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Messaggi - paul11

#1561
Citazione di: baylham il 24 Marzo 2017, 10:18:28 AM
Strana concezione del dono.

Un dono non va restituito, altrimenti non è un dono, è un debito. Il donatario può fare quello che vuole del dono.  Inoltre il dono può anche essere sgradito e quindi rifiutato: che il donatore attenda gratitudine dal donatario non è segno di altruismo, ma di egoismo.

Quindi se il talento è un dono allora valgono le stesse considerazioni.
Non è il dono, il talento naturale ,che va restituito, sono i frutti che si raggiungono attraverso il dono che verranno restituiti ,nel senso di giudizio dei frutti attraverso il dono.
Si può esser geni del crimine, si può essere talentuosi manipolatori di personalità............il talento frutta e c'è un fine nel fare fruttare, quel fine è sottoposto al giudizio. 
..... perchè tutto torna alla fine ....
#1562
Citazione di: Garbino il 22 Marzo 2017, 20:24:47 PM
Nietzsche: l' uomo e il suo diritto al futuro.

X Paul11

Su quanto da te argomentato la mia interpretazione differisce nei seguenti punti:

Le Tre Metamorfosi. La prima trasformazione dello spirito è quella del cammello, perché a mio avviso rappresenta la forma animale che piegandosi può aspirare l' acqua della conoscenza. E' risaputa infatti la capacità del cammello di bere una quantità d' acqua veramente eccezionale. Acqua che negli 'oppure' identifica i diversi gradi e aspetti della conoscenza. La trasformazione in leone è automatica una volta che ha raggiunto il suo deserto. Un deserto che appunto identifica il raggiungimento dello stato ideale per trasformarsi in leone. Il leone è necessario perché con la sua forza può appropriarsi della sua conoscenza e dire io voglio affrontare il drago del tu devi. Il voglio comunque rimane sempre nell' ambito della destrutturazione della volontà. E cioè di una volontà che dice io voglio perché lo spirito-leone ubbidirà. E questo no energico detto al tu devi lo porta alla trasformazione in fanciullo, anch' essa per me automatica. Un dire sì alla terra, alla vita.

L' oltreuomo. Ho già detto in altre occasioni che nell' ottica di un già-fù torna in primo piano l' uomo greco, che più volte definisce fanciullo. Ma è un fanciullo tragico, un fanciullo che ha solo superato il pessimismo, e che non può giocare con la natura creando valori, grazie all' arte infusa nella forza creante volontà di potenza. Ed ecco perché precedentemente nell' uomo originario avevo pensato sbagliando che tu intendessi proprio l' uomo greco. Ciò non vuol dire che non possa essere esistito, certamente lo è, ma soltanto come caso fortunato, straordinario, come ad esempio: Alessandro, Cesare, Napoleone. Oltreuomini però a cui manca la consapevolezza di essere quel che si è.

Quello di cui non sono affatto convinto è che questo uomo originario a cui tu ti riferisci sia mai esistito, anche se può sembrare la cosa più ovvia che sia già esistito. Un uomo originario cioè che calzi a pennello con l' oltreuomo come lo intende Nietzsche.

Sono d' accordissimo sia sul fatto che la scelta dell' aristocrazia sia una scelta obbligata e non una scelta politica. Cosa che risulta ampiamente nella trattazione del primo saggio di Genealogia della Morale. Come pure che sia fondamentale amare sé stessi per poter donare amore agli altri.  

Grazie della cortese attenzione.

Garbino Vento di Tempesta.
Garbino, 
se capisco bene tu interpreti ad una evoluzione nella conoscenza.
Ho forti dubbi che Nietzsche lo pensasse.
 Primo perchè la storia lineare è l'opposto di un eterno ritorno, secondo perchè alla fine esce un fanciullo non un vecchio saggio. Io interpreto quindi una rottura totale con la tradizione, laddove le circostanze ambientali, come l'aristocrazia, circostanze storiche.
Non penso che lui ritenga la conoscenza come il determinante per poter far uscire il fanciullo che rappresenterebbe comunque un'altra storia, vecchia o nuova che sia.
Penso semmai che le qualità intrinseche umane debbano essere esternate e non più soffocate.

Il terzo aspetto ,se vuoi collaterale, è che ama Wagner. Il compositore musicale è ritenuto da parecchia letteratura il primo decadentista, diciamo che sta fra il tardo romanticismo e il decadentismo. Poe, Rimbaud, Verlaine, Baudelaire sono decadentisti. Una caratteristica è il forte simbolismo. Le composizioni di Wagner sono nei miti, quello dei Nibelunghi ,delle origini germaniche, lo ricordiamo le valchirie?

Ritengo addirittura che abbia scelto Zaratustra non a caso, una religione fuori dai canoni "istituzionali" come l'ebraismo, islamismo e cristianesimo, ma dovrei anche quì approfondire.

Ti ribadisco ,non so fino a che punto conoscesse le origini delle civiltà umane, a me sembra parecchio, soprattutto quella ebraica (conosceva la lingua) e sicuramente quella degli Arii che all'inizio della genealogia della morale chiama "la bestia bionda"..................
"Alla base di tutte queste razze aristocratiche non si può non riconoscere
l'animale da preda, la trionfante "bestia bionda" che vaga alla ricerca della preda e della
vittoria;"
e ancora...
"...l'aborigeno preariano abitatore del territorio italico che si distingueva nella maniera più
evidente possibile per il suo colorito dalla razza bionda ormai al potere, e cioè dalla
razza dei conquistatori ariani il gaelico, mi ha offerto per lo meno un caso simile - "fin"
(per esempio nel nome "Fin-Gal", termine che definiva l'aristocrazia e alla fine il buono,
nobile, puro, originariamente la testa bionda in contrasto con gli indigeni scuri e dai
capelli neri. Detto per inciso, i Celti erano fuor di dubbio una razza bionda: non è esatto
collegare quelle fasce di popolazione assolutamente nere di capelli, che si notano nelle
più precise carte etnografiche della Germania, a una qualche origine celtica o a qualche
incrocio, come fa ancora Virchow: è piuttosto la popolazione "pre-ariana" della
Germania a essere stata predominante in quelle regioni.".

Infine come già Schopenhauer dimostra, e come l'emergente teosofia della Blavatsky accrescerà
nella seconda metà dell'Ottocento giravano parecchi testi di origine indiana, portati grazie al colonialismo inglese.
#1563
Attualità / Re:IL PROBLEMA OCCUPAZIONALE
23 Marzo 2017, 00:01:31 AM
Citazione di: InVerno il 22 Marzo 2017, 21:26:55 PM
Citazione di: paul11 il 21 Marzo 2017, 22:22:56 PMGreen, Gli USA sono nella parabola discendente del loro impero, e lo sanno. Sono sulla difensiva quando attaccano . Hanno ancora il potere tecnologico militare, stanno perdendo a favroe di Cina India, Brasile,Russia, quote sul PIL mondiale, globale, ma hanno ancora un fortissimo asso nella manica ; le quotazioni mondiali delle materie prime ed energetiche sono in dollari. Significa che la banca centrale USA, la Federal Reserve, può lavorare sul tasso di sconto ( il costo del denaro). Questa leva nelle banche centrali permette di togliere o immettere liquidità monetaria sul mercato agendo sul mercato interbancario e sui prestiti ai privati e imprese. Gli USA sono falsamente liberisti, sono sempre stati protettivi.Lo fecero con le auto giapponesi, lo fanno con le sement(Monsanto)i, lo fecero con la coltivazione della soia.Loro esportano sui mercati grazie al cappio dei prestiti finanziari (leggesi piano Marshal italino del dopoguerra).Danno protezione militare e in cambio impongono il loro mercato.Da sempre dalla crisi del Ventennio risolto con Keynes, che portò in crisi l'Europa, leggesi la crisi della repubblica di Weimar che spianò la strada ad Hitler, la bolla informatica, la bolla dei titoli spazzatura, nata da faciloni prestiti sui mutui immobiliari. Ricordiamoci che noi abbiamo l'inflazione importata sempre per opera della valuta USA sul petrolio. Quindi gli USa hanno un loro metodo strategico di gestione del mercato grazie ancje all loro moneta che è la valuta internazionale. E' vero, le politiche USA sono sempre espansive, quelle europee sono sempre restrittive, ma proprio grazie al dollaro anzi esposto. Gli USA puntano sui fatturati delle imprese che muovono l'economia a costo di sobbarcarsi inflazione, in Europa si teme l'inflazione, ma cìè un prpblema politico-istituzionale in Europa. Questo problema sta nei circa trenta Stati che sono nell'Unione Europea di avere sistemi istituzionali fra loro non omogenei. Questo è il motivo per cui l'Europa vuole agire sul piano delle riforme bancarie/finanziarie/, sulle riforme pensionistiche e del lavoro (compresa la contrattazione nazionale e aziendale dei sindacati), sulle riforme fiscali, sulle riforme costituzionali. Fin quando ci saranno sbilanciamenti sul piano istituzionale i capitali europei e gli investimenti si muoveranno in maniera anomala e disomogenea all'interno della UE Così come esistono standard internazionali, industriali, certificazioni ISO ecc, la UE vuole arrivare a degli standard istituzionali .
L'eccezionalismo americano si innesta in un quadro di subalternità culturale, siamo noi a ripetergli che sono eccezionali, e grazie a questo stato di grazia possono permettersi il protezionismo più becero spacciandolo per liberismo. Tuttavia le pulsioni antiamericaniste si sono sempre presentate in maniera raffazzonata, anche oggi i cosidetti "Putinisti" riescono a essere più patetici delle controparti. Se l'Europa volesse avere un peso dovrebbe sviluppare una propria cultura, ma questo è un percorso eccezionalmente lungo rispetto ai tempi economici, prima che gli embrioni della generazione Erasmus saranno sbocciati è più probabile che le spinte nazionalistiche avranno demolito il tutto. Per unirsi è necessario fare rinuncie. Qualcuno è pronto a rinunciare alla propria lingua? Come si può pensare ad un unione politica dove un eventuale arringatore delle masse dovrebbe parlare 14 lingue diverse? E cosi via discorrendo, con rinuncie sempre più forti, dai confini nazionali all'esercito. Questa è la via, non la sega mentale della moneta unica. Ma non piace, e allora seguiremo il modello tedesco, da sempre banderuola al vento della guerra tra blocchi (ma per loro entusiasmo, bassa inflazione). A Gorbaciov venne promesso che la Nato non avrebbe mosso un passo oltre la germania Est se avesse acconsentito all'unificazione, oggi la Nato sta in Ucraina. Qualche "europeo" potrebbe prendere posizione, se non aderisse al modello morale tedesco, invece siamo sempre li, conniventi e compiaciuti, colonizzati. Solo un illuso può credere che da una situazione politica cosi supina possa nascere una fiorente economia.

Inverno,
il tuo discorso è profondo e meriterebbe una discussione del tipo "quale Europa?".
Hai delle ragioni vere di fondo.
Da una parte esiste il potere militare ed economico che da sempre è potenza in quanto macchina del primato sugli altri per imporre le proprie volontà, ma dall'altra quale cultura?
A me viene in mente un vecchio motto .".....finchè avremo esperienze diverse non potrà che finire male............."
La storia d' Europa è costruita su lotte di imperi che ci vede fuori dal gioco dal Rinascimento, dalla scoperta dell'America, dal primo colonialismo. Le necessità coalizzavano, ma sempre nelle diversità.
E possibile costruire un 'unità politica , una identità culturale europea dopo secoli di guerre, due guerre mondiali, dopo il nazismo, dopo l'odio per il primato fra Inglesi e francesi nelle lotte napoleoniche? Io dico di no, i tempi non sono assolutamente maturi, anzi stanno degenerando anch'essi oltre le  economie. e hai ancora ragione quando sostieni che i tempi dell'economia non attendono quelli politici e quelli culturali, hanno velocità diverse  per cui le necessità economiche imporranno rischi di unità, frizioni. Si farà buon viso e cattivo gioco, perchè ognuno non vuol rinunciare alla perdita della propria storia direi millenaria. Gli Usa sono stati favoriti in quanto tutti stranieri tranne i pellerossa...... espropriati; non avevano storia dietro, dovevano solo guardare avanti, progettare il futuro e costruire ex novo una cultura identificativa.
La filosofia pragmatista americana nasce proprio da questo presupposto storico.
Il discorso è serio anche dal punto di vista economico, in quanto le crisi "rintanano" le culture sulla difensiva, difendendo i propri principi costitutivi e alimentando così maggiormente le differenze.
Quindi si alzano i livelli di rischio economici, si rischiano rotture negoziali ( Trump e Merkel, vale a dire USA- Europa), si aprono nuovi scenari.
#1564
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero debole
22 Marzo 2017, 14:16:31 PM
Citazione di: anthonyi il 22 Marzo 2017, 12:06:27 PM
Citazione di: paul11 il 21 Marzo 2017, 15:38:16 PMma adesso chiediti, come può un agente conoscitivo che si ritene limitato aver capito i suoi limiti nel rapporto fra il processo del conoscere,il concetto conoscitivo e la verità, visto che è fallace? Prova a risolvere il paradosso di un dominio in cui l'agente consocitivo è dentro il sistema stesso e quindi autoreferente. ... e scoprirai che tutto può essere vero e tutto può essere falso, tutto può essere certo e tutto può essere relativo. L'errore linguistico è ritenere allora che la verità equivalga alla fattualità, quindi il ridimensionare il sistema stesso epistemico ai sensi. ma se sono propri o i sensi che prima di tutto sonno elettromagneticamente dentro un breve spettro di frequenza? ma se quella sonda è arrivata su marte vuol dire che tutti i calcoli che non sono fisicità, materialità, quindi nel dominio del sensibile hanno guidato una macchina fisica
La domanda è intrigante, però anche Socrate mi sembra dicesse: "So di non sapere" senza avere l'impressione di essere incoerente. L'autoreferenzialità non so se sia un problema, solo che se lo è riguarda tutte le dottrine sociali e Antropologiche, si salverebbero solo le scienze naturali, la filosofia non ne parliamo, sarebbe quella più a rischio.

Allora:
1) si dice che c'è una verità e che quindi la conoscenza porta alla verità
2) si dice che è verità che la conoscenza non porta alla verità

attenzione sono entrambii postulazioni, enunciati o assiomi.ma il secondo è addirittura un paradosso perchè dice che è ver oche la verità non è conoscenza: e come fa a dire se è vero non sapendo la verità?
Se la filosofia fosse solo  questa è finita.

le scienza matematiche ,geometriche sono invece andate oltre e la filosofia non se n'è accorta.
Prima c'era solo la geometria euclidea, si mette in discussione il postulato delle parallele ( perch in fondo la teoria della relatività metteva in discussione lo spazio/tempo come incurvato dalla forza di gravità) , ma attenzione, accade che la geometria non è scomparsa non si è detto che non è più vera, ma appaiono addirittura tre geometrie compresa quella euclidea
La stessa cosa fa Hilbert nel consesso dei matematici del 1900, ripostula tutta la matematica e ci si accorge che ora è più "creativa", tant' è che nella meccanica quantistica i calcoli matematici arrivano ad enunciare  il multiverso e dodici dimensioni ( se non ricordo male)
Non so se mi sono spiegato. le matematiche hanno capito che basta ripostulare i fondamentali per creare nuove forme di calcolo e conoscenze e non è vero che non sono vere, perchè vanno oltre il fattuale la fisicità, tant'è che si ricreano le condizioni metafisiche di un calcolo matematico che va oltre il sensibile umano e modella un universo parallelo a più dimensioni
Persino la filosofia analitica così allergica all'inizio alla metafisica si sta ormai riallineando nella disputa con i "continentali".


Siamo sì autoreferenti, perchè noi dichiariamo tautologie postulati logiche predicative e proposizionali all'interno dei domini, non ne siamo fuori, noi ci viviamo e ci pensiamo internamente,divenendo cultura che ci sovrasta e ci condiziona come rappresentazione del mondo.

Ecco perchè ti dicevo che tutto può essere vero e tutto può essere falso (estremizzando ovviamente il concetto)
L'uomo viveva pur pensandosi dentro un pianeta piatto che finiva alle colonne d'Ercole, l'uomo viveva pur pensadosi dentro le certezze della verità, l'uomo continua a vivere pur pensandosi dentro l'incertezza, ma calcola e progetta sonde che certamente e veritativamente con il calcolo giungano perfettamente a destinazione nel punto preciso del pianeta Marte, postula la teoria della relatività, postula la teoria della meccanica quantistica , e il mondo intanto va avanti........ mille rappresentazioni, mille modellazioni
#1565
Visto che siamo nel forum spiritualità,
 un talento è una qualità innata e come tale va utilizzata e mai sprecata, poichè dovrà essere restituita a chi la donò con la vita.
Che sia d'aiuto alla propria e altrui esistenza
#1566
Citazione di: Jacopus il 21 Marzo 2017, 23:24:01 PMInteressante discussione con sottodiscussione a proposito del socialiismo reale :). Credo che il populismo sia la malattia infantile della democrazia di massa, quella che evolve dalla democrazia liberale ottocentesca. La democrazia liberale ottocentesca era elitaria e fondata sul censo. Solo una minoranza agiata votava e solo quella minoranza agiata era in grado di governare la complessità del mondo di allora, assai meno complesso del mondo di oggi. Vi era una vaga speranza di migliorare la propria condizione e il potere borghese beneficiava di questo mutamento di paradigma rispetto all'immobile mondo feudale. Questo assetto ha governato il mondo per tutto il XIX secolo, assieme alla valvola di sfogo delle colonie, grazie alla quale un bandito in patria poteva ambire a divenire un governatore d'Oltremare. L'espansione del diritto di voto, fin dalla fine dell'Ottocento, si collega a due processi. Da un lato all'esigenza di legittimare le istituzioni politiche di fronte all'emergere del socialismo, dall'altro alla necessità del sistema economico di ridurre ognuno di noi a consumatore, identico, con gli stessi diritti e con la stessa propensione a spendere denaro. La riduzione a consumatore presuppone la riduzione a elettore, fruitore di notizie preconfezionate, di vacanze intelligenti, di pensieri mediocri. Contemporaneamente l'avvento della "velocità", di movimento, di calcolo, temporale (un filosofo tedesco, Koselleck, parlò in proposito di Vergangene Zukunft per dire che oggi il futuro è già passato, imprendibile), avrebbe richiesto maggiori capacità riflessive, rielaborative, predittive sul lungo periodo, da assegnare ad un maggior numero di persone possibili. Un salto nei sistemi formativi dell'uomo che di fatto non è stato possibile attuare, sia perché il capitalismo non è un benefattore, sia perché allargare la pletora di persone che sanno gestire la conoscenza diventa un problema per qualsiasi tipo di potere. Si è creata così una tensione, che in termini psicodinamici si potrebbe definire "double bind". La gestione del mondo sempre più complesso, richiederebbe un potenziamento delle doti intellettuali dell'umanità in termini universalistici, proprio in virtù del diritto universale al voto. Non bastano più i voti di una elite illuminata, perché ora votano tutti e tutti dovrebbero essere coscienti delle conseguenze del loro voto e più in generale della loro partecipazione alla vita politica. Questo potenziamento però non può essere fatto alla leggera perché rischierebbe di rovesciare i detentori del potere, che si avvalgono in ogni luogo degli arcana Imperii. Con una conoscenza più accurata inoltre si accrescono le capacità critiche di visione del mondo, con possibili ripercussioni negative sul PIL del mondo. L'elite che continua a governare il mondo allora indossa il simulacro della democrazia, elargendo a piene mani discorsi populistici e di questi discorsi si sono macchiati tutti i "poteri democratici di massa" proprio per la incapacità dell'elettorato medio ed universale a comprendere fino in fondo la complessità del mondo che ormai sfugge anche ai più sapienti. In altre parole, per certi versi dovremmo essere tutti come Leonardo da Vinci per gestire il mondo, dall'altra dobbiamo contemporaneamente restare allo stato di Candido, ubbidienti automi eterodiretti convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili. Finchè il mondo viene percepito come più o meno effettivamente "migliore", nessun problema. Qualche bugia ce la lasciamo dire. Quando però le cose iniziano ad andar male non c'è più tempo per formare tanti piccoli Leonardo, che sappiano far fronte alle difficoltà. Il populismo è molto più semplice, separa il mondo in buoni e cattivi, parla di intuito, sentimento, azione, considera la cultura un inutile orpello e degenera sempre di più, esattamente come sta accadendo ai nostri giorni. Ovviamente c'è populismo e populismo e possiamo sempre sperare in una sufficiente riserva di Leonardi, ma la direzione mi sembra quella verso un aggravamento di forme maligne di populismo. In sintesi, il populismo è in qualche modo un ospite sempre presente nelle democrazie moderne, virus che si riacutizza, quando le contraddizioni del mondo moderno (leggi capitalismo) diventano sempre più instabili e violente. L'unica cura mi sembra quella che M. Yourcenair fa dire al suo Adriano: "Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l'inverno dello spirito, che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire". Una soluzione molto più umana di qualsiasi palingenesi teocratica (Apocalisse) o politica (Comunismo), ma forse sono solo uno dei tanti ospiti dell'Hotel Abisso di cui parla G. Lukaks.


Se posso permettermi jacopus, prendo a pretesto il tuo scritto perchè a mio parere è ben fatto, ma ha una profonda lacuna: quello di pensare che  con l'erudizione sia possible debellare il populismo e migliorare in generale la società.
La storia ci sta dicendo altro di questi tempi. Che i figli degli operai sono diventati dottori e ingegneri e le cose sono peggiorate.Che molti hanno esercitato il potere politico, dai comuni, province ,regioni, parlamento e troppi da trent'anni a questa parte lo hanno interpretato come rendita di posizione facendo del proprio scranno interessi personali.
Manca in sede istituzionale e costituzionale , la possibilità che in una democrazia rappresentativa a suffragio universale chi promette,così come nelle pubblicità di prodotti, non menta.Vale a dire che non può promettere ciò che i conti dello Stato non possono dare .
Si  promettete ai figli una Ferrari , quando nelle  possibilità si può arrivare a regalare  una bicicletta ?
Allora o si fa politica o si fa  gli imbonitori e magari il mago Otelma.
#1567
Citazione di: Garbino il 21 Marzo 2017, 10:51:32 AMNietzsche: l' uomo e il suo diritto al futuro. X Paul11 Caro paul, devo sinceramente confessare che i tuoi post mi hanno spiazzato. E i motivi sono diversi. Il primo è che mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad opinioni di qualcuno che aveva meditato a lungo su Nietzsche avendo letto le sue opere. Il secondo è che molte delle tue opinioni erano a me sconosciute. Che forse mi ci ero già imbattuto ma in forma più criptica di quella semplice e chiara con cui tu le hai esposte. Cripticità di molti intellettuali che spesso nasconde il fatto che non si ha niente da dire. Il terzo è che alcune di queste si calano e aderiscono in modo ottimale al mio schema di interpretazione di Nietzsche, ma altre ne sono quasi completamente escluse. Lasciando da parte le Tre Metamorfosi, su cui abbiamo opinioni chiaramente differenti, prendo in esame l' ultimo post che trovo completamente condivisibile tranne che nel concetto finale. E cioè quando affermi che Nietzsche cerca un linguaggio totalizzante che investa interamente l' uomo come totalità. La mia obiezione è che l' uomo che Nietzsche ha intenzione di investire è un particolare tipo d' uomo. L' unico cioè che secondo lui può rispondere al suo appello. L' uomo ben riuscito, l' uomo che ha in potenza la possibilità di divenire oltreuomo se non cade nel Nichilismo. Se incomincia a ritenere che il suo modo d' essere, la sua felicità, la sua bellezza interiore che si manifesta anche in bellezza esteriore, siano una mortificazione per l' altrui sofferenza, e determinino in lui la nausea per l' uomo e la compassione, che abbinati significano una parola sola: Nichilismo. Ed è per questo che in Al di là del bene e del male auspica che ci sia qualcuno, e questo qualcuno sono i detentori delle monarchie che all' epoca erano presenti ancora in tutta Europa, decida di allevare questo tipo di persone per agevolare la loro riuscita. Ciò non toglie che il messaggio di Nietzsche possa raggiungere anche altre categorie di uomini, ma che le possibilità diminuiscono a livello esponenziale a mano a mano che si ci allontana da questo tipo. Tutto ciò, a mio avviso, come ho già spiegato altrove, determina che fosse fin troppo rosea la sua previsione sui futuri due secoli di storia. Quando dopo quasi un secolo e mezzo siamo ancora a carissimo amico. Quando gli estimatori di Nietzsche e del suo pensiero e soprattutto di chi, come noi, l' ha letto a fondo, sia alquanto ridotto. La destra se ne è appropriata a suo modo e continua a rivendicarne il possesso. La sinistra fa altrettanto. I Cristiani cercano di portarlo dalla propria parte mistificando costantemente il suo messaggio. Nietzsche è scomodo per tutti. Ma tutti cercano di accaparrarselo per poterlo mistificare meglio. La battaglia è ardua, ma tutto porta a pensare che si tratti di una guerra persa in partenza. Ma non demordo. Domani è un altro giorno si vedrà.... Ringrazio per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta.

Non ho letto Nietzsche quanto lo hai letto tu.
Ritengo che Nietzsche abbia un grande bagaglio culturale, probabilmente più ancora di quello che sembra.
Conosce  la cultura tradizionale e la filosofia, ma si è spinto ben oltre, ben prima delle codificazioni filosofiche.
Penso anche che nulla di ciò che ha scritto e come lo ha scritto e la scelta della forma dell'aforisma non sia mai casuale.
Chi ha letto passi degli arii nei Veda indiani, chi ha letto l'epopea di Gilgamesh, chi ha letto passi biblici, utilizzano molto i simboli e la metafora della vita.La metafora dentro l'aforisma svolge una forma comunicativa che non è solo razionale perchè spinge il lettore ha indagare e quindi approfondire, ma la chiave non è solo razionale mentale, è psichica, è cuore e nervi, per questo è "viscerale"Nietzsche non è mai noioso, non cade nell'intellettualismo fine a se stesso.Per questo dico che investe nella totalità il lettore, dal punto di vista razionale, passionale emotivo, psichico.
I filosofi o pensatori che lo giudicano spesso lo fanno dal loro punto di vista,dalla loro visione del mondo che quasi sempre è antitetica rispetto a Nietzsche, quindi non servono le elucubrazioni filosofiche su Nietzsche.

Nietzsche comunica a tutti non solo a pochi, semmai sa che saranno pochi  a comprenderlo.
Attenzione perchè non è detto che l'oltreuomo sia qualcuno che dovrà venire, ma semmai qualcuno che già fu.
Se Nietzsche ritiene che la tragedia, il dionisiaco, il prefilosofico siano ancora "veri", lui sceglie appunto quel linguaggio antico. ci sono indizi che mi fanno pensare che lui cerchi l'uomo originario ed è convinto , e per me ha ragione, che sia quel fanciullo che abita in noi.ma per farlo emergere ci vuole il coraggio della volontà di un leone a superare il cammello da soma abituato ad asservire ad essere altro per gli altri e mai se stesso.

E' altrettanto chiaro che chi può far emergere l'"originario" umano deve possedere particolari condizioni ambientali e particolari requisiti di sensibilità e di raziocinio,Nietzsche sa che è difficile, 
Se nasco in una famiglia di servi abituato a servire, mi educheranno ad essere un buon servo.......capito?
Per questo lui vede l'aristocrazia, non come censo,(questo è stato l'inganno della strumentalizzazione politica), ma come attitudine più abituata, educata alla volizione personale, a prendersi il proprio destino e non delegarlo a qualcosa d'altro.
Quindi attenzione alla strumentalizzazione politica, Nietzsche non lo intende come potere nelle organizzazioni umane, ma come qualità intrinseca di autoaffermazione direi di autodeterminazione.

Faccio un altro esempio. i cristiani credono nell'amare il prossimo tuo come te stesso ,Attenzione il come indica che è un'uguaglianza  che invece un certo cristianesimo ha interpretato come sottomissione per l'altro: balle!!!
Solo chi ama prima se stesso è capace e può amare gli altri,Chi ama gli altri senza amare se stesso ha delle patologie mentali.Chi annulla se stesso negli altri,ha perso se stesso.
Nietzsche attacca coloro che hanno annullato se stesso e la cultura che ne ha determinato l'interpretazione.
Li ha condannati ad essere servi e schiavi per l'altrui, perdendo il proprio essere.
#1568
Attualità / Re:IL PROBLEMA OCCUPAZIONALE
21 Marzo 2017, 22:22:56 PM
Citazione di: green demetr il 21 Marzo 2017, 17:48:26 PMPAUL :) Ma è ovvio che lo so. considerazioni a latere di quello ben scritto da Paul (e qualche correzione). Sono totalmente ignorante su cosa sia la fabbrica 4.0 e le start-up, ma occupandomi di signoraggio, so benissimo che cosa sia la speculazione. La domanda su possibili contromosse italiane era dovuta al fatto che tu stesso sembravi indicare una via di uscita. Sul fatto che il gatt voglia spostare rapidamente i capitali senza costi aggiuntivi senza trovare freni io, perdonami, non ci credo. La tassazione al 15% delle merci estere è stato uno dei primissimi atti politic di Trump.(alias si può fare eccome! anche se ovviamente il corrispettivo è la detassazione sul capitale finanziario fatta da Obama, che seguiva sempre la ricetta keynes, è ovvio che si tratti di battaglie politiche). Come già con il reinvestimento di moneta da parte della banca federale americana, fatto all'epoca da Obama, gli americani applicano quelle che sono le ricette del neo-keynesismo, che come sappiamo è una scuola ancora "dura" in Inghilterra. Le ricette che avrebbe dovuto applicare l'Europa non vengono applicate, per una ostinazione a seguire il modello cercato dai tedeschi e messo sotto forma di studi negli anni 80, guarda un pò da chi, da Draghi.(l'austerity per impedire l'inflazione, e non il contrario come hai scritto tu, che al massimo vale invece per la Cina, che poi non stia funzionando in europa, o almeno non funzioni come vorrebbero, questo è uno dei motivi delle critiche decisionali all'europa tutta) Ricette semplici in attesa, come scrivi molto bene anche tu, del boom tecnologico, anticipato nella scuola di Harvard, e delle sue conseguenze in primis in Nigeria e nel sud-est asiatico (indonesia, malesia etc..). Se lo hanno anticipato, io credo che i diretti interessati lo conoscano molto bene comunque, e per inciso. Dopodichè mi sembra che hai dipinto un quadro nero, nerissimo, che sinceramente non posso che condividere, quindi persino la sovranità monetaria rischia di essere un grande miraggio. (e quindi il tuo ultimo intervento un pò offusca quello più speranzoso iniziale). altre ricette. Francamente è dagli anni 80 che l'italia non pone mano ad un piano serio, e cioè decisamente contro i modelli precostituiti, di uso delle fonti alternative.(non perchè ci riteniamo più intelligenti, ma perchè il nostro territorio li può sostenere). I pannelli solari, in fin dei conti sono stati quasi un contentino ad una richiesta che aveva ben altri orizzonti. Più tardiamo a unire la ricerca universitaria con le risorse (date comunque da una sovranità monetaria, pena l'impossibilità politica materiale di fare) di capitale. Più dimostra la classe politica di non essere minimamente all'altezza, di quello che anche un semplice cittadino come me, vede come naturale soluzione. (o meglio una delle possibili potenzialmente, e tenente conto delle pressioni del mondo finanziario). In effetti sono molto preoccupato che anche l'ultima speranza i 5stelle, si stia preoccupando di mediare tra le azioni e l'incredibile bolla di attesa della gente, spesso, ma che dico, quasi sempre intinta di un populismo becero (violento e razzista). E comunque nel programma del 2013 non si parlava di sovranità monetaria, nè di valorizazione PIENA delle risorse naturali. (acqua - vento - bio-massa) dai miei studi degli anni 80....e che tramite uno studente univeritario di energie alternative, qualche anno fa, mi ha confermato che rispetto a quegli anni, le aspettative sono le stesse, ma la politica IGNORA completamente gli studi stessi dell'università. (ecco questo fa arrabbiare e parecchio! perchè non si parla di centrali nucleari che NON SAPPIAMO COSTRUIRE, ma di ventole eoliche e sistemi di dighe artificiali, ampiamente a portata del nostro know how, ovviamente servono capitali, ma non mi dite che la politica non può scegliere come investire, fare credito (o debito come volete), si decidano a fare qualcosa per carità!). conclusione Insomma la situazione è nera che pià nera non si può, l'europa rischia di essere alla periferia (la guerra deciderà) del Mondo, ma sopratutto l'Italia è già alla periferia dell'europa. Eppure esiste ancora quella cosa di nome POLITICA, di scelte, di decisioni. (non esistono ricette, ma solo azioni) postille con riso isterico incorporato. lol "Nessuno vorrà uscire dall'Europa, i mass media ci stanno già condizionando da tempo così come il potere politico."cit paul Oppure faranno succedere qualche incidente internazionale, di modo che la gente olandese, spaventata non voterà la destra nazionalista che stava vincendo nei sondaggi....lol "nel caso di aumento della domanda mondiale di energia" cit paul caso che direi è già realtà vedi CINA. lol

Green,
Gli USA sono nella parabola discendente del loro impero, e lo sanno. Sono sulla difensiva quando attaccano .
Hanno ancora il potere tecnologico militare, stanno perdendo a favroe di Cina India, Brasile,Russia, quote sul PIL mondiale, globale, ma hanno ancora un fortissimo asso nella manica ; le quotazioni mondiali delle materie prime ed energetiche sono in dollari. Significa che la banca centrale USA, la Federal Reserve, può lavorare sul tasso di sconto ( il costo del denaro). Questa leva nelle banche centrali permette di togliere o immettere liquidità monetaria sul mercato agendo sul mercato interbancario e sui prestiti ai privati e imprese.
Gli USA sono falsamente liberisti, sono sempre stati protettivi.Lo fecero con le auto giapponesi, lo fanno con le sement(Monsanto)i, lo fecero con la coltivazione della soia.Loro esportano sui mercati grazie al cappio dei prestiti finanziari (leggesi piano Marshal italino del dopoguerra).Danno protezione militare e in cambio impongono il loro mercato.Da sempre dalla crisi del Ventennio risolto con Keynes, che portò in crisi l'Europa, leggesi la crisi della repubblica di Weimar che spianò la strada ad Hitler, la bolla informatica, la bolla dei titoli spazzatura, nata da faciloni prestiti sui mutui immobiliari. Ricordiamoci che noi abbiamo l'inflazione importata sempre per opera della valuta USA sul petrolio.
Quindi gli USa hanno un loro metodo strategico di gestione del mercato grazie ancje all loro moneta che è la valuta internazionale.
E' vero, le politiche USA sono sempre espansive, quelle europee sono sempre restrittive, ma proprio grazie al dollaro anzi esposto. Gli USA puntano sui fatturati delle imprese che muovono l'economia a costo di sobbarcarsi inflazione, in Europa si teme l'inflazione, ma cìè un prpblema politico-istituzionale in Europa. Questo problema sta nei circa trenta Stati che sono nell'Unione Europea di avere sistemi istituzionali fra loro non omogenei.
Questo è il motivo per cui l'Europa vuole agire sul piano delle riforme bancarie/finanziarie/, sulle riforme pensionistiche e del lavoro (compresa la contrattazione nazionale e aziendale dei sindacati), sulle riforme fiscali, sulle riforme costituzionali. Fin quando ci saranno sbilanciamenti sul piano istituzionale i capitali europei e gli investimenti si muoveranno in maniera anomala e disomogenea all'interno della UE
Così come esistono standard internazionali, industriali, certificazioni ISO ecc, la UE vuole arrivare a degli standard istituzionali .

Il mio non è un quadro nerissimo, il problema italiano è che i problemi infrastrutturali e strutturali (la questione del Mezzogiorno è secolare) si evidenziano dentro l'Unione Europea e impediscono quel processo di omologazione degli standard istituzionali.Non avendo mano libera sulla sovranità monetaria, quesi problemi agiscono sul piano competitivo nel sistema europeo e globale togliendo punti di PIL e di aumentando i costi.
Noi vediamo che appena c'è una ripresa economica noi siamo sempre fanalino di coda con striminziiti PIL.Sono questi problemi strutturali che ci tolgono % di crescita nel PIL, perchè assorbono come spugne il denaro circolante.
La colpa è storicamente nostra, come si è detto in precedenti post, ma la UE è purtrorppo ad oggi un ostacolo invece che un vantaggio dal punto di vista nazionale nostro.

E' vero la cosiddetta "strategia della tensione" è una conoscenza politica che agisce sul conformismo del popolo.
Gli estremismi e le contestazioni si abbattano con depistaggi,strani attentati e la gente si rintana per paura nel solito centralismo.

Noi veniamo da un capitalismo entrato tardi negli imperialismi centro europei, ti tipo agricolo, familiare, basse capitalizzazioni nella Borsa di Miiano. Non abbiamo mai unito infrastrutturalmente il mezzogiono italiano al continente europeo, quando il tempo è denaro e le logistiche devono essere veloci nel movimentare negli interporti merci, oleodotti, autostrade, scali aerei. E' mancato totalmente un piano che agisse come unione di sistemi standardizzandoli.Per fare una carta sanitaria che non utilizzano bene sul piano informatico, perchè budgetizzando i costi ospedalieri loro vedrebbero le migrazioni regionali a cercare gli specialisti medici e quindi saprebbero chi spreca e chi è di ostacolo. Moltissimo è da fare e si potrebbe fare e si dovrebbe fare,
Sono convinto che noi abbiamo teste pensanti che non sono utilizzate, nel bivaccamento dei conciliaboli parlamentari.E intanto milioni di giovai, un'intera generazione è a spasso mentre si andrà in pensione fra qulche anno a settanta anni.
Noi dovremmo come Stato prima di tutto non sprecare e lo si fa creando sistemi contabili moderni industriali, con standard e budget di spesa previsionali per i controlli di gestione in tutti i settori.
Il politico che è condannato come corrotto gli si da l'antico ostracismo. Paga ciò che ha rubato, come i mafiosi a cui confiscano i beni, e si manda per sempre in esilio.Questa nostra povera Patria sta decadendo.... eppure è bellissima l'Italia. A vole mi viene da pensare che gli stranieri ci invidiano Vogliono mandare via gli italiani e prendersi l'italia
#1569
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero debole
21 Marzo 2017, 15:38:16 PM
ma adesso chiediti, come può un agente conoscitivo che si ritene limitato aver capito i suoi limiti nel rapporto fra il processo del conoscere,il concetto conoscitivo e la verità, visto che è fallace?

Prova a risolvere il paradosso di un dominio in cui l'agente consocitivo è dentro il sistema stesso e quindi autoreferente.


... e scoprirai che tutto può essere vero e tutto può essere falso, tutto può essere certo e tutto può essere relativo.

L'errore linguistico è ritenere allora che la verità equivalga alla fattualità, quindi il ridimensionare il sistema stesso epistemico ai sensi.
ma se sono propri o i sensi che prima di tutto sonno elettromagneticamente dentro un breve spettro di frequenza?

ma se quella sonda è arrivata su marte vuol dire che tutti i calcoli che non sono fisicità, materialità, quindi nel dominio del sensibile  hanno guidato una macchina fisica
#1570
.

Il populismo è sopratutto insito nella democrazia e se il suffragio è universale significa "una testa un voto" e questo determina la relazione fra potere e popolo.
La maggioranza del popolo è sempre povera, rispetto ad una media di ricchezza : questo determina la condizione del rapporto comunicativo fra potere e popolo.
Significa che potenzialmente la maggioranza del popolo è rivoluzionaria rispetto a qualunque forma di potere istituito.
Perchè il fondamento prima ancora della politica è il rapporto fra bene comune  e bene privato

Ma perchè il popolo non ribalta quasi mai il potere costituito e le forme? Un motivo è proprio il populismo, assecondare la "pancia" popolare che potenzialmente per condizione  economica è rivoluzionaria, ma per costruzione mentale è conformista come lo è la "massa", come lo è "la folla".

nei periodi di crisi si tende ad andare a destra, nei periodi floridi si tende ad andare a sinistra, la stessa cosa avviene sindacalmente e quest'ultimi sono "cinghie di trasmissione" del rapporto politico -sociale, come lo sono le miriadi di associazioni, club, rotary, ecc.

Alla massa alla folla, si comunica  alla  psiche, con formulazioni da messaggio pubblicitario: questo è il marketing politico ,la nuova forma di populismo.
Si assecondano le paure e i timori, si assecondano spinte corporative, si promette, insomma si fa populismo.

Forse mi sbaglio, ma se il populismo è la forma di comunicazione psichica, significa che la scelta è verso le spinte irrazionalistiche della pancia popolare.Il potere , i partiti promettono sapendo di mentire razionalmente.

Volete inchiodarli alle loro responsabilità? Allora ogni partito prima delle elezioni deve sancire per iscritto una promessa con il popolo, il loro manifesto elettorale
Dopo un certo periodo di tempo chi ha vinto le elezioni viene sottoposto dal popolo ad una verifica elettorale sui punti del patto con il popolo del manifesto politico elettorale, . Se non passa la verifica cade il Governo .

Allora signiifica che non sono più i poteri dei partiti, che giustamente ha indicato Garbino, a determinare le oligarchie nelle liste elettorali precostituite dalle segreterie attraverso un regime di cooptazione. L'atto d s fiducia lo da il popolo togliendo potere alle mafie partitiche  e ai populismi pre elettorali.
#1571
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero debole
21 Marzo 2017, 10:40:33 AM
Citazione di: anthonyi il 20 Marzo 2017, 12:56:24 PML'evoluzione contemporanea del pensiero filosofico è caratterizzata dalla messa in discussione di una serie di "fragili" certezze del passato. Una parte di queste è per me sintetizzabile in quello che ho definito "postulato positivista" che è sintetizzato nell'equazione: lim (t->infinito) C=V dove con C intendo la conoscenza o cultura, con V intendo la verità. Tale postulato è suscettibile di tre indebolimenti significativi: 1) lim (t->infinito) C non esiste, cioè la conoscenza non ha tendenza a convergere cerso un qualcosa; 2) V non esiste, cioè nulla potrà mai essere definito come verità; 3) lim (t->infinito) C diverso da V per cui la convergenza della conoscenza è viziata da errori sistematici. Volevo conoscere l'opinione dei partecipanti al forum su questo schema

il tema è vasto, dipende dove si vuole andare a parare.
la formulazione posta a mio parere non è corretta matematicamente, comunque il simbolo t cosa rappresenta?

Il primo limite è dato dall'agente conoscitivo, vale adire l'uomo, prima ancora di produrre conoscenza.
Quindi il processo mentale e razionale della conoscenza ha dei limiti.
Il secondo è la conoscenza in sè,in filosofia lo scontro nella modernità è stato il processo fra ontologia ed epistemologia, che si è risolto nella gran parte nell'assorbimento ontologico dentro l'epistemologia.

E' verità se una sonda partita dalla terra e arrivata su marte nel punto esatto calcolato , oppure no? Si è riusciti senza una verità forte ad arrivare nell'intento.

A cavallo del Novecento è saltata la matematica e la geometria euclidea.
Godel e i logici hanno dimostrato problematiche di un sistema autoreferente, con problemi di consistenza e coerenza.

Sì ,ma la matematica e la geometria, così come la logica, non sono morte dal passaggio della  verità "forte" ad una verità "debole". la messa in discussione degli enunciati e postulati. come quello delle parallele di Euclide, non ha affossato la geometria, anzi ne sono nate quella sferica ed iperbolica.
Un personaggio come Hilbert che ha riordinato geometria e i postulati fondamentali della matematica, dimostra 
semmai la modellabilità dei sistemi che prima erano "ingessati"

E' un errore intellettualistico sostenere che prima tutti erano certi di una verità e oggi tutti sono incerti di qualsiasi concetto
C'erano opinioni diverse anche in quel contesto di certezze e ci sono ancora tutt'ora..
#1572
Attualità / Re:IL PROBLEMA OCCUPAZIONALE
21 Marzo 2017, 01:39:24 AM
Citazione di: green demetr il 20 Marzo 2017, 02:16:02 AM
Per Paul.

Sono ovviamente d'accordo te che la questione sia meramente ideologica, anche se a dire il vero anche l'idea stessa di occupazione è meramente ideologica.

Negli ultimi anni nel tentativo di recuperare la lacuna sull'economia, ho ascoltato diverse teorie economiche, ovviamente quella che prevede al suo interno la questione del lavoro umano è solo quella keynesiana.

Come te, sono anch'io per la sovranità monetaria, e non mi interessano le critiche di chi gli rimprovera gli errori storici, ossia quelli della inflazione (da Giolitti a Craxi).
Anche perchè ormai mi è molto chiaro che DEBITO equivale a CREDITO.
Lo trovo veramente di pessimo gusto da parte degli economisti usare certi termini e farli diventare uno spauracchio, a tutto loro vantaggio, sia in termini di eliminazione del soggetto umano, che della loro professione aurea.
Quando si dice che uno STATO è in debito significa che sta facendo del credito.
E a chi lo farebbe se non alla società stessa? e se ci convinciamo che lo stato siamo noi (e non una sorta di nemico metafisico) ci renderemmo che ci stiamo facendo CREDITO da soli.
Il valore di scambio della moneta, nacque d'altronde così, come un atto simbolico, un investimento, umano e solo umano, sulle sue capacità di far circolare le merci.

Ora unire i problemi della sovrapopolazione (che non ho capito bene cosa significhi, chi decide che siamo in troppi? ma qui aprirei una invettiva che non finisce più e mi limito al giochino delle strane coppie) a quelli della produzione, mi fa tenerezza (leggasi infuriare).

In effetti gli interventi fin qui avvenuti, se da una parte mi hanno arrichito in quanto a dati, poco mi dicono riguardo a cosa sarebbe questa economia che contiene il binomio sovrapopolazione-produzione.

La questione sovrapopolazione è stata quasi subito accantonata, e ci si è invece concentrati sulla produzione.

Ovviamente sono cominciati il solito carosello di numeri sparati come proiettili, ma nessuno si è interrogato poi sulla questione di cosa stavano a rappresentare (PIL , saggio di interesse, strozzamento).

Ci si è invece concentrati sulle sorti dei paesi (nostri e orientali) dove è nata l'interessantissima lite Sgiombo-Eutidemo, come nel caso di Jean ho imparato molto. (sia per quanto riguarda la visione occidentale, che quella orientale).

Siamo poi passati allo scorato appello di Paul al non fermarsi alla scrollatina di spalle.

Essendo come dicevo d'accordo con Paul, volevo però fare alcune domande sulla questione politico-economica produttiva.

Nel corso dei miei studi quello che ho imparato è che l'Italia da quinta potenza mondiale è finita fanalino di coda fra le potenze europee dopo che la Germania ci rubò l'intero reparto siderurgico per cui eravamo la prima potenza europea.
Nondimeno ci hanno rubato sempre i tedeschi le quotte latte e le quote agrumi.

Come sappiamo la sovranità monetaria non è necesariamente votata all'isolamento. Riguarda solo le politiche legate alla moneta, al credito appunto.
Sappiamo di già che la Francia ci fa pagare l'energia, e sappiamo che l'italia per via della sua ricchezza idrica potrebbe benissimo fare il contrario.

Ma e qui è il punto, come diceva Grillo in uno dei suoi show pre-5 stelle, NOI ABBIAMO PERSO IL KNOW HOW.

Hai già in mente Paul in via realistica come potersi liberare da questi impedimenti per una futura autarchia? ossia il problema energetico, e quello del know how, non sono forse delle reali impedenze, a qualsiasi forma di emancipazione economica (che come dici tu, e come dicono decine di economisti, è facilmente ottenibile, al di là delle minacce dei neo-con, con in testa Draghi)?

La negoziazione con gli altri paesi non rimarrebbe comunque un problema? D'altronde il migliore fra tutti, il buon Varufakis, ha sempre parlato della negoziazione come il punto fondamentale per ogni emancipazione.

A mio parere infatti non è una questione dell'autarchia, che nel mondo globalizzato è veramente chimera. L'uomo vuole essere individualista perchè é individualista. Sarebbe questa la scoperta dell'acqua calda del capitalismo, la sua arma più verace e concreta. L'ideologia serve solo a confondere le idee, ma di base, la durezza della questione è quella.

Chi farebbe a meno dei pc oggi? dei cellulari come dice qualcun altro. Ma i processori necessitano del diamante.

E il diamante chi ce l'ha se non il congo? e il congo è il teatro della nuova guerra mondiale. Usa vs UE vs URSS vs CHINA.

Quale autarchia potrebbe nascere in una società che vuole i diamanti?

La profonda idiosincrasia fra partito e comunità di base, è che il partito non ha capito che non vi è più una comunità di base.

Siamo solo nell'era dei replicanti. Macchine umane al servizio della terzialità (la comunicazione, ma comunicazione di che se non del piacere? )

Quando si dice che non esiste più sinistra e destra vedi Preve e tanti altri, si indica il cambiamento radicale del paesaggio umano.

Dell'orizzonte, che da umano è passato a tecnico, come nella grande narrazione Heidegeriana.

Io sono d'accordo sostanzialmente che per una riappropriazione del concetto umano, all'interno del meccanismo di produzione, serva una capacità decisionale, più ampia, rispetto al grande ricatto europeo, ma ne vedo lampantemente i problemi sia strutturali di SCAMBIO, e ancor più radicalmente (e per questo mi occupo principalmente di filosofia) di rappresentatività sociale.

La decisione del valore di scambio e del suo corrispettivo di sacrificio, o impiego umano, non sono forse legati a doppia mandata, al cambiamento ideologico, ma sopratutto strutturale, che la filsofia ci ha consegnato come orizzonte dell'agire e dei giochi?

Per questo io direi di ragionare per piccoli passi, ovviamente la sovranità nazionale è sempre più urgente. Il fatto è che i continui cedimenti, all'Italia sono stati già prestati MOLTI soldi, testimoniano non solo che stiamo assistendo ad un gioco ideologico, perchè
effettivamente quei prestiti, altro non sono che COME SE L'ITALIA fosse SOVRANA. Ma non si puà dire. I decreto salva stato sono già una delega a che si diventi sovranità monetaria (dietro ricatto, ma il ricatto come detto sopra, rimmarrebbe comunque strutturalmente, è solo che nell'ideologia TUTTO CAMMUFFA TUTTO, dimodochè la reazione sarà sempre un passo indietro.)

Epperò questi soldi come sono stati spesi? Sono stati spesi per mantenere la struttura BASE dello scambio economico, e cioè le BANCHE.

Non è sbagliato in sè, il fatto è che manca di fatto il corrispettivo produttivo, ma è proprio questo che fa saltare il banco.
La produzione è un fatto meramente ideologico.
La disoccupazione zero, come l'ex ddr o la russia hanno dimostrato è possibile persino per economie di sussistenza.

E' un fatto da poco far fare alle persone cose, che tanto non servono veramente a nessuno.
Perchè mi devono pagare soldi, perchè sto spiegando come funziona un giochino sul cellulare? che necessita reale ha?
cosa sto producendo? eppure, ho un lavoro, e così milioni di italiani, dalle stanze della burocrazia statale, a quelle del terziario.
Producono esattamente cosa????eppure figurano come produzione.

E' per questo che PIL francamente non vedo cosa centri. Dipende da cosa intendi per produrre.
Se la produzione è quella industriale allora siamo messi male.Quello si.
Ma cosa c'entra con l'uomo, e con il suo nuovo orizzonte sociale, quello tecnico, uomini al servizio di NIENTE....
(nella stragrande maggioranza).

Insomma mi sembra che i piani siano diversi, e ci terrei Paul che ne traessi altre elucubrazioni.

Anche perchè nessuno ha parlato del signoraggio il vero e unico problema globale. siamo sul piano ideologico della produttività.
Quindi anche ammesso che esista questa produttività. chi la finanzia se non le banche, ma se le banche giocano a investire sulla moneta invece che le merci...siamo nei guai non è vero?? le banche si indebitano (con se stesse, praticamente) fanno credito al credito....ingegnoso ma senza senso, e in perfetta sintonia, con tutto il non senso che le sottende, la produzione, si ma di che?

Macchine che producono macchine, servizi che producono servizi...moneta che produce moneta. Un delirio senza senso e senza fine.

Senza fine per l'uomo come lo conoscevamo, come mi ero abituato a sperare che fosse (ma già da tempo non lo era più).

vi sono soluzioni intermedie cosa ne pensi?

Fra le ultime possibili soluzioni a sinistra, ed anche avvallate da varufakis, basterebbe anche semplcimente tassare le merci estere dal 15% fino ad un massimo del 25% non si strozza nessuna economia, e si guadagna un pò di tempo sul da farsi.
Perchè è solo una questione di numeri in percentuale, non di effettiva circolazione di merci. Anche se la cosa sembra strana, pare che stiano aspettando l'esplosione dei mercati orientali. Rallentata dai numeri cinesi.
Ovviamente si attende anche come la Cina si muoverà militarmente, se Putin deciderà di appoggiarli, o se appoggerà noi, o l'america.
La russia è l'ago impazzito della bilancia, perchè i rapporti tra noi e l'america per via delle nostre questioni morali ha compromesso qualsiasi alleanza con la Cina. Ora l'Europa sta facendo uno strano giochino di ammiccamento sia all'uno che all'altro.
(usa urss).
Visto i casini che la Merkel ha combinato con Putin, aspettiamici tranquillamente che la cancelliera salti.
A quel punto le rinegoziazioni in Europa potrebbero riavvenire.(semplicemente perchè c'è un nuovo interlocutore)
Per questo in Itali le sinistre bieche stanno prendendo tempo, per arrivare ad un presumibile diverso interlocutore.
(facendo finta che il sostituto della merkel sarà diverso in campo economico da lei...il che è risibile.)
A quel punto l'europa potrebbe riunirsi con la russia, diciamo che sarebbe il caso, l'america intanto ha capito l'aria che tira.
e con trump ha fatto un dietro front rispetto alla bellicosa clinton.
Putin infatti sembrerebbe più vicino ai cinesi. cosi per non far saltare il banco che è nato dopo la guerra fredda tra usa-urss, stiamo assistendo all'inverosimile, del lecchinaggio internazionale.
Sinceramente non oso pensare cosa succederebbe se l'europa rimane da sola. gli inglesi se la sono già data a cambe.
Rimarrebbe veramente l'Italia come unica speranza diplomatica, infatti abbiamo buoni rapporti sia con russia che con america.
(nel senso che veniamo usati come terreno neutrale da usa e germania, non che contiamo qualcosa, la nostra è una importanza formale. per così dire).
Se salgono i 5 stelle e la merkel è ancora al potere. direi che l'europa è fuori dai giochi delle alleanze.
voglio dire il congo è anche la sede del NOSTRO PETROLIO....(IL PROBLEMA DELLE NEGOZAZIONI VOGLIO DIRE è SOPRATUTTO DI CHI HA LE MATERIE DA NEGOZIARE.)

Ecco Paul in questo orizzonte internazionale, che tu sicuramente conosci meglio di me (in quanto mi aggiorno veramente col contagocce, spesso via ZIZEK) autarchia vale ancora?

Intanto mentre quelli giocano a risiko, che ne sarà dei rapporti stato-uomo, in una parola della civiltà.
rimaniamo collegati sul canale     QUESTO TRISTE MONDO MALATO.
Lo stato emette dei certificati e buoni che rappresentano la raccolta di denaro a cui mira e il cittadino che per quota parte essendo parte dello stato è debitore. ne investe diventando creditore e debitore di se stesso-

Quarant'anni fa, dopo la crisi petrolifera a metà anni Settanta e la fine della parità oro/moneta, l'inflazione galoppo sul 20 per cento, Il risultato è che i prezzi vinsero sui salari/stipendi/pensioni abolendo la scla mobile, costruendo un nuovo patto sociale e nuove forme di contrattazione sugli aumenti.
Oggi si vuole l'inflazione.

Questi due paradossi, ma ve ne sono a iosa, dimostrano che la realtà economica in realtà è davvero finzione metafisica: lo Stato è una creazione giuridica come giuridico è il concetto di impresa, prima ancora di essere soggetti economici.E viene dal diritto romano e canonico.

Una popolazione quantitativamente è in rapporto ad una altrettanto quantità di energia e materie prime, vale adire il rapporto popolazione/risorse.In realtà à semplicemnte uno scenario o una proiezione di una stima applicata ad un determinato scenario.
Ma nessuno sa dire anche solo fra cinque anni ,faccio un esempio,estremo, se i processi nucleai di fusione nucleare e non di fissione ,saranno competivi .Quello che intendo dire è che l'innovazione muta gli scenari: stampanti 3D, fabbrica 4.0, nuove start-up, applicazione delle nanotecnologie, delle scienze dei materiali, superconduttività, ineriscono trasversalmente le discipline economiche così come l'informatica lo ha rivoluzionata portando al tempo reale le transazioni e le contabilità.
Oggi si parla di carne sintetica tratta da cellule staminali, noi mangiamo circa il 5 per cento delle proteine di pochissime coltivazioni del pianeta (grano e riso) lasciando molte proteine .
Gli impianti irrigui a goccia furono creati dagli israeliani nei kibbutz  per non sciupare acqua e rubare terra al deserto:o ggi è praticamente in tutte le serre che abbassano i cili di produzione non più natuali, ma con microclimi artificiali. Le energie alternative, il superamento del motore endotermico, il debellare certe malattie sono comunque speculazioni.Quando la Gran Bretagna scoprì enorme sacche di petrolio nel mare del Nord, lo fece perchè erano competitivi costi di estrazione e ricerca in quanto era alto il prezzo del petrolio sul mercato internazionale.

Allora vuol dire che la scenografia economica del rapporto popolazione/ risorsa è in mano alla speculazione del mercato che aumenta o meno le risorse disponibili accelerando o meno sulla ricerca e innovazione, che giocano sui prezzi di mercato. Le guerre sono sempre più il voler controllare le risorse energetiche, minerarie e materie prime

Sì, noi abbiamo perso il know how e dobbiamo ringraziare una classe politica e imprenditoriale di seconda generazione che ha svenduto industrie e marchi storici allo straniero di turno.Abbiamo perso su molti fronti strategici, basta guardare le classifiche per fatturato e altri indicatori su riviste specializzate. noi ci illudiamo di essere una potenza ( se mai lo siamo stati dalla scoperta dell'America in poi....).
Ma proprio per questo è illusorio, stante la situazione delle scelte politico economiche europee, pensare che noi possiamo uscirne, Non abbiamo risorse economiche e finanziarie e infatti penseranno a smuovere il risparmio privato,...........ci arriveranno prima o poi perchè è solo quello che rimane agli italiani.L'Italia ha un "blocco" dato da troppe rendite rispetto al reddito di lavoro e impresa e troppo risparmio privato "bloccato".L'economia non si muove se non si muovono masse monetarie, questo è il potere della finanza.Il denaro deve girare per produrre valore aggiunto e PIL.

Il problema fondamentale è che l'Italia non ha nessun potere negoziale su qualunque interlocutore internazionale dentro e fuori dall'Europa.Noi abbiamo bisogno di essere spalleggiati dagli USA che dlla fine dell' ultima guerra mondiale è nostro "padrone" militare (Nato) economico, piano Marshall. Non siamo assolutamente ben visti nè da Francia  e tanto meno dalla Germania.Quest'ultima ha due rancori contro tutti, quello di essersi dovuta da sola ricostruire come potenza dopo la sconfitta dell'ultima guerra e l'annessione con la Germania Orientale(ex DDR) lo ha praticamente fatto da sola finanziariamente, industrialmente.Questo far da sè, senza l'aiuto di nessuno per la Germania è un vanto e non aiuta per questo nessuno.Non aspettiamoci che l'Europa ci aiuti,piuttosto ci affossano, e la pressione migratoria sull'Italia ne è un esempio.
Dite alla Merkel di portare la Volkswagen in Nigeria, la Sit- Siemens in Costa d'Avorio e la Deutzsche Bank in centrafrica, visto che sono misericordiosi con i migranti.
Quindi mi si dica una risposta credibile alla possibilità che l'italia esca con l'attuale situazione di blocco mondiale rappresentato da USA-Europa- Cina e aggiungiamoci Russia

E' impossibile praticamente oggi recuperare il tempo perso nei settori strategici di alto valore aggiunto mondiale.
Ci sono colossi che si muovono a livello globale, sono pescicani che si nutrono di altri piccoli pesci annettendo e concentrando accumulazioni e capitali. Il solo  pensare di competere, oltre al know how ci vogliono enormi capitali di rischio iniziali per raggiungere le loro produttività e competere sui costi e prezzi: impossibile.
In Cina basta vedere il numero di movimentazioni di container nei porti, per dare un'idea di come ormai si sono spostate le ricchezze e gli investimenti.
L'Italia dovrebbe infrastrutturalmente costruire sinergie nella ricerca e innovazione  fra università e industria, fare sistema ,creare start-up di nicchia e puntare in settori decisamente  innovativi, settori nuovi.

Oggi è impossibile sapere in tempo reale non solo le masse monetarie econometriche (M1,M2, ecc) vale a dire tutte le transazioni credito/debito a livello globale con le borse aperte H 24.
Questa stagnazione economica mondiale è infatti il segno di una riflessione sulla globalizzazione.
Si temono altre bolle economiche, per questo curano e controllano molto di più.
Si fanno negoziazioni planetarie fra regioni e continenti.
Noi siamo fuori, out, dai plenipotenziari accordi dell'Asean, fra USA-Australia, fra USA- Europa  e molti altri.
Noi andiamo in USA ed Europa a mendicare a prendere scoppole e tornare a casa con la coda fra le gambe.


Greeen questo è un sistema capitalistico e l'uomo è una risorsa trattato come una risorsa energetica, mineraria , monetaria. In questo sistema economico l'uomo non è uomo, ma appunto prestatore d'opera, subordinato alle logiche del valore aggiunto e profitto privato e dello scambio politico basato sul consenso elettorale nella politica, una volta uscito dalla cabina elettorale non serviamo più Siamo solo e semplicemente mezzi che altri utilizzano per loro scopi.

A tuo parere noi potremmo fare dazi doganali? Forse non hai capito che la globalizzazione non vuole pastoie burocratiche dei confini di Stati, i dazi protettivi sono aboliti dal GATT il promotore della globalizzazione.
Il potere dei colossi industriali e finanziari vogliono poter spostare velocemente capitali produzioni laddove i mercati lo richiedono al miglior prezzo e al minor costo.Sono loro che vogliono questa Europa e foraggiano  commissari e le nomine europee.

Nessuno vorrà uscire dall'Europa, i mass media ci stanno già condizionando da tempo così come il potere politico.

Io ricordo che nessun mestierante politichese e fior di professionisti fu in grado di prevedere la perestroika di Gorbaciov. Nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà anche solo fra tre anni nello scacchiere internazionale che si muove nel sottobosco dei negoziati economico-politici- militari.
Ma tutti stanno cercando di controllare le materie energetiche, minerarie e le materie prime, fondamentali per l'economia. Di una cosa sono sicuro, è impossibile che l'intero globo possa sviluppare alti PIL, richiederebbe una fonte energetica inesauribile per alimentare.E questo tutti lo sanno.E questo va a nostro sfavore.
perchè anche se l'italia consumasse una goccia di petrolio, se il sistema economico mondiale comincia ad accelerare, ci sono subito pressioni speculative sui prezzi che sono internazionali, quindi noi siamo ancora più sfavoriti nel caso di aumento della domanda mondiale di energia.
#1573
Citazione di: green demetr il 20 Marzo 2017, 02:34:42 AM
Citazione di: paul11 il 20 Marzo 2017, 00:45:27 AMx Green il vivacchiare è riferito non a Nietzsche, ma all'uomo comune costretto ad essere un cammello da soma. Il pensiero nietzschiano non è architettato nella razionalità tipica del filosofo,che costruisce categorie, gerarchie . Come scrissi a suo tempo, la scelta dell'aforisma è il linguaggio più vicino all'arte che alla ragione.( e di nuovo riappare in controluce Heidegger che dirà che solo il linguaggio artistico avrebbe potuto dare significato a "Essere e tempo"). Il motivo è una costruzione semantico/sintattica che non modella la costruzione di un pensiero di un filosofo, è mirato a scuotere gli abissi umani, diversamente o avrebbe costruito un trattato di metafisica o di anti-metafisica, seguendo costruzioni tipicamente logiche. La forma della scelta linguistica è a mio parere ancora attuale. Oggi il filosofo o il pensiero culturale, può arrivare all'uomo moderno/post- moderno "razionale" con trattati logici, oppure deve fare altre scelte linguistiche seguendo l'operato di Nietzsche, per "scuoterlo"?
Ma certamente per una fase del pensiero heidegeriano si è creduto di trovare nel linguggio mitico della poesia l'unico modo di resuscitare gli Dei.(e quindi si capisce perchè solo holderlin, che aveva lo stesso intento.) Ma lo stesso Heideger di lì a poco si rese conto che anche la poesia aveva dei palesi limiti, non foss'altro che era una mera rappresentazione, un ancora stare di qua, e non oltre il mondo, come Heideger voleva. per questo Heideger creò una neolingua, che per esempio fece dire a Volpi, uno dei massimi studiosi di Heideger, di essersi pentito di aver perso tempo con lui. Il fatto è infatti che quando si vuol far troppo intendere si finisce per non far intendere più niente. E' il caso di Nietzche? se prendessimo lo Zaratustra direi proprio di sì. Ma in fin dei conti la grandezza di nietzche è invece nella gaia scienza dove riesce a trovare l'equilibrio perfetto tra forma e sostanza. Dove è proprio la poesia nelle sue immagini a dare un oltre-senso, come nella poesia. Avendo però un caro amico che si occupa di poesia, insieme a lui debbo dire che la poesia si estendo fino al limite estremo del dire umano, ma non riesce mai a dire di quell'oltre che vorrebbe dire. E rimane sempre di qua, nel mondo. Nel tentativo di narrazione nicciana, io credo che invece è puntato chiaramente cosa sia quel "altrove". E trovo che la poesia sia solo un mezzo quindi e non come mi sembra in effetti di ricordare un fine come nella tua interpretazione. Se eri tu forse ero stato anche più duro all'epoca. ;) Comunque concordo completamente sul fatto che la filosofia debba uscire da certe logiche geometriche alla spinoza. :)


.....non pensiamo di trovare in Nietzsche la soluzione, lui da indicazioni ,traccia una strada, da gli elementi, ma la soluzione non è un'equazione.
Nietzsche, sembrerà paradossale ,ma non lo è , è come la Bibbia  in cui il testo è metafora, i cui simboli e significati sono all'interno dell'esegesi e dell'ermeneutica, vanno interpretati come state facendo d'altra parte.
La Bibbia, ma qualunque testo sacro, può avere internamente delle contraddizioni apparenti , ma vengono chiarite  dalle gerarchie interpretative che l'autore  fa intendere.
Spero che io  sia capito in questo parallelismo, perchè vuol dire che Nietzsche è interpretazione in funzione del nostro personale vissuto, e per vissuto intendo tutta la nostra esperienza.
Perchè non vuole la massificazione culturale, ma nemmeno l'individualismo del nostro tempo che è la contraddizione della massificazione.
C'è quindi la parte "negativa" in Nietzsche dove destruttura la tradizione e c'è la parte "positiva" che indica tracce e strade, che crea.

Quando intendo che il linguaggio razionale in termini logici è assente ,ma direi in apparenza anch'esso, è perchè Nietzsche non vuole toccare solo l'aspetto "mentale" razionalizzatore, vuole arrivare anche alla psiche, al cuore.

Cerca un linguaggio "totalizzante" che investa interamente l'uomo come appunto totalità.
#1574
x Maral.
Esistono condizioni naturali, per cui l'uomo accetta la crudeltà della natura ( Nietzsche lo accetta l'ordine naturale) ed esistono condizioni nelle organizzazioni umane, per cui noi simo il prodotto di quello che gli altri vorrebbero che noi fossimo che si scontra con quello che noi vorremmo essere; vale a dire lo scontro c'è sempre stato fra il dover essere per gli altri e il poter essere per se stessi.Noi non siamo accettati per quello che siamo, ma per quello che gli altri si immaginano di noi.
Noi siamo il prodotto di una cultura, di un'economia, di una politica, di una modalità che fin dalla nascita costruisce mentalmente, psichicamente un uomo. E quest'uomo si scontra fra ciò che potrebbe essere per sua volontà. con ciò che dovrebbe essere per volontà sociale che crea il dovere.
A me sembra lampante che in Nietzsche sia sempre presente la differenza e lo scontro.Non sarebbe un "pensatore scomodo", come in fondo è stato bollato dalla cultura dominante.

x Green 
il vivacchiare è riferito non a Nietzsche, ma all'uomo comune costretto ad essere un cammello da soma.


Il pensiero nietzschiano non è architettato nella razionalità tipica del filosofo,che costruisce categorie, gerarchie .
Come scrissi a suo tempo, la scelta dell'aforisma è il linguaggio più vicino all'arte che alla ragione.( e di nuovo riappare in controluce Heidegger che dirà che solo il linguaggio artistico avrebbe potuto dare significato a "Essere e tempo"). Il motivo è una costruzione semantico/sintattica che non modella la costruzione di un pensiero di un filosofo, è mirato a scuotere gli abissi umani, diversamente o avrebbe costruito un trattato di metafisica o di anti-metafisica, seguendo costruzioni tipicamente logiche.

La forma della scelta linguistica è a mio parere ancora attuale.
Oggi il filosofo o il pensiero culturale, può arrivare all'uomo moderno/post- moderno  "razionale" con trattati logici, oppure deve fare altre scelte linguistiche seguendo l'operato di Nietzsche, per "scuoterlo"?
#1575
Citazione di: green demetr il 18 Marzo 2017, 20:47:07 PM
Continuo a sostenere Garbino che sei completamente accecato dal tuo giusnaturalismo, e il tuo livore verso la chiesa, è un chiaro esempio di come il discorso psicanalitico legge esattamente il contrario: tu credi veramente che l'uomo sia Dio.
Ovviamente il DIO SIVE NATURA di Spinoziana memoria.

Maral non ho esposto il ragionamento completo, perchè sono ancora fermo alla parta destruens di umano troppo umano, e quindi mi riservo il tempo di capire fino in fondo le conseguenze razionali del discorso niciano.
Rileggendo mi sembra di essere stato chiaro per quanto riguarda i passaggi che portano alla formazione dell'io.
Anzi ci avevo speso su anche qualche ora, che poi non sia capibile da tutti è un altra cosa, e anzi conferma che siamo in una epoca di profonda cristi intellettuale.
Sono rimasto abbastanza colpito dalla tua interpretazione dell'oltreuomo come volontà di ripetizione di se stesso.
Il fatto è che non capisco come mai potrebbe arrivarci! visto che l'uomo non può MAI essere se stesso, e infatti Nietzche nel paragrafo sulla "grande salute" incita a NON essere mai se stesso, nel senso proprio di rinunciare a ogni ipotesi di senso.
La rinuncia al senso non rimanda alla rovina, come in Hegel, ma dovrebbe essere una riappropiazione della relazione con gli altri (in quali termini probabilmente è quello che mi auguro di conoscere lungo il cammino, senza dimenticare che forse è proprio impossibile).


"La volontà di potenza è il leone del "può" che deve con un atto di coraggio, di volontà, "tirare fuori" da dentro di sè quel fanciullo innocente, che per definizione non conosce ancora il bene e il male proprio perchè è innocente , e quindi ha l'oblio della tradizione non la conosce, ne è esente.La ruota dell'eterno ritorno a quel punto si muove automaticamente, perchè quel nuovo uomo vive l'attimo come eterno essendo uscito dalla tradizione del tempo lineare." cit PAUL


Molto interessante questa interpretazione, certamente non avendo ancora superato lo scoglio umano troppo umano, come già detto, non so se corrisponda al vero.
Ma mi interessa, con la correzione già notata da Maral e Garbino, che la volontà non è dell'individuo ma dovrebbe essere qualcosa a lui esterno.
Proprio per questo non può essere una questione del BIOS come appare chiaro nelle pagine di Garbino, e temo anche di Maral, che parla di volontà di potenza come VITA.
Non può essere il bios perchè nietzche lo liquida come impossibile nelle pagine iniziali di Umano troppo Umano.
L'uomo è quell'animale che non può essere un animale, ricordate no?
Domanda per PAUL
Mi piace la visione che essendo un OGGETTO esterno, debba essere ricondotto alla ingenuità del bambino come simbolo della rottura della storia.
Non capisco invece come possa diventare un eterno ritorno questo mai cominciamento. Nel senso che se nulla parte/inizia allora come può essere di RITORNO, di ritorno da cosa? sarebbe la domanda a cui manca la risposta.
Lo stesso dicasi per la ipotesi di Maral, se fosse un nulla, come farebbe il nulla a tornare? alias come farebbe un identico a tornare? Ma qui temo che tu sia troppo invischiato nel sistema severino per poter intendere la questione.
Eppure proprio a partire da Severino che legge le righe prima dell'eterno ritorno, il tempo è la questione centrale.
Quindi sebbene viziato da un fraintendimento grave mi sembra che Paul abbia indicato una linea che non dovrebbe essere distante dall'obiettivo, e che pur tuttavia nella sua differenza di potenziale, per così dire, mi sembra a tutt'oggi totalmente impossibile da capire.

Andare oltre il bene e male in Nietzche non significa andare nel territorio di nessuno, significa invece riconoscere come MALE la concenzione del bene e del male come il cristiano la intende, e cioè all'interno della sua ipocrisia individualista essenziale.
Vi rimando oltre che a umano troppo umano anche a rochefocauld, che nietzche cita come suo anticipatore.

La critica morale di nietzche è la critica del cristianesimo come mimesi dell'egoismo. Ci terrei a ricordarlo, perchè non si passa dal oltre il bene e il male, al relativismo. Mancano diversi passaggi tra i 2 momenti. Cioè da quello morale-politico a quello destinale (relativismo, volontà di potenza, eterno ritorno).
Green, 
penso che Nietzsche ragioni "per strati" comunicanti.E mi spiego.

Da una parte l'intimità di Nietzsche vuole essere se stesso e lo vorrebbe che lo fosse il mondo intero, diversamente non avrebbe mai cercato di comunicare con il mondo come ha fatto, pur sapendo che il dialogo fra se stesso e il mondo doveva essere prima uno scontro per poter arrivare ad un possible incontro.

Il secondo strato è culturale, ed è ciò che divide nettamente Nietzsche dalle altre interpretazioni culturali delle filosofie, doveva abbattere la cultura della tradizione che separa il dover essere nell'ipocrisia e nella mediocrità, dal poter essere per essere se stessi;il fanciullo in noi.

i termini di volontà di potenza, eterno ritorno, non possono e non devono essere DENTRO LA CULTURA ATTUALE DELLA TRADIZIONE, questo è invece l'errore interpretativo che fanno quasi tutti i filosofi. Quello di paragonare il pensiero di Nietzsche rispetto AL LORO  pensiero

la feroce critica alla tradizione è la violenta sollevazione del leone che vuol far emergere il fanciullo .
Adatto che questo lo comunica la mondo, ad un mondo sordo che non vuol sentire, allora lo "urla" provocando.questo si trova nel COSA  e nel COME  scrive.

L'eterno ritorno è come chiedere al credente nell'aldilà come si possa vivere nell'eternità, visto che noi viviamo biologicamente nel divenire. Prima bisogna arrivarci ad essere se stessi e annullare la linearità temporale, per cui oggi il mio dovere è sacrificarmi per un possible futuro migliore, ecco la contraddizione nitzschiana, del rimandare continuamente ad essere se stessi, per un domani, per un dopodomani e intanto vivacchiare.

C'è nel simbolo della ruota l'inizio che si confonde con la fine, fino ad annullarsi e questo è il simbolo antichissimo del serpente che si mangia la coda, del tempo ciclico degli Ari negli scritti vedici indiani.
Netzsche si riallaccia ai simboli e significati della cultura precedente a quella greca apollinea, le cui morali hanno mortificato l'uomo fino a farlo diventare un cammello da soma.