Citazione di: Eretiko il 08 Marzo 2017, 10:15:42 AMCitazione di: paul11 il 07 Marzo 2017, 20:55:18 PMCi azzecca invece, Perchè l'Europa chiede riforme sulle pensioni e il job act appoggiate dal FMI? Perchè non detassano da anni il reddito da lavoro,come anche le intenzioni di Renzi, ma poi ritirate e alzano quelle sulle rendite e sui beni di lusso? Perchè si crede ancora che l'economia non sia ideologia quando lo è chiaramente nel momento in cui si scelgono indicatori invece di altri? Chi c' è dietro il potere dei commissari europei, chi esprime veramente la volontà politica dell'Europa: i popoli o gli interessi di chi? Che i nostri gruppi dirigenti , valgano poco o niente economicamente, imprenditorialmente,politicamente., salvo rari casi ..... beh è la storia che lo dichiara.Non hai risposto alla mia domanda, quindi te la pongo di nuovo: perché sei sicuro che il problema occupazionale italiano sia causato dall'euro e dall'Europa? Possiamo anche discutere sulla scelta di stare dentro o fuori, ma chi "costringerà" a spostare parte dell'ingente ricchezza italiana (ripartita in modo mostruosamente sproporzionato) dalle rendite passive alla produttività? Pensi veramente che sia colpa dell'euro e dell'Europa se solo il 5% della ricchezza nazionale partecipa alla crescita? Chi può creare occupazione se non le imprese? Credo che vale la pena riflettere sui numeri, che ci danno qualche certezza in più rispetto alle sensazioni o ai discorsi da bar: e i numeri dicono che l'imprenditoria italiana è poco propensa a mettere i soldi propri nelle imprese, e molto propensa a ricorrere all'indebitamento pur di accantonare ricchezza sempre maggiori; quando la crisi finanziaria, scaturita guarda caso sempre dall'indebitamento privato, ha provocato la stretta creditizia delle banche, l'impresa italiana ha sofferto di più proprio perché restia ad utilizzare le risorse finanziarie proprie, scaricando così la crisi sull'occupazione e sui salari, con il paradossale risultato che i ricchi sono diventati più ricchi, i poveri più poveri, e contemporaneamente la famosa classe media è stata mangiata dal credito al consumo. Un provvedimento che il governo italiano potrebbe adottare immediatamente per redistribuire una parte della ricchezza totale? Ripristinare la tassazione sugli immobili, in modo progressivo, sul modello americano. E adesso chiediti per quale motivo sono contrari a una misura del genere proprio coloro che propongono insistentemente "fuori dall'Europa".
le risposte le avevo già date nei post precedenti.
Comunque...
L'Europa pretende dei vincoli del rapporto di bilancio, in cui il debito pubblico non può salire rispetto al pil oltre la soglia , se non ricordo male, del 3%.Lo stato italiano deve lavorare solo sui suoi bilanci e contare su se stesso,se non mutano le condizioni imposte dall'Europa.
Significa o manovrare sul lato dell'entrate: fisco o indebitamento, o aumentare il pil .Ma se aumentano le tasse ,strozzano l'economia, perchè l'investimento autofinanziato dal privato è parte o tutto il valore aggiunto reinvestito
Se si indebitano, rimandano il problema ,ma cresce il debito pubblico comunque.
Il pil è dato dai movimenti praticamente del valore aggiunto interno ed export.
Più la platea della forza produttiva si restringe e più sono bassi gli incrementi in cifra assoluta.
Gli investimenti sono di carattere intensivo e non estensivo, significa che nell'evoluzione economica investire 100 in capitale dava lavoro a 10; oggi dà lavoro a 3 (è solo un esempio per dare l'idea).Quindi gli investimenti sono soprattutto in costi fissi, perchè sistemi e macchine non le licenzi o mandi in cassa integrazione, sono lì fissi e bisogna saturare le ore lavorate per abbassare i costi di ammortamento e manutenzione
Ricapitolo, Lo Stato italiano non può avere molto "gioco" sulle leve economiche per creare sviluppo ,se non mettendo"gocce" nel sistema, quando invece serve una terapia d'urto.
E comunque bisogna sapere che l'economia mondiale ,ribadisco, per evoluzione tecnologica e delle dinamiche dei mercati, tende ad avere impianti ad altissima capacità produttiva, con linee di produzione elastiche e flessibili che i sitemi
Vuol dire che il rapporto dei costi produttivi è passato dalla componente lavoro umano a scemare ,mentre si sono alzati le materie prime, ma soprattuto sono i costi strategici degli investimenti nella progettazione e costruzione della fabbrica che incidono.
Quindi altissima produttività, segue la domanda del mercato in maniera flessibile ed elastica, abbassando i costi finanziari e loigistici di magazzini e distribuzione. Esempio? quarant'anni fa una fabbrica produceva 100 con 1.300 persone che lavoravano; oggi quella stessa fabbrica produce 150 con trecento persone, quindi aumento della produzione oraria e abbassamento dei lavoratori: questo è orma iimprescindibile.
Capire questo è fondamentale: dove sono finiti i valori aggiunti? Il sistema finanziario ,sembrerà strano, ma è cresciuto al crescere delle risorse dei valori aggiunti liberati dai i rami produttivi economici.Perchè que lvalore aggiunto è diventato profitto e risparmio al netto del reinvestimento del valore aggiunto; ecco perchè vedi la situazione fotografica attuale dll'Italia in patrimoni e risparmi privati in un certo modo.
Se cala la fiducia, o non conviene reinvestire, le persone non reinvestono e consumano meno, rimandando alcune tipologie di acquisto di beni, per quanto la BCE possa immettere nel mercato liquidità e abbassare a praticamente a zero il costo del denaro(il saggio di sconto bancario)
Quindi e finisco, quando gli economisti stimano che all'aumentare di 1 punto percentuale di pil nazionale corrispondono tot numero di lavoratori da assumere, questo rapporto tenderà sempre più a scendere. Perchè la tecnologia è progettata per essere elastica, flessible, veloce nell'informazione dei dati e in tempo reale
Significa che la politica degli investimenti produce e produrrà sempre meno lavoro umano da occupare.
Da una parte problema strutturale italiano(deindustrializzazione e e delocalizzazione), possibilità di intervento dello Stato poco, nelle attuali situazioni di vincolo europeo, ma dall'altra bisogna sapere che il capitalismo produrrà sempre meno occupati con lo sviluppo, fino a quando lo sviluppo non produrrà più lavoro per assurdo.
Il problema è politico perchè l'occupazione è una variabile dipendente e la più sacrificabile.
E' politico non tassare con la patrimoniale, quindi le scelte
E' politico costruire indici come debito pubblico/pil