CitazioneLe sciemmie, come ogni altro animale selvatico , agiscono per impulsi istintuali, tutti gli impulsi istintuali di un animale selvatico sono congeniati in modo da volgersi infine a vantaggio suo e della specie a cui appartiene. Nello spazio vitale di un animale selvatico non esiste conflitto fra le sue inclinazione e un certo "dovere" , tutti gli impulsi interiori, cioè, sono "buoni" . Per l uomo è andata perduta questa armonia paradisiaca, e le funzioni specificamente umane , come il linguaggio e il pensiero concettuale , hanno permesso la l accumolazione e la trasmissione di un sapere comune. Di consegnuenza, l'evoluzione storico culturale dell umanità segue un ritmo enormemente più veloce dell evoluzione puramente organica, filogenetica,di tutti gli altri esseri viventi. Però gli istinti, cioè le modalità innate di azione e di reazione, rimangono legati anche nell uomo al ritmo evolutivo degli organi , che è molto più lento, e non riescono a tenere il passo con la sua evoluzione storico culturale .Quindi le tendenze naturali non sono più perfettamente sincronizzate con le condizioni di civiltà in cui l 'uomo è venuto a trovarsi ad opera delle sue attività mentali. Questa è la differenza fra noi e le scimmie. Secondo me
Alberto. Scrivi una cosa su cui sono molto d'accordo ed una invece che, secondo me, non è vera. Partiamo dal disaccordo. Ovvero sul fatto che in natura le scimmie e specialmente quelle che vengono definite "ominine", proprio per sottolineare la vicinanza specistica con homo sapiens, non sono assolutamente solo istintuali. Hanno una individualità e un carattere, che puoi notare in mammiferi molto più semplici degli scimpanzè e dei gorilla, come i cani ed i gatti. Sono portatori di quelle stesse emozioni che abbiamo noi, emozioni che condividiamo non solo con i mammiferi ma anche con gli uccelli e probabilmente anche con i pesci (su mammiferi e uccelli vi è una letteratura ormai solida, sulla presenza delle emozioni). La differenza quindi fra noi e il mondo animale più vicino a noi (non parliamo di protozoi o funghi ovviamente) è una differenza quantitativa non qualitativa. Un senso del dovere lo hanno anche gli scimpanzè e laddove si palesano soggetti crudeli, prepotenti, sono documentate alleanze fra i soggetti meno forti proprio per scacciare o mettere al suo posto il soggetto prepotente (queste dinamiche sono state registrate sulle scimmie bonobo, ad esempio). Ma che dire di alcune specie di scimmie che sono state osservate mentre fingevano il richiamo di allarme per la presenza di predatori, solo per mangiare senza dover dividere il cibo con gli altri membri del suo gruppo? Non ci vedi già una configurazione di certi comportamenti umani? Per non parlare degli omicidi intraspecifici ancora fra gli scimpanzè, ma anche fra i felini o i pesci tropicali. La natura non è un luogo paradisiaco.
https://it.wikipedia.org/wiki/Leucochloridium_paradoxum
Questo è un esempio famoso proprio per non considerare la natura un idillio.
Invece sono d'accordo che il nostro sapere tecnico-culturale ha creato uno scompenso fra quello siamo in grado di fare e la capacità di controllare questo immenso potere, proprio perchè a livello profondo ancora rispondiamo a comportamenti di vantaggio a breve termine, a favore di noi stessi, della nostra famiglia e della nostra tribù, visto che per millenni abbiamo vissuto in gruppi di massimo 50-100 componenti. La filosofia, in realtà, probabilmente, è proprio un modo per affrontare questo problema.
