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Messaggi - bluemax

#166
Citazione di: Duc in altum! il 08 Febbraio 2017, 10:51:25 AM
**  scritto da acquario69:
CitazioneSi ma in sostanza cosa stai cercando di dire?
forse che il mondo "funziona" al contrario e che proprio per questo più o meno tutti (più o meno da sempre) si fiondano a capofitto nella stessa direzione?

Si esatto e' cosi!...
<<sull'esempio di Michele Corleone, ingannando e frodando, hanno goduto di un'esistenza senza sofferenza e piena di soddisfazioni>>

Sei sicuro che abbiano condotto una esistenza priva di sofferenze ? Oppure hanno trascorso una intera vita circondati da sofferenza ?
Personalmente penso la seconda.
#167
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 16:36:03 PM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 16:09:37 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneSe OGGI nascesse un Hitler al massimo potrebbe portare il cane a far pipi' al parco per mancanza di condizioni. Condizioni che comunque, grazie a tutti noi, possono ripresentarsi.


I Modelli vincenti o perdenti, come ogni cosa, variano nel tempo
Sì, questo è ciò in cui tu credi, ma non hai risposto alla riflessione, scendi tra di noi.

;D  8)  ;D
Si, scusami... è che non ho capito la domanda che hai fatto ossia:

Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale? Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato? Visto che invece c'è il proselitismo ateo e agnostico del contrario?

ho risposto solo al fatto che sia un Fenomeno ma il resto non l'ho capita scusami :) 
#168
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 15:23:23 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Febbraio 2017, 15:06:11 PM

Penso che con te si perda solo tempo. Il tuo giustificare/mistificare denota la tua indisponibilità a perseverare per non crescere o modificare, a ragion veduta, le tue illazioni.
Sarebbe piacevole ed interessante sapere cosa significa per te "perdere tempo". :) 
Perdere tempo per cosa ? Darti ragione ? Questa cosa solletica il mio punto debole :D ossia la "curiosità" 

"Perdere tempo" solitamente viene usato quando si ha qualcosa da "raggiungere" ossia un obbiettivo da compiere in un determinato tempo. 

Per quanto riguarda invece il "crescere". Credimi... è la mia aspirazione. Non si finisce mai di crescere (a meno che non si abbia quella sgradevole sensazione di essere nel giusto. Qui la crescita lascia spazio solo all'ignoranza. Che in molti casi comunque è salutare).

Se ti dico che le mie "Illazioni" sono state causate proprio da argomentazioni come le tue ci crederesti ? :D  Argomentazioni che DEVONO essere accompagnate da un approfondimento non credi ? :) 
Beh... anche io ho approfondito le credenze che mi furono imposte a suo tempo... e nel mio PERSONALISSIMO percorso ho notato (forse errando chi lo sa ?) come quelle credenze fossero frutto di menti umane di una cività primitiva che mescolava il concetto di un Dio a quello di un Re e vedeva il giusto dove non vi era giustizia e viceversa. Quindi ho cercato, (ripeto errando o colpa del maligno) di andare oltre.

Se ci pensi bene comunque... anche la storia dell'uomo nel suo insieme si sviluppa come la vita di un essere umano. 
Da piccolo crede all'uomo nero (antiche religioni preistoriche). Dopo di che, evolvendosi, generando civiltà basate su un sovrano, necessita di un Dio che si comporta da Sovrano e fa dire ad esso cose da sovrano ecc... ecc...  Penso che l'evoluzione non sia ancora terminata per la specie umana... e ben presto (come disse Tesla ed Einstein) sarà pronta per un nuovo concetto di "spiritualità". Deve solo mettere da parte il suo "EGO" (sensazione di essere diviso dal resto dei fenomeni e poterli gestire) prettamente animalesco e CAPIRE che ognuno di "noi" puo' "esistere" (notare la virgolette) solo grazie al TUTTO. Se manca una sola condizione tra le innumerevoli, sarebbe differente :) 

ciao  e grazie del tuo tempo (dico davvero) :)
#169
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 14:41:12 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Febbraio 2017, 13:06:58 PM
Citazione di: bluemax il 07 Febbraio 2017, 12:50:41 PM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 12:09:12 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneFondamentalmente penso che l'errore di fondo sia proprio qui. Definire un fenomeno REALE come giusto o sbagliato senza notare la semplicissima cosa che è un semplice effetto per lo piu' mutevole nel tempo e cio' che giusto diviene sbagliato o viceversa nel tempo.
Penso che non vi sia nulla di giusto o sbagliato (in quanto mero giudizio personale, dettato dallo stato mentale del giudizio del fenomeno) ma vi sia semplicemente l'effetto.

Per fare un esempio estremo non ho mai pensato che Hitler sia l'incarnazione del male, ma un mero effetto che nasce nella notte dei tempi che ha semplicemente mostrato gli effetti di cause poste nel tempo da TUTTI NOI (odierni. Va capita).
Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale? Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato? Visto che invece c'è il proselitismo ateo e agnostico del contrario?


Ciao  ;)
Hitler, come del resto Gesu' o Buddah per intenderci e qualsiasi altro fenomeno che di manifesta nell'universo, dallo sbocciare di un fiore alla nascita di pianeti puo' avvenire se e solo se vi sono TUTTE le condizioni per la manifestazione di quel fenomeno. Se ne manca anche solo uno tra le infinite condizioni, il fenomeno si manifesta in modo differente (o non si manifesta affatto).
Hitler quindi è senza dubbio un fenomeno REALE ma non puo' essere considerato l'incarnazione del male. Se ci pensi bene, Hitler fu creato dalla prima guerra mondiale e via discorrendo a ritroso sino all primo degli infiniti BIG BANG :) . Cio' che puo' cambiare un EFFETTO futuro è solo la SCELTA PERSONALE. Unica colpa (anche se per me il concetto di colpa ha pochissimo senso) di quella mente che fu Hitler è stata quella di avere fatto una SCELTA sbagliata. Ma tale scelta è frutto di numerosissime altre scelte non ultime quelle di Churchill, Stalin, e tutte le persone che in quel momento interagivano con la realtà.
Dare la colpa comunque, per me, è' un concetto estremamente infantile (a mio vedere naturalmente).

Se OGGI nascesse un Hitler al massimo potrebbe portare il cane a far pipi' al parco per mancanza di condizioni. Condizioni che comunque, grazie a tutti noi, possono ripresentarsi.


I Modelli vincenti o perdenti, come ogni cosa, variano nel tempo :)

ciao :)

Ok, ma in questo susseguirsi di eventi e condizioni ambientali, sociali, politiche, umane ecc..., che creano l'ambiente in cui i fattacci possono germogliare, c'è un regista oppure è tutto casuale? Io ti dico che è satana che organizza l'evento servendosi di esseri umani che collaborano, ma poiché ognuno è stato dotato di spirito di discernimento, chi collabora è responsabile/colpevole e non ha nessuna giustificazione neanche quando rimane senza la volontà perché ha abdicato a satana.
Ti dico ancora di più, chi giustifica il male, anche se  commesso da altri, è figlio del maligno.
non esiste nulla di casuale... ma di causale. CAUSA ---> EFFETTO ----> CAUSA ----> EFFETTO e cosi' all'infinito. Il caso è semplicemente ignoranza (nel senso buono del termine eh... non fraintendermi :) ). Non vi è alcun regista, o meglio, siamo "tutti" registi (notare le virgolette perchè quel tutti è semplicemente un interagire DIPENDENTE delle menti).

Per quanto mi riguarda, se esistesse davvero un SATANA, come un creatore di SATANA, ambedue sarebbero soggetti alla legge di causa ed effetto. Ogni loro azione quindi pensiero nasce da quella precedente. E soffermandomi sul concetto di SATANA, questo andrebbe aiutato e non condannato. Andrebbe salvato e non combattuto (ugualmente se esistesse un Dio. Anch'esso andrebbe aiutato :D ma qui diventa difficile e diventerei blasfemo per alcuni quindi evito) :) . Il discernimento a cui alludi, ossia il famoso "libero arbitrio" (cosa che la scienza nega) è un qualcosa che ha a che fare con il cervello, quindi la materia e non è materia buddista. Il processo mentale invece lascia una impronta nel "continum mentale" ed è questa "impronta" che genera il "libero arbitrio". (detto in pochissime parole, scusami).

Per quanto riguarda la "giustificazione" del male, beh... a me pare doveroso capire che il MALE è un effetto data da una CAUSA e se si vuole limitare il MALE è inutile agire sugli effetti invece che sulle cause. Da notare inoltre che in una visione NON DUALISTICA il MALE, come il BENE perde di ogni significato perchè esiste solo l'EFFETTO. L'appellativo di MALE o BENE gli viene aggiunto dopo dalla mente dualistica per stabilire se ha avuto un guadagno o una perdita. (La mente dualistica sarebbe la mente da illuminare).

Giustificare il male non significa approvarlo, ma capirlo. Capire che quel male è una mera proiezione mentale e nulla di piu'. 

Un esempio banale puo' essere lo sperimentare una sauna. Se ti bendano, ti legano e ti buttano in una SAUNA sperimenterai una terribile sofferenza, forse la morte da panico. Se invece vieni invitato a fare una SAUNA sperimenterai una gioia eppure la REALTA (a parte la costrizione) è la medesima. Altro esempio banale puo' essere l'osservare una moltitudine di persone (menti) su una spiaggia. La spiaggia è la medesima ma c'è chi felice, chi triste, chi neutro. Non è la REALTA' ad essere dualistica ma è quello che la mente ignorante ci cuce sopra. :) 

ciao :)
#170
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 12:50:41 PM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 12:09:12 PM
**  scritto da bluemax:
CitazioneFondamentalmente penso che l'errore di fondo sia proprio qui. Definire un fenomeno REALE come giusto o sbagliato senza notare la semplicissima cosa che è un semplice effetto per lo piu' mutevole nel tempo e cio' che giusto diviene sbagliato o viceversa nel tempo.
Penso che non vi sia nulla di giusto o sbagliato (in quanto mero giudizio personale, dettato dallo stato mentale del giudizio del fenomeno) ma vi sia semplicemente l'effetto.

Per fare un esempio estremo non ho mai pensato che Hitler sia l'incarnazione del male, ma un mero effetto che nasce nella notte dei tempi che ha semplicemente mostrato gli effetti di cause poste nel tempo da TUTTI NOI (odierni. Va capita).
Quindi sostieni che Hitler (come il Padrino) sia un fenomeno reale? Dunque l'effetto vincente di quei modelli dovrebbe essere insegnato? Visto che invece c'è il proselitismo ateo e agnostico del contrario?


Ciao  ;)
Hitler, come del resto Gesu' o Buddah per intenderci e qualsiasi altro fenomeno che di manifesta nell'universo, dallo sbocciare di un fiore alla nascita di pianeti puo' avvenire se e solo se vi sono TUTTE le condizioni per la manifestazione di quel fenomeno. Se ne manca anche solo uno tra le infinite condizioni, il fenomeno si manifesta in modo differente (o non si manifesta affatto). 
Hitler quindi è senza dubbio un fenomeno REALE ma non puo' essere considerato l'incarnazione del male. Se ci pensi bene, Hitler fu creato dalla prima guerra mondiale e via discorrendo a ritroso sino all primo degli infiniti BIG BANG :) . Cio' che puo' cambiare un EFFETTO futuro è solo la SCELTA PERSONALE. Unica colpa (anche se per me il concetto di colpa ha pochissimo senso) di quella mente che fu Hitler è stata quella di avere fatto una SCELTA sbagliata. Ma tale scelta è frutto di numerosissime altre scelte non ultime quelle di Churchill, Stalin, e tutte le persone che in quel momento interagivano con la realtà. 
Dare la colpa comunque, per me, è' un concetto estremamente infantile (a mio vedere naturalmente).

Se OGGI nascesse un Hitler al massimo potrebbe portare il cane a far pipi' al parco per mancanza di condizioni. Condizioni che comunque, grazie a tutti noi, possono ripresentarsi.


I Modelli vincenti o perdenti, come ogni cosa, variano nel tempo :) 

ciao :)
#171
Tematiche Spirituali / Re:Dio e il senso del dovere
07 Febbraio 2017, 11:20:08 AM
Citazione di: Duc in altum! il 07 Febbraio 2017, 10:46:15 AM
@Jacopus

 ma come e perché, senza Dio, ci permettiamo di definire cosa sia giusto e cosa sia iniquo.
Penso che hai colto nel segno...
Le persone pensano che vi sia qualcosa di giusto o sbagliato in quel susseguirsi di cause e condizioni che generano delle conseguenze che devono appellarsi ad un Dio che possa stabilire cosa è giusto o sbagliato.

Fondamentalmente penso che l'errore di fondo sia proprio qui. Definire un fenomeno REALE come giusto o sbagliato senza notare la semplicissima cosa che è un semplice effetto per lo piu' mutevole nel tempo e cio' che giusto diviene sbagliato o viceversa nel tempo.
Penso che non vi sia nulla di giusto o sbagliato (in quanto mero giudizio personale, dettato dallo stato mentale del giudizio del fenomeno) ma vi sia semplicemente l'effetto.

Per fare un esempio estremo non ho mai pensato che Hitler sia l'incarnazione del male, ma un mero effetto che nasce nella notte dei tempi che ha semplicemente mostrato gli effetti di cause poste nel tempo da TUTTI NOI (odierni. Va capita).

Per questo motivo è fondamentale, prima di ogni azione che spesso nasce dalla propria parola, che a sua volta nasce dal proprio pensiero, addestrare la mente ad avere pensieri "QUIETI" in quanto questi diverranno CAUSE "eterne" nel continum che per forza di cose dovremmo sperimentare.

ciao :)
#172
Tematiche Spirituali / Il problema...
07 Febbraio 2017, 10:50:00 AM
Penso che si debba considerare ed analizzare l'intera questione delle rinascite.
Che i pensieri, quindi le parole, seguite dalle azioni, spesso, impiegano un tempo molto molto lungo prima di produrre un effetto (concausa dei successivi effetti e via discorrendo), e che spesso possono non produrre alcun effetto in questa vita.

Infatti, il più delle volte non lo fanno. Non è per niente facile per noi occidentali da accettare.
Per alcune persone suona come se il Buddhismo stesse dicendo "Sii buono in questa vita, e, nell'aldilà, sperimenterai i frutti in paradiso; sii cattivo e, nell'aldilà, vivrai i risultati nell'inferno."

Naturalmente questa "condanna" per un buddista non ha alcun senso visto che una azione non puo' generare un effetto ETERNO.

Dobbiamo davvero esaminare questa questione più da vicino: il Buddhismo sta dicendo la stessa cosa, o è diverso?
Non è un argomento molto semplice, è un argomento molto complicato, perché per comprendere veramente le cause e gli effetti karmici, è necessario comprendere il concetto di rinascita la concezione di rinascita buddhista (MOLTO DIFFERENTE DA REINCARNAZIONE), non qualche altro concetto di rinascita non buddhista.

Chi è che compie le cause karmiche, e chi è che ne sperimenta i risultati ?
Esiste un "io", un "sè" (la sensazione del sè) che può essere ricompensato o punito ?

O in virtu' del concetto di vacuità di cui l'intero universo è composto, in quanto evidente la non esinza di un "sè" come viene generalmente percerpito (intrinseco, unico, non modificabile nel tempo, indipendente dal resto dell'universo) non vi è alcuna "punizione" perchè non vi è un imputato ?

Ma, lasciando da parte il problema della rinascita e di chi la sperimenta, come dissi tempo fa, il Buddhismo non sta parlando di un sistema di ricompense e punizioni basato sull'obbedienza alle leggi.

Il Buddhismo non sta dicendo che questa vita è una sorta di verifica, di esame, e che otterremo i risultati della verifica nella nostra vita futura.

Sta semplicemente dicendo che le azioni impiegano molto tempo a produrre i loro effetti. Possiamo vedere questo in termini dell'ambiente. Agiamo in una certa maniera e questo produce degli effetti sulla nostra vita, ma produrrà molti più effetti sulla vita delle generazioni future.

Secondo il Buddah ad esempio lo stesso concetto di GIOIA o SOFFERENZA non dipende dal risultato (in quanto semplice effetto) ma da come lo stato mentale di quel momento sperimenta il risultato. Una doccia fredda puo' essere gioia, ma puo' essere anche sofferenza a seconda di come lo stato mentale sperimenta quel fenomeno.

Quindi... ha ancora un senso parlare di come desideriamo che debba essere la "REALTA'" per renderci felici o assume un senso estremamente piu' rilevante parlare di come mi addestro per "AFFRONTARE LA REALTA'" in quanto questa se ne strafrega dei nostri desideri e si evolve naturalmente senza forzature ?

Vi è un detto bellissimo... "Il problema non è il problema. E' il tuo atteggiamento verso il problema il vero problema"


ciao :)
#173
Citazione di: SaraM il 05 Febbraio 2017, 19:48:54 PM
Per secoli gli uomini hanno cercato di far proseliti specialmente in ambito religioso.Il proselitismo è una piaga che ha portato guerre e divisioni in quanto corrisponde alla volontà dell'uomo di IMPORRE agli altri le proprie idee.Convincere gli altri,per esempio,dell'esistenza di Dio (se questi non sentono niente per Dio) e imporre il proprio credo è tipico dell'ambizione umana(dove non nasconda anche interessi sociali ed economici)Certamente chi ama Dio ha piacere che anche altri lo amino ma non si impone mai con la forza.

Penso che fondamentalmente vi siano due tipi di proselitismo. Uno la cui origine nasce dalla voglia di "condividere" quel bene che prova seguendo una propria religione con le persone a lui piu' care, ed uno invece che spesso nasce dal "sentirsi" nel giusto e quindi avere il compito di "educare" gli altri all'unica vera retta via. Ecco. Il secondo caso per quanto mi riguarda è una vera e propria patologia da analizzare e capirne l'origine.

Citazione di: SaraM il 05 Febbraio 2017, 19:48:54 PM
Anzi può succedere che il credente(come un bambino geloso dei fratelli) è dispiaciuto se altri si frappongono tra lui e il Padre in modo poco corretto e sincero.Egoisticamente parlando verrebbe spontaneo dire a chi non crede in Dio e se ne vanta"Meglio se non credi uno in meno tra me e Lui,uno in meno in un mondo futuro!) Chiaramente anche questo atteggiamento è scorretto perché è una prova ulteriore di egoismo e di mancanza di vero affetto nei confronti di un Essere Spirituale che desidera essere amato da tutte le sue creature.

Beh... se non altro anche questo è un modo per fare proselitismo se non erro :) ma al limite una domanda. Da dove ti proviene questa granitica certezza che questo "essere spirituale" desidera essere amato da tutte le sue creature ? :D scusa ma mi si crea una immagine inferenziale al quanto buffa... dove questo essere spirituale per puro ego, gode nell'essere amato e mai disprezzato :) un po' come un bambino viziato :)
scusa ma l'immagine che mi sono creato è stata al quanto buffa, non voleva essere una offesa ;)


ciao :)
#174
Attualità / Re:I GIORNI DELLA MEMORIA
27 Gennaio 2017, 17:22:46 PM
Citazione di: Mariano il 27 Gennaio 2017, 16:18:07 PM
La motivazione è " ricordare per scongiurare nuovi orrori ".
Ma purtroppo, valutando quanto accade attualmente nel mondo, mi sembra che l'effetto desiderato non venga raggiunto.
Ritengo un'ipocrisia come viene periodicamente pubblicizzato.
Non so proporre azioni che possano evitare gli altri crimini che sono stati e vengono anche attualmente commessi, ma ritengo che almeno sarebbe più giusto (e forse più efficace) ricordarli insieme all'Olocausto.
Penso che l'importante è non essere patetici... e molti dimostrano solo di essere patetici... molto patetici. 

Il mondo è pieno di gente patetica... almeno una volta all'anno... con il loro dolore artificioso, la loro inconsolabilità convenzionale e la loro insistenza piagnucolosa. 
La realtà è che il genocidio è una robetta che all'uomo viene bene... la storia insegna e continua ad essere d'attualità... quindi risparmiarsi la retorica e pateticità di certe ricorrenze pelose... sarebbe solo un atto dovuto.

chi si sofferma su un olocausto del passato vuole solo dimenticare tutti gli altri. Sia essi del passato che ATTUALI.

Si vuol fare una giornata della memoria ? Bene, ottimo...
Si sceglie un giorno per ricordare TUTTI I GENOCIDI..... Dagli armeni agli ebrei.....Dai negri africani deportati come schiavi agli indios dell Amazonia (cosa che persiste tutt'ora), Si ricordano le vittime dei Khmer Rossi ai 2\3 dei maori sterminati dagli inglesi....posso andare avanti per molte righe.
Prima della Shoah c'è stata ad esempio una robetta nota come Holodomor (1932-33)...in Ucraina.
Per semplificare il discorso....se la shoah pesa sulla coscienza dell'umanità per oltre 5 milioni di morti... il genocidio perpetuato dal regime comunista sovietico... pesa per 7 milioni di morti. Ma Stalin era alleato dell'occidente e vinse la guerra....quindi dei 7 milioni di morti per fame e per altre cosette interessanti... non gliene frega nulla a nessuno. 

Ma attenzione... perché gli eroi dell'armata rossa, per chi non lo sa, continuarono... facendo fuori un mezzo milione di Kulaki... di cui, ammetto, non frega una mazza a nessuno (Esempio è quel partigiano spudorato in TIVVI che arriva a dire che 7 milioni di ukraini sono morti di fame... pur avendo le pianure più fertili dell'ex unione sovietica)

Non irrido l'olocausto...irrido la commozione pelosa.
La irrido perché come ho affermato di avvenimenti drammatici simili ce ne sono stati ancora ed ancora ce ne saranno ancora.
Vien fatto il bidet alla coscienza spargendo una lacrimina all'anno... per gli altri 364 ce ne sbattiamo allegramente i coglioni.

Siamo come quelli che piangono le vittime del terremoto... e questa sera... cinema che c'è l'ultima uscita di ficarra e picone.

Evitare questa retorica e patetica situazione non è affar mio... ma un problema dei patetici.

Preferisco volare sopra esattamente quanto un B52 volava sopra il Vietnam del nord durante la guerra... (3 milioni di morti maggiorparte civili). Dove cazzo sta il giorno della memoria del Vietnam ? Ed il ruanda ?.....magari quacuno se ne va a comprare l'attrezzetto cinese a pochi euro che viene fatto nei Laogai cinesi... e poi piange il 27 gennaio.

Patetico! Ma il patetico non si deve preoccupare... fa parte dellamaggioranza.
#175
Citazione di: Apeiron il 27 Gennaio 2017, 13:23:25 PM
 così come è scritta è o incompleta o contraddittoria.
Vero tutto quel che hai scritto. Condivido a pieno ma quest'ultima frase merita attenzione :)

Lo stesso Buddah disse che attualmente (all'epoca) non tutto poteva essere compreso. Certi discorsi già al tempo venivano mal capiti o peggio... mal trascritti. (Da lodare comunque lo sforzo fatto nei secoli per tramandare il dharma).
Infatti disse che lui non sarebbe stato l'ultimo buddah, ma al momento opportuno sarebbe "rinato" un nuovo Buddah per completare l'insegnamento e favorire l'uscita dal samsara per milioni e milioni di menti.

Penso che parlasse di "Maytreia" (Anche se probabilmente avrà un nome differente... )

ciao :)
#176
dimenticavo... per quanto invece concerne il concetto di EUTANASIA fisica, quella diciamo "grossolana" c'è stato un dibattito interno nelle varie scuole buddiste. 
Beh... il tutto è regolato dalla "saggezza" dell'istituzione.
Dal punto di vista prettamente religioso (o filosofico) infatti vi sono due soluzioni.

Mentre da una parte vi è la necessità far cessare la "sofferenza" inutile ad un essere senziente che, naturalmente, genera un karma negativo nell'universo intero (con i suoi stati mentali negativi dati da rancore, odio, ecc... ecc... ) dall'altra parte invece vi è la necessità che le cause che hanno generato tale SITUAZIONE maturino totalmente in modo che tale "mente" non debba risperimentare i risultati karmici che l'hanno portata in quello stato. (bada bene che i risultati karmici non dipendono solo dalla persona ma dall'universo intero che si MUOVE influenzato da tutti noi).

Quindi l'ideale sarebbe porre fine alle sofferenze inutili se queste sono generate da MACCHINE che tengono in vita una mente. (anche se l' esistenza stessa delle macchine sono un risultato karmico dell'universo).

Quindi... "SAGGEZZA" è la risposta :) 

ciao :)
#177
Citazione di: Apeiron il 26 Gennaio 2017, 11:34:52 AM
L'EUTANASIA del titolo si riferisce alla rinuncia alla vita fatta però in modo da non soffrire più. Se vuoi è l'incarnazione dell' "ideale ascetico" alla Schopenhauer, ossia una pura negazione della Volontà. Lo scopo del thread era appunto questo: non è il buddismo (e simili) una sorta di tentativo di morire pacificamente?

O posta la domanda in altri termini: cosa accade secondo te all'universo una volta che tutti gli "esseri" (passami questo termine) dei 31 piani dell'esistenza hanno ottenuto la Liberazione?
Si conclude il karma e il ciclo di nascita, morte e rinascita e quindi la storia ciclica. E fatto ciò?
Penso che allora vi sia un errore di fondo. 
Non c'è rinuncia alla "vita" se per vita intendi quell'insieme di emozioni (belle e brutte) generate dal tuo "ego" che sappiamo bene essere mera illusione. Vi è invece rinuncia alla sofferenza o meglio... a dukkha (che viene meglio tradotto come "insoddisfazione continua e perpetua" ).
Se consideri la differenza che c'è tra uno "stato" ed una sequenza di "stati" puoi ben comprendere che se a volte raggiungi lo stato di "massima" felicità questo viene immediatamente inquinato dallo Stato successivo. Questo avviene perchè l' ego, nel samsara, subisce continuamente gli effetti di cause. Immagina se "fossilizzassi" quello stato di massima felicità in una eternità. :)  (considera che uno stato non ha necessità della convenzione del "tempo").

Il morire "pacificamente" è FONDAMENTALE per un buddista perchè in mancanza di cessazione del karma, quindi il raggiungimento dello "stato" che non produce piu' cause ne effetti, la mente che sopravvive alla materia deve per forza di cose sperimentare un effetto successivo a quello causato in stato di morte. Ecco quindi che una morte "irata" sarà causa di una rinascita "irata". Una morte invece pacifica, sarà motivo di mente "pacifica" ecc... ecc... :) (detto in poche parole).

Per quanto riguarda il SAMSARA, essendo esso un "prodotto" è regolato dalla legge del 1° sigillo (ogni cosa prodotta subisce le regole del cambiamento (karma) ed ha un termine (o trasformazione). Quindi il SAMSARA un giorno sarà obbligato a terminare. Ogni essere senziente raggiungerà quello stato di mente primordiale e non sarà necessaria alcuna rinascita in quanto si è ricongiunto con l'origine della propria natura (la mente appunto).
Se ci pensi bene i cicli del BIG BANG sono infiniti... non vi è un inizio, come non vi sarà una fine a meno sino a quando esisterà una mente "impura" da generarlo (ma qui andiamo sul difficile).  Considera che Buddah parlava non solo di altri piani di esistenze, ma anche di altre forme... 

Se poi consideri il fatto che Buddha, raggiunta l'onniscenza, ha avuto il problema di dover comunicare la sua "SCOPERTA" (e non creazione) a diversi tipi di menti... (dai semplici contadini ai dotti del tempo) ha utilizzato modi di esposizione differente a seconda di colui che aveva avanti. (o meglio a seconda di dove era nel percorso verso il raggiungimento dello stato finale).

ciao :)
#178
Citazione di: Angelo Cannata il 24 Gennaio 2017, 13:05:07 PMOgni spiritualità richiede un minimo di senso critico, altrimenti ogni impostore potrebbe fregiarsi del titolo di maestro.
ti rispondo per come la spiritalità buddista vede il suo maestro:
Innanzi tutto OGNI spiritualità richiede un MASSIMO di senso critico. Stiamo parlando di una ricerca, di una crescita, di un raggiungere un livello di comprensione delle cose che va "oltre" il senso comune. Per far questo è OBBLIGATORIO (almeno nel buddismo) il senso critico. Questo avviene anche e sopratutto nella ricerca del PROPRIO maestro visto che nessuno si fregia del titolo di "maestro" ma sono gli altri a riconoscerlo tale per le sue caratteristiche.

Citazione di: Angelo Cannata il 24 Gennaio 2017, 13:05:07 PM
Senza dubbio anche la critica ha i suoi punti deboli: infatti, per criticare una cosa qualsiasi devo servirmi di criteri, i quali risulteranno inevitabilmente criticabili.

Sarà bene osservare che limitatezza non significa nullità: che la critica sia criticabile non significa che essa sia nient'altro che spazzatura, ma solo che ha i suoi limiti.

A questo punto però mi sembra di notare una differenza: se penso alle spiritualità più diffuse, come per esempio le religioni, o ad altre vie più o meno definibili come religioni, trovo che esse non praticano la stessa umiltà praticata dalla critica. La critica infatti, riconoscendo di essere essa stessa criticabile, fa atto di umiltà, riconosce i propri limiti e si offre come modesto strumento al servizio di chi voglia avere la pazienza di utilizzarla.
Se tra le spiritualità più diffuse includi anche il buddismo posso dirti che, almeno per quello che ci hanno insegnato in istituto, ci ricordano spesso questa frase:
Non credere a nulla, semplicemente per sentito dire, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
Non credere nelle tradizioni, perché sono state tramandate per molte generazioni.
Non credere in niente, solo perché se ne parla tanto, o è sostenuto dalla stragrande maggioranza degli uomini.
Non credere semplicemente perché è scritto nei tuoi libri religiosi.
Non credere solo per l'autorità dei tuoi insegnanti e degli anziani.
Ma se dopo l'osservazione e l'analisi personale, scopri che è d'accordo con la ragione, ed è favorevole al bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi per essa. (BUDDHA)

il Dalai Lama ultimamente ha aggiunto che in caso disputa tra la scienza (nuove scoperte scientifiche) ed il Dharma, la prima provasse di aver rangione, beh... allora essa ha ragione. (naturalmente analizzando i "fatti" )

Citazione di: Angelo Cannata il 24 Gennaio 2017, 13:05:07 PM
Senza dubbio ha valore il fatto che, se le spiritualità sono seguite da un così gran numero di persone, vuol dire che tali persone sperimentano tra di loro un capirsi, un intendersi, un trovarsi bene. D'altra parte, la critica mi ricorda che non ci sarebbe da meravigliarsi se anche l'intero nostro pianeta si lasciasse ingannare da un'impostura qualsiasi: il fatto che le spiritualità siano seguite da un gran numero di persone che dicono di trovarcisi bene non dice nulla sul loro valore come mezzo effettivo, ottimale, di crescita e di realizzazione umana.

Ora, se la critica è umilissima, ma non sa costruire nulla di positivo, e le spiritualità, al contrario, offrono vita, ma sembrano sopravvivere solo nella misura in cui si sottraggono al sospetto, non ne consegue la necessità attuale di un dialogo più serrato tra critica e spiritualità?

beh... posso dirti cio' di cui abbiamo parlato nell'ultimo incontro dove vi era una bella moltitudine di persone molto differenti: Dai laureandi in fisica, a psicologi, ad ebrei, a mussulmani a cattolici a buddisti naturalmente.

Beh... ti ripeto quel che ho appreso.
Ogni persona percorre la sua strada con il mezzo che piu' gli è congeniale in quel momento. La strada è la stessa. La direzione è sempre la risposta alle "Domande". Chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo ecc... ecc...
Ecco quindi che c'è chi usa Il fuoristrada, chi invece la macchina sportiva, chi l'utilitaria ecc... ecc... ma tutti vanno nella stessa direzione.  E' insensato dire all'altro che macchina deve usare.
Ecco quindi che, secondo me, si deve fare enorme distinzione tra SPIRITUALITA', RELIGIONE, ISTITUZIONE. Spesso le cose non vanno d'accordo :)

ciao :) 
#179
hai colto :) 
il nirvana è uno STATO. differente dal Samsara dove gli "stati" sono in realtà sequenziali regolati dalla legge del karma o causale se preferisci.

In mancanza di KARMA non vi è piu' un susseguirsi di "stati" ma un unico "stato" dove il tempo non esiste.
considera che nel Samsara (parlo del primo dei 4 sigilli) tutto (o quasi) è per natura IMPERMANENTE.
Le cose cambiano continuamente grazie alla loro INTERDIPENDENZA. Piu' una "cosa" è soggetta all'interdipendenza piu' è soggetta al cambiamento. Infatti non esiste nulla (o quasi) nel Samsara che sia PERMANENTE.
Ed è proprio questo attaccarsi all'illusione di permanenza o meglio al non voler accettare il cambiamento motivo di (parte) sofferenza :) 

al limite una domanda...

quell' EUTANASIA nel titolo a cosa si riferisce ? :)

ciao :)
#180
Citazione di: SaraM il 22 Gennaio 2017, 21:37:49 PM
Vorrei comunicare qualche mio pensiero sull'origine dell'uomo e la sua caduta involutiva.Tra tante teorie sull'origine dell'uomo si è creata una specie di frattura tra scienza e religione ma per me non c'è contrasto tra le due.Penso che in origine l'Uomo era un Essere UNICO(come Dio è UNICO), spirituale(uomo e donna in un unico spirito),immortale(immagine di Dio ma separato da Dio e dotato di volontà propria).Per qualche motivo(probabilmente per l'orgoglio la voglia di prevalere, di decidere da solo),l'Uomo ha scelto di lasciare Dio (non è stato cacciato) per vivere in un mondo suo materiale dove sarebbe stato padrone(il male in tutto questo ha anche la sua parte di influenza negativa sulla volontà umana).Ecco che lo Spirito umano si è incarnato in un animale molto simile alla comune scimmia:l'AUSTRALOPITECO o scimmia uomo comunque diversa dalle altre scimmie ( altrimenti tutte le scimmie sarebbero diventate uomini!),più intelligente,più capace e con una coscienza spirituale.Ecco perché mi sento di dire che è la scimmia uomo che deriva dall'Uomo spiritualeEssendo  nel corpo pari agli animali l'uomo unico ha subito uno sdoppiamento,si è avuta la differenziazione sessuale,è diventato coppia di corpi per la propagazione della specie in quanto il corpo di carne è soggetto alla morte ed è necessario continuare la specie.Il corpo è soggetto a fatica, malattia ,imperfezioni ereditarie,dolore.L'evoluzione subita nei secoli è scientificamente nota:dall'australopiteco all'homo sapiens sapiens.Il creato non è statico(non è una foto);esso è in costante cambiamento evolutivo ed involutivo (è una creazione che continua!).Dio stesso ha fatto in modo che il Suo creato variasse a seconda delle necessità del momento  e Lui sa già come tutto ciò che esiste sarà in futuro (dagli esseri viventi agli astri ,ecc).Le bellissime montagne erano nella "mente" di Dio quando la crosta terrestre era ancora liscia!Vediamo così che non c'è alcun contrasto tra l'evoluzione di Darwin e la creazione divina in quanto l'evoluzione è essa stessa  opera e Volontà divina)Anche sostenendo il Big Bang e non fidandosi del racconto biblico che parla per simboli e similitudini non si può non pensare che la prima particella esistente deve essere stata pur creata da Qualcuno!Non capisco perchè la maggior parte degli esseri umani  ci tengano a sostenere e preferiscano derivare da un animale inferiore a loro(la scimmia) piuttosto che risultare creati da un  Essere Perfetto,un Artista sensibile che non agisce mai per caso!(L'unica spiegazione plausibile potrebbe essere la costante gelosia dell'uomo verso il Creatore infinitamente superiore a lui (l'uomo preferisce  essere migliorato da sè venendo dalla scimmia che peggiorato dopo il"colpo di testa" di aver lasciato Dio,L'orgoglio umano è ancora tanto vivo da non riconoscere i propri errori e cercare di migliorarli attaccandosi  al Cristo(il "salvagente che Dio ci ha mandato).L'uomo ha sentimenti:ride ,piange,apprezza l'arte,la bellezza della Natura e da sempre sente il bisogno di Dio visto come Padre non come un essere giudice e distante a cui offrire tributi per non cadere in disgrazia!Trattiamo Dio come gesù ci ha insegnato e non diamogli tutte le colpe dei nostri mali.Siamo noi che ci siamo allontanati da Lui in un mondo ostile e Lui non ci vuole certo tener prigionieri o"telecomandare"Dio sa cosa ci serve ma ha piacere che glielo chiediamo e lo difendiamo!
io posso contribuire dicendoti la mia.
In ALCUNI ambiti Buddisti cio' è spiegato dalla natura della mente.
Questa, ha la natura di essere immateriale ed ha la CARATTERISTICA naturale di "conoscere". (le virgolette sono d'obbligo perchè quella parola racchiude un mondo a se stante).
Per tale natura, ogni essere senziente dotato di mente, per continuare la sua funzione nel tempo, necessita di NUOVI e MIGLIORI "mezzi" di apprendimento... ecco perchè l'evoluzione degli esseri senzienti è in parte dovuta non solo all'ambiente circostante ma ad una precisa richiesta "mentale".

Scusa per la brevità della spiegazione ma questa "tesi" (dimostrata in ALCUNI ambiti buddisti) è cosi' lunga che sinceramente dovrei stare collegato tutto il pomeriggio :) 

spero comunque di aver contribuito :) 

ciao :)