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Messaggi - Eutidemo

#1561
Storia / L'arsenico nella storia
29 Giugno 2023, 07:04:54 AM
La parola arsenico deriva dal persiano "زرنيخ" ("zarnik"), che vuol dire "ornamento giallo"; nel greco antico venne tradotto con la parola "ἀρσενικόν" ("arsenikón"), che, a parte il "k" e la "n" finale, è identico al termine italiano "arsenico".
Considerato che i sintomi dell'avvelenamento da arsenico erano difficilmente rilevabili, tale elemento (numero atomico 33) veniva spesso usato per gli omicidi; almeno fino alla scoperta del "test di Marsh" (1836), il quale è un esame di laboratorio molto sensibile in grado di rivelarne la presenza nei tessuti.
***
Storicamente, i casi più famosi, ed in buona parte controversi sono i seguenti.
.
1) Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero.
Enrico VII morì a causa dell'arsenico, per cui, a lungo, si pensò che fosse stato avvelenato; ed infatti l'Imperatore aveva numerosi nemici.
Ma dopo un'accurata e meticolosa ricerca, il Prof. Francesco Mallegni, docente dell'Università di Pisa, dichiarò quanto segue: "Le fonti contemporanee alla vita e alla morte di Enrico VII parlano di una malattia ben precisa, l'antrace, che lo aveva colpito agli arti inferiori e aveva fatto il suo decorso di solito rapidissimo; rallentato però dalle cure a base di unguenti all'arsenico, l'unico che potesse tenere a bada il malanno.".
Per cui, secondo il il Prof. Francesco Mallegni, Enrico VII non  fu avvelenato dai suoi nemici, né morì a causa della malaria: la morte di Enrico VII, invece, fu causata dagli effetti collaterali della terapia a cui l'imperatore si sottoponeva per curare l'antrace, che prevedeva la somministrazione terapeutica di "piccole" dosi di arsenico.
Però, ben sapendo i medici curanti (e i nemici dell'Imperatore), che un "eccesso" di arsenico poteva portare all'avvelenamento e alla morte del paziente, almeno secondo me, non si può escludere:
- una eccessiva somministrazione "colposa" di unguenti a base di arsenico;
- una eccessiva somministrazione "dolosa" di unguenti a base di arsenico.
Ma non credo che sapremo mai la verità!
.
2)
Il Granduca di Toscana Francesco I de' Medici e la sua seconda moglie Bianca Cappello.
Il granduca Francesco I de' Medici e la sua seconda moglie Bianca Cappello morirono nell'ottobre del 1587 nella villa di Poggio a Caiano, a poche ore di distanza; il successore di Francesco I de' Medici , e, cioè, suo fratello Ferdinando de' Medici , fu sospettato di averli avvelenati.
Quest'ultimo, quindi, per fugare ogni dubbio sulla propria innocenza, ordinò una autopsia; la quale, all'epoca, identificò nella malaria la causa dei decessi.
***
Nel 2004, però, dai resti umani di de' Medici e Bianca Cappello, raccolti in degli orci nella chiesa di Santa Maria di Bonistallo, vennero prelevati alcuni peli di barba di Francesco I de' Medici , un piccolo frammento di cute, ed un frammento del femore; tale materiale  è stato trasmesso ad alcuni tossicologi forensi che hanno riscontrato nei tre frammenti una elevata  concentrazione di arsenico, segno tipico di un avvelenamento.
***
Però, l'avvocato difensore di Ferdinando avrebbe potuto eccepire che:
- l'elevata concentrazione di arsenico nella barba di Francesco I de' Medici , potrebbe essere stato anche il risultato dell'esposizione cronica a all'elemento chimico numero atomico 33 (cioè all'arsenico) avvenuta nel corso delle sue intense e costanti esperienze di chimico e di alchimista;
- tale anomala concentrazione negli altri due frammenti, potrebbe essere dovuta all'infiltrazione di arsenico da parte degli orci e dal terreno, che ne contenevano un certa quantità.
***
Al che il pubblico ministero avrebbe replicato che:
- un'esposizione cronica avvenuta nel corso delle sue esperienze di chimico e di alchimista avrebbe comportato un'alta concentrazione di arsenico anche nell'"osso" ritrovato di Francesco I de' Medici, dove invece ne è risultata una quantità inferiore o uguale a quella presente normalmente nelle ossa umane;
- che non poteva trattarsi di un passaggio nei tessuti molli di arsenico proveniente dagli orci o dal terreno, i quali ne contenevano  quantitativi minimi, e che quindi solo in minima parte avrebbero potuto contaminare resti dei due coniugi.
***
Al che l'avvocato difensore di Ferdinando avrebbe potuto ribattere che:
- durante i suoi esperimenti, la barba di Francesco I de' Medici era molto più vicina all'elemento chimico numero atomico 33 (cioè all'arsenico) di quanto non lo fossero le sue ossa, per cui è normale che la concentrazione di arsenico nella barba fosse più elevata rispetto a quella rilevata nelle sue ossa;
- è vero che l'arsenico proveniente dagli orci o dal terreno era in quantitativi minimi, ma, nel corso dei secoli, quei quantitativi minimi potrebbero essersi pian piano accumulati in maniera molto consistente nei resti dei due coniugi.
***
E così via!
***
Per quanto storicamente a mia conoscenza, io sospetto fortemente che Ferdinando de' Medici abbia assassinato il fratello e la cognata.
Ed infatti:
-  era un notorio farabutto;
- odiava il fratello, e, soprattutto, Bianca Capello;
- aspirava alla successione del Granducato.
***
Tuttavia, se "paradossalmente" e "anacronisticamente" io avessi dovuto giudicarlo in base all'art.533 CPP, io lo avrei "assolto"; ed infatti, in base ai dubbi esiti dell'autopsia, a mio parere Ferdinando de' Medici non risulta colpevole del reato contestatogli "al di là di ogni ragionevole dubbio".
***
.
3)
L'Imperatore dei Francesi Napoleone Bonaparte.
Napoleone, in punto di morte a Sant'Elena, scrisse testualmente: "Muoio prematuramente, ucciso dall'oligarchia inglese e da un suo sicario!"
***
Tuttavia l'autopsia, eseguita dal Prof. Antommarchi con la collaborazione di diversi medici britannici, rilevò la presenza di un'ulcera gastrica, che sia il dottore còrso sia alcuni collaboratori inglesi considerarono cancerogena; e questo bastò per attribuire la morte di Napoleone a un cancro allo stomaco, lo stesso male che aveva provocato la scomparsa di suo padre tempo prima.
***
Tuttavia, negli anni cinquanta del novecento un dentista svedese di nome Sten Forshufvud, appassionato di tossicologia e di studi napoleonici, mise in dubbio questa versione dei fatti ritenendo che la causa dei sintomi descritti nelle memorie di Louis Marchand, cameriere di Napoleone, potesse essere l'arsenico; ed infatti tale veleno risultava in quantità rilevante in alcune ciocche di capelli del Bonaparte (anche se in quantità diversa a seconda delle diverse ciocche di capelli attribuite a Napoleone Bonaparte).
***
Convinto dalla sua ipotesi, Forshufvud cercò di risalire all'identità dell'avvelenatore, che, secondo lui, doveva essere necessariamente stato un ospite di Longwood House e aver frequentato con regolarità Napoleone durante il suo esilio.
Il che ridusse la lista dei sospetti a cinque nomi:
- l'intendente della cucina Pierron;
- i suoi valletti Saint-Denis e Noverraz;
- il suo cameriere Marchand;
- un generale francese di nome Carlo Tristano, conte di Montholon.
***
Però l'intendente della cucina Pierron e i valletti Saint-Denis e Noverraz non avevano contatti con il cibo dell'imperatore, in quanto l'unico cameriere che serviva regolarmente i pasti a Napoleone era Marchand, suo ardente sostenitore; per cui non rimaneva, come unico possibile assassino, che il conte di Montholon.
Ed infatti, quest'ultimo, era un politico opportunista che aveva combattuto sia nell'esercito napoleonico che in quello borbonico, ed aveva anche subito alcuni sgarbi personali dall'imperatore, per cui non si capiva perchè mai avesse voluto seguirlo a Sant'Elena; inoltre si vociferava pure che Napoleone gli avesse messo le corna (cosa che Montholon, comprensibilmente, non aveva gradito molto ).
Inoltre Montholon controllava personalmente le cantine dell'imperatore, al quale serviva con regolarità un certo vino di provenienza sudafricana.
***
Nel 2001 tre tossicologi di un ospedale parigino hanno esaminato altre ciocche attribuite a Napoleone, rilevando di nuovo un tasso di arsenico al di sopra della norma.
***
Nel 2008, però, alcuni ricercatori delle università di Pavia e Milano hanno analizzato i campioni della chioma di Napoleone e di altre persone vissute nello stesso periodo, tra cui alcuni suoi parenti; e, nel fare ciò, rilevarono che, in tutti i casi, le concentrazioni di arsenico erano di gran lunga superiori a quelle attuali (non si sa perchè).
***
Al che, però, il pubblico ministero avrebbe potuto eccepire  che il tasso di arsenico nei capelli di Napoleone, era comunque  più elevato di quello rilevato nelle altre ciocche esaminate.
***
Ma la difesa di Montholon avrebbe potuto ribattere che tale più elevata concentrazione di arsenico nei capelli di Napoleone, potrebbe benissimo essere attribuita anche ad altre cause:
- la carta da parati di Longwood House, ricca di componenti a base di arsenico;
- i medicinali contenenti tale sostanza;
- i conservanti usati per la preservazione del cadavere.
***
Al che, però, il pubblico ministero avrebbe potuto avvalersi della consulenza del tossicologo Pascal Kintz, che ha respinto queste possibilità, perchè il veleno in questione è di origine inorganica.
***
Ma la difesa avrebbe potuto replicare che la carta da parati di Longwood House e i conservanti usati per la preservazione del cadavere erano ricchi anche di componenti a base di arsenico inorganico, e che i medicinali contenevano tale sostanza in misura soltanto terapeutica.
***
E così via!
***
Per quanto storicamente a mia conoscenza, io sospetto fortemente che Montholon abbia assassinato Napoleone Bonaparte;
Ed infatti aveva:
il movente (le corna)
- il mezzo (il vino);
- l'occasione (la coabitazione).
***
Tuttavia, se "paradossalmente" e "anacronisticamente" io avessi dovuto giudicarlo in base all'art.533 CPP, io lo avrei "assolto"; ed infatti, in base ai dubbi esiti dell'autopsia, a mio parere Carlo Tristano, conte di Montholon non risulta colpevole del reato contestatogli "al di là di ogni ragionevole dubbio".
***
#1562
Ciao Inverno. :)
Secondo me quello in Russia è ormai  diventato un precario equilibrio tra "gang" (e/o bande) rivali; le quali hanno sia interessi comuni, sia interessi contrapposti.
Il "capo della cupola", cioè Putin, cerca come può di conciliare questi ultimi; ma non sempre gli riesce.
Un saluto! :)
#1563
Ciao Iano
In tutti i regimi dittatoriali, la "corruzione" degli "oligarchi" è funzionale al potere del "dittatore"; il quale, ovviamente, per mezzo della sua polizia segreta, ne è benissimo informato.
***
Ed infatti:
- finchè i suoi "sottopanza" gli risultano utili, il  "dittatore" si limita a tenere i loro "dossier" in cassaforte;
- nel caso, invece, in cui il  "dittatore" voglia eliminarli, allora li rende pubblici.
***
Questa è una ferrea regola di tutte le dittature; ivi compresa quella nostrana, di Mussolini.
***
Anche per questo, nelle dittature, tutti coloro che rivestono posizioni di potere sono più o meno corrotti; e quelli che non lo sono vengono messi subito da parte, in quanto non facilmente ricattabili dal "dittatore"  (come è accaduto per il predecessore di Shoigu).
***
Quanto alla "mossa" di Prigozin si possono fare le ipotesi più disparate; ed anche quella tua è senz'altro sensatissima.
Ma per sapere come sono andate veramente le cose, bisognerà aspettare di vedere come andrà a finire la vicenda; e, forse, bisognerà attendere anche oltre.
***
Un saluto :)
***
 
#1564
Citazione di: anthonyi il 26 Giugno 2023, 19:32:54 PMX inverno è eutidemo. Sulla questione della ruote dei camion é vero che c'é un grave problema ma corruzione è furti non c'entrano.
Paradossalmente si tratta di un tentativo maldestro di risparmiare denaro pubblico.
In pratica la gran parte dei camion sarebbero stati dotati di pneumatici cinesi, assai più economici di quelli di produzione occidentale, ma per nulla equivalenti ad essi soprattutto per gli usi tipici della guerra(guida su sterrato e su strade disastrate, frequenti sovraccarichi per il peso degli armamenti).
Il risultato é che le gomme fanno i botti, scoppiano con frequenza generando incidenti, interruzione delle consegne e riduzione delle scorte di pneumatici.
Questa è un'altra notizia interessante che ignoravo; grazie per l'informazione, che ci aiuta a comprendere meglio come stanno le cose laggiù :)
#1565
Ciao Inverno. :)
Quanto al fatto che Shoigu sia attualmente "potentissimo" in Russia, non lo deduco minimamente dal fatto che sia Ministro della Difesa dal 2012,  bensì proprio dal fatto che, a differenza del suo predecessore (che durò ben poco) Shoigu ha "interrotto i tentativi di anticorruzione nell'esercito"; "litote", questa, che io espliciterei dicendo che ha "dato mano libera ad altri potentissimi personaggi, affinchè potessero illecitamente arricchirsi nell'esercito", "arrubbandosi" persino gli pneumatici dei camion e i cingoli dei carri armati.
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Il che ha senz'altro contribuito non poco alle penose "performance" delle forse armate russe, ma ha anche contribuito ad aumentare e consolidare il suo potere personale; ed infatti, in un Paese governato da un "consorzio di gangster", i più corrotti sono anche i più forti ed i più saldi al potere.
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Quanto al fatto che Prigozin accusi Shoigu, accusandolo di essere mediocre e ricattabile, mi domando da quale pulpito venga la predica; considerando che, dopo aver scontato nove anni di reclusione per rapina, frode e sfruttamento della prostituzione minorile, Prigozin è adesso a capo di un'orda di criminali e tagliagole neonazisti (a cominciare dal nome "Wagner") che si è macchiata dei più orribili crimini di guerra.
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In tutto il mondo "il più pulito c'ha la rogna"; ma in Russia più "rogna" si ha e più si viene considerati  degni di rispetto (o, quantomeno, di timore)!
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Quanto al fatto che la mossa (concordata o no) di Prigozin  abbia indebolito gravemente Putin, di questo non sono del tutto sicuro; ed infatti, la circostanza che Prigozin  si  sia "ritirato" senza colpo ferire, è stata anche una indiretta dimostrazione della saldezza del potere di Putin.
Quantomeno, in vista delle imminenti elezioni, la vicenda ha dimostrato (forse a bella posta) che Putin è l'unica alternativa al caos e al disfacimento della (cosidetta) Federazione Russa.
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Un saluto! :)
***
#1566
Ciao Anthony. :)
Ignoravo completamente le due importantissime notizie da te riportate, e, cioè:
- che Putin aveva dato l'ordine di bombardare la Wagner, ma la gran parte dei piloti si sono rifiutati di obbedire, per cui contro la Wagner sono andati solo 6 o 7 velivoli, la gran parte elicotteri, in gran parte abbattuti dalla contraerea della Wagner.
- che quando Prigožin ha deciso di fermarsi, la colonna si era ridotta ad appena 2.000 uomini su 25.000 in forza alla Wagner.
***
Se quanto riferisci è vero -e non ho alcuna ragione di dubitarne-,  allora  in Bielorussia, con Prigožin, si sarebbero rifugiati soltanto 2.000 uomini; i quali, in numero così ridotto, non rappresenterebbero certamente un pericolo per il fianco sinistro dello schieramento bellico Ucraino.
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Per cui la mia "ipotesi" di un "possibile" uso della Wagner per un attacco "a sorpresa" verso Kiev, stando così le cose, non  sembra realistica neanche a me.
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Tuttavia, a mio parere, se  Putin e Prigožin, su consiglio di von Clausewitz e di Machiavelli, avessero davvero escogitato sin dal principio un piano del genere, ritengo che, almeno in parte, forse avrebbe potuto funzionare sul serio; ma stando le cose così come racconti che sono andate, ormai non potrebbe certo funzionare più.
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Della qual cosa sono molto contento!!! ;)
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Un saluto! :)
***
#1567
Evgenij Viktorovič Prigožin, dopo aver scontato nove anni di reclusione per rapina, truffa, e sfruttamento della prostituzione minorile, una volta uscito dal carcere fece fortuna per la sua abilità imprenditoriale in ambito "culinario"; e, come anche molti altri criminali russi di successo, divenne amico intimo di Putin, il quale gli assegnò sia il ruolo di proprio "cuoco" personale, sia quello di "capobanda" dell'orda mercenaria neonazista denominata Wagner, al servizio della Russia (o meglio, al suo servizio personale).
***
Come, però, accade in tutte le "organizzazioni criminali" costituite da varie "gang" (più o meno consorziate), nel corso degli anni si creò un notevole attrito tra i vari "capibastone" al servizio dello stesso "Padrone-Padrino"; per cui Prigožin entrò in urto con Sergej Kužugetovič Šojgu, potentissimo Ministro della difesa della Federazione Russa dal 2012.
***
Stando a tale (forse eccessivamente) sintetica premessa, secondo me,  si possono fare varie ipotesi:
.
1)
Il contrasto tra Prigožin e Šojgu, almeno in buona parte, è senz'altro reale; come sempre accade tra chi comanda bande armate mercenarie, e chi comanda le forze armate regolari, entrambe al servizio di una stessa nazione.
Per cui la "marcia su Mosca" di Prigožin potrebbe benissimo non essere stata una semplice "sceneggiata", bensì un vero e proprio tentativo di ribellione (abortito) contro il proprio "Padrino-Padrone".
.
2)
Tuttavia mi insospettisce molto:
- che Prigožin abbia seriamente pensato di potersi impadronire di Mosca, senza avere il benchè minimo controllo dell'aria;
- che neanche un velivolo della Aeronautica militare russa si sia alzato in volo per contrastare la sua "avanzata".
***
Ed invero, l' aeronautica militare russa o VVS RF (in russo: Военно-воздушные силы) dispone di ben 4.100 velivoli in servizio attivo, ed è annoverata tra le più potenti aviazioni militari del mondo; come, purtroppo, gli Ucraini sanno molto bene.
Per cui, se Putin avesse voluto, avrebbe senz'altro potuto "fare polpette" della colonna avanzante di Prigožin; o, quantomeno, della sua pur consistente "componente corrazzata".
Ma non lo ha fatto!
***
COME MAI? 8)
***
Anche a tale riguardo si possono fare varie ipotesi:
- Putin non voleva versare sangue russo (ipotesi meno probabile);
- Putin non voleva compromettere definitivamente qualsiasi possibilità di riappacificazione, con il suo "capobastone ribelle" (ipotesi più probabile);
- Putin non voleva privarsi definitivamente di un'ottima e abbondante "carne da macello" da poter cucinare ancora, a fuoco lento, nella  fornace ucraina (ipotesi ancora più probabile).
***
.
3)
Infine, almeno a livello "teorico", quella della Wagner potrebbe essere semplicemente una "mossa del cavallo"; macchinata congiuntamente da von Clausewitz e da Machiavelli, consultati da Putin durante una seduta spiritica.
***
Ed infatti:
.
a)
Putin, insieme ai suoi generali e ministri, evoca von Clausewitz e  Machiavelli in una seduta spiritica al Cremlino, e chiede loro: - Questi stronzi di Ucraini stanno facendo pressione con il grosso delle loro forze armate in direzione sud-est, per riprendersi il Donbass e la Crimea; cosa faccio, mi limito a difendermi e/o a contrattaccare sul posto?-
.
b)
Lo spirito di von Clausewitz gli risponde: - Certo che devi contrattaccare, ma non "sul posto", bensì laddove gli Ucraini non se lo aspettano; cioè a nord, sul loro "fianco sinistro", dove, ormai, gli Ucraini  hanno solo poche truppe di riserva. Tanto la Bielorussia è solo uno "stato fantoccio" che fa parte del tuo Impero, per cui, da lì, puoi aggredire l'Ucraina come ti pare e piace (e come hai già fatto, sia pure con esiti disastrosi)-
.
c)
Ma Putin gli replica: - In teoria hai senz'altro ragione; ma, in pratica, se gli Ucraini vedono dal "satellite" (che ai tuoi tempi non esisteva) parte delle mie truppe che cercano di aggirarli sul loro fianco sinistro entrando in forze in Bielorussia, "mangiano subito la foglia". E, quindi, spostano subito anche loro delle forze sul loro fianco sinistro, a nord, per proteggerlo da un nostro eventuale attacco!-
.
d)
Allora interviene Machiavelli e dice: - Avete ragione tutti e due! Però il problema può essere risolto con un po' d'astuzia, senza mandare direttamente delle truppe regolari russe in Bielorussia, il che insospettirebbe immediatamente gli Ucraini. Occorre, invece, inscenare una finta ribellione della Wagner, e farla marciare verso Nord in direzione di Mosca; poi manovrando accortamente il "Burattino" Aljaksandr Lukašėnka, quale "simulato intermediario", bisogna fingere che Prigožin ci abbia ripensato, e che devii dal suo percorso originario e si rifugi con le sue truppe in Bielorussia per sottrarsi alle (finte) ire di Putin, che lo ha pubblicamente definito un "traditore". In tal modo gli Ucraini, pur trovandosi schierata la Wagner sul fianco nord, è più difficile che pensino di venirne attaccati a tradimento a Kiev e/o addirittura a Leopoli (per interrompere i rifornimenti occidentali). Ovviamente la "sceneggiata" deve risultare il più credibile possibile; con qualche morto, delle trincee in difesa di Mosca ecc.ecc.-
***
.
***
Ovviamente, non ho la benchè minima idea di che cosa realmente von Clausewitz e Machiavelli avrebbero consigliato a Putin; ma, al loro posto, giusto o sbagliato che sia, io sicuramente gli avrei suggerito qualcosa del genere.
Ed infatti, una manovra del genere:
- come minimo costringerebbe gli Ucraini a rallentare la loro "controffensiva" a sudest;
- in ogni caso avrebbe un effetto deprimente sul loro morale (dopo l'esultanza che aveva provocato in loro la finta marcia su Mosca della Wagner).
***
.
***
Ma staremo a vedere quello che, poi, veramente succederà!
***
.
P.S.
Comunque gli Ucraini non sono fessi, per cui non credo che sottovalutino, in ogni caso, la presenza della Wagner in Bielorussia; che, per loro, è una cosa comunque "molto" pericolosa!
#1568
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
26 Giugno 2023, 06:33:08 AM
In via generale, occorre premettere che:
- non tutte le "professioni" (o sedicenti tali) necessitano di una "speciale abilitazione" richiesta espressamente dello Stato;
- non tutti gli esami di "abilitazione professionale" si superano con la stessa facilità;
- non tutti gli esami di "abilitazione professionale", qualora superati, offrono la stessa garanzia di serietà professionale.
***
In ogni caso, occorre tenere ben presente che, in base all'art. 348 del Codice Penale, chiunque esercita abusivamente una professione per la quale è richiesta una "speciale abilitazione" dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000.
***
Per cui c'è una notevole differenza tra chi fa una "diagnosi medica" senza essere iscritto all'"Ordine dei Medici", e chi fa una "diagnosi criminologica" senza essere iscritto all'"Albo dei Criminologi".
Ed infatti:
- il primo finisce in galera;
- il secondo no.
***
Per integrare il dettato penale dell'art. 348 del Codice Penale appena citato,  occorre tenere presente anche il dispositivo dell'art. 2229 del Codice Civile; il quale sancisce che la legge determina le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi "albi" o "elenchi".
***
Occorre, però, tenere presente anche il Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n.328, il quale ha apportato modifiche ed integrazioni alla disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonchè della disciplina dei relativi ordinamenti.
***
Un saluto a tutti gli intervenuti! :)
***


#1569
Ciao Claudia K. :)
Sono perfettamente d'accordo con te, anche per esperienza personale, sul fatto che:
- non tutte le "professioni" (o sedicenti tali) necessitano di una "speciale abilitazione" richiesta espressamente dello Stato;
- non tutti gli esami di "abilitazione professionale" si superano con la stessa facilità;
- non tutti gli esami di "abilitazione professionale", qualora superati, offrono la stessa garanzia di serietà professionale.
***
Ed invero, quando nel 1977, dopo tre anni di praticantato, io ho superato l'esame per la "speciale abilitazione" richiesta dallo Stato per l'esercizio della "professione forense", meno di metà dei candidati superarono la prova scritta, ed ancor meno quella orale; al confronto, il conseguimento di altri tititoli e/o iscrizione ad altri tipi di Albo, mi è risultata molto più facile ed agevole (senza stare a dire quali).
***
In ogni caso, occorre tenere ben presente che, in base all'art. 348 del Codice Penale, chiunque esercita abusivamente una professione per la quale è richiesta una "speciale abilitazione" dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000.
***
Per cui c'è una notevole differenza tra chi fa una "diagnosi medica" senza essere iscritto all'"Ordine dei Medici", e chi fa una "diagnosi criminologica" senza essere iscritto all'"Albo dei Criminologi".
Ed infatti:
- il primo finisce in galera;
- il secondo no.
***
Per integrare il dettato penale dell'art. 348 del Codice Penale appena citato,  occorre tenere presente anche il dispositivo dell'art. 2229 del Codice Civile; il quale sancisce che la legge determina le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi "albi" o "elenchi".
***
Occorre, però, tenere presente anche il Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n.328, il quale ha apportato modifiche ed integrazioni alla disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonchè della disciplina dei relativi ordinamenti.
***
Un saluto! :)
***
#1570
Ciao Claudia K. :)
In ordine alle tue sempre gradite, ed in questo caso in buona parte condivisibili, considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Tu avevi scritto che "non esiste alcun Albo dei Criminologi", però senza affatto specificare di quale natura esso dovesse essere; e, quindi, io ti avevo correttamente fatto presente che non è affatto vero che non esiste alcun "Albo dei Criminologi".
Tu non avevi minimamente precisato di quale natura esso dovesse essere; per cui io mi sono attenuto al principio del "chiesto e del pronunciato"!
Ed infatti L'"ALBO NAZIONALE DEI CRIMINOLOGI", riconosciuto dall'"European Society of Criminology", esiste eccome; ed è costituito in seno all"'Istituto Unificato Nazionale per le Tecnologie applicate alle Scienze Sociali".
***
Ed invero tu non avevi affatto puntualizzato che ti riferivi soltanto agli Albi a cui si accede:
- solo previa Abilitazione Professionale con un "esame pubblico";
- sul presupposto imprescindibile del "possesso di determinati titoli di studio".
***
I quali "titoli di studio", peraltro, sono richiesti anche per l'scrizione alla SEZIONE A) dell' "ALBO NAZIONALE DEI CRIMINOLOGI", e cioè:
a)
Specializzazione in psichiatria per la laurea in medicina;
b)
Laurea in psicologia;
c)
Laurea in sociologia;
d)
Laurea in giurisprudenza, con successivo corso di specializzazione in Criminologia (come nel mio caso).
***
La SEZIONE B) dell' "ALBO NAZIONALE DEI CRIMINOLOGI", invece, è aperta a tutte quelle figure professionali che, a vario titolo,  svolgono attività di consulenza in materia di criminalità.
***
Per cui, a determinate condizioni, anche ad un laureato in giurisprudenza che ha conseguito l'abilitazione professionale come Avvocato (come nel mio caso); specie se è specializzato in ambito penale.
***
Inoltre occorre distinguere anche tra:
- l'iscrizione ad un "ALBO PROFESSIONALE", che è finalizzata a disciplinare lo svolgimento di alcune professioni, in quanto attesta il possesso di determinati requisiti; 
- l'iscrizione ad "ORDINE PROFESSIONALE", il quale ricopre un ruolo di controllo e di gestione del settore di riferimento da parte del Ministero della Giustizia.
***
.
2)
Quanto all' "ALBO NAZIONALE DEGLI ANALISTI DI INTELLIGENCE", non c'entra assolutamente niente con L'"ALBO NAZIONALE DEI CRIMINOLOGI"; per cui non capisco per quale ragione tu vi faccia riferimento.
Sono due cose completamente diverse; anche se non incompatibili, ma, anzi, almeno a volte, complementari l'una con l'altra (come nel mio caso)
***
.
3)
Sono invece perfettamente d'accordo con te che anche la più qualificata e coscienziosa delle autopsie non può fornirne più di tot/10mila indizi se il cadavere è risalente e in avanzatissimo stato di decomposizione; per cui siamo anche perfettamente d'accordo che, ad esempio, dall'autopsia di Elena Ceste è "praticamente impossibile" stabilire se essa sia stata assassinata.
In tal caso qualsiasi imputato, in assenza di altri indizi gravi precisi e concordanti contro di lui, andrebbe sempre assolto; poichè ai sensi dell'art. 533 c.p. il giudice non dovrebbe mai emettere una sentenza di condanna "se l'imputato non risulta colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio".
E, secondo me, se dall'autopsia manca la prova che il morto è stato assassinato (essendo possibili altre cause del decesso), il "ragionevole dubbio" circa la colpevolezza dell'imputato c'è pressochè sempre.
Salvo, ovviamente, casi particolari, come, ad esempio:
- un testimone che lo ha visto soffocare la vittima con un morbido cuscino;
- una videocamera che lo ha ripreso mentre soffocava la vittima con un morbido cuscino.
***
.
4)
Infine sono anche d'accordo con te, che, che, qualora si facessero molte più autopsie di quante se ne facciano oggi (ovviamente in tempo utile) ne trarremmo un quadro decisamente diverso rispetto alla "naturalità" e o all'"accidentalità" di molte cause di morte:
- sia nelle strutture ospedaliere;
- sia in famiglia.
***
Ed infatti io ho dedicato questo mio topic ai casi di "morte accidentale" ( provocata da "psicosi"), i quali vengono talvolta scambiati per "omicidi"; ma, probabilmente, sono molto più numerosi i casi di "omicidi" fatti passare per "morti accidentali" o per "morti naturali":
- sia nelle strutture ospedaliere;
- sia in famiglia.
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Un saluto! :)
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#1571
Ciao Claudia K.
In ordine alle tue sempre gradite considerazioni, osservo quanto segue:
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1)
Non è affatto vero che non esista alcun "Albo dei Criminologi"; ed infatti L'"Albo Nazionale dei Criminologi", riconosciuto dall'"European Society of Criminology", è costituito in seno all"'Istituto Unificato Nazionale per le Tecnologie applicate alle Scienze Sociali".
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2)
In Italia l'autopsia non viene sempre necessariamente effettuata nel caso del decesso di una persona; ad esempio, nessun mio familiare defunto ha mai subito un'autopsia.
Ed infatti, essa, a seconda delle circostanze, può essere richiesta:
- dalla Direzione Sanitaria (ove la morte sia avvenuta in regime ospedaliero);
- dal Procuratore della Repubblica o dal Giudice, in base all'art. 116 delle "Disposizioni di Attuazione del Codice di Procedura Penale", quando dalla morte di una persona nasce un sospetto di reato, ;
- dal medico curante che non abbia ben chiara la natura della morte di un suo paziente;
- dai suoi familiari.
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3)
Quanto all'"autopsia fisica", così come mi ha spiegato un mio ex compagno di scuola, ora Professore Universitario di Medicina Legale all'Università della Sapienza, se si ritrova un cadavere nudo e semidecomposto, dopo più di sei mesi dalla sua morte (avvenuta in pieno inverno, all'aperto, in alta Italia), è praticamente impossibile distinguere, dall'autopsia, in assenza di manifesti residui segni di violenza fisica, se sia morto:
- per "asfissia";
- ovvero per "assideramento".
Però dice che la seconda ipotesi è senza dubbio molto più probabile della prima; questo "in generale", e senza alcun riferimento a casi specifici verificatisi in alta Italia!
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4)
Quanto alla cosiddette "autopsia psichica", il mio ex compagno di scuola ha ammesso di non avere nessuna competenza al riguardo, non essendo uno psichiatra; però mi ha detto che essa viene correttamente praticata, in concomitanza di sintomi significativi di una determinata malattia, così come riferiti dai familiari della vittima agli psichiatri che si occupano del caso.
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5)
Hai perfettamente ragione quando scrivi che la cronaca ci informa di tanti denudamenti che sono legati a semplici mattane da abuso di sostanze, in soggetti che magari sono un po' sballati, ma che NON sono certo degli "psicotici deliranti"; ma il tuo è un ragionamento assolutamente "paralogistico", cioè "sofistico", perchè, ciò non dimostra affatto che il "DENUDAMENTO P.U."  (paradoxical undressing) resti comunque una tra le anomalie più tipiche del comportamento psicotico, descritto nel DSM- 5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders number five).
Ed infatti:
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a)
In primo luogo occorre tenere in considerazione le "circostanze" in cui si verifica un determinato fenomeno.
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Ed infatti:
- un conto è un giovanotto "imbottito" di allucinogeni, che si spoglia nudo in una strada di Miami, cantando canzonacce oscene;
- un altro conto, invece, è una castigata casalinga di Costigliole d'Asti, la quale, di punto in bianco, comincia a denudarsi in giardino, in pieno inverno, sotto gli occhi dei vicini.
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Il primo caso è molto "più frequente", e, in un certo senso (purtroppo) molto "più normale"; mentre il secondo caso caso è molto "più raro", e, quindi, essendo molto più "anomalo" può davvero essere un caso di "DENUDAMENTO P.U."  (paradoxical undressing),  che costituisce una tra le anomalie più tipiche del comportamento psicotico, descritto nel DSM- 5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders number five).
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Ed infatti, purtroppo, di mogli "depresse" ed "oppresse" da "mariti orchi" ce ne sono anche troppe (sia in Italia che all'Estero); ma nessuna di essere si mette a fare lo "strip tease" invernale in giardino, dando spettacolo ai vicini.
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Il che significa che, se una di esse fa una cosa del genere, non è solo vittima di una semplice "nevrosi", bensì è preda di una forma "psicotica" molto più grave; la quale, così come è avvenuto per gli analoghi casi di Elisa Lam, Gaia Pope,  Murillo Moncada e molti altri, dopo il denudamento, molto spesso conduce alla morte le sue vittime.
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b)
Non tutti i "denudamenti" sono riconducibili ad una stessa causa patologica; la quale può essere identificata come una "psicosi delirante", solo se associata ad altri fenomeni patologici concomitanti.
Quale solitamente è il cosidetto '"eloquio disorganizzato" precedente la fase acuta della crisi.
Come, ad esempio, è stato;
- il caso di Gaia Pope, il cui stato di "confusione espressiva" precedente di poche ore la crisi psicotica, fu riferito dalla sua amica Rosemary Dinch;
- il caso di Elena Ceste, il cui stato di "confusione espressiva" precedente di poche ore la crisi psicotica, fu riferito dalla sorella Marilena Ceste.
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E risultano anche altri documentati sintomi di "psicosi delirante", in entrambi i casi; non di semplice "sballamento" dovuto ad altre cause!
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                                CONCLUSIONE
Come avevo detto nel mio TOPIC iniziale, non intendo qui "assolutamente" riaprire il THREAD di Elena Ceste, che, per me, considero concluso per assoluta "incomunicabilità" tra i partecipanti; per cui ti prego vivamente e cortesemente di non volermici trascinare di nuovo per i capelli.
Con questo THREAD, infatti, come ti ho già detto, intendo soltanto dimostrare che non pochi casi di morti accidentali causate da "psicosi deliranti", sono stati scambiati per omicidi; il che costituisce un fatto noto a tutti i criminologi ed a chi si occupa professionalmente della materia.
Ma se tu non sei convinta neanche di questo, non c'è nessun problema; ed infatti tutti sono liberi di credere a quello che vogliono.
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Un saluto! :)
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#1572
Ciao Claudia K. :)
In ordine alle tue sempre gradite considerazioni, osservo quanto segue:
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1)
Non capisco a quali "sviste" tu ti riferisca, ma le "sviste" in ambito medico sono sempre possibili; speriamo solo che siano un po' meno di quanto tu  immagini.
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2)
Quanto al batterio "listeria", che provoca la "listeriosi", è vero che è molto più comune di quanto si pensi; però hai ragione nel dire che non potremo mai supporre che un qualsiasi malato sia morto per "listeriosi", quando, invece, aveva soltanto i sintomi di una "banale influenza" !
Se, però, i medici rilevano che i sintomi erano proprio quelli della "listeriosi", è molto probabile, che, in quel caso, il malato sia morto proprio per "listeriosi"; salvo, ovviamente, eventuali "sviste" ed "errori medici" (che, come ho detto, sono sempre possibili).
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3)
Hai anche ragione nel dire che chissà quanti di noi, prima o poi, hanno metabolizzato il batterio listeria,  ricavandone soltanto un transitorio malessere generale di breve durata, (simile ad una sindrome influenzale); questo, però, non toglie che qualcuno ci abbia davvero lasciato la pelle.
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4)
Quanto a cosa penso di dimostrare con questo THREAD, è soltanto che non pochi casi di "morti accidentali" causate da "psicosi deliranti", sono stati erroneamente scambiati per degli "omicidi"; il che costituisce un fatto noto a tutti i criminologhi ed a chi si occupa professionalmente della materia (soprattutto nel resto del mondo, ma anche in Italia).
Tutto qui!
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Un saluto! :)
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#1573
Ciao Socrate78. :)
Un soggetto capace di intendere e di volere, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali,  non ha alcun motivo di denudarsi nel caso in cui si senta minacciato o inseguito da un aggressore; ed infatti, come tu molto "razionalmente" osservi, se una persona si denuda, può essere più facilmente colpita, e risulta più vulnerabile ad una eventuale aggressione.
Un soggetto incapace di intendere e di volere, che ha invece perso completamente il possesso delle sue facoltà mentali,  non si comporta affatto "razionalmente"; per cui le sua azioni risultano del tutto assurde, contraddittorie ed insensate.
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Fatto sta che uno dei sintomi tipici della "psicosi persecutoria delirante" consiste proprio nel cosiddetto "DENUDAMENTO P.U."  (paradoxical undressing); che è una delle anomalie tipiche del comportamento psicotico, descritto nel DSM- 5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders number five).
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Questo è un fatto rilevato statisticamente; ma non ho alcuna idea del perchè si comportino così!
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Un saluto! :)
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#1574
La "psicosi persecutoria delirante" è una patologia psichiatrica molto grave; ma non è affatto così rara come si potrebbe pensare,  perchè colpisce fino al 3% della popolazione, senza distinzione di sesso o di età.
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Tra i vari sintomi della malattia, si riscontrano:
a)
L'"eloquio disorganizzato" precedente la fase acuta della crisi (come, ad esempio, testimoniato da Marilena Ceste, riguardo all''"eloquio disorganizzato" della sorella Elena Ceste il giorno prima della sua sparizione).
b)
Il "denudamento" concomitante la fase acuta della crisi (come, ad esempio, testimoniato da R.Rava riguardo al "denudamento" di Elena Ceste nel suo giardino in pieno inverno, il giorno della sua sparizione).
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Lo stato psicotico è una condizione che provoca la "perdita del contatto con la realtà"; per cui i soggetti in preda al delirio ed alle allucinazioni possono mettere in atto dei comportamenti imprevedibili, insensati ed assurdi, a volte letali per se stessi e per gli altri (Ugo Cerletti, Scritti sull'elettroshock, Roberta Passione, Franco Angeli Editore).
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Spesso i segnali di "psicosi" sono indici di un "esordio subacuto" della malattia, per cui, purtroppo, nella maggior parte dei casi, essi possono essere identificati e gli può essere attribuito un giusto significato solo "a posteriori".
Cioè, solo dopo che la crisi psicotica si è manifestata nella sua interezza con la morte del soggetto; nel qual caso, sia pure impropriamente, si parla di "autopsia psichiatrica".
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Come premesso, il "DENUDAMENTO P.U."  (paradoxical undressing) è una tra le anomalie tipiche del comportamento psicotico, descritto nel DSM- 5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders number five); la casistica in merito è "sterminata", in quanto fotografie di soggetti nudi in stato psicotico vengono pubblicate quotidianamente sui giornali di tutto il mondo e su INTERNET.
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Durante le fasi finali dell'"ipotermia" conseguente al denudamento, o per la paralisi dei centri vasomotori che altera la percezione della temperatura corporea o per la vasodilatazione indotta da una paralisi dei nervi delle pareti dei vasi soggetti in precedenza a vasocostrizione che provoca un "hot flash" ovvero una nuova affluenza di sangue alle estremità, questi soggetti, confusi e disorientati, mettono in atto un comportamento istintivo conosciuto come "LETARGO TERMINALE".
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Cioè, così come documentato in numerosi studi, gli esseri umani, nelle fasi terminali dell'"ipotermia", durante le quali perdono completamente il senso della realtà, cercano "SPAZI RISTRETTI DOVE RIFUGIARSI E RIPARARSI", come gli animali quando vanno in letargo; e, proprio per questo motivo, le vittime dell'"ipotermia" vengono spesso trovate in "luoghi angusti e inusuali" ("terminal burrowing behaviour"), nei quali, talvolta, muoiono per "asfissia" prima ancora che per "assideramento".
***
Il letargo terminale, infatti, rappresenta null'altro che un ultimo infruttuoso tentativo di questi soggetti, ormai in condizioni psichiche alterate (distacco dalla realtà), di proteggersi dalla perdita di calore e/o di sfuggire ad immaginari persecutori.
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In conseguenza di questi fenomeni, di "denudamento paradosso" e "hide and die syndrome", i soggetti che muoiono in seguito all'"ipotermia" e/o l'"asfissia" possono essere erroneamente ritenuti vittime di omicidi, principalmente perché vengono ritrovati senza vita, nudi e semi occultati; è una cosa i medici legali (almeno nel resto del mondo) sanno molto bene.
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I casi più famosi, all'estero, sono quelli di Elisa Lam, Gaia Pope e Larry Ely Murillo-Moncada.
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1)
Il 19 febbraio 2013, il corpo nudo di Elisa Lam venne ritrovato semidecomposto in una cisterna dell'acqua posta sul tetto del Cecil Hotel di Los Angeles insieme ad alcuni suoi effetti personali; e, cioè, la chiave della sua stanza, l'orologio ed i suoi abiti, di cui si era completamente spogliata.
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Le sue compagne di stanza testimoniarono che stava cominciando ad avere un comportamento quantomeno "bizzarro".
***
Le capillari ricerche svolte dalla polizia  non avevano dato alcun frutto, in quanto, si pensava:
- o a un allontanamento volontario;
- o a un omicidio;
- o a un suicidio.
Però nessuna delle tre ipotesi era stata ritenuta compatibile con l'affogamento in una cisterna sul tetto; per cui avevano cercato in cantina, negli armadi e sotto i letti, ma non certo in un luogo così "assurdo"!
Solo dopo che alcuni ospiti dello storico hotel si erano lamentati dello strano colore e dell'odore dell'acqua che usciva dai rubinetti, alcuni operai addetti alle cisterne fecero la macabra scoperta.
Si pensò ad un omicidio da parte di ignoti; ma poi si comprese che si era trattato soltanto di un incidente determinato dalla "psicosi delirante" della vittima.
Ma non mi dilungo oltre sul caso, perchè l'ho dettagliatamente esaminato in un apposito TOPIC:
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2)
Il cadavere nudo di Gaia Pope, una ragazza di diciannove anni scomparsa il 7 novembre 2017 da Swanage, Dorset, Inghilterra, venne ritrovato ben nascosto tra piante di ginestre e sottobosco su una scogliera dell'isola di Purbeck, a circa un miglio di distanza dal luogo in cui la Pope era stata vista l'ultima volta.
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Dopo il ritrovamento del suo cadavere nudo, Gaia Pope venne sottoposta alla cosiddetta "autopsia psicologica" (così come impropriamente definita).
Al riguardo:
a)
Il padre ed i familiari di Gaia riferirono che nel periodo precedente alla scomparsa, lei sembrava "spaventata e confusa".
b)
Rosemary Dinch, l'ultima persona che la vide, riferì che Gaia si era presentata a casa sua il giorno della scomparsa, in uno stato mentale manifestamente alterato.
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La circostanza che il suo corpo sia stato ritrovato in un'area particolarmente accidentata e di difficile accesso è la riprova che Gaia intendeva nascondersi ai suoi immaginari persecutori.
Anche in questo caso si pensò ad un omicidio (mi pare da parte di un fidanzato); ma poi si comprese che si era trattato soltanto di un incidente determinato dalla "psicosi delirante" della vittima.
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3)
Nel luglio 2019, alcuni operai addetti alla rimozione di un freezer in disuso da un ex supermercato dello Stato americano dello Iowa hanno trovato il cadavere nudo di un ragazzo scomparso circa 10 anni prima, Larry Ely Murillo-Moncada, 25 anni.
Il 28 Novembre 2009, durante una tempesta di neve, Larry Ely Murillo-Moncada si era allontanato a piedi da casa senza scarpe, né calzini.
I parenti avevano riferito a chi indagava sulla sua scomparsa che il ragazzo, nei giorni precedenti la sua scomparsa,  era apparso disorientato ed impaurito e credeva che qualcuno lo perseguitasse.
Anche in questo caso mi pare che si pensò ad un omicidio dovuto ad una faccenda di droga; ma poi si comprese che si era trattato soltanto di un incidente determinato dalla "psicosi delirante" della vittima.
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Ma di casi analoghi ce ne sarebbero tanti altri da raccontare.
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FONTI
Hirvonen J. (1977), Hartwig S., Suicidal burrowing behavior, a special kind of the "hide and die syndrome".
Tsokos M. e Sperhake Jan P., Forensic Pathology Reviews, Springer, Berlin, 2004
                                  AVVERTENZA
Non intendo qui "assolutamente" riaprire il THREAD di Elena Ceste, che, per me, considero concluso per incomunicabilità tra i partecipanti (me compreso); qui l'ho citato solo due volte, parenteticamente e molto sinteticamente, a mero titolo di esempio esplicativo!
Però non nascondo che  il THREAD di Elena Ceste mi ha dato lo spunto per scrivere questo TOPIC di più ampio respiro!
#1575
Forse non tutti sanno che, grazie a Napoleone Bonaparte, ormai anche noi Italiani usiamo soltanto le "ore francesi"; mentre, per secoli, avevamo usato precipuamente le "ore italiane".
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Le "ore italiane" (o "italiche") furono introdotte dalla Chiesa intorno al quattordicesimo secolo in tutti i Paesi cattolici; ma presero e mantennero piede soprattutto in Italia fino ai primi anni del diciannovesimo secolo  (l'800), quando Napoleone impose quelle "francesi".
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Tale sistema comporta l'utilizzo di orologi con quadranti di sole "sei ore"; i quali, infatti, si trovano su quasi tutti i campanili e gli edifici delle aree storiche delle nostre città.
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Sul quadrante scorreva una lancetta che compiva quattro giri completi in 24 ore, invece dei due giri completi in 24 ore dei nostri attuali orologi da 12 ore;  per cui  l'intera giornata era scandita da quattro intervalli da sei ore ognuno, a differenza dei due da dodici ore che impieghiamo noi oggi.
Inoltre il giorno di ventiquattro ore veniva calcolato dal tramonto di una giornata fino al tramonto del giorno successivo;  per cui, fino a due secoli fa, i nostri antenati si basavano sulle cosiddette "ore equinoziali".
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Il che comportava dei modi di dire di cui oggi non riusciamo più a comprendere l'origine. ::)
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Ad esempio:
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1)
Usiamo ancora dire che una persona porta "il cappello sulle ventitrè", ma non capiamo minimamente che cosa questo voglia dire.
In realtà voleva dire che, poichè la "ventitreesima ora" segnava il tramonto (e non le 23 prima di mezzanotte, come oggi), tenere il cappello inclinato in avanti serviva a proteggere gli occhi dai raggi del sole che stava tramontando.
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2)
Fino a qualche tempo fa, quando già era in uso da molto l'orologio a 12 ore, si ricorreva ancora al modo di dire "la merenda della ventunesima ora"; non per indicare la cena, bensì un rapido spuntino che si faceva a metà pomeriggio.
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3)
Allo stesso modo, io non avevo mai ben compreso questo passo de "I promessi Sposi" di Manzoni: "Il fatto sta che il buon uomo da cui erano state scortate le donne a Monza, tornando, <<verso le ventitrè>>, col suo baroccio, a Pescarenico, s'abbattè, prima d'arrivare a casa, in un amico fidato, al quale raccontò, in gran confidenza, l'opera buona che aveva fatta, e il rimanente; e il fatto sta che il Griso potè, <<due ore dopo>>, correre al palazzotto, a riferire a don Rodrigo che Lucia e sua madre s'eran ricoverate in un convento di Monza, e che Renzo aveva seguitata la sua strada fino a Milano." ("I promessi Sposi" cap.11°)
Ricordo che, nel '68 o '69, ai tempi della mia scuola (il Vivona dell'EUR), chiesi alla mia "bravissima" Professoressa di Italiano come fosse mai possibile che il Griso svegliasse don Rodrigo all'una di notte, per comunicargli una notizia che, invece, avrebbe benissimo potuto comunicargli la mattina dopo; ed infatti la notizia che Lucia e sua madre si erano rifugiate in un convento di Monza, e che Renzo aveva proseguito la sua strada fino a Milano, non richiedeva poi una  "urgenza" così particolare da dover essere comunicata al suo padrone in piena notte.
Non ricordo cosa mi rispose la Professoressa, però era evidente che anche lei, molto comprensibilmente e giustificatamente, ignorava la questione delle "ore italiane"; come, d'altronde, per molti anni l'ho ignorata anch'io.
Ed invero solo recentemente ho scoperto che Manzoni, riferendosi ad un episodio ambientato nel '600, intendeva riferirsi alle 16,30/17,00 di un pomeriggio invernale (cioè al tramonto), e non alle  23,00 di notte.
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