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Messaggi - Claudia K

#166
Tematiche Culturali e Sociali / Re: La "telecinesi"
11 Maggio 2023, 01:45:37 AM
Buongiorno Eutidemo, 
il video è (mi è risultato) agevolmente visionabile, ma dopo aver seguito il link ho solo cliccato sulla freccetta verso il basso che è a destra di quella che hai indicato, e il video si è aperto senza problemi, dopo avermi fatto scegliere con quale software volessi aprirlo. 

Quanto al trucco...ipotizzo che tu abbia usato un artificio effettivamente usatissimo nei filmati, che è quello di proiettarlo "al contrario". 
In breve : la pallina l'hai lanciata sul piano con la tua mano e poi l'hai seguita con la mano fin a uando si è fermata sul piano. 
Se proietti l'azione al contrario...ovviamente sembra che la pallina sul piano, sovrastata dalla tua mano, si muova per influenza di questa...fino a saltarci dentro. 
Facci sapere... :)
#167
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Maggio 2023, 20:35:12 PMPerché mai dovrebbe essere un'empatia finta?
Non sono Pio, ma a me sembra che quel dice abbia la sua solidissima logica.

Non sarà il caso di questa brava fisio, ma insomma...la finta empatia (che è una realtà maledettamente diffusissima) è quella su cui germoglia e fruttifica qualunque truffa, comprese quelle  (tanto per dire, a solo titolo esemplificativo e giammai esaustivo)  dei "santoni e santone" o delle persone (uomini e donne) che...da 30-40enni di "bella presenza e scilinguagnolo agile" riescono a farsi nominare persino eredi universali da persone (donne e uomini) che hanno solo un mai soddisfatto bisogno di sentirsi dire "ma sei meraviglioso/a ! E io sono encantado/a da te, come da nessuno mai!" ....

A questo dobbiamo aggiungere che ogni buona azienda forma il suo personale nel modo più fidelizzante per il cliente (pagante) finale.
Ho già portato il caso vero di due OSS che sembrano magnifiche, ma poi...basta che una debba essere sostituita per tre giorni, e ti ritrovi il suo apparente clone, in termini di <empatia> . Mi  sembra ovvio chiedersi, a quel punto, se la fantastica <empatia> sia vera o se non sia un semplice indottrinamento su "modi e forme relazionali" che omologano (per lavorare) operatori del tutto diversi pee VERA empatia.
Posso portarti un altro esempio vero , dove gli <empatici> hanno un grado di istruzione superiore sia a quella della OSS e sia a quello della fisioterapista. Ti parlo di una farmacia strepitosa che esiste nella mia città. I "commessi" (tanti) sono tutti Dottori in Farmacia.
Sono TANTI (l'azienda è davvero qualcosa di Manageriale con la M maiuscola).
Ma sai che sono TUTTI UGUALI nel rapporto col cliente?
Mi spiego.
Tutti si comportano SEMPRE come se tu cliente fossi la persona più importante del mondo.
Puoi essere il più detestabile perditempo che entra per chiedere una cretinata qualunque.
Otterrai SEMPRE che chi ti ascolta al banco si farà carico di quel che cerchi, poi andrà a prendere e ti porterà sul banco tutti i prodotti che possono soddisfare la tua richiesta, poi ti spiegherà pregi e difetti di ognuno e ti consiglierà quello meno dispendioso.
Sono tutti "empatici" o hanno solo ricevuto la stessa scuola?
#168
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Maggio 2023, 20:28:19 PMPerché la mia ipotesi non ti suonerebbe spontanea?
Intendevo dire soltanto che, anche provando un'affinità particolare, non mi verrebbe mai da collegarla a presunte vite precedenti. Solo questo. 

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Maggio 2023, 20:28:19 PMCome faccio a sapere se l'affinità esista veramente o me la sto immaginando io?
Questa è una bella domanda, e per niente facile. Però non è neanche impossibile. 

Io mi baserei anzitutto su me stessa, nel senso di chiedermi se e in quale misura può esistere un mio bisogno inappagato che potrebbe portarmi a vedere le classiche  "lucciole per lanterne". 

E poi passerei ad osservare l'altro, per rendermi  conto (ad esempio) se la sua apertura-accoglienza-affabilità siano un suo tratto speciale che lei usa soltanto con me, o se, invece, appartengano semplicemente al suo modo di relazionarsi in generale. 
#169
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 09 Maggio 2023, 12:48:22 PMSe ciò fosse vero, avvalorerebbe la teoria della metempsicosi, perché significherebbe che prima di incontrarci in questa vita, la mia superfisio e io ci siamo già incontrati da altre parti (in altre vite). O sbaglio?
Non posso sapere se sbagli, ma so che a me non suonerebbe  per nulla spontanea la tua ipotesi. 

In primo luogo mi chiederei se l'affinità (più o meno elettiva) esista o me la stia immaginando io. 

Giusto per spiegarmi : mi è recentissimo il caso di una persona disabile motoria  in quarta età, che si avvale per un'ora al giorno dei Servizi di una OSS, inviata da una organizzazione di assistenza privata. La OSS è una bravissima ragazza, molto votata al suo tipo di lavoro. 
La persona assistita si sente molto fortunata ed è veramente grata alla sorte di aver incontrato questa OSS. 
Poi accade che per tre giorni la OSS abbia problemi e che la organizazione di assistenza privata provveda a sostituirla per quei tre giorni. 
Arriva altra OSS...e la persona assistita...benchè in quarta età...chiede a me "ma fanno dei corsi in cui insegnano come rapportarsi all'assistito? ...Perchè...a me sembrava un miracolo l'empatia di R (OSS stabilizzata e occasionalmente impedita per tre giorni) , ma...quella di L (OSS in sostituzione di soli tre giorni)...è identica!" . 
#170
Citazione di: Kobayashi il 09 Maggio 2023, 07:14:06 AMNaturalmente mi riferivo a persone capaci di intendere e volere.
Il focus è proprio questo. 
Dinanzi ad ogni danno ingiusto il Diritto esercita due funzioni : quella di garantire ristoro all'ingiustamente danneggiato, e quella di punire e rieducare, attraverso la pena, la volontà malevola, se e quando questa c'è. 
Non avrebbe alcun senso punire una volontà malevola che non c'è, malgrado atto dannoso e ingiusto. Anzi: sarebbe profondamente ingiusto, poichè in tal caso si andrebbe a punire nell'agente una <volontà malevola> che, pur agita e pur essendo pesantemente dannosa, non è affatto stata scelta dall'agente, bensì ad egli stesso è stata imposta dalla patologia di cui è vittima. 
Di qui l'arduo compito di Giustizia e Psichiatria nel doveroso discernimento, che non è sempre agevole, ma che - dal mio punto di vista - viene già falsato ogni volta che entrambe si focalizzano sulla congruenza di progettazione ed esecuzione dell'atto dannoso, senza curarsi del fatto che esse si collochino in quella <visione globale> dell'agente che è tutta uno sconquasso conclamato sullo stesso piano logico che psichiatria e giustizia ipervalutano, relazionandolo SOLO al gesto dannoso. 
Il caso della madre che ha fatto  morire di stenti la figlia di un anno perchè agognava <una vita in vacanza> è proprio da manuale : c'è bisogno di forbite perizie per essere certi che questa donna fosse talmente fuori da aver saputo perfettamente progettare e realizzare UN fatto, senza avere la minima capacità di valutare e progettare l'insieme a cui - nella follìa - agognava, e anzi così procurandosi una certissima <vita in galera> ? 
E nulla cambia anche nei tanti casi di madri infanticide, anche quando le loro capacità sono state tali da ordire pure un programmino accessorio (e mal riuscito) per autoproteggersi e tentare di farla franca. Come sempre: il singolo fatto dannoso è stato compiuto in totale efficienza e lucidità operativa, ma...la loro <visione d'insieme> dov'era? 
Aggiungiamo che in molti casi si trattava di mamme apparentemente molto attente e amorevoli, se non addirittura morbose e gelose dei propri figli... Cosa che vale anche per i padri che hanno ucciso i propri bambini (sto pensando alla manager italiana che perse le due gemelline per il "dispetto" dell'ex marito ingegnere e suicida). 
Le costanti sono sempre le stesse : il singolo gesto è progettato e compiuto in tutta logica e congruenza...solo che si inserisce in una <visione d'insieme> dell'agente che...è priva di ogni logica o addirttura realizza una logica opposta a quella perseguita con quel  singolo gesto criminale. O meglio, per farmi intendere : tra tutti i casi che mi vengono in mente...quello più <logico> è quello del padre ingegnere che si suicida dopo la soppressione delle gemelline. Ma chi ha ucciso i propri figli e pensava di <godersela>...ma quante tonnellate di Logica ha bypassato, in danno dei propri figli e anche di se stesso/a ?  Come si può solo ipotizzare che sia <capace di intendere e volere> , piuttosto che aver <voluto> un qualcosa di irrimediabile di cui NON ha <inteso> nulla di nulla ? 
Stesso dicasi per i serial killer. 
Certo non mi viene da dire la stessa cosa per l'uomo di potere o per il manigoldo che compie reati perfettamente funzionali al progetto "la mia vita e/o un mio gusto valgono più della vita di chiunque" e che magari è asceso in carriera o in  politica ingannando il prossimo su programmi "socio-etici" che conosce perfettamente e di cui parla sempre, usandoli solo come esche per creduloni. 
#171
Citazione di: Kobayashi il 09 Maggio 2023, 07:14:06 AMIl nevrotico compulsivo si abbandona ai suoi rituali perché sa che essi, per quanto stupidi e vergognosi, non danneggiano nessuno. Se il rituale fosse invece quello, prima di uscire di casa, di incatenare la madre anziana al letto, probabilmente cambierebbe rituale o cercherebbe di trattenersi. Se dovesse invece abbandonarsi ad esso il giudizio non dovrebbe essere "sì ha sbagliato però è malato", ma quello che riguarderebbe qualsiasi altra persona: "ha commesso un atto malvagio e pagherà con il carcere".
Non mi torna. 
Per niente, mi torna.
#172
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 08 Maggio 2023, 22:54:21 PMNon sono scapolo, lei lo sa e ho aanche scritto di mia moglie in questo post;  potrebbe essere mia figlia, visto che ha la metà dei miei anni. Comunque, a cosa sarebbe dovuta questa intesa o relazione (di amicizia)?
Anch'io posso solo ipotizzare. 

Brave persone esistono...
Se sono anche giovani hanno quella marcia in più che deriva dall'abnegazione, dalla voglia di contribuire a un mondo migliore per la propria parte, e anche dal desiderio lasciare  una propria impronta meritoria...

Se hai scelto di rivolgerti a questa fisio dopo che aveva trattato tua moglie, forse dipende dal fatto che lei sia in grado di stabilire un ottimo rapporto con i suoi pazienti. 

Per cui, in massima umiltà e sempre potendo solo ipotizzare, non mi verrebbe da pensare ad una "intesa o relazione" che abbia nulla di misterioso, data lei e le sue capacità di relazione. 


#173
Citazione di: Kobayashi il 08 Maggio 2023, 18:37:32 PMNoi non siamo qualificati dal nostro desiderio, non siamo responsabili di esso.
Ma per quanto esso sia potente possiamo sempre decidere se assecondarlo oppure no.
Non è sempre così, e non è mai così nel disturbo mentale (vero).

Classico da manuale potrebbe essere il caso dello psicotico grave che uccide seguendo il <comando delle voci> che sono sue allucinazioni.
Ma molto più frequente (e fortunatamente assai meno grave) è il caso del "solo" nevrotico affetto da disturbo ossessivo compulsivo : se non osserva i suoi <rituali> entra in panico totale, ma li osserva sentendosi assurdo e potendo arrivare a detestarsi per questo, e sapendo razionalmente di essere <fuori> e vergognandosi per questo.
Non asseconda un proprio desiderio, bensì ossequia una esigenza che lui stesso vive come imposizione di matrice ignota, ma cogente.
#174
Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 14:59:33 PMPerò la tua metafora sui gatti grigi, senza ironia, è da rivedere.
Al buio tutti i gatti sono neri, non grigi.

Ho preso il notissimo detto nella sua letteralità : se, come da formulazione tramandata,  preferisci "bigi" (che mi suona un po' arcaico) ...sempre <grigi> significa.
Se poi intendevi dire altro, non l'ho capito. 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 14:59:33 PMAvrei potuto essere io il gaglioffo del Circeo, ma ciò non serve a giustificare né quel gaglioffo, né me quando lo diventassi.
Serve solo ad avere la consapevolezza che all'essere cattivi, anche solo per prudente ipotesi, si può non farne seguire le conseguenze in modo inevitabile.
Ma perchè chiami "consapevolezza" quella che è una postura morale (opzionabile alla pari di mille altre), la quale può apparire molto nobile a livello individuale , mentre sarebbe disastrosa a livello sociale, come disastroso sarebbe colui che volesse "moralmente" imporla al prossimo? 
Qualunque consesso umano ha necessità di REGOLE e altrettanta necessità che siano rispettate e/o FATTE rispettare. 
Nel proprio intimo e PER SE STESSO ciascuno è libero di adottare il maggior grado di indulgenza che ritiene, compreso il "porgere l'altra guancia". 
Ovvio, però,  che nessuna società potrebbe reggersi su questo mantra, e che sarebbe dispotica nel momento in cui - con questo mantra - autorizzasse la giungla degli umanoidi. 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 14:59:33 PMBisogna educarsi al bene, perchè il bene non è un dono di natura, e nel far ciò è utile prendere spunto dalle malefatte dei nostri fratelli sfortunati che non hanno ricevuto quella educazione.
Fratelli sfortunati ci sono (era proprio il punto in cui non concordavo con Socrate) e sono non solo quelli che non hanno ricevuto l'educazione al bene, ma addirittura sono stati cresciuti nel degrado più totale  (Bilancia, per esempio), e ancor più lo sono quelli che per ragioni psichiatriche non sono minimamente in grado di comprendere la valenza delle loro azioni, anche quando possono compiere in modo efficace e lineare quelle azioni (la mamma che voleva una vita in vacanza, per esempio). 

Definire "fratelli sfortunati" altri...scusa ma mi suonerebbe come prendermi per i fondelli da sola. 
Sempre evitando i tour iperuranici: vogliamo parlare di persone di potere che hanno saputo gestire magistralmente quanto pervicacemente la loro scalata al potere, magari avendo anche un autorevolissimo "padre spirituale" e ingrossandosi le ginocchia sui banchi di chiesa, per poi gestire quel potere nel modo più manigoldo possibile? 
O devo considerare "fratelli sfortunati" anche i satanisti, che per vocarsi al trionfo del male hanno addirittura necessità di CONOSCERE i principi del bene per poterli profanare in ogni modo? 
#175
Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMMi sembra che ti contraddici. Dici di valutare il grigio, ma poi dici che ciò equivale al rifiuto di usare la luce, preferendo il buio.
Non vedo alcuna mia contraddizione quando confermo che esistono il bianco e il nero e tutta l'infinita scala dei grigi. 

Vedo invece una <apnea logica> molto pervicace in quanti, illudendosi di sfuggire alla responsabilità di una valutazione...se la svoltano con i possibilismi (anche falsicabilissimi, una volta tanto!) del "tutti i gatti sono grigi!". 
No. 
I gatti non sono tutti grigi : lo sono solo se li guardi al buio. Ma...basterebbe che accendessi una luce, per realizzare che un gatto grigio è persino una rarità!...
Se scegli di non accenderla ti racconti solo una balla. E il disvalore della balla si amplia in modo esponenzialmente nefasto laddove chi ha guardato i gatti al buio...volesse anche persuadere il prossimo che la corretta visione sia la sua (dei gatti tutti grigi). 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMSecondo me nero e bianco sono metafora del linguaggio che usiamo per descrivere la realtà, dovendola necessariamente semplificare.
Certo che sì. 
E vale anche per i grigi di ogni gradazione, però. 

Citazione di: iano il 08 Maggio 2023, 13:24:43 PMIn tal senso intendo che esistono i termini buono e cattivo per descrivere gli uomini, ma non esistono davvero i buoni e i cattivi.
Le leggi però parlano di buoni e cattivi, e quando le applichiamo dobbiamo far conto come se esistessero.
Ehm...pardon...ma chi l'ha detto che "non esistono davvero i buoni e i cattivi?" . 
Ancora una volta bypasso tutte le filosofie e religioni che fondano sulla contrapposizione Bene/Male, e bypasso pure tutte le teorizzazioni di filosofia del Diritto. 
Bypasso pure i satanisti - quelli colti/intelligenti - che hanno fatto la SCELTA di idolatrare Il Male. 

A me piace essere concreta e detesto le "analisi" o autoritenute tali che si alambiccano nei percorsi iperuranici e non trovano mai una Sintesi. 

Quindi mi permetto di chiederlo a te, restando proprio concreta-concreta : cosa ci vedi di "buono" nel manager di <terrazza sentimento> o nei gaglioffi del Circeo o nella soggetta che moltiplica gnocchi e pizze ad usum cretinorum ? 

#176
Citazione di: iano il 07 Maggio 2023, 19:54:41 PMSe il proprio mestiere e scegliere fra bianco e nero, necessariamente bisognerà rappresentarsi il mondo in bianco e nero, anche quando si ha la consapevolezza di mille sfumature.
Quindi quantomeno l'esistenza della malvagità è una ipotesi accettabile in questo senso, fra altre eventuali, dalle quali tutte derivare logicamente le tesi
Si tratta di valutare e scegliere, continuando a disporre di tutta la scala dei grigi che esiste tra bianco e nero, e nella piena consapevolezza/coscienza che scelta (autoingannante) sarebbe anche quella classica di affermare che "tutti i gatti sono grigi" ...sol perchè si è SCELTO, a monte, di guardarli in una notte buia...
E allora...scelta per scelta...tanto vale operarla beneficiando della luce disponibile, piuttosto che spegnendo anche quella! Non credi? 

Non so come si possa affermare che "l'esistenza della malvagità è un'ipotesi".
Anche tralasciando millenni di filosofie e religioni di ogni epoca e latitudine che fondano sulla contrapposizione Bene/Male, è sufficiente pensare ai nostrani e coevi <satanisti> per aver contezza di quanto il male possa essere perseguito e addirittura idolatrato per liberissima SCELTA. 
(Mai escluso che a queste sette aderiscano anche disastrati mentali sul piano psichiatrico, ma non è questa la media, che è invece costituita da umani - a volte anche colti e di notevole intelligenza  - che sono perfettamente in grado di scegliere e che hanno scelto.)

Direi pertanto che l'ingrigimento di tutti i gatti per la scelta di guardarli al buio, non possa che definirsi anch'essa "scelta" , o "giudizio" se preferisci, con l'unica peculiarità di essere quella scelta in cui l'osservatore si inganna con le proprie mani. 


Citazione di: iano il 07 Maggio 2023, 19:54:41 PMPossiamo anche definire malvagio colui che compie una malvagità, e se è vero che la malvagità esiste, possiamo perciò classificarlo come malvagio, perchè ce ne ha dato prova.
Ma finché non ce la dà la prova come facciamo a dire che è malvagio?
In questo caso non capisco proprio l'interrogativo, alla luce del post d'apertura di Socrate. 
Socrate si chiedeva se la psicologia non abbia costituito e costituisca un devastante endorsement in favore di chi ha dato ampia prova di aver agito in modo malvagio! 

E personalmente non posso che vederla esattamente come lui, sul punto. 
Mi dissocio SOLO sul punto che la malattia psichiatrica è un dato di realtà e non "invenzione psic" sicchè - quando c'è - è una realtà che non può non esimere l'agente e reo dalla imputabilità. 

E se poi ci ritroviamo che a  Donato Bilancia non è stata riconosciuta l'infermità mentale ed è morto in carcere, continuando a chiedere agli altri "perchè l'ho fatto?" , mentre si ventila di "perizia psichiatrica" sulla lucidissima siora moltiplicatrice di gnocchi e pizze che in altrettanto lucidissimo progetto coniugal-manageriale perfettamente condiviso e implementato dal consorte...di "matto" non ha nulla, e di "maligno e totalmente autocentrato alla faccia del prossimo" ha TUTTO....forse c'entra più la difficoltà di comunicazione tra psichiatria e giustizia, che non la psicologia. 
#177
Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 23:46:11 PMNella sua raccolta di crani di delinquenti, raccolta negli anni, ha espressamente chiesto che alla sua morte, fosse inserito anche il suo cranio nella raccolta. Cranio tuttora ben visibile nella raccolta.
Aneddoto effettivamente simpatico, ma sul "significativo" avrei le mie riserve: escluderei che l'intenzionalità  del Lombroso nel dettare  tale volontà  potesse includere una qualche licenza al "siamo tutti  potenzialmente uguali" (mica per niente: sarebbe stata, questa, la più potente mina alle fondamenta...tanto del suo museo quanto , soprattutto, delle sue teorie!). 
Lombroso scelse che i suoi resti (non soltanto il cranio, anche se è esposto solo quello) fossero conservatì lì perchè quel museo era la sua "creatura" più ufficialmente/istituzionalmente  "consacrata" e "destinata alla Storia delle Scienze", e perchè quanto è lì raccolto è ciò che fu la sua vita e passione, tant'è che per lunghissimi anni era stato da lui custodito in casa propria. 

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 23:46:11 PMTorniamo sempre al solito discorso: dobbiamo sentirci tutti separati o tutti uniti? Non sarebbe meglio considerare il fatto che siamo entrambe le cose e che comunque, laicamente, nessuno si salva da solo?
Mi verrebbe un candido quanto sincero  "scusa, ma che c'entra?" . 
Ci rientra, in qualche modo, anche Lombroso : lui avrebbe affidato tutto al determinismo <scientifico>, ma per contrastare questo si corre il fortissimo rischio di affogare in un <indeterminismo cosmico con ispirazioni e aspirazioni etiche> che non ha basi più solide del superatissimo determinismo lombrosiano! 

Consentimi una battuta che solo tale vuol essere : se è sacrosantamente vero che "nessuno si salva da solo"...è altrettanto vero che tante persone di buona fede si PERDONO o perdono addirittura la vita per essersi ingenuamente "male accompagnati"! (E se parliamo di vittime  minori o anziane o comunque fragili... c'è da far tremare i polsi!) 

Al di sopra di ogni battuta : mi sembra si possa serenamente concordare sul concetto che al teorizzare (sensatamente) su qualunque tema sia prodromico l'averne compresa (quanto meno) la <realtà> fenomenologica. (Per poco che questa sia... se disconosciamo anche questa andiamo di Fantasy). 

Ebbene : per la Psichiatria è dato CERTO (oggi e finalmente) che la malvagità esista, così come è dato certo che esistano le malattie mentali, così come è dato certo che non esista alcun nesso deterministico tra malvagità e malattia pischica, potendosi riscontrare l'una O l'altra, tanto quanto - in altri casi - l'una alla base dell'altra. 

E certo che non me lo chiedo se a me sarebbe potuto accadere di andare a fare una vacanza lasciando mia figlia di un anno a casa da sola per una settimana! Garantisco che per come sono non avrei proprio nessuna ragione, di chiedermelo, che valesse più di un giochino di enigmistica a perditempo anche tossico. (Do per ovvio che questo sia uno di quei casi in cui la malattia psichica agisce quello che sembra l'agente, e potrei solo dire "bè...per come sono non esiste, e se fossi psico-dissestata sarebbe tutta un'altra storia dalla mia. Punto.")
Ma mi sentirei solo ipocrita anche nel chiedermi se mi sarei mai potuta far accadere che, senza nessuna malattia mentale e in perfetto accordo manageriale col marito, mi venisse in mente di spacciarmi per una che viene visitata dalla Madonna anche in cucina mentre pela patate e che moltiplica gnocchi e pizze (già più che lautamente strapagati) ad usum cretinorum! 

Nel primo caso l'agente (al pari di Bilancia) è palesemente agito da un qualche disatro psichico. (Da cosa si capisce? da quello che dicevo qualche post fa : per quanto la singola azione criminosa possa essere pianificata e realizzata in modo impeccabile...è la visione globale dell'agente-agito-dalla malattia psichica a denotare la più devastante incongruenza!)
Nel secondo  e opposto caso, applicando lo stesso criterio della visione globale dell'agente, la SUA visione globale è del tutto perfetta e coerente, tanto da essere graniticamente pianificata con coniuge che ne traeva impensabili profitti : c'è solo da realizzare che quell'agente (del tutto consapevole) è proprio partito dalla premessa "la mia vita o anche solo un mio gusto valgono più della tua vita". E questo è il malvagio simplex che non crea alcun problema di decodifica. 




#178
Ad colorandum : la de-responsabilizzazione che intuisce Socrate c'è stata, e ha informato DECENNI! 

Il dramma nel dramma è che abbia de-responsabilizzato tragicomicamente persino una massa di coloro che avevano/hanno la Responsabilità di giudicare e che sono pagati per questo! 

Arrivo a ribaltare l'applicativo della "proiezione" : il luogo comune è che "vede il malvagio chi teme di esserlo o poterlo essere!". 

Con lo stesso tasso di "infalsificabilità" , ma con un cinin di pragmatismo in più, ma quanto sarebbe facile affermare che "tende ad assolvere tutti...proprio chi ha più ragioni di temere d'essere lui/lei inchiodato nelle proprie malefatte" (non importa di quali dimensioni) ? 
#179
Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 21:27:21 PMquello che affermo è che le azioni malvagie nascono da serie multifattoriale di cause
Più che condiviso, questo concetto.
Ciò non toglie che possiamo avere lo psicotico grave che ammazza il suo benefattore perchè glielo comandavano "le voci".
Poi abbiamo il Bilancia che sembra sanissimo e intelligente, ma che dopo un'infanzia come quella che hai descritto e che non conoscevo...qualche "voce" (non meglio diagnosticabile ad oggi) che gli ha suggerito che una qualche sua riscossa, passati i suoi 45 anni, potesse derivargli dal compiere 17 omicidi in 6 MESI...dovrà pure averlo guidato, e sono con Andreoli che un'infanzia del genere possa esploderti dentro e governarti in qualunque istante della vita .
E poi abbiamo quella che agognava  "una vita in vacanza" ...mentre si sta matematicamente procurando "una vita all'ergastolo".
E poi abbiamo quello che è disposto ad ammazzare una persona...per prendergli 30 euro con cui andare a mangiare una pizza e una birra.
E fino a quelli che (privi di ogni trascorso traumatizzante e invasi solo dalla centralità del loro famelico e vizioso ombelico) raccontano ai tonti di moltiplicare  gnocchi e  pizze in nome della Vergine Maria, non molto diversi dai tanti che rastrellano i risparmi di una vita di tot pensionati promettendo loro rendite allettanti per poi volatilizzarsi con il malloppo in qualche Stato dove potranno goderseli in "bella vita", e così via per tutti i reati previsti dal codice penale...
Come dire : la multifattorialità delle cause è un dato imprescindibile.
Ma i casi di MONOfattorialità, in cui IL FATTORE portante è il semplice "la vita mia vale più della tua, e anche un gusto mio vale più della tua vita" sono una REALTA' (che la Psichiatria , peraltro, non nega affatto, con o senza Andreoli).


Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 21:27:21 PMal di là delle risorse individuali, sempre in grado di farci scegliere, l'ambiente dove viviamo non è indifferente e tanto meno lo è negli anni della nostra infanzia e formazione. Non si tratta di "buonismo" ma di comprendere i meccanismi dell'agire umano, che sono interdipendenti e intereagenti con quelli degli altri umani con i quali veniamo a contatto.
Certo.
Concordissimo.
Ma con la stessa accuratezza di analisi (per non auto-ingannarsi) sarà da prendere atto ANCHE che esistano e dilaghino casi molto basici in cui non ci possono essere dubbi che il male sia procurato per PURA malvagità in base al già detto "la mia vita o anche un semplice mio gusto estemporaneo ...per me vale più della tua vita!".
(Devo ricordare i tomi del Circeo, o l'eroe di <terrazza sentimento>, o il Cagnoni o il Parolisi o tutti gli uxoricidi per INTERESSE venale, o tutti i satanisti, o tutti i truffatori, o tutti gli stupratori di ragazzine, o...cosa ancora? )
#180
Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 17:37:19 PMKoba. Direi di no, altrimenti Andreoli lo avrebbe dichiarato incapace di intendere e di volere e pericoloso socialmente.
In effetti Andreoli, quale Perito della difesa,  chiese per Bilancia l'infermità mentale; solo che non la ottenne.

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 17:37:19 PMSe non si comprende questo duplice movente dell'azione umana (ambiente e soggetto individuale a cui andrebbe aggiunto anche la casualità) non si può fare nulla se non aspettare una giustizia ultraterrena.
E questo è il compito della Psichiatria, di cui Andreoli è uno stimabilissimo e umanissimo Operatore, che infatti non ha mai negato (come tutti i suoi più illustri Colleghi) che <la scelta del male> (anche il più efferato) possa ben essere agita da persone assolutamente sane di mente. (Basti pensare, d'altronde, alle sette di <satanisti>).
Con ciò escludendo categoricamente che la malattia mentale, da un lato, possa essere sempre e solo il prodotto di un <determinismo organico> ; ma anche chiaramente escludendo, dall'altro lato, che il crimine più o meno efferato possa essere a propria volta determinato sempre e solo dalla malattia mentale.
Poi (a mio vedere) lui è molto molto molto incline alla giustificante socio-esperienziale della malattia mentale, e questo è altro discorso..
Ma non possiamo confondere piani diversi.
Un conto è porsi il problema della sussistenza o meno di una malattia psichiatrica : per la giustizia è essenziale stabilire se un delitto sia stato commesso nella vera scienza e coscienza di commetterlo, o se chi l'ha commesso fosse mentalmente e clinicamente  devastato e agisse forze totalmente al di fuori del proprio controllo.
Tutt'altro conto è porsi il problema delle <cause> della malattia mentale.

Tornando al caso Bilancia : non ho letto il  testo di Andreoli  che citavi e per la verità non conoscevo la storia personale di Bilancia, ma...non trovo nulla da eccepire alla diagnosi di Andreoli, che... pur avendo dinanzi un Bilancia di notevole intelligenza...matura l'idea che questa intelligenza sia stata letteralmente seviziata e storpiata sul nascere da fattori di gravità immensa.
E infatti Andreoli, ripeto, ne supporta e perora la dichiarazione di infermità mentale, ma dichiararla spetta ai Giudici, che non hanno ritenuto di dichiararla.

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 17:37:19 PMMa una società più giusta non si ottiene dividendo i buoni dai cattivi. Questa distinzione è di per sè stessa paranoide (e cattiva) e priva di ogni realtà.

Andreoli , più che correttamente, si autoesclude da ogni forma di <giudizio> che non sia quello strettamente clinico: è suo il dire "non compete a me fare Giustizia, e rispetto chi ha il dovere professionale di farla".
Non confonde affatto i due piani di cui parlavo sopra.
Purtroppo chi è chiamato a garantire Giustizia, invece, deve farlo.
E per farlo in modo Giusto (almeno secondo il Diritto italiano, che ha fatto Scuola al mondo) ...è imprescindibile sapere se chi ha compiuto una qualunque azione abbia davvero scelto di compierla o se, invece, sia stato necessitato da dinamiche mentali patologiche (e non necessariamente organiche o organicamente rilevabili ad oggi) che lo hanno visto come semplice strumento della propria malattia mentale ingovernabile (o ingovernata).

Non so come definiresti tu, e mi piacerebbe saperlo, le migliaia di casi criminali in cui qualcuno arreca danni ad altri per trarne un qualunque tipo di godimento o profitto "alla faccia" del prossimo.
Io sono abbastanza certa che anche Andreoli li definirebbe <cattivi>, ma dei suoi Colleghi è ormai un coro a riconoscere che il "cattivo" è una realtà (e non una proiezione della vittima o del pubblico, che è una delle tante psico-teorie nefaste dei decenni andati, non suscettibili di alcuna verifica e quindi "infalsificabili" nel senso più tristo del termine).

Faccio notare che in micro-micro-micro-dosi  ciò si realizza anche e persino ogni volta che...qualcuno ti danneggia l'auto parcheggiata e vede bene di sparire senza lasciarti un biglietto, pur di risparmiare il malus in polizza!
O cosa mi dici della <santona> che moltiplica pizze e gnocchi (dopo aver venduto la bottiglietta d'acqua da 50 cl a 2 euro) prendendo per i fondelli e rigirandosi come trottole i creduloni di tutta Italia? (web sempre insostituibile per l'adescamento dei creduloni).
Andiamo alla ricerca dei <traumi infantili> di una quasi sensuale donnina che , con marito co-manager , aveva perfettamente ideato il progetto per fare bella vita e dimenticare i debiti e le sicure difficoltà da cui provengono ?
Andiano alla ricerca dei <traumi infantili> anche per mariti in carriera e quattrinosi (con infanzia aurea e gioventù di rango) che organizzano e compiono in modo (quasi) perfetto l'assassinio della coniuge...solo perchè temono le perdite economiche (a volte anche perdite di prestigio, come nel caso del dermatologo Dr. Cagnoni...che uccise la moglie a bastonate...annoverando tra le abituali sue papaverate in  TV...anche quella sulla "battaglia contro la violenza sulle donne") che deriverebbero da una separazione coniugale che non vogliono, oppure che vogliono perchè ad avere <nuovi orizzonti> sono loro stessi, ma non gli va di pagarne il fio ?

Sintesi : sarà proprio "paranoico" distinguere tra "buoni e cattivi"...o forse non sarà un po' paranoico (e inutilmente buonista) il voler fare di tutt'erbe un  fascio?