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Messaggi - Ipazia

#166
Bisognerebbe dividere in due parti uguali le tessere di un mosaico e disegnare stella a 6 punte e mezzaluna con ciascuna metà. Oppure usare un programma da pc che faccia la stessa cosa con maggiore risoluzione.
#167
Perchè le risorse sono limitate, il lavoro è duro, e l'animale sapiens ha trovato il modo di asservire i suoi simili, accaparrarsi tutte le risorse e scansare il duro lavoro.

In nome di Dio, del Re, del Padrone, del Mercato, Profitto, Nato, UE,... e di ogni altra invenzione ideologica che permetta di sottomettere ed espropriare il prossimo, con i crismi della Legge.

#168
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
31 Luglio 2024, 07:00:46 AM
L'autocoscienza implica lo sdoppiamento e la frammentazione del soggetto che permette l'autosservazione. Se mi fa male un dente, non curo il dito; se ho più capacità fisiche che astrattive faccio l'atleta, non il ricercatore.

Alcuni talenti si acquisiscono, ma gran parte di quelli persistenti sono forniti da mamma natura e secondariamenti dagli eventi dell'età evolutiva.

Il materiale per conoscere (bene) se stessi è ottimo e abbondante e nulla osta che lo si attui al meglio, sperimentazione dopo sperimentazione. 
#169
Tematiche Spirituali / Re: Conosci te stesso!
29 Luglio 2024, 18:18:59 PM
Conoscere se stessi, ben lungi da una narcisistica contemplazione, significa diventare coscienti delle proprie capacità e incapacità, inclinazioni e avversioni. Esercizio propedeutico ad una vita sana e felice. O quantomeno per "diventare quello che si è", come direbbe Nietzsche.
#170
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
28 Luglio 2024, 21:16:51 PM
Lo spaziotempo antropologico, come quello di ogni altro vivente, è stato deciso dall'evoluzione naturale che ha tarato i sensori, incluso il centrale, al meglio delle possibilità di sopravvivenza e al netto di ogni speculazione metafisica.

Basta una scena qualsiasi di predazione per dimostrare che quello spaziotempo non poteva essere che così,  inarrivabile alla matematica più complessa che le nostre università e IA possano calcolare e mettere in una funzione.

Il tempo biologico è quello del suo invecchiamento, lo spazio quello del suo habitat. La sua laurea la capacità di sopravvivere, come predatore e come preda. Senza neppure un teorema metafisico necessario.

La metafisica non può che inchinarsi di fronte alla sapienza della natura. Al di qua del bene e del male.
#171
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 20:44:16 PM
Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 19:47:56 PMSicuramente la cosa funziona,  a patto di rinunciare alle pretese di universalità.
Però dobbiamo coniare un nuovo termine, quello di ''verità relativa'', perchè se ciò che conta come credo sia la condivisione, è certamente  più agevole ottenerla in un ambito ristretto, purché l'operazione non si riduca a rinchiudersi in un ambito ristretto pur di salvare la verità.
Di fatto poi questa ''verità relativa'' sarebbe ciò che io chiamo prodotto della nostra interazione con la realtà, che necessariamente avviene sempre dentro un ristretto ambito.
Non è che dunque diciamo diversamente la stessa cosa?

Verità è un concetto antropologico e la adaequatio lo spiega assai bene (l'intelletto umano si adegua al mondo circostante). Non è una cosa, un ente, come metafisicamente la si vorrebbe imporre. Per cui, concordando con knox, è relativa al contesto di cui fa parte.

Se c'è un omicidio, verità (necessaria e sufficiente) è scoprire l'assassino. Dopodiché la missione è compiuta.
#172
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 19:23:20 PM
Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 18:31:25 PMPosso essere d'accordo, ma non sull' ''integralisticamente''.
Al cucciolo è sufficiente rilevare quanto basta.
Cioè, seppure esistesse una verità, basterebbe all'uso conoscerne una parte ,non foss'altro che per una questione di sostenibilità, avendo la conoscenza un costo.
Se anche conoscessimo l'intera verità non perciò spareremmo a una mosca con un cannone, solo perchè è vero che in tal modo la uccidiamo.

L'odore è una verità assoluta nel contesto citato. Una delle infinite verità assolute nei loro contesti dati. Se si ragiona in plurale e si delimita rigorosamente il contesto, le verità, di cui è costituita la scienza, svolgono la loro funzione veridicamente. 

Il plurale elimina l'empasse che congela le metafisiche dell'Uno nel discorso sulla verità, vista l'impossibilità di giungere ad un accordo tra tutte le forze e le ragioni in gioco.
#173
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 18:16:08 PM
Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 12:58:36 PMPerò il concetto di verità è formattato in tutti noi.
Perchè? Che ci sta a fare?
Di sicuro dietro ad esso non vi è  un complotto.
Quindi quale altra spiegazione possiamo trovare?

Ci sta a fare per salvarci la pelle.

E non è nemmeno "formattazione" peculiare dell'homo sedicente sapiens: un cucciolo che confondesse l'odore della madre con quello di un predatore sarebbe un cucciolo morto.

La natura insegna la verità. Per nulla apparente, ma integralisticamente e drammaticamente reale.
#174
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
27 Luglio 2024, 10:41:53 AM
Citazione di: daniele22 il 27 Luglio 2024, 08:15:06 AM... e a scanso di equivoci, arretrando ancora nel tempo, forse, a prescindere da chi avesse il potere di imporla, l'esigenza di un'etica fonderebbe sulla comune consapevolezza dell'esistenza del dolore, una delle poche certezze della nostra sapienza

Dolore mentale causato dall'autocoscienza dell'impermanenza e fisico causato dalla nostra biologica vulnerabilità.  Il decalogo ne tiene conto in ognuno dei suoi comandamenti più o meno realisticamente fondati. Ogni trasgressione diventa un vulnus che causa dolore aggiuntivo a quello naturalmente imposto.
#175
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
26 Luglio 2024, 21:22:50 PM
Citazione di: iano il 26 Luglio 2024, 14:05:35 PML'etica dunque non viene da sè, e in particolare non nasce con l'invenzione della scrittura, a partire dalla quale possiamo solo considerarne la storia, ma se non sappiamo come è venuta, come facciamo a completare, perfezionandolo, un percorso che ci è quasi del tutto ignoto?
Di fatto voler mettere mano all'etica significa quindi rifondarla in un modo che possa risultare condivisibile.
L'unico esempio che abbiamo di cose condivisibili, cioè non tali in quanto vengano da se, come condivise di fatto, ma come risultati della ricerca lo abbiamo in campo scientifico.
Dobbiamo quindi rifondare la nuova etica  sulla scienza, o su quale altra istituzione che garantisca pari condivisibilità di risultati, posto che a ciò non è adatta la filosofia?
Possiamo caricare la scienza di ogni nostro problema, per accusarla poi che si prende carico di cose che stanno fuori della sua competenza?
Quando Ipazia parla di un etica che sorge in modo naturale, a cui pur possiamo aver dato contributi dimostrabili in quanto riscontrabili nella storia della filosofia, l'etica pur sempre resta nel dominio delle cose che ci appaiono venire da se, cioè della metafisica per come la intendo io.
la metafisica al pari dell'etica sorge dalla natura, ma non sappiamo come, ne sappiamo bene quindi come fare proseguire questo percorso, o come in alternativa eventualmente interromperlo.
A un certo punto ci appaiono evidenti le metafisiche che fondano la fisica, e potendole perciò negare, su questa negazione fondiamo la nuova fisica.
Un operazione parallela con l'etica, avendo a che fare con esseri viventi non si può fare allo stesso modo.
Dovremo quindi accettare giocoforza un etica che continui in parte a venire da sè, perchè sorge da una natura ben più complessa da quella cui la fisica fa riferimento.
Limitare solo a tal difficile compito la filosofia, rinunciando al controllo epistemico sulla fisica, come ben di Ipazia, compito più facilmente riconducibile al dominio della coscienza, significherebbe impoverirla senza motivo.
Se poi uno vuole occuparsi in modo esclusivo di etica è libero di farlo, ma senza venire adire che siccome ciò egli predilige, allora ciò equivale in modo esclusivo fare filosofia, come se dovesse giustificare la sua libera e legittima scelta.
Personalmente non mi occupo di etica, forse anche per vigliaccheria, perchè ben intravedo i pericoli che ciò comporta.
Vigliaccheria nel senso che, se dovessi veramente dire come la penso io sulla questione, mettendo al primo posto l'onestà intellettuale, direi cose che l'esperienza fatta da Galilei mi suggerisce di tacere.
Infatti ciò che possiamo dire dell'etica, in base alla breve storiografia che ne possediamo, è che essa non è più inestricabilmente legata alla fisica, per cui mi posso occupare solo di quella, del controllo epistemico richiamato da  Ipazia, senza più correre pericolo alcuno.
Non posso poi escludere che indirettamente tale lavoro non abbia  influenza sul divenire dell'etica, non avendo piena contezza del percorso col quale essa sembra giungere a noi, come fosse altro da noi, ma che riguarda invece strettamente noi, e siccome noi diveniamo dovremo rassegnarci a pari destino per l'etica.
Chi a ciò non si rassegna negherà che l'essere vivente sia libero, perchè solo così, riducendolo a materia, potrà sperare in un etica che valga come una legge fisica.
Anche l'etica ha i suoi fondamenti che sono stati codificati dalla ethos techne dei classici della filosofia greca ed in particolare da Aristotele. 

Ma ancor prima, prescindendo dal richiamo ai numi, il decalogo mosaico enumera i fondamenti etici della convivenza umana: non uccidere, non rubare, non mentire, onora chi ti ha messo al mondo, non stuprare ( in declinazione patriarcale).

La "teoria del comportamento", etica, sempre da lì riparte per tenere in piedi qualsiasi forma di convivenza civile. Lo fa anche senza i numi, che complicano inutilmente la questione. E senza necessità di arcane "leggi morali dentro di me".
#176
Citazione di: PhyroSphera il 25 Luglio 2024, 08:59:55 AMLe autentiche teocrazie cristiane non si fondano sul 'regno di questo mondo'.
Il confinamento della religione nell'àmbito privato fu del Secolo dei Lumi, non della Rivoluzione d'Ottobre in Russia. Le istanze positive di questo evento erano sindacali, l'attenzione era sul lavoro non sulle regole generali. Ma i poteri che prevalsero non avevano lo scopo di risolvere la questione operaia ma di costruire uno Stato totalitario ove comandasse la massa dei cittadini secondo la guida della materia. Una follia, perché senza valutare le disposizioni interiori non si può fare nessuna società, civiltà, politica.
L'appello della fede a Dio era una sveglia nel grande intontimento generale, non uno strumento alienante.

Mauro Pastore
La materia non guida mai nessuno. Basta leggere il giovane Marx per comprendere che quello che si spaccia per materia (divina o terrena, teologica o economica) è solo un bieco espediente umano per esercitare il dominio su altri umani.

Cosa contro cui si attua, al netto delle porcherie passate in giudicato storico, la rivoluzione comunista. Intrinsecamente umanistica. Chi rilegge il giovane Marx, incluso il Manifesto, con onestà intellettuale, non può che prenderne atto.
#177
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
25 Luglio 2024, 17:32:33 PM
Citazione di: Koba II il 25 Luglio 2024, 08:46:21 AMIn questo modo ci si condanna a rimanere bloccati per via di due forze contrarie: da una parte la spinta anti-filosofica (a volte inconsapevole) che ritiene che il reale sia conoscibile solo dalla scienza, dall'altra l'esigenza drammatica del nostro tempo di dare risposte alla questione dell'etica.
Se accettiamo che la verità sia sostanzialmente declinata dalla scienza, anche se poi dichiariamo l'importanza del mondo dello spirito umano, su che cosa si potrà mai basare l'etica?
Su una specie di sintesi delle informazioni fisico-biologiche della specie umana?

La questione non si supera contrapponendo due riduzionismi: scientismo e idealismo etico, ma prendendo atto che l'etica non può che germogliare dall'ethos, ovvero dalla rigorosa conoscenza etologica della nostra specie (evolutivamente determinata) e che essa non è un'automatica applicazione di riduzionismi fisicistici, ma realizzazione di progetti razionali sulla base di ciò che la natura rende possibile e desiderabile.

Quindi nessuna contrapposizione, ma sintesi dialettica tra necessità e libertà.


CitazioneNo, la filosofia ha il compito di costruire un discorso teoretico preliminare, un discorso di filosofia prima o metafisica se volete, in cui si tenti di chiarire la struttura originaria delle cose, da cui poi fondare un'etica, una politica, un'estetica, e via dicendo.

Ma senza questo tentativo, che ovviamente non dovrà essere né reazionario (nel senso di un recupero a-problematico della tradizione metafisica in una delle sue versioni), né superficiale (nel senso di non volersi confrontare sul serio con la tradizione filosofica decidendo fin dall'inizio che certe ontologie non hanno senso e via dicendo), senza questo tentativo, dicevo, si rimarrà al livello della sola espressione dell'esigenza di avere "un'etica al livello della scienza".

Ritengo impossibile per la filosofia costruire un discorso teoretico a priori, ignorando ciò che a priori c'è davvero: la natura.

Da non confondersi con la scienza tout court, su cui la filosofia esercita un controllo critico attraverso lo strumento epistemologico, superato il quale la filosofia non può non tenere conto del dato ontologico affluente dalle scienze naturali.

Sulle quali si innesta in modo razionale l'universo delle scienze umane, il nostro margine di libertà esistenziale ed etica, teorica e pratica.
#178
Tematiche Filosofiche / Re: Maledetta mela
24 Luglio 2024, 17:49:15 PM
L'energia solare (irraggiamento) agisce a distanza, quindi la cosa non è così astrusa ed era nota ai fisici. Molto più astruse le associazioni astrologiche e alchemiche. Associare l'energia gravitazionale alle prosaiche masse dei corpi ha ben poco di magico. È un'intuizione squisitamente fisica che non ricorre a forze occulte.
#179
Trovo sorprendente che i seguaci di un profeta che lasciò per testamento "il mio regno non è di questo mondo", si sentano offesi da la fatto che ci siano regimi politici che aborrono la teocrazia (memori di sfracelli millenari) e ricaccino il sanfedismo nell'ambito della coscienza individuale, preservando la cosa pubblica da diktat religiosi anche con legislazioni mirate ad evitare che ciò accada.
#180
Tematiche Filosofiche / Re: Il concetto di verità.
24 Luglio 2024, 15:04:37 PM
Citazione di: iano il 23 Luglio 2024, 09:41:16 AMSe tutto fosse ovvio che bisogno avremmo dei filosofi?

Abbiamo bisogno dei filosofi per tutte le cose (etica, estetica, politica, norma,...) che non trovano risposta nell'ambito delle scienze naturali. Wittgenstein l'ha esplicato benissimo nel Tractatus.

Mentre le scienze naturali si occupano di tutto ciò che è a priori delle nostre concettualizzazioni e classificazioni. Ovvero il mondo, gli stati di fatto. Con i loro criteri oggettivi (fino a prova contraria"), di verità.