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Messaggi - Eutidemo

#1636
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
01 Giugno 2023, 14:17:42 PM
Ciao Bobmax. :)
In effetti, per quanto riguarda la tua "prima ipotesi":
- quando il vicedirettore usa la sua chiave dall'esterno, per entrare, e poi si chiude dentro con la sua chiave, senza aver ancora asportato il gioiello, potrebbe riaprirlo immediatamente, in qualsiasi momento, con la chiave stessa;
- quando il complice "disinscerisce" la corrente, non succede niente, in quanto il portellone -che era già chiuso- resta chiuso, l'allarme non scatta, e la chiave di Bellmer funziona ancora perfettamente.
- quando il complice "reinserisce" la corrente, non succede lo stesso niente, l'allarme non scatta, e la chiave di Bellmer funziona ancora perfettamente.
***
Fin qui non ci sono problemi nella tua "prima" ricostruzione ipotetica!
***
Il problema sorge nel momento dell'asportazione del gioiello da suo piedistallo, la quale manovra, tramite un "imput" elettronico:
- rende la chiave elettronica che si trova all'interno del "caveau" inattiva per tre ore;
- e, questo, a prescindere dalla circostanza che il portellone fosse già chiuso o meno in modo regolare, ovvero che esso fosse stato aperto e poi chiuso in conseguenza dell'asportazione del gioiello.
.
***
La tua "ipotesi alternativa", invece (sulla quale prima non mi ero soffermato), mi sembra migliore.
Ed infatti:
- quando sono soltanto loro due, anche in piena notte, Bellmer apre la porta al complice con la sua chiave elettronica;
- il complice entra, e asporta il gioiello, facendo chiudere il portellone, e facendo scattare l'allarme;
- però Bellmer è fuori dal "caveau", per cui l'asportazione del gioiello non "disattiva" la sua chiave per tre ore;
- quindi, Bellmer riapre immediatamente il portellone, consentendo così al complice di uscire con il gioiello in mano.
***
Però anche la tua ipotesi alternativa ha i seguenti punti deboli:
1)
Come avevo scritto: "La chiave elettronica di Bellmer ha un "chip" interno con una memoria inalterabile, dalla quale risulta che, quella notte, lui l'ha usata una volta sola per aprire il portellone, e non due."
2)
Inoltre, come avevo scritto: "Quella cassaforte, ha una "scatola nera" che registra gli "orari" e i corrispondenti "codici" di apertura utilizzati per aprirla; e, quella notte, sono stati memorizzati solo due "codici" di apertura: prima quello della chiave "personalizzata biometricamente" di Bellmer, e poi quello della chiave "personalizzata biometricamente" di Bauer."
3)
Infine, comunque, stando alla tua ipotesi alternativa, Bellmer non sarebbe stato trovato ucciso vicino al piedistallo, bensì nell'androne fuori del "caveau", dal suo complice in fuga.
***
Però, secondo me, la tua ipotesi alternativa merita almeno 9!
***
Un saluto! :)
***
#1637
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
01 Giugno 2023, 12:26:41 PM
Ciao Bobmax. :)
La tua (come al solito) è una soluzione decisamente brillante e senz'altro molto intelligente; anche se è diversa da quella che ho scritto io.
Ma questo è un "giallo", e non un "indovinello", per cui la cosa è perfettamente legittima.
***
Però,  in realtà, nella logica del mio racconto, se veniva asportato il gioiello dal suo piedistallo, si verificavano contemporaneamente tre conseguenze, indipendenti tra di loro, ma dipendenti solo dall'"imput" proveniente dal piedistallo:
- il portellone, se aperto, si chiudeva di scatto;
- suonava l'allarme al GSG 9;
- la chiave restava inattiva, dall'interno, per almeno tre ore.
***
Vale a dire che c'era un'unica "causa" (asportazione del gioiello) che produceva tre "effetti" diversi indipendenti tra di loro (chiusura portellone, allarme e inattività della chiave all'interno del caveau per tre ore); ma non avevo affatto scritto che uno degli effetti (inattività della chiave) dipendesse da un'altro effetto (chiusura portellone).
***
Il che, tra l'altro, sarebbe risultato tecnologicamente "incongruente", poichè c'era un'unico "imput" generato dal piedistallo che provocava elettronicamente i tre effetti di cui sopra, separatamente e indipendentemente l'uno dall'altro.
***
Per cui, la tua ricostruzione, per il resto perfettamente coerente, ha un punto debole.
Ed infattI, quando il vicedirettore asporta il diamante, il meccanismo del portellone, riceve comunque l'"imput elettronico" proveniente dal piedistallo antifurto e quindi scatta lo stesso, ma a vuoto; perchè è già chiuso.
Però, contemporaneamente, grazie all'"imput elettronico" proveniente dal piedistallo antifurto:
- scatta l'allarme alla centrale;
- la chiave del vicedirettore viene resa comunque inattiva per tre ore.
Per cui, quando il complice reinserisce la corrente, il vicedirettore non è in grado di aprire il caveau dall'interno con la chiave per almeno tre ore dall'asportazione del gioiello; nè può farlo, ovviamente, il complice, il quale, quindi, fugge via.
Pertanto, quando, dopo venti minuti, giungono sul posto il GSG 9 e Bauer, ed aprono il portellone, trovano Bellmer ancora vivo e con il gioiello in una mano e l'inutile chiave elettronica nell'altra.
***
Però, forse, sono stato io a non spiegarmi con sufficiente chiarezza nel mio testo originario, lasciando erroneamente supporre che l'inattività della chiave dipendesse dalla chiusura del portellone, invece che dall'asportazione del gioiello dalla sua base; ed invero, in questo caso, la "causa" (asportazione del gioiello) ed uno dei suoi "effetti" (chiusura del portellone), essendo pressochè simultanei, potevano facilmente essere interpretati in modo equivoco, non corrispondente a quello effettivo.
Per cui, in ogni caso, prendo comunque per buona la tua soluzione , e gli assegno come voto un bell'8 e mezzo!
Spero che tu vorrai essere altrettanto clemente con la mia, quando la pubblicherò. :)
***
Però mi farebbe molto piacere che anche qualcun altro azzardasse la sua soluzione.
***
Un saluto!
***
#1638
Storia / Re: Roma, "città aperta"!
29 Maggio 2023, 05:36:03 AM
P.S.
Peraltro giova ricordare che non è vero, come molti sostengono, che ai sensi dell'art. 43 della Convenzione dell'Aja fosse "espressamente" consentita la fucilazione di ostaggi per rappresaglia; la quale, invece, divenne poi una prassi interpretativa diffusa.
Ed infatti tale norma stabilisce soltanto quanto segue "L'autorità del potere legale essendo passata di fatto nelle mani dell'occupante, questi prenderà tutte le misure che dipendano da lui per ristabilire ed assicurare, quanto è possibile, l'ordine pubblico e la vita pubblica, rispettando, salvo impedimento assoluto, le leggi vigenti nel paese."
***
Ed invero, secondo la prevalente attuale giurisprudenza: "L'ambigua formulazione dell'art. 43 del regolamento sulle leggi e gli usi della guerra terrestre, approvato all'Aja nel 1907, vigente all'epoca dei fatti, consentiva, secondo talune interpretazioni ancora proposte (ma non più accettabili) nel periodo della II Guerra mondiale, la "fucilazione" di ostaggi (e dunque il sacrificio di vite umane innocenti) al fine di "mantenere l'ordine" nei territori occupati. In ogni caso, se correttamente interpretato, il predetto regolamento escludeva in radice la legittimità di "rappresaglie" in danno della vita dei cittadini dello Stato occupato (cfr. Corte mil. app. 24.11.2005, Langer)."
#1639
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
28 Maggio 2023, 16:07:46 PM
P.S.
Avevo dimenticato di precisare che, nonostante che il "caveau" fosse gelido, per cui il cadavere di Bellmer si è raffreddato molto in fretta, tuttavia dall'autopsia è risultato che la sua morte era avvenuta all'"incirca" nel momento del furto del gioiello dal suo piedistallo, quando il "caveau" si chiuse automaticamente.
#1640
Attualità / Putin, guardati le "spalle"!
28 Maggio 2023, 14:06:29 PM
Essere "spalleggiato" da un leader potente come Xi Jinping, è sicuramente un vantaggio per Putin nella sua aggressione all'Ucraina; la quale è stata perpetrata per riuscire a sottrarle almeno il Donbass e la Crimea.
Però, almeno secondo me, avere alle "spalle" un soggetto del genere, ai confini della Siberia, secondo me non dovrebbe essere molto rassicurante per Putin; a mio giudizio, infatti, la sua è una "posizione" alquanto rischiosa!
***
Nel 1912, lo "jakuto" siberiano Aleksej Kulakovskij scriveva: "La Cina compie passi giganteschi sulla strada del progresso politico e sociale! Che accadrebbe se la Cina improvvisamente volesse impossessarsi, se non di tutta, anche solo della Siberia orientale che la tocca?"
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In effetti, sotto il profilo etnico ed anche per altri aspetti, non c'è dubbio che i Siberiani siano molto più affini ai Cinesi che non ai Russi: basta aver visitato tali tre aree geografiche per rendersene subito conto!
***
Ricordo ancora personalmente il sanguinoso scontro tra carri armati Russi e carri armati Cinesi lungo il fiume Ussuri, nel marzo 1969; ma fu solo una scaramuccia, anche considerando che, all'epoca, gli USA e la NATO restarono neutrali.
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Molto più recentemente, nel 1991,  Tiziano Terzani descriveva con vivido realismo come, alle lande desolate russe, difese da sparuti avamposti militari (tipo il "Deserto dei Tartari"), si contrapponessero innumerevoli insediamenti cinesi che premevano lungo tutta la linea di confine nord orientale.
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Successivamente a cavallo dei due secoli, il calo della natalità in tutta la Federazione Russa, unito alla crisi economica dei territori siberiani seguita al crollo del sistema economico sovietico, ha determinato una drastica riduzione della popolazione russa residente in Siberia.
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Ed infatti, la popolazione russa della Siberia è scesa dai nove milioni del 1990 a poco più di sei milioni di persone nel 2010; cioè un terzo della popolazione è andato perduto in circa vent'anni  (e adesso ancora di più).
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Al contrario, nelle tre provincie cinesi nord-orientali dello Jelin, Heilongjiang e Liaoning, ubicate nella sponda opposta del fiume Amur, vivono circa cento milioni di persone, con una densità 30 volte più alta delle quattro provincie del Distretto Federale russo più vicine.
***
Non c'è bisogno che vi spieghi come funzioni, anche storicamente, il "principio dei vasi comunicanti"!
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La migrazione cinese in Siberia iniziò, per fortuna pacificamente, intorno alla fine degli anni '90 allorquando migliaia di ettari di terreni, dichiarati incoltivabili e abbandonati in seguito allo smantellamento delle fattorie collettive sovietiche, iniziarono progressivamente ad essere presi in concessione da imprese cinesi; il che, però, a volte, anche con "patti leonini",  come esempio il contestato "Mou" sottoscritto nel 2015 dal governatorato della regione russa del Trans-Bajkal, che prevede la concessione per 49 anni alla cinese Hua'e Xingbang di 15mila ettari di terreni ad un prezzo simbolico di circa $5 per ettaro (il che sembra che suscitò le ire di Putin, perchè, in effetti, è stato quasi un esproprio).
***
L'invasione "pacifica" cinese in Siberia si sta adesso imponendo in quasi tutte le attività economico-commerciali della regione; ma, nonostante il consolidamento dei rapporti economici tra i due Paesi, tra la popolazione russa inizia a serpeggiare:
- un diffuso "malcontento" rispetto alla crescente presenza cinese in Siberia.
- una diffusa "paura" che essa non sia più soltanto legata all'occupazione economica di aree in abbandono ma sia piuttosto il frutto di un deliberato progetto politico volto a riprendersi i territori strappati con la violenza alla Cina nel XIX secolo.
***
A cominciare da Vladivostock, la città cinese conosciuta come Hǎishēnwǎi  (海參崴),  così come i cinesi chiamano tutt'ora il "gioiello" perduto dalla dinastia Qing; la quale  fu presa con la forza dai russi nel 1860, quando la guerra dell'oppio mise in ginocchio la Cina. Costretti a firmare la Convenzione di Pechino, considerata uno dei trattati più infami della storia, i Cinesi dovettero cedere allo zar il famoso porto nella baia di Zolotoj Rog; da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata, ma i Cinesi hanno la memoria lunga!.
***
Inoltre la Cina starebbe concentrando i propri interessi verso la regione del Transbaikal, a discapito della limitata profittabilità economica di queste terre, per la sua collocazione geografica, crocevia delle arterie di comunicazione più importanti della Siberia.
***
Putin, pertanto, non dovrebbe sottovalutare che, nonostante i due Paesi abbiano intrapreso a partire dai primi anni 90' una serie di negoziati volti a normalizzare le proprie dispute territoriali, il nazionalismo cinese verso i territori in questione è sempre stato molto acceso, e, negli ultimi tempi, si sta rinfocolando sempre di più; soprattutto adesso che la Russia è impegnata in Ucraina, e si è inimicata quasi tutto il resto del mondo.
***
Putin farebbe quindi bene a guardarsi le spalle; e, soprattutto, il fondo della schiena!
#1641
Storia / Roma, "città aperta"!
28 Maggio 2023, 07:11:22 AM
Secondo le convenzioni internazionali di guerra, la "città aperta" è un territorio urbano che non può essere sottoposto a bombardamenti o attacchi armati dell'una o dell'altra parte.
Tale qualifica può essere attribuita in ragione del patrimonio storico culturale ed artistico della città, ed è riconosciuto in base ai seguenti requisiti:
a) "neutralizzazione" della città , ovvero l'assenza nel suo perimetro di forze o installazioni militari, salvo le sole forze di polizia dell'esercito occupante;
b) controllabilità di un effettiva "neutralizzazione" del perimetro urbano;
c) riconoscimento, mediante accordi o dichiarazioni unilaterali, di tale qualifica da parte degli Stati belligeranti.
Esempi si sono avuti durante la II Guerra mondiale quando furono dichiarate città aperte: Roma, Parigi, Atene ed il Cairo.
.
***
Il Polizeiregiment "Bozen", era un reparto militare della "Ordnungspolizei" ("polizia d'ordine"), per cui la sua presenza all'interno della città di Roma, non violava lo "status" di "città aperta" della Capitale.
Ne consegue che l'attacco armato contro tale reparto di polizia, risultò, almeno "giuridicamente", illegittimo in base alla condizione di Roma "città aperta" .
***
.
La reazione dei Tedeschi, però, risultò ancora più  illegittima, per i seguenti motivi:
.
a)
Ai tempi della seconda guerra mondiale, in casi del genere, la potenza occupante aveva il cosiddetto "diritto di rappreseglia"; ma solo come "ultima ratio".
Cioè:
- in primo luogo il Comando tedesco avrebbe dovuto pubblicamente invitare i responsabili dell'attentato a presentarsi, onde evitare la rappresaglia (come ben illustrato nel bellissimo film "Legge di guerra", di  Bruno Paolinelli);
- in secondo luogo il Comando tedesco, se nessuno si presentava, avrebbe dovuto ricercare i colpevoli con proprie indagini di polizia (sebbene per un tempo limitato, in considerazione delle esigenze belliche).
.
b)
Invece non venne fatto nulla di tutto questo, bensì si procedette "in segreto" ed in "fretta e furia" alla "orrenda" strage delle Fosse Ardeatine; per giunta eccedendo anche il previsto numero delle vittime designate.
.
***
AVVERTENZA
Questo topic esamina (molto sommariamente) la vicenda delle Fosse Ardeatine soltanto sotto il profilo del "diritto internazionale di guerra vigente all'epoca", astenendosi da qualsiasi altra considerazione di carattere ideologico politico e/o morale.
Come cortesemente prego di fare anche a chi volesse intervenire nel "thread".
Grazie!
***
#1642
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
27 Maggio 2023, 11:50:31 AM
CAPITOLO TERZO
-Maledetta elettronica!- sibilò il giorno dopo Elsa Gruber, in commissariato, al suo vice Dora Grass -Quella chiave ha mandato a gambe all'aria tutta la mia bella teoria!-
- Già!- commentò Emil Adam, l'addetto alla polizia scientifica -Ed infatti la chiave elettronica di Bauer ha un "chip" interno con una memoria inalterabile, il  quale attesta che, quella notte, lui l'ha usata una volta sola: per aprire la cassaforte in presenza della squadra del GSG 9.-
- Inoltre ha anche un dispositivo di geolocalizzazione- aggiunse un collaboratore di Emil Adam -dal quale risulta che, al momento dell'omicidio, la chiave elettronica di Bauer era da tutt'altra parte!-
***
- In effetti, anche senza la "supertecnologia" della chiave, lo sapremmo egualmente che Bauer era altrove!- ridacchiò Dora Grass, che era davanti ad un PC. - Proprio adesso il sergente Hassel ci ha mandato la registrazione della videocamera dello "Storm Casinò" della Frankfurt Kurt Schuhmacher Strasse, dove, al momento dell'omicidio, si vede chiaramente che Bauer stava giocando alla "roulette". Senza contare la testimonianza degli altri giocatori, che lo conoscevano tutti benissimo; se n'è andato da lì solo quando è stato avvisato per telefono da Wassen che era scattato l'allarme del "caveau"!-
***
- Va bene!- sospirò Elsa Gruber, dando ordine per telefono che Bauer fosse rilasciato immediatamente -Ma allora cosa diavolo è successo, in quel maledetto "caveau"?
- Questa sì che è una bella domanda!- ghignò Emil Adam -Ed infatti, se è vero che quel "caveau" si è chiuso come una trappola non appena il gioiello è stato asportato dal suo piedistallo, sia il gioiello sia l'assassino dovevano essere ancora là dentro, quando Bauer ha aperto, per la prima volta, il portellone, in presenza della squadra del GSG 9.
E sia Wassen che i suoi uomini, la cui fedeltà è al di là di qualsiasi dubbio, ci hanno confermato che, quando hanno aperto il "caveau", là dentro c'era solo il cadavere di Hans Bellmer: niente gioiello e "ladro-assassino"!-
***
- Un attimo!- intervenne Dora Grass alzandosi dalla scrivania - Quanto al gioiello, siamo d'accordo: doveva per forza essere ancora là dentro, pure se, di fatto, non c'era più.
Però l'assassino potrebbe essere entrato con Bellmer quando lui ha aperto il "caveau" con la sua chiave,  ma esserne uscito "prima" che Bellmer asportasse il gioiello; per cui, in tal caso, non sarebbe rimasto intrappolato dentro!-
***
Elsa Gruber scoppiò a ridere: - Scusa Dora, ma se l'assassino fosse uscito dal "caveau" "prima" che Bellmer asportasse il gioiello, come faceva poi Bellmer ad asportarlo, visto che era già morto?-
- E se il ladro fosse stato appena fuori dell'entrata del "caveau", e Bellmer gli avvesse lanciato il gioiello appena "dopo" averlo prelevato dal piedistallo?-
- Niente da fare!- scosse la testa Adam -Abbiamo fatto la prova, e il portellone si è chiuso ancora prima che il gioiello avesse fatto un terzo della traiettoria. Non è possibile lanciarlo da dentro a qualcuno che sta fuori, prima che il portellone si chiuda interrompendo il "passaggio"!
***
- Già!- ammise Dora Grass  -Ma siamo proprio sicuri che Bellmer non si sia suicidato; oppure che gli abbiano sparato da dieci metri, da fuori del "caveau".-
-Questo è assolutamente certo!- intervenne Marta Hesse, l' anatomopatologa, -Bellmer è stato ucciso da qualcuno a distanza ravvicinata, a non più di 15 centimetri. Ma, di sicuro, non si  è suicidato!-
- Ovviamente non è detto che sia stato lui ad asportare il gioiello- riprese Adam -Ma, se l'"Himmlisches Juwel" è stato asportato dall'assassino, è assolutamente certo che sarebbe comunque rimasto intrappolato là dentro. Ce lo hanno confermato sia i nostri tecnici che quelli della GTA!-
***
- A proposito dei tecnici della GTA, non è possibile che abbiano costruito una terza, e magari anche una quarta, chiave elettronica?- si chiese meditabonda Elsa Gruber - In tal modo si spiegherebbe l'arcano!-
- Già, però, se così fosse, non si spiegherebbe perchè mai avrebbero dovuto mettere di mezzo il povero Bellmer e la sua chiave, e poi ucciderlo; avrebbero potuto fare tutto da soli!- osservò il vicecommissario.
***
Ed Emil Adam aggiunse: - In ogni caso non sarebbe stato comunque possibile,  perchè quel tipo di chiave è stato verificato come non "clonabile" da noi della polizia scientifica.
Inoltre, quella cassaforte, ha una "scatola nera" che registra gli "orari" e i corrispondenti "codici" di apertura utilizzati per aprirla; e, quella notte, sono stati memorizzati solo due "codici" di apertura: prima quello della chiave "personalizzata biometricamente" di Bellmer, e poi quello della chiave "personalizzata biometricamente" di Bauer.
Intendo dire che, anche ammesso, ma assolutamente "non concesso", che potesse esistere un'altra chiave, sicuramente essa non è stata usata quella notte!-
***
- Ma la "scatola nera" che registra gli "orari" e i corrispondenti "codici" di apertura utilizzati per aprirla, non potrebbe essere stata ingannata con qualche espediente?- insistè Elsa Gruber.
- Assolutamente no, commissario!- scosse la testa il dirigente della polizia scientifica - Questo glielo posso garantire!-
***
- Inoltre, neanche chi aveva progettato tale chiave elettronica avrebbe potuto utilizzarla senza il consenso del proprietario, perchè funzionava solo "in mano sua"; per questo il ladro, o i ladri, hanno necessariamente dovuto aprire la cassaforte o con la complicità di Bellmer, oppure costringendolo con una pistola alla tempia. E poi lo hanno ucciso spietatamente!-
-Già, ma poi come hanno fatto ad uscire?-
- Bella domanda!-
***
- E' assolutamente sicuro che il "portellone" si possa aprire "soltanto" con quelle due chiavi elettroniche?- chiese il commissario -Non esiste davvero un altro modo? Io ho visto due maniglie a rotazione, una grande ed una piccola, sulla parte esterna, che credo servano per un'apertura manuale-
- Le garantisco di no!- la assicurò categorico Emil Adam.- Quelle  maniglie sul portellone, sono solo degli "specchietti per le allodole", per trarre in inganno e far perdere tempo ad eventuali ladri; ma il portellone si apre e si chiude da solo, telecomandato esclusivamente dalla chiave elettronica.  Se qualcuno, anche gli stessi costruttori, avessero cercato di forzare o di smontare manualmente la porta per consentire al "ladro-assassino" rimasto dentro di uscire fuori, ci avrebbero messo giorni; in venti minuti non sarebbero riusciti neanche ad ad accedere ai moduli di controllo esterni, che sono blindati. Noi della scientifica, assieme ai tecnici della GTA ci abbiamo impiegato una mattinata intera.
In ogni caso, ogni modulo mantiene memoria su un "chip" del suo ultimo accesso; e abbiamo verificato che nessuno ha cercato di accedere ad essi dall'ultima manutenzione, avvenuta un anno fa.-
***
- Un attimo!- esclamò Dora Grass saltellando eccitata per la stanza - Forse ho capito io come hanno fatto!-
- Ma davvero?- chiese Emil Adam sorridendo scettico - E come avrebbero fatto?-
- Hanno costretto Bellmer ad aprire il portellone, e poi lo hanno bloccato con una sbarra di ferro o con una cuspide d'acciaio inserita tra i cardini; quindi hanno ucciso Bellmer e prelevato il gioiello senza che il portellone potesse chiudersi del tutto.
Quindi sono fuggiti con il gioiello, sgattaionando dal portellone semiaperto; poi  hanno tolto il blocco, ed il portellone si è richiuso automaticamente da solo!-
- Mi sembra che il tuo ragionamento fili!- concordò il commissario!-
***
- Il ragionamento fila in teoria- scosse mestamente la testa Emil Adam -Ma, purtroppo, in pratica, non può essersi assolutamente verificata una cosa del genere?-
- E perchè mai?- chiesero in coro le due donne.
- Perchè, ovviamente, un rischio del genere è stato considerato anche dal progettista del "caveau"; quel "geniaccio" di Karl Weiss.
***
Ed infatti, in primo luogo, la chiusura d'emergenza avviene tramite l'impulso provocato dalla esplosione di quattro "microcariche" di "semtex", ciascuna delle quali conferisce al portellone una spinta equivalente a 560 JOULE; per cui qualsiasi normale impedimento alla chiusura sarebbe stato frantumato o schiacciato in un attimo!-
- E se avessero utilizzato una sbarra di "acciaio al carbonio" o di "titanio rinforzato"?- chiese il Commissario.
- In tal caso, effettivamente, la chiusura si sarebbe potuta impedire, almeno in parte; però dubito che sarebbe rimasto uno spazio sufficiente per lasciar passare qualcuno.
Inoltre la sbarra, o qualsiasi altro oggetto, sarebbe rimasto incastrato con tale forza, che il ladro o i ladri non sarebbero stati mai in grado di sbloccarlo e portarselo via; tantomeno nei venti minuti necessari al GSG 9 per giungere sul posto, dopo l'allarme.
In ogni caso, se il portellone non fosse scattato in "chiusura completa" entro un decimo di secondo, oltre al primo allarme ne sarebbe suonato un secondo; il che, invece, non è affatto accaduto.
Senza considerare che, dalla "scatola nera", cioè dal modulo di memoria, risulta che il portellone si è chiuso integralmente nel tempo programmato!-
***
- Hmm...- bofonchiò Elsa Gruber -...mi è venuta in mente un'altra ipotesi-
- Dica pure!- fece Emil Adam.
- Poniamo che il ladro, o i ladri, abbiano costretto Bellmer ad aprire la cassaforte con la sua chiave elettronica; ovvero che Bellmer, all'inizio, fosse d'accordo con loro, anche se, alla fine, l'hanno tradito ed ucciso-
- Va bene. E poi, dopo che sono entrati?-
- Mentre erano all'interno, finchè non è stato asportato il gioiello dal suo piedistallo, il portellone è rimasto aperto.
Giusto?-
- Sì, è esatto!-
- A quel punto un complice all'esterno del "caveau" ha tolto la corrente elettrica al piano; attivando anche un "jammer" per impedire qualsiasi "interconnessione  da remoto", tramite frequenze radio, wireless, bluetooth, GSM, 5G, 6G LTE ecc.ecc., tra il piedistallo e il meccanismo di chiusura del portellone-
- E allora?-
***
- E allora i ladri hanno asportato il gioiello, hanno ucciso Bellmer, e sono fuggiti via attraverso il portellone che era rimasto aperto, in quanto privato del segnale di chiusura da parte del piedistallo; una volta usciti, però, hanno reinserito la rete elettrica e disattivato il "jammer", così il portellone si è richiuso.
Così come, poco dopo, lo hanno trovato chiuso Bauer,  Wassen, ed i suoi uomini del GSG 9.-
***
- Complimenti, Commissario!- la applaudì Emil Adam -La sua è un'ipotesi molto perspicace!
Peccato, però, che ci aveva pensato anche Karl Weiss; per cui, nel caso in cui venga a mancare la corrente, o sia attivato un "jammer" nei paraggi, il portellone si chiude da solo in modo automatico e meccanico, senza alcun "imput" da remoto, anche se il gioiello non è stato asportato dal suo piedistallo.
Quindi, chi è dentro, rimane intrappolato lo stesso; questo perchè dopo la chiusura automatica del portellone la chiave elettronica è inutile per aprirlo dall'interno per almeno tre ore, e inoltre scatta subito l'allarme al GSG 9-
- Anche con un "jammer" in funzione?- chiese perplessa Elsa Gruber.
- Esatto! Ed infatti l'"emittente automatica" del "caveau" trasmette via radio segnali continui, intermittenti e "silenziosi" alla sede del GSG 9; per cui, se viene attivato un "jammer", i segnali si interrompono, e questo fa scattare subito l'allarme al GSG 9!-
***
-Hmm...- mugugnò meditabonda Elsa Gruber - Lei ha detto che, nel caso in cui venga a mancare la corrente, o sia attivato un "jammer" nei paraggi, il portellone si chiude da solo in modo automatico e meccanico, anche se il gioiello non è stato asportato dal suo piedistallo, giusto?-
- Sì!-
- Ma se, invece, viene semplicemente a mancare la corrente elettrica, mentre il portellone è chiuso, cosa succede?-
- Assolutamente niente, rimane bloccato in chiusura; e, finchè non torna la corrente elettrica, non si può aprire neanche con la chiave elettronica esterna.-
- E, in tal caso, scatta l'allarme al GSG 9?-
- Ovviamente no- rispose Adam - Perchè non ce n'è motivo! Altrimenti la squadra di pronto intervento dovrebbe accorrere ogni volta che manca la corrente, anche se il "caveau" è tranquillamente chiuso e fuori pericolo-
- Ho capito!-
- Ma perchè me lo chiede?-
- Perchè io sono stata due volte sul posto, ed ho notato un differenza tra la prima e la seconda volta; il che mi ha dato un'idea, anche se non ne sono affatto sicura.-
- Cioè?-
- Come ho detto non ne sono affatto sicura; per cui domani torneremo al "caveau" per un esperimento, e verificare se la mia idea è corretta o meno.
Ma, almeno in teoria, dovrebbe esserlo, in quanto, come diceva Sherlock Holmes "Quando hai escluso l'impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, deve per forza essere la verità."
Convocate tutti gli interessati!-
.
                      AVVERTENZA
Nel quarto capitolo io ho già scritto il "mio" finale del racconto; ma prima che io lo pubblichi, tra qualche giorno, voi, se volete, potete proporre anche il "vostro".
Il quale, forse, risulterà  ancora migliore del mio!
#1643
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
27 Maggio 2023, 11:48:37 AM
CAPITOLO SECONDO
Verso le ore otto e mezza del giorno successivo Thomas Bauer, il direttore della Bodebank, era già all'entrata dell'edificio, dove erano ancora di guardia i quattro GSG 9 dell'ultimo turno.
- Tutto a posto, ragazzi?- chiese loro.
- Sissignore!- risposero quelli.
- Va bene. Ora seguitemi di sopra, perchè ormai non è più necessario presidiare tutto l'edificio, visto che ieri avete accertato che è vuoto; tra poco giungeranno i miei impiegati, e non voglio metterli in allarme.-
Così tutti e cinque, dopo aver preso l'ascensore, si trovarono di nuovo davanti al portellone aperto.
***
Bauer entrò dentro il "caveau", e, dopo una sommaria ispezione, ne uscì fuori dichiarando: -Ok, è tutto a posto. Ora chiamo Rudolf Busch, il dirigente della GTA, e Karl Weiss, il tecnico specializzato della GTA ed i suoi uomini.-
- Bene signore, perchè verso le nove dovrebbero arrivare anche i tecnici della polizia scientifica. Così potranno controllare il "caveau" tutti insieme!-
***
Per primo arrivò  Rudolf Busch, e, poco dopo, Karl Weiss e i due tecnici che avevano progettato e costruito il "caveau" ed il suo portellone; tutti e tre stupiti che la porta dell'edificio fosse aperta e senza alcuna sorveglianza.
- E' l'ora di arrivo degli impiegati- spiegò Bauer - E poi quella porta, salvo che di notte, è sempre aperta, per non far sospettare a nessuno il tesoro che è nascosto a quest'ultimo piano. Contavo sul fatto che la vostra "supercassaforte", da sola,  sarebbe stata sufficiente ad impedire qualsiasi tentativo di furto!-
***
Poco dopo giunsero anche Emil Adam con due tecnici della polizia scientifica, e, tutti insieme, entrarono dentro per controllare, palmo a palmo, pavimento, pareti e soffitti del Caveau; i quali erano tutti perfettamente posto, e non mostravano segni di effrazione e/o di forzature, nè interni, nè esterni.
Ovviamente, non esistevano passaggi segreti di sorta!
Poi controllarono accuratamente anche il portellone, verificando che i moduli elettronici ed i congegni inseriti nella parte anteriore  fossero tutti perfettamente posto anche loro e senza segni di forzature; impiegandoci ore, perchè ciascuno di loro era blindato, e ci volevano particolari e complesse operazioni per potervi accedere. La parte posteriore era invece costituita da una levigata parete di "acciaio al carbonio", saldamente al suo posto come una roccia, e senza segni di forzatura.
***
- Nè il "caveau" nè il suo portellone presentano alterazioni di sorta nè tentativi di effrazione, signor direttore!- confermarono concordemente Karl Weiss ed Emil Adam.
- Va bene, ragazzi!- strinse loro le mani Bauer -Il controllo era soltanto per scrupolo! Ed infatti ormai è praticamente certo che la cassaforte è stata aperta dal mio vice Hans Bellmer con la sua chiave elettronica; il quale, dopo aver prelevato il gioiello ed esserselo ingoiato, è rimasto intrappolato dentro!-
***
- Ovviamente!- convenne Karl Weiss -Io stesso, a suo tempo, predisposi il "dispostivo trappola"; per il quale, una volta asportato l'"Himmlisches Juwel" dal suo piedistallo, il portellone si sarebbe richiuso all'istante, rendendo inattiva per tre ore anche la chiave elettronica di chi si fosse trovato all'interno!
Per cui anche Bellmer, una volta preso il gioiello, è rimasto in trappola come un topo; ma lei non gli aveva spiegato come funzionava la chiave?-
***
- Certo che glielo avevo spiegato, ed infatti non capisco proprio cosa diamine cercasse di fare  Hans Bellmer!- esclamò Bauer -Non poteva certo pensare di filarsela via, dopo tre ore, con l'"Himmlisches Juwel" nascosto nella sua pancia; ed infatti sapeva benissimo che, non appena, prelevato il gioiello, sarebbe scattato subito l'allarme, per cui un'intera squadra di GSG 9 sarebbe stato ad aspettarlo insieme a me fuori dal "caveau" non oltre venti o trenta minuti dopo.
Non vedo quale storia avrebbe potuto inventare, per menarci per il naso, e filarsela col gioiello dentro il suo stomaco!-
- Forse per questo si è suicidato!- commento, pensoso, Emil Adam.
***
- Mi dispiace deludervi, signori!- interloquì Elsa Gruber apparsa in quel momento sulla porta -Ma Hans Bellmer non si è affatto suicidato; e, inoltre, nel suo stomaco non c'era nessun gioiello!-
- Cosaaaa!!!- ululò Bauer esterrefatto e sconcertato -Ma come è possibile?-
- Non lo so!- scrollò le spalle il commissario -Però, anche se impugnava l'arma che lo ha ucciso, lo STUB attesta che Bellmer non ha affatto sparato; ha sparato un'altra persona, e, dopo averlo ucciso, gli ha messo la pistola in mano.
Ciò anche considerando che, in caso di suicidio, la traiettoria del proiettile è sempre leggermente orientata verso l'alto, mentre, nel suo caso, è leggermente orientata verso il basso; e senza considerare che il rapporto balistico conferma che il colpo è stato sparato a circa 15 cm dalla tempia, il che è davvero estremamente improbabile per un suicidio!-
- Non riesco a crederci!- scosse la testa Bauer.
- Inoltre il suo vice aveva l'orologio sul polso destro, per cui ne deduco che fosse mancino, non è vero?-
- Sì!- confermò sconfortato Bauer
- Per cui sarebbe strano che, per uccidersi, abbia usato la mano destra- concluse, inesorabile, Elsa Gruber.
- Inoltre, se Bellmer era solo lì dentro, che fine avrebbe mai fatto l'"Himmlisches Juwel", dopo che lui si fosse suicidato- aggiunse, di suo, il  vicecommissario Dora Grass
***
Dopodichè, appoggiandosi al portellone per non inciampare, il commissario entrò di nuovo nel "caveau" e si diresse verso il piedistallo, ormai vuoto, dove di trovava il gioiello; poi indicò il disegno di gesso che indicava il luogo dove si trovava steso il cadavere, a braccia e gambe spalancate, con tracce di sangue in corrispondenza della testa.
- Infine, la posizione in cui si trovava il corpo indica chiaramente che era stato colpito a sorpresa da qualcuno; e che non si era sparato da solo, aspettandosi il colpo alla tempia.-
***
Entrarono anche gli altri, ma Bauer, in stato confusionale, inciampò nella soglia e cadde steso lungo per terra.
Elsa Gruber lo aiutò a rialzarsi, e poi gli disse bruscamente: - Poichè qui dentro, quando si è aperto il portellone, non c'era più nè il gioiello nè l'assassino, e visto che la chiave elettronica di Belmer, essendo all'interno del "caveau", era stata resa inattiva per tre ore, l'unica altra chiave elettronica che poteva aprire subito la cassaforte, dall'esterno, era la sua, signor Bauer!
Non è forse vero?-
- Sì, è vero!- balbettò il direttore della Banca -Ma con questo cosa vorrebbe insinuare?-
***
- Io non insinuo niente, io parlo chiaramente- fece il commissario -Almeno per ora, l'unica ipotesi che possa spiegare l'accaduto e che lei ed il suo vice eravate d'accordo per rubare l'"Himmlisches Juwel".
Ad una determinata ora della notte, siete entrati insieme nell'edificio; lui, con la sua chiave, ha aperto il portellone ed ha prelevato il gioiello, restando così bloccato dentro.
Dopodichè lei ha aperto il portellone con la sua chiave "da fuori"; è entrato anche lei nel "caveau", ha ucciso a tradimento il suo vice e gli ha preso il gioiello.
Poi è fuggito via prima che arrivasse il GSG 9, dopo aver richiuso il portellone.
Cosa le pare della mia ipotesi?-
- Lei deve essere impazzita!- gridò furibondo Bauer.
- Può darsi, ma per ora lei è in stato di fermo!- replicò il commissario mettendogli le manette - Ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato durante l'interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d'ufficio!-
E, presolo per un braccio, lo trascinò fuori.
#1644
Racconti Inediti / Re: Il delitto del "caveau".
27 Maggio 2023, 11:45:27 AM
CAPITOLO PRIMO
Heinrich Wassen, comandante del GSG 9 (GrenzSchutzGruppe 9 der Bundespolizei),  una squadra speciale della polizia di Francoforte, venti  minuti dopo aver ricevuto l'allarme, entrò con i suoi uomini nell'androne antistante il "caveau".
***
Guardò pensoso la porta blindata che aveva davanti a sè; era perfettamente circolare, del diametro di circa un metro e mezzo, ed aveva un aspetto decisamente "coriaceo".
***
- Chissà se riusciremmo  mai a farla saltare in aria col nostro C4!- ironizzò il suo vice Kurt Langen.
- Non la scalfiremmo nemmeno- rispose sorridendo Wassen - E' in "acciaio al carbonio"  rinforzato, un metallo più resistente dell'acciaio normale, anche se più leggero. Dobbiamo per forza attendere che arrivi Bauer con la chiave elettronica-
***
In quel momento, "lupus in fabula", entrò nell'ingresso proprio Thomas Bauer, il  direttore della Bodebank, avvisato per telefono; era visibilmente affannato, e stringeva già in mano la chiave per aprire l'impressionante portello blindato.
- Chi comanda qui?- chiese con voce concitata.
- Io!- rispose Wassen, andandogli incontro e stringendogli la mano -Vedo che ha già pronta la chiave, per aprire. Può farlo, noi siamo pronti!-
- Bene, perchè così potrete catturare subito il ladro o i ladri che sono sicuramente ancora lì dentro!-
- Come fa ad esserene così sicuro?- chiese Wassen.
***
- Ne sono sicuro perchè il nostro è un "caveau trappola"!- rispose sorridendo Bauer -Noi conserviamo il prestigioso "Himmlisches Juwel", che vale molto più del  noto "Wittelsbach Graff"- su un piedistallo elettronico; 
- Che io sappia il "Wittelsbach Graff" è il più costoso al mondo!- replicò sorpreso il comandante del GSG 9 - Mi pare che valga circa 80 milioni di dollari!-
- E' esatto!- confermò il direttore della banca - Ma il nostro "Himmlisches Juwel" vale quasi 300 milioni di euro! Per questo io stesso ho ideato, ed ho fatto appositamente progettare questo "caveau trappola" dalla GTA (Gepanzerte Türen Aktiengesellschaft -ditta specializzata in casseforti)-
***
- Se qualcuno asporta l'"Himmlisches Juwel" dal suo piedistallo elettronico,  che è a dieci metri dal portellone, questo, nonostante il suo peso, si chiude di colpo in un decimo di secondo; per cui il ladro resta chiuso in trappola.-
- Come fa un affare così grosso a chiudersi in un decimo di secondo?- chiese incredulo  Kurt Langen.
- E' in "acciaio al carbonio"  rinforzato, un metallo più resistente dell'acciaio, ma anche alquanto più leggero; inoltre la chiusura d'emergenza avviene tramite l'impulso provocato dalla esplosione direzionale e contenuta di quattro "microcariche" di "semtex", ciascuna delle quali conferisce al portellone una spinta equivalente a 560 JOULE!-
- Caspita!- esclamò colpito Heinrich Wassen - Una cosa del genere mi giunge proprio nuova! Per cui, se non ho capito male, quello (o quelli) che hanno asportato il gioiello dal suo piedistallo, adesso sono ancora là dentro!-
- Su questo non c'è dubbio!-
- Bene!- esclamò Wassen - Così non c'è bisogno che io scannerizzi preventivamente il locale con il mio "rilevatore di presenze" -
- Non, non ce n'è alcun bisogno!- confermò Bauer -Il ladro o i ladri sono ancora là dentro!-
***
- Però il ladro o i ladri potrebbero aver fatto in tempo a lanciare il gioiello ad un complice, prima che il portellone si chiudesse automaticamente!- ipotizzò Kurt Langen.
- Assolutamente no!- replicò deciso il direttore della banca -Abbiamo sperimentato che è materialmente impossibile, perchè il portellone si chiude troppo velocemente!-
***
- Ottimo, quindi anche il gioiello è ancora lì dentro, insieme ai rapinatori- osservò Wassen  -Però potrebbero essere più di uno ed armati!-
- Già!- convenne Langen,e fece disporre dai suoi uomini una mitragliatrice Heckler & Koch MG5 in direzione del portellone.
- Con questa, per farli arrendere, non bisognerà sparare neanche colpo...basterà soltanto un "colpo d'occhio": come la vedranno, alzeranno subito le mani.
Garantito!-
- Va bene, apra pure!- disse Wassen al direttore della Banca.
***
Il portellone si aprì lentamente, cigolando sui suoi cardini; era veloce a chiudersi, ma, evidentemente, non altrettanto ad aprirsi.
***
Quando fu completamente aperto, si vide a dieci metri di distanza il supporto del "Himmlisches Juwel" vuoto, e, ai suoi piedi, un uomo disteso in terra, apparentemente inanimato, il cui volto era nascosto dalla base della colonnina.
***
Il resto del Caveau sembrava deserto, per cui Thomas Bauer fece per entrare.
- Aspetti!- lo fermò Wassen, e si fece portare il "rilevatore di presenze" direzionale sulla soglia d'entrata del "caveau".
***
Ed infatti all'interno del "caveau" c'erano parecchi scaffali, per lo più contenenti lingotti d'oro, dietro cui si sarebbe potuto nascondere il rapinatore/i rimasto/i intrappolato/i dentro.
***
Wassen scavalcò la soglia del "caveau", è  ruotò lentamente, a 180 gradi il rilevatore per tutto il locale, e poi annunciò: -Qua dentro non c'è assolutamente nessuno, a parte quel cadavere dietro la colonnina!-
- Come fa ad essere sicuro che nel "caveau" non c'è nessuno, e che quello è il corpo di un uomo morto e non soltanto svenuto?- chiese, dubbioso, Bauer.
-Be'...- spiegò Wassen, - questo "caveau" è freddo come una tomba, in quanto non rilevo tracce di calore animale; inoltre il rilevatore di "subsuoni" non capta nè il respiro nè il battito cardiaco di esseri viventi. Per cui, quel tizio steso laggiù, è sicuramente morto stecchito!-
***
Allora il direttore della banca fece di nuovo per entrare, ma venne fermato un'altra volta da Wassen.
- Fermo, là!- lo trattenne per un braccio -Questa è la scena di un crimine, per cui, a perlustrarla per prima, sarà la polizia scientifica, non certo noi!-
E chiamò al cellulare la sua amica Elsa Gruber, commissario di polizia criminale della "squadra omicidi".
***
Dopo neanche mezz'ora (siamo in Germania), giungevano sul posto Elsa Gruber, commissario di polizia, Dora Grass , vicecommissario di polizia, Emil Adam, addetto alla polizia scientifica con tutta la sua squadra, e Marta Hesse, l'anatomopatologa; erano già tutti in tuta sterile, e con l'attrezzatura necessaria per effettuare tutti i rilevi necessari.
***
Elsa Gruber, impacciata dalla tuta, scavalcò la soglia del "caveau", appoggiandosi al portellone, ed entrò dentro; subito seguita dai suoi uomini.
Wassen rimase fuori dal "caveau" insieme a Bauer, e ogni tanto Bauer incitava gli agenti a cercare bene dove diamine fosse finito il prestigioso "Himmlisches Juwel"; ed infatti era certo che doveva "per forza" trovarsi ancora nel "caveau".
***
Intanto, per sicurezza, Wassen ordinò ai suoi uomini di perlustrare l'intero edificio con il "rilevatore di presenze", dopo aver messo quattro uomini di guardia all'entrata: ordinando loro di restare lì tutto il resto della notte, dandosi il cambio ogni due ore.
***
Dopo circa mezz'ora Elsa Gruber disse a Bauer di entrare, per il riconoscimento del cadavere; il quale, infatti, apparteneva ad Hans Bellmer, il vicedirettore della Bodebank.
Aveva in mano una pistola, ed un foro di proiettile nella tempia destra; la sua chiave elettronica giaceva a circa mezzo metro da lui, e venne subito repertata da un agente della polizia scientifica.
***
- Non ci posso credere!- esclamò esterrefatto Bauer, mettendosi le mani nei capelli -Avrei scommesso sulla sua onestà e incorruttibilità! E poi come diamine poteva pensare di scamparla? Sapeva benissimo che la sua chiave elettronica non avrebbe mai aperto il portellone dall'interno del "caveau" per almeno tre ore; e che, quando l'avesse fatto, avrebbe trovato noi ad aspettarlo di fuori!-
- Forse per questo aveva ingoiato il gioiello- osservò Elsa Gruber.
***
- Ingoiato cosa???- squittì ancora più stravolto il direttore della banca.
- Il gioiello. Così, quando dopo tre ore il portellone si fosse aperto, anche perquisendolo, lui era sicuro che nessuno glielo avrebbe potuto trovato indosso.-
- Ma è matta?-
***
- Può darsi!- sospirò Elsa Gruber -Ma allora mi dica lei dove diamine può essere andato a finire l'"Himmlisches Juwel". Noi abbiamo perquisito palmo a palmo tutto il "caveau"; e non l'abbiamo trovato.
Per cui, se è vero che non può essere uscito dal "caveau", come lei ci conferma, deve per forza essere qui dentro!- e indicò la pancia di Bellmer.
***
- Assurdo...assurdo...-  mugolò affranto Bauer - Ma, se è così, pretendo che il cadavere sia tenuto sotto sorveglianza continua da almeno quattro agenti; anche durante l'autopsia!-
- Questo si può fare, stia tranquillo!- lo calmò la Gruber.
- Ma, per adesso, essendo notte fonda, interrompiamo il sopralluogo; lo continueremo domani. Il cadavere, intanto, verrà scortato all'obitorio per una immediata autopsia, sotto stretta sorveglianza."
***
- Posso almeno chiudere la cassaforte, visto che è ancora piena di lingotti?- chiese ansioso il direttore della banca.
- No!- rispose secca Elsa Gruber - Domani dovrà essere controllato nella stessa identica situazione  in cui si trova adesso, sia dai nostri tecnici che da quelli della GTA (Gepanzerte Türen Aktiengesellschaft); che la invito a convocare per le nove, per un esame congiunto della cassaforte-
***
- Stia tranquillo Direttore- lo rassicurò Heinrich Wassen - L'unica entrata dell'edificio sarà controllata dai miei uomini tutta la notte; e mi hanno appena confermato ora che, nell'edificio, a parte noi, non c'è nessun altro-
- Ne è certo?-
- Al cento per cento!- lo rassicurò il comandante del GSG 9.
Quindi, per il momento, tutti se ne andarono via, lasciando quattro uomini di guardia all'unica entrata dell'edificio.
#1645
Racconti Inediti / Il delitto del "caveau".
27 Maggio 2023, 11:43:48 AM
PERSONAGGI
Heinrich Wassen - comandante del GSG 9 (GrenzSchutzGruppe 9 der Bundespolizei -teste di cuoio)
Kurt Langen - vicecomandante del GSG 9
Elsa Gruber - commissario di polizia
Dora Grass - vicecommissario di polizia
Emil Adam - addetto alla polizia scientifica
Marta Hesse -anatomopatologa
Thomas Bauer - direttore della Bodebank
Hans Bellmer -vicedirettore della Bodebank
Rudolf Busch - dirigente della GTA (Gepanzerte Türen Aktiengesellschaft -ditta specializzata in casseforti)
Karl Weiss - progettista e tecnico specializzato della GTA
.
PROLOGO
La Bodebank, la più rinomata banca di Francoforte, aveva una particolarità: la sua sede centrale, con i suoi uffici amministrativi, era separata dalla sua principale filiale operativa dalla Hasengasse e da un piccolo parco.
***
Le differenze tra i due edifici, consistevano principalmente nelle seguenti caratteristiche:
1)
L'unica entrata della filiale operativa era controllata da agenti di sicurezza, videocamere e tornelli d'entrata dotati di metal detector; il "caveau", contenente le cassette di sicurezza dei clienti, era nei sotterranei.
2)
L'unica entrata della sede centrale,  con i suoi uffici amministrativi, non era invece controllata nè da agenti di sicurezza, nè da videocamere, nè da tornelli d'entrata dotati di metal detector; era protetta soltanto da un normale portone di ingresso di condominio, che un qualsiasi ladro avrebbe potuto forzare indisturbato e senza problemi, senza essere visto da nessuna videocamera nei paraggi.
E lo stesso al suo interno!
***
Tale assenza dei più usuali sistemi di sicurezza all'entrata e all'interno, erano state volute appositamente per evitare che qualcuno potesse mai sospettare che, all'ultimo piano di tale edificio, dietro una normale porta d'appartamento ed un comune, sia pur spazioso, androne si trovava il "caveau" più sicuro del mondo; il quale, oltre a numerosi lingotti d'oro, conteneva il gioiello più prestigioso che esistesse in circolazione (l'"Himmlisches Juwel")!
***
Ed infatti:
a)
Il il "caveau" era stato progettato dalla GTA (Gepanzerte Türen Aktiengesellschaft), la più famosa ditta specializzata in casseforti della Germania.
b)
Il portellone di entrata non si sarebbe potuto sfondare neanche a cannonate, e le pareti, il soffitto ed il pavimento erano più corazzati della Bismarck.
c)
Esistevano solo due chiavi elettroniche "biometriche" per aprire la cassaforte:
- una a disposizione di Thomas Bauer, il direttore della Bodebank;
- l'altra a disposizione di Hans Bellmer, vicedirettore della Bodebank.
d)
Ciascuna delle due chiavi poteva essere usata solo da chi aveva le "caratteristiche biometriche" di Bauer o di Bellmer (rilevate dai sensori delle chiavi); per cui neanche chi aveva progettato tale chiave elettronica avrebbe mai potuto utilizzarla senza il consenso del proprietario, oppure costringendolo ad usarla.
e)
Inoltre il prestigioso "Himmlisches Juwel" era situato su un piedistallo elettronico; per cui, se qualcuno lo asportava dalla sua colonnina,  che era a dieci metri dal portellone, questo, nonostante il suo peso, si sarebbe chiuso di colpo in un decimo di secondo; per cui il ladro sarebbe rimasto chiuso in trappola.
f)
E questo sarebbe accaduto anche se ad asportare il gioiello fosse stato Thomas Bauer o Hans Bellmer; perchè, in tal caso, il portellone non si sarebbe più aperto per almeno tre ore, anche se chi era rimasto dentro possedeva la chiave elettronica per aprirlo. La quale chiave sarebbe infatti rimasta inattiva per tale periodo di tempo, se il suo possessore si trovava all'interno del "caveau" chiusosi "a rappola".
g)
D'altronde, se qualcuno avesse asportato l'"Himmlisches Juwel" dal suo piedistallo, oltre a chiudersi il portellone, sarebbe subito scattato l'allarme al GSG 9, che in venti minuti al massimo sarebbe arrivato sul posto.
#1646
Citazione di: taurus il 17 Maggio 2023, 00:07:32 AMSolo una precisazione...

Nel mondo cristiano ortodosso (almeno in Grecia, Russia, Romania che ho visitato) non vedrai mai un' effige del divin-Abba' - mai.

Solo il Gesu' Pantokrator (e ovviamente la santa.. vergine e/o i devoti santificati). La motivazione è che il divin-figlio si è incarnato _ dunque è possibile raffigurarlo.

Conoscerai senza dubbio.. proprio nell' impero romane d' Oriente la famosa diatriba dell' iconoclastia (verso l' VIII secolo)..  Tante furono le botte tra i contendenti.. e poi sfociate poi in veri conflitti armati.

Da una parte i fautori della totale abolizione della scandalosa iperdulia delle sacre icone - e dall' altra il corrotto clero della croce _ che temeva di perdere "el Dinero" che procurava loro la redditizia vendita della sante immagini.

Da qui la convocazione del concilio per trovare una soluzione per questo spinosissimo problema.. e che si svolse a Nicea (anno 787) ove fu ri-confermato, come cosa buona e giusta, il culto della sante immagini (ovviamente del tutto escluso l' iddioAbba') -

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Conosco benissimo la diatriba dell' "iconoclastia"; la quale, anche  se solo per un periodo relativamente breve, trionfò con l'imperatore bizantino Leone III Isaurico.
In effetti c'è differenza tra la riproduzione dell'immagine umana di Cristo (anche se frutto di mera fantasia), e la riproduzione del Dio creatore; la quale è severamente proibita dalla Bibbia.
#1647
Ciao Gianni Paolo Tia. :)
La tua spiegazione è stata ancora più esauriente, dettagliata,  chiara e persuasiva della precedente; per cui non ho altro da chiederti.
Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato.
Un saluto! :)
#1648
Varie / Re: L'enigma del principe Rastislav
23 Maggio 2023, 06:39:44 AM
Ciao Claudia K. :)
Puoi non credere all'aneddoto, se vuoi, ma la "gara a coppie" che ti ho raccontato la facemmo veramente; e, se è vero che ci fu una coppia vincitrice,  secondo me, un po' alla volta avrebbero indovinato anche tutti gli altri.
D'altronde, se ti capita l'occasione e il luogo adatto, proponi tu stessa tale gioco di società ai tuoi amici, e vedrai che più d'uno indovinerà; se invece lo proponi come gioco di società "collaborativo", vedrai che indovineranno tutti quanti.
***
Ed infatti, se mettessero in testa a me e a te due cappelli dal "colore sconosciuto", sfidandoci ad indovinarli comunicando tra di  noi soltanto con gli occhi, è "LOGICO" che, se non ci stanno prendendo in giro, "si tratta necessariamente di due cappelli che hanno un colore che,in qualche modo, può essere comunicato con gli occhi"; altrimenti si tratterebbe di una "mission impossible"!
Per cui, se ci troviamo in bel prato verde sotto un luminoso cielo azzurro, dopo aver visto il colore del cappello del "partner"  (o verde o azzurro) non è che ci occorra una perspicacia eccezionale per capire come comunicare all'altro il colore del suo cappello, e viceversa.
Ti guardo il cappello fissamente e poi guardo il cielo "ammiccando"; poi fisso di nuovo, alternativamente, cappello e cielo, facendoti l'"occhiolino", finchè tu inevitabilmente capisci qual'è il colore del tuo cappello. ;)
E poi tu fai lo stesso con me!
***
Soltanto con gli occhi, io ho spesso comunicato cose molto più complicate!
***
Un saluto! :)
***
#1649
Ciao Gianni Paolo Tia. :)
Ti ringrazio per l'accurata e dettagliata spiegazione, che mi sembra davvero molto chiara e convincente.
Ti chiedo solo tre altri chiarimenti, se mi consenti di rubarti altro tempo:
.
1)
Se il mio corpo, essendo conduttivo, agisce come una "schermatura elettromagnetica",  che "assorbe" le onde elettromagnetiche che causano le interferenze, questo non può comportare un danno fisiologico al mio organismo senza che io neanche me ne accorga?
Ed infatti io me ne sono accorto perchè la radio era accesa; ma, evidentemente, il mio corpo "assorbe" comunque delle onde elettromagnetiche che attraversano l'etere anche quando la radio è spenta.
.
2)
Se, quando la mia mano si avvicinava alla radio, impediva alle onde indesiderate di raggiungere l'antenna della radio stessa, consentendo solo alle frequenze corrette di essere ricevute e ascoltate, non sarebbe più corretto parlare di "filtro" (che fa passare solo alcune frequenze ed altre no), piuttosto che di "schermo" (che dovrebbe bloccarle tutte).
E, in tal caso, come faceva la mia mano a "discernere", ed a far passare solo le soltanto le frequenze "corrette"?
.
3)
Infine, secondo te, quale è la fonte di tali onde elettromagnetiche di disturbo?
Io penso:
- il wireles
- il cordless
- o entrambi.
Però, se così è, non capisco come mai disturbino le frequenze radio in modo "estemporaneo" ed "occasionale", e non in modo "costante".
Forse la fonte è esterna alla mia casa!
Ma quale?
.
***
Ancora grazie, ed un saluto! :)
***
#1650
Varie / Re: L'enigma del principe Rastislav
22 Maggio 2023, 16:27:24 PM
Ciao Bobmax :)
Secondo me non c'è stato assolutamente nessun "pastrocchio", come mi sembrava di aver adeguatamente spiegato; però, giustamente, tu hai tutto il diritto di giudicarlo tale.
Nè mi sembra il caso di mettersi a discutere di una cosa così futile. ;)
***
In ogni caso, "pastrocchio" o no, tu, con l'intuizione del "morse" fatto con le palpebre, ci avevi quasi azzeccato!
Chapeau!
***
Un saluto! :)
***