La musica classica è molto onerosa, richiede tempo ed attenzione, predisposizione, setting e set. Sono riuscito a farmene una scorpacciata solamente quando sono riuscito a permettermi delle cuffie serie e a "costringermi" all'ascolto in maniera dedicata, solo io e lei.. La ascolto ancora, ma non capirò mai chi la ascolta in macchina, a lavoro, o cose del genere..capisco che ti piace, ma la stai stuprando, lascia perdere. Se ho un ora di tempo, una seduta comoda, dei file di qualità e delle buone cuffie la ascolto volentieri.. in alcuni casi, come le sonate per pianoforte di Beethoven che conosco a menadito, riesco anche ad apprezzare e distinguere diversi esecutori, ad avere gusto in diverse interpretazioni, in altri casi "mi accontento" e non riesco a scalfire oltre la superficie. Per quanto riguarda la musica leggera, è molto meno onerosa, e le occasioni in cui la ascolto sono veramente le più disparate, a volte anche assurde, persino con la motosega accesa. Mi piace questo suo essere adattibile ad ogni situazione, siccome appunto non ascolterei mai classica in auto per esempio, l'alternativa sarebbe quella di non ascoltare niente, e non lo accetto per niente, la musica classica è un evento, la musica leggera una compagna, e voglio rimanga così. Riguardo ai gusti...vabbè i classici rock e tutto il resto, ma in realtà i miei gruppi realmente preferiti erano forse un pò più sulla corsia parallela che i superclassici, per dire, preferisco di gran lunga i primi 3 album dei BlackSabbath che qualsiasi produzione dei DeepPurple o dei LedZeppelin, questi ultimi li tratto un pò come il gusto "vaniglia", vanno bene sempre e comunque, ma al mio gusto mancano del "graffio" che cerco. In generale comunque sono molto diffidente di qualsiasi quinto e più album, la regola è che oltre al quarto viene a mancare la "sete" e solo per caso o per fortuna qualcuno riesce a fare eccezione. Quando ho cominciato a rendermi conto che mi stavo "fossilizzando" e che avevo difficoltà ad assorbire cose nuove, sono entrato un pò in paranoia, e ho cominciato letteralmente ad ascoltare per ore musica che non mi piaceva, sia come genere che come interprete, continuo anche ora a farlo, considero molto importante tenere l'orecchio allenato e dinamico, se qualcosa non ti piace vuol dire che non hai provato abbastanza, riprova, non sopporto gli elitisti, ogni occasione ha una sua musica, la ricerca è lunga. Alcuni generi continuano ad essermi indigesti, alcuni interpreti li ritengo cacca liofilizzata, ma una chances cerco di darla sempre e comunque e non voglio rimanere bloccato ai miei gusti adolescenziali, voglio proseguire l'affinamento del gusto e cercare di apprezzare il più possibile. Per quanto riguarda l'approccio personale, anche io ho avuto pessima esperienza scolastica, il flauto era semplicemente una grossa cerbottana e sono scarso a leggere la musica, anche quando ho strimpellato la chitarra ho usato le tabs pur sapendo che mi avrebbe portato lontano, ma la verità è che in cuor mio sapevo che non sarei andato da nessuna parte comunque e quindi ho poi lasciato perdere definitivamente. Ad oggi, al massimo provo a cantare qualcosa, l'ultima volta mi ci è voluto quasi un anno per una canzone di tre minuti, ma sono abbastanza contento del risultato considerato che lo ritenevo estremamente complesso da interpretare e mi va bene così.



Cento partiti
freschi di stagione e "ricondizionati", ma tutti marcianti a tempo sul ritmo imposto dal padrone Capitale, con sede a Wall Street e residenza a Davos.