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Messaggi - daniele22

#1576
Ciao Mauro, certo è che hai lanciato una bella palla di fuoco con questo tuo dire. Non posso credere che nelle nostre università possano affermare ciò che dici, ma se così fosse saremmo di sicuro ciapài coe bombe come diciamo dalle nostre parti. Non perché l'affermazione sia in sé sbagliata, ma solo perché non mette in luce (omette di proposito?) la componente irrazionale che concorre a formare la razionalità. Una forma di persuasione occulta dunque, ambigua. Voglio sperare infine che sia solo un limite della loro conoscenza.
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado
#1577
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2021, 22:35:21 PM
Citazione di: Kobayashi il 01 Luglio 2021, 18:00:12 PM
Su Preve, come è stato già notato, il punto fondamentale del suo articolo è la valutazione del nichilismo.
Che il nichilismo venga analizzato in riferimento al tempo piuttosto che al divenire della materia, non cambia molto, la cosa che conta è l'espressione del terrore di fronte alla catastrofe sempre imminente della caduta nel niente, della sparizione, della dissoluzione del proprio corpo e di quello di chi ci circonda, della perdita completa del senso della vita.
Quindi la filosofia come rimedio tramite sistemi che vorrebbero isolare un fondamento sottratto al tempo.
Preve però pensa anche che il nichilismo "sia più una rinuncia consapevole ai fondamenti [...] che un tema della perdita dei fondamenti". Questo vuol dire essere straordinariamente ottimisti perché significa che la filosofia, esaurite le correnti post-moderne, ritornerà a lavorare per la costruzione dei fondamenti.
Preve riconosce per esempio la genialità di Nietzsche come diagnostico del nichilismo occidentale, ma d'altra parte considera il nichilismo come il prodotto di una critica culturale, come il frutto di scelte filosofiche "sbagliate", che in fondo sono destinate a esaurirsi da se'.
Il "nichilismo" di Nietzsche è la presa d'atto della fine del falso fondamento religioso, nichilista in quanto negazione dell'immanenza, dello spirito della terra, che è il fondamento reale. La fine di un fondamento farlocco, ma universale, ovviamente comporta " terrore di fronte alla catastrofe sempre imminente della caduta nel niente, della sparizione, della dissoluzione del proprio corpo e di quello di chi ci circonda, della perdita completa del senso della vita." Ma la scelta filosofica sbagliata è l'invenzione dei numi e quindi si tratta davvero di reinventare la filosofia...

CitazionePreve dichiara in apertura che "per fare filosofia bisogna, innanzitutto, credere nella filosofia e nell'esistenza di un suo oggetto e di un suo metodo specifici". La filosofia contemporanea sembra aver perso questa fede, trattando se stessa come una contingenza storica che ha avuto un inizio materiale specifico e avrà una fine (o forse è già finita...).
Mi chiedo se tale fede sia recuperabile.
... recuperando l'antico e il nuovo di una filosofia immanente, come l'epicureismo, l'umanesimo marxista e l'amor fati nicciano, hanno indicato. Si tratta, accogliendo l'esortazione di Nietzsche, di credere nella terra, nella natura da cui tutto è nato. Altro fondamento non v'è.


Buongiorno a tutti, a Kobayashi e Ipazia in particolare.
@Ipazia
Tu parli spesso di lavoro, parli di redenzione del lavoratore dai parassiti, Ma mi piacerebbe sapere a cosa ti riferisci col termine "lavoro", appunto. Io faccio riferimento alla fisica classica, quindi "forza x spostamento". Cosa abbiamo noi esseri umani di diverso dalla legge della fisica classica? Nulla, giacché se stiamo fermi facciamo resistenza (lavoro negativo) e se ci muoviamo compiamo delle azioni e quindi un lavoro. C'è chi costruì chiese e ancora le costruisce, c'è chi fa i computer, c'è chi impone la sua regalità, c'è pure chi truffa, chi ammazza e chi ruba facendo al tempo stesso tutte le altre cose già citate. Poi mi sembra che ci sei anche tu, che releghi straccioni e fuorilegge (zingari, delinquenti abituali mafie comprese, e forse anche lo Stato italiano anche se non lo dici) nel mondo degli esclusi tout court assecondando, pur ammettendo che si tratta di un'etica, il concetto di lavoro come fosse il lavoro stesso un valore, dandogli un valore aggiunto selezionandolo a tuo arbitrio. E ho ben ragione a dirlo perché di fatto tu compi una trattazione morale sul lavoro. Tu non riesci nemmeno ad immaginare che i valori di quella che tu definisci feccia possano essere simili se non uguali ai tuoi. Come già ebbi modo di dire nel topic dedicato alla cattura di Riina, spero che non mi farei scrupolo di ammazzare Brusca se avesse offeso a morte qualcuno dei miei cari, dato che lo stato in base alle sue leggi l'ha rimesso in circolo ... e quindi di compiere un lavoro in quel senso. Non valuto l'assassinio come crimine in sè. Dovrei valutare le sue motivazioni, ma mi è impossibile farlo dato che non posso fidarmi di quel che dice l'imputato, ma devo tener conto di questo fatto che in fondo censura una presunzione di innocenza da parte dell'imputato di fronte a se stesso e al suo crimine. Per questo forse non ti sei votata ad una risposta sulla mia interpretazione della colpa di Raskolnikov e della sua purga. Raskolnikov si è autocondannato in virtù del secondo omicidio, per il quale si sentiva giustamente in colpa, non del primo. Certo dostoevsky lo accenna appena, ma qui sta la sua grandezza


@Kobayashi
Avrei dovuto riprendere l'altro post in cui dici che Preve dice che il nichilismo "sia più una rinuncia consapevole ai fondamenti [...] che un tema della perdita dei fondamenti".
Non conosco certo Preve e non andrò certo a studiarlo, ma sono senz'altro d'accordo con lui. L'uomo è un animale e il suo istinto animalesco non si è perso, come taluni pensano. E' stato dirottato verso l'attenzione alla "fonte della verità", ma anche quest'ultima, come ogni cosa di questo mondo, può essere oggetto di desiderio o di repulsione. Non tutti vogliono sapere la verità (una verità, tra l'altro, non la verità. Da un punto di vista fenomenologico la verità corrisponde ad una attesa di verità). La mia opinione in merito è che vi sono persone che non vogliono sapere certe cose perchè spaventate dal loro atteggiamento troppo falso nei confronti dei propri valori. La falsità si concede a tutti, ma il troppo storpia. Però ora ci sono i mezzi per stanare queste falsità insostenibili, almeno agli occhi delle persone normali. Abbiamo un artista, tra l'altro, all'interno di questo forum, che non sono certo io
#1578
Citazione di: Jean il 30 Giugno 2021, 18:09:17 PM
Si leggono tante cose di questi tempi e, come avevo scritto:

"Sulla cura versus vaccino, leggo questo parere del Dottor Edgardo Azzolini..."

Non è il solo, il metodico Phil (è un complimento, eh) ha linkato l'infettivologo Garavelli:
https://www.blogsicilia.it/oltrelostretto/vaccini-covid-pandemia-garavelli/585811/


e Geert Vanden Bossche, che nell'articolo di:
https://facta.news/senza-prove/2021/03/22/non-ci-sono-prove-che-i-vaccini-causino-unevoluzione-drammatica-del-virus-sars-cov-2/
prospetta una mala tempora virale. Nell'articolo, tra le altre cose, viene evidenziata l'importantissima notizia:


che molto probabilmente non è uno scienziato di primo piano

C'è poi questo "strano accostamento" che lascio a voi giudicare:


Secondo Vanden Bossche non esiste alternativa a un'immunità di gregge raggiunta in modo naturale, che dovrebbe portare una resistenza più duratura al virus e permettere infine la sua endemizzazione, ovvero la sua circolazione nella popolazione senza gravi conseguenze. Si tratta di una teoria molto simile a una già pubblicata (in questo caso a proposito del morbillo) da Andrew J. Wakefield, il medico le cui frodi scientifiche hanno dato il via alla teoria pseudoscientifica della connessione tra vaccini e autismo.

Poiché siamo su Logos non posso mancare di richiamare un filosofo e, lo vogliamo o meno, Fusaro è tale. Anch'egli, leggo (e ascolto), si occupa molto attivamente di quanto stiamo discutendo:
https://www.youtube.com/watch?v=twNVBujxXUg



Non c'è che l'imbarazzo della scelta, le notizie si rincorrono e l'insignificante, anche quando (in precisi contesti) dia segno di salir di grado (poco-significante?), nulla può versus la narrazione prevalente:


"Tra tanti articoli letti, uno in particolare evidenzia con chiarezza tale effetto, in soggetti maschi tra i 16 e i 18 anni, dove la statistica parla di un caso ogni 3000. Degno quindi di nota"
https://www.iltempo.it/attualita/2021/06/30/news/vaccino-pfizer-miocardite-spossatezza-francesco-capezzuto-farmacista-figlio-analisi-27788222/



Riguardo il suggerimento di @daniele22 vorrei richiamare quanto riportato in altra discussione:


- il Virus è stata la prima "forma" di passaggio tra la natura inorganica e quella organica, è l'elemento/specie che ha dato origine alla Vita, il più diffuso sulla superficie della terra.

  -Solo l'uno per cento di tutti i Virus conosciuti può provocare "alterazioni nocive" nell'organismo degli esseri umani, degli animali e delle piante. Non abbiamo idea di quanti siano tutti i Virus presenti sulla Terra, che ancora non conosciamo, i quali non producono danni agli organismi viventi, anzi sono benefici.
 
  - gli Scienziati hanno calcolato che ogni organismo umano è composto da circa cento miliardi di cellule. Per ogni cellula sul nostro corpo (cioè sulla nostra pelle, dentro il nostro tubo digerente, nel nostro apparato respiratorio, nel nostro sangue) ci sono circa dieci Batteri e cento Virus. I Virus sono circa 10 trilioni (diecimila miliardi). Tutto questo miscuglio di Batteri, Miceti e Virus si chiama Microbiota ed è circa il 5% in peso del nostro organismo. Cioè per un essere umano di 80 chilogrammi equivale a circa 4 kg.

 
J4Y


Grazie Jean, ma nulla a me dice se non quello che più o meno sapevo, senza però la dovizia di particolari da te fornita. Nulla da meravigliarsi se qualche dietologo si inventa una cura che favorisce l'eliminazione di tutta quella roba
#1579
Citazione di: Ipazia il 01 Luglio 2021, 15:10:15 PM
Quanto al rapporto col nichilismo, la natura umanistica del marxismo lo esclude. Semmai si facciano l'esame di coscienza i fedeli e propalatori del "mondo dietro il mondo".


Il mondo dietro il mondo dell'opera d'arte è il pezzo di marmo su cui è fatto
#1580
Citazione di: niko il 01 Luglio 2021, 11:29:49 AM
Citazione di: anthonyi il 01 Luglio 2021, 08:46:25 AM
Citazione di: Ipazia il 30 Giugno 2021, 23:08:53 PM
Citazione di: daniele22 il 30 Giugno 2021, 22:35:49 PM
Da che parte stai Ipazia? Da quella in cui qualcuno debba insegnarci come vivere giustamente, o da quella del tuo post nr.10?
Dalla parte di chi non gradisce essere borseggiata, neppure da chi lo fa nel rispetto delle sue regole etniche. Gli ebrei in questa faccenda c'entrano come i cavoli a merenda, visto che hanno sempre rispettato il 7.mo comandamento. Marx non confondeva i rapinatori coi rivoluzionari: tra le "capacità" richieste a ciascuno nell'eden comunista non rientra la rapina. Quando ti borseggiano o rapinano mica fanno prima un'indagine sulla liceità dei tuoi beni. Anzi, le vittime preferite sono le più indifese, non certo le opulente che sanno come difendere i loro averi e sono prede più difficili.
Marx ha anche detto: "la proprietà è furto", per cui chi possiede una borsetta con denaro si presuppone l'abbia rubato. Forse gli zingari hanno letto quel passo di Marx, ed è per questo che si sentono legittimati a rubare, forse sono proprio loro gli ultimi marxisti rimasti sulla faccia della terra.




La frase "La proprietà è un furto" è di Proudhon, non di Marx...


nella mia delusione non mi resta che la pignoleria, visto che una discussione su marxismo e nichilismo in cui il comunitarismo ci sarebbe dovuto entrare solo marginalmente, è diventata prima una discussione sul comunitarismo, e poi sugli zingari che rubano.


Hai perfettamente ragione niko, ma purtroppo i Topic rappresentano solo uno specchietto per le allodole. In questo forum si esercita il solipsista, colui che parla con se stesso attraverso la conoscenza che ha degli altri. A volte si riesce a dialogare, ma il più delle volte no. Questo fatto costituisce in fondo la crisi della dialettica. L'impedimento al libero fluire della dialettica è dato dalla disonestà intellettuale, la quale non nasce da una capacità razionale che non è capace di comprendere, ma da una imperscrutabile interiorità. Per quel che riguarda la mia ragione gli straccioni di Ipazia hanno tutto il diritto di esercitare il loro linguaggio dedicato alla loro straccionaggine, come gli zingari hanno tutto il diritto di rubare, dato pure che non sono nè l'uno, nè l'altro a fare le leggi, e se Ipazia è onesta intellettualmente deve rendere conto della ragione razionale per tanto disprezzo. Da quel che ho capito forse Ipazia non intende che ci si debba sedere ad un tavolo con gli zingari (gli straccioni sanno già come vanno le cose) per cercare di capire come mai loro ci giudicano cattivi, o perché rubano, ma questo concorre a dare pari dignità ai dimenticati di tutto l'occidente. O forse ho capito male e sono troppo solipsista. C'è del marcio in danimarca
#1581
Citazione di: Ipazia il 30 Giugno 2021, 15:46:46 PM
Ma in che mondo vivi Daniele ? Penso l'abbiano capito tutti: la cosiddetta "etnia" che non riconosce il 7.mo comandamento in casa altrui. Nella propria pare lo rispetti. Ma non ci giurerei. E non puoi nemmeno chiamarla col nome tradizionale altrimenti passi per razzista.
Aaaa!! Gli zingari!!! Lo sapevo che sarebbero tornati fuori (Post nr.143 del 9/6 20121 - Filosofia dell'anarchismo). O Ipazia, non so se tu mi prendi in giro o che altro, ma vorrei a questo punto sapere anch'io di quale lega sia fatta la tua sapienza, oppure onestà intellettuale. Te l'avevo detto che c'è un conflitto antropologico tra zingari ed ebrei. Non mi meraviglierebbe che vi fossero documenti storici ebraici in materia. Cos'altro dovrebbero fare gli zingari se non rubare i soldi a chi li possiede? Come potrebbero mettersi in antitesi praticamente rispetto ai "gagé" stando all'interno della legge giudaica? Naturalmente contravvenendo al settimo comandamento, il comandamento più ingiusto. Forse si saranno corrotti, ma chi non? in questo mondo. Però sulla carta vivono nella religione di tradizione islamica e cristiana e non mi sembra abbiano leggi positive. Questo fa la differenza. Io penso che agli zingari dovremmo chiedere di parlarci della loro cultura, se gli è gradito farlo, giacché di noi non si fidano di sicuro. Siamo noi che dovremmo imparare qualcosa da loro, soprattutto la vacuità del nostro parlare con parole vuote di ogni sostanza che non sia quella della nostra maschera.


Questo è il finale del tuo post numero 10 all'interno di questo topic:

"Il tempo di vita liberato dal lavoro necessario può quindi esplicare tutte le sue facoltà sapiens e ludens in una storia liberata da ogni forma di alienazione politico-economica e ideologico-religiosa,  in un contesto di cooperazione sociale: da ciascuno secondo le sue capacità; e realizzazione individuale: a  ciascuno secondo i suoi bisogni. Bisogni che lo sviluppo della teoria ha declinato tanto sul versante materiale che spirituale, evolvendosi secondo lo spirito e la materialità (non alienata) del tempo."


Da che parte stai Ipazia? Da quella in cui qualcuno debba insegnarci come vivere giustamente, o da quella del tuo post nr.10?
#1582
Citazione di: Ipazia il 29 Giugno 2021, 20:35:36 PM


Facile è invece, anche ad occhio nudo, cogliere il carattere parassitario di certe "etnie" e di comportamenti irresponsabilmente procreativi. Anche alla luce della nuova sensibilità nei confronti dei diritti dell'infanzia, che non va scodellata in balia di gommoni e altrui welfare di chi una regola in materia se l'è data.


O Ipazia, sei abbastanza facile alla non risposta, pertanto ribadisco la curiosità di Jacopus. Mi piacerebbe sapere a quali "etnie" ti riferisci. Son d'accordo cmq con te quando prevedi una società a caste se si continuasse coi modi di oggi
#1583
Citazione di: Alexander il 29 Giugno 2021, 18:18:44 PM
Buon pomeriggio Daniele22


Questo virus magari non era intenzionato ad attaccarci, ma qualcuno forse l'ha modificato, non si sa per quale scopo o ricerca, e poi si è dimenticato aperta la porticina della gabbietta...Intanto sono state cancellate le prime sequenze del virus dall'archivio dove vengono registrate. Così diventa sempre più difficile scoprire l'origine e la provenienza. Il mondo, come sai, è grande: ci sono tante nazioni, città  e paesi. Guarda caso (che caso!) la pandemia è esplosa proprio a Wuhan, dove c'è uno dei più grandi centri di ricerca mondiali sui virus. Ma non sui virus in generale, proprio sui coronavirus! Interessante questa coincidenza. Ma sicuramente penso male, sarà proprio una coincidenza. Un caso puramente fortuito. Gombloddo!!??  :-\


Ciao Alexander, io mi azzardo solo ad immaginare che il verso dell'attacco possa essere da noi verso loro. La mia cultura appartiene alla presunzione di innocenza fino a prova contraria. A volte sono malizioso e insinuante, ma di solito è per vedere la risposta alla provocazione e non perché sia convinto di quel che insinuo. Sono più che consapevole del fatto che i campi di confine tra complotto e non complotto sono grigi, ma per me il fatto del centro di ricerca di wuhan rientra ancora nelle categorie degli indizi, soprattutto perché non sono un biologo
#1584
Ciao a tutti, premesso che essendo ignorante sicuramente più di un medico cercherò di restare nell'ambito delle mie competenze. Quand'ero ancora a scuola il professore di scienze diceva che i virus non appartengono propriamente al regno vivente. Son passati quarantatre anni da allora, ma mi sembra che in tale lasso di tempo i virus abbiano ancora bisogno di una cellula per replicare. Ma cosa fa veramente questo ente? Ci attacca o viene attaccato? Siamo così sicuri che il sistema immunitario faccia le cose giuste, ciascun sistema assecondando la storia di ogni singolo corpo, ciascuno assecondando varie storie genetiche? Io non lo so, questo è certo, però mettere in discussione la nostra certezza sul fatto che i virus ci attaccano si potrebbe anche farlo. Mi rendo conto peraltro che il virus è pandemico e quindi basterebbe questo a smontare i miei dubbi, ma è troppo facile metterla così, sempre a mio giudizio
#1585
Tematiche Filosofiche / Re:Lo starec Zosima
28 Giugno 2021, 12:24:49 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Giugno 2021, 08:46:31 AM
L'ultimo post di green lascia intravedere un senso reale al "male ontologico" fondato interamente su physis: la morte. La colpa originaria è l'atto conoscitivo (l'albero dell'eden) di tale male. Il delitto originario è causare la morte (Caino, Giuda). E l'amore, ovunque perseguibile, la redenzione.

(Raskolnikov è la figura emblematica dei due ultimi passaggi e pure la rivelazione finale di Zosima evidenzia l'assurdità di tanti conflitti di fronte al grande male - ma pure bene, perchè anche i malvagi muoiono - della condizione mortale)

Se poniamo la cosa in questi termini rimaniamo nel reale antropologico, senza mi(s)tificazione alcuna.


Buongiorno Ipazia, avendo citato Raskolnikov vorrei porti una questione che già posi a qualche amico e amica. Premesso che la violenza fisica fino alla tortura e all'assassinio costituisca un grande problema al giorno d'oggi, direi il problema per eccellenza, ero curioso di sapere cosa ne pensassi della vicenda che si compie in Delitto e castigo. Dopo averlo letto mi son sempre chiesto se Raskolnikov non fosse stato in fondo ammaliato dall'inquisitore solo per il fatto di avere ucciso una persona in più. Altrimenti, non sarebbe caduto tra le sue spire e sarebbe riuscito a sopportare mentalmente la colpa dell'uccisione della vecchia. Dostoevski però, nel romanzo, sfiora solo una volta la faccenda, ma senza dare almeno in apparenza gran peso alla questione
#1586
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
28 Giugno 2021, 11:01:46 AM
Citazione di: bobmax il 28 Giugno 2021, 09:28:39 AM
Beh, Daniele22, aberrante è per me tutto questo sforzo, inutile, di marginalizzare il male.
Forse farai in tempo ad apprezzare come il bene e il male siano il fondamento dell'esserci.
O forse no.
Buona fortuna.


Si è persa nel vuoto una mia risposta, ne faccio una sintesi.
Nella risposta a Iano parti da un presupposto errato.
Il pensiero è legato al corpo che ne giustifica tramite i sensi la sua validità. Ciò accade pure per una cellula. Ogni intelligenza basta a se stessa.
Sei solo un malvagio di gomma come totò riina e hitler e chiunque vuoi.
Il fondamento dell'esserci è dato dall'unirsi di una donna con un uomo e bene e male sono avverbi e se non stai attento vai fuori pista.
Buona fortuna pure a te
#1587
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
28 Giugno 2021, 08:45:05 AM
Citazione di: bobmax il 27 Giugno 2021, 14:49:17 PM
Citazione di: daniele22 il 27 Giugno 2021, 11:08:49 AM
Ciao bobmax, ho ammesso la contraddizione perché ho proprio sbagliato quello che intendevo dire. Mi sembra di essere d'accordo con quel che dici specie in relazione al fatto che l'analisi razionale nulla aggiunge alla verità fintanto che non vi sia uno sforzo volto ad annullare l'io. Risolvendo quindi ciò che io trovo in te di contradditorio mi vien da dire che se ti senti malvagio è forse solo perchè durante la tua vita ti sei abituato alla malvagità e, come ogni abitudine, risulta infine difficile, ma non impossibile, disabituarla. Quel che sto cercando di fare in questo forum è solo di dissipare quella nebbia tramite l'incontrovertibilità di una razionalità mondata dagli errori che l'io le fa compiere. Anche la semplice abitudine all'io abbisogna però di un certo tempo per disabituarla da quel punto di riferimento che in fondo è rappresentato dall'orgoglio

Sì, Daniele22, sono in contraddizione.
Soffro della mia colpa, pur sapendo di non esistere in quanto io.

Tuttavia questa contraddizione può essere risolta in due modi, opposti è inconciliabili.
Perché, partendo sempre dalla constatazione dell'illusione dell'io, posso:

O negare ogni responsabilità perché niente dipende in definitiva da me. In quanto non sono che un insieme di abitudini.

Oppure...

Caricarmi di tutto il male del mondo. Perché l'annullamento dell'io implica un allargamento della responsabilità: non è questo mondo qui per me e a causa mia?


Buongiorno bobmax. Colpa, responsabilità, causa. Possiamo anche giocare con le parole, ma se ammazzi una persona penso che si possa dire che tu hai provocato (altra parola ancora) la morte di una persona. Lo stesso può dirsi di una tigre che si mangia la sua preda (anche senza l'intervento dell'io). Di cosa vorresti mai caricarti? Di tutti i mali del mondo perché hai annullato il tuo io? Rallegratene piuttosto, dato che questo annullamento pur nella sua pesantezza non potrà che esserti d'aiuto. Mi sembra quindi che tu sia aberrante nelle tue conclusioni visto che non ne hai imbroccata una.
Bobmax, se hai visto i miei post avrai pure visto che io considero la realtà sinonimo perfetto di conoscenza, ma a prescindere da ciò, tale fatto comporta pure che tu, in ogni istante della tua vita, sia passibile di incontrare qualcosa che informi la tua realtà. Siccome ciò può potenzialmente contribuire a cambiare i tuoi comportamenti, continuo a chiedermi come tu possa restare persistentemente malvagio senza almeno mutare, non dico la tua malvagità, ma almeno la sua gradazione. Ancora una cosa bobmax: vi sono due modi di estrinsecare la malvagità, uno attraverso l'uso della mente e l'altro attraverso la violenza fisica. Per quel che mi riguarda, data la mia consapevolezza, la violenza mentale ha i giorni contati, o meglio la sua efficacia scomparirà a breve, mentre quella fisica no. La società dovrà risolvere quest'ultimo problema in modi che rispettino la dignità delle persone che sono tendenzialmente violente nei confronti del corpo di altre persone. Se è finita l'era dell'esaltazione degli eroi del bene, questo vale pure per gli eroi del male
#1588
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
27 Giugno 2021, 11:08:49 AM
Citazione di: bobmax il 27 Giugno 2021, 09:54:48 AM
@Daniele22

Il pensiero razionale non aggiunge nulla alla verità. Solo la chiarifica.

Pensando, analizzando, non scopro alcun'altra verità che non sia già presente in me. Ma la chiarifico mettendola alla luce. Considerandone le implicazioni, la realtà esce dalla nebbia.

Questo vale anche per la mia malvagità.
Il male diventa più evidente e finisce che non lo posso più ignorare.

Questo processo è descritto da Simone Weil come meccanica spirituale.

Scopo di questo processo è l'estinzione dell'io.
Ossia lo svelamento di me stesso in quanto Nulla.

Ma io non posso auto annullarmi. Perché è il riconoscimento di nulla potere. Di non avere, come individuo, alcuna libertà. Quindi di non esistere!

Non posso io, tramite un atto di volontà, riconoscere di non essere io. Perché il riconoscimento confermerebbe l'io.
Tuttavia la ricerca mi porta a sospettare fortemente che io non esisto in quanto libera volontà.

La chiarificazione dell'esistenza fa intravedere la verità del mio essere nulla. Ma solo come altamente probabile. Mai come certezza, perché la chiarificazione necessita dell'io.

Il distacco dall'io è l'unica possibilità per lasciare l'inferno.
Ma non dipende da me.
Da me in quanto figlio unigenito.

Dipende invece dal Padre, il Nulla che sono.

Complimenti per l'ammissione della contraddizione. È un passo cruciale nella ricerca della Verità.
Ma evento raro in questo forum...


Ciao bobmax, ho ammesso la contraddizione perché ho proprio sbagliato quello che intendevo dire. Mi sembra di essere d'accordo con quel che dici specie in relazione al fatto che l'analisi razionale nulla aggiunge alla verità fintanto che non vi sia uno sforzo volto ad annullare l'io. Risolvendo quindi ciò che io trovo in te di contradditorio mi vien da dire che se ti senti malvagio è forse solo perchè durante la tua vita ti sei abituato alla malvagità e, come ogni abitudine, risulta infine difficile, ma non impossibile, disabituarla. Quel che sto cercando di fare in questo forum è solo di dissipare quella nebbia tramite l'incontrovertibilità di una razionalità mondata dagli errori che l'io le fa compiere. Anche la semplice abitudine all'io abbisogna però di un certo tempo per disabituarla da quel punto di riferimento che in fondo è rappresentato dall'orgoglio
#1589
Citazione di: green demetr il 26 Giugno 2021, 14:44:14 PM
Citazione di: daniele22 il 19 Giugno 2021, 07:21:19 AM
Citazione di: green demetr il 18 Giugno 2021, 16:20:10 PM
Citazione di: daniele22 il 23 Maggio 2021, 23:10:37 PM
Non rivela però al mondo i nostri sentimenti o affettività (nel bene e nel male). E pure sono questi che io personalmente vorrei che si rivelassero, giacché son questi a muovere il mondo. Naturalmente non pretendo che ciascuno si confessi pubblicamente, ma che si confessi pubblicamente l'efficenza con cui questi muovono il mondo.


Non penso che le nostre posizioni siano poi così diverse.


Come noto da questo passaggio che avevi scritto in risposta a Iano.


Appunto, come dici anche tu i nostri segni sono legati all'affettività. come l'urlo nel buio è legato alla paura del bambino.


Siamo perfettamente d'accordo, come ho scritto in risposta a Iano, chiedo solo di fare delle distizioni.


Se poni una domanda di vita quotidiana è diverso che porla a livello di filosofia classica.


Sul perchè la filosofia classica ante-litteram si muovesse all'interno dell'autoreferenzialità del linguaggio, è altra cosa dalla tua domanda di senso del vivere.


Da una parte abbiamo una filosofia che si è scostata dalla vita quotidiana in cerca delle verità auto-evidenti.
Hai ragione quello fu il primo passo, ma poi dopo aver diviso la parola da quotidiana ad astratta, ne fece un uso non molto distante da quelle che tu chiedi rispetto al senso del vivere. Certo bisogna seguirlo con impegno.
E' una scelta. Ma non puoi rimproverare a loro una scelta diversa da quella fatta da te.
Le esigenze sono le stesse.

Insomma come dicono gli inglesi: tanto temporale in una tazza di tè.  ;)


Ciao Green, ho riletto anche il tuo intervento in risposta a Iano. Parli di distinzioni da farsi, come esistessero due tipologie di filosofia, o forse ho capito male. Per rispondere a me hai citato un pezzettino piccolo piccolo di un mio intervento. Non hai detto nulla però sul resto della mia critica ad Heidegger. Per me esiste solo una filosofia e non una filosofia classica che si distingue da altre filosofie




Dovresti vedere la filosofia come un mezzo per arrivare ad un obiettivo.


Mi pare che la tua critica ad heidegger sia legata al suo linguaggio astruso (in effetti il Mio filosofo esagera), ma ti ripeto il suo sforzo era quello di dare un nuovo strumento di indagine, coniando dei termini astrusi, ma perchè ci si intendesse su alcune nozioni che la filosofia classica ci ha dato, e che nel tempo hanno preso un senso ed un significato quasi completamente diverso.


Quindi dovresti vederlo come un artigiano della parola filosofica accademica.


Ma quale è il suo obiettivo? è esattamente lo studio dell'uomo, esattamente come il tuo.


Semplicemente utilizza uno strumento diverso, che a te non piace, ho capito benissimo, che anzi ritieni dannoso.


D'accordo, ma quest'ultima è una tua ipotesi, infatti per me dannoso non lo è affatto.


Ma questo non vuol dire che è l'unico strumento. Anche il pensiero sulle cose che ci accadono nel quotidiano è una buona strada, da giovane infatti, come studente di Yoga, lo facevo tutti i giorni, per questo te lo dico.


Ma col tempo ho preferito altri strumenti.


Insomma la mia richiesta è di non farci fare la guerra dei poveri, quando il pensiero, il pensare è in fin dei conti quello che ci unisce, e siamo sempre di meno, vuoi per via che la vita ci impegna fino a tarda sera, sia per malattie etc..etc..
Per me è un dono il poter pensare tra amici. Per questo mi sento di fare questa richiesta di distinguo.
Stesso obiettivo, diversi strumenti.
Certamente sta agli altri rispondere come meglio credono.
Ci sentiamo in autunno  ;)  (settembre dico)


Ciao Green, non ricordo in quale post, rispondendoti, ho concluso il post con la parola "Aspettiamo". Aspettiamo a vedere appunto dove possa emergere una differenza di vedute.



Vedi Green che io ho osservato per una vita senza perseguire un obiettivo, solo ero incuriosito dal fatto che gli umani pretendessero di muoversi secondo ragione e invece non lo facevano (almeno nei momenti critici). Di conseguenza notavo molto tutto quello che aveva correlazione con tali fenomeni e ci speculavo un po' sopra. Un giorno ho colto in un lampo quello che chiami l'obiettivo. Un conto è però cogliere in un attimo, altro è mettere nero su bianco. Ma alla fine l'ho fatto.


La mia critica ad Heidegger non l'hai nemmeno sbirciata dicendo quel che dici. Cmq, non ho letto nulla di Martin, l'ho solo sentito commentare. Sembra poi che lui non abbia certo seguito i consigli di Kant (spero di ricordare bene) che non amava molto legiferare in campo linguistico con nuove parole. In ogni caso quel che io ho criticato è il concetto di significato e di senso rispetto al segno, eliminando l'esigenza del concetto di referente e non so nemmeno se Heidegger ne abbia trattato. Heidegger per me ha rappresentato solo il filosofo nominato da tutti e quello che dovevo in un certo senso superare per essere portatore dell'idea di cui sono portatore. E mi sembra d'averlo fatto.


Buona vacanza Green. Ci si sente con i vari temi
#1590
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
26 Giugno 2021, 17:18:51 PM
Citazione di: bobmax il 25 Giugno 2021, 23:48:49 PM
Citazione di: daniele22 il 25 Giugno 2021, 23:00:03 PM
Il male e il bene sono il risultato finale di un pensiero razionale che è quello che si forma spontaneamente nel cercare la causa del bene o del male in questione.

Vedi la contraddizione?

L'effetto è la causa?

Ciò avviene perché il bene e il male esulano dal pensiero razionale.

Citazione di: daniele22 il 25 Giugno 2021, 23:00:03 PM
Prendi pure atto delle tue colpe o errori, non potrai far finta di niente, ma quello che hai detto fin qui non ti autorizza a dire io sono quello e basta. Io sono stato quello puoi dirlo, ma quel che sei ora solo tu lo sai ora

Ciò che sei per davvero non lo sai.

Quando scopri di essere malvagio e constati "io sono quello!" inizi a odiare te stesso.
Ma ti detesti in nome di che cosa?

In nome del Bene!
Che non sei.

E daresti tutto quello che hai pur di non aver peccato.
Perché nulla vale quanto il Bene.

Finché succede che abbandoni te stesso, distaccandoti così da ogni cosa.
Torni a essere ciò che sei sempre stato: Nulla.

E quando questo avviene, e non dipende da te, sei beatitudine.


Perdona, in effetti ho detto una castroneria. Intendevo dire che quando percepisci il male, o il bene, di solito cerchi di individuarne la causa.
Nel momento in cui ho detto che se mi scoprissi un traditore non saprei più guardarmi in faccia ho sostanzialmente detto che non so proprio chi sono. Spero di non essere mai un traditore, ma fintanto che non son messo a prova non posso dirlo. Posso cioè stimare un'approssimazione di quel che sono, ma non sapere in modo perfetto chi sono. Così come la fisica anche la speculazione introspettiva sembra avere un limite.
E qui arrivo a ciò che non capisco del tuo dire. Come fai a dire che hai scoperto di essere malvagio se non puoi sapere chi sei?
In ogni caso, dato che poi ti accadde di abbandonare te stesso (immagino un'esperienza di realtà poco ordinaria non da te determinata) e di trovare la beatitudine, tanto meglio per te no?