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Messaggi - Phil

#1516
Visto che si parla di ebraismo e di tre mondi, può essere uno spunto ricordare che Rosenzweig parlava di premondo, mondo e sopramondo... qualche info qui.
#1517
(Avevo già abbozzato questo commento dopo il post di Socrate78, stavo solo pazientemente aspettando Marx e inevitabilmente, puntualmente... eccolo qui!  :) )
Il baffo e la barba più famosi della filosofia sono due autori che si studia(va)no solitamente all'ultimo anno delle superiori, quando i ragazzi, cavalcando gli impulsi ormonali, iniziano ad usare un po' anche la testa per guardarsi intorno, e questi due filosofi sembrano fatti apposta per polarizzare le prime (e acerbe) esigenze giovanili di interpretare il mondo (con buona pace di tutti gli altri autori): uno di sinistra e l'altro di "destra"; uno popolare e l'altro individualista; uno economico e l'altro "artistico"; uno da trattato e l'altro da aforisma; etc. entrambi promettono di saper incanalare saggiamente la vitalità pugnace e il futuro dei giovani neomaggiorenni (inoltre, entrambi con il fascino "da adulto" di chi ti emancipa dalla religione, dalla mediocrità e... dalla Democrazia Cristiana  ;D ).
Dopo il diploma, ecco dunque che masse di marxisti e truppe di nietzchiani entrano patentati in società, orgogliosi di contrapporsi l'un l'altro e fieramente protetti dalla fulgida egida del loro beniamino (i cui motti restano indelebilmente appuntati sul diario dell'ultimo anno... un po' come quelli dei cantanti o dei poeti preferiti).
Soprattutto per chi non continua poi gli studi "di settore", la matrice esistenzial-filosofica, l'imprinting culturale, resta quello di uno dei due "autori alpha" del programma dell'ultimo anno... peccato...  
scherzo! ;D  
Non so, con le nuove generazioni è/sarà diverso?
#1518
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
28 Ottobre 2018, 00:11:44 AM
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 17:41:48 PM
Phil : "Intendi che anche gli elementi della parte finale della gerarchia, "INTELLETTO - CAPACITA' DI ASTRAZIONE - TRASCENDENZA - SPIRITUALITA'" (cit.) fanno parte del mondo fisico?"
Intendo che essi sono generati dal mondo fisico e ne hanno bisogno per esistere (pardon, in-sistere),  anche se non consistono in enti materiali.
Se sono generati dal mondo fisico ma non vi appartengono, una gerarchia che spieghi "il mondo fisico al completo"(cit.) non dovrebbe escluderli, in quanto esterni?
Se un colonnello "genera" un figlio, allora la moglie e il figlio entrano per questo motivo a far parte delle gerarchie militari o di una spiegazione delle gerarchie militari?

Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 17:41:48 PM
Tu come spieghi che al decesso tali "funzioni" svaniscano ?
Non avendo ancora "vissuto la (mia) morte" ;D  non posso garantirti che svaniscano o gli accada altro (prima del "perché" bisognerebbe rispondere al "se").
Inoltre, non li considero quattro "funzioni"... comunque, dovendo/volendo proprio scommettere, direi che morendo il corpo, si spegne ogni sua attività cerebrale, il che mi fa supporre che i morti non abbiano intelletto né capacità d'astrazione e, ancor più probabilmente, non speculino su trascendenza e spiritualità (sono sicuramente più materialista che spiritualista ;) ).
#1519
Citazione di: Ipazia il 27 Ottobre 2018, 15:02:14 PM
E' la grande scommessa dello scientismo che da qualche tempo occupa sornione, ma stabilmente, il piano C. Solo che non lo fa cercando di dimostrare la spiritualità delle macchine, ma la biomeccanicità degli umani. Oggi gli strumenti di tale dimostrazione sono molto più sofisticati di quelli dei meccanici illuministi. Da un lato le neuroscienze, dall'altro si parte dai quadri e dalla musica e si arriva a Blade runner. Pensarlo possibile o impossibile a questo punto rimane solo una scommessa.
Transumanisti e "cyborg" (o definiti tali) iniziano ad essere una piccola realtà, per quanto confinata in associazioni culturali o artistiche; ne sentiremo parlare sempre più, anche se non è detto che riscuotano un successo egemonico... ad esempio, i timori legati a "Second Life" (e ai Pokemon) si sono rivelati più tragicomici che tragici per le sorti dell'umanità (e dell'umanesimo), proprio come quando negli anni '70 si pensava che nel 2000 avremmo avuto macchine volanti, pistole laser e teletrasporti  ;D
#1520
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
27 Ottobre 2018, 16:27:22 PM
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 14:36:47 PM
.....ehm....dunque......ma come faccio a replicare senza perdere la pazienza ?
Non temere, è solo un effetto collaterale della maieutica... non capita solo a te  :)

Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 14:36:47 PM
la "classe tematica" riguardata dalla mia "gerarchia" in questo caso è il mondo fisico al completo !!.
Intendi che anche gli elementi della parte finale della gerarchia, "INTELLETTO - CAPACITA' DI ASTRAZIONE - TRASCENDENZA - SPIRITUALITA'" (cit.) fanno parte del mondo fisico?

Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 14:36:47 PM
Ciò che è più vecchio è più importante perchè rigorosamente necessario all'apparizione di ciò che ssso genera ! E' questo il significato sia di gerarchia che di cronologia !
Quindi se il più importante è il più vecchio, man mano che si avanza nel tempo l'importanza diminuisce? Che futuro triste, allora! ;D
Non è forse il caso di fare ordine fra l'ordine causale, l'ordine gerarchico, l'ordine logico e l'ordine cronologico?

Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 14:36:47 PM
La sostanza consiste nel binomio materia-energia. Quindi include anche la materia. La quale è dotata di forma (la quale consiste in un assetto strutturale che genera la forma di qualsiasi oggetto materiale). Mi dispiace che tale relazione ti sia oscura.
Il mio appunto era metodologico, non contenutistico (e volendo... ;) ): il fatto che quei trattini che scandiscono la gerarchia abbiano significati spesso diversi (inclusione, dotazione, generazione, derivazione, successione, etc.) non ostacola un po' la comprensione, secondo te?
#1521
Citazione di: Sariputra il 27 Ottobre 2018, 12:22:10 PM
Tu metti l'IA in A, io invece la pensavo piuttosto in B...ma ci sta che si possa sistemare pure in A.
La metto in A perché i programmi di IA funzionano con input materiali; se stacchiamo la "spina materiale", qualunque essa sia, niente più IA (non penso che un programma informatico sia trascendente...).

Citazione di: Sariputra il 27 Ottobre 2018, 12:22:10 PM
assolutamente no, non possiamo mettere in C le Chiese,che stanno inevitabilmente in B con proiezione continua in A. Caso mai possiamo far agire in C alcuni rappresentanti di queste che alimentano il piano delle virtù, ma non certo le istituzioni...
Intendevo le Chiese non come istituzione ma piuttosto come teologia, che va oltre la logica e la razionalità del piano mentale B; è la teo-logia (in senso ampio) a far "levitare" C, non è la mente (B) né la materia (A).

Citazione di: Sariputra il 27 Ottobre 2018, 12:22:10 PM
anche le credenze sono tutte ben ancorate in B, a parere mio, salvo quando l'aggregato karmico/pezzo sale verso C  alimentato anche da quello in cui crede...
Le Credenze le ho messe in C perché, se non ci credi, C non c'è... :)
#1522
Direi che il piano A non è dunque solo Ambientale e Animale ma anche quello dell'(intelligenza) Artificiale, trattandosi pur sempre di materia (rivisitata dalla technè informatica); il piano B è quello dei Bisogni (psicologici), del Benessere (cercato) e della Bildung (dar forma, rappresentare, etc.); il piano C non può che essere quello delle Credenze, della Chiamata (vocazione come anelito al divino) e delle Chiese. 
Rigorosamente tre esempi per ogni piano/lettera  ;) (e l'ordine non è casuale: Ambientale-Bisogni-Credenze, Animale-Benessere-Chiamata, Artificiale-Bildung-Chiesa...).

P.s.
A proposito di IA, giusto ieri è stato venduto all'asta (432.000$) il primo quadro "dipinto" da un'intelligenza artificiale... così come esistono già poesie e sonetti composte da programmi (perché di questo si tratta; il termine "intelligenza" è per ora piuttosto una metafora). 
Se volete giocare ad indovinare quali sonetti sono umani e quali sono artificiali, potete andare a sollazzarvi qui.


Citazione di: Kobayashi il 27 Ottobre 2018, 10:48:33 AMNell'ipotesi di un mondo dominato da IA mi chiedo: per poter arrivare a sconfiggere homo sapiens, IA dovrà costruirsi un proprio mondo C? Si può fare una guerra (che non sia dettata dalla propria esclusiva sopravvivenza) senza un mondo spirituale/speculativo adeguatamente sviluppato?
Ipoteticamente, credo che l'IA farebbe solo guerra per sopravvivere (ironicamente, proprio come gli animali), non per ideali o ambizione; almeno che non sia (auto?)programmata per averne...
#1523
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
27 Ottobre 2018, 00:06:08 AM
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2018, 21:47:27 PM
Il "coacervo" della mia "gerarchia" consiste in una sequenza di tipo cronologico-evoluzionistico al cui interno si può concettualmente procedere da un "inizio" costituito da fondamentali "semplicità" verso i successivi e - nei fatti - consequenziali stadi di diversificazione e complicazione.
Il mio modesto appunto (che vuole essere solo un appello al rigore, proprio perché secondo me il tuo discorso lo merita) è che la gerarchia è solitamente tale fra elementi di una medesima classe tematica, e quando la gerarchia viene scandita si presuppone che il tipo di rapporto di (sub)ordine fra i vari elementi sia circa il medesimo (di valore crescente o decrescente). Inoltre, l'ordine cronologico non è in sé gerarchico, nel senso che non sempre ciò che viene prima/dopo fa parte di un graduale diminuendo/crescendo di valore o rilevanza.
La lista della spesa, la formazione di una squadra, l'elenco delle nostre bollette, etc. non sono ognuno una gerarchia, pur essendo costituiti da elementi affini razionalmente ordinati per reparto alimentare, ruolo tattico o sequenza temporale.

Per spiegarmi meglio:
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2018, 21:47:27 PM
non trovo illogico - ad esempio - che la sostanza includa la materia la quale è dotata di forma
Stando alla tua proposta, la sostanza include ciò che la segue nella gerarchia (la materia) che a sua volta è dotata di ciò che la segue nella gerarchia... fra i primi due elementi c'è inclusione, poi subentra l'esser-dotati-di, poi magari ancora un altro criterio che lega gli elementi successivi, con il risultato che quei trattini che di volta in volta scandiscono la gerarchia, hanno ogni volta un significato differente, pur essendo graficamente identici. Così facendo (anzi "scrivendo"), secondo me, la gerarchia non si presenta con coerenza e non risulta facilmente decifrabile (magari è un limite mio...).
Proseguiamo:
Citazione di: viator il 26 Ottobre 2018, 21:47:27 PM
oppure che l'istinto di sopravvivenza abbia generato la sfera psichica alla quale si è affiancata prima la coscienza poi la mente.
Come sopra: qualcosa genera qualcosa a cui si affianca qualcos'altro, etc. due tipi di rapporto differenti, che seguono quelli già citati (e già differenti fra loro) nella medesima gerarchia.
Per questo la trovo un potpourri: bella, ma poco sistematica nel suo (di)spiegarsi. Più che una gerarchia si presterebbe a diventare una mappa concettuale, o forse un organigramma...

C'è poi la questione delle definizioni: come accennato in precedenza, quando si usano parole (stra)cariche di storia, non è prudente (se si vuole essere ben compresi) cancellarne l'ingombrante passato, affermando spensieratamente: per me "x" significa "y"... la cura per le definizioni è fondamentale per un discorso solido e chiaro, ma è ancora più importante che le definizioni non si sovrappongano troppo a quelle già esistenti e comunemente accettate (per questo alcuni teorizzatori ricorrono a neologismi).
Ad esempio, che l'istinto di sopravvivenza generi la sfera psichica e solo dopo entri in scena la coscienza e ancor dopo la mente, è un'interpretazione che probabilmente lascia perplessi molti psicologi, antropologi, filosofi, etologi, neurologi, forumisti, etc. non perché abbiano ragione loro, ma solo perché la storia culturale di quelle parole suggerisce altro (e per rivisitarne credibilmente il senso occorrono dimostrazioni molto solide).


Citazione di: viator il 26 Ottobre 2018, 21:47:27 PM
Credere in Dio quale principio originario esclude secondo me la possibilità di credere nell'entropia quale principio originario.
Qualcuno ti potrebbe dire che l'entropia è stata creata da Dio, poiché una è "solo" un principio fisico, l'altro è l'origine di tutto, compreso quel principio (che quindi non è originario, ma solo convenzionalmente esplicativo). Nel "regressus ad infinitum" i teisti sono praticamente invincibili ;D
#1524
Nella partita attuale molti pedoni sono ronin più che soldati, vogliono essere "alfieri social" di se stessi, scontenti di dover avanzare faticosamente solo una casella per volta, gelosi che persino un cavallo sia più importante di loro (per questo Nietzsche cercò di ingraziarselo ;D ), curiosi dell'ultimo gossip riguardo la casella su cui la regina passerà le vacanze (casella lontana, per loro irraggiungibile, forse solo alla fine di una vita ben gestita o forse mai), inquietati dalla presenza di torri d'avorio che vedono più lontano all'orizzonte; pedoni che non servono volentieri il re perché ne invidiano il ruolo o semplicemente lo considerano un furbacchione che li tartassa. E si sa, i pedoni sono sempre la maggioranza, talvolta bloccano pezzi più importanti (che lo facciano apposta, per opporsi al sistema?), partono in prima linea e, solitamente sono i primi a cadere fuori dalla scacchiera...

Il salto (à la Kierkegaard) verso C è una co(i)mplicazione che alcuni rifuggono perché in A e in B ci sono caselle e interazioni a sufficienza; altri invece necessitano di traiettorie più ampie, di coordinate più aperte e spaziose, così decidono di combattere la gravità e la grevità della vita usando B come trampolino per C... curiosamente sia A che C sono accomunati dalla angosciante/rassicurante (a scelta) esperienza del limite: non si va sotto ad A, non si sale sopra a C, per questo B è forse la scacchiera più trafficata (e non solo dagli idealisti...).


@Lou
Concordo, quei rami/radici possono anche intrecciarsi, ma ogni albero vive della sua propria linfa...
#1525
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
26 Ottobre 2018, 01:05:23 AM
Avevo notato la seconda parte; l'ho trovata molto "personale", molto tua (nel senso di originale e autosussistente), al punto che non sapevo se commentarla o fermarmi alle considerazioni sulla prima parte.
Cercherò comunque di essere breve.

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
A livello di quel tentativo di copia del mondo che è l'encefalo esiste una gerarchia di contenuti. L'argomento in sè sarebbe ovviamente ciclopico.
Un rozzo estratto è qui, in grassetto :

SOSTANZA-MATERIA-FORMA-STRUTTURA-FUNZIONE-PROGRESSIVA EVOLUZIONE DELLA QUANTITA' E COMPLESSITA' DELLE FUNZIONI - VITA - TESSUTI - ORGANI - SISTEMA NERVOSO - ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA - PSICHE - MEMORIA - COMPARSA DELL'UOMO - COSCIENZA - IO - MENTE - INTELLETTO - CAPACITA' DI ASTRAZIONE - TRASCENDENZA - SPIRITUALITA'.
In questa "gerarchia" ritrovo un coacervo di concetti astratti (forma, struttura) e pragmatici (funzione), elementi materiali (sostanza, materia, tessuti, etc.), fasi storiche (evoluzione, comparsa dell'uomo), facoltà (capacità d'astrazione), condizioni (vita), elementi genetici (istinto di sopravvivenza) e neurologici (memoria), concetti metafisici (trascendenza, spiritualità) e psicologici (psiche, io)... anche l'ordine di sequenza mi lascia piuttosto perplesso (senza voler entrare nel dettaglio e chiederti la tua personale definizione di ogni termine).
Al cospetto di questo affresco psichedelico ho una reazione più estetica che filosofica.

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
la consapevolezza relazionale dell'esistenza dell'alterità (cioè dei propri simili) attraverso l'io, esclusiva - sempre secondo me – degli umani.
Intendi che gli animali non hanno "consapevolezza relazionale dell'esistenza dell'alterità (cioè dei propri simili)" quando vivono in branco, si accoppiano, collaborano, cacciano, etc.? Non sono un etologo, però... a volte anche il "secondo me" ha i suoi limiti.  :)

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
L'animale possiede un sè ma non un "io".

Quindi solo l'uomo possiede entrambe le "versioni" della coscienza.
Platone e Aristotele avevano una visione tripartita (con le dovute differenze), ma da allora lo studio fisiologico degli animali ne ha messo un po' in crisi la rigida tassonomia.

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
A questo punto, secondo me, o si crede in Dio o si crede nell'entropia.
Non credo in nessuno dei due... secondo te, sono grave?  ;D

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
E se , spogliando l'entropia da tutte le sue complicazioni e Dio da tutte le dottrine, i dogmi e le tradizioni, si rivelassero la stessa cosa ?
Il nichilismo esistenziale è nato così: entrambi si sono rivelati "la stessa cosa"... il nulla.
Volendo percorrere altre strade, va tenuto presente che uno funge da guida all'agire umano (Dio) mentre l'altra spiega i meccanismi del cosmo (l'entropia); per renderli simili bisognerebbe prescindere dalla loro "funzione" che è anche la loro identità... un prezzo piuttosto caro da pagare.

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 22:19:56 PM
Quanti mondi ci sono a questo mondo, e la gente non li conosce, e continua a carcare altri mondi fuori da questo !!
Huxley è illuminante al riguardo  ;)
#1527
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
25 Ottobre 2018, 22:22:09 PM
Credo di aver capito il tuo discorso che descrive "in soldoni" la vita del cosmo... ma "vita" è qui una metafora (così come il parlare del "mutamento" chiamandolo "morte"): ovviamente il cosmo non è in realtà un essere vivente (altrimenti non lo saremmo io e te); è un'identità astratta che comprende miliardi di forme di vita e, soprattutto, di non vita (il famoso sasso di cui parlavo prima); salvo dare differenti definizioni di "vita", il che è sempre possibile e non costituisce reato... :)

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 17:44:12 PM
Ma l'astratto, l'immateriale, il trascendente, il concettuale, il bene ed il male.......dove stanno, all'interno di questa mia visione del mondo ?
Se descriviamo il mondo esclusivamente con le conoscenze della fisica e le spiegazioni meccanicistiche delle altre scienze, chiaramente il bene e il male non sono pertinenti: si tratta infatti di arbitrarie e convenzionali interpretazioni proposte dalla mente umana (come bello/brutto, divertente/noioso, etc.).

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 17:44:12 PM
"Il bene è ciò che giova (risulta utile) a qualcuno o qualcosa". L'entropia giova ?
L'entropia non giova e non nuoce, accade. Fisicamente. Possiamo poi dire che il cosmo sia "in debito" con l'entropia o l'entropia sia la "migliore amica" del cosmo, ma stiamo umanizzando poeticamente la materia, i processi, i fatti, etc.
Il bene che giova a qualcuno/qualcosa non è il bene morale-etico, è il bene utilitaristico (con cui l'etica può certamente condividere istanze comuni, a seconda dell'orientamento etico). La coincidenza di "bene" ed "utile" è la tua prospettiva, tuttavia mi sono permesso di suggerire che il termine "morale" è allora inadatto o quantomeno ambiguo (data la storia di quel termine) nel descrivere ogni "utile" che prescinda dalla relazione fra uomo e uomo (non a caso, dalla morale è derivato il diritto, che di ciò si occupa).

Banalizzando: il cibo è per me un bene, l'ossigeno è per me un bene, uno stipendio è per me un bene, ma non direi che fra loro e me ci sia un rapporto etico... almeno finché non entra in gioco un altro uomo: se rubo il cibo a qualcuno, se tolgo l'ossigeno a qualcuno, se dono il mio stipendio a qualcuno, etc. allora la morale può di certo dire la sua in merito (tanto per fare un'altra metafora di "umanizzazione").
Se però adotto il tuo vocabolario, per cui il bene è il giovare, finisco con l'impantanarmi nel relativismo (ancora più del solito  ;D ): una foglia che cade è un bene per l'albero (gli giova non doverla più nutrire) ma il fatto che l'albero si liberi della foglia è per lei un male (praticamente la uccide), allora il cadere della foglia è un bene o un male?
Se a ciò aggiungo una visione meccanicistica del cosmo, il topic mi suona adesso come "né bene né male"  :)
#1528
Una delle etimologie possibili di "emancipare" (e-man-cipare) è "sottrarsi dalla mano di qualcuno"; immagine potente, che si oppone al dare la mano a qualcuno (che è sempre un "dare una mano") e al soave prendersi per mano... la persona emancipata è infatti indipendente, libera da vincoli, ha in mano la sua vita, spesso è una che "si è fatta con le sue mani".
Se ci si trova ad avere le mani legate, o addirittura a dover sopportare che qualcuno allunghi le mani o ci metta le mani addosso (ben oltre la goliardica e peccaminosa "mano morta"), o comunque non ci si sente in buone mani, l'emancipazione (anche come semplice allontanarsi "fuori mano") è allora un'esigenza esistenziale; significa voler prendere in mano la propria vita (senza restarsene passivamente con le mani un mano) e decidere di affrontare con autonomia ciò che man mano si incontra nella vita, con la libertà di decidere quando puntare tutto e quando invece "passare la mano".
Ormai abbiamo a portata di mano una solida (contro)cultura anti-fallocentrica da cui poter attingere a piene mani varie idee ed ideologie (più o meno "alla mano", originali o rivisitate o di "seconda mano"). Tuttavia, mettendo le mani in pasta nel problema delle gerarchie sociali (in cui il maschio è stato ormai sorpreso con le mani nel sacco a manomettere i principi di uguaglianza formalmente affermati), se si calca troppo la mano (sia in modo fallocentrico che vaginocentrico), si rischia solo di dar man forte proprio a quella discriminazione che si vorrebbe superare, proponendo un ribaltamento da contrappasso dantesco e non un bilanciamento egualitario (non matematicamente paritario) fra le componenti. 
Si possono mettere le mani avanti e ricordare che un perfetto equilibrio ("innaturale") può esistere solo se viene forzato e imposto ("quote rosa" e simili) e che in fondo, anche quando c'è da sporcarsi le mani con compiti meno piacevoli, è importante che comunque qualcuno sia in grado di fare il necessario, a prescindere dal genere.
Secondo me, in un'ottica sociale collaborativa (e qui tendo un po' la mano all'utopia) la distinzione uomo/donna dovrebbe passare in secondo piano rispetto alle esigenze della comunità (e in piccolo della famiglia, che agisce a "quattro mani"), così come dovrebbe essere ignorata dalla legge, agli occhi della quale dovremmo essere tutti uguali (un omicidio è tale a prescindere dal sesso del deceduto, così come l'equilibrio tempo libero/tempo lavorativo, gli avanzamenti di carriera, una giusta remunerazione etc. sarebbero per me da attribuire al singolo, non al suo genere).

Siamo in un momento storico in cui parlare di "genere" inizia ad essere una questione che per complessità può far mettere le mani nei capelli, considerando che il binomio uomo/donna si sta declinando in molteplici "identità" in cui il biologico si intreccia con lo psicologico con il diagnostico, etc. invitando la società a mettersi una mano sulla coscienza e riconoscere e tutelare identità che vanno oltre la dicotomia fisiologica (è in arrivo un programma tv dedicato a, cito, "una bambina transgender di 11 anni", pullulano documentari su temi simili, inoltre su molti libretti universitari è ora possibile indicare un genere differente da quello anagrafico, e noi vogliamo ancora giocare a "maschi contro femmine"?  ;D ). 
Certo, c'è chi se ne lava le mani e resta saldamente fedele al dualismo classico e magari anche all'atavica gerarchia culturale fra i sessi (per non volersi far sfilare di mano il proprio ruolo), tuttavia mi sembra che stiamo iniziando a toccare con mano una metamorfosi sui generis del discorso sui generi, che rende sempre meno calzante ed attuale l'opposizione maschilismo/femminismo (per quanto sia ancora fertile per una comunicazione mediatica di massa rivolta a generazioni di padri/nonni che hanno introiettato quei battibecchi sessisti per decenni).

Il fenomeno Mgtow mi pare serva per dare conforto (e proporre una scappatoia, un "colpo di mano") a chi teme rivendicazioni (di ogni tipo) dal mondo femminile: si direbbe che a qualcuno le donne fan paura pur non stringendo loro in mano un'arma, soprattutto per la loro capacità di cucirsi a mano i panni della vittima, proprio come gli uomini fanno paura per aver la mano lesta e pesante. In tutto ciò, i media non amano restare a mani vuote, e i fenomeni mediatici si basano su categorie nette, empatia per le vittime, rapporti di forza, etc. eppure, magari sbaglio, tali influenze mediatiche tengono viva la discriminazione che sembrano voler condannare (non intendo affatto invitare a non denunciare episodi violenti e/o criminali, ma ciò non comporta necessariamente creare ulteriore tensione sociale e fobie varie, alternando la demonizzazione al suo contraltare, l'irenica sensibilizzazione...). Ovviamente gli omicidi vanno puniti (attenzione a pensare che il calo di omicidi comporti il calo di violenza, la violenza che lascia i segni peggiori è quella che non ti uccide), ma vogliamo tenere statistiche anche sulle vittime con i capelli biondi, per poi montare il fenomeno del "biondicidio"?
Un attimo: avete pensato che stessi parlando di donne con i capelli biondi? Eppure ho scritto solo "vittime con i capelli biondi"... ;)  


P.s.
Questo divertissement in cui (stra)parlo di mani non vuole sostenere il maschiocentrismo in modo criptico e dissimulato (mano, man+o = man: "uomo" in inglese + "o" desinenza maschile in italiano... mi difendo ricordando che "mano" è grammaticalmente femminile!), nei tempi dei "social justice warriors" è forse necessario specificarlo  ;D


Citazione di: Jacopus il 24 Ottobre 2018, 16:35:45 PMUn piccolo dato sperimentale: quante sono le donne che partecipano in modo continuativo a questo forum rispetto agli uomini? Non è già questo un segno della disparità iscritto nella storia?
L'accesso a questo forum non ha filtri selettivi d'ingresso; il fatto che ci siano poche donne attive è una considerazione "a doppio taglio", ma soprattutto è una casistica così esigua da essere irrilevante (già se valutiamo gli uomini attivi sui forum di cucina è un altro discorso... ma no, scherzo! ;D ).
#1529
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
25 Ottobre 2018, 11:35:25 AM
Citazione di: viator il 24 Ottobre 2018, 15:20:24 PM
argomentare che - dal nostro punto di vista - l'esistenza del cosmo rappresenterebbe un bene.

[...] distinguere tra l'ambito umano (in cui esistono sia il bene che il male) e quello cosmico (in sè estraneo a qualsiasi etica anche se eticamente valutabile da parte nostra).
Ho segnato in corsivo ciò che mi lascia perplesso (se non l'ho frainteso). Distinguerei infatti l'ontologia dalla morale: la morale presuppone l'esistenza dei suoi protagonisti, ma l'esistenza non comporta sempre una morale.
L'esistenza del cosmo non può essere intesa come un bene morale, né è "eticamente valutabile"(cit.) perché l'etica e la morale presuppongono l'esistenza di esseri viventi (soprattutto il genere umano, direi) e si applica all'interazione fra loro. Tra un vivente e un sasso non c'è rapporto etico.
Il cosmo, come osservi, "è estraneo a qualsiasi etica"(cit.) e lo è anche dal nostro punto di vista umano: è forse un bene morale che esista la penisola italica? C'è un rapporto etico fra me e quella propaggine di terra sul mare?

Chiaramente potremmo dare una definizione di etica che abbracci tutto l'esistente in tutte le sue forme (minerali compresi), come credo già facciano i panteisti, panpsichisti, animisti, etc. ma poi dovremmo comunque fare i conti con millenni di storia della filosofia occidentale in cui "etica" e "morale" hanno sempre avuto pressoché lo stesso significato concettuale (al di là delle differenti correnti di pensiero).
D'altronde il rapporto etico è solitamente inteso come biunivoco: io posso essere "etico"(?) con il sasso, ma lui può esserlo con me? Forse nel rapporto uomo/mondo ci conviene parlare di "ecologia" più che di "etica"... e allora la categoria di "bene" assume altri connotati.

Citazione di: viator il 24 Ottobre 2018, 15:20:24 PM
(la nocività del nulla consiste nel fatto che la sua inesistenza è ostacolo alla realizzazione di un qualsiasi giovamento).
Tuttavia si potrebbe anche dire che il nulla (che non esiste) non può essere ostacolo, perché sarebbe un ostacolo inesistente, ovvero un non-ostacolo.
Un maestro zen ti chiederebbe "dov'eri prima di esistere?"  ;)
#1530
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
23 Ottobre 2018, 22:32:52 PM
Citazione di: viator il 23 Ottobre 2018, 21:56:23 PM
argomento che ho visto svilupparsi in modo per me deludente [...]
Ripeto, per l'ultima volta, che la mia definizione di bene e di male è, per il bene : "ciò che giova a qualcuno a qualcosa" e, per il male "ciò che nuoce a qualcuno o che ostacola il giovamento".

Giovare significa essere utile, servire a qualcosa.
Per tentare di alleviare la tua delusione, provo a seguirti usando le tue definizioni: se il "bene" è "ciò che giova" e "giovare significa essere utile", allora il bene è l'utile. Viceversa il male è il nocivo/inutile.
Il titolo del topic diventa allora "tutto giova e niente nuoce" e/o "tutto è utile e niente è inutile"... tuttavia ho il sospetto che a questo punto rischiamo di
Citazione di: viator il 23 Ottobre 2018, 21:56:23 PM
non sapere separare la filosofia dai "modi di dire".
:)