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Messaggi - daniele22

#1561
Citazione di: atomista non pentito il 07 Luglio 2021, 09:26:59 AM
Probabile incomprensione sui termini ? Penso di no , siete troppo concretamente eruditi per non interpretare correttamente. L'accezione negativa del sostantivo egoismo penso sia superata dal fatto che ben sapeTe come nulla sia buono o cattivo di per sé. Sul fatto che ogni comportamento ( e non aggiungo umano volutamente) sia indirizzato dall'egoismo e' una consapevolezza che mio padre ( quinta elementare completata con difficolta' prima di andare a fare il garzone a bottega da un fornaio a 80 km dalla famiglia  all'eta' di 11 anni perché cosi' era necessario ) aveva maturato gia' 40 anni fa senza avere una cultura "scolastica", ma "solo" tanta voglia di pensare. Bello l'esempio dell'euro al mendicante. E' riproponibile per ogni altro comportamento senza tema di smentita. La differenza e' solo una , il nostro egoismo cosa genera ? Ovviamente una qualche reazione.  Forse e' su questa che dovrebbe spostarsi l'analisi per essere produttiva. L'Amore e' ( se ci credeTe) quello di Cristo morto sulla croce per ................. cosa ?


Per salvare il traditore (o il falso), che forse lui sapeva che questi esiste nella realtà, che lui nel suo caso personale sapeva chi fosse e che sempre lui teneva cmq tra i suoi discepoli, amandolo come tutti gli altri. Questo è il mio pensiero, risvegliato dal racconto di Borges nella collezione di racconti "Finzioni" dal titolo "Tre versioni di Giuda". Ti ha mai detto tuo padre di diffidare delle persone che ostentano troppo le loro conoscenze? Se non te l'ha detto lui mi sembra che già tu lo metti in mostra e a ragion veduta
#1562
Attualità / Il valore della libertà
07 Luglio 2021, 09:07:52 AM
Citazione di: InVerno il 07 Luglio 2021, 07:31:46 AM
Non so se hai provato a considerare seriamente l'ipotesi che effettivamente il termine emergenza potrebbe essere anche inadeguato, ma per i motivi completamente opposti a quelli che sostieni tu, ovvero che potrebbe essere un approccio riduzionistico funzionale alle strilla dei giornali e le grida della catena di comando, ma che dietro all'emergenza potrebbe esserci molto di più. Per fare una metafora, che sicuramente troverai modo di dimostrare inadeguata, è un pò come se la  sentinella di prua gridasse "emergenza" al vedere della punta di un iceberg.. La tua ipotesi è che si tratti di un pezzo di polistirolo bianco buttato in acqua dal famoso pronome "loro" (ciurma? comandante? chissà) per costringere tutti i viaggiatori in cabina a usare il frigobar.. altri pensano che la punta dell'iceberg nasconda molto di più, un di più che in realtà a nessuno interessa guardare attentantamente perchè il desiderio di tutti sarebbe quello di far ripartire l'orchestra e rimettere in moto tutto il ballo vitalistico e spregiudicato di prima, e nel frattempo cambiare tutto perchè nulla cambi, nella speranza che sotto l'acqua non ci sia granchè. Guardiamole ste due ipotesi, ma se dopo quattordici mesi "emergenza" è inadeguato, anche non essere andati oltre ai pronomi dei mandanti secondo me dovrebbe segnalare una falla molto seria in una teoria.


Ciao InVerno, non mi è chiarissimo quel che vuoi dire. Cercando di interpretare la tua metafora come io la vedrei, l'iceberg visto come un blocco di polistirolo rappresenterebbe per me il tentativo di alcuni viaggiatori di persuadere gli altri che non si trovano al circolo polare, ma alle latidudini di sempre e che la crociera nei pressi del polo sia in realtà una truffa. Gli altri sono quelli che pensano che il capitano non sia Schettino e che si godono, nonostante il timore, la vista dell'iceberg. Prima o poi il dilemma dovrebbe svelarsi, ma invece persiste. Parli di una falla molto seria in una teoria. Non so quale falla tu veda e a quale teoria tu ti riferisca, ma io la vedo nella crisi del dialogo dovuta ad una perdità di autorevolezza della scienza la quale alimenta con la sua arroganza l'arroganza del popolo idiota. Ma il popolo non è tutto composto da idioti arroganti e nemmeno gli scienziati sono tutti arroganti. Buona giornata
#1563
Citazione di: PhyroSphera il 06 Luglio 2021, 15:18:20 PM
Citazione di: daniele22 il 06 Luglio 2021, 08:58:45 AM

Scusa un attimo Mauro Pastore. A casa mia se qualcuno dice che Dio è questo oppure dice che Dio non è quello significa che crede nell'esistenza di Dio. Anch'io parlo di Dio pur non essendo convinto di una sua esistenza, ma lo faccio in contradditorio quando si dialoga circa l'eventualità di una sua presunta esistenza o altro. Se però inizio un discorso dicendo che Dio non è un essere mondano quando non c'è nessun bisogno di tirare in mezzo Dio, dato che ti avevo chiesto di darmi conto in quale senso dovesse intendersi che il male è una condizione, cosa dovrei dedurne? Se uso cioè Dio per cercare di controbattere qualcuno cosa devo dedurne?
Dopodiché mi citi Karl Barth. Per me Karl Barth rappresenta l'ennesimo personaggio tra tanti personaggi che vengono tirati in ballo in questo Forum quasi che questi rappresentassero delle grandi fonti autorevoli. Allora sai cosa dico io? Dico semplicemente che nemmeno uno tra tutti questi semidei di cui si parla anche a vanvera si è reso conto che esiste un errore di tipo categoriale nelle nostre menti. E allora, questi semidei posso anche buttarli via, o al più correggere il loro pensiero a fronte dell'errore di cui ti ho detto. In ogni caso Spinoza è uno tra i pochi a cui più si avvicina il mio pensiero e la veemenza con cui è stato maledetto dal suo popolo la dice lunga


Sei stato tu a volgere verso una polemica teologica ed io ti ho risposto per evitare che tu confondessi lo scopo del mio messaggio. Ancora non hai smesso e continuo pure io perché ho diritto quanto te a dire la mia... Tu adotti il linguaggio monoteista per contraddire la concezione monoteista del mondo e di Dio e allora ti esponi necessariamente a repliche per te indesiderate da chi è monoteista e coerente con la sua fede. Se invece tu riponessi le tue armi polemiche non sarebbe necessario replicarti. Dovresti accettare che partiamo da presupposti diversi in ogni caso.
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MAURO PASTORE




Perdona Mario, non avevo visto il tuo chiarimento dell'una e cinquantadue. Tutto come non detto
#1564
Citazione di: bobmax il 05 Luglio 2021, 21:56:40 PM
Citazione di: daniele22 il 05 Luglio 2021, 21:40:56 PM
Ciao bobmax, tutto ok fino ad "ama il prossimo tuo come te stesso". Il fatto è che per amare il prossimo tuo come te stesso come dice Gesù si dovrebbero eliminare tutte le categorie che esistono nelle nostre pratiche che fanno riferimento al nostro concetto di "essere umano". Fare ciò significherebbe in ultima analisi sbarazzarsi di una realtà separata da noi ed agire di conseguenza, cosa che all'oggi mi sembra un sogno irrealizzabile. Infatti noi non è che ci mettiamo ad amare rispondendo a quella domanda: perché dovrei amarlo? Forse Gesù doveva spiegare un poco meglio

Se lo avesse spiegato, lo avrebbero ucciso prima.

È però solo una questione di coerenza.
Lo devi amare come ami te stesso perché... è te stesso.

Dio ama se stesso.


Va bene bobmax, io infatti mi amo. Però mi accontento per ora di non fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me, anche cercando di darmi conto di quello che pretende l'altro
#1565
Citazione di: Kobayashi il 06 Luglio 2021, 12:00:52 PM

Io metto in questione il fatto che si possa stabilire se un atto d'amore è disinteressato oppure no.
Comè possibile giudicare una cosa del genere?
Solo ammettendo come presupposto ontologico che la realtà umana sia fatta di individui separati l'uno dall'altro, per cui nell'interazione di essi è sempre possibile analizzare chi ci guadagna e chi ci perde.
Peccato che la realtà umana non sia così.
A parte coloro che si isolano volontariamente o sono costretti a farlo, per tutti gli altri si vive in una continuità indefinibile tra le persone, per cui se aiuto un amico intervengo in realtà su una "sostanza" che è comune. Quindi riguarda anche me, ma non nel senso che in questo modo ottengo in vari e forse inconsapevoli modi il potenziamento della mia persona, ma nel senso che ciò che finisce per essere potenziato o "guarito" è questa "sostanza" comune.
Che sì, mi costituisce, per cui si potrebbe anche dire che aiutando l'amico mi sono aiutato... ma si tratterebbe di una forzatura da sofisti.


Hai ragione, l'ostentazione parossistica dell'esistenza dell'egoismo come fosse un assoluto nella nostra vita pretende relegare l'altruismo quasi a cosa inesistente. Questo è un difetto della filosofia o di una certa filosofia. L'egoismo esiste, ma pure l'altruismo
#1566
Citazione di: iano il 06 Luglio 2021, 06:27:55 AM
..........
In altri termini, per poter sostenere il determinismo, se non ci fosse stato l'essere, lo si sarebbe dovuto inventare.
Metti che le cose siano andate proprio così, anche se noi non potremo mai dimostrarlo.
Ma nel momento in cui il determinismo non dovesse essere più sostenibile, che fine farebbe l'essere?
Questo è l'esperimento mentale filosofico che propongo , che, non lo nego , può provocare vertigini. 😂


Il fatto è, o Iano, come forse già sai, che il determinismo è sostenuto o propugnato dai nostri stessi comportamenti, i quali sono molto devoti al tempo. Gli interventisti, più che i fatalisti, sono ossessionati dal modellare lo spazio tempo come a loro più aggrada. Per tale motivo continuano a trovare leggi che sono una presunta approssimazione della realtà pretendendo da loro una verità che di fatto non possiedono. Questo aspetto viene messo in crisi dalla meccanica quantistica nel dire che non esiste in natura una legge che determini una successione fatale di fenomeni. Sorvolando sulla teoria degli errori, anche nel mondo macroscopico tale aspetto possiede una sua validità quando si consideri che un proiettile calibrato per raggiungere un determinato obiettivo venga perturbato nel suo deterministico tentativo di raggiungere tale obiettivo. Ed è proprio questo che i lanciatori del proiettile vogliono evitare che accada. Conseguenza di ciò sarebbe in fondo che siamo proprio noi a volere un mondo deterministico cercando di crearlo in questo senso. Resterebbe alla fine valida solo la concezione che nulla in natura avviene per caso (per quel che noi si sappia). Per quanto riguarda gli umani le cause del loro moto riguardano l'imperscrutabile ad oggi sfera interiore individuale dove accade di continuo un effetto dovuto ad una causa, e lì, per un attimo produce una pausa prima che lo stesso effetto produca a sua volta altra causa (vangelo di Tommaso - pausa e movimento). Ma se tutti fossimo un po' più fatalisti si evidenzierebbe maggiormente anche nel mondo macroscopico un certo andamento meno intruppabile
#1567
Citazione di: PhyroSphera il 06 Luglio 2021, 00:53:48 AM
Citazione di: daniele22 il 04 Luglio 2021, 10:10:12 AM


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto


Dio non è un essere mondano. Diceva Karl Barth, teologo della crisi (non per la crisi), che Dio è l'assolutamente Altro, che si incontra nel Messia ma egualmente nella sua vera Chiesa (qualunque sia). Vàlgati per esempio proficuo.
Io ho già lume sufficiente nell'affrontare la questione del bene e del male.


MAURO PASTORE


Scusa un attimo Mauro Pastore. A casa mia se qualcuno dice che Dio è questo oppure dice che Dio non è quello significa che crede nell'esistenza di Dio. Anch'io parlo di Dio pur non essendo convinto di una sua esistenza, ma lo faccio in contradditorio quando si dialoga circa l'eventualità di una sua presunta esistenza o altro. Se però inizio un discorso dicendo che Dio non è un essere mondano quando non c'è nessun bisogno di tirare in mezzo Dio, dato che ti avevo chiesto di darmi conto in quale senso dovesse intendersi che il male è una condizione, cosa dovrei dedurne? Se uso cioè Dio per cercare di controbattere qualcuno cosa devo dedurne?
Dopodiché mi citi Karl Barth. Per me Karl Barth rappresenta l'ennesimo personaggio tra tanti personaggi che vengono tirati in ballo in questo Forum quasi che questi rappresentassero delle grandi fonti autorevoli. Allora sai cosa dico io? Dico semplicemente che nemmeno uno tra tutti questi semidei di cui si parla anche a vanvera si è reso conto che esiste un errore di tipo categoriale nelle nostre menti. E allora, questi semidei posso anche buttarli via, o al più correggere il loro pensiero a fronte dell'errore di cui ti ho detto. In ogni caso Spinoza è uno tra i pochi a cui più si avvicina il mio pensiero e la veemenza con cui è stato maledetto dal suo popolo la dice lunga
#1568
Citazione di: bobmax il 05 Luglio 2021, 20:13:41 PM
La posizione di Viator non fa una piega.
L'egoismo è la forza costantemente presente nelle nostre scelte.
Mentre l'altruismo  altro non è che una forma raffinata di egoismo.
Il puro altruismo è infatti un non senso.
Su cosa si fonderebbe mai una azione altruistica se non fornisse un ritorno a chi la compie?

Questa constatazione è un passo necessario nella ricerca della Verità.

Tuttavia occorre pure considerare che questo egoismo raffinato è manifestazione di una nostra evoluzione.
Una evoluzione che inizia con la presa di coscienza del male. E che prosegue con l'"Ama il prossimo tuo come te stesso".

Perché dovrei amarlo?
Perché se no non sono felice.
Egoisticamente, è meglio che mi sforzi ad amarlo.

Dovremmo però chiederci... perché è meglio?


Ciao bobmax, tutto ok fino ad "ama il prossimo tuo come te stesso". Il fatto è che per amare il prossimo tuo come te stesso come dice Gesù si dovrebbero eliminare tutte le categorie che esistono nelle nostre pratiche che fanno riferimento al nostro concetto di "essere umano". Fare ciò significherebbe in ultima analisi sbarazzarsi di una realtà separata da noi ed agire di conseguenza, cosa che all'oggi mi sembra un sogno irrealizzabile. Infatti noi non è che ci mettiamo ad amare rispondendo a quella domanda: perché dovrei amarlo? Forse Gesù doveva spiegare un poco meglio
#1569
Citazione di: viator il 05 Luglio 2021, 18:19:52 PM
Salve Lou. Bravissima, anche se la mia "insensibilità" è certo assai diversa dalla tua sensibilità. Comunque, citandoti : "Banalmente, per poter amare anche se sè stessi si passa dall'alteritá, quando l'Io è un Altro, comincia la premessa per poter in qualche modo concepire un amore maturo e non infantile"............voglio omaggiarti di un mio miserabile vecchio brano titolato "T'amo non t'amo" :
Dico che t'amo e mento....
Penso che t'amo e sbaglio....
Eppure t'amo senza amare te !....
Come ciascuno, sempre....
Amo d'amor la fame ch'è dentro me!
Purtroppo qui dentro a me viene assai più di parlar di logica che di sentimento, il quale tuttavia non mi è certo dimensione sconosciuta. Cari saluti.


Alla fine prendo atto (terza volta canta il gallo) che pensavo di aver capito, ma non avevo capito né Lou e nemmeno te a questo punto. Io avrei detto il suicidio per amore senza che il partner possa saperlo, cioò là dove avverrebbe la rottura inequivocabile col senso più accettato di "egoismo". Il gesto amoroso, per me sempre egoista per quanto poco, a questo punto non potrebbe più attuarsi egoisticamente verso un partner perduto per vari motivi, non ultimo anche la morte del partner stesso. Giulietta e Romeo ne sarebbe esempio. Ma pure il personaggio di Kirilov nei "i demoni" si ammazza per dimostrare l'amore all'amato libero arbitrio, senza peraltro risolvere la faccenda
#1570
Citazione di: viator il 05 Luglio 2021, 12:33:05 PM
Citazione di: Lou il 05 Luglio 2021, 11:18:31 AM
Citazione di: viator il 04 Luglio 2021, 16:37:56 PM


Domando quindi a voi tutti : è possibile individuare (prego indicare esempi concreti privi di vaghezza o prolissità ideologica) un qualsiasi comportamento amoroso umano il quale non abbia per scopo (diretto/indiretto/eventuale/tendenziale) la soddisfazione di un desiderio, di un bisogno, di una facoltà, di una utilità..................che competa a chi mette in atto il comportamento amoroso stesso ?


Ogni comportamento amoroso che spezzi i vincoli di referenzialità di senso all'Io (detto altrimenti egoismo), senso che nella relazione con l'Altro viene a costituirsi.


Salve e grazie anche a te, Lou.. Finalmente una definizione di (preteso) esempio concreto di ciò che potrebbe inficiare la mia tesi circa il fondamentale egoismo che muove l'amore umano ! Purtroppo tu mi citi una intera categoria di comportamenti astratti o potenziali...............e nessun singolo esempio concreto.


Purtroppo abbiamo - a mio parere - la definizione ma manca l'esempio del suo reale esistere. Saluti.


Viator, mi sembri astuto come una serpe e (spero) puro come una colomba. Se ho ben capito cosa intende la signora Lou, gli esempi concreti sono ovvi
#1571
Buon lunedì a tutti. Non dovrei neppure pronunciarmi data la mia condizione di solipsista consapevole, ma un appunto lo faccio.
L'unica persona competente a definire un atto amoroso è chi lo riceve. Come già ventilato da qualcuno, tu potresti benissimo ritenere di compiere un gesto amoroso verso l'altro, ma l'altro potrebbe avere diversa opinione in merito
#1572
Citazione di: PhyroSphera il 03 Luglio 2021, 18:21:54 PM
Citazione di: daniele22 il 02 Luglio 2021, 19:16:31 PM
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado


Dai miei post non può sembrare quel che tu dici. La Rivelazione non implica l'annullamento della distinzione tra Dio e mondo. Quanto al male esso è una condizione. Le cose ovviamente non sono di per sé cattive ma dipende dalle circostanze.


MAURO PASTORE


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto
#1573
Citazione di: Ipazia il 03 Luglio 2021, 08:21:51 AM
Citazione di: daniele22 il 25 Febbraio 1975, 01:58:39 AM
@Ipazia
Tu parli spesso di lavoro, parli di redenzione del lavoratore dai parassiti,
Non ne parlo io, si tratta dell'argomento cardine del soggetto di questa discussione.
CitazioneMa mi piacerebbe sapere a cosa ti riferisci col termine "lavoro", appunto. Io faccio riferimento alla fisica classica, quindi "forza x spostamento". Cosa abbiamo noi esseri umani di diverso dalla legge della fisica classica?
Ecco la domanda ! Risposta: tutto. Se non altro perchè prima è arrivato il lavoro nudo e crudo e poi il lavoro scientifico che ha avuto la bella pensata di chiamare "lavoro" una delle sue formule che riguardano l'energia. Tu invece rispondi:
CitazioneNulla, giacché se stiamo fermi facciamo resistenza (lavoro negativo) e se ci muoviamo compiamo delle azioni e quindi un lavoro. C'è chi costruì chiese e ancora le costruisce, c'è chi fa i computer, c'è chi impone la sua regalità, c'è pure chi truffa, chi ammazza e chi ruba facendo al tempo stesso tutte le altre cose già citate.
... e mettiamoci pure i Joule contenuti nella tua risposta. Ma il lavoro che interessa a Marx, Ipazia e che continua ad essere il fondamento ...
CitazionePoi mi sembra che ci sei anche tu, che releghi straccioni e fuorilegge (zingari, delinquenti abituali mafie comprese, e forse anche lo Stato italiano anche se non lo dici) nel mondo degli esclusi tout court assecondando, pur ammettendo che si tratta di un'etica, il concetto di lavoro come fosse il lavoro stesso un valore, dandogli un valore aggiunto selezionandolo a tuo arbitrio.
...per nulla arbitrario della civiltà umana in tutte le sue forme politico-economiche, continua ad essere il lavoro come lo intendono gli economisti. Il quale lavoro, proprio per il suo carattere di fondamento civile (presente pure nell'art. 1 della nostra Costituzione "comunista", ma solo in modica parte) ...
CitazioneE ho ben ragione a dirlo perché di fatto tu compi una trattazione morale sul lavoro. Tu non riesci nemmeno ad immaginare che i valori di quella che tu definisci feccia possano essere simili se non uguali ai tuoi.
... acquista un alto valore morale che, tanto in positivo (produttori), che in negativo (parassiti, sfruttatori, ladri, mafiosi), merita di essere approfondito. (Pure per la parte negativa del positivo e viceversa). Nulla osta che Marx ed io ci sbagliamo e che esistano valori morali antitetici, superiori al lavoro. Ma vanno socialmente confermati, altrimenti è aria fritta ideologica. Per ora a me risulta che il mondo si regga ancora sul biblico sudore della fronte (e dei neuroni visto il livello evolutivo attuale) dei produttori. Meritevoli di tutta la nostra riconoscenza e riconoscimento.

(Su Raskolnikov non ho elementi nè interesse ad approfondire la tua questione e trovo sia un aspetto marginale della didascalia dostoevskiana che eventualmente rimanda, con coloritura drammaturgica, alla sarcastica eterogenesi dei fini, o imperscrutabile provvidenza divina, se preferisci, con agnello sacrificale al seguito.)


Buongiorno Ipazia. Ti ringrazio per la tua onestà intellettuale, ma non la legittimo sempre intellettualmente. Concedo la simpatia che non è in ogni caso la mia, anche se ci assomigliamo un pochino più per tradizione che per ideologia.
Faccio cmq almeno una considerazione.
L'articolo 1 della costituzione italiana è stato una volta al vaglio del mio giudizio il quale non era molto positivo in merito alla faccenda. Poi lo avallai dicendomi che in fondo non potevano fare altro che mettere il lavoro a fondamento della repubblica. Ovvero mettere quella cosa che fanno tutti e che mette d'accordo tutti in quanto scevra da sentimenti (come ad esempio il mio, o l tuo) troppo contrastanti nell'ambito dell'umanità intera. "Oui Daniele22, tu as raison, mais il faut il travailleur", mi diceva in un giorno del mio passato un conoscente algerino trovato per le vie della Francia. Assomigliava a Ninetto Davoli ed era generoso. Le leggi positive hanno poi direzionato il formarsi del campo d'azione lecito. Resta cmq un sacrosanto diritto paritetico che è quello di di disobbedire (vedi frase di Anna Arendt sull'edificio del tribunale di Bolzano esposta diversamente), almeno quando lo si faccia in ragione dei propri valori. Se poi si scopre che quei valori sono gli stessi sia per gli uni che per gli altri cosa succede? Una bella beffa di sicuro. Non v'è nessun alto valore morale nel lavoro. Fine dei miei interventi in questo Topic, come già fece un altro.

#1574
Citazione di: Jacopus il 02 Luglio 2021, 23:39:49 PM
"Direi quasi che sei ridicola". Daniele, questo è argomentum ad hominem. In un forum di filosofia non è ben accetto.


Buongiorno a tutti ivi compreso Jacopus.
Hai ragione, me ne rendo conto. Fermo restando quel che ho detto, ho usato cmq il condizionale ed era pure una battuta di rimando al suo post nr. 114 del 30/5 - filosofia dell'anarchismo, di cui riporto le parole: "potresti pure prendere in considerazione che di fronte a ignoranze paradossali la gente si ritragga per non ridicolizzare il forum."
Spero con questo di essere almeno in parte compreso
#1575
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2021, 21:18:05 PM
Il lavoro fisico (F*s) c'entra sempre meno col lavoro umano da quando esiste l'automazione. Il lavoro di cui trattasi è, come da discussione, quello di Marx e dell'economia. Innanzitutto il lavoro necessario per la sopravvivenza umana (principalmente alimentazione ed energia), di cui anche i più digiuni in materia hanno avuto i primi rudimenti col lockdown. Poi i lavori meno necessari, di cura alla persona, turismo, svago, che hanno un loro valore aggiunto alla qualità della vita tanto in una economia capitalistica che in una di tipo socialista.

L'assunto base del marxismo è che ogni valore d'uso, e quindi anche di scambio, sia tale con l'aggiunta di lavoro umano a quanto la natura ci fornisce gratuitamente. Quindi il lavoro diviene la base, il fondamento, dell'economia, ovvero dello strumento antropologico deputato alla sopravvivenza umana. Alterabile e adulterabile assai, ma non  fino al punto di poter sopprimere il lavoro necessario che, per tale motivo, rimane eticamente il più nobile di tutti. Sempre secondo i comunisti e pure Ipazia.


Tieniti pure le tue fuorvianti categorizzazioni sulle necessità dell'individuo che rappresentano un insulto alla mia ragione e al mio sentimento, dato pure che tu continui a tenere categorizzate queste due specie per te così diverse. In ogni caso, come sempre non rispondi alle domande. Direi quasi che sei ridicola