Immaginate il testimone come un saggio seduto sul cervello che guarda la mente muoversi e agire, nessuna scissione, solo pura consapevolezza. Questo stato darà pace. Ovvio serve conoscere la meditazione.
Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.
Mostra messaggi MenuCitazione di: Hlodowig il 22 Ottobre 2019, 17:32:01 PM
Buon Daniele75,
Posso chiederti cosa ne pensi della ri-scoperta del piccolo cervello?
Grazie ✋
Spiegati meglio, in teoria sono tre, parli del primitivo? Il cosi detto rettile?
Citazione di: Hlodowig il 18 Ottobre 2019, 18:10:40 PM
Buongiorno amico Daniele75,
Se posso permettermi, vorrei poter comprimere l' intero tuo pensiero a soli due termini;
necessità e desiderio.
Il primo, penso sia proprio quello del naturale istinto di auto-conservazione; il cibo, il suo procacciamento.
Il secondo, che personalmente connatturo strettamente legato al primo, aiuta nel compiacimento, ovvero nella soddisfazione che viene dall' assaporare il cibo e nella sua conseguente reazione, il sentire lo stomaco pieno, un vero e proprio momento di pace e serenità.
A seguire, l' atto sessuale, come mezzo di piacere e sostanzialmente come mezzo di trasporto dell' auto-coservazione e possibilmente, anche come mezzo di evoluzione dei geni.
Una volta che questi due principi, sonno assolti, sopraggiunge il nostro relazionarsi, ovvero il nostro ego con l' ego degli altri e conseguentemente, la competizione e che a ben pensare, si connatura anch'essa con i primi due.
Sostanzialmente, credo che l' egoismo, accettato nella sua semplicità, come ulteriore mezzo di meditazione e contemplazione, abbia dato, continua e continuerà a dare la sua parte attiva nel meccanismo dell' evoluzione.
Fondamentalmente, credo che si nasca tutti egoisti, ma non nel senso negativo che si vuol fare intendere con questo termine, bensì, come un riconoscersi tra i tanti individui, tra le tante forme ivi presenti nel mondo.
Poi, questo egoismo, se ben nutrito durante la crescita, può portare alla comprensione di se stessi e degli altri egoisti, ovvero al riconoscersi o al tentare di riconoscersi anche nell' altro o quantomeno, nel tentare di porsi anche nello stato dell' altro, dal suo punto di vista
Credo, che questo stato, venga chiamato empatia, oppure più semplicemente come stato sociale, altruismo, un meccanismo che porta inevitabilmente il pensatore, ma anche il suo stato emotivo, a chiedersi cosa dice e come sente l' altro.
L' egoismo, inoltre, serve anche come motore della competizione, che presuppone secondo me (ben tenendo a mente, come spesso accade, che la presunzione in generale, non diventi sintomo di stupidità), anche una marcia a migliorare se stessi e nei confronti dell' altro, che pure agirà con questo stesso motore.
Credo che il problema si ponga, nel momento stesso in cui nasce la conflittualità tra ciò che noi desideriamo e vogliamo e ciò che gli altri invece vogliono e desiderano da noi.
Alchè penso, si arriva al senso di colpa, bruttissimo virus della crescita personale e sociale e come agente di scissione emotiva e razionale e che a sua volta, se non analizzato e ben compreso, porta alle sue estreme conseguenze il concetto di io.
Concetto con il quale, prendendo a prestito le parole di un Alberto Sordi in arte il Marchese del Grillo si arriva a questo:
io so io e voi non siete un cazzo!
Al contrario, se questo io viene ben fagocitato dalla meditazione e contemplazione, ne può uscire poi fuori un io rinnovato, uno stato razionale nel quale:
io so io e voi siete voi,
nella sua più elementare e semplice forma.
Questo stato di cose, credo, può portare ad una migliore relazione inter-personale, ad una competizione più sana e costruttiva e al mettere al bando le proprie superficialità e le proprie vanità.
Per ciò che riguarda la filosofia in genere, il suo problema più grande oggi, credo stia nei modi in cui questa cerchi di essere insegnata, ovvero, non in ciò che essa rappresenta o dovrebbe rappresentare, ma piuttosto come la solita lettura da fare a casa e ripetere a pappardella sui banchi di scuola.
In sintesi, oggi non si insegna la filosofia, ci si limita a far studiare solo i filosofi.
Ed è proprio uno tra i tanti di filosofi, che spiega con agghiacciante semplicità e con un divertente gioco di parole, cosa la filosofia sia e a quale mezzo, essa dovrebbe corrispondere e rappresentare:CitazioneSe si deve filosofare, si deve filosofare e se non si deve filosofare, si deve filosofare; in ogni caso dunque si deve filosofare. Se infatti la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che essa esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l'origine della filosofia.
Quindi, sempre e solo ricerca e mezzo per l' evoluzione personale e inter-personale, sia questa razionale, emotiva, spirituale e soprattutto; Pratica.
È da essa, che sempre secondo me, discendono tutte le altre forme di pensiero e di interiorità ed è con essa, che ci si relaziona per star bene con noi stessi e possibilmente, con gli altri.
Come adesso, il desiderio di condividere un mio pensiero con un' altro, il piacere dell' ascolto, della lettura e della parola con l' altro, la serenità che mi provoca il condividerne in questo momento il mio pensiero.
È bello, filosofare.
Comunque, quanto è buono pure il cacao, ma anche l' antica e mai passata di moda, massima del mens sana in corpore sano, una buona dieta aiuta il corpo, rilassa la mente ed evolve anche lo spirito(per coloro che volontariamente e per loro personalissima e intima scelta, si spingono alle stelle e guardano oltre le stelle)Citazionechi conosce gli altri è un saggio, chi conosce se stesso è un illuminato
Trovo questo semplice pensiero, molto profondo, oltre che molto pratico del nostro convivere con se stessi e con gli altri.
Grazie ✋
Bellissimo il tuo intervento, mi ha arricchito.ho provato gioia nel leggerlo. Grazie di cuore.