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Messaggi - bobmax

#1591
Tematiche Spirituali / Re:Etica nel regno animale
23 Dicembre 2021, 19:17:01 PM
Citazione di: ricercatore il 23 Dicembre 2021, 17:28:00 PM
@bobmax
sono d'accordo sul fatto che, usando solamente la ragione, non sia possibile scovare alcun senso ricadendo nel nichilismo.
neanche "ragionando" sul più nobile dei sentimenti, il bene fraterno, se ne esce.
"Beh, ho appreso che sono qui sulla Terra per aiutare gli altri. Quello che non ho ancora capito è perché gli altri siano qui"

tuttavia, mi sembra impossibile non usare la razionalità: senza di essa non posso pensare, ragionare, discutere.
pertanto mi sono fatto persuaso che il Bene indicato dall'Etica sia comunque un escamotage per venirne in qualche modo fuori, per sopravvivere al non-senso che altrimenti ci ucciderebbe.

la ricerca della verità finora mi conduce al nichilismo.
il nichilismo mi rende inquieto, pertanto vado alla ricerca di qualcosa che mi salvi.
la via del Bene sembra l'unica alternativa, tuttavia rimango con una sensazione di "sete" che non riesco a placare

Se non riesci a placare la tua sete, mi sa che sei sulla buona strada.

Pensa se tu fossi riuscito a placarla... che significato avrebbe?

Non vi sarebbero forse che due possibilità per un tale risultato?

Una consisterebbe nell'illusione di aver colto la Verità. Quindi la sete placata da un rimedio, da un voler credere qualcosa pur di non soffrire più.

L'altra di essere davvero giunto alla Verità!
Ma in tal caso potresti tu ancora esserci?
O non dovresti necessariamente non esserci più?

Di modo che ben venga la sete, che ci spinge avanti.

E occorre pure prendere atto che il pensiero razionale è uno strumento.
Indispensabile, bisogna fare di tutto per rispettarlo.

Il principio di non contraddizione deve essere rispettato, sempre!
Lo richiede la nostra stessa fede nella Verità.
Ma nonostante tutto ciò, nonostante questo vincolo inaggirabile, dobbiamo andare oltre.

E oltre ci può condurre solo l'Amore.
#1592
Tematiche Spirituali / Etica nel regno animale
17 Dicembre 2021, 18:05:44 PM
Vi è un profondo, seppur diffuso, fraintendimento riguardo all'Etica.
Si crede cioè solitamente che l'Etica sia un che di aggiuntivo, un orpello che può esserci come non esserci. Ossia che la realtà, quella "vera", prescinda dall'Etica. In quanto l'Etica appartiene al mero giudizio, e il giudizio non è nient'altro che uno strumento, utile, forse, all'evoluzione della specie.
L'Etica è perciò intesa come qualcosa di secondario, un accidente, che poco o nulla a che fare con la realtà!
Questa idea deriva dalla visione razionale del mondo. Per la quale tutto ciò che esiste è razionale oppure... non è.

Ma questa idea è errata.
Per averne evidenza è sufficiente riflettere su cosa conta, per davvero, in questa vita.

Nessun pensiero razionale potrà mai rispondere, se non cadendo nel consapevole nichilismo o rifugiandosi, paradossalmente... nell'irrazionale.

Viceversa l'Etica alla domanda risponde prontamente: il Bene!

E non c'è ragionamento razionale che tenga.

La difficoltà nasce dal fatto che l'Etica è il Fondamento.
Quindi non è certo limitata ad alcunché. Non è prerogativa di alcuno.
Né dell'uomo, né dell'animale, né di nient'altro.

Piuttosto, nella ricerca della Verità, l'Etica si impone come la vetta che deve essere scalata.
Lungo la salita la razionalità può aiutare a illuminare il sentiero, ma il passo da muovere è animato dal solo dall'Amore.

Per avere una idea della difficoltà, che si incontra nel anche solo cercare di comprendere la questione, potrebbe essere utile la lettura dell'Etica di Spinoza. Seguendo questo innamorato, nello sforzo titanico e infinito di giungere, tramite il pensiero, alla Verità.
#1593
Tematiche Filosofiche / Re:La scommessa di Pascal
12 Dicembre 2021, 18:09:04 PM
Citazione di: viator il 12 Dicembre 2021, 17:29:04 PM
Salve bobmax. Citandoti : "Che senso mai avrebbe attribuire, a prescindere, la categoria dei qualcosa a Dio?".


"QUALCOSA" non può costituire una categoria, dal momento che tutte le categorie vengono fatte esistere dalla "necessità" di fornire un confine ad un ambito. Infatti il "QUALCOSA" rappresenta proprio la negazione di una qualsiasi delimitazione e specificazione, essendo ciò che può venire ad includere una qualsiasi "COSA". Saluti.

No, Viator, il qualcosa è l'essenza della delimitazione.
Infatti, come ben dici, qualifica qualsiasi cosa, appunto, delimitandola in quanto qualcosa.

Il qualcosa si fonda sullo stesso principio di identità:
A = A
Che distingue A da tutto il resto.

Se vuoi trovare la negazione della delimitazione devi andare in senso opposto al qualcosa.
Cioè la negazione dei qualcosa.

Ed essendo la sostanza dei qualcosa la negazione di tutto quello che quel qualcosa non è...
Negando il qualcosa in quanto tale, si nega la negazione!

Dio, infatti, è negazione della negazione.
#1594
Tematiche Filosofiche / Il paradosso delle due ruote
12 Dicembre 2021, 17:22:21 PM
Beh, Iano, non è forse il finito, a ben guardare... infinito?
E l'infinito non fonda forse tutto se stesso proprio sul finito?

Finito e infinito si sorreggono l'un l'altro, in un gioco senza fine.
Ma uno non può stare senza l'altro.

Vorremmo coglierli per rassicurarci. Ma in se stessi non esistono.

Illudersi di averli presi, è solo superstizione.
Come il paradiso di Cantor, l'illusorio rimedio dell'inconsapevole nichilista matematico.
#1595
Tematiche Filosofiche / La scommessa di Pascal
12 Dicembre 2021, 16:46:46 PM
La mistica segue la via tracciata dalla filosofia di ogni tempo. Difatti l'autentica filosofia è una sola, con sempre lo stesso obiettivo: la Verità.

Ciò implica di non lasciare nulla di scontato.

Per esempio disquisire sull'esistenza o meno di Dio è filosofia? Lo stesso concetto di esistenza non dovrebbe necessariamente essere messo in discussione?

Cosa significa "esistere"?

Non significa forse essere qualcosa?

Che senso mai avrebbe attribuire, a prescindere, la categoria dei qualcosa a Dio?

Lasciamo l'esistenza ai qualcosa.

Dio non esiste, Dio è.
#1596
Tematiche Filosofiche / Il paradosso delle due ruote
12 Dicembre 2021, 16:00:43 PM
Iano, il credere che possano esistere infiniti di diverso tipo è un grave, seppur diffuso fraintendimento.
Non esistono infiniti di grado diverso, per la semplice ragione che l'infinito non c'è.

L'infinito è solo una idea.
Necessaria, indispensabile, ma che non corrisponde alla realtà.

E non solo l'infinito, pure il finito non c'è. È solo un'idea.
Anch'essa indispensabile, certamente!
Ma che non corrisponde alla realtà.

Di modo che, qualsiasi linea tracciata da un punto qualunque di una ruota, che rotola su un piano, non è dissimile da tutte le altre: è una linea continua.

Se poi incominciamo a disquisire su aderenze e slittamenti, allora bisogna considerare le forze in gioco. Non farlo, non può che implicare una contraddizione.

L'attualizzazione dell'infinito è a mio parere il tratto più emblematico dell'effetto che il nichilismo ha avuto pure sulla matematica.
#1597
Tematiche Filosofiche / Il paradosso delle due ruote
12 Dicembre 2021, 09:49:45 AM
Secondo me, il paradosso sorge dall'uso improprio della cinematica laddove dovrebbe invece essere affrontato dalla dinamica.

Cioè si ipotizza un movimento, cercando di descriverlo cinematicamente, ossia a prescindere dalle forze in gioco.

Andando inevitabilmente in contraddizione, perché il quel caso le forze non possono essere ignorate.
#1598
Tematiche Filosofiche / Re:La scommessa di Pascal
11 Dicembre 2021, 17:05:01 PM
"Chi crede non è ancora figlio di Dio" affermava Meister Eckhart.

Mentre Pascal esorta a far diminuire le proprie passioni.

Analogo all'invito dello stesso Eckhart a distaccarsi da ogni cosa.

Non è perciò una questione di credere, bensì di essere.
Giacché si è ciò che si ama, non ciò che si crede.

Non mi è mai capitato di riscontrare in un osservante una fede davvero ferma. Vi è sempre un dubbio sottostante, magari inconsapevole, o celato dal fanatismo. Ma il dubbio c'è  sempre, e più è represso più alimenta una chiusura fanatica.

Tuttavia ho conosciuto persone che hanno scommesso su Dio.

Ma in che senso?
Visto che non è una questione di fede, essendo inutile credere?

La scommessa riguarda se stessi.
Essere o non essere.

E per essere, occorre distaccarsi.
Distaccarsi da ogni propria volontà.

Perché solo così si lascia ciò che non si è.

L'appecoramento può essere una strada, ma appunto, solo a condizione che non sia del tutto vero...
E del tutto vero non potrà mai esserlo, se non si ciurla nel manico magari cadendo nel fanatismo.
Perché, se siamo sinceri non con noi stessi, sarà sempre il dubbio a salvarci dall'autentico abruttimento.

Una strada comunque che non mi attira, per la mia storia di vita, ma che ho visto efficace in tante stimate persone.

Che non tanto "credevano", bensì "erano".
#1599
Tematiche Filosofiche / Sostanza dell'essere
02 Dicembre 2021, 18:42:25 PM
In effetti è diffusa l'idea che l'anima coincida con la nostra individualità. Da cui segue necessariamente la domanda su come questa nostra individualità sia univocamente determinata, quale sia la sua identità.
L'anima è perciò intesa come un codice, un badge, che identifichino senza ambiguità chi io sono.

Ma questa idea è erronea, perché l'anima è semplicemente me stesso. Senza alcun id, senza alcun distinguo verso nient'altro, perché è solamente me stesso e non necessita quindi di alcuna identificazione.

Non essendo identificabile, l'anima è un puro nulla.

Ed è proprio la percezione di questo nulla, a spronare a inventarci di tutto pur di darle un'identità!

Ma l'anima è comunque nulla.

Infatti Dio e l'anima sono Uno.
#1600
Tematiche Filosofiche / Sentire e capire
30 Novembre 2021, 13:49:06 PM
Citazione di: green demetr il 30 Novembre 2021, 13:13:35 PM
Purtroppo è vero, non riesco più nemmeno a essere nell'anticamera delle problematiche esistenzialiste.
Ma nel senso proprio del sentire.
La mia vita è stata una colossale collezione di fallimenti, ma con la consapevolezza che non potrebbe che essere stata che così in quanto manca la capacità di sentire il proprio prossimo.
E la capacità di sentire manca proprio perchè manca la capacità di giudizio, e la capacità di giudizio è dedotta dalla società marcia in cui siamo e di cui ci cibiamo come zombie.
Io non penso sia una scelta cioè. E questo in effetti è la capacità di giudizio che la pone in essere.
E il giudizio dice che manca amore.
Allora sei giunto finalmente di fronte alla porta della liberazione.

Proprio adesso che il fallimento è totale e lo riconosci, stai per lasciare ciò che non sei.

Perché tu sei proprio ciò che ti manca e che hai finalmente riconosciuto: l'amore.
#1601
Citazione di: ricercatore il 29 Novembre 2021, 15:53:16 PM
@bobmax
concordo con il tuo pensiero al 100%: non so se è un "bias" cognitivo, ma nel paradosso intravedo un lembo di quella Verità che stiamo cercando.
Sì, vi è sempre il dubbio di un nostro fraintendimento.
D'altronde come potrebbe essere diversamente?
Il dubbio è ineliminabile, se non... in presenza della Verità.

Tuttavia percepiamo di essere, forse, sulla buona strada.
La strada che possa risolvere ogni contraddizione. Anche la più nascosta, e perciò ancor più subdola.

Come la nostra auto condanna...
Condanna in sostanza di che cosa e davvero da parte di chi?

Non vi è anche qui una contraddizione?

Una contraddizione che può essere superata, forse, solo dal nostro essere nulla.
#1602
La perplessità nasce, giustamente, dalla contraddizione insita tra libertà e inferno, per come sono solitamente intesi.

L'inferno è infatti inteso come la punizione divina per colui che usa male la propria libertà.
E la libertà è intesa come la possibilità di fare quel che ci pare.

Tuttavia il loro autentico significato è del tutto diverso.

Perché l'inferno non è una punizione divina che può capitare alla fine della vita, ma un luogo attuale, accessibile qui e ora, è un luogo dell'anima. E siamo sempre e solo noi stessi a condannarci. Per la semplice ragione che così è giusto.

E neppure la libertà consiste nel fare ciò che ci pare. E' invece proprio l'opposto.
Perché il fare ciò che ci pare consiste invece nella schiavitù, di seguire pulsioni, desideri, bisogni, che non sono noi stessi, ma solo ci dominano.
La libertà è infatti semplicemente il voler essere noi stessi. Ossia esprimere ciò che siamo davvero.

E poiché il libero arbitrio non esiste, l'unica libertà consiste nel disconoscere se stessi, auto condannandosi appunto all'inferno.

Sì, chi crede non è ancora figlio di Dio.

(La perplessità su libertà e inferno derivano forse dalla visione di Hellbound?)
#1603
Percorsi ed Esperienze / Re:L'eterna visione del mondo
29 Novembre 2021, 12:35:27 PM
In effetti è facile cadere nell'illusione di aver trovato la spiegazione della realtà. Di finalmente conoscere la Verità!
Ma ciò capita, sempre, perché si danno implicitamente per scontate "verità" che così assolute poi non sono...
Non le si problematizza, stanno lì "vere" a prescindere. A reggere tutta la nostra costruzione.

Che si fonda perciò su dei pregiudizi...
E così si naufraga inevitabilmente.

E' il destino di ogni metafisica che non si limiti ad essere metafisica del Nulla. O dell'Essere, che è lo stesso.

Una di queste "verità" scontate è solitamente il divenire. Così come pure il molteplice.
Ma la ricerca della Verità richiede di mettere tutto in discussione. Pure queste!

Perché qui non è questione di "verosimiglianza" bensì di Verità assoluta.
#1604
Percorsi ed Esperienze / Re:L'eterna visione del mondo
29 Novembre 2021, 11:34:48 AM
Citazione di: Rolando il 28 Novembre 2021, 22:21:30 PM
Se la verità è che la reincarnazione è una realtà, si può naturalmente dirlo. E se l'universo è elettrico si può naturalmente parlarne. Se la reincarnazione è una realtà, lo è anche se qualcuno vuole negarla .....

Quindi ciò che è secondo Martinus è la verità...

Bene, bastava dirlo all'inizio. Avrei evitato di guardare per cortesia tutto il video.
#1605
Percorsi ed Esperienze / Re:L'eterna visione del mondo
28 Novembre 2021, 20:49:46 PM
Citazione di: Rolando il 28 Novembre 2021, 18:42:28 PM
Chi ha detto che si deve "prendere" la verità. La verità può solo essere quella che è. Non dipende da nessuno. Che ne pensi tu o io non importa

Difatti e allora non si può dire che lo spirituale è elettricità, o che vi è una infinita sequenza di reincarnazioni, ecc...

Non si può dire nulla.
Perché non si sa nulla.

Semmai si può aver fede nella Verità.
Senza nessuna pretesa di conoscerla.