 2023, 04:50:10 AM
Citazione di: iano il 14 Luglio 2023, 15:10:09 PMEcco perchè mi era sfuggito. Era in un post a parte.

Se non risponde perchè dorme, non si sta rifiutando di rispondere, effettivamente.
Quindi avresti ragione perchè c'è una sostanziale differenza fra non poter rispondere e rifiutarsi di rispondere.

Ma alla fine, qual'è la morale dell'enigma?

Un caro saluto. :)
Non c'è nessuna morale; è soltanto un semplice indovinello senza nessuna pretesa ;)
#1502
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
14 Luglio 2023, 13:04:31 PM
Citazione di: iano il 14 Luglio 2023, 12:35:29 PMAnalizzando meglio la questione, e riportandola per quanto possibile, per mio vizio, nel campo della logica, io avrei lasciato al principe libertà di interrogarmi ''quando e mentre'' volesse a suo piacimento, e mi sarei limitato poi a non rispondere, visto che per la non risposta non è prevista l'impiccagione. Quindi, in attesa di essere interrogato, me ne sarei andato a dormire sonni tranquilli. :))
A dire il vero, io avevo chiaramente specificato che,  che per la non risposta era espressamente prevista l'impiccagione.
Un saluto :)
#1503
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
14 Luglio 2023, 13:01:41 PM
Citazione di: iano il 14 Luglio 2023, 12:18:14 PMNon sò quanto voltamente, ma il paradosso del mentitore lo hai evocato tu.
Se io faccio ''paralogistica'' è perchè mi aspetto, evidentemente sbagliandomi, che il tuo quesito, seppur abbellito da una narrazione, sia ti tipo logico.
Faccio quindi il mea culpa. Ammetto di essere stato prevenuto.
Temevo infatti che con questo enigma di tua invenzione tu volessi smontare il paradosso del mentitore.
Mi sono sbagliato. Non avevi alcuna intenzione di farlo.
Però se il quesito non è di tipo puramente logico, allora di che tipo è?
Intanto ho imparato un nuovo termine, polisemia, che in effetti in campo logico non sarebbe ammessa.
Non temere, con questo enigma non intendo minimamente smontare il paradosso del mentitore; dico solo che non c'entra niente!
Nella "logica laterale", comunque, la polisemia è senz'altro ammessa; anche se non mi sembra questo il caso.
Un saluto :)
P.S.
"Quando" dormo, io sogno sempre; anche enigmi (come nel topic che ho appena pubblicato.)
#1504
Varie / Il "sogno enigmistico"
14 Luglio 2023, 12:55:21 PM
PREMESSA
Come mi era già accaduto in un'altra occasione, questa notte, molto probabilmente suggestionato da qualcosa che avevo letto, ho fatto un specie di "(semi)sogno enigmistico", sebbene in uno stato precipuamente "ipnagogico"; stamattina, appena sveglio, ho controllato su INTERNET, per vedere se il mio "(semi)sogno enigmistico" corrispondeva ad un enigma reale.
E, in effetti, ho trovato alcuni enigmi molto simili, anche se molto più complicati di quello che il mio cervello aveva elaborato un po' in sogno è un po' nel dormiveglia; in effetti, il mio "(semi)sogno enigmistico", in confronto, mi è sembrato talmente facile da risolvere, che non sapevo se inserirlo nel settore "VARIE" o in quello "PERCORSI ED ESPERIENZE" (l'amministratore, se crede, ne potrà variare la collocazione).
Comunque, da sveglio, l'ho rielaborato e e riorganizzato in modo meno confuso e un po' più complicato di come lo avevo (semi)sognato!
Se a qualcuno interessasse risolverlo, eccolo qui.
***
.
IL SOGNO ENIGMISTICO
Un prigioniero si trova rinchiuso in una cella con tre porte  ciascuna delle quali  è controllata da un CHATBOT:
- PORTA A
- PORTA B
- PORTA C
***
Al riguardo il prigioniero viene informato di quanto segue:
.
1)
Su ognuna delle tre porte ci sono due pulsanti:
a)
Uno "bianco", premendo il quale può parlare con il CHATBOT, ma gli può fare un'unica e sola domanda, di qualunque genere, ma non del carattere che appresso dirò.
b)
Uno "nero" premendo il quale:
- se corrisponde all'unica porta "giusta", che è una sola, può farla spalancare, e correre libero fuori;
- se, invece, corrisponde ad una delle altre due porte, che sono quelle "sbagliate", resterà fulminato all'istante.
.
2)
Il prigioniero, premendo il pulsante "bianco" di ciascuna porta, può interrogare, nella sequenza che preferisce, i CHATBOT delle porte A, B e C;  però, ad ognuno di essi, può fare una '"sola ed unica domanda".
.
3)
La domanda può essere di qualunque genere, ma:
- nè "di carattere ipotetico" (ad esempio: "cosa mi risponderebbe il CHATBOT della porta alla tua destra, se io gli chiedessi...");
- nè "di carattere alternativo" (ad esempio, " è vero che è così oppure che è cosà?");
- nè "di carattere irresolubile" (ad esempio, " come si quadra il cerchio?");
- nè "di carattere inverificabile" (ad esempio, "esistono gli extraterrestri"?").
Cioè, in parole povere, il prigioniero può fare solo tre domande, semplici e dirette, una per ciascuno dei tre CHATBOT, esclusivamente finalizzate a capire qual'è la porta della salvezza.
.
4)
Il prigioniero può fare le tre domande, una per ciascuno dei tre CHATBOT, entro un tempo massimo di dieci minuti in tutto, dopodichè:
- deve necessariamente premere uno dei tre pulsanti neri;
- se non lo fa viene soppresso per decapitazione.
.
5)
Per capire qual'è la porta della salvezza, il prigioniero deve sempre tenere presente che tutti e tre i CHATBOT  sono al corrente dei "programmi di risposta" degli altri due, e cioè:
a)
Un CHATBOT risponde sempre e soltanto cose vere; ma se il prigioniero preme il pulsante nero sulla sua porta, ci lascia immediatamente la pelle.
b)
Un CHATBOT risponde sempre e soltanto cose errate; ma se il prigioniero preme il pulsante nero sulla sua porta, questa si apre e lui è libero.
c)
Un CHATBOT, se interrogato dal prigioniero, gli risponde :
- sempre e soltanto la verità se sa che gli altri due darebbero risposte diverse alla domanda che gli ha fatto il prigioniero;
- sempre e soltanto falsità se sa che gli altri due darebbero risposte uguali alla domanda che gli ha fatto il prigioniero.
In ogni caso  se il prigioniero preme il pulsante nero sulla porta di tale bizzarro  CHATBOT, ci lascia immediatamente la pelle, a prescindere dal fatto che il CHATBOT abbia risposto il vero o il falso, secondo i criteri sopra indicati.
***
.
Fin qui la faccenda sembra abbastanza semplice, ma il guaio è che:
.
A)
I tre CHATBOT conoscono benissimo la lingua del prigioniero, per cui capiscono perfettamente quello che lui chiede, e, quindi, gli rispondono a tono a seconda di come sono stati programmati (vedi sopra); però gli rispondono in una lingua che lui ignora completamente!
.
B)
Il prigioniero non conosce affatto tale lingua; e, quindi, non è assolutamente in grado di capire il significato linguistico delle loro parole!
***
.
***
L'enigma consiste nella seguente alternativa:
- il prigioniero non è in grado di salvarsi perchè non capisce le risposte che riceve.
OPPURE
- il prigioniero è in grado di salvarsi facendo determinate domande (e, in tal caso, quali?)
***
P.S.
Ovviamente il prigioniero ignora quale sia la programmazione del computer che sta interrogando (cioè se sia veritiero, bugiardo ecc.)
#1505
Varie / Il "sogno enigmistico"!
14 Luglio 2023, 12:49:30 PM
PREMESSA
Come mi era già accaduto in un'altra occasione, questa notte, molto probabilmente suggestionato da qualcosa che avevo letto, ho fatto un specie di "(semi)sogno enigmistico", sebbene in uno stato precipuamente "ipnagogico"; stamattina, appena sveglio, ho controllato su INTERNET, per vedere se il mio "(semi)sogno enigmistico" corrispondeva ad un enigma reale.
E, in effetti, ho trovato alcuni enigmi molto simili, anche se molto più complicati di quello che il mio cervello aveva elaborato un po' in sogno è un po' nel dormiveglia; in effetti, il mio "(semi)sogno enigmistico", in confronto, mi è sembrato talmente facile da risolvere, che non sapevo se inserirlo nel settore "VARIE" o in quello "PERCORSI ED ESPERIENZE" (l'amministratore, se crede, ne potrà variare la collocazione).
Comunque, da sveglio, l'ho rielaborato e e riorganizzato in modo meno confuso e un po' più complicato di come lo avevo (semi)sognato!
Se a qualcuno interessasse risolverlo, eccolo qui.
***
.
IL SOGNO ENIGMISTICO
Un prigioniero si trova rinchiuso in una cella con tre porte  ciascuna delle quali  è controllata da un CHATBOT:
- PORTA A
- PORTA B
- PORTA C
***
Al riguardo il prigioniero viene informato di quanto segue:
.
1)
Su ognuna delle tre porte ci sono due pulsanti:
a)
Uno "bianco", premendo il quale può parlare con il CHATBOT, ma gli può fare un'unica e sola domanda, di qualunque genere, ma non del carattere che appresso dirò.
b)
Uno "nero" premendo il quale:
- se corrisponde all'unica porta "giusta", che è una sola, può farla spalancare, e correre libero fuori;
- se, invece, corrisponde ad una delle altre due porte, che sono quelle "sbagliate", resterà fulminato all'istante.
.
2)
Il prigioniero, premendo il pulsante "bianco" di ciascuna porta, può interrogare, nella sequenza che preferisce, i CHATBOT delle porte A, B e C;  però, ad ognuno di essi, può fare una '"sola ed unica domanda".
.
3)
La domanda può essere di qualunque genere, ma:
- nè "di carattere ipotetico" (ad esempio: "cosa mi risponderebbe il CHATBOT della porta alla tua destra, se io gli chiedessi...");
- nè "di carattere alternativo" (ad esempio, " è vero che è così oppure che è cosà?");
- nè "di carattere irresolubile" (ad esempio, " come si quadra il cerchio?");
- nè "di carattere inverificabile" (ad esempio, "esistono gli extraterrestri"?").
Cioè, in parole povere, il prigioniero può fare solo tre domande, semplici e dirette, una per ciascuno dei tre CHATBOT, esclusivamente finalizzate a capire qual'è la porta della salvezza.
.
4)
Il prigioniero può fare le tre domande, una per ciascuno dei tre CHATBOT, entro un tempo massimo di dieci minuti in tutto, dopodichè:
- deve necessariamente premere uno dei tre pulsanti neri;
- se non lo fa viene soppresso per decapitazione.
.
5)
Per capire qual'è la porta della salvezza, il prigioniero deve sempre tenere presente che tutti e tre i CHATBOT  sono al corrente dei "programmi di risposta" degli altri due, e cioè:
a)
Un CHATBOT risponde sempre e soltanto cose vere; ma se il prigioniero preme il pulsante nero sulla sua porta, ci lascia immediatamente la pelle.
b)
Un CHATBOT risponde sempre e soltanto cose errate; ma se il prigioniero preme il pulsante nero sulla sua porta, questa si apre e lui è libero.
c)
Un CHATBOT, se interrogato dal prigioniero, gli risponde :
- sempre e soltanto la verità se sa che gli altri due darebbero risposte diverse alla domanda che gli ha fatto il prigioniero;
- sempre e soltanto falsità se sa che gli altri due darebbero risposte uguali alla domanda che gli ha fatto il prigioniero.
In ogni caso  se il prigioniero preme il pulsante nero sulla porta di tale bizzarro  CHATBOT, ci lascia immediatamente la pelle, a prescindere dal fatto che il CHATBOT abbia risposto il vero o il falso, secondo i criteri sopra indicati.
***
.
Fin qui la faccenda sembra abbastanza semplice, ma il guaio è che:
.
A)
I tre CHATBOT conoscono benissimo la lingua del prigioniero, per cui capiscono perfettamente quello che lui chiede, e, quindi, gli rispondono a tono a seconda di come sono stati programmati (vedi sopra); però gli rispondono in una lingua che lui ignora completamente!
.
B)
Il prigioniero non conosce affatto tale lingua; e, quindi, non è assolutamente in grado di capire il significato linguistico delle loro parole!
***
.
***
L'enigma consiste nella seguente alternativa:
- il prigioniero non è in grado di salvarsi perchè non capisce le risposte che riceve.
OPPURE
- il prigioniero è in grado di salvarsi facendo determinate domande (e, in tal caso, quali?)
***
P.S.
Ovviamente il prigioniero ignora quale sia la programmazione del computer che sta interrogando (cioè se sia veritiero, bugiardo ecc.)
#1506
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
14 Luglio 2023, 11:52:35 AM
Ciao Iano.
I tuoi argomenti sono sempre molto "arguti", "intelligenti" e "sottili" ma forse anche un tantino "paralogistici": Gorgia da Leontini di farebbe un baffo!
Ed infatti:
.
1)
Tu scrivi:
"Tuttavia io nei panni del principe rifiuterei di interrogare il prigioniero quando/mentre dorme, perchè è un evento il cui accadimento non è verificabile ''subito oggettivamente''. Accettare questa condizione significherebbe non avere la certezza di poter fare la domanda, contrariamente a quanto il principe aveva dichiarato: ''Durante questa settimana, tra martedì e venerdì, io ti farò una domanda"
***
Allora, con lo stesso criterio logico, avresti anche potuto  scrivere:
"Tuttavia io, nei panni del principe, mi rifiuterei di interrogare il prigioniero tra martedì e venerdì,  visto che mi potrebbe morire d'infarto anche adesso, di lunedì, tra soli dieci minuti. Accettare la condizione di fargli la domanda quando dorme,  tra martedì e venerdì,  significherebbe non avere la certezza di potergli fare la domanda, perchè, lui potrebbe essere morto prima che io faccia in tempo a fargliela! Il che sarebbe contrario al mio proposito: ''Durante questa settimana, tra martedì e venerdì, io ti farò una domanda", perchè martedì mattina il prigioniero potrebbe benissimo essere già morto e defunto!"
***
E' ovvio, invece, che qualsiasi "promessa" e/o "programma" si fa sempre "a Dio piacendo!"; cioè presumendo e auspicando che Caio e Sempronio, durante la prossima settimana:
- almeno qualche ora dormiranno ogni notte;
- che quando arriverà la domenica saranno ancora vivi.
Altrimenti non potrebbero prendere mai appuntamento per una pizza il venerdì prossimo, o contare su un buon sonno notturno neanche in un'intera settimana!
***
Però è ovvio che non vi è mai certezza di NIENTE: ed infatti anche Ratislav potrebbe morire prima di aver fatto la sua domanda.
***
Ma spero che ti renderai conto che un simile modo di ragionare è assolutamente "pretestuoso" e "paralogistico"; perchè così ragionando, nessuno potrebbe mai prendere appuntamento per una cena, e neanche fissare una data per il suo matrimonio!
***
.
2)
Infine tu scrivi:
"Inoltre, seppure colloquialmente gli avverbi di tempo ''mentre'' e ''quando'', si usino uno per l'altro, mi pare però che uno indichi a rigore una durata e l'altro un momento di tempo. Se tu mi dici ''Ci vediamo per una birra'', e io ti chiedo, ''Ok, quando ci vediamo ? '', tu non puoi rispondermi '' Mentre ci  beviamo la birra''.
Ma, così dicendo, tu confondi il significato di una determinata "parola" con il "contesto" in cui essa viene utilizzata!
***
Ed infatti, in semantica, esiste la "polisemia" (dal greco polysemos, "dai molti significati", da polys, "molteplice", e sema, "segno"), la quale  è la proprietà che molte parole hanno di esprimere diversi significati, a seconda del contesto in cui esse vengono utilizzate; significati tutti egualmente validi e congrui.
***
Tu stesso, sia pure con "eccessiva benevolenza" nei miei confronti, me ne fornisci un classico esempio quando scrivi:
"Un saluto a te  <<grande>> Eutidemo!"
Come reagiresti se io ti rispondessi: "A dire il vero io sono di dimensioni assolutamente normali, e non sono particolarmente <<grande>>"?
***
Ti ricordi quella vecchia pubblicità che giocava "polisemicamente" sul significato di "pennello grande" e di "grande pennello"?
***
Ti ringrazio, comunque, per l'immeritato complimento, che ricambio in pieno! :)
***
#1507
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
14 Luglio 2023, 05:40:46 AM
Ciao Iano :) .
Non sono affatto d'accordo con quanto scrivi.
Ed infatti:
.
1)
Non è affatto vero che l'avverbio "quando" si riferisce solo ad un "orario" o ad un "tempo specifico"; ed infatti, in lingua italiana, l'avverbio "quando" si riferisce anche ad una "situazione" o ad una "condizione" particolare in cui qualcuno può venirsi a trovare.
Ed infatti si dice comunemente alla propria moglie: "Quando dormo, per favore, alzati senza far rumore e senza accendere la luce!".
Per cui si può benissimo dire: "Fammi la domanda quando dormo!": nessun professore di italiano considererebbe errata una frase del genere, considerandola pressochè equivalente alla frase "Fammi la domanda mentre dormo!" (come ha avuto modo di verificare chiedendolo, appunto, ad una professoressa di italiano).
Ed infatti nessun professore di italiano affermerebbe mai che ''quando'' si riferisce soltanto un momento determinato; per cui la tua obiezione è del tutto priva di fondamento!
***
.
2)
Quanto al fatto che in tre giorni non esiste la "certezza che il prigioniero si addormenterà", mi sembra che tu ti arrampichi un po' sugli specchi; ed infatti niente è "certo" a questo mondo, ma che, in tre giorni, uno non prenda mai sonno, è "estremamente improbabile".
Senza considerare che non ho mica scritto che al prigioniero era vietato di prendere dei sonniferi; i quali esistevano anche nel medioevo, dette "spongiae somniferae"!
***
.
3)
Quanto a come può essere certo il principe che il prigioniero stia veramente dormendo, basta che gli si avvicini accompagnato da  un armigero armato di cesoie, e gli dica, ma in modo che il prigioniero possa sentirlo se finge soltanto di dormire: -Ok, Otto, sta dormendo: castralo prima che possa reagire! Mica gli avevo promesso niente al riguardo!-
In tal caso:
- se il prigioniero scatta in piedi terrorizzato coprendosi le palle, vuol dire che fingeva soltanto di dormire;
- se, invece, il prigioniero continua a dormire pacificamente, vuol dire che non sta affatto fingendo!
***
.
4)
Infine tu scrivi: "Se esistessero domande la cui risposta sia verificabile subito oggettivamente, avresti ragione, e così infatti si è creduto essere fino a un certo punto, ma con il paradosso del mentitore abbiamo poi dimostrato che così non è."
Il che non è affatto vero; in quanto non c'è dubbio alcuno che esistano domande la correttezza della cui risposta è verificabile subito oggettivamente.
Ed infatti, se ti chiedo "Porti le mutande sotto i pantaloni?", per verificare la correttezza della tua risposta basta che tu ti cali quest'ultimi.
Il paradosso del mentitore non c'entra assolutamente NIENTE!
***
.
***
Un saluto! :)
***
#1508
Storia / Re: Roma, "città aperta"!
13 Luglio 2023, 16:48:49 PM
Ciao Flying Dutchman :) .
In effetti non è facile trovare documentazione sull'effettiva consistenza dell'occupazione tedesca di Roma tra il settembre 1943 e il giugno 1944; però, a parte l'eccezione da te ricordata (che io ignoravo), a me risulta che Roma fosse occupata principalmente da "forze di polizia militare" tedesca.
***
Comunque il rastrellamento degli ebrei di Roma, tecnicamente, fu senz'altro un'"operazione di polizia"  e non un'"operazione di combattimento".
***
Però, secondo me, tu hai perfettamente ragione quando scrivi che: "...se le operazioni di polizia consistevano nella deportazione di ebrei, nelle torture di via Tasso e nell'uccisione per strada di oppositori, non mi meraviglio per niente del fatto che l'attentato sia stato rivolto contro i "poliziotti" invece che contro i "combattenti".
***
Anzi, nel 2023 lo storico Lutz Klinkhammer, in una intervista, ha osservato che gli uomini del Polizeiregiment "Bozen" (che furono attaccati a via Rasella), "indossavano la stessa divisa della polizia d'ordine nazista ("Ordnungspolizei") che era quella indossata dai rastrellatori degli ebrei"; e sebbene non sia storicamente comprovato che tale reggimento abbia materialmente partecipato a tale "rastrellamento" (Lorenzo Baratter, per esempio, lo nega), la cosa è però possibile.
***
Un saluto! :)
***
#1509
Citazione di: Jacopus il 13 Luglio 2023, 11:37:56 AME' la logica dei delinquenti Eutidemo, o come si usa dire al giorno d'oggi delle personalità antisociali. In geopolitica evidentemente funzionano gli stessi meccanismi della personalità delinquenziale. Lo vediamo oggi con Putin e lo abbiamo visto ieri con Kennedy, che puntava i suoi missili nucleari a pochi chilometri di distanza dalla Russia, dalla Turchia, dalla Germania e dalla Norvegia e gli sembrava lecito, ma quando i russi hanno provato a piazzare dei missili a Cuba, allora invece è sembrato che cadessero giù gli angeli dal Paradiso. In geopolitica manca il riconoscimento reciproco, e vige spesso il discorso degli ateniesi al popolo dell'isola di Meli. Poche eccezioni a questa "regola aurea" della politica.
Si, ma nè Chruščëv nè Kennedy hanno mai bombardato la capitale avversaria, pretendendo che gli avversari non dovessero bombardare quella propria; e non lo pretesero neanche Churchill e Hitler nella seconda guerra mondiale.
Per cui Putin è il primo nella storia ad aver avuto una faccia di cubo tale da pretendere una assurdità del genere! ;)  
#1510
Racconti Inediti / Re: La pistola scomparsa!
13 Luglio 2023, 11:45:14 AM
CAPITOLO QUINTO
Belli, alla fine, benchè riluttante, rimise l'arma in fondina, e poi invitò tutti ad entrare nel bagno.
Poi spiegò: - Vedete, dopo aver espletato i miei bisogni corporali, mi stavo asciugando le mani; ed allora ho notato una cosa strana!- ed indicò il portasciugamani.
***
Tutti guardarono il portasciugamani, senza notare nulla di strano.
- Ebbene?- chiese il colonnello - Cosa hai notato, di tanto strano, in quel normalissimo portasciugamani?-
***
- Vedete, qualche mese fa, io ho personalmente aiutato il capitano a sostituire alcuni elementi del suo bagno; perchè lui è un maniaco dell'arredamento, e vuole che ogni sua parte "combaci" e sia perfettamente in carattere con le altre parti. Tra le altre cose, abbiamo montato insieme anche un "nuovissimo portasciugamani", dello stesso identico stile degli altri elementi del bagno.-
Poi indicò quello sul muro, dicendo: -Ma non è certo quello che c'è adesso, il quale, con tutta evidenza:
- non è affatto in carattere con le altre parti del bagno;
- è chiaramente di seconda mano, e molto datato-
***
- E con ciò?- chiese perplesso il colonnello.
- Questo l'ha comprato più recentemente, per conto suo, da qualche "robivecchi", e l'ha portato in caserma passando tranquillamente i controlli dei "detector" all'entrata; nonchè quelli della recente perquisizione; perchè, con tutta evidenza, non può certo contenere una pistola (neanche la più piccola del mondo)-
- Mi pare ovvio!- confermò scettico il comandante del RIS capitano Marco Anselmi.
***
- Però può contenere questa!- spiegò Belli, sfilando uno dei supporti tubolari del portasciugamani; e, poi, estraendone con un guanto di lattice una "canna" di pistola lunga circa 12 cm, seguita da un piccolo bossolo che cadde in terra, la mise sotto il naso del medico legale.
***
- Ma non dica sciocchezze, maggiore!- esclamò stizzito Licio Agresti, allontanando la canna dal suo naso - Una canna calibro .22 pollici non può certo essere montata su una delle vostre armi d'ordinanza calibro 9 millimetri!-
- Venite con me!- replicò Belli tornando in salotto; e poi posò  la canna che era nascosta nel portasciugamani di Leggeri a fianco della sua pistola d'ordinanza.
***
- Come potete vedere le due canne :
- hanno la stessa lunghezza;
- hanno lo stesso diametro "esterno".
E' solo il diametro "interno" ad essere diverso a seconda del calibro; per cui, avendo la stessa dimensione e la stessa forma esterna, non c'è nessun problema a montare questa canna da .22 pollici su una delle nostre pistole d'ordinanza calibro 9 mm!-
***
Ed in meno di quindici secondi effettuò l'operazione (tempo effettivo necessario per la sostituzione, almeno da parte del sottoscritto)!
***
- Ha perfettamente ragione!- ammise Il comandante del RIS capitano Marco Anselmi - Siamo stati stupidi a non pensare ad una simile eventualità, quando abbiamo effettuato le nostre perquisizioni!-
- D'altronde, anche se ci avessimo pensato, dubito che saremmo riusciti a trovare facilmente un "canna di pistola"- intervenne il vicecomandante del RIS Silvio Conti -Ed infatti, se Leggeri è un buon idraulico, avrebbe anche potuto svitare qualche tubo idrico e nasconderla nei posti più impensabili; non potevamo mica smontare tutte le tubature della caserma alla ricerca di una canna di pistola!-
***
- Conti ha ragione!- convenne Belli - Gli è bastato uscire dalla doccia, uccidere la moglie con un proiettile calibro .22, e poi, dopo aver inviato l'SMS a Colli, rientrare sotto la doccia dopo aver "montato":
- la canna da .22 pollici nel portasciugamani;
- la canna da 9 mm nella Beretta d'ordinanza posata sulla mensola.
Il tutto in pochi minuti!-
***
- Però c'è una cosa che non capisco!- disse il colonnello - Come diavolo pensava Leggeri che si sarebbe risolta la vicenda, mettendoci di fronte ad un mistero che sembrava insolubile?
***
- A questo posso rispondere io, tanto, ormai, non ho più nulla da perdere!- aprì per la prima volta bocca il capitano, che, fino ad allora, era rimasto in silenzio - Voi non lo "sapevate" che io "sapevo" della relazione di Colli con mia moglie, mentre invece io lo "sapevo" benissimo: per cui avevo progettato di uccidere mia moglie, col proposito di far poi ricadere la colpa su Colli. Così lei sarebbe finita al cimitero, e lui in galera!-
- Ma qual era il suo piano?- chiese il colonnello.
***
- Il mio piano, dopo l'omicidio di mia moglie, era di trovare il momento e l'occasione più opportuna per nascondere la canna calibro .22 nell'auto o nell'alloggio di Carlo Colli; però in un posto dove non sarebbe sfuggita ad una attenta perquisizione (per esempio ne materasso o dentro un condizionatore d'aria).
Non avrei mai pensato che, dalla doccia, mi avreste subito trasportato, col solo accappatoio indosso, in una stanza di isolamento di sicurezza, così come avete fatto con Colli; ed infatti non immaginavo che la mia situazione potesse risultare così sospetta da mettermi in isolamento.
Ma avevo sottovalutato la "paranoia" del nostro illustre comandante Fulvio Sarti; e, così, sono rimasto fregato, perchè ho dovuto lasciare fino ad ora la canna nel "portasciugamani" del mio bagno!-
***
- E la "valigetta" di plastica per il trasporto della Smith & Wesson 617 cal..22?- chiese Conti.
- Quella ce l'ho buttata io nel pozzo, per confondervi un po' le idee- rispose Leggeri - E tanto per gettare qualche eventuale ombra di sospetto anche su Belli, che aveva fatto scavare il pozzo, se il mio piano principale di far accusare Colli fosse fallito; nel qual caso avrei nascosto la canna della pistola a casa sua. Non avrei mai pensato che si sarebbe accorto della mia sostituzione del portasciugamani; nè che gli sarebbe bastato per intuire il mio trucco.-
***
- Ma non hai pensato che la canna di una Smith & Wesson 617 calibro .22, trattandosi di un revolver, non può essere affatto sostituita come quella di una Beretta?- gli chiese il comandante del RIS Marco Anselmi.
- Lo so benissimo!- rispose Leggeri - Ma, come ho detto, era solo per confondervi un po' le idee; cioè, proprio per non farvi venire in mente l'idea di una "canna sostituita", ma farvi cercare una "pistola intera", e darmi così il tempo di nascondere la "canna" nell'alloggio di Colli; o, eventualmente, nell'abitazione di Belli, a seconda di come si sviluppava l'inchiesta.-
                                           FINE
P.S.
La sostituzione della canna di una Beretta calibro 9 mm, con una canna da .22 pollici, è effettivamente possibile; tanto è vero che io, quando mi alleno al tiro, lo faccio spesso per risparmiare sul costo delle munizioni (ed infatti le cartucce calibro 9 mm sono più care delle cartucce calibro .22 LR).
Però io ho volutamente "alterato", "forzato" e "distorto" alcuni dettagli (non solo riguardanti lo scambio delle canne), affinchè nessuno possa prendere spunto dal mio racconto, per architettare qualche insano progetto criminale; ma anche se qualcuno ci provasse, il "vero" RIS scoprirebbe (quasi) subito il trucco!
#1511
Ho notato che la redazione ha giustamente censurato la mia foto di Putin, benchè fosse autentica; ed infatti comprendo benissimo la censura, perchè indubbiamente Putin ha una faccia oscena.
Allora ho pensato di sostituirla con la seguente caricatura della faccia di Putin, che, invece, non ha nulla di osceno! :)
#1512
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
13 Luglio 2023, 05:14:46 AM
                                        MIA SOLUZIONE
Il prigioniero dice: - Visto che io posso scegliere "quando" tu mi farai la domanda (che mi potrai fare una volta sola e non me la potrai ripetere più), io "scelgo" che tu me la faccia "quando io dormo profondamente".
E' ovvio che, se tu mi sveglierai prima di farmi la domanda, non avrai rispettato la tua promessa, perchè mi avevi concesso di scegliere "quando" me l'avresti potuta fare; ed io "scelgo" che tu me la faccia "quando io sto dormendo profondamente", e "non quando sono sveglio"!
***
Ed infatti, l'avverbio "quando" non si riferisce solo ad un "orario" o ad un "tempo specifico", ma anche ad una "situazione" particolare in cui qualcuno può venirsi a trovare.
Cioè:
- quando taluno dorme;
- quando taluno è sveglio;
- quando taluno mangia;
- quando taluno beve;
ecc. ecc.
In questo modo, quale che sia la tua domanda, visto che io, per ragioni fisiologiche, "non potrò" risponderti, nè "menzogneramente",  nè "veritieramente", nè "insipientemente"  domenica prossima non mi potrai impiccare!
Nè potrai sostenere che mi sono "rifiutato di rispondere", perchè chi dorme non può nè accettare ne rifiutare niente!-
#1513
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
13 Luglio 2023, 05:08:24 AM
Ciao Iano.
Non è vero, come tu scrivi, che: "Manca il caso in cui non si può decidere se la risposta è vera oppure falsa".
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Ed infatti, forse ti è sfuggito che Rastislav, nel formulare il suo enigma aveva precisato: -Però bada bene che la mia sarà una domanda la cui risposta sarà  subito "verificabile oggettivamente" (ad esempio "quanto sei alto?"), e non una domanda la cui risposta non sia immediatamente verificabile"-
E poi, per evitare equivoci, precisò:
- Per cui, tanto per essere ancora più chiaro, se io ti chiederò "sei più alto di un metro":
- se tu mi risponderai "no", il che è falso, io ti impiccherò domenica prossima;
- se tu mi risponderai  "sì", il che è vero, io ti impiccherò lo stesso domenica prossima.
-  se tu mi risponderai "non lo so", verrai impiccato egualmente domenica prossima.
Nè mi potrai rispondere a tua volta con una domanda; perchè in tal caso, verrai impiccato egualmente domenica prossima.-
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Pertanto, il fatto che il prigioniero dichiari di essere un mentitore, non avrà alcuna rilevanza, perchè non importerà affatto la "valenza soggettiva" della sua risposta (cioè se è consapevole di dire la verità o di mentire), ma esclusivamente la "valenza oggettiva" della sua risposta; la quale, appunto, come ha precisato Rastislav, dovrà subito essere "verificabile oggettivamente".
Cioè non importa minimamente se il prigioniero è bugiardo o è sincero, ma, soltanto se la sua risposta corrisponde o meno ad una realtà oggettivamente verificabile!
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Un saluto! :)
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#1514
Ciao Claudia K.
No, stavolta non hai proprio capito come funziona la faccenda della pistola, neanche attraverso il videoclip; il che è "comprensibile" e perfettamente "giustificabile", considerato che, probabilmente, in via tua non hai mai usato una pistola nè hai mai dovuto cercare di disarmare qualcuno!
Ed infatti:
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1)
L''INCEPPAMENTO" (o "blocco", se preferisci) di una pistola semiautomatica:
- è "patologico" se è dovuto ad un malfunzionamento dell'arma;
- è invece assolutamente "fisiologico" se, come afferma di aver fatto Francesco Ferrari nel suo interrogatorio (e come si vede nel videoclip), si afferra il "carrello" della pistola del "contendente", proprio a tale scopo.
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In tal caso, infatti, impedendo con le dita all'"espulsore" e all'"estrattore" di "espellere" il bossolo, è perfettamente "normale" e "fisiologico"  che la pistola si "blocchi", perchè l'otturature resta ostruito; sarebbe  "patologico"  il caso contrario.
Quindi parte solo il primo colpo, ma gli altri no (vedi videoclip)!
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Per sparare ancora, chi è uscito vincente dalla colluttazione, e, quindi, non è più disturbato dall'avversario, deve fare una particolare manovra per sbloccare l'arma; dopodichè può sparare di nuovo...ma non certo "subito dopo" il primo colpo (come mendacemente dichiarato da Ferrari).
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La  mia ipotesi, quindi, anche quella della possibile "innocenza" di Ferrari, si basa su un fatto assolutamente certo e materialmente sperimentabile; e, cioè, che un'arma "semiautomatica" (non "automatica", come hai erroneamente hai scritto tu) si inceppa "fisiologicamente" e "necessariamente" dopo aver sparato il primo colpo, nel caso in cui ne venga afferrato il carrello; come, appunto, lo stesso Ferrari dichiara di aver fatto nel suo interrogatorio.
Vedi il videoclip!
***
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2)
Quanto al fatto che Francesco Ferrari sia un "uomo addestrato dalle Forze dell'Ordine in fatto di armi", lo affermi solo quando ti fa comodo; quando, invece, non ti fa comodo, pur essendo debitamente addestrato, affermi che "può però reagire in modo impulsivo e irrazionale", e commettere "colossali stupidaggini", e "madornali sciocchezze", che non commetterebbe neanche una recluta (come saltare addosso alla moglie, invece di parlarle per dissuaderla dai suoi intenti suicidi)
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3)
In ogni caso, sperando (giustamente) nell'ignoranza in materia "oplologica" del PM, Francesco Ferrari non poteva far altro che dichiarare che il secondo colpo era partito subito dopo il primo; altrimenti, visto che la moglie è morta pressochè sul colpo, avrebbe dovuto ammettere di aver sparato lui il secondo colpo sul suo cadavere (rivelando, così, la sua messa in scena).
E questo non poteva certamente farlo, anche a costo di raccontare una bugia dalle gambe molto corte; che, però, a quanto pare, grazie alla "buaggine" dei giudici, almeno per ora, ha funzionato!
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4)
Poi tu scrivi: "Se proprio il marito avesse voluto fingere una colluttazione pro-vita...ma beh...sarebbe stato molto più semplice (e intelligente) far partire il secondo colpo verso una qualunque parete della stanza in cui si trovavano e senza neanche graffiarsi, col duplice vantaggio a) di manco graffiarsi, e b) che mai nessuno al mondo avrebbe potuto stabilire la distanza temporale fra i due colpi!"
Però non consideri che:
a)
Proprio il fatto che il marito sia rimasto ferito anche lui, ha deposto a suo favore nel processo.
b)
Anche se il marito  avesse fatto partire il secondo colpo verso una qualunque parete della stanza qualunque "esperto oplologico" (se consultato) avrebbe potuto stabilire la distanza temporale fra i due colpi; perchè, avendo Ferrari afferrato il carrello della pistola, in ogni caso i due colpi non potevano avvenire in sequenza, ma, comunque, sempre ad una certa distanza temporale l'uno dall'altro.
***
Però è vero che è stata ANCHE la stessa "perizia medica" a confermare che i due colpi erano avvenuto "ad una consistente differenza di tempo l'uno dall'altro"; perchè è stato "scientificamente dimostrato" (e non  meramente congetturato) che il secondo proiettile ha perforato il corpo di Licia Gioia quando lei era già morta.
***
.
***
CONCLUSIONE
Qualunque cosa ci sia scritta sulla sentenza che ha assolto Francesco Ferrari, dagli atti conosciuti del processo (interrogatorio e autopsia):
- non sapremo mai, con certezza, chi ha sparato il primo colpo di pistola che ha ucciso Licia Gioia;
- però sappiamo con certezza che il secondo colpo lo ha sparato Francesco Ferrari, sul corpo della moglie già morta.
In base a questo, poi, possiamo formulare le ipotesi che ci sembrano più plausibili!
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Un saluto! :)
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#1515
Varie / Re: Un altro enigma del principe Rastislav
12 Luglio 2023, 13:09:53 PM
Ciao Iano. :)
Le tue proposte di soluzione, come al solito, sono entrambe "acute", "argute" e "intelligenti", però:
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1)
Una soluzione, in effetti,  potrebbe essere che il prigioniero chieda di essere interrogato non in un giorno preciso tra martedi e venerdì, ma in un momento in quel periodo che il principe dovrà calcolare; e si salverà se il principe non sarà in grado di calcolarlo, perchè il prigioniero gli pone un "paradosso irrisolvibile".
Però, se tu non spieghi quale sarebbe il "paradosso irrisolvibile", circa il momento in cui il prigioniero dovrà  essere interrogato, la tua soluzione non mi sembra risolvere l'enigma di base.
.
2)
Quanto al fatto che alle ore 24:00 di venerdì il prigioniero dichiara di voler essere interrogato alle ore 24:00 di venerdì, Rastislav eccepirebbe che la scelta del "quando" si riferisce logicamente e necessariamente al "futuro", e non al "passato".
***
Per cui:
a)
O il prigioniero dichiara di voler essere interrogato alle ore 24:00 di venerdì, "prima" che giungano le ore 24:00 di venerdì, ed allora Rastislav farà in tempo a formulare la domanda.
b)
Oppure il prigioniero dichiara di voler essere interrogato alle ore 24:00 di venerdì, proprio nel momento esatto in cui le ore 24:00 di venerdì sono arrivate; per cui la sua scelta verrà espressa nei secondi successivi, e, allora, non sarà più valida, in quanto riferita al passato.
***
Però il prigioniero potrebbe dichiarare di voler essere interrogato alle ore 24:00 di venerdì, appena pochi secondi prima che scocchi la mezzanotte; per cui Rastislav  ("forse") non farebbe in tempo a fare la sua domanda; o  ("forse")  sì.
***
Tuttavia, a ben vedere, Rastislav:
- aveva detto "durante questa settimana, tra martedì e venerdì, io ti farò una domanda", ma non aveva mica detto che, se gliela avesse fatta di sabato, il prigioniero si sarebbe salvato dall'impiccagione di domenica;
- inoltre aveva detto: "Per riflettere un po' su come salvarti, <<ti concedo un po' di tempo>>, per cui potrai scegliere quando vuoi che io ti faccia la mia domanda!"
***
Ma non gli aveva concesso mica tutto il tempo disponibile tra tra martedì e venerdì, fino all'ultimo minuto, di venerdì; gli aveva concesso solo un  po' di tempo a sua discrezionale principesca valutazione.
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Per cui, già di giovedì, Rastislav potrebbe recarsi nella cella del prigioniero, e dirgli: "Be', Ciccio, per riflettere un po' su come salvarti, <<ti avevo concesso un po' di tempo>>, ma mica ti avevo detto <<quanto tempo>>; ormai sono passati già due giorni e mezzo, che direi sono un bel po' di tempo,  per cui <<adesso>> tu devi scegliere quando vuoi che io ti faccia la mia domanda!
Per cui scegli ora quando vuoi che io ti faccia la mia domanda (ovviamente entro un tempo che mi consenta di fartela in modo completo e compiuto  entro venerdì, o, comunque, in tempo utile), ed io rispetterò il nostro patto".
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In sintesi, cioè:
- il prigioniero può scegliere "quando"  Rastislav potrà fargli la domanda;
- ma  Rastislav può scegliere  "quando"  il prigioniero dovrà effettuare la sua scelta (tra martedì e venerdì, e, comunque, prima di domenica)
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Un saluto! :)
***