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Messaggi - viator

#1516
Tematiche Culturali e Sociali / Benessere e Libertà
19 Ottobre 2020, 12:59:51 PM
Salve. Particolarmente di questi tempi è ben vivo il dibattito circa l'ottundimento, la diluizione, la compressione (etc. etc.) cui risulterebbero soggette le libertà personali all'interno delle cosiddette "società del benessere".

Per il senso comune sembrerebbe che la condizione di benessere (socioeconomicamente inteso) debba o possa risultare indipendente dalla maggiore o minore estensione delle cosiddette "libertà personali".

A me invece sembra evidente il nesso tra benessere ed inevitabile limitazione delle libertà INDIVIDUALI (tengo a chiarire che tratto di queste ultime, e non delle libertà COLLETTIVE).

Cosa mai sarebbe il benessere socioeconomico ? Semplicemente la condizione (sempre in sè individualmente facoltativa, cioè libera) che viene proposta, offerta al singolo dalla società, ed il cui prezzo consiste nella parziale rinuncia a certe libertà individuali, le scelte relative alle quali quali verranno in un certo senso trasferite a livello collettivo, sociale.

Chi accetta le regole che permettono di vivere nel benessere deve ovviamente rinunciare ad un certo numero di scelte e di facoltà le quali aumenterebbero la sua libertà ma diminuirebbero il suo benessere.Se non si è particolarmente fortunati o delinquenti, occorrerà ben rinunciare a vivere in modi parassitari od egoistici, no ?.

Quindi - avendone l'occasione - si è individualmente liberi di scegliere di vivere nel benessere (qualsiasi persona normale può decidere di rinunciarvi andando a vivere da eremita) e - facendolo - deciderà anche di accettare le limitazioni della proprie libertà inerenti e conseguenti al mantenimento del proprio benessere. Saluti.

#1517
Riflessioni sull'Arte / Re:Enigma, tra mito e arte
18 Ottobre 2020, 21:01:36 PM
Salve doxa. Complimenti per il tuo "excursus" storico-cultural-artistico.Purtroppo, non essendo io personalmente interessato nè alla storia antica, nè all'arte umana.....(ti chiederai : ma da che si fa coinvolgere, costui ?), mi limito a condividere con te l'interpretazione del senso del tempo, estendendola secondo il mio parere.

Il tempo altro non è che la modalità attraverso la quale la nostra percezione psichica e poi quindi mentale, riesce a strutturare (è obbligata, costretta a strutturare) il fluire degli eventi intesi come successione ordinabile di cause ed effetti. In particolare, dovrei affermare che "il tempo è la dimensione unicamente nostra ed interiore al cui interno percepiamo gli effetti dell'esistenza dell'energia".


Infatti gli eventi, consistenti nel divenire (degli effetti) in quanto conseguenza dell'essere (delle cause), consistono semplicemente in variazioni o spostamenti di energia all'interno di quel certo ambiente.


Simmetricamente, si dovrà dire che il complementare del tempo (lo spazio) altro non sia che "la dimensione al cui interno percepiamo l'esistenza della materia".


Infatti l'essere, inteso come stare in quanto conseguenza dell'essere immoto, consiste semplicemente in ciò (la materia) che si oppone - assorbendola o riflettendola - alla diffusione dell'energia. Saluti.
#1518
Attualità / Re:Il valore della libertà
18 Ottobre 2020, 17:13:00 PM
Salve Andrea Molino. Citandoti : "Ti indicheró soltanto una direzione per iniziare la ricerca: la pandemia è un incredibile acceleratore di trasformazioni del nostro modo di vivere, una giustificazione per qualunque azione "dolorosa, ma necessaria", una scusa per ogni fallimento, un'occasione per fare un sacco di soldi in molti modi diversi...".


Questo è il tuo parere, formatosi sulla base della tua personale visione del mondo, cultura, formazione, indole e carattere.


Io, che possiedo (mia personale impressione) parametri completamente diversi dai tuoi, posso tranquillamente proporti una interpretazione rigorosamente capovolta : Tu fai causa della pandemia (intendo della gestione pratica e comunicativa di essa) la volontà di sfruttarne gli effetti - indubbi - nella maniera più speculativa possibile da parte di qualcuno.

Io invece credo - indipendentemente da ciò - che quelli che tu chiami EFFETTI della pandemia (la inarrestabile diffusione dei cambiamenti dei modi di vivere) siano invece tra le CAUSE di essa.

Cosa distingue le epidemie (diffusione locale di morbi contagiosi) dalle pandemie (diffusione planetaria di morbi contagiosi ?) : semplice : le epidemie, all'interno della globalizzazione del pianeta, scompariranno per far posto alle pandemie, per la semplice ragione che sono nostri globali cambiamenti di stili e possibilità di vita il fattore  che consente a virus e germi di spostarsi rapidamente e con comodità in ogni angolo del globo.

La demografia (bastano 7.500.000.000 di ragioni per giustificare le condizioni di replicazione di un virus ?), i trasporti aerei, terrestri, marittimi sempre più veloci, frenetici, alla portata economica di tutti, la comunicazione via cavo ed etere in tempi reali, la propaganda dei paradisi economico-sociali del primo mondo presso il terzo mondo, e quella dei paradisi naturali di tutto il mondo presso il primo mondo........................sono forse gli effetti della volontà di speculare sugli effetti di una pandemia o non sono piuttosto le cause predisponenti ed incentivanti la diffusione di un certo meccanismo naturale ? (Scusa, ma se i migranti hanno il diritto di cercare altrove un futuro migliore (sacrosanto !)........perchè vorremmo ostacolare lo stesso meccanismo quando venga messo in atto da un virus ? O pensiamo che i migranti facciano comodo ed i virus no ?).


Forse che la assai minore densità di popolazione e la vita quasi solo stanziale di una volta non rappresentavano le ovvie ragioni per le quali le epidemie si "esaurivano" in ambito locale o comunque, se si spostavano, lo facevano con una lentezza ed una gradualità inconcepibili ai nostri tempi ? E' chiaro che l'unico farmaco a disposizione, nei tempi andati, si chiamava destino benigno.


I punti di vista come il tuo (tra l'altro decisamente maggioritari) a mio parere sono eccessivamente squilibrati nei confronti dell'insieme dei meccanismi del Mondo.


Tutto ciò che succede a noi è colpa o merito nostro od almeno di una parte (magari ideologicamente molto ben individuata) di noi. Non esistono cause extraumane che non siano gestibili, sfruttabili, modificabili dal genere umano.

Solo che questo punto di vista funziona solo in tempi di "vacche grasse", non davanti alle grandi sfide esistenziali. Saluti.
#1519
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
16 Ottobre 2020, 11:43:33 AM
Salve Jean. Grazie della replica. Citandoti : "In uno tondo procedendo si ritornerebbe al punto di partenza; fosse piatto... arrivati a degli improbabili bordi (non universo-piattisti...) analogamente... ma son congetture a cui gli addetti ai lavori cercano di fornire sostanza (studi) per tenerle in piedi".
In un tondo tridimensionale qualsiasi percorso (traiettoria, linea curva continua etc.) potrebbero tornare al punto "di partenza" solo in via di assoluta ed astratta eccezzionalità (probabilisticamente impossibile a verificarsi).

Nessun percorso può risultare (se non astrattamente e solo mentalmente) rettilineo in quanto (anche per via del principio di indeterminazione), per via delle reali magari impercettibili ma certamente verificantesi microdeviazioni da una rettilineità rigorosamente geometrica, si produrrebbe che, in accordo alla teoria degli errori, tali microdeviazioni non riuscerebbero (sempre in via statistica) a compensarsi complessivamente, quindi la "retta" da noi immaginata finirebbe col risultare comunque progressivamente curvata in una direzione qualsiasi.

Questa sarebbe la ragione dell'inesorabile generarsi delle curvilineità, le quale rendono puramente astratta la rettilineità.

A maggior ragione, partendo già in origine dall'ipotesi sferica (di diametro infinito o sufficientemente ampio da dar luogo statisticamente al "difetto di rettilineità" sopra descritto), all'interno di essa nessun percorso avrebbe termine o comunque transiterebbe per punti già transitati (in pratica non potrebbe tracciare un diamento chiuso e ompleto), in quando le microdeviazioni genererebbero una traccia complessiva del percorso del tipo "a gomitolo". Suggestivo, dal punto di vista della fisica subatomica, il paragone con i supposti "orbitali" teorizzati per il moto degli elettroni attorno al nucleo. E perdonami, perchè capisco di risultare contorto e noioso. Salutoni.
#1520
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
15 Ottobre 2020, 19:00:01 PM
Salve. Scusatemi. Ma..................e se per caso "l'al di là dell'al di là" confinasse (per via di una certa circolarità dell'esistente).............o - udite, udite !!........... addirittura consistesse nell "al di qua dell'al di qua".....?? Saluti.
#1521
Salve Ipazia.Citandoti (e facendoti i miei ennesimi complimenti per la tua dialettica, purtroppo sempre elitaria e mai proletaria) : "La scienza é meta-fisica naturale, la metafisica é il tentativo (fallito) di postulare un assoluto a priori che l'antimetafisico FN definì efficacemente: mondo dietro il mondo".
Condivido quasi assolutamente. Solo che, essendo la metafisica creazione umana, secondo me essa consiste in un tentativo "a posteriori" di postulare un contenitore unico per i troppi e disorientanti contenuti del mondo. Che dici ?.

Infine scusami se faccio il pagliaccio come al solito : a proposito di FN, che non so bene chi sia, mi viene il burlesco "Federico, Federico........il tuo cognome so ma non lo dico !!". Saluti.
#1522
Salve Aumkaara. Grazie della tua replica, A parte ogni mia personale compulsione alla critica ed alla polemica, che io certamente possiedo (le compulsioni di questo genere restano tutto sommato dei casi personali), vedo confermato che sei una persona profondamente civile. (comunque il "problema" che lamentavo non riguardava tanto me, quando il modo di porsi nei confronti di una generalità di possibili lettori estranei al confronto dialettico bipolare tra te e colui al quale stai replicando). Rinnovati auguri.
#1523
Salve Aumkaara. Non penso proprio la cosa ti interessi (poco anche a me, visto che sarò costretto a non leggerti più),  ma noto che insisti in improbabili dialoghi con (per me almeno) degli sconosciuti, dato che rispondi citando testi precedenti di interlocutori da te non citati e che magari si trovano (gli interventi cui replichi) spersi all'indietro - non si sa precisamente in quale pagina o posizione - nella discussione in corso.

Provo ad indovinare : sei per caso un estroverso spinto da compulsione comunicativa e che scrive da tablet ?.

Auguri di trovare miglior udienza della mia. Saluti.


#1524
Attualità / Re:In 6 a cena
14 Ottobre 2020, 19:24:19 PM
Salve. Che angoscia ! Siamo in balia di governi e classi politiche composti da bande di volontari acculturati i quali hanno deciso - a suo tempo - di candidarsi ad alcune cariche pubbliche al solo scopo di poter trascurare i propri interessi personali e di nicchia.........per potersi dedicare alla cura dei bisogni del popolo, della realizzazione dei Dettati di una Costituzione nata dalla Resistenza.......... paghi solamente della consapevoleza di aver adempiuto a funzioni indispensabili, disinteressate ed iper-etiche................


Vedete, tecnici e scienziati, a proposito di Coronavirus, navigano (in tutto il mondo) nella nebbia. Non perchè essi non conoscano cosa sia il virus e come lo si può almeno contrastare. Il problema sono gli aspetti statistico-ambientali del suo diffondersi, troppo complessi per poter venir previsti.


Ora, voi pensate che i "provvedimenti" del Governo del Paese di Pulcinella sia il frutto di qualche conoscenza del problema ? Che esistano delle precise razionali ragioni per le scelte  della nostra "classe dirigente"?


Non avete ancora capito, forse perchè nati da troppo poco tempo - che la gerarchia delle istanze cui sono vincolate le decisioni sono : consenso (demagogia) - mancanza di allarmismo (andrà tutto bene, almeno a loro) - compromesso (con l'opposizione per non farsi troppo male a vicenda)..............ed infine, vista la progressiva inarrestabile meridionalizzazione-mediterraneizzazione del nostro Paese.......anche qualche manciata di cabala, di astrologia e di amuleti da strofinare. Salutoni.
#1525
Salve. Non ho mai capito la differenza tra le motivazioni spiritual-psicologiche (motivazioni quindi - in ultima analisi - insondabilmente personali) che abbiamo animato i gesti dei martiri cristiani piuttosto che dei kamikaze, dei terroristi suicidi o altri generi di abnegazione.

Sempre appunto di abnegazione di tratta, cioè di una scelta (quanto consapevole non riusciremo mai a saperlo) che privilegia il suicidio o comunque la morte rispetto alla prospettiva - trovata esistenzialmente insopportabile - di continuare a vivere all'interno della menzogna, del tradimento, di una esistenza priva di virtù, del disonore, della indegnità, della convinzione di non poter diversamente guadagnare il premio della vita eterna...............

In parole semplici, chi sceglie l'abnegazione, sempre lo farà poichè giunge a considerare la morte come un male minore rispetto al rimanere in vita. O sto per caso esponendo un concetto strano ed illogico ?.

Quindi allora, dal punto di vista sia pratico che etico - l'abnegazione che porti al sacrificio di sè potrà certo essere atto meritorio ed elevato dal punto divista moralsociale, ma a livello esistenziale individuale resterà sempre comunque una soluzione, una facoltà tesa ad evitare una attesa maggior sofferenza. Saluti.
#1526
Salve Dante. La "morte temporanea" l'ho capita. Per gli estroversi sarebbe "quel tipo di perdita dell'io che, essendo provvisoria, non c'incastra un tubo con la morte".

E' la seconda parte che mi preoccupa : quello dei gatti e di chi ha il sonno molto leggero non è uno "stato vigile della coscienza" (anche perchè uno "stato addormentato della coscienza" - cioè della consapevolezza dell'io - si chiama "incoscienza") ma credo proprio si tratti di "uno stato soffuso di vigilanza sensoriale" consentito dal persistere - durante il sonno - dei meccanismi psicosensoriali istintuali. Saluti.





#1527
Salve Socrate78. Citadoti : "Quello che invece dice Ipazia mostra solo il suo costante disprezzo verso coloro che credono, senza portare un briciolo di argomentazione! Istinto kamikaze? Sia pure, ma questo istinto al martirio, questo fanatismo, da dove è derivato? Prima c'era delusione, smarrimento, amarezza, tutto il contrario di quello che è venuto dopo, Ipazia non spiega minimamente il cambiamento di comportamento dei discepoli.
@Ipazia: Prima di parlare di determinati argomenti, leggi bene la Bibbia, poi parla".

A dire il vero non comprendo (o meglio voglio fingere di non comprendere) il tuo invito al documentarsi biblicamente prima di fornire - da parte di chi non ha letto o non desidera leggere antichi testi tradizionali - le proprie opinioni di taglio psicologico o psichiatrico circa certi comportamenti umani.

Sarebbe come attendersi - da parte di non credesse nel fondamentale ruolo del sesso all'interno del comportamento umano - che prima di emettere delle considerazioni sugli effetti comportamentali dell'esistenza del sesso si fosse tenuti a leggere l'opera omnia di Freud e discepoli.

Le fonti sono una cosa, le personali convinzioni circa un certo argomento sono tutt'altra cosa.Considerare le fonti culturali come imprescindibili presupposti che possono e (come da te affermato nel presente caso) devono sostituire esperienza e buon senso è aspetto che ha un nome preciso : MANICHEISMO. Saluti.
#1528
Salve Dante. Vedi che si dimostra quanto ti dicevo poco fa circa le diversità tra gli introversi e gli estroversi ? L'introverso parla di meno ma riflette di più mentre tu, (citandoti)................... :"Non si può infatti vivere senza assoluti.Ognuno ha i suoi ,ma molti ne condividiamo.Sia che ci proclamiano assolutisti o relativisti.Li chiamano "gli Universali" che è molto meglio che assoluti.Un universale è la morte, l'altro è il passare di tutto e un altro l'Ignoranza.Conoscete una morte "relativa"? Un passare delle cose "relativo"? Un'ignoranza fondamentale "relativa"? No,infatti".........................non rifletti abbastanza.

Lasciando perdere la ormai nauseabonda distinzione tra Assoluto (sostantivo rigorosamente singolare) ed assoluti (aggettivo pluralizzabile e perciò assurdamente deassolutizzabile secondo alcuni tra cui forse te)........circa la perfetta relatività della morte sarà sufficiente ricordarsi che la riproduzione delle cellule e dei batteri (e scusa se sto parlando di forme "marginali" di vita e di morte) avviene per mitosi, cioè la cellula ad un certo punto si allunga sino a scindersi in due metà identiche. Non sto a farla lunga. Secondo te, se assistiamo a tale fenomeno, staremo osservando la morte di una cellula oppure il sopravvivere della cellula attraverso una sua geniale autoduplicazione, oppure ancora stiamo osservando la nascita di due nuove cellule ?

Secondo me in biologia il concetto di morte andrebbe proprio cancellato e sostituito con riproduzione, moltiplicazione, divisione, dissolvimento, marcescenza, trasformazione, decadimento etc.etc..........dato che "morte" è termine esclusivamente umano di radice psichica che identifica il nostro atavico terrore di perdere la nostra egoistica individualità.

Comunque tutto ciò che hai citato e tutto ciò che citerai al di fuori del termine "Assoluto" non potrà che consistere in contenuti parziali (dato che li collochi all'interno di una loro pluralità) e quindi relativi. Saluti.
#1529
Citazione di: Dante il Pedante il 12 Ottobre 2020, 17:45:05 PM
Ciao ViatorSono Dante :)
Forse hai ragione.Comunque non volevo costringere nessuno.Era solo un invito.Scrivere mi dà energia positiva, ma forse non è così per tutti,vero?
Salve Dante.Ovvio che tu non volessi costringere bensì - al limite - convincere.Nessuno di noi è completamente, assolutamente introverso od estroverso. Sono convinto che l'indole delle persone nei confronti di intro- ed estro-versione si instauri nel primissimi tempi dopo la nascita (ed ovviamente ben prima che maturi la coscienza, la quale è quella funzione che all'indole aggiungerà il carattere maturo e completo che si acquisisce solo al termine dell'adolescenza).

Resta il fatto che l'introverso, essendo colui che vorrebbe portare dentro di sè i contenuti del mondo a lui esterno, sarà portato alla lettura assai più che alla alla scrittura.Viceversa, e come avviene anche a te, l'estroverso è colui che vorrebbe riempire il mondo con i propri contenuti, per cui ad egli risulterà assai più congeniale lo scrivere. Saluti.
#1530
Attualità / Anche i dittatori piangono
12 Ottobre 2020, 20:56:41 PM
Salve. Cinico come sono, sono rimasto assai colpito dalle immagini che oggi in televisione hanno mostrato Kim Jong-un durante la sua - peraltro sospettosamente corale - esibizione sentimental-emotiva di lacrimosità.
Ma voi che ne dite ? Si stava sinceramente commuovendo per i destini personali di qualcuno (uno solo o moltitudini -  dal punto di vista etico-sentimentale - non deve fare nessunissima differenza, no?) oppure stava dirigendo una delle sue solite bellissime, estetiticissime, coloratissime coreografie ?.

Mi piacerebbe leggere le vostre impressioni circa il pianto personale di un famoso, anche visto che recentemente è esistito un mio "topic" sul pianto (rimasto orfano di reazioni qualsiasi forse perchè non relativo a casi umani più o meno famosi). Lacrimevoli saluti a tutti.