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Messaggi - Jacopus

#1561
Il nocciolo della questione, Anthonyi è tutta in quel "fanno sviluppare". È il sogno tecnoscientifico di domare il fuoco con il fuoco in una corsa "limitless". In realtà, dal mio umile osservatorio direi che le opzioni sono due:
1) continuare a ballare sul ponte del Titanic in attesa di eventi che sconvolgeranno il mondo.
2) decrescere rimettendo sui suoi binari la giustizia sociale e inevitabilmente rovesciando, non solo i rapporti di potere, ma anche le credenze sulle relazioni sociali, così come ci sono state indottrinate dall'era Reagan-Tatcher e dai loro minions sparsi per il mondo.
#1562
La pace Anthony, è la sorella gemella della giustizia. Il mondo attuale non mi sembra che persegua la giustizia ma la ricchezza e la manipolazione delle coscienze. Per tornare alla sacra trimurtì dell'Occidente: "sull'altare della libertà sono state sacrificate gran parte dell' uguaglianza e della fraternità. La cosa che andrebbe considerata, oltre Marx ed oltre il capitalismo (che per molti aspetti sono simili) è la svalutazione avvenuta nel corso di questi due secoli che ci separano dalla presa della Bastiglia, del principio della fraternità, divenuto sinonimo di buonismo, di ingenuità, di ipocrisia negreria ed altre sciocchezze simili. Eppure solo il riscatto della fraternità, come pensiero qualitativo, può essere un antidoto al pensiero quantitativo dell'uguaglianza e della libertà. Ma se non c'è questo riscatto, la violenza è inevitabile, non come odio/invidia fra le classi ma come sete di giustizia. Non ti sembra inconcepibile un mondo dove alcuni fanno la crociera su un razzo ed altri muoiono di povertà? Davvero credi ancora nelle metafore alla Menenio Agrippa?
#1563
Viator. Rispetto alle formiche vinciamo facile. Le formiche modificano il loro ambiente in che modo? Milioni di generazioni di formiche hanno mantenuto lo stesso habitat per milioni di anni. Se c'è modifica, è una modifica che mantiene in equilibrio ecologico il sistema. Per homo sapiens si è invece dovuta classificare una nuova era geologica, poiché i futuri esploratori geologi del pianeta terra troveranno l'impatto della nostra specie in uno strato facilmente individuabile, dove vi saranno i resti delle nostre costruzioni e dei tanti oggetti artificiali che costruiamo, un'era che si chiama antropocene. Nessun altro essere vivente ha avuto un impatto così forte. Oppure vogliamo parlare delle isole di rifiuti plastici compattati che navigano negli oceani? Ad ogni modo il termine "distruggere" non era la parola corretta. Più esattamente potremmo definirci come la prima specie che è in procinto di causare una estinzione di massa. Fra qualche centinaia di migliaia di anni, in ogni caso, Gea sarà di nuovo in forma e noi un lontano ricordo geologico.


In merito al termine "accettazione", l'ho inserito perché a mio parere il marxismo e il capitalismo potevano avere anche altri esiti, mentre invece hanno entrambi scelto la strada della tecnè. Perché ciò sia accaduto ci condurrebbe verso altre lunghe discussioni. Brevemente possiamo ridurre il discorso a due opzioni: è accaduto perché homo sapiens è "biologicamente" homo faber, artefice e costruttore di cavalli di legno oltre che ladro del segreto del fuoco. Oppure è accaduto perché la storia del capitalismo e del marxismo è la storia dell'Occidente e non di homo sapiens, e l'Occidente ha, da circa un secolo, colonizzato le menti di tutta l'umanità, sovrapponendo un dato culturale ad un dato biologico.
#1564
Paul. Attribuire tutto alla natura ha senso fino a un certo punto. Nessuna specie animale è ad esempio in grado di distruggere in modo così potente il suo stesso ambiente. Tranne homo sapiens. Che tutto questo sia stato deterministicamente prodotto dalla natura umana, compreso il marxismo e il capitalismo, ha come conseguenza l'accettazione della natura umana,  e di tutto ciò che è e sarà. Una capriola spettacolare per due filosofie che fanno della volontà umana di emancipazione una sintesi del mutamento sociale. Se è così, lasciamoci andare alla marea cibernetica, all'intelligenza artificiale, alle procedure automatiche. Spero che non oggi ma in un futuro, l'umanità si risvegli e scopra le altre possibili direzioni che potevano essere scelte dopo l'Illuminismo.
P.s. Paul: ho capito che è una provocazione, cambiano solo le risposte ma ad entrambi questo andazzo non piace.
#1565
Tematiche Filosofiche / Re:Riconoscibilta’
25 Settembre 2021, 12:11:41 PM
Buongiorno a te, mio caro amico Viator. Le parole, tranne che nel vocabolario viatoriano, sono fatte per comunicare fra di loro. Sono una specie di ragnatela semantica che non ha mai un preciso significato matematico. Le parole sono fatte di una loro storia etimologica e di una loro storia culturale. Quindi non è stata fatta confusione. La confusione spesso è presente in chi in questo forum non ha la l'umiltà di dirsi che per avere una idea su un argomento bisogna leggere almeno un paio di libri e non parlare a ruota libera ed anzi considera chi sa qualcosa sull'argomento come una specie di inutile topo  da biblioteca. Però ti confesso che apprezzo anche chi, pur non essendo erudito, esprime delle idee originali e le comunica. È sufficiente farlo con un briciolo di modestia (vera, non quella da pizzicagnolo) e vedrai che sarai maggiormente apprezzato. Un cordiale e sincero saluto.
#1566
Tematiche Filosofiche / Riconoscibilta’
24 Settembre 2021, 22:14:19 PM
Per Viator. Il tema proposto da Iano ha una lunga tradizione di riflessioni filosofiche e psicologiche, non esattamente classificabili come sproloqui. Nello specifico la domanda è come poter definire  l'identità di un essere animato come l'uomo che è in grado di mutare non solo in termini di scambio con l'ambiente che riproduce il suo metabolismo ma anche in termini di idee, attitudini, desideri sessuali, emozioni, attaccamenti, religione e passatempi. Cosa ci rende sempre gli stessi, riconoscibili da 0 a 100 anni? E in modo ancora più provocatorio: siamo davvero sempre gli stessi? O forse non siamo che un battello che ospita nel corso del tempo persone diverse che utilizzano il battello per un certo periodo di tempo e vengono successivamente sostituite da altre persone? E, in questo caso, come fa la coscienza a mantenere il controllo del centro direzionale senza cadere nella schizofrenia? Ad esempio può accadere (ed è accaduto) che l'ufficiale SS del terzo Reich abbia dovuto rinnegare le sue idee. E' la stessa persona quell'affabile industriale degli anni '70, vagamente liberale e amante della buona tavola, e quel soldato che uccideva a sangue freddo gli internati ebrei? Di fronte a fratture così forti cosa ci rende davvero "noi stessi"? E ancora più in profondità un malato di mente continua ad avere una identità, se si crede contemporaneamente Napoleone e Toro Seduto? Chi decide della nostra identità? Noi o la società e chi la plasma, noi, i nostri geni, o la società, o il caso? Questa secondo me è una domanda molto viva e che non ha trovato ancora una risposta decisiva.
#1567
Tematiche Filosofiche / Essere e determinismo.
22 Settembre 2021, 08:08:59 AM
Iano. Intanto la ciclicità del determinismo come fondamento scientifico è, a mio parere, infondato, poiché in differenti situazioni come ad esempio all'interno di un buco nero, le leggi fisiche sono completamente diverse e non si determinano allo stesso modo che nel nostro ambiente. Ritengo che la difesa del determinismo che tu definisci significativamente motore, non può che richiamare il concetto di primo motore immobile, definizione di Dio, data dalla scolastica (riprendendo Aristotele). E questo nesso ci condurrebbe anche a pensare alla teologia come prima spinta (motoristica?) della scienza. Ma tornando alla tua domanda iniziale, seppure questa visione è l'ennesimo colpo al nostro narcisismo, direi che l'essere scaturisce dall'interazione di due forze la causalità e la casualità, sia nella dimensione Macro che in quella micro. È inevitabile. Per fare un esempio. Il meteorite che 66 milioni di anni spazzò via i dinosauri rese possibile le forme di vita (essere) della classe mammiferi. Il meteorite ovviamente osservò le leggi dell'astrofisica per impattare sulla terra, ma non vi era nessun disegno deterministico che aveva predisposto l'impatto, affinché da alcuni buffi topolini si sviluppasse homo sapiens. Nel corso della eiaculazione i mammiferi emettono milioni di spermatozoi ma solo pochi di essi sono destinati a fecondate l'uovo femminile. Che siano deterministicamente e causalmente solo i migliori mi sembra piuttosto impossibile. Se oggi sono qui a scrivere in quanto essere, dipende dal fatto che 45 anni fa, invece di essere in cortile a giocare dai miei nonni ero a casa mia e così non mi cadde un camino sulla testa come accadde durante un terremoto. Le leggi deterministiche furono tutte rispettate, ma il mio essere "qui e ora" non dipende da un grande orologiaio nè metafisico nè motorizzato, che ha determinato il mio non essere in quel cortile. In questo senso rivendico l'importanza del caso, che, mi rendo conto, comporta un sottile senso di angoscia e di inutilità. D'altro canto è proprio il metodo scientifico e lo stoicismo (anch'essi imparentati) ad avermi insegnato a guardare in faccia la realtà anche quando è sgradevole.
#1568
Tematiche Filosofiche / Essere e determinismo.
22 Settembre 2021, 00:29:48 AM
Il puro essere che non si sporca le mani, come lo definisci tu, è il secondo motore dell'universo, il caso. È un po' più difficile da accettare, perché la mente umana è strutturata "culturalmente" a cercare sempre una causa, e la causa della causa e così via e in questa logica il caso non esiste. Al max non esistono gli strumenti così sofisticati per calcolare e appurare tutte le cause, compresa quella che mi fa scrivere su un forum di filosofia, con un dito piuttosto che un altro, seduto piuttosto che sdraiato, in lingua italiana piuttosto che tedesca, elaborando questi pensieri piuttosto che altri. Ragionando in questo modo, inevitabilmente il caso scompare, altrimenti riaffiora come elemento non controllabile dell'evoluzione fisica ed organica. L'altro attore in scena è la libera volontà. Un trio sul quale abbiamo ragionato a lungo.
#1569
La politica assomiglia sempre meno all'antico significato del governare la società attraverso lo spazio pubblico, magari producendo conflitti ma anche grandi svolte. Riflettevo su alcuni famosi personaggi politici come Brunetta o Salvini che sembrano scollegati anche dalle loro stesse idee politiche. L'unico che sembra avere un progetto politico è Draghi, per quanto ributtante possa essere. Ma la maggior parte degli altri sembra sgomitarsi per avere una nicchia di visibilità mediatica e per fare questo non bisogna certo dimostrare di conoscere la teoria keynesiana o la politica monetaria. Bisogna invece specializzarsi in un campo molto emotivo e a forte risonanza. Così Brunetta è diventato l'ammazzasette dei dipendenti pubblici e Salvini dei migranti e gli esempi potrebbero moltiplicarsi. Ma le loro battaglie assomigliano a quelle dei wrestlers, che si sfidano adottando una specifica maschera riconoscibile dal pubblico, così c'è il lottatore che fa mille trucchi al limite della correttezza, c'è il lottatore che difende la stirpe ariana, il lottatore che ama l'heavy metal e il lottatore sentimentale. Maschere per fare spettacolo, ma senza una vera passione per quelle idee, diffuse solo per avere una identità riconoscibile. Ogni lottatore ha i suoi followers che si identificano con quei valori. Anche questi politici mi sembrano rincorrere la popolarità indossando una maschera e adottando uno stile e un nemico da educare o da allontanare (fortunatamente non siamo più ai tempi dei nemici da eliminare). Tutti con i loro followers, come se la politica fosse una via di mezzo fra lo spettacolo, la ricerca di clienti (il voto corrisponde all'acquisto di un bene). Sullo sfondo resta invece (inevasa) la ricerca di un modello complessivo di società e del bene comune. Il politico come wrestler.
#1570
Attualità / Televisori bonus rottamazione
19 Settembre 2021, 15:59:42 PM
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/09/14/news/televisori_e_boom_per_il_bonus_rottamazione-317673194/?ref=RHTP-BG-I294524205-P8-S3-F


Questo è il link dell'articolo. Pubblicato sulla sezione de "La Repubblica" dedicata a tematiche ecologiche. La situazione si può definire solo come grottesca se non fosse che la pubblicazione proviene da una delle testate più diffusa in Italia (non ho detto autorevole, perchè "La Repubblica" di oggi non è neppure l'ombra di quello che era nell'ultimo scorcio dello scorso secolo, quando vi scrivevano intellettuali come Eco, Rodotà, Zagrebelsky, Cordero, Citati, Calvino). In questo caso, oltre al grottesco, è evocato anche il fantasma di Orwell e la sua nota massima distopica a cui si potrebbe aggiungere anche "la menzogna è verità".
Insomma, si fa passare per ecologico un bonus che farà rottamare dei televisori semi-nuovi, magari di 4-5 anni fa, che andranno ad accumularsi nelle discariche. Non si attende neppure che si rompano, evento che obbliga ormai alla sostituzione invece che alla riparazione, come accadeva fino a 30-40 anni fa. Invece di incentivare il riciclo, i servizi di riparazione e riutilizzo, si danno soldi alle famiglie e indirettamente alle grandi catene di vendita di elettrodomestici e già mi fa ridere, ma far passare il tutto come azione "ecologica", bè un pò di indignazione direi che mi sembra dovuta.
#1571
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
18 Settembre 2021, 11:57:29 AM
La gestione del COVID effettivamente fa sospettare una sorta di prova d'orchestra globale per nuovi e ancora più ingiusti assetti politico-economici. E spesso gli stessi no-vax favoriscono questo passaggio. Infatti la metafisica del coronavirus non nasce dal vaccino, i cui risultati positivi, almeno sul breve periodo, sono ormai consolidati. Ma nasce da una campagna narrativa che non lascia spazio al dubbio, non permette soluzioni alternative ed impone in modo "ipocritamente" obbligatorio verso scelte, come quella di vaccinarsi. Credo che un paese realmente democratico avrebbe dovuto fare tutto, tranne quello che viene fatto in Italia, ma evidentemente un certo tratto geneticamente fondato sull'autoritarismo è ormai parte del corredo biologico di homo italianis.
La riflessione più interessante però riguarda il retrostante mondo socio-economico. Imporre senza discutere e senza persuadere fa parte di un certo mondo imprenditoriale, di cui Draghi è un esimio rappresentante. Ma non è solo il meccanismo mimetico dal mondo dell'impresa al mondo sanitario a contare, ma anche e soprattutto la necessità di mantenere in piedi l'economia così come l'abbiamo conosciuta finora, perché solo a quella condizione il sistema regge. L'idea delle élite economiche che ci governano tramite i loro politici è di tornare ai bei tempi andati del consumo, della crescita infinita, del progresso che possa sostenere la speranza dei diseredati e dei loro figli. Il vaccino imposto e l'indicazione della dea Scienza come benevola entità che dirige il processo,  ha questa funzione. Stiamo perdendo l'ennesima occasione di costruire una società più giusta e il futuro distopicamente si presenta in due versioni, entrambe terribili. Fine della civiltà come l'abbiamo conosciuta per eventi climatici e biologici sempre più gravi. Mantenimento di piccole élite di benessere che saranno erose  nel corso anche di un secolo. Insomma non c'è happy end. Bisogna solo vedere se si tratterà di un evento catastrofico singolo in stile hollywoodiano o uno "sgocciolamento" di disastri.
Servirebbe un nuovo tipo di pensiero e di azione, ma non vedo altro che persone ripiegate su sè stessé, ormai indottrinate da un facile egoismo consumistico, in attesa di riprendere crociere, acquisto di Suv, investimenti in gioielli o in terze case.
Scritto da una persona del tutto favorevole al vaccino.
#1572
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
17 Settembre 2021, 13:08:48 PM
Per Alexander. Apri un altro mondo con il tuo ultimo intervento, che avrebbe bisogno di un topic a parte (anzi probabilmente di una enciclopedia a parte). Ovvero, si può agire nel mondo, senza chiedersi l'origine e il funzionamento degli avvenimenti fisici che ci circondano? Temo di no, poichè abbiamo bisogno in modo potente di "spiegazioni" e di "spiegazioni di spiegazioni" ed anche di falsificazione di spiegazioni a cui sostituire altre spiegazioni. Ogni spiegazioni dei fenomeni fisici inoltre non è mai neutra, poichè se al posto del big-bang sostituisci i sette giorni necessari a Dio per creare l'universo, anche la tua posizione nel mondo cambia ed anche la finalità delle tue azioni.Teoricamente è vero che una "buona vita" non ha bisogno di conoscere la dinamica geotermica di un vulcano ed è anche possibile che quella conoscenza "oggettiva", "oggettivizzi" anche i rapporti umani, rendendoli strumentali. D'altro canto è stata proprio l'oggettivizzazione scientifica ad averci reso la vita così confortevole. La domanda quindi è: "la sete di conoscenza, la volontà di squarciare il velo di Maya, ci porta dei vantaggi, degli svantaggi, o entrambi? E' conciliabile questa sete di conoscenza che ci perseguita da Adamo ed Eva in poi, con un modello di vita "buona" o percorrono due strade confliggenti?
#1573
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
16 Settembre 2021, 17:31:12 PM
Alexander. In realtà vi sono diverse teorie che tentano di spiegare la causa del big bang, ma sono ipotesi, senza un fondamento scientifico certo, mentre sul fatto che 15 miliardi di anni fa la materia era concentrata e si è successivamente espansa vi sono delle prove concrete. Ovvero il big bang, è "abbastanza" dimostrabile. Tutto ciò che c'era prima no e pertanto una posizione pragmatica della scienza impone di tacere su ciò che (per il momento) non ci è dato sapere.
#1574
Nel frattempo ci comunicano dalla regia che i ricoverati attuali per COVID sono quasi tutti non vaccinati. Notizia ancora più straordinaria, statisticamente, visto che ormai i non vaccinati sono una minoranza.
#1575
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
15 Settembre 2021, 08:42:21 AM
Recentemente si è fatta largo la teoria dei multiversi. Una di queste teorie del prof. Poplawski, teorizza che la materia dalla quale è scaturito il ns universo era contenuto in una particella più piccola 3 miliardi di volte della particella più piccola scoperta dall'uomo. Questa particella così piccola può essere stata formata, secondo poplawski solo da un gigantesco buco nero al termine della sua vita. La sua successiva esplosione ha determinato questo universo come lo conosciamo, all'interno del quale vi sono altri buchi neri, che produrranno, alla fine della loro vita fisica, lo stesso fenomeno, producendo un universo parallelo. Secondo questa teoria pertanto, questo universo è la conseguenza di un buco nero super massicciò e quindi ogni buco nero è un universo in gestazione. Grazie alla materia che viene inghiottita dal buco nero e alla velocità che si sprigiona al suo interno, vicina a quella della luce, si ottiene la famosa equazione di Einstein sulla relatività ma su ordini quantitativi di massa e velocità paurosi e quasi inconcepibili dalla mente umana.