Ciao Anthony.
Se veramente la testimonianza di R.R. esiste agli atti del processo, é logico che i giudici abbiano cercato di interpretarla in modo tale da renderla compatibile con la sentenza di condanna; ma sarebbe davvero interessante capire "in che modo" i giudici abbiano operato una "acrobazia interpretativa" del genere, perchè a me pare evidente che una testimonianza simile avrebbe senz'altro scagionato Michele Buoninconti.
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Mi secca molto di non poter leggere tale sentenza (e le relative perizie), la cui lettura chiarirebbe molti dei nostri dubbi: in un senso o nell'altro.
Speriamo che, prima o poi, qualcuno di noi le trovi!
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Quanto a "Chi l'ha visto" e ad altri "processi mediatici" di buona qualità (che sono solo il 10% del totale, perchè il resto è "monnezza"), invece:
- sono convintissimo della "professionalità giornalistica dei conduttori", ed anche della "acutezza" di alcune loro osservazioni;
- sono però molto meno convinto della loro della "professionalità investigativa e criminologica", la quale richiede un apposito diploma di specializzazione dopo la laurea in giurisprudenza.
Ed infatti, non di rado, li ho sentiti esprimere delle "colossali castronerie"; dovute non tanto alla loro "stupidità", quanto, piuttosto, alla loro totale "ignoranza" in materia.
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Inoltre, ho notato che, non di rado, tali conduttori convocano dei sedicenti "esperti", che, in realtà, non lo sono affatto; oppure degli "esperti" autentici (anche ufficiali di polizia), i quali, però, sono molto poco stimati dai loro colleghi per la loro notoria dabbenaggine.
Qualche volta ho visto invitare anche esperti di grande valore professionale; però molto di rado!
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Quanto alla "...testimonianza di una vicina, che diceva di aver visto Elena Ceste nel giardino, ma non di faccia per cui sarebbe stato possibile che fosse lo stesso Michele Buoninconti, vestito come lei, che magari si toglieva il cappotto per agevolare la sua tesi del denudamento, questo spiega i due punti differenti dei vestiti, quelli superficiali tolti in un punto visibile alla vicina, e gli altri gettati vicino al cancello, dove nessuno poteva vedere", non so dove e da chi tu abbia potuto ascoltare, in TV, una ricostruzione così assurdamente ridicola e paradassalmente grottesca dell'accaduto.
Ad ogni modo, chiunque abbia fatto una simile ricostruzione, dovrebbe dedicarsi alla sceneggiatura di film comici, e non ad una seria indagine giudiziaria.
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In ogni caso, ammesso e non concesso che gli organi inquirenti avessero avuto abbastanza "spirito umoristico" da voler prendere in considerazione una simile "ricostruzione" da "teatro dell'arte", per poter verificare una così bizzarra ipotesi, secondo me, avrebbero senz'altro ordinato un "esperimento giudiziale" ai sensi dell'art.218 CPP; il quale si rende necessario ogni qual volta si debba accertare se un fatto sia, o possa essere, avvenuto in un determinato modo.
L'esperimento consiste nella riproduzione, per quanto è possibile, della situazione in cui il fatto si afferma o si ritiene essere avvenuto e nella ripetizione delle modalità di svolgimento del fatto stesso; per cui, nel caso di specie, un maresciallo vestito da donna avrebbe dovuto ripetere le stesse operazioni del presunto "strip tease" attribuito a Michele Buoninconti, e verificare se dalla stessa posizione la vicina e altri osservatori avrebbero davvero potuto confondere, di spalle, il maresciallo (o lo stesso Buoninconti) per una donna chi si stava spogliando.
Ma, ovviamente, per non rendersi ridicolo, nessun organo inquirente ha avuto il coraggio di ordinare un "esperimento giudiziale" di tal genere; per cui, tale fantasiosa ricostruzione, deve considerarsi proceduralmente esclusa come ipotesi processuale.
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Un saluto!
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P.S.
Per curiosità, ma in quale trasmissione hai sentito dire una assurdità del genere, e chi è che l'ha detta; me lo voglio proprio annotare!














