Ne penso che il comandamento
"ama!"
O e' una presa per i fondelli che puo' avere valore spirituale solo in quanto ineseguibile, e quindi, in fondo, disabilitante e umiliante (non conosco bipedi in grado di amare a comando, viceversa conosco moltissimi bipedi che psicologicamente vanno in confusione e/o indossano una ridda di maschere, quando qualcuno o qualcosa che stimano da' loro un comando che proprio, per ragioni reali, non possono eseguire per quanto lo vorrebbero).
Oppure, proprio a volergli dare ragione e a volerlo vedere in una luce piu' "positiva", in un certo senso il comandamento "ama!" si riduce al comandamento
"sii felice".
Comandamento: "ama!"= comandamento: "sii felice!"
In quanto chi ama, chi accoglie tutto senza essere il tutto, e' felice.
Comandamento quindi che, illuminato in questo preciso senso me lo da' gia' la specie, con le sue polarizzazioni innocentemente ereditate variamente complicate e complicabili di piacere e dolore, e la Necessita', la legge impersonale di natura (che a ben vedere e' gia' un'anti-volonta' che vuole farsi volonta') quindi, se me lo vuole ribadire pure un ebreo morto duemila anni fa (o piu' probabilmente qualcuno dei suoi, fin troppo zelanti, biografi) ben venga.
Repetita iuvant, come si dice.
"ama!"
O e' una presa per i fondelli che puo' avere valore spirituale solo in quanto ineseguibile, e quindi, in fondo, disabilitante e umiliante (non conosco bipedi in grado di amare a comando, viceversa conosco moltissimi bipedi che psicologicamente vanno in confusione e/o indossano una ridda di maschere, quando qualcuno o qualcosa che stimano da' loro un comando che proprio, per ragioni reali, non possono eseguire per quanto lo vorrebbero).
Oppure, proprio a volergli dare ragione e a volerlo vedere in una luce piu' "positiva", in un certo senso il comandamento "ama!" si riduce al comandamento
"sii felice".
Comandamento: "ama!"= comandamento: "sii felice!"
In quanto chi ama, chi accoglie tutto senza essere il tutto, e' felice.
Comandamento quindi che, illuminato in questo preciso senso me lo da' gia' la specie, con le sue polarizzazioni innocentemente ereditate variamente complicate e complicabili di piacere e dolore, e la Necessita', la legge impersonale di natura (che a ben vedere e' gia' un'anti-volonta' che vuole farsi volonta') quindi, se me lo vuole ribadire pure un ebreo morto duemila anni fa (o piu' probabilmente qualcuno dei suoi, fin troppo zelanti, biografi) ben venga.
Repetita iuvant, come si dice.

)
