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Messaggi - Jacopus

#1621
Che la pandemia scateni delle possibili costruzioni mentali patologiche è confermato "nel piccolo", dal ciclo continuo di post e di discussioni anche in questo forum, mentre altri argomenti che dovrebbero avere una maggiore risonanza oggettiva non suscitano lo stesso interesse. Vax e novax in effetti rappresentano la migliore attualizzazione dell'eterno scontro italico fra guelfi e ghibellini.
In ogni caso senza vaccini, la situazione in Italia, estate 2021, sarebbe stata catastrofica, visto che i positivi, questa estate, sono 10 volte di più di quelli registrati l'anno scorso.
#1622
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
14 Agosto 2021, 14:21:46 PM
Casualmente ieri stavo discutendo con un mio parente alla lontana sugli effetti del riscaldamento globale. La sua tesi era, appunto, che il "progresso" avrebbe rimediato a questi temporanei intoppi, fino a sbracciarsi nella più solida certezza che i nostri nipoti e bisnipoti sarebbero vissuti in un mondo molto migliore del nostro. Ho provato a replicare che molti indici quantificabili mostrano che il progresso è terminato. Probabilmente, in occidente terminato con la generazione nata nei 70-80, che ancora galleggia grazie alla ricchezza ereditata dalle generazioni precedenti. Quindi, anche senza voler paventare il disastro ecologico prossimo venturo, anche ad assumere la stessa mentalità da PIL, il progresso, come fenomeno di massa, è terminato.
Ciò comporta però un problema ulteriore. Le trasformazioni del capitalismo dalla Tatcher in poi, hanno promosso Una concentrazione della ricchezza a favore di una élite transglobale, che non si riconosce in altro valore che in quello rappresentato dal conto in Banca. Questa élite deve comunque promuovere una ide-a-ologia di progresso, per fornire un significato al lavoro della neo-schiavitù al suo servizio, che ben si associa con la negazione di ogni evento critico, che sarà riparato dal progresso e dal suo apparato tecnologico, che sarebbe come voler spegnere un incendio con il fuoco. Fatto sta che quel colloquio postprandiale di ieri mi ha confermato la presenza di una solida maggioranza per la quale il "progresso" è ancora una solida realtà, mentre al più è il nome che si dovrebbe dare al nuovo transatlantico "Titanic" dove siamo tutti alloggiati.
#1623
Attualità / Re:Cambiamento climatico
11 Agosto 2021, 16:43:25 PM
Ma infatti Anthonyi, ho parzialmente corretto la mia idea in corso d'opera. È un percorso culturale, ma affinché i poveri/ non ecologisti, diventino ecologisti, qualcosa in cambio bisogna dargli. Anche la classe dominante smercia ideologia e la narrazione ideologica principale riguarda proprio la speranza in uno stile di vita agiato, confortevole, con aria condizionata, viaggi in aereo, colf, casa in montagna, moto d'epoca e laurea (possibilmente ottenuta con i punti Coop). Se la narrazione diventa "ok, abbiamo scherzato, neppure per i vs figli vi sarà un happy ending, non diventeranno white-anglo-saxon-protestant", allora su cosa devono appoggiarsi le masse dei diseredati, che sono molti più di noi? Oppure, l'alternativa è far accedere sempre più masse verso l'eldorado del consumo, come stanno facendo alcuni paesi come la Cina, incrementando così esponenzialmente il cambiamento climatico.
Per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche in grado di mutare il trend, sono piuttosto scettico. Il processo che si è messo in moto avrebbe bisogno di scelte radicali e quindi impopolari. La tecnologia può aiutarci ma per essere decisiva avremmo bisogno di più tempo, tempo che non abbiamo più.
#1624
Attualità / Cambiamento climatico
11 Agosto 2021, 14:46:23 PM
Risposta ad Anthonyi. Effettivamente non sono sicuro che la redistribuzione delle risorse possa condurre a un miglioramento ecologico. In realtà pensavo a come una diversa e più equa distribuzione delle risorse possa aiutare le società tradizionali a non abbandonare i loro cicli produttivi, più rispettosi dell'ambiente. Quello che servirebbe è un mutamento culturale profondo, tale da finirla con il desiderare l'auto più grossa, la gita più figa, il conto in banca con più zeri possibile. Anzi, quest'ultima attività è molto ecologica. Se ci si limita a risparmiare, l'ambiente ringrazia.
Il cambiamento culturale è anche relativo alla fine di un concetto di progresso per cui la generazione successiva sarebbe stata meglio di quella precedente. Si tratta di un importante mito fondativo della ns società che legittima i detentori del potere, a cui basta dire: "pazienta ancora un po', i tuoi sacrifici spingeranno i tuoi figli, nipoti, pronipoti, sulla vetta del mondo, dove non esiste più la fatica e la disperazione." Ma per mantenere questo mito fondativo occorre anche mantenere l'incremento demografico. Come puoi notare in Occidente questo mito è già in crisi. Ma l'incremento demografico, laddove ancora persiste il mito del progresso, aumenta gli effetti del riscaldamento globale.
In realtà il problema è molto simile a quello generato da COVID. Problemi globali a livello planetario che non possono essere risolti neppure da grandi stati o coalizioni di stati, ma devono essere affrontati globalmente, il che è una chimera. Ed è per questo che sono molto pessimista sull'argomento, vista anche la scarsa percezione media di quello che potrebbe accadere, ovvero una vera apocalisse, una estinzione di massa, che potrebbe anche non salvare la specie homo sapiens, anche quella parte di essa ricca. I soldi non si mangiano ed oltre un certo livello di entropia si tornerebbe a livelli sociali protomedioevali con isole hi-tech, un po' come nei romanzi cyber-punk.
#1625
Attualità / Cambiamento climatico
11 Agosto 2021, 08:08:08 AM
L'ultimo report dell'agenzia Onu sul Clima (Ipcc) è desolante. O si agisce subito sulla riduzione delle emissioni di co2 oppure i nostri figli vivranno in un pianeta inospitale, con gravi carenze di cibo, eventi meteorologici devastanti e migrazioni climatiche, rispetto alle quali, le attuali migrazioni sono una inezia.
Di fronte a questi avvertimenti però non vi è una adeguata sensibilizzazione. Basta paragonare il fiume di parole sul COVID e le informazioni quasi da associazione carbonara relative al global warming.
Questa mancata attenzione dipende, a mio giudizio, dalla difficoltà estrema ad affrontare il problema. Come per il COVID è un problema globale e pertanto, ammesso che sia una soluzione, trasformare l'industria dell'auto verso l'elettrificazione non risolverebbe nulla, neppure nel limitato campo delle emissioni automobilistiche, poiché il terzo mondo non potrà permettersi il passaggio per il costo elevato. Un passaggio totale richiederà almeno fra i 50 e i 100 anni, un tempo che non ci possiamo permettere. E l'incidenza delle emissioni di co2 a carico dell'automotive è approssimativamente del 10 per cento. In realtà per invertire l'attuale trend si dovrebbero fare delle scelte radicali: sospendere i viaggi turistici, limitare le produzioni industriali di beni, e l'attività estrattiva, limitare  o interrompere l'uso di carne. E per fare questo serve anche una redistribuzione radicale della ricchezza complessiva. Siccome tutto questo non è possibile per evidenti ragioni, proseguiremo con questa litania di avvertenze e mezze misure, finché il pianeta terra diverrà un luogo inospitale e l'attuale sistema non sarà corretto ma crollerà progressivamente, inaugurando la vera quarta epoca della storia umana, dopo evo antico, medio evo ed evo moderno.
#1626
Ma l'homeschooling non è negativo/positivo in sè. Dipende dal contesto generale e dipende dal tipo di organizzazione dell'homeschooling stesso.
La descrizione critica di Tiziano coglie alcuni aspetti molto veri come il punto 4, che sarebbe da incorniciare negli uffici di ogni preside, ma vi sono anche alcuni passaggi contraddittori come quello di una scuola professionale molto collegata al mondo del lavoro, dove però non sarà certo possibile organizzare una formazione in senso critico e antiautoritario, visto il livello di autoritarismo vigente nel mondo del lavoro. In generale vi è una visione in cui la scuola pubblica sembra avere un potere di forgiatura delle giovani menti, sia pure in senso negativo, che in realtà non esiste più da almeno 40 anni. L'unica forgiatura possibile, fatte le debite ed isolate eccezioni, è l'esperire la scuola come luogo povero, burocratizzato, scollegato da mondo del lavoro e anche dal piacere della conoscenza. Anche questa è un modellamento, ma non abitua certo i futuri cittadini alla sottomissione quanto a un anarchismo velleitario. Oppure, altro grande ed essenziale insegnamento: "io, speriamo che me la cavo", ovvero l'individualismo, al massimo esteso alla propria familia et clientes, nella più pura tradizione mediterranea.
#1627
Ho letto da qualche parte che nell' ultimo provvedimento sul green pass è anche stabilito che allo stadio si possa andare, se muniti di green pass, ma è fatto divieto portare striscioni e altri ammennicoli simili. Mi domando qual'è il senso di ciò, se non una deriva securitaria. Attendo lumi da chi ancora non è stato colto da dubbi, come il sottoscritto.
#1628
Penso che sia noto, ma nel dubbio lo ribadisco. Cov sars 2 fa parte della famiglia dei virus a rna, come quelli del raffreddore comune. Il raffreddore comune, al seguito dei conquistadores, fece una strage di indios nel XVI secolo. Noi ormai ci siamo adattati ed ormai, dopo qualche secolo, anche gli indios.
Ciò per dire che i virus a rna si modificano ancora più velocemente dei virus a dna, come quello della classica influenza e pertanto è plausibile che il vaccino abbia una copertura temporale limitata. Pertanto, Niko, non so davvero a cosa ti riferisca quando parli di efficacia miracolosa dei vaccini. Tutto questo era già noto un anno fa. Trattandosi di un nuovo tipo di virus è ovvio che non ci sono dati di confronto, sia rispetto al vaccino sia rispetto al virus, ma le basi della conoscenza medica non sono certo state stravolte.
#1629
Sono sempre stato favorevole al vaccino ma state a sentire cosa mi sta accadendo. Ho avuto il COVID a febbraio, marzo, di media intensità. Primo tampone ero già negativo, ma il primo anticorpale a marzo segnalava un livello di 2500 IgG e il secondo a luglio di 1500. Per fare il vaccino le linee guida stimano che il livello debba scendere a 100. Fatto sta che, ora, se voglio avere il green pass devo fare il vaccino, non esiste alcuna esenzione per chi si è ammalato. Da tenere presente che con il vaccino raramente si raggiunge il livello di IgG di 1000. Inoltre non sono chiari gli effetti del vaccino su chi ha già gli anticorpi. Nella migliore delle ipotesi è inutile ma non si escludono patologie. Nessuno però agisce in questo limbo e non capisco se per ignavia o secondo un piano prestabilito. Fatto sta che la mia posizione vaccinista non è più così ferma. Il dubbio che vi siano interessi economici che se ne fregano delle nostre vite mi sta attraversando.
#1630
Per Ipazia. In Italia sono state somministrate 68 milioni di dosi e passa. Statisticamente è molto probabile che su un numero così alto si possa morire il giorno dopo la somministrazione del vaccino, per la puntura di un ape, per un infarto, per una caduta dalle scale, per una reazione allergica. Ma anche se vi fosse un nesso, dove è il problema? Il vaccino fa parte di quei rimedi della medicina che si chiamano "Farmaci". Il Pharmakon in greco antico era allo stesso tempo rimedio e veleno, esattamente come qualsiasi farmaco moderno. Certo chi è morto ci ha rimesso le penne ed è un dolore desolante per la sua famiglia, ma quali sono gli effetti positivi del vaccino nel corso di questi mesi? Quante persone sarebbero morte senza vaccino?
Infine ti prego, non paragonare il mondo occidentale alla Cina. A quest'ora se fossimo come in Cina, tu saresti, a causa di quello che scrivi, in una fattoria rieducativa a zappare la terra e alla sera dovresti imparare a memoria il libretto rosso di Mao.
#1631
Oggi fantasticavo. Pensavo ad un Boccaccio distopico che invece di scapparsene nella famosa Villa di campagna, avrebbe iniziato una campagna No-Pest. Avrebbe scritto un libro contro coloro che credevano nella peste e si sarebbe domandato come mai nessuno moriva più di lebbra o di colera. La peste non gli avrebbe consentito di andare in pellegrinaggio a Santiago di Compostela ed avrebbe così raccolto l'adesione degli osti della via Francigena al grido "Basta Peste, Posto agli Osti". Altri sostenitori si sarebbero aggregati, affermando che la peste non è poi così grave,  vivere all'aria aperta e fare attività fisica, e pregare il santo patrono, queste le soluzioni, e che la vita economica, il consumo di alabarde, di pepe e merletti fiamminghi, continui.
#1632
L'intuizione naturale dell'infinito, qualunque cosa sia, a mio parere si origina da un evento culturale. L'uomo, una volta uscito dallo stato di natura, ha iniziato a controllare la natura, attraverso schegge di selce, il fuoco, la ruota, l'irrigazione, l'addomesticamento. Tutto ciò, in un cervello complesso come quello di homo sapiens, ha comportato la domanda fatidica "esiste uno stato assoluto di controllo e di benessere, visto che il mio è relativo ma comunque reale?". "Il pensare per ipotesi", "il pensare ciò che ancora non è", ciò costituisce la base del pensare all'assoluto. Un assoluto che è stato a lungo rappresentato in termini religiosi e antropomorfi.
#1633
Atomista. Hai molte ragioni da vendere, ma in realtà il processo di analfabetismo di ritorno riguarda tutto il mondo occidentale, fatta forse eccezione per il Giappone. Ripeto il 68 lo assolverei, visto che grazie al 68 abbiamo raggiunto delle conquiste in campo civile come il divorzio, l'aborto, l'abolizione dei manicomi, l'istituzione delle regioni, l'obiezione di coscienza ed altro. Conquiste che ci hanno posto in Un Occidente periferico piuttosto che nella centralità del Medio Oriente.
Contemporaneamente esistono nella scuola italiana dei ritardi endemici dovuti al clientelismo, alla burocratizzazione e a una visione culturale di tipo autoritario e di trasmissione meccanica del sapere. In realtà il sapere e la conoscenza si trasmettono e diventano produttive solo se accompagnate dalla "passione". Per questo è necessario che gli insegnanti non siano solo dei bravi tecnici della loro materia, ma devono possedere qualità maieutiche e perfino carismatiche. Trovare persone del genere a 1500 euro al mese diventa però più difficile. Ricordo che gli stipendi nel resto dell'Europa Occidentale sono più alti di circa 1000 euro a fronte però di un impegno lungo tutto l'anno, senza le vacanze anacronistiche attuali degli insegnanti.
Il detto riportato da Anthonyi (per cui se hai imparato dalla scuola, allora fai, altrimenti insegni) è molto significativo. In Italia vi è ancora una netta distinzione fra teoria e pratica, per cui chi insegna lo fa spesso in modo del tutto scollegato dalla realtà. Si vede in molti campi. Nel mio ad esempio assisto ad una notevole frattura fra chi fa il lavoro "clinico" con gli utenti e chi "teorizza" senza averne mai visto uno di utente. In realtà teoria e prassi dovrebbero rinforzarsi a vicenda. Ma qui ancora vince la mentalità curiale della conoscenza come otium. E questa scissione avviene in moltissimi altri campi e la sua origine è anche abbastanza chiara, ovvero dalla presenza ingombrante di un potere reale ma tremendamente ipocrita sempre pronto a deresponsabilizzarsi e contemporaneamente passivo e fatalista. Ovviamente alludo alla Chiesa Cattolica Romana, una istituzione che ha forgiato nel corso dei secoli la concezione della scuola, la filosofia e il significato dell'apprendimento. Nel mezzo secolo di potere della democrazia cristiana, il ministro della pubblica istruzione è sempre o quasi sempre stato estratto da quel partito.
#1634
Viator. Potrei specularmente risponderti che vi è del tragico anche nel pensare che le proprie doti siano un retaggio individuale e non siano influenzate dal contesto. Basta scorrere la storia ed osservare invece il contrario. I periodi di sviluppo di una società sono sempre fenomeni collettivi. Non a caso Leonardo, Michelangelo, Raffaello Sanzio erano contemporanei o quasi, così come Dante e Petrarca e tutta la scuola Fiorentina, o Socrate, Platone e tutta la miriade dei filosofi della grande Atene del IV secolo avanti cristo. In medio stat virtus. Non bisogna né enfatizzate le doti eroiche del singolo (che pure esistono) nè appiattire tutti in una medietà che rischia sempre di diventare mediocritas.
A proposito di "idealismo non riflessivo" non so a cosa ti riferisca anche se intuisco che si potrebbe trattare di una delle molte correnti di pensiero facenti parte del sistema "viaotoriano" ;D .
#1635
Per Viator. Il problema che tu poni è noto. La democrazia nella sua forma più nobile si fonda su un paradosso, creare condizioni più uguali possibili, pur sapendo che gli uomini e le donne non sono uguali, e creando così una diversa forma di diseguaglianza. Come si sopperisce a questo inceppamento? A mio parere con un altro paradosso, ovvero creando le condizioni affinché il maggior numero possibile di persone possa considerarsi aristocratico, ovvero migliore. Ma questo progetto in una democrazia significa inclusione e significa anche accettare che talvolta i meno dotati siano sostenuti invece che lasciati andare nel vortice della "nuda vita".
Per fare ciò occorrerebbe, senza diventare comunisti, pensare a una distribuzione della ricchezza più equa, poiché altrimenti chi è esageratamente ricco non può far altro, per giustificare il suo stato, di pensare di appartenere ad una specie diversa dai suoi operai, clienti, pazienti, con il risultato di considerarli "inferiori".
La scuola ha semplicemente bisogno di risorse poiché altrimenti lo stesso ragazzo che entra in un istituto che sembra lo scenario per un documentario sull'Unione Sovietica degli anni '80, cosa deve pensare di quella istituzione e di chi ci lavora dentro? Specialmente in una società dove l'immagine e la ricchezza è tutto? Avoglia a studiare Leopardi in queste condizioni. Anche qui, nella scuola si contrappongono visioni del mondo differenti e premiare le scuole private fa parte di un progetto politico di più ampio respiro.
Per Socrate. Penso che l'autorevolezza un insegnante se la debba conquistare sul campo, non perché ha un ruolo, che potrebbe essere, come ben sai, essere stato ottenuto per conoscenze, raccomandazioni e benedizioni vescovili o partitiche. Lo status dell'insegnante è crollato non tanto per via del 68 ma per via dell'avvento di una società iperliberale che considera necessario trasmettere il sapere solo alle élite preposte al governo politico/economico, lasciando agli altri le briciole. La scuola pubblica in Italia si sta effettivamente trasformando in un ghetto per le classi povere, con alcune eccezioni nei licei dei quartieri/bene.
Prima ho fatto l'esempio degli studenti spronati a criticare l'insegnamento. Ovviamente si tratta di un livello universitario, ma anche profondamente filosofico e di crescita intellettuale, da Socrate in poi (per tornare al tuo omonimo). Ma non si creda che criticare una teoria o una Weltashaungen sia facile. Bisogna documentarsi, avere le idee chiare, studiare.
Anche per gli studenti spesso è molto più semplice accettare le teorie del professore, ponendo le basi di un rapporto, nel mondo delle istituzioni della conoscenza, di tipo adulatorio e di cristallizzazione di ciò che è conosciuto. Un rapporto docente-discente che rispecchia il mondo scolastico e accademico italiano a partire dalla Controriforma e secondo un piano che fu pianificato dalla Controriforma stessa, espressione di un potere ecclesiastico letteralmente terrorizzato da quanto stavano scrivendo e teorizzando alcune eccellenze intellettuali dell'epoca, come Tommaso Campanella, Giordano Bruno e Galileo Galilei.