Ciao Claudia K.
Riguardo alle tue sempre "intelligenti" ed "acute" osservazioni, anche questa volta in buona parte "condivisibili", osservo quanto segue.
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1)
Sono d'accordo con te che il "movente dell'omicidio" è alquanto debole; ma, almeno stando alle testimonianze di quanti conoscevano ed hanno avuti contatti con Licia Gioia negli ultimi giorni della sua vita, lo è anche il "movente del suicidio".
Ed infatti tutti concordano sul fatto:
- che Licia Gioia non era proprio il tipo della suicida;
- che, a parte le (dubbie) fotografie sulla scogliera, Licia Gioia non aveva mai manifestato una simile intenzione.
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2)
Sono anche d'accordo con te che "anche il più zelante addestrato ed ossequiente al "perfetto manuale dell'Agente d'Ordine" possa patire derive emotive quando...il "caso" gli/le sia più che coinvolgente ed intimo sul piano emotivo, potendo così condurre ad azioni del tutto estemporanee e anche mille miglia lontane dai manuali".
Hai ragione!
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3)
In ogni caso non c'è dubbio alcuno che Francesco Ferrari abbia mentito, quando ha dichiarato, sotto giuramento, che dopo aver cercato vanamente di impedire che partisse il primo colpo dalla mano di sua moglie (che avrebbe sparato in una posizione da vera contorsionista), "... subito dopo, sarà passato <<mezzo secondo, un tempo molto ristretto>>, io ho cercato di togliere la pistola dalle mani di mia moglie portandola via dalla testa e in quel momento è partito il secondo colpo che ha colpito me e alla gamba mia moglie."
Ed infatti, a parte il fatto che, prima di sparare il secondo colpo, la pistola doveva venire necessariamente "disinceppata" con la tecnica "Tap-Rack-Bang" (che richiede più di mezzo secondo), dalla perizia medica risulta indiscutibilmente che tra il primo ed il secondo colpo è passato <<un tempo abbastanza consistente>>, e non certo <<un tempo molto ristretto>>; così come ha invece "menzogneramente" dichiarato Francesco Ferrari.
Che su questo abbia mentito, è sicuro!
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4)
Non c'è neanche alcun dubbio che Francesco Ferrari abbia mentito, anche quando ha dichiarato, sotto giuramento: "Ritengo che materialmente a spingere il grilletto sia stato il dito di mia moglie, anche perché la mia mano sinistra era posizionata sopra il carrello mentre la mia mano destra era libera".
Ed infatti:
a)
Se è vero, come dice lui stesso, che la sua mano "era posizionata sopra il carrello" (come da manuale), era fisicamente e meccanicamente impossibile che la pistola potesse sparare un secondo colpo, perchè l'otturatore era necessariamente rimasto ostruito dal bossolo del primo colpo; di questo sono matematicamente certo, così come sono altrettanto sicuro che i giudici ignorassero completamente come funziona una pistola (visto che ne ho avuto conferma in molte occasioni).
Prima di poter sparare un secondo colpo, infatti, ormai la colluttazione doveva essere terminata del tutto; e, il superstite, indisturbato, prima di poter far partire il secondo colpo, doveva necessariamente "disinceppare" l'arma con il metodo "Tap-Rack-Bang" (che non sto qui a spiegare).
b)
Inoltre, a conferma di tale indubbia "verità meccanica", l'anatomopatologo ha sancito nero su bianco una indubbia "verità medica"; e, cioè, che il <<secondo colpo è stato sparato sul cadavere di Licia Gioia>>.
Quindi, poichè i morti non sono più in grado di sparare, chiunque abbia esploso il primo colpo, è però sicuro che il secondo colpo può averlo esploso, sul cadavere della moglie, soltanto Francesco Ferrari; facendo in modo che il proiettile, attutito dalla coscia della moglie morta, ferisse anche lui, per poter suffragare la storia della colluttazione.
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CONCLUSIONE
Concludendo, sono d'accordo con te sui punti 1 e 2, ma, circa i punti 3 e 4 tu ti sei astenuta da qualsiasi commento; mentre invece sono fondamentali.
Ed invero non si tratta di ipotesi giornalistiche, bensì :
- di dichiarazioni rilasciate a <<verbale>> da Francesco Ferrari palesemente FALSE;
- di risultanze dell'<<autopsia>> indubbiamente VERE.
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Per cui i casi possono essere soltanto due:
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1)
O Francesco Ferrari ha effettivamente assassinato la moglie, secondo le modalità da me descritte; che non sto qui a ripetere.
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2)
Oppure la moglie ha veramente cercato di suicidarsi, e lui ha veramente cercato di impedirglielo; per cui, sebbene da una "posizione fisicamente quasi impossibile", durante la colluttazione il primo colpo se lo è davvero sparato Licia Gioia dietro l'orecchio.
Il secondo colpo, invece, era rimasto nella pistola, perchè Francesco Ferrari l'aveva fatta inceppare afferrandola (correttamente) sul carrello; come da lui stesso dichiarato.
A questo punto Francesco Ferrari si è spaventato, perchè, guardando la ferita dietro l'orecchio della moglie, si è reso conto che corrispondeva esattamente al "colpo del sicario"; per cui inevitabilmente i sospetti sarebbero ricaduti su di lui.
Allora ha disinceppato la Beretta con la procedura "Tap-Rack-Bang", e, poi, ha allestito una apposita sceneggiata per allontanare da sè ogni sospetto.
Ed infatti, per giustificare la circostanza che sua moglie si fosse sparata in testa da una posizione acrobatica da vera contorsionista, non poteva che cercare di suffragare nel modo più credibile una colluttazione avvenuta con lei per cercare di disarmarla.
Quindi, dopo aver disinceppato la pistola, si è disteso sul letto abbracciato al cadavere della moglie; dopodichè ha accavallato una coscia della moglie sopra la sua, è, mettendole in mano la pistola, ha tirato il grilletto usando il dito della moglie premuto sotto il suo.
Ovviamente, ha posizionato la pistola in modo tale che il proiettile non venisse ostacolato dall'osso femorale di Licia, per cui ha puntato la canna sul lato alto della sua coscia (se non addirittura sulla natica); nel contempo, però, assicurandosi che il proiettile arrivasse sulla propria gamba con un energia il più possibile attutita dai "tessuti molli" del corpo interposto.
Operando in questo modo, ha potuto giustificare la presenza di polvere da sparo sia sulla sua mano che su quella della moglie; nonchè le impronte digitali della moglie sul grilletto della pistola.
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Secondo me questo è il solo modo per ipotizzare che Francesco Ferrari sia innocente; anche se ha <<indubbiamente>> "mentito" ed ha artificiosamente "alterato la scena dell'evento".
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Ma anche queste sono solo delle mie "congetture"; mentre sono senz'atro dei "fatti", risultanti dagli atti processuali originali, che Francesco Ferrari ha <<indubbiamente>> "mentito" ed ha artificiosamente "alterato la scena dell'evento".
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Un cordiale saluto!
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