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Messaggi - bobmax

#1636
@Ricercatore

Sono convinto che sia un grave, seppur diffuso fraintendimento far coincidere la psiche con lo spirito.

Siamo ormai pressoché certi di essere la nostra stessa mente.
Senza renderci conto che la mente... mente!

E mente proprio con il suo farci credere di essere noi stessi!

Mentre noi soltanto abbiamo una mente, ma non la siamo.

Una prova?

È sufficiente rifiutare di pensare ciò che si sta pensando, disinteressandosene.

La mente si acquieta. Ha perso, seppur momentaneamente, la presa su di noi.
Che non ci siamo più, in quanto "io".
Eppure siamo...

Poi però presto la mente si riprende e torniamo a esserci...

È sufficiente disinteressarsi da ogni pensiero.
Provare invece a fermarlo, il pensiero, con un'azione di forza, lo sconsiglio vivamente.
Se vi si riesce, lì è l'autentico orrore.
#1637
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
15 Settembre 2021, 12:06:45 PM
Citazione di: ricercatore il 15 Settembre 2021, 11:53:59 AM
pare che all'interno di un buco nero il tempo si fermi: se potessimo tutti spostarci in uno di questi (senza morire ovviamente  :) ), avrebbe senso parlare di passato, presente e futuro dell'universo?
avrebbe senso parlare di "età dell'universo"?
:-[ :-[ :-[

Sì, non avrebbe senso.

Ma non siamo già forse in un buco nero?

Senza che sia neppure un "buco"...
#1638
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
15 Settembre 2021, 09:21:24 AM
La teoria del Big Bang offre l'occasione, tra le tante possibili, di giungere al limite del comprensibile.

Limite che il pensiero razionale non ammette, rifiutandone l'esistenza. E infatti reagisce costruendo ipotesi che riconducano il limite nell'alveo del razionale, svuotandolo del pathos.

Così fantastica su tempi ripiegati, su multiversi, su buchi neri che non sono proprio delle singolarità, se no...
Insomma ci si immagina di tutto pur di non fermarsi di fronte al limite!

Eppure, Eutidemo, già nei brani che hai riportato si accenna alla risposta...
È sufficiente interpretarli tenendo fermo il limite.

E il limite è il Nulla.

"Ex nihilo nihil!"

"Nessuna cosa si genera dal nulla"

"Nulla si genera dal nulla per volere divino"

Se non vi è stato un prima... non vi è mai alcun prima!
#1639
Vi è dell'altro, Jacopus, almeno questo è ciò che sperimento.

Guardando ora indietro, a quando la sofferenza era insopportabile e l'unica possibile soluzione pareva fosse di farla finita, non posso che ringraziare per quelle batoste ricevute.

Allora ciò che vivevo era per me solo una estrema ingiustizia.
Ma ora vedo come mi abbia invece strappato dal torpore. Per costringermi a mettermi in viaggio.

Il pensiero razionale si evoluto al punto da escludere lo Spirito. Riducendo tutto alla psiche.

Lo Spirito è il grande rimosso.

Nonostante che tutto nel mondo non ne sia che una manifestazione.
#1640
L'analisi di sé, la psicoanalisi, il lavorare sulle proprie ferite emotive, possono dare dei risultati.

E così vivere meglio, più serenamente.

Tuttavia, come ben osservava Martin Buber, la "guarigione" implica sovente una perdita.

Una perdita che il pensiero razionale non è in grado di notare. Perché non riguarda la psiche, bensì lo spirito.

Riguarda infatti il male e il bene, che per il pensiero razionale, che analizza la psiche, sono riconducibili a meri fatti.

Fatti che hanno dunque una causa. Una volta compresa razionalmente questa la causa, il pathos, la sofferenza, possono essere ridimensionati, tenuti sotto controllo.

Quindi la psicologia aiuta a vivere meglio. Senza però chiedersi se dietro quella sofferenza non vi sia stata una motivazione metafisica. Non è il suo campo.
E ora non lo è nemmeno più della religione.

Ma l'evoluzione spirituale non è una illusione...
#1641
Anch'io, Eutidemo, ho sovente dei dubbi sulla pur minima reale efficacia delle mie azioni.
Quanto di ciò che faccio ha davvero un effetto sul futuro?

Nella usuale visione razionale della realtà, la causa è tanto più efficace quanto più è grande l'effetto che produce.

E così se siamo piccoli, con poche limitate possibilità, la nostra influenza non potrà che essere insignificante, o poco più.

Tuttavia è davvero questa la sostanza dell'agire?
È proprio l'effetto ciò che dona valore alla nostra azione?

Mi sto convincendo che non sia per nulla così.
Perché il gioco della vita non consiste nei "risultati" ottenuti.

Il senso della vita sta invece tutto in quell'istante in cui, decidendo, si sceglie di essere piuttosto che non essere.
E l'essere è proprio in quello slancio verso il Buono e il Giusto.
Lì noi eterniamo.

Le opere poi, qualsiasi opera, sono puro nulla.
Nel senso che noi non c'entriamo per niente.
Sono solo l'occasione per noi di dire Sì, piuttosto che no.

Per cui Eutidemo non disperare, in ogni tuo Sì è l'eternità.
#1642
È in atto un crisi generalizzata di autorevolezza.
Questa mancanza è grave soprattutto perché diventa per i tanti, con idee già non particolarmente chiare, un liberi tutti!

L'attuale estrema facilità di comunicazione, con la complicità di un giornalismo mediocre capace solo di fare da grancassa alle notizie più stupide e per questo più attraenti per chi ha ormai perso la bussola... completa il quadro di questa situazione. Che potrebbe essere l'anticipazione di una tempesta perfetta per la democrazia.

Difatti la democrazia, anche se può apparire paradossale, non è fondata semplicemente sul potere esercitato dal popolo.

Perché è pure indispensabile una delega. Che non è dovuta solo per necessità gestionali, ma è invece sostanziale. In quanto il delegato mi rappresenta, ma pure è colui che considero più adatto al ruolo, anche di me stesso!

Ed è l'autorevolezza che me lo fa scegliere.
Se questa manca, allora il delegato in realtà non mi rappresenta. È solo forse il meno peggio. Un peggio che non può nel tempo che  peggiorare...

Così ognuno si sente in diritto di esprimere pubblicamente le più grandi assurdità.
E non vi è nessuno che sia, che si senta, abbastanza autorevole da intervenire, anche duramente, per reprimere questi vaneggiamenti.
Perché noblesse oblige, ma se non vi è noblesse...

Barbero è però a mio avviso un caso a parte.
Perché la sua posizione deriva appunto dalla denuncia di questa mancanza di autorevolezza della politica.
Un denuncia fatta con modalità infelici magari... ma Barbero è un puro di cuore.
#1643
Ciao Eutidemo,
se il tracker era stato disattivato ok.
Ma se non lo fosse stato...
Ritengo sia possibile risalire alle auto con tracker che sono state in prossimità del luogo, dove è stata rinvenuta la BMW, nei minuti del suo abbandono.
#1644
È stata fatta una ricerca delle auto con tracker che erano presenti nell'area dove è stata ritrovata la BMW.
La Rhino gx ha il tracker.

#1645
Tematiche Culturali e Sociali / Fede nell'Impossibile
10 Settembre 2021, 15:08:23 PM
Qui Iano non vi è alcuna certezza.

Mi scuso per il tono affermativo con il quale tendo ad eccedere.
Ma sinceramente dubito che un tono ipotetico possa davvero dare un'idea dell'argomento.

Qui ci muoviamo nel vuoto, senza alcuna sicurezza.

Un po' come le onde elettromagnetiche, di cui ricordo ancora i miei studi giovanili, che si muovono nel vuoto... Che meraviglia!

Di modo che ogni affermazione vorrebbe indicare uno slancio, l'accettazione di un rischio, non una certezza intesa come verità conosciuta.

L'unico sostegno in questa avventura può venire solo da noi stessi.
#1646
Il mondo, così come il singolo, è soggetto ad una evoluzione spirituale.
Una vera e propria meccanica, dove vi è un'unica forza agente: l'Amore.

Essendo la causa di ogni evento, essendo libertà assoluta, quindi incausato, l'Amore non c'è.

Perché ciò che c'è, dipende da una causa.

Di modo che l'Amore sfugge ad ogni pretesa di stabilirne la reale esistenza.

Ciò che perciò chiamiamo superficialmente "amore" è in realtà solo una occasione per credere nella possibilità del Vero amore.

Che l'Amore sia, dipende perciò solo da noi.
Dalla nostra fede.
Che è fede nella Verità.

Tante sono le occasioni per amare, ma non sono occasioni in cui ci ritroviamo l'Amore ben evidente in un piatto d'argento...
Sono occasioni per risvegliare la nostra fede.

Perché non essendo possibile voler amare, e ci mancherebbe essendo la causa prima... ciò che possiamo fare è solo una cosa: aprirci alla Verità.

In questo modo potremo evitare gravi fraintendimenti. Come il confondere i due momenti distinti in cui l'amore per se stessi compare durante l'evoluzione spirituale.

Perché in un primo momento, l'amore per se stessi è l'egoismo da cui l'evoluzione spirituale prende l'avvio.

Questo "amore" immaturo dovrà fare i conti con il male.
E allora si incomincerà ad amare il Bene, esclusivamente perché Bene.

Ma allora il Bene pretenderà di amare l'altro, il prossimo, perché nulla può essere escluso dal sommo Bene.

Infine questo amore, colmo di compassione per l'altro, completerà la sua missione rivolgendosi infine a me stesso.

Amore di sé, in quanto Uno!
#1647
Tematiche Culturali e Sociali / Fede nell'Impossibile
10 Settembre 2021, 07:58:38 AM
Iano, con paradiso terrestre intendevo proprio lo stato di non consapevolezza.
La consapevolezza del bene e del male.

Nel momento in cui compare, questa stessa consapevolezza ti espelle necessariamente dal paradiso terrestre.

Nella Bibbia ciò è descritto con una magnifica allegoria, ma è ciò che capita, o dovrebbe capitare, a ognuno di noi.

È un passaggio necessario.

Che parrebbe definitivo, ma è invece solo un momento della evoluzione spirituale.

Evoluzione che richiede di distinguere il bene dal male.

Che il male esista certamente e che sia dentro di me e che io stesso sia il male... è la constatazione inevitabile che mi condanna all'inferno.

L'inferno è senza speranza.
Si annulla la speranza dell'io di tornare al paradiso terrestre.
Perché il male c'è!

Allora cosa resta da fare?

L'io deve morire.

E muore nel momento in cui il figliol prodigo torna al Padre.

L'io era illusione.
Sono ciò che sono!
#1648
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Fede nell'Impossibile
09 Settembre 2021, 23:17:39 PM
Beh, Iano, avevi affermato di essere nel paradiso, che anch'io ero nel paradiso.
E che quindi ti spiaceva il mio struggermi per nulla.
Te ne ringrazio.
Ma la vedo diversamente.
#1649
@Ricercatore

Ma l'amore non è un rapporto alla pari.
L'amore è resa incondizionata. Tu non ci sei più, c'è solo l'amato.

E neppure è possibile "voler" amare.
Amo o non amo, non dipende da me. Non deriva da un mio atto di volontà.

Il discorso, ama te stesso così potrai amare l'altro, non mi ha mai convinto.
L'amore prescinde da te stesso, da come ti consideri.

Piuttosto, è solo attraverso l'amore per il prossimo che puoi sperare di amare nuovamente te stesso.

Almeno questo è quanto ho avuto occasione di sperimentare.

Quando ami, tu non ci sei più.
E a ben guardare... neppure l'oggetto d'amore è mai davvero identificabile.

Chi, cosa amo?
Non è forse quel nulla, che traspare nell'amato, ciò che suscita questo mio amore?

E quando questo amore ritorna infine su di me, chi sono io se non nulla?
#1650
Sì Jacopus, ma il pessimismo di Leopardi andrebbe secondo me portato fino alle sue estreme conseguenze.
Perché esprime un nichilismo forte, autentico, che non si nasconde la realtà che ha dinnanzi.

Solo così è possibile, forse, superarlo.
Come d'altronde lo stesso poeta è in alcuni momenti riuscito a fare.