La questione dei centri commerciali domenicali è una coniugazione della situazione "liberale" dell'uomo occidentale contemporaneo: di fronte ad una possibilità (lo shopping domenicale), non c'è stata costrizione dall'alto, ma la massa si è orientata verso la sua piena accettazione... proprio come accade per altre "libertà": il fumare, il bere alcolici, le slot machine, l'uso della tecnologia, le "case chiuse" con bambole gonfiabili etc. certo, la macchina della persuasione sociale ci mette sempre lo zampino e molti vengono affabulati o persino fagocitati (v. dipendenze), ma in fondo il vecchio "fuma sigarette così sembri figo" ha lo stesso meccanismo base di "vai a messa così ti guadagni il paradiso" oppure "vota partito x così lavori meglio e combatti le ingiustizie", ovvero c'è sempre qualcuno che cerca di servirsi delle innate speranze e utopie della moltitudine per proprio tornaconto economico (questua, 8 o 5 o 2 x 1000, tasse statali, carriera politica, finanziamenti, o altro).
Rimproverare alla moltitudine di essere composta perlopiù da "schiavi", ingenui, polli da spennare, psicolabili, immorali, etc. forse significa dover riconsiderare cosa siano i fenomeni di massa, ma sin dalla notte dei tempi, senza voler crocifiggere manager ed economisti come se avessero appena portato sulla terra un male satanico senza precedenti.
L'attualità dei fenomeni di massa forse impone anche una rilettura dell'imputazione di "epoca dell'individualismo" (tipica del "nostalgismo" da terza età) passando dalla categoria di "gruppo" a quella di "serie", per dirla con Sartre.
Ritornando al tema del topic, direi che in questo caso, almeno da quel che ho visto intorno a me, non c'è stata nemmeno una sfrontata campagna di marketing per invogliare la gente a fare shopping di domenica. Se la gente preferisce dunque passare la domenica in un centro commerciale, chiuderglielo per spingerla a fare altro (che la gente potrebbe già fare, ma forse non fa...) è un gesto di saggia premura paterna, oppure si fa lo sgambetto a chi è ben lieto di poter avere quella opportunità (e ne dovrebbe affrontare le ripercussioni)?
Forse c'è il rischio di dimenticare che chi lavora anche la domenica, magari lo preferisce all'esser disoccupato (vedi suddetta storia delle migliaia di posti a rischio), così come chi fa shopping la domenica non ha necessariamente nostalgia del poterlo fare solo durante i feriali, di corsa, dopo il lavoro, pur di avere la domenica libera per rinchiudersi in altri posti a spendere (cinema, bowling, etc.) o starsene a casa davanti a uno schermo a fare acquisti on line.
P.s.
Glisso (sarebbe un lungo e svogliato off topic) sulla necessità di una struttura gerarchica per far funzionare una società democratica e una qualunque economia (che non sia il baratto) e sulla necessità di rivisitare discorsi "scaduti" storicamente (non è una critica, ma una constatazione), aggiornandone in primis il linguaggio, così da renderli applicabili ai fenomeni della società attuale.
P.p.s.
@Sariputra
Se la figlia è in età lavorativa, non scommetterei che passerebbe il suo giorno libero con mamma e papà... ormai, se non sbaglio, la fantomatica "famiglia del Mulino Bianco" è stata soppiantata persino nell'omonima pubblicità; che non sia un caso?
Rimproverare alla moltitudine di essere composta perlopiù da "schiavi", ingenui, polli da spennare, psicolabili, immorali, etc. forse significa dover riconsiderare cosa siano i fenomeni di massa, ma sin dalla notte dei tempi, senza voler crocifiggere manager ed economisti come se avessero appena portato sulla terra un male satanico senza precedenti.
L'attualità dei fenomeni di massa forse impone anche una rilettura dell'imputazione di "epoca dell'individualismo" (tipica del "nostalgismo" da terza età) passando dalla categoria di "gruppo" a quella di "serie", per dirla con Sartre.
Ritornando al tema del topic, direi che in questo caso, almeno da quel che ho visto intorno a me, non c'è stata nemmeno una sfrontata campagna di marketing per invogliare la gente a fare shopping di domenica. Se la gente preferisce dunque passare la domenica in un centro commerciale, chiuderglielo per spingerla a fare altro (che la gente potrebbe già fare, ma forse non fa...) è un gesto di saggia premura paterna, oppure si fa lo sgambetto a chi è ben lieto di poter avere quella opportunità (e ne dovrebbe affrontare le ripercussioni)?
Forse c'è il rischio di dimenticare che chi lavora anche la domenica, magari lo preferisce all'esser disoccupato (vedi suddetta storia delle migliaia di posti a rischio), così come chi fa shopping la domenica non ha necessariamente nostalgia del poterlo fare solo durante i feriali, di corsa, dopo il lavoro, pur di avere la domenica libera per rinchiudersi in altri posti a spendere (cinema, bowling, etc.) o starsene a casa davanti a uno schermo a fare acquisti on line.
P.s.
Glisso (sarebbe un lungo e svogliato off topic) sulla necessità di una struttura gerarchica per far funzionare una società democratica e una qualunque economia (che non sia il baratto) e sulla necessità di rivisitare discorsi "scaduti" storicamente (non è una critica, ma una constatazione), aggiornandone in primis il linguaggio, così da renderli applicabili ai fenomeni della società attuale.
P.p.s.
@Sariputra
Se la figlia è in età lavorativa, non scommetterei che passerebbe il suo giorno libero con mamma e papà... ormai, se non sbaglio, la fantomatica "famiglia del Mulino Bianco" è stata soppiantata persino nell'omonima pubblicità; che non sia un caso?