"Io moltiplicheró grandemente le tue pene, con dolore partorirai i figli e i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te". In Genesi 3:16, così Dio si rivolge ad Eva.
Il dolore da parto è sempre stato ben visibile a tutti gli esseri umani ed è stato probabilmente anche una giustificazione della differenza fra umanità ed animali, i quali non davano segno di tutta questa sofferenza. In realtà la sofferenza del parto delle donne è una delle conseguenze del bipedismo. Per essere efficienti nella camminata su due arti, è stato necessario restringere il bacino (operazione che è durata qualche milione di anni) e questo ha comportato un restringimento delle ossa del circolo pelvico, che hanno iniziato a creare delle difficoltà. Difficoltà che comunque condividiamo con tutti i grandi primati come noi, bipedi e senza coda (scimpanzé,
Gorilla, orangu-tang). Poi, a partire d homo heidelbergensis, si è sommata una seconda causa di dolore, ovvero l'aumento del cranio, necessario per ospitare il correlativo aumento dimensionale del cervello, che i paleontologi chiamano "encefalizzazione". E a questo punto siamo rimasti soli. Solo la femmina di homo sapiens soffre dei dolori da parto così acuti dovuti al bipedismo e alla encefalizzazione. I limiti strutturali del bacino umano sono tali che il neonato nasce non ancora del tutto formato, al punto che si è teorizzato che una gravidanza completa dovrebbe in realtà durare almeno 15 mesi. Se ciò tutelerebbe di più il neonato è però reso impossibile dalla postura eretta di homo sapiens.
Tutto ciò lo scrivo per confutare una antica costruzione narrativa biblica, che parte da una errata spiegazione per giungere ad una impostazione di dominio.
Una situazione che si ripete nella storia dell'uomo innumerevoli volte.
A chi si lamenta della scienza provate a fare questo esempio, come modello dell' emancipazione che si sviluppa dalla scienza.
Il dolore da parto è sempre stato ben visibile a tutti gli esseri umani ed è stato probabilmente anche una giustificazione della differenza fra umanità ed animali, i quali non davano segno di tutta questa sofferenza. In realtà la sofferenza del parto delle donne è una delle conseguenze del bipedismo. Per essere efficienti nella camminata su due arti, è stato necessario restringere il bacino (operazione che è durata qualche milione di anni) e questo ha comportato un restringimento delle ossa del circolo pelvico, che hanno iniziato a creare delle difficoltà. Difficoltà che comunque condividiamo con tutti i grandi primati come noi, bipedi e senza coda (scimpanzé,
Gorilla, orangu-tang). Poi, a partire d homo heidelbergensis, si è sommata una seconda causa di dolore, ovvero l'aumento del cranio, necessario per ospitare il correlativo aumento dimensionale del cervello, che i paleontologi chiamano "encefalizzazione". E a questo punto siamo rimasti soli. Solo la femmina di homo sapiens soffre dei dolori da parto così acuti dovuti al bipedismo e alla encefalizzazione. I limiti strutturali del bacino umano sono tali che il neonato nasce non ancora del tutto formato, al punto che si è teorizzato che una gravidanza completa dovrebbe in realtà durare almeno 15 mesi. Se ciò tutelerebbe di più il neonato è però reso impossibile dalla postura eretta di homo sapiens.
Tutto ciò lo scrivo per confutare una antica costruzione narrativa biblica, che parte da una errata spiegazione per giungere ad una impostazione di dominio.
Una situazione che si ripete nella storia dell'uomo innumerevoli volte.
A chi si lamenta della scienza provate a fare questo esempio, come modello dell' emancipazione che si sviluppa dalla scienza.
