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Messaggi - Alberto Knox

#1561
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
17 Aprile 2022, 23:53:37 PM
Provate a pensarci, cosa succede quando ti trovi di fronte un essere umano che depotenzia il propio ego e si mette al servizio per aiutare il prossimo, che non sta coi più forti ma sta dalla parte dei deboli, dei poveri , degli emarginati sociali? ti trovi di fronte ad una persona che vale di più o che vale di meno rispetto a chi occupa le posizioni di successo e di potere? il più delle volte ti trovi di fronte a belle persone, anzi, ti trovi di fronte alla manifestazione più bella dell essere umano. E non solo, ti trovi di fronte a persone che non si spersonalizzano, propio perchè fanno tacere l'ego e lo mettono in rapporto con qualcosa di più grande di sè assumono un tratto dstintivo ,un modo di essere che è tutto loro , inconfondibile, unico. Forse lo si capisce meglio paragonandolo con gli artisti, abbiam parlato di Dostoevskij , di Leopardi ma potremmo parlare di Bach, di Beethoven di Raffaello .Chi ha un minimo di competenza li riconosce al  volo. Cioè tu immediatamente riconosci Michelangelo e vedi che è tutt altra cosa rispetto a Raffaello se appena appena hai un pò di infarinatura. Riconosci il tratto, lo stile e così anche nelle persone, più le persone sono meno egocentriche e si  sentono al cospetto di qualcosa di più grande di sè più il loro stile sale e diventa inconfondibile.
 è la distinzione che dobbiamo fare fra ego e sè . Il fatto che facciamo tacere l'ego non significa che mortifichiamo la dimensione dentro di noi che è la dimensione della coscienza libera (che è il lavoro più prezioso dell universo) . La coscienza libera ci può essere solo se c'è un sè che prende le decisioni e che sa giudicare   (Luca 12 ; 56  Gesù insegna "Perchè non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?) e chi lo fa, a partire da Socrate è ancora lì, a dare energia alle nostre esistenze.
#1562
Citazione di: PhyroSphera il 17 Aprile 2022, 20:46:18 PMPer esempio nel mondo domina la legge del più forte e se vi fosse solo la mondanità non vi sarebbe giustizia.
tuttavia se non vi fosse il bene nel mondo , il mondo non si reggerebbe in piedi . Il mondo contiene atrocità ma il mondo non è un atrocità, il mondo contiene il dolore ma il mondo non è dolore. Il mondo è sopratutto una macchina che genera bene e siamo noi a sviluppare quel bene e a metterlo in pratica. Se non fosse così, il mondo sarebbe già finito da un pezzo. Non ho quella visione pessimista e negativa nei riguardi del mondo, anche se vedo coi miei occhi che in questi ultimi tempi il mondo sta letteralmente cadendo a rotoli. Dobbiamo tenere viva la speranza e agire in conformità del bene. Non perchè lo dice la Bibbia, non perchè lo dice il Papa, non perchè lo dice la morale e l'etica ideologica , non per l estetica della bellezza , ma per il bene stesso che si impone! come rispetto verso il senso del dovere nei confronti del mondo. è questa la vera morale secondo me. E guarda non c'è etica, non c'è vera morale , se non di fronte a quell emozione vitale di trovarsi e sentirsi al cospetto di quache cosa di più grande e di più importante di noi.
#1563
Citazione di: PhyroSphera il 17 Aprile 2022, 15:19:22 PMIl mistero del mondo è crudele, la logica del mondo è spietata... Invece il Mistero dell'universo è amore..
puoi definire meglio questo concetto?
#1564
Citazione di: Ipazia il 17 Aprile 2022, 16:26:29 PMEntrambe queste posizioni sono insensate: tra individuo e società  vi è dialettica, non metafisica contrapposizione.
è vero, fra individuo e società c'è dialettica, ma c'è una lectio humana e una lectio Divina che fa la differenza
Citazione di: Ipazia il 17 Aprile 2022, 16:26:29 PMPosizione cupamente luterana, che ignora il carattere etico e liberatorio dell'estetica. Aporia già risolta da Wittgenstein. E pure da uno spirito fortemente morale come Dostoevskij.
oh Dostoevskij, memorabile esempio di persona che camminava  sul confine (a proposito di quel camminare sul confine che dievamo in "da dove viene l anima?) Dostoevskij  era credente, in una lettera memorabile dove diceva "se anche tutto il mondo mi dimostrasse che la verità sta da una parte e Cristo dall altra , io starei comunque con Cristo piuttosto che la verità" quindi credente in una maniera che si potrebbe addirittura considerare fanatica, eppure? eppure mette in scena Ivan Karamazov , che è una delle pagine più potenti, diciamo,  di quello che è l ateismo di protesta , quel nobile ateismo di protesta contro un mondo in cui non c'è spazio per Dio ma solo per  la lotta del vivere. E questo cosa vuol dire , vuol dire che Dostoevskij aveva dentro di sè  sia l'uno che l'altro Bellezza e armonia e vedeva anche l'assurdo , il dolore e il male nel mondo. In una delle pagine dei fratelli Karamazov , c'è un episodio di un bambino che aveva azzoppato con una sasso il cane di un generale, il generale chiese chi era stato ad azzoppare il cane, gli dicono che era stato il bambino, il generale fa poi dilaniare il bambino dai cani e poi ..Ivan pone la domanda..."quale armonia?..." Come IVAn anche noi non siamo in condizione  di poter  giustifcare l'insieme. Noi siamo all interno di questo organismo folle che è la socetà, vediamo contraddizioni , vediamo le antinomie che cottrastingue il vivere nel mondo; amicizia e inamicizia , sincerità e menzongne, fedeltà e tradimenti, guerra e pace, carità e violenza, Dio e il contrario di Dio, amore e odio, serenità e dolore , bellezza e mostrosità , vita e morte  e quando tutto queste antinomie premono sulla vita dell uomo, quando tutto questo preme sulla tua vita , tu, cara Ipazia...naufraghi! visto che hai citato leopardi , a volte ci è lieto questo naufragare e a volte ci è amaro e crea sofferenza , questo naufragare. Perchè dimmi, quale dipinto, quale arte quale estetica diventa consolatoria di fronte a un figlio che muore? ...è questo fuoco tempestoso che ci consegna la vita , fatto di arte , di amore, di gioia ma anche fatto di sofferenza , di lutto, di guerre, di solitudine. Eccolo, il camminare sul confine. Nessuno sta negando il carattere etico e liberatorio dell'estetica , ma è una via che deve condurre  verso una via di salvezza del qui ed ora , il camminare guardando la bellezza del mondo per sopportare i momenti difficili, non essere intenditori d'arte per gonfiare il propio Ego.
#1565
Citazione di: PhyroSphera il 17 Aprile 2022, 14:47:59 PMdefinire l'atto di fede con la metafora del salto nel buio descrive questo atto per quello che è in se stesso, o per quello che risulta a una situazione particolare
più che atto di fede , è la condizione esistenziale della fede che fa la differenza fra uno stadio e esistenziale e l altro , cioè non è il solo tuffarsi , fare il salto, che da la condizione esistenziale religiosa, poi biogna nuotare , e stare a galla e per stare a galla è neccessario coltivare la fede, ovvero, coltivare una vita sprituale. La persona che ci tiene e che coltiva questa dimensione non si sente affatto smarrita nel buio, ha abbandonato quello stadio del salto e ora si nutre di consapevolezza spirituale, questo per dire che non basta saltare , bisogna anche nuotare , o camminare nella fede. Il salto nel buio è solo uno stadio da superare, non è una meta. è qualcosa che ti dice vai avanti. Non so come meglio risponderti a questa domanda.
#1566
Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2022, 22:53:53 PMil "salto nel buio" è una metafora universale o particolare o partecipa un poco di entrambi gli ámbiti e in che senso?
è universale nel senso che ogni singolo individuo è posto dinanzi a delle scelte esistenziali, cioè , diversi modi di essere e di concepire l'esistenza. Ed è indiviudale poichè solo la scelta del singolo determinerà il modo in cui egli sceglierà di vivere, in quale stadio essere, estetico, etico o fare il salto nel buio nella religione . La scelta è individuale e libera, essa può avvenire come non avvenire e richiede un esercizio di conversione personale , un mutamento radicale del soggetto, del singolo.
#1567
Citazione di: Ipazia il 17 Aprile 2022, 09:55:40 AME quando la scienza diventa religione ? Allora assurdo e ragione coincidono in un unico, universale, assai poco individualistico, salto nel buio.
ok, ma questo discorso è compatibile col punto di vista Hegeliano riguardo la totalità della specie nel corso della storia, cioè lo stato , non l'individuo . L'individuo è solo una parte e non ha alcuna rilevanza rispetto al tutto a cui appartiene. Non contano gli individui , per Hegel il singolo ha valore solo come componente della specie. Quindi Kierkegaard si chiede; ha più valore l'individuo o la specie? La filosofia deve costruire un totalizzante sistema del mondo o analizzare la condizione dell esistenza individuale?
Secondo kierkegaard i tre differenti modi di concepire e vivere l'esistenza ; estetico, etico e religioso. Fra di essi non è possibile alcuna conciliazione nè vi può essere alcuna sintesi , smentendo così l'universalità della dialettica Hegeliana. Dal punto di vista del singolo individuo l'esistenza significa libertà , ovvero, la possibilità di realizzarsi in uno fra gli infiniti modi possibili . Fra i diversi modelli di vita si può solo compiere una definitiva scelta, secondo il principio aut-aut (o l' uno o l'altro). Lo dimostra il fatto che il passaggio dall uno all altro può avvenire solo tramite una conversione, ossia un mutamento complessivo e radicale del soggetto.
#1568
Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2022, 22:53:53 PMil "salto nel buio" è una metafora universale o particolare o partecipa un poco di entrambi gli ámbiti e in che senso?
innanzitutto se parli del "salto nel buio" stai parlando di ciò che per kierchegaard era lo stadio religioso. Per lui ci sono tre diversi atteggiamenti di vita (forse questo è un concetto universale del filosofo) Lui stesso si serve della parola stadi : stadio estetico , stadio etico e stadio religioso . Usa il termine stadio per sottolineare che si può vivere in uno stadio più basso e di colpo fare un salto verso uno superiore , anche se molte persone vivono nello stesso stadio per tutta la vita. Chi vive nello stadio estetico vive nell istante e nella continua ricerca del piacere , una persona del genere vive esclusivamente nel mondo dei sensi. Nello stadio estetico è la vanità a dettar legge. Ma nemmeno il salto allo stadio etico era soddisfacente per Kierkegaard perchè anche un uomo votato al dovere alla fine si stancherà di essere così ligio e coscienzioso, a quel punto la persona può ricadere nello stadio estetico oppure fare un ulteriore salto verso lo stadio religioso.Decidono di compiere questo tuffo nella fede, là dove l acqua ha una profondità di settantamila metri (analogia col salto nel buio). Scelgono la fede piuttosto che il piacere estetico e l'imperativo categorico dell etica . Quindi in che senso si può universalizzare i tre diversi atteggiamenti nei confronti della vita? l'esteta può scegliere se fare il salto verso uno stadio superiore .Ma questo o succede o non succede ed è chiaro che nessuno può compiere quel salto per lui , deve scegliere da solo se farlo o non farlo, esserne vicini e non farlo non serve a niente.
#1569
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
16 Aprile 2022, 19:18:20 PM
Citazione di: viator il 16 Aprile 2022, 19:15:46 PMSo bene che le risposte a simili miei candidi quesiti le conoscono anche i bambini ma, abbiate pazienza, non trovo bimbi nel dintorni. Saluti.
l anima non viene da Dio, viene dall evoluzione materia, energia e informazione
#1570
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
16 Aprile 2022, 18:00:04 PM
Citazione di: Alexander il 16 Aprile 2022, 17:45:53 PMNon è del mondo in quanto non diviene, come invece diviene il mondo. Non divenendo non viene e non va da nessuna parte: c'è semplicemente. Intendo in questo senso. La sua caratteristica è esserci.
Ora è più chiaro ;) dici che l anima non diviene perchè non invecchia assieme al corpo, questo ci sta come ragionamento .
#1571
Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2022, 16:04:08 PM..Ma se di tutte le persone che credono, è comunque una condizione universale.
No, per kierkegaard propio il fatto che ogni persona è unica nel suo genere dimostra che il sentimoento e l 'approccio alla fede in Dio è personale e ciascuno ne ha uno specifico tratto distintivo. Noi non crediamo o non abbiamo fede in Dio tutti allo stesso modo. Infatti , la fede non è qualcosa su cui si possano tracciare delle linee teoriche e sul quale tutti si devono conformare, ognuno di noi è chiamato a trovare la propia strada in Dio.
#1572
Citazione di: iano il 16 Aprile 2022, 03:23:33 AMComunque, tornando al nostro tema, le assunzioni poste a premessa della scienza sono arbitrarie
quali assunzioni?
#1573
Citazione di: Alberto Knox il 16 Aprile 2022, 02:37:58 AMbhè era per dire che il moto è relativo , relativo al sistema di riferimento scelto.
e questo cosa implica? implica che anche lo stato di quiete è relativo al sistema di riferimento scelto, e poi? cosa c'è di relativo data la mancanza di un sistema assoluto per determinare lo stato di quiete? la velocità di un oggetto fisico. La velocità di un oggetto è relativa al sistema di riferimento scelto  e tutte queste considerazioni cosa implicano in fisica? in fisica implica che non è possibile stabilire se due eventi che sono avvenuti in momenti diversi hanno avuto luogo nella medesima posizione spaziale. Che non è mica cosa da poco.. e poi cosa c'è di relativo? il tempo , anche il tempo è relativo al sistema di riferimento , se lo misuro sulla terra scorre in modo se lo misuro sulla superfice della luna sarà diverso, pochissimo in realtà. E se lo misuro su una stella neutornica? chi lo sa. la teoria della relatività non indica solo che non esiste un unica misura del tempo sulla quale tutti gli osservatori saranno d accordo, ma rileva anche che, in determinate circostanze come nel caso si viaggiasse alla velocità della luce, non è neppure necessario che gli osservatori siano d'accordo sull ordine stesso degli eventi c' è una strana filastrocca che voi tutti conoscerete sulla relatività del tempo e dice così:

Una strana signora di Dublino
della luce più veloce viaggiava
da Dublino partì un bel mattino
e, viaggiando in maniera relativa
arrivò la sera prima

tutto questo per dire che oltre gli eventi fortuiti o casuali o impredicibili i c'è anche il principio fisico che tutto è relativo.
#1574
Citazione di: iano il 16 Aprile 2022, 02:20:34 AMIn effetti il moto non è la proprietà di un corpo puntiforme, ma di almeno due, e ce ne vogliono tre se lo vogliamo misurare, perchè ce ne servono almeno due solo come unità di misura.
Per dimostrare che un corpo si muova ce ne vogliono almeno tre,
bhè era per dire che il moto è relativo , relativo al sistema di riferimento scelto.
Citazione di: iano il 16 Aprile 2022, 02:20:34 AMIl principio di indeterminazione non è nullo su scala macrofisica. Vale su qualunque scala.
O almeno quello che correntemente viene indicato come principio di indeterminazione.
Ma forse tu intendevi altro.
Sì ma Iano, su scala macrofisica come una freccia ad esempio, il principio di indeterminazione è molto fievole, non fa sentire i suoi effetti. Se si tira una freccia con una balestra meccanica calibrata a distanza calibrata a inclinazione calibrata  e messa a punto per fare centro in un bersaglio...puoi star sicuro che i tiri successivi faranno sempre centro.
#1575
Citazione di: PhyroSphera il 15 Aprile 2022, 19:17:02 PMSecondo voi "il salto nel buio", in cui per Kierkegaard consiste l'atto di fede, ottenuto quando non resta che l'Assurdo e la ragione non può più nulla, è una espressione cui drammaticità è relativa a una situazione di eccesso di ragione, o è eventualità di una condizione universale?
è una condizione assolutamente personale per kierkegaard. Al contrario di Hegel dava più importanza all individuo e non all isieme di persone nel corso della storia , per Kierkegaard l'essere umano non è solo figlio del suo tempo , ognuno di noi è anche una persona unica e che vive una sola volta.
Citazione di: PhyroSphera il 15 Aprile 2022, 19:17:02 PML'irrazionalismo filosofico ha segnato la recente storia della filosofia. Tuttavia esso è poco conosciuto e poco dibattuto.
Non capisco  perchè dici che Kierkegard faceva parte dell irrazionalismo filosofico. Egli era d'accordo che esistessero verità oggettive e universali come iil fatto che la somma degl angoli interni di un triangolo è sempre 180 gradi. Ma queste verità oggettive non hanno nulla a che fare con le verità soggettive della fede. Distingueva tra la domanda filosofica "se esiste un Dio" e il rapporto individuale verso la stessa domanda. di fronte a tali domande, diceva, l'uomo è completamente solo e può avvicinarsi ad esse solo mediante la fede. Infatti di fronte a una questione del genere o sulla questione se il Cristianesimo sia vero è impossibile assumere un atteggiamento teorico e accademico. Per chi comprende se stesso nell esistenza , è una questione di vita o di morte.Dio non è un soggetto che si può trattare per il semplice gusto del dibattito, è qualcosa a cui ci si avvicina con la più gande passione. Il salto nel buio di cui parlava è l 'incertezza obbiettiva del singolo credente , dove non può arrivare a Dio mediante la ragione ma solo con la fede. Inoltre  diceva  che se fosse possibile comprendere oggettivamente Dio , allora non ci sarebbe bisogno di credere, ma propio perchè non si può fare, bisogna credere. Credere nell incertezza obbiettiva dove le acque sono profonde settantamila metri e ciò nonostante credere. A me piace Kierkegard.