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Messaggi - green demetr

#1516
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
12 Giugno 2022, 16:54:54 PM
Citazione di: niko il 11 Giugno 2022, 23:01:20 PMNaturalmente, lo spostamentoto geopolitico dell'ucraina e il disastro della Jugoslavia, si possono spiegare di piu' , e meglio, con il vampiriso del blocco euroatlantico, che ha in un caso  infiltrato e filodiretto l'euromaidan e nell'altro razzolato fin dall'inizio come un avvoltoio sulle macerie della ex jugoslavia (li' si sono combattute le "guerre di unificazione europea", unificazione che naturalmente non e' stata un processo pacifico, come lo e' nella sua ideologia);  solo che cosi' questo signore non ci venderebbe libri sopra...

Venendo al dunque, la ricchezza comporta in linea di principio cessione di sovranita' solo se e' distribuita sperequatamente, quindi solo se e' ricchezza direttamente rappresentativa dell'ingiusto potere dell'uomo sull'uomo, e quindi, al limite, anche dello stato sullo stato; dunque  "ricchezza", tra mille virgolette, finalizzata all'acquisto della prostituzione e del lavoro servile, come ogni ricchezza sperequatamente distribuita  fondamentalmente in un modo o nell'altro lo e'.

Finche' nel rapporto tra due uomini un uomo potra' comprare un altro uomo (lavoro salariato,  servitu' della gleba, schiavitu') , nel rapporto tra due stati uno stato potra' comprare un altro stato, perche' il grande e' lo specchio del piccolo.

E' il modo in cui il desiderio e il bisogno  si distribuisono intorno alla ricchezza, a determinare la cessione di sovranita', non la ricchezza stessa.

Sia tra individui, che tra stati.

La ricchezza equamente distribuirà invece, non comporta nessuna cessione di sovranita', perche' i cittadini socialmente equi-potenti, con lo stesso effettivo potere, e non solo giuridicamente parificati, potranno organizzarsi in una vera e reale democrazia, quindi anche commerciare liberamente tra paesi, senza importare necessariamente, insieme alle "merce", anche usi e costumi  che l'etica di un luogo o di un popolo rifiuta e considera per se' incompatibili  rispetto all'etica di un altro.

Si puo' essere ricchi senza essere colonie, solo che bisogna intendersi socialmente e culturalmente su cosa significa essere ricchi.



Ho finalmente iniziato a leggere marx, dai che tra 3 vite lo finisco  :))

Magari a settembre (Sempre che la guerra non ci abbia già preso, possibilità remota, ma non del tutto a zero) vedremo di dire qualcosa con qualche pagina in più letta questa estate.

Mi chiedo inanzitutto però se la questione della giustiza del prezzo della merce, ossia del salario, sia ancora pensabile, laddove i nostri corpi verrano requisiti.
Infatti se il mio corpo verrà violato (come sembra) e così quello di milioni di persone, che meccanismi psicologici verrano avviati?
L'OMS ha già preventivato l'ondata di depressione che sta per investire il mondo, mi stupisco della loro illusione però che i farmaci possano da soli sistemare le cose.
La depressione è invalidante, e il farmaco non può da solo creare il servo perfetto.
Serve una ristimolazione al fare.
Ma in un mondo che sta alienando non solo l'uomo economico, ma la persona (ossia l'uomo identitario) oltre alla depressione vi saranno anche crisi del soggetto.
Una crisi del soggetto (in quanto identità, ideologia) che investe milioni di persone francamente mi sa che non l'abbiamo mai vista. Mi sa che arriviamo giusto un filo impreparati un filo corti e non ho letto contributi da parte dell'OMS, che per giurisdizione, manco lo vede questo problema, men che meno la politica, che si sta sempre più mettendosi contro la filosofia piuttosto.
Ecco all'interno di questo tsunami perfetto di alienazione economica E personale come faremo ancora a parlare di redistribuzione dei beni??????? O:-)
#1517
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
12 Giugno 2022, 16:38:05 PM
Citazione di: InVerno il 11 Giugno 2022, 09:18:05 AMPutin giovedì ha fatto delle dichiarazioni importanti, quanto al solito deliranti, oltre a paragonarsi a Pietro il grande (il sovrano follemente innamorato dell'Europa) e ad ammettere praticamente che ciò che gli interessa dell'Ucraina è conquistare pezzi di terra (perlomeno l'ha finalmente ammesso, i laboratori biochimici sono passati di moda), il che ha spinto i suoi altrettanto deliranti amici televisivi a sostenere che la Russia è la discendente dell'Orda d'Oro (Shoigu da sempre gioca a fare il cosplayer del Khan) e tutta un altra serie di deliri che finiscono direttamente nel libro della cosidetta "propaganda&deliri intesi per il pubblico interno" che interessano veramente poco, se non per valutare l'insanità del momento.

Tuttavia ha altresì affermato: "Non esiste uno stato intermedio: gli stati possono essere sovrani o colonie" e questo ha decisamente galvanizzato anche il nostro vasto allevamento di volatili sovranisti, che hanno immediatamente colto la palla al balzo per assaporare un dolce momento nostalgico, di quando potevano professare liberamente il loro amore per il celodurismo russo perchè ancora non portava con sè la responsabilità di centinaia di migliaia di morti. Bei tempi quelli! Mi sembra inutile discutere questa finta dicotomia, chiunque può capire da solo che esistono centinaia di gradi intermedi tra questi due estremi, però ci sono altri risvolti.

Viene in mente una citazione: una colonia è un paese non riconosciuto da nessuno se non dall'impero, in quest'ottica Putin ha già due colonie in Donbass, ma è evidente che l'interpretazione di colonia da parte di Putin, e quella che piace tanto ai sovranisti, è molto più estesa e riguarda in generale uno stato con un basso livello di sovranità perchè strettamente interdipendente. A riguardo di questo argomento c'è un lavoro estremamente interessante di Branko Milanovic [1] che teorizza che la sovranità di uno stato è inversamente proporzionale alla ricchezza di cui può disporre. Altresì sono contenute una serie di altrettanto interessanti distinguo (es. tra impero e conglomerato) che normalmente i sovranisti non conoscono o fanno finta di conoscere per dare validità alle loro teorie del complotto, che è sempre utile rinfrescare. Ulteriormente, le analisi che Milanovic fa riguardo a cosa tenga assieme un conglomerato, e cosa spinga una nazione ad uscire da uno per voler entrare in un altro, sono molto interessanti e possono essere tranquillamente usate come chiave di lettura dello spostamento geopolitico dell'Ucraina.

Il punto filosoficamente importante che porta Milanovic però è questo "trade-off" tra ricchezza e sovranità, una nazione che accetta una forte interdipendenza avrà una sovranità limitata ma aumenterà la propria ricchezza attraverso gli scambi commerciali e le buone relazioni (es. Belgio), al contrario una nazione che voglia disporre di una sovranità assoluta avrà scambi e relazioni quasi inesistenti e vivrà in povertà altrettanto assoluta (es. Korea del Nord), in più, se dovesse eccedere in questo equilibrio oltre a quanto è in grado di disporre autarchicamente finirà per diventare una criptocolonia perchè verrà tenuta in vita da un gruppo ristretto di partners (Cina=>Korea del Nord) oppure finirà con il disgregarsi, cioè azzerare la propria sovranità, per ristabilire nuovi equilibri più sani (Yugoslavia).

La domanda sulla Russia di Putin è: quanto ancora sovranità è in grado di esercitare, e quante relazioni e commerci è in grado di rompere, prima di trasformarsi in una colonia cinese o disgregarsi? A mio modesto avviso, se questa situazione diplomatica/commerciale dovesse protrarsi a lungo (e l'america ha dimostrato in passato che le sanzioni possono durare anche metà secolo) il bivio per la Russia sarà esattamente questo, salvo che per un incompatibilità insolvibile non accetterà mai di diventare un vassallo cinese, e finirà per balcanizzarsi alla ricerca di nuovi equilibri. E Putin, tralaltro passerà alla storia come "Vladimir il Piccolo". L'economia russa è altamente sovrastimata, almeno quanto lo era il suo esercito, il problema della corruzione è che i suoi effetti nefasti si vedono solamente quando si tirano le somme, si può rubare nell'esercito impunemente in tempi di pace, ma quando arriva la guerra, i problemi latenti diventano immediamente evidenti, altrettanto spesso si confonde l'economia Russa (assimilabile a quella di una petromonarchia) con quella vastamente più diversificata dell'URSS. Putin punta sul fatto che prima o poi gli europei andranno con il cappello in mano a chiedere petrolio e gas, e questo potrebbe anche accadere nel breve periodo grazie ai "pacificatori" nostrani, ma non sul lungo, se la transizione ecologica verrà portata a termine seriamente.


[1]https://documents1.worldbank.org/curated/en/737781468765868127/pdf/multi0page.pdf



La nuova guerra fredda non ha ancora preso le sue forme, non ho trovato contributi a questo nuovo asset.

A parte che Putin non si è dichiarato come Pietro il Grande, ma ha parlato durante il giorno del ricordo di Pietro il Grande, ha affermato invece che la russia non farà l'errore dell'impero sovietico, di isolarsi dal commercio internazionale.

Sempre seguendo le indicazioni di LIMES di Caracciolo, ma anche documentato dalla stesso mainstream dai files di atlantide di purgatori, sappiamo che la russia ha preso possesso del centro africa.
In particolare è sembrato interessante il caso Burundi, da cui si muovono con sicurezza le truppe filo-russe.
Da quell'area si possono creare aree di ostruzione sia a nord (e quindi contro l'europa), sia a sud (e quindi contro la cina e l'america).

Ora che l'India comincia a rendersi conto di cosa voglia dire essere alleati di certa gente (qualcuno parla di morti), l'area politica sembra in grande subbuglio.

La russia dunque a livello economico si è già premunita ad aprirsi a oriente.

La parte politica invece richiede un analisi geo-politca nuova (non LIMES), che ho trovato in rete: che non può che fatalmente prescindere dalla divisone dell'impero di terra (Pechino-Lisbona) contro quello di mare (usa, inghilterra, giappone).

Essendo questo il destino inevitabile del mondo, l'italia diventerà per forza di cose l'apripista a questa decolonizzazione europea da parte dei giganti asiatici, e verso una ricolonizzazione verso di loro.

Stiamo passando dalla brace alla padella, con l'aggravamento delle modalità di controllo (che la filosofia ha ribattezzato neo-feudalesimo).

Ora questo passaggio può essere scongiurato solo tramite una nuova guerra fredda (pensata dall'europa e non più dall'america che deve vedersela col gigante asiatico).
O il peggio è molto dietro l'angolo della storia (per cui può valere l'anno prossimo o tra vent'anni), ossia la guerra mondiale IN EUROPA (e non più nelle periferie).

Rimaniamo in ascolto (che altro fare ahimè).


La transizione ecologica è semplicemente il secondo e più rilevante punto del passaggio al neo-feudalesimo, bisogna solo determinare se rimanere servi degli USA o della CINA, che poi sono la stessa cosa (la tecnica al potere).

La guerra è perciò irrilevante (infatti il neofedualesimo sarà usato sia da un blocco che dall'altro in egual misura).

ADDIO OH LIBERTA' benvenuta tristezza!
#1518
Citazione di: Eutidemo il 09 Giugno 2022, 13:11:17 PM
Non mi riferisco agli "attributi" dell'illustre "comico politico" (o meglio, "politico comico"), bensì alla pubblicità che lui ha fatto alle famose "palle Biowashball"; cioè, a delle superecologiche  "palle di plastica" contenenti dei granelli ceramici che, secondo Grillo e il sito ufficiale del rivenditore svizzero Biowashball.ch, "elimina l'uso dei detersivi", dura tre anni o mille lavaggi e si "rigenera" esponendola al sole.
Vediamo se è una "palla" o se è solo una solo "balla!
***
Le "palle Biowashball" sono acquistabili ONLINE per soli euro 35 euro.
Le sue proprietà e qualità vengono descritte ed esaltate da Grillo nel seguente videoclip su YOUTUBE, che vi invito a guardare.
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE "TEORICO"
Il principio chimico-fisico del funzionamento della Biowashball è descritto dai rivenditori in termini "apparentemente" scientifici; secondo la famosa tecnica di Trilussa "pe' cojonà la gente", e, cioè, come diceva il poeta, riguardo a certe fumose pseudospiegazioni, "Se vôi l'ammirazione de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi!"
***
Ed infatti, secondo i rivenditori (o meglio, secondo i loro "imbonitori"),  l'"efficia pulente" della palla si basebbe,  sui "Potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball che disgregano le molecole d'idrogeno dell'acqua per aumentare il movimento molecolare. La Biowashball ha un pH di circa 10 che è equivalente a quello di un normale detersivo chimico. Questo permette un efficace trattamento di macchie grasse, organiche o chimiche. La Biowashball elimina i composti cloridrici nell'acqua e diminuisce la sua pressione superficiale, aumentando così il suo potere pulente. In ultimo, la Biowashball elimina i germi patogeni nell'acqua della vostra lavatrice, dandovi tessuti puliti e salubri. Biowashball ha un effetto antibatterico ed elimina i cattivi odori".
Io non sono nè un fisico nè un chimico, ma una spiegazione del genere mi sa tanto di FUFFA allo stato puro!
***
Ed infatti:
a)
Quanto ai "potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball", non bisogna essere uno scienziato per sapere che i raggi infrarossi possono essere emessi soltanto da un apparecchio dotato dell'energia elettrica necessaria; ad esempio, il puntatore laser ad infrarossi del mio fucile da competizione, richiede spesso il ricambio della "batteria elettrica" a pasticca, altrimenti smette subito di emettere raggi infrarossi.
E' ridicolo pensare che la "ricarica" possa avvenire solo esponendo la Biowashball al sole!
Ed infatti, emettere infrarossi ad alta intensità richiede una sorgente di energia continua; per cui, secondo me, un semplice oggetto di plastica e di ceramica, può emettere raggi infrarossi quanto una patata bollita!
b)
I raggi infrarossi, quando veramente esiste un apparecchio adatto ad emetterli, se sono molto potenti, possono far bollire l'acqua, ma non mi risulta che possano scinderne le molecole di idrogeno; anche se così fosse (confesso la mia ignoranza), le ceramiche della Biowashball non fanno bollire un bel niente, perchè l'acqua in cui vengono messe rimane a temperatura ambiente.
Ed infatti le Biowashball non emettono il benchè minimo "raggio infrarosso".
c)
Circa l'affermazione che la "Biowashball ha un pH di circa 10 , a quanto mi risulta il pH è una grandezza fisica che indica l'acidità (e quindi anche la basicità) per gas e per liquidi, ma non certo per i solidi; quindi, visto che la Biowashball è un solido, non vedo cosa c'entri il PH.
d)
Quanto al fatto che una palla di plastica e ceramica possa eliminare "i composti cloridrici nell'acqua", ammesso che sia possibile, non viene spiegato:
- "quale" composto cloridrico verrebbe eliminato;
- nè come;
- nè perchè.
E che cosa c'entra con la pulizia del bucato?
e)
Resta infine un mistero, come la Biowashball possa eliminare i germi patogeni nell'acqua della lavatrice!
Magari può funzionare anche come prevenzione "anticovid".
.
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE "PRATICO"
Il settimanale di difesa dei consumatori "Il Salvagente" ha effettuato un test comparativo usando i metodi di laboratorio standard adoperati per valutare i detersivi: in estrema sintesi, risulta che la Biowashball ha la stessa efficacia dell'acqua pura, e che anche la sua azione meccanica di sfregamento è trascurabile.
***
"Mi manda Raitre" ha svolto dei test standard analoghi sulla Biowashball, coinvolgendo anche laboratori specializzati nell'analisi delle ceramiche per il CNR.
Il risultato è stato "tranchant": lavare con acqua e Biowashball è come lavare con acqua e basta.
Ed infatti occorre considerare che l'acqua, soprattutto se riscaldata,con o senza palle,  ha già di per sè un notevolissimo potere pulente!
***
Per quanto mi riguarda, posso confermare tale circostanza.
Ed infatti, quando ero soldato di leva, mi dovevo lavare la biancheria da solo, e spesso anche senza sapone; e vi garantisco che se l'acqua era abbastanza calda, e la biancheria si strofinava bene nel catino, risultava pulita "più o meno" come se fosse stata in lavatrice.
Soprattutto, poi,  se la si strofinava con un sasso levigato, come questo da me raccolto sulle sponde del fiume Farfa.
***
L'ho conservato "per memoria", ma adesso, quasi quasi, mi è venuta l'idea di vendere sassi per ottenere un bucato più "ecologico"; sono sicuro che Grillo non si rifiuterà di farmi da sponsor! ;D
***



Se avesse fatto pubblicità sarebbe stato pagato, non è vero Eutidemo?
#1519
Praticamente i ricercatori hanno scoperto :)) che chi mangia le banane è felice.

Brava gente i sociologi.
#1520
Tematiche Filosofiche / Re: La realtà.
12 Giugno 2022, 15:47:00 PM
Il corpo caduto nel burrone cade, l'uomo si aggrappa allo sperone di qualche roccia.

Il corpo si riduce molto bene alla descrizione, l'uomo la combatte.

Siamo molto d'accordo.
#1521
Tematiche Filosofiche / Re: Esiste il male assoluto?
12 Giugno 2022, 15:38:54 PM
Purtroppo il male assoluto esiste, in quanto ente come ogni buon ebreo sa.

Ma in un contesto filosofico come si colora questa sapienza?

Nella resistenza, che si fa comunità.

Quando l'uomo diventa macchina, come può convocare gli angeli?

E sopratutto quando l'uomo diventa macchina come può convocare la catena? invisa anche agli angeli!

L'uomo vive DENTRO il male assoluto, si conosce come MALE ASSOLUTO.

Così in DOSTOEVSKJI chiamato tra noi da morto fra i vivi, da VIVO tra i morti.

Non è una questione dell'ethos chiamata in causa da Ipazia nè della PHYSIS chiamata in causa da, per esempio, Alberto.

Per la filosofia il bene ed il male non esistono, se non come bene relativo o male relativo a qualcuno, qualcosa.

Qui non è un questione della storia e della psicologia come spesso richiamato da me.

E' qualcosa di immensamente più elevato.

E' l'afflato, è la forza, è l'amore.

Siamo ancora in gradi di evocarli? esiste ancora qualcosa che soffia dentro di noi?

E' questa l'etica definitiva ebraica: sei in grado di ascoltare DIO, o il male ti ha mangiato l'anima?

Finchè sei vivo, c'è speranza, quando muori, la speranza svanisce, ed entriamo nel mondo cosmologico della religioni. Che però in questa discussione non c'entrano più.
#1522
Citazione di: Alberto Knox il 11 Maggio 2022, 21:18:26 PMMa l'esistenza dello spirito è indispensabile o facoltativa ?

è questo l'ingenuo quesito? forse sì lo è inegenuo, ma solo perchè è ovvio che sia facoltativo , possiamo nutriere il corpo, nutrire i desideri del corpo e appagare anche quelli della mente. mente sana in corpo sano. Sottolineare i valori dello spirito non significa affatto sminuire i valori del corpo, certo che è importante nutrirsi , fare attività fisica , uno stile di vita salutare. E credo che si possa condurre così tutta la vita senza alcuna necessità di nutrire, o pensare al propio spirito, gli atei sono così, vivono lostesso e vivono anche bene dopo tutto no? allora perchè dovrebbe essere indispensabile coltivare, o meglio , nutrire , l'anima. A questo proposito però vorrei chiarire una cosa un volta per tutte, quando si dice spirito non si intende un altra spece di entità separata dall anima , o che risiede nell anima .quando si dice Spirito, si intende un salto di consapevolezza , è quando tu capisci che c'è una parte di te stesso che non coincide esattamente con il tuo io interiore. Ma una parte del tuo essere che è nascosto agli occhi dell io di superfice, quell io egocentrico che dice "io sono" "io voglio", io ,io... io ...è quella parte del tuo essere...che dice...natura. è quando tu scendi nella natura più profonda del tuo essere e capisci che la natura non è solo estensione, corpi celesti, mondi , cose, foreste di cui tu fai parte ...ma che è anche pensiero che precede le parole, è l'essere nascosto nel cuore, è la luce interiore dell uomo  dove quando tu giungi a quell'essere hai un esperienza spirituale e la tua stessa anima fa un salto di consapevolezza e diventa anima spirituale. Da li poi si procede col nutrimento per lo Spirito, per mantenere quella consapevolezza, perchè ti diventa cara, ci tieni , e se non lo fai senti l'arsura senti che ne hai bisogno , perchè è una parte di te che è importante almeno quanto la salute del corpo. Questo è lo spirito, significa trovare il divino che è dentro di noi che non è quel Dio seduto sul trono contornato dai sette cherubini, da un coro angelico e una schiera di altri ammiratori. Noi siamo figli della materia, non possiamo prescidere da questa dimensione materiale, non siamo fisica, natura fisica ma c'è un ulteriore aspetto della natura fisica che si chiama anima  che è infine una quantità di energia libera  che è la libertà  che ti può mettere in relazione al mondo ma anche in indipendenza e autonomia rispetto al mondo. Per cui non è indispensabile avere una spiritualità. Pur sapendo che nell ultimo giorno della tua vita quella libertà che ti permetteva di  relazionarti al mondo e in indipendeza autonoma rispetto al mondo cesserà, la logica che ti ha portato a esistere  nel mondo ti richiamerà a se stessa.
Quello che non capisco di queste posizioni ibride, ossia che in noi vi sia un anima, ma che di fatto siamo solo materia, è la relazione che intercorre tra questi due poli.
Molto spesso noto che l'anima sia solo un orpello decorativo e quello che conta sia solo il mondo materiale.

Ma è invece il contrario: noi moriamo, e con noi la nostra materia.

E dunque quell'afflato divino che i nostri tempi continuano a chiamare biologia, a cosa serve?
A ingannarci qualcuno dice, ma al fine di che? tanto noi moriamo.

E dunque quale è il fine di dirsi mortali?
Perchè il dire è sempre un fine, un mezzo.

Perchè non rimanere zitti e morire?

E' ovvio che non è così! non è mai stato così.

Come scrive Heidegger all'uscio della sua baita nella foresta: all'inizio è la folgore!

il resto è fuffa.
#1523
Citazione di: viator il 10 Maggio 2022, 11:33:43 AMSalve Green Demetr. Citandoti : "Qua ti risponde un vecchio: ma vedi se metti una domanda nel 3d, e poi invece fai capire che il concetto di spirito è, tue parole, "sfiancante" e, non si capisce bene perchè, "sfiancato", a me pare più che altro una affermazione che non voglia uscire dallo stato di ingnoranza profonda a cui tu stesso dici essere relegato.
Magari la prossima volta fai una domanda sincera, non trovi?".


Sfiancante e sfiancato trovo il modo in cui molti intervengono senza produrre neppure un briciolo di autonomia, creatività, indipendenza intellettuale.........barricandosi nell'analisi della eredità dei Maestri i quali - ovviamente - attraverso la stessa "storia della filosofia" hanno nel tempo sostenuto tutto ed il contrario di tutto.

Per quanto riguarda le mie domande, è perfettamente inutile farne la dietrologia. Basta rispondervi o non rispondervi. Pur essendo un ignorante, figurati se non immagino quale potrebbe essere la reazione di un Mastro Biblista ai miei ingenui quesiti. Saluti.



Ma io ti ho risposto amico mio!  ;)

Ovviamente per me lo spirito è fondamentale, e per intenderlo servono i maestri che ci sfiancano nella palestra del pensiero.

Posso capire il volersi svincolare da loro, ma credo che lo facciamo già, ogni qualvolta non andiamo in palestra.

La spiritualità è vita, alcuni maestri ci accompagnano, altri ci rallentano, altri ci dissuadono.
Siamo liberi di vivere la nostra spiritualità come vogliamo.
Detesto l'ubbidienza accademica.
Ma bisogna anche saper ascoltare, forse quelle verità che da soli senza bisogno di aiuti troviamo nel nostro mondo spirituale, possono anche arricchirsi, trovare nuove sfumature e nuove intrecci.
Quindi il mio consiglio è di ascoltare quel biblista (a me piace ascoltare i biblisti cristiani, anche se non sono d'accordo con loro, mi danno tanti spunti, e arricchiscono la mia spiritualità).
Ciao!





#1524
Citazione di: Alberto Knox il 10 Maggio 2022, 15:46:02 PMBhè per comprendere dall inizio bisogna ritornare al fondamento di Spinoza , dall esatto principio intellettuale/spirituale che lo ha portato a scrivere quello che ha scritto. E perchè le cose siano chiare fin da subito vorrei capire se pensate a Spinoza come eretico oppure ateo  oppure come ebbro di Dio, ubriaco di Dio come lo definirono 150 anni dopo. Cosa porta a pensare che considerare tutto come natura equivalga ad essere atei?
Se Dio veramente esiste che altro è se non a sua volta natura? tutto ovviamente sta a cosa si intende , con natura. Se essere atei significa negare il Dio antropomorfo di cui parla la Bibbia, un Dio che dicono non sia natura ma "sovra"natura.  Anche se nessuno di loro sa spiegare poi che cosa sia questa misteriosa sovranatura. Bhè se negare questo significa essere atei allora Spinoza era Ateo. Ma se essere atei significa ricondurre tutto a materia e ad assenza di pensiero, considerando il  pensiero come un mero epifenomeno della materia destinato a estinguersi  quando la materia si decompone e considerando quindi la vita senza senso allora Spinoza non era ateo. Infatti Spinoza sostiene queste due importanti verità: primo, la natura, ovvero la sostanza infinita che io chiamo sostanza e che chiamo anche Dio, oltre ad essere res extensa è anche res cogitans, oltre ad essere estensione...è anche pensiero. Secondo, la mente, la sede del nostro pensiero, la mente di ciascuno di noi in quanto partecipa di Dio che è eterno e che è pensiero, è eterna, e alla morte del corpo, non viene distrutta. Ho scritto , nella quinta parte della mia etica: "la mente umana non può essere assolutamente distrutta assieme al corpo, ma di essa, rimane qualcosa che è eterno". (Etica 5, 23).  é forse ateo perchè dice questo? è eretico?...a voi la risposta

Ammettiamo che quanto scritto sia stato scritto veramente da Spinoza-


La res cogitans che coincide di fatto con l'extensa partecipa dell'eterno, DUNQUE non è l'eterno.


Invece prima Spinoza (facendo finta che fosse lui) ha detto che la res cogitans è DIO.

Ma DIO non è invece forse l'eterno?

E DUNQUE il pensiero di Spinoza è contradditorio.


Il conatus è però forse meglio lo sforzo umano di stare dentro la res cogitans che coincide in parte, nella parte del qui e ora, con l'eterno.

Dunque noi ci sforziamo di essere eterni MA non lo siamo mai, è in questo che risiede la nostra libertà umana: nella resistenza.

Questa visione a me pare molto più atea che spirituale, e infatti si risolve in un discutere geometrico, matematico, come se noi fossimo oggetti!!

E se Spinoza davvero pensa che la res cogitans sia come la res estensa, allora che differenza c'è tra ateismo e spiritualismo?

Non mi sorpende affatto che la sua visione sia assolutamente atea.
Infatti per Spinoza noi siamo oggetti al massimo numeri.

L'esatto opposto all'insegnamento biblico (DIO NON ESISTE), e molto vicino a quello cristiano (DIO é UN OGGETTO DI NOME GESU), forse è per questo che Spinoza è così famoso.

Rimane il problema del vitalismo della mia prof, forse l'aspetto più interessante. Magari proseguendo, quando farà meno caldo.  :D
#1525
Tematiche Spirituali / Re: OLTRE SCHOPENHAUER
12 Giugno 2022, 14:15:42 PM
Citazione di: PhyroSphera il 12 Maggio 2022, 19:34:16 PMIo utilizzo il sistema filosofico di Schopenhauer a prescindere dalla persona dell'Autore, per le possibilità ulteriori che esso ha. Inutile dire che Schopenhauer non la pensava come me. In ogni caso la volontà di vita per Schopenhauer non è solamente ciò che crea il desiderio in più ma anche la radice dell'essere. Quanto a Dio, tu parti da presupposti panteistici che non sono pure i miei. Concordo con te però che la tematica sia simile a un rompicapo zen. Comunque esiste nel cristianesimo il concetto per così dire dell'autosvuotamento di Dio ovvero kenosys, non è una nozione settaria.

MAURO PASTORE
Non conosco la kenosys, comunque mi pare che l'idea di un Dio nascosto sia molto più fruttuosa di un Dio che si nega, o che si auto-esclude.
#1526
Citazione di: niko il 10 Maggio 2022, 13:01:38 PMMa come si fa a solidarizzare con la sinagoga -ottusa e mondana- che lo ha scomunicato e non con Spinoza stesso, basta confrontare il testo della scomunica con uno qualsiasi dei testi di Spinoza: parole di odio (la sinagoga), contro parole di amore (Spinoza).

Parole di odio, e scomunica, per un ebreo che non riconosceva il valore sapienziale, ma solo morale, della Bibbia, e per altro giungeva alle stesse o quasi conclusioni di molta teologia ebraica (soprattutto Maimmonidea), passando per vie di pensiero e premesse sue originali, e non pedissequamente bibliche.




Esatto Maimonide è l'unico a non capire che il Dio non è un ente, ma sappiamo tutti che lui era un aristotelico.

Senza il sapienziale, non vedo come vi possa essere amore.

A meno che stiamo parlando dell'amore dell'oggetto del feticcio, dell'ideologia, tutte cose che la sinagoga sa benissimo essere parte dell'idolatria.
Spinoza era un idolatra? Non saprei, ma il suo assunto di base è chiaramente anti-ebraico.
(questo non vuol dire che era anti-ebraico, ma almeno il sospetto mentre lo si legge si dovrebbe avere).
#1527
Per quanto riguarda Sini, noto ancora una volta che pur parlando come mangia, Daniel22 avuto una incredibile intuizione, riguardo al fatto che Sini, pur sembrando uno degli amici della metafisica hegeliana, è invece un nemico.
Il suo fermarsi politico, che egli si illude da attribuire al linguaggio, è invece proprio legato al sui fermarsi psicologico, pur continuando a sostenere che sia il nostro massimo filosofo (per via dei suoi contributi alle premesse della semiotica, che per me rimangono semiotica), ho notato con grande sofferenza che la sua prosa è piena di paura, di mancamenti di passaggi a vuoto, di inciampi.
Cosa che in un periodo oscuro come il nostro lo ha decisamente relegato in una posizione del tutto marginale.
Oggi Sini vale solo come un antico tempio di pensiero in attesa di essere arso con tutto il resto.

No! direi che il filosofico che sa di non poter che esser politico oggi trae la sua essenza dal politico.
Pensatori come Hegel e Heidegger, rimangono gli unici in grado di fornire un decisa contrapposizione all'ordine vigente della menzogna.

Devo ancora leggere gli ultimi due libri di Agamben (soprattutto) e di Esposito, che insieme all'ultima lectio magistralis di Cacciari alla Accademia Filosofica di Napoli, forniscono nella ontologia politica, il nuovo nucleo centrale di questa riflessione politica (che attinge dal filosofico), non a caso i massimi pensatori convergono sulle tematiche calde del nostro tempo. 
Sinceramente a naso, mi pare una resa delle armi rispetto appunto a quello che stiamo dicendo di Hegel.
Se infatti il politico si illude di essere un ontologico, allora i ministeri della verità si espanderanno in tutto l'occidente, portando nel baratro l'ultimo avamposto del pensiero critico (che è appunto la germania e l'italia e per certi versi la stessa america che sembra nel suo dissenso interno la più battagliera, sono ancora scettico sui contributi francesi, le altre nazioni non sono sufficientemente sponsorizzate dall'industria culturale, che sia chiaro è però il problema dentro il problema).
Naturalmente non avendoli letti i libri, e dovendo finire di ascoltare la lectio di Cacciari, forse si tratta di una preoccupazione senza fondamento vedremo (di certo Sini non conta più, lo dico con rammarico).

Come dire che la lettura di Hegel, per quanto possa sembrare remota, è invece attualissima, perchè ci dà l'humus da cui poi partire col pensiero dissenziente ossia semplicemente critico (anche se giammai dissidente, per quello servono grandi cambiamenti sociali, e quelli in atto sono nella direzione opposta, capisco dunque che nessuno vuole raggiungere certi punti di vista opposti e forse pericolosamente opposti, capisco ma non approvo, anzi mi incazzo proprio ;) ).
#1528
Citazione di: daniele22 il 10 Maggio 2022, 09:22:54 AM
Ciao Green, partiamo dai fondamentali, dato che i linguaggi tecnici hanno generato molta confusione. Io parlo come mangio, linguaggio del popolo. La nascita di un bambino è un evento e la sensazione è un evento. Hai in un certo senso ragione ... la sensazione non la vede nessuno se non chi la prova. Perché dunque io la considero un evento? Essenzialmente perché la considero qualcosa (fenomeno? evento? fatto? manifestazione interiore? non sento la necessità di ingabbiare) che incide sul divenire del mondo. A mio giudizio sarebbe addirittura fondante rispetto al mondo in divenire, ma questa cosa non viene evidentemente accettata, detenendo a tutt'oggi la ragione tale primato. Resta pertanto la mia nulla più che una doxa che si oppone ad una certa visione.
I dati sensibili. Se fosse vero che il tempo tuo personale è determinato dagli ordini di attenzione che tu tieni a mente fin che ti muovi nel tuo quotidiano vivere, è altrettanto vero che tali ordini di attenzione non sono tutti permanenti ... esempio: "Non uccidere" è un ordine di attenzione permanente stabilito da una determinata norma giuridica ... a te è dato di assecondarla oppure no. "Lavarsi i denti" può costituire un altro ordine di attenzione ... permanente o effimero? Pure a questo ti è dato di seguirlo oppure no. Un discorso sarebbe pure lui un ordine di attenzione ... effimero o permanente?, e pure in relazione a questo ti è data la possibilità di assecondarlo oppure no. Ma il discorso rientra senz'altro nei campi di ciò che è percepibile dai sensi e non vedo come si possa mettere in dubbio questa cosa.
Non vedo pertanto alcun motivo legittimo per cui si debba escludere l'esternazione linguistica dai campi della ricerca filosofica escludendola dal fenomeno ... se vuoi pure dall'evento ...  "momento in cui si manifesta pubblicamente". Scrivendo questo post sto compiendo di fatto tale "momento" ponendoti un ordine di attenzione ... e nel frattempo ti chiedo: si tratta di dialettica o di fuffa?
Ho visto che citi Sini. Per quel che mi riguarda Sini è un ottimo pensatore, ma si è fermato ad un certo punto. E lo dice pure. E mette in evidenza questo fatto ... Nelle sue lezioni reperibili su you tube, ora non ricordo se fosse quella su Derrida oppure quella sulla Lebenswelt egli dice che la filosofia ha in un certo senso risolto la sua domanda, ma al tempo stesso mette in evidenza che una domanda sia rimasta comunque in sospeso, sottolineando pure che sarebbe la più importante. A tal proposito si scusa dicendo ... "Cos'è che ci è sfuggito?". La domanda riguarda naturalmente il linguaggio e Sini offre pure un'ipotetica via per risolvere tale domanda ... che sarebbe secondo lui da ricercarsi nei meandri della psicologia. Non posso altro che confermare che la sua "sensazione" fosse corretta, ma attendo ora una risposta da te ... non preoccuparti che rivarem a baita. L'hai letto "l'amante dell'orsa maggiore"? Quella di arrivare a baita era una delle preoccupazioni particolari di uno tra i personaggi delle avventure di una banda di contrabbandieri


"Nei meandri della psicologia"...è vero piuttosto il contrario, chi non ragiona sulla psicologia cade nei meandri del linguaggio.

Ma un passo per volta, in Hegel il dato sensibile non è "relativo", una mela è sempre una mela, non diventa una pera, ma lo è rispetto ad un soggetto.

Tu menzioni l'attenzione, ma questa attenzione avviene detro un tempo, e il tempo da husserl in poi è psicologia dell'oggetto.

Ovvero un ulteriore approfondimento rispetto ad Hegel che invece lascia cadere questo assunto.

Ma sul fatto che sia il tempo a determinare le visioni del tempo non vi è dubbio (non è su questo che dissentiamo).

Dunque la polemica (mia ed hegeliana come ci siamo trovati a rimanere bloccati rispetto alla introduzione hegeliana) è piuttosto sulla correlazione.

La mela è sempre dentro una relazione con te che la vedi e la riconosci come tale.
Dunque nel concetto di mela ci DEVE essere anche il concetto dell'osservatore e del conoscitore.
Lasciare andare uno dei due capi, significa avere una visione del mondo diversa da Hegel.
Ma come dicevo a Niko, una visione che conteggi solo la mela, non conteggia il fatto che il linguaggio della mela è di tipo universale, atemporale, e dunque facilmente catturabile dalla menzogna della politica.
Ragionare sul tempo catturato dalla menzogna della politica, diventa un esercizio, a mio avviso sterile, non mi è mai interessato a livello filosofico, ma solo politico (ovviamente in polemica con esso) ma appunto questo discussione è filosofica.

Questa è la risposta personale. 8)

Apro qui sotto una considerazione generale che stia sul pezzo coi tempi, non necessariamente riferita a te


#1529


Citazione di: niko il 10 Maggio 2022, 02:51:15 AMIo non mi oppongo, alla visione relativa del mondo, anche se preferisco una visione prospettica, piuttosto che relativa, del mondo.

Io faccio una metafora di appartenenza e composizione semplice, apposta, provocatoriamente, per indicare una appartenenza e una composizione non semplice, tale per cui ci possono essere varie opinioni in merito, e per indicare come mi schiero io in riguardo alla questione:

secondo me, il soggetto sta nel mondo, come una mela sta, su un tavolo.

Puoi capire perché la visione che ne risulta è prospettica, piuttosto che relativa.

La parte di mondo che noi conosciamo, è la parte di mondo che siamo, con cui ci sovrapponiamo, come una cornice che, cadendo su un quadro molto più grande di essa, ne va ad evidenziare una parte.

Il soggetto è dunque un essere, non un avere, ma un essere figurale: il soggetto è parte e frammento di mondo, non ultramondano, per me.

Quindi piuttosto che un grande mondo sconosciuto, mi immagino un grande mondo di cui si conosce minima ed infima parte.

Ma parte importante per noi. Che quella parte siamo, e non solo conosciamo.


Il problema in Hegel è il soggetto, evidentemente dunque non tu non sei all'altezza del suo pensiero.
Non si tratta di essere superiori o meno.

Infatti tu dai per scontato che il soggetto sia nel mondo come una mela sta nel mondo.

A latere di questa tua visione la politica non è un problema psicologico, e non  vi è una una riflessione sulle menzogne della politica, infatti come insiste la propaganda di questi tempi (ministero della verità in america), esistono solo fatti e nessuna interpretazione (casomai bandita).

Una mela non può mai essere una pera giusto? In quel mai vi sono tutti i problemi dell'universalità, che pretende una mela laddove vi è proprio una pera, solo che non è davanti ai tuoi occhi.

Il prospettivismo che adotti è così facilmente catturato dalla menzogna.

Invece una dimensione psicologica, del perchè tu pensi che una mela sia una mela, è la questione della filosofia del '900 da Husserl in poi.

Non è questione di superiorità, è una questione di visioni del mondo (che io chiamo all'altezza di un tale filosofo, o di un altro).

Le nostre divergono, ma non si può dire che la tua sia minimamente avvicinabile a quella di Hegel.

Dunque devi fare uno sforzo tu e chiunque altro entri nel mondo della filosofia, di prendere il punto di vista che non sia il proprio.

Senza questo esercizio non si va da nessuna parte.

Infatti puoi polemizzare ma in maniera educata, e provando a dire quale sia il problema di partire da una visione relativa piuttosto che prospettica.


#1530
Citazione di: niko il 10 Maggio 2022, 02:09:25 AMIl capolavoro della spocchia, ma ti leggi, prima di inviare?

O sei diventato cieco pure in questo senso?

E io che perdo pure tempo a parlarci, con uno che si sente superiore a tutti, e a ripetere qualche concetto al solo scopo di essere capito...

per tua norma e regola, io di solito, quando parlo intendo quello che intendo, non ho chissà quali sottintesi o allusioni, quindi se scrivo:


"Non vedo minimamente l'utilità concettuale di un tutto non indagabile, non supererebbe il rasoio di Occam; ok ci potrebbe anche ben essere un tutto non indagabile, eliminiamo l'ipotesi, e... non cambia niente! Sempre all'interno di un tutto di cui almeno una parte è indagabile, ci ritroviamo"



puoi considerare altamente probabile, se non quasi certo, che sto rispondendo a te, non ad Hegel attraverso l'abisso dei secoli, che io non faccio le sedute spiritiche, quindi sei tu, semmai, che devi argomentare a favore dell'utilità della postulazione di un tutto inconoscibile, argomentare per la tua tesi, o, cosa altrettanto perfettamente legittima, soprassedere e ignorare, ma avere reazioni scomposte e non argomentate da complesso di superiorità con l'interlocutore ti rende solo ridicolo...

e se scrivo:



"Quando parlavo di corrispondenza tra interpersonale ed intrapsichico, intendevo che faccio mia la tendenza, che già fu  platonica, a politicizzare l'anima, e, per opposto complementare, a psicologizzare la città.

Le componenti animiche di un dialogo o di un conflitto intrapsichico sono anche politiche, sono anche componenti politiche, e le componenti sociali di una città sono anche animiche."

Al posto della città, potrei intendere anche la natura, che dall'uomo è tendenzialmente vissuta come una "prima", primaria e primeva città da abitare, e non come un assolutamente altro"



Magari voglio solo riprendere brevemente un mio concetto già detto prima al solo scopo di farmi comprendere e non essere oscuro.

Su cosa, di grazia, trasecoli?

E' chiaro che io non mi interesso dell'assolutamente altro (la natura secondo me è plurima ma composta da enti tutti relazionabili tra di loro, nessuno "assolutamente altro" e non c'è niente, al di fuori della natura) del concetto di un pensiero che non derivi dalla natura (da dove altro mai dovrebbe derivare ?!), della questione del soggetto come disappartenenza al mondo come totalità. Il soggetto secondo me sta nel mondo, per provocare i metafisici della domenica potrei dire che ci "sta", nel mondo, come una mela sta su un tavolo.

In tutto questo ho diritto alle mie opinioni e non voglio sulla mia strada maestrini del grado adulto della filosofia che insinuano che io sarei il bambino, né tantomeno rivoluzionari pseudointellettuali da poltrona che credono che il loro punticino di visita metafisico ed hegeliano li renda chissà come politicamente coscienti, e socialmente liberi, in confronto al sottoscritto.

Tranquillo, nessuno di assennato ti vuole raggiungere, perché tra gli assennati non sei e non sei stato di esempio per nessuno, quanto meno come tracotanza e immodestia.

Ma guarda un po'.





Ma non voleva essere un attacco personale, il mio intervento idealmente sarebbe dovuto essere diviso in 2, la prima parte quella a cui ti rispondevo, e la seconda quella in cui opino che, non la tua, ma in generale, quelle opinioni secondo cui, similarmente alla tua, si oppongono alla visione relativa del mondo.
Che succede non si possono più avere opinioni generali senza scaldare gli animi?

Ti ripeto se tu dici che qualcosa del tutto si conosce come qualcosa, cosa c'entra il tutto? e infatti tu dici che la mela è sul tavolo....e allora?  8)
La tua non è un argomentazione è una semplice frase... non dà adito ad ulteriori risposte, è sconnessa.
Per questo faccio seguire una seconda parte, che non è indirizzata a te, ma ad un modo simile di procedere, ossia dicendo frasi senza contesto.
Inoltre cosa c'entra la politica dell'anima (?) con la mela che sta sul tavolo...faccio veramente fatica. ???
Quindi non capisco se sto facendo un errore come nella discussione su Dio, in cui non ti ho dato una risposta soddisfacente, oppure questa volta sei tu che non mi riesci a far capire bene cosa intendi.