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Messaggi - Eutidemo

#166
Ciao Daniele 22. :)
Hai detto una cosa giusta!
Ed infatti solo un agente segreto all'Avana si sarebbe vestito così; ma un agente di polizia in borghese, soprattutto d'inverno, in USA, e negli anni '60, non si sarebbe MAI vestito in quel modo, se non per una ragione ben precisa.
Però, ovviamente, la mia era solo una mera congettura, perchè il motivo poteva benissimo essere un altro!
***
Da notare, comunque, la carenza delle doverose misure di sicurezza, in un'occasione così delicata; tanto più nei sotterranei della Polizia di Dallas, a cui potevano accedere solo persone autorizzate e debitamente identificate.
***
Jack Leon Ruby, invece, era un noto criminale, affiliato della Chicago Outfit; per cui, almeno a mio parere, non ha agito di propria iniziativa, bensì come sicario di un mandante che non è stato mai identificato con certezza.
 E non è affatto escluso che qualcuno gli abbia anche agevolato il compito!
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Un cordiale saluto! :)
***
#167
Finora, almeno a quanto mi risulta, nessuno ha mai notato un singolare dettaglio nell'omicidio di Lee Oswald.
E cioè:
a)
Negli anni '60, d'inverno, gli adulti vestivano "quasi sempre di scuro" (me lo ricordo benissimo, anche dalle foto di famiglia).
b)
In ogni caso, negli Usa, gli agenti in borghese, almeno d'inverno  negli anni '60, vestivano "sempre di scuro" (basta guardare gli album fotografici di agenti della polizia in borghese su INTERNET)
c)
L'agente di polizia che teneva sottobraccio ammanettato Lee Oswald al centro  della foto, invece, in pieno inverno, era l'unico ad indossare un completo integralmente chiaro.
***
Tale circostanza, almeno secondo me, costituisce un "indizio circostanziale" che l'agente che teneva sottobraccio Lee Oswald al centro della foto, il quale indossava un eclatantente completo chiaro in pieno inverno (panama):
- o lo indossava per rendere più individuabile il bersaglio (che era tutto vestito di nero);
- oppure, quantomeno, lo indossava per evitare di essere colpito lui per errore.
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Ma, ovviamente, si tratta solo di una mia congettura!
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#168
Storia / Quando è nato il tricolore italiano?
16 Ottobre 2024, 13:05:15 PM
Al riguardo bisogna ricordare principalmente tre date:
.
1789
Credo che pochi sappiano che il "tricolore italiano" nacque addirittura il 21 agosto 1789, circa un mese dopo la presa della Bastiglia; sebbene, in quell'occasione, fu frutto di un "qui pro quo"!
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Ciò, in quanto i giacobini genovesi intendevano imitare "tel quel" la coccarda tricolore dei "sanculotti" parigini, ma scambiarono il blu con il verde per una comprensibile svista.
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Ed infatti, Il 12 luglio 1789, due giorni prima della presa della Bastiglia, Camille Desmoulins, mentre arringava la folla parigina alla insurrezione, chiese ai rivoltosi quale colore intendessero adottare come simbolo della Rivoluzione francese, proponendo il "verde", colore della speranza oppure il "blu" della Rivoluzione americana, simbolo di libertà e democrazia: e i "sanculotti", unanimemente, risposero "Il verde! Il verde! Vogliamo delle coccarde verdi!".
***
Quindi, per poco, la bandiera francese non divenne "bianca rossa e verde" (e, magari, per distinguersi, quella italiana, "bianca rossa e blu").
***
Però, non si sa su iniziativa di chi, il "verde", della originaria coccarda francese, fu abbandonato dopo un solo giorno in favore del "blu e del rosso" (i colori della "COMUNE" di Parigi) e del "bianco" dei Borboni.
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Quindi, si comprende benissimo l'abbaglio in cui caddero i rivoluzionari genovesi!
***
.
1794
Il "tricolore italiano" vero e proprio, invece, nacque "consapevolmente" a Bologna, 16 settembre 1794, da un'ispirazione del rivoluzionario "prerisorgimentale" Luigi Zamboni; le cui parole meritano di essere qui ricordate, anche perchè ormai non se ne ricorda più nessuno:
"Oh, la vittoria non può fallire a chi combatte per la patria, nel nome di Dio!... Da secoli divisi, noi manchiamo d'un'insegna che dall'Alpi al Quarnero ci dica figli di una istessa madre; che raccolga gli affetti tutti degli Italiani delle varie provincie. È necessario un vessillo nazionale, tra un popolo che risorge a libertà; necessarissimo a noi, nella lotta che stiamo per incominciare; a noi che quasi stranieri ci guardiamo fra un popolo e l'altro.... Un tale vessillo dobbiamo creare in questa seduta.... Il 16 luglio 1789 il rosso ed il turchino, colori della città di Parigi, erano decretati colori nazionali; ad essi univasi il bianco in onore del re, e così componevasi la bandiera di Francia. Noi al bianco ed al rosso, colori della nostra Bologna, uniamo il verde, in segno della speranza che tutto il popolo italiano segua la rivoluzione nazionale da noi iniziata, che cancelli que' confini segnati dalla tirannide forestiera."
***
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1796 1797
Tuttavia, il primo stendardo militare tricolore, venne scelto dalla "Legione Lombarda" a Milano l'11 ottobre 1796; che, poi, il 7 gennaio 1797,  assunse per la prima volta il ruolo di vessillo nazionale di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana (poi Repubblica  Cisalpina, poi Regno d'Italia ecc.ecc.).
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#169
Citazione di: baylham il 16 Ottobre 2024, 11:23:26 AMNon ho motivi di dubitare che Maurizio Leo sia esperto di diritto tributario, ma lui è viceministro con delega alle finanze.
Lui è quindi il principale responsabile di ciò che viene fatto in materia tributaria, le schifezze fiscali sono farina del suo sacco.
La quasi cancellazione del redditometro, uno strumento efficace di controllo e di accertamento, è opera sua. Se è un debole con Meloni, Salvini, Tajani e Giorgetti e non sa farsi rispettare sono problemi suoi e degli italiani.
Indubbiamente anche Maurizio Leo ha le sue responsabilità.
Ed infatti:
a)
Condivide, in generale, l'"ideologia fiscale" di questo governo.
b)
Applica, in particolare, le "idee fiscali" di questo governo, anche quando personalmente non le condivide, considerandole tecnicamente aberranti.
***
La quasi cancellazione del redditometro, ad esempio, non è opera sua, in quanto è stato costretto dalla Meloni a bloccare il relativo DM biennale che lui aveva già messo in cantiere.
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Serò hai ragione nel dire che, se è un debole con Meloni, Salvini, Tajani e Giorgetti e non sa farsi rispettare sono problemi suoi e degli italiani.
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Un cordiale saluto! :)
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#170
Ciao Baylham :)
Io sono su "posizioni ideologiche" antitetiche a quelle di Maurizio Leo; però, in varie occasioni di incontri pubblici (ed anche privati), ho avuto modo di dover riconoscere la sua notevole conoscenza, perizia ed esperienza in materia tributaria.
Per cui, almeno a quanto mi risulta, in moltissimi casi (come questo del "redditometro"), Maurizio Leo, che è principalmente un "tecnico", non è stato affatto personalmente responsabile delle stupidaggini fiscali di questo abominevole, ignobile, obbrobrioso, spregevole, turpe, e vergognoso governo, bensì è stato "costretto" a tradurre "tecnicamente" in termini giuridici alcune  scellerate iniziative governative, anche se, personalmente, non le condivideva affatto.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#171
Esaminando il "testo aggiornato" dell'art.38 del DPR 600/73, per come appare attualmente in vigore, a seguito delle modifiche normative apportategli dall'art 4 del Decreto legislativo del 05/08/2024 n. 108 (vedi nota 1) a me sembra che il nostro governo stia palesemente "disattendendo" una legge ancora perfettamente in vigore:
- senza averla previamente modificata;
- erroneamente dichiarando di farlo a favore del contribuente (onesto) mentre, invece, lo fa a suo danno.
***
Ed infatti, estremamente sintetizzando e semplificando al massimo i punti salienti dell'art.38 del DPR 600/73
.
1)
Il Fisco può accertare "ANALITICAMENTE" i redditi evasi dai contribuenti; cioè, per fare un esempio "in soldoni", tramite verifica sul posto, i funzionari del fisco possono rinvenire la "contabilità nera" di una ditta, da cui risultano "ENTRATE" occulte (e di  conseguenza "redditi")  superiori a quelle dichiarate.
.
2)
Il Fisco, però, può accertare anche "SINTETICAMENTE" i redditi evasi dai contribuenti; cioè, per restare al nostro esempio "in soldoni", sebbene al Fisco non risultino analiticamente ENTRATE occultate dal contribuente verificato, se, però, costui, nel corso del periodo d'imposta,  ha effettuato "SPESE" superiori a quelle consentitegli dal reddito dichiarato, il Fisco può effettuare nei suoi confronti un "accertamento sintetico" del reddito evaso.
 Salvo, ovviamente, che il contribuente, in fase istruttoria, produca una prova contraria, come un'eredità, una vincita al lotto ecc., fornendo la quale il Fisco non può più procedere ad accertamento.
.
***
A parte tale  prova contraria, il funzionario del Fisco poteva, e tutt'ora può, determinare il reddito evaso in base alle "spese" del contribuente, "anche sulla base di "presunzioni semplici"; le quali sono quelle che, da un fatto già noto (consistenti spese) lasciano dedurre l'esistenza di un fatto ignoto (redditi omessi).
Ed invero, per fare un esempio un po' triviale, se qualcuno proclama di stare facendo lo sciopero della fame, e, poi, ogni mattina evacua un chilo di feci, è evidente che il giorno prima, anche se nessuno l'ha visto, deve senz'altro essersi abbuffato.
***
.
***
Da molte parti, però, questa facoltà discrezionale "individuale" dei funzionari del fisco venne ritenuta poco garantista nei confronti dei contribuenti; per cui le associazioni dei consumatori e dei contribuenti, pretesero che la determinazione sintetica del reddito potesse essere fondata "anche" sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacita' contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza, con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale con periodicita' biennale, sentiti l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacita' di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti.
***
Cioè il REDDITOMETRO!!!
Il quale nacque, appunto:
- per fornire maggiore "oggettività" all'accertamento sintetico, soprattutto grazie al rinnovo biennale;
-  per fornire maggiori "garanzie" ai contribuenti assoggettati all'accertamento sintetico.
***
In effetti la facoltà discrezionale "individuale" dei funzionari del fisco di operare "accertamenti sintetici" di propria iniziativa, non è mai venuta meno; tuttavia, se i redditi accertati dal funzionario superavano quelli risultanti dal "REDDITOMETRO", il contribuente aveva buon gioco in sede di Commissione Tributaria a far annullare, o, quantomeno, ridurre, l'accertamento sintetico (circostanza, questa, che posso personalmente testimoniare).
***
.
***
Il povero Maurizio Leo, l'unico che ne capisca davvero di diritto tributario nella insipiente compagine di Governo, in adempienza a quanto tutt'ora previsto dal 5° comma dell'art.38 del DPR 600, stava "doverosamente" predisponendo (sia pure in ritardo) il previsto decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che, per legge, era da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale; ma Salvini e compagnia bella, che di diritto tributario ne capiscono quanto le anatre di "fisica nucleare", hanno cominciato a starnazzare istericamente, convincendo la Meloni a sospendere il decreto.
***
Ed infatti il termine "REDDITOMETRO" suona "populisticamente" male, a prescindere dal suo reale contenuto e dalla sua effettiva funzione; per cui non s'ha da fare nè oggi nè mai!
***
NOTA 1
ART.38 DPR 600/73 AGGIORNATO
#172
Tematiche Filosofiche / Il "Paradiso"
14 Ottobre 2024, 17:54:04 PM
Ho già trattato dell'"Inferno" in un apposito TOPIC:
Per cui ho ritenuto giusto aprire un TOPIC riguardante anche il "Paradiso".
***
Ovviamente, mi riferisco all'"Inferno" e al "Paradiso", così per come vengono convenzionalmente immaginati da chi ci crede; e, questo, a prescindere dal fatto che essi esistano realmente o meno.
***
E cioè:
- l'"Inferno" come luogo di pene ed atrocità insopportabili, laddove gli "individui" cattivi verranno tormentati per l'eternità;
- il "Paradiso", come luogo di delizie e diletti ineffabili, laddove gli "individui" buoni verranno gratificati per l'eternità.
***
Nel mio TOPIC relativo all'"Inferno" ho illustrato i motivi per cui lo ritengo "contraddittorio" sia rispetto alla misericordia, sia rispetto alla giustizia divina; in questo  TOPIC relativo al "Paradiso", invece, illustrerò per quali motivi lo ritengo ugualmente "contraddittorio" sia rispetto alla misericordia, sia rispetto alla giustizia divina (ma per altri motivi).
***
L'unica differenza è che, almeno secondo la "mia" logica:
a)
Mentre l'"Inferno" fa soffrire in modo "equo" i dannati, e, cioè, ciascuno in modo ed in misura diversa a seconda dei peccati più o meno gravi commessi in vita (un po' come il nostro codice penale).
b)
Il "Paradiso", invece, fa godere in modo  "iniquo" i beati, e, cioè, ciascuno in modo ed in misura diversa a seconda delle azioni più o meno buone personalmente compiute in vita, però senza tener conto dei "rapporti" con i loro cari.
***
Ed infatti, almeno secondo le comuni credenze religiose:
- è vero che, individualmente, i beati, vengono più o meno "premiati" a seconda delle azioni più o meno buone che "loro" hanno personalmente compiuto in vita;
- però mentre alcuni di loro si ritrovano a godere insieme ai propri cari le maggiori o minori delizie del "Paradiso", molti di loro, invece, si ritrovano a godere da soli le maggiori o minori delizie del "Paradiso", perchè propri cari sono finiti all"'Inferno".
***
Io  mi chiedo, quanto può essere felice in "Paradiso" una madre che sa che il proprio figlio sta soffrendo all'"Inferno" per l'eternità?
Secondo me, se crediamo alla sopravvivenza del nostro "io individuale", con i suoi sentimenti ed i suoi affetti personali, quella madre "beata", soffrirà in "Paradiso", come se fosse una "dannata", una pena peggiore di quella del figlio che si trova all'"Inferno".
***
Per cui, concludendo, ritengo che, almeno in molti casi, il Paradiso si riduce al "tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca"; cioè, di pretendere di rendere felice qualcuno facendolo nel contempo soffrire!
***
#173
Varie / Re: Rastislav e l'enigma del numero magico
14 Ottobre 2024, 11:40:39 AM
Ciao Scepis. :)
Concordo con te che il problema era molto complicato; e, sebbene io ritenessi di averlo onestamente esposto e semplificato in modo inequivocabile, anche con il mio "aiutino" dubito che fosse un enigma facilmente risolvibile per chiunque.
;D Io, almeno, sono sicuro che non ci sarei riuscito mai!!! ;D
***
L'unica cosa di cui mi sono reso conto, "giocando a casaccio" con i numeri da 1 a 9, ascendenti, discendenti, addizionati, sottratti, moltiplicati e combinati in modi diversi:
- nella maggior parte dei casi non succede niente di particolare o di strano;
- alla fine, però, in qualche caso, come questo, non so perchè, succedono cose molto singolari (almeno per me che non sono un matematico).
***
Un cordiale saluto!
***
#174
Scienza e Tecnologia / Re: Il "silenzio assoluto"!
14 Ottobre 2024, 11:15:08 AM
Ciao Iano :)
Le tue considerazioni, almeno mio parere, sono tutte condivisibili, in quanto mi sembra assurdo che si possa impazzire per un'ora di silenzio assoluto; mentre, invece, ascoltando per un'ora musica "hard techno", la cosa mi sembra più che probabile! ???
#175
Scienza e Tecnologia / Il "silenzio assoluto"!
13 Ottobre 2024, 13:26:58 PM
In natura, sul nostro pianeta, il "silenzio assoluto" non esiste,  salvo che in un unico luogo in cui in cui si è riusciti a produrlo in modo "artificiale"; e, cioè, nella cosiddetta "camera anecoica" degli Orfield Laboratories, in Minnesota, la quale nel 2008 è entrata nel Guinness dei Primati con il titolo di "luogo più silenzioso del mondo".
***
La "camera anecoica" è composta da due camere costruite l'una nell'altra, realizzate con materiali fonoassorbenti e fonoisolanti che hanno la capacità di assorbire i suoni al 99%; la camera più interna, inoltre, è isolata da uno strato in fibra di vetro spesso un metro e le sue pareti sono rivestite da una tappezzeria in schiuma sintetica che assorbe anche quel residuo 1%, rendendo pressochè inesistente qualsiasi rumore al suo interno.
***
La cosa singolare è che nessuno è mai riuscito a rimanere là dentro per più di 45 minuti; ed infatti, il malcapitato inizia a percepire il suono dei propri organi interni, e persino il sangue che gli scorre nelle vene, il che dopo un po', diventa insopportabile.
Pare che la stanza anecoica sia talmente silenziosa che può portare alla follia in meno di un'ora; il che, magari, a me sembra un po' esagerato.
***
Però, di sicuro, non vorrei mai fare una esperienza del genere!
***
#176
Ciao  Anthonyi :)
Sono d'accordo con te, però con l'aggiunta di un "avverbio"; e, cioè, "credo che <<fino>> ad oggi parlare di rischio default per paesi appartenenti all'area Euro avrebbe avuto poco senso".
Quanto al futuro, invece, vedo svolazzare in cielo troppi "cigni neri", per poter nutrire la stessa certezza che avevo prima, circa la solidarietà europea; ma, ovviamente, spero tanto di sbagliarmi!
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Un cordiale saluto! :)
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#177
Varie / Re: Rastislav e l'enigma dei 9 numeri
12 Ottobre 2024, 19:36:57 PM
#178
Varie / Re: Rastislav e l'enigma dei 9 numeri
12 Ottobre 2024, 19:21:42 PM
                                AIUTO DEFINITIVO
#179
Un importante "termometro" della buona o della cattiva salute finanziaria di un Paese, è costituito dal "rendimento dei titoli del suo debito pubblico"; ed infatti, più questo viene elevato per renderlo appetibile ai potenziali acquirenti, e più significa che, in base alle leggi di mercato, tale tipo di investimento sta diventando sempre più rischioso per chi lo detiene.
Appunto come la temperatura di un "termometro", quando supera i 40 gradi.
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Il rendimento dei nostri BTP, nel momento in cui scrivo, è del 3,546, e, quindi, è pericolosamente vicino alla soglia del 4%; la quale, almeno secondo Citigroup,  rappresenta il "punto di non ritorno" ("bingo fuel"), oltre il quale i rendimenti continueranno a salire a spirale, e si verificherà un effetto contagio sulle altre economie europee.
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Javier Rouillet, senior vice president del team Global sovereign ratings di Morningstar DBRS, ha scritto: "Il piano del Tesoro italiano prevede un'emissione lorda di debito pubblico a medio-lungo termine di 65 miliardi di euro nell'ultimo trimestre del 2024. Entro il 2025, stimiamo che l'offerta lorda di BTP potrebbe raggiungere circa 340-360 miliardi di euro, mentre l'offerta netta di BTP potrebbe essere di circa 100-120 miliardi di euro".
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Peraltro, anche secondo uno studio di Barclays, l'offerta netta di BTP nel 2025 superarà i 100 miliardi di euro, mentre quella lorda sarà di 350 miliardi di euro.
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Occorre inoltre considerare che, negli ultimi tre mesi del 2024, scadranno titoli di Stato italiani per 113,5 miliardi di euro; inoltre secondo l'Osservatorio sui conti italiani di Mazziero Research, il prossimo anno, giungeranno a scadenza emissioni governative per 319,8 miliardi. Il governo, dunque, dovrà "necessariamente" fare nuove emissioni per finanziare la spesa pubblica.
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D'altronde, esaminando le stesse stime del governo per il 2024, contenute nel DEF (Documento di Economia e Finanza), risulta quanto siano importanti i titoli di Stato per la sopravvivenza dell'economia italiana; cioè, quelli che a Roma si chiano "buffi".
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Ed infatti, così come risulta dagli studi e dalla ricerche dell'Osservatorio curato da Maurizio Mazziero, le sole "entrate fiscali non sono ormai più sufficienti a coprire le uscite dello Stato"; e, questo, soprattutto dopo la riduzione delle aliquote IRPEF e gli altri numerosi vantaggi fiscali generosamente offerti ai ceti abbienti e agli evasori attraverso i molteplici condoni tributari varati dall'attuale governo.
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Da tale "squilibrio", in buona parte dovuto alla necessità di mantenere, almeno in parte, le dissennate e scellerate promesse di "riduzione delle imposte" fatte in sede elettorale, deriva ora una spesa di circa 94 miliardi che dovrà necessariamente essere finanziata con nuovo debito; che si aggiungerà al precedente e indurrà a sua volta all'incremento della spesa per interessi (quest'ultima stimata in 84,8 miliardi entro la fine del 2024).
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Per nostra fortuna, negli ultimi anni, l'offerta di BTP e altri titoli di Stato è stata assorbita in modo significativo dagli "investitori privati italiani", grazie:
- all'ampia disponibilità di risparmi degli Italiani (specie quelli ricchi);
- ai rendimenti interessanti dei titoli di Stato (resi ancora più attraenti dai premi fedeltà nel caso del BTP Valore)
- dalla tassazione agevolata rispetto ad altri strumenti finanziari (12,5% anziché 26%).
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Ma purtroppo anche l'accoppiata "avidità-buaggine" degli investitori italiani comincia un po' a vacillare; ed infatti, la domanda dei risparmiatori italiani nel maggio 2024 ha raccolto 11,23 miliardi di euro contro i 18,19 miliardi della prima emissione a giugno 2023.
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Quindi, ora, il nostro governo si trova nella necessità di dover "giostrare" con una "coperta troppo corta", e, cioè:
- o  aumentare i rendimenti per attrarre gli investimenti nazionali (ed esteri), con il rischio, però, di non riuscire più a pagare gli interessi sui propri debiti;
- oppure abbassare i rendimenti per per ridurre gli interessi sul debito, con il rischio di non riuscire più a piazzare i propri titoli (in Italia e all'estero).
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Al riguardo Rouillet di Morningstar DBRS scrive: ""A nostro avviso, il rischio è che la forte domanda di titoli di Stato italiani da parte delle famiglie, possa continuare a perdere vigore in un contesto di rendimenti più bassi."
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In effetti, le probabilità che un Paese come l'Italia vada in DEFAULT possono sembrare poche; però  è lunga la lista degli Stati che non sono riusciti a ripagare i propri creditori nella storia recente.
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Ad esempio gli investitori colpiti dall'"haircut" sui titoli greci nel 2012, che offrivano rendimenti molto alti, hanno subito una "sforbiciata" che ha sottratto circa il 60% del capitale che avevano imprudentemente investito; per non parlare di casi ancora più drammatici.
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Per cui Giorgetti, che, tutto sommato (a differenza del suo capo della Lega), è una persona competente e ragionevole, ha capito che giocare sul tasso di interesse sui titoli è molto rischioso; ed infatti, come io ho sempre sostenuto anche a livello "microeconomico", bisogna spendere soprattutto i soldi propri, e non quelli "presi a buffo".
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Per cui, per la "Manovra 2025", Giorgetti ha dichiarato: "Si chiederanno sacrifici a tutti (non solo a dipendenti e pensionati, come sinora), ma verranno tassati i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l'intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi", ha detto il ministro dell'economia. "Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non solamente per le banche, ma ragionata e razionale" (sebbene il vero "ministro delle Finanze" sia Maurizio Leo, che conosco personalmente e che è tecnicamente espertissimo in materia, mentre Giorgetti di "diritto tributario", vi assicuro che  non ne capisce assolutamente niente).
E COMUNQUE SAREBBE CRIMINALE TAGLIARE LA SPESA SANITARIA PUBBLICA!
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Piazza Affari ha ceduto l'1,5% dopo le parole del ministro sulle tasse; peggio per gli speculatori in borsa, (che si fottano)!
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Ed infatti Cicerone diceva: "Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debito pubblico ridotto, l'arroganza della burocrazia moderata e controllata, per far sì che Roma non vada in bancarotta.".
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Per cui, concludendo, con due personaggi come Giorgetti e Leo, benchè io non condivida minimamente le loro posizioni ideologiche, se non ci mettono bocca altri somari al governo, tutto sommato non penso che l'Italia sia davvero a rischio di "default".
Però non si può mai dire!
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#180
Varie / Re: Rastislav e l'enigma dei 9 numeri
12 Ottobre 2024, 06:23:46 AM