Salve. Particolarmente di questi tempi è ben vivo il dibattito circa l'ottundimento, la diluizione, la compressione (etc. etc.) cui risulterebbero soggette le libertà personali all'interno delle cosiddette "società del benessere".
Per il senso comune sembrerebbe che la condizione di benessere (socioeconomicamente inteso) debba o possa risultare indipendente dalla maggiore o minore estensione delle cosiddette "libertà personali".
A me invece sembra evidente il nesso tra benessere ed inevitabile limitazione delle libertà INDIVIDUALI (tengo a chiarire che tratto di queste ultime, e non delle libertà COLLETTIVE).
Cosa mai sarebbe il benessere socioeconomico ? Semplicemente la condizione (sempre in sè individualmente facoltativa, cioè libera) che viene proposta, offerta al singolo dalla società, ed il cui prezzo consiste nella parziale rinuncia a certe libertà individuali, le scelte relative alle quali quali verranno in un certo senso trasferite a livello collettivo, sociale.
Chi accetta le regole che permettono di vivere nel benessere deve ovviamente rinunciare ad un certo numero di scelte e di facoltà le quali aumenterebbero la sua libertà ma diminuirebbero il suo benessere.Se non si è particolarmente fortunati o delinquenti, occorrerà ben rinunciare a vivere in modi parassitari od egoistici, no ?.
Quindi - avendone l'occasione - si è individualmente liberi di scegliere di vivere nel benessere (qualsiasi persona normale può decidere di rinunciarvi andando a vivere da eremita) e - facendolo - deciderà anche di accettare le limitazioni della proprie libertà inerenti e conseguenti al mantenimento del proprio benessere. Saluti.
Per il senso comune sembrerebbe che la condizione di benessere (socioeconomicamente inteso) debba o possa risultare indipendente dalla maggiore o minore estensione delle cosiddette "libertà personali".
A me invece sembra evidente il nesso tra benessere ed inevitabile limitazione delle libertà INDIVIDUALI (tengo a chiarire che tratto di queste ultime, e non delle libertà COLLETTIVE).
Cosa mai sarebbe il benessere socioeconomico ? Semplicemente la condizione (sempre in sè individualmente facoltativa, cioè libera) che viene proposta, offerta al singolo dalla società, ed il cui prezzo consiste nella parziale rinuncia a certe libertà individuali, le scelte relative alle quali quali verranno in un certo senso trasferite a livello collettivo, sociale.
Chi accetta le regole che permettono di vivere nel benessere deve ovviamente rinunciare ad un certo numero di scelte e di facoltà le quali aumenterebbero la sua libertà ma diminuirebbero il suo benessere.Se non si è particolarmente fortunati o delinquenti, occorrerà ben rinunciare a vivere in modi parassitari od egoistici, no ?.
Quindi - avendone l'occasione - si è individualmente liberi di scegliere di vivere nel benessere (qualsiasi persona normale può decidere di rinunciarvi andando a vivere da eremita) e - facendolo - deciderà anche di accettare le limitazioni della proprie libertà inerenti e conseguenti al mantenimento del proprio benessere. Saluti.