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Messaggi - giona2068

#166
Citazione di: Fharenight il 06 Marzo 2017, 23:26:00 PM
Donquixote dice: "Citazione da: Fharenight - 04 Marzo 2017, 23:57:46 pm

"Il mandrillo che salta addosso appena vede sculettare una donzella è solo il residuo di una costruzione culturale basata sul predominio e sulla prevaricazione dell'uomo sulla donna, né piú, né meno."
"Mai sentito parlare di quando le femmine dei cani e dei gatti vanno in "calore" e tutti i maschi del vicinato le ronzano intorno arrapati? Semplicemente sentono l'odore e cercano di accoppiarsi. L'abbigliamento seducente è nella femmina della specie umana ciò che per gli animali è il "calore", e così viene percepito dai maschi. Non c'è nulla di "culturale" o di "patriarcale" in tutto questo, ma solo il fatto che l'uomo, come peraltro altri animali, nei rituali di accoppiamento utilizza il senso della vista anzichè quello dell'olfatto"


Eccolo qua, il maschilismo non estirpato fa sempre capolino.

Noi non siamo né cani, né gatti, siamo esseri umani, che è qualcosa di diverso, forse qualcosa di più. Noi esseri umani, sia uomini che donne, non andiamo "in calore", siamo quasi sempre disponibili all'accoppiamento purché ci siano le condizioni giuste, quelle caratteristiche di attrazione (a volte fatale), infatuazione, innamoramento o amore che sono tipiche della nostra specie. Il vestirsi o l'atteggiarsi attraente della donna, come ha già spiegato  Cannata, è indice di libertà, è indice di desiderio di esprimere (e non reprimere) la propria femminilità, che non significa voler essere molestata, al contrario! significa voler essere ammirata, compiacersi nel piacere all'uomo, e magari attrarre la persona che si  vuole scegliere (non un mandrillo qualsiasi).  Allo stesso modo come l'uomo esprime la sua mascolinità con un determinato abbigliamento, curando il proprio aspetto esteriore,  assumendo determinati atteggiamenti, senza timore di essere frainteso.


Ma che discorsi!
Stai dicendo che la donna, dopo aver detto che non lo fa,  si atteggia per richiamare  l'interessa dei maschi, ma, pur esponendosi a tutti, il messaggio è rivolto a chi vuole lei!
A parte la validità del principio, i maschi non sanno se sono papabili oppure no, lo scoprono, rimanendo nella tua ratio,  solo a tentativo avvenuto.
Dimentichi però che sta tentando e che la tentazione non è cosa buona.
In ogni caso non è vero che gli animali hanno il calore e le donne no, perché calore significa ovulazione.
La porcheria è che non cercano di procreare ma di divertirsi.
Osservando il regno animale si nota che chi impone le regole dell'accoppiamento è la femmina, la quale al contrario del maschio, è disponibile solo nel momento giusto, mentre le femmine umane si divertono a tentare per il loro piacere, cioè sempre.
Chi sono più in alto in questo caso, le donne tentatrici o gli animali che sono rimasti come natura volle e vuole?
Se a questo aggiungiamo che la razza umana è arrivata a tentare anche quelli dello stesso sesso, lascia a chi leggerà questo post trarne le conclusioni!

Forse è meglio tornare al Topic, cioè  abbiamo o no il diritto  di suicidarci?
#167
Tematiche Spirituali / Re:La disperazione
02 Marzo 2017, 18:51:38 PM
Sì, il puro eccelle per la sue virtù, ma secondo te se fosse pieno di desideri sarebbe puro ed eccellente?
E' anche vero che ciò che per me è sbagliato per un altro può essere giusto, ma io ti dico che entrambi siamo in errore perché se ognuno usa il proprio metro alla fine si crea discordia non essendo nessuno nella verità.
Occorre quindi abbandonare il metro di noi umani e attenersi alla legge del Signore Dio, che sono i comandamenti.
Bada bene non parliamo del giudizio sulla persona ma di quello sulle sue opere.
#168
Citazione di: davintro il 01 Marzo 2017, 22:09:45 PM
sono un "sostenitore" della libertà individuale fintanto che il carico maggiore delle conseguenze delle scelte ricadano non su altri ma su noi stessi. Quindi la scelta di togliersi la vita la ritengo lecita nel momento in cui la prosecuzione della vita viene percepita come insensata o indegna da parte della coscienza.


Già!
IL problema è stabilire se veramente abbiamo o no il diritto di scegliere e oltretutto se sappiamo a quali conseguenze andiamo incontro.
Come cristiano dico che non abbiamo questo diritto perché andiamo incontro all'inferno che, al contrario della sofferenza per un tempo tutto sommato abbastanza breve, dura per l'eterno.
Questo non riguarda solo chi si suicida ma anche quelli che pensano sia un diritto cercare la speranza nella morte.
Per meglio spiegarmi, sto dicendo che la dimensione psicospirituale di chi approva e giustifica il suicidio è la stessa e identica di  chi si suicida.
Le ragioni, che altro non sono che giustificazioni, non fanno altro che aggravare la situazione.
Se il Signore Dio - padrone assoluto della nostra vita e del nostro corpo - ritenesse che sia cosa buona morire subito, provvederebbe Lui stesso a porre fine alle sofferenze dei malati, ma non lo fa.
Perché?
#169
Citazione di: graziashadow1 il 01 Marzo 2017, 16:32:25 PM
CitazioneIl mio consiglio è che dobbiamo scoprire perché non siamo santi, puri e perfetti, solo così possiamo cominciare a diradare le tenebre che offuscano la nostra vista e ci conducono alla disperazione.
Sei proprio sicuro che amasse la vita il giovane del quali parli? Si amava la vita secondo il suo intendimento, ma non era vita. Chi ama la vita ama il Signore Dio che ne è la fonte. Non so con quale criterio tu possa dire che non compia un gesto contro la di Lui volontà. Noi abbiamo il diritto di distruggere solo quello che abbia creato noi, cioè niente, distruggendo ciò che Lui ha creato ed ha affidato a noi diventiamo ribelli.

Anche i puri sono disperati,la perfezione non è un opzione terrena,la santità è più unica che rara .Un essere perfetto non necessita di alcun supporto per vivere,sceglie in automatico le strade ideali da percorrere e le persone.


La disperazione nasce dal mancato raggiungimento dello scopo prefissato, se vuoi dalla non soddisfazione di un desiderio o dalla scoperto che quella soddisfazione non soddisfa l'attesa. Il puro è per definizione persona senza desideri di questo mondo, come può allora essere disperato?
C'è comunque chi si sente puro perché è indifferente a tutto, ma non è indifferente perché non ha desideri bensì perché non ha speranza di soddisfarli. Questo crea un vuoto inspiegabile e genera disperazione. 
La perfezione non è di questo mondo non perché è impossibile raggiungerla bensì perché nessuno a quasi la cerca.





La fragilità è di questo mondo,la solitudine è di questo mondo,la disperazione genera mute  sofferenze interiori insopportabili, quando portano a  gesti estremi .

La fragilità è di questo mondo e genera sofferenze insopportabili perché adorando quello che secondo noi ci serve costruiamo la nostra casa sulla sabbia. Per essere più chiaro: Manca la fede nel Signore Dio.




Amare la vita non è banale,>intenderla secondo le "nostre" volontà è normale,trovami una persona di qualsiasi età che non abbia almeno cercato di vivere,secondo i propri desideri forzando la mano ad un destino avverso.Ci vuole fortuna anche ad avere dei bravi genitori ,dei buoni amici ,degli affetti sinceri.Tutto questo è terreno a misura di uomo ,non trascende nulla.

Ma benedetta, se le persone cercano di vivere secondo i propri desideri ma approdano alla disperazione, non vuol dire che è tutto sbagliato quel modus di desiderare? Solo quelli che desiderano il Signore Dio e lo adorano non fanno questa fine.



Non nego niente> ribelli si nasce,più si ama la vita più lo si diventa quando sfugge di mano.
Altro paio di maniche per chi la getta via giorno dopo giorno disprezzandola pur avendo tutto.
Passi che ti sembri scriteriata,il Dio di cui tu parli non è comprensivo.

In verità più si ama quella che il mondo chiama vita più si diventa ribelli perché si sta chiamando vita la morte. Chi ama la vera vita/Dio non si può ribellare perché trova ciò che cerca.
Il Signore Dio di cui parlo è comprensivilissimo con i suoi figli ma è terribile con quelli che non sono più suoi figli sponde loro.
Dice San Paolo: Chi non ha il Suo Spirito non gli appartiene.
Prima di cercare la Sua comprensione dobbiamo affidarci a Lui.
:-\
#170
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
01 Marzo 2017, 15:51:58 PM
Citazione di: 2γ il 28 Febbraio 2017, 21:25:38 PM
Non penso che la fede sia un salto nel buio, non la penso come Kierkegaard. Come sempre variano gli eventi ed è differente il vissuto, il quale determinata il contenuto. Solo ora capisco di essermi illusono di cambiare qualcosa, magari cominciando dal basso. A quanto pare, come Zarathusta o Cristo non sono pronto per voi umani. :)


Caro 2Y,
il problema/pericolo più grande per tutti gli umani è pensare di essere ciò che non siamo, comunemente detto: "Il credere di essere".
Chi cade in questa trappola finisce nelle tenebre e pensa che tutti sbagliamo meno che lui, ma è esattamente il contrario.
Questo è ciò che ti sta succedendo.
Non ti sto parlando per umiliarti, non è da me farlo, ma per evitarti il  peggio dal momento che stai correndo sull'autostrada che porta alle malattie mentali.
Un caro saluto ed augurio che tu desista dall'essere come ti sei a noi presentato.
Giuseppe
#171
Citazione di: anthonyi il 01 Marzo 2017, 14:48:48 PM
Una cosa che mi ha colpito dell'attuale discorso sul suicidio del Dj è la riflessione di Cappato sul fatto che mentre le sue argomentazioni in difesa del diritto alla buona morte erano di tipo spirituale, quelle del Cardinale con il quale si confrontava erano argomentazioni prettamente materiali. In effetti l'idea di una morte data dal fatto che si pensa di vivere una vita indegna, inaccettabile (e la ragione è sempre questa) presuppone una superiorità dell'idea di vita rispetto alla vita stessa.
Nello stesso tempo, però, non si può dire che le posizioni della Chiesa siano strettamente materiali, per la Chiesa la vita, anche se dicono che è un dono, in realtà è un dovere, per cui se ne devono accettare le conseguenze.
Credo che il punto nodale della questione sia nel rapporto tra il concetto di amore e il concetto di morte. Una sostenitrice del dovere di vivere sosteneva che amare e dare, o accettare, la morte è incompatibile. Si tratta di un'idea che non condivido, se l'amore supera la morte allora non deve essere condizionato da questa. Amare vuol dire volere la felicità dell'altro, se io faccio di tutto per trattenerlo a me vicino in realtà esprimo un possesso non l'amore. Se l'altro vivendo soffre, allora posso accettare che se ne vada per la sua felicità (Magari perché credo in un'aldilà).
Dal punto di vista del sofferente, che vive la coscienza della sofferenza di chi si sacrifica per dedicarsi a lui, la scelta di morire è anch'essa dettata da una logica di amore, dal desiderio di non gravare più sull'altro, di lasciarlo libero di vivere una sua vita.


Posso anche condividere, anzi lo condivido, il desiderio di morire per non pesare sull'altro, ma fra un desiderio e il diritto di realizzarlo la differenza è troppa.
Non va in ogni caso dimenticato che il peso che porta chi è vicino ad un sofferente non è una croce casuale, è anch'essa una via di purificazione. Conoscevo persone che avevano il marito o la moglie malata le quali si lamentavano continuamente, ma il giorno in cui è morto il famigliare hanno scoperto che la vita senza quel sacrificio non aveva senso e sono morti anche loro dopo poco.
Accettare o non accettare che l'altro se ne vada è pur sempre porsi come giudice mentre noi abbiamo il dovere di fidarci di chi ha detto che non cade un capello dalla nostra testa senza la Sua volontà.
Dobbiamo anche essere consapevoli che la morte del corpo non è la fine di tutto, ma solo l'inizio.

Non siamo carne.
#172
Citazione di: acquario69 il 01 Marzo 2017, 13:03:47 PM
Grazie per le risposte molto interessanti.

Dunque il suicidio nel suo complesso non sarebbe da condannare, dipende dalla sua finalità.
E la vita e la morte non sarebbero entrambi da temere, anche se a me verrebbe da dire che sia più la prima che non la seconda.

La religione cattolica mi sembra invece che non dia alcuna possibilità o "riscatto" al suicidio,condannandolo senza appello ... quali sarebbero i motivi?


mi ha colpito una frase che ha scritto balyham in un altro post ma che se veniva riportata a quest'argomento non credo sia da considerare fuori luogo...

"Se la vita è un dono (?) il dono può essere sgradito a chi lo riceve."

penso semplicemente che sia una considerazione che lascia molti interrogativi ancora aperti...


Per comprendere se il suicidio, nelle varie forme, sia lecito oppure no, dobbiamo chiederci se l'uomo ha il diritto o meno  di distruggere il proprio corpo.
La regola di base è che noi possiamo distruggere solo ciò che noi stessi abbiamo creato.
Questo vale anche per le cose di nostra proprietà ma create da altri. Esempio le banconote, i beni patrimonio dell'umanità ecc..
Il corpo non è stato creato da noi quindi non abbiamo il diritto di distruggerlo. Possiamo anche dire che non è neanche nostra proprietà perché quando ci viene tolto non possiamo  opporci.
Per i cristiani è detto: Non ammazzare, non avete il potere di fare bianco o nero un solo capello, voi siete il tempio di Dio e chi distruggerà questo tempio sarà distrutto senza pietà ecc..
Possiamo allora concludere che non  abbiamo il diritto di suicidarci.
Il Signore Dio conosce la sofferenza e il dolore di chi arriva alla conclusione che è meglio cercare speranza nella morte, ma non pone fine alla sofferenza perché l'uomo che Lui stesso ha creato e che ben conosce si ravvede solo con il dolore e la sofferenza.
Non possiamo giudicare chi sceglie la morte, ma se Lui non interviene viene da pensare che stia purificando il sofferente.
E' facile parlare dal difuori ma una cosa è certa: Il tempo del dolore, largamente causato dalla non accettazione del dolore stesso, sarebbe preferibile alla sofferenza eterna!!!!
Purtroppo quando l'uomo perde il Signore Dio dal suo cuore, nomina "dio" se stesso, così si convince di avere non solo il potere di decidere quando morire, ma addirittura pensa di avere, come in questo tempo, anche il potere di decidere se far nascere un bimbo oppure no.
Vedi fecondazioni assistite, utero in affitto e fabbriche dei bambini che consistono nel ricreare l'ambiente del seno materno artificialmente!!!   
La vita è un dono, ma  non è vero che può non essere gradito perché essa è sempre gradita a chi ha un raggio della vita stessa.
La vita non è gradita solo alla morte quando la morte stessa dimora nell'uomo.
Vita uguale Signore Dio, morte uguale satana.
In ogni caso fino a quando il Signore Dio ci lascia nel corpo vuol dire che non siamo pronti, anticiparando la nostra dipartita vuol dire presentarsi a Lui impreparati.
Conviene?
Prima di rispondere occorre sapere cosa vuol dire presentarsi a Lui impreparati.

Giuseppe


PS

Se al suicidio abbiniamo anche la cremazione commettiamo peccato mortale su peccato mortale.
#173
Citazione di: graziashadow1 il 28 Febbraio 2017, 14:20:37 PM
CitazionePS

Tu e Saram, per caso,siete la stessa persona?
Dall'impostazione grafica dei post sembra proprio di sì.

No Giuseppe.
Io sono il  diavoletto ;D che ci mette la codina .Se non vado errata Riflessioni/Logos  consente di avere solo un nick,neppure volendo potrei avere delle opinioni e scriverne altre che poco  hanno a che fare con le originali.



CitazioneC'è un errore alla base di quello che dici, cioè parti dall'idea che ci sia un "dio" guardaspalle che interviene a prescindere e che se lo chiamiamo deve obbedirci anche se ci mettiamo nei guai disobbedendo alla sua legge!!!!

In verità il Signore Dio ONNIPOTENTE è pronto ad intervenire per quelli che sono suoi - i benedetti - ed è molto buono con loro, ma è terribile, dico terribile - vedi diluvio universale - per quelli che non credono quindi non rispettano la Sua legge.
Tu sai bene che ha definito l'umanità come un campo dove c'è il grano e la zizania la quale farà la fine che sappiamo.
Prima di esaminare e criticare quello che Lui fa dobbiamo esaminare quello che noi abbiamo fatto e continuiamo a fare perché il "dio" bonacciane è un'invenzione del maligno.
Il Signore dell'amore e della pace è anche il Signore della giustizia, questo non dobbiamo dimenticarlo mai.
Ciao Giuseppe.


Ma benissimo! non ho mai pensato a Dio come ad un >guardaspalle.Purtroppo la realtà dei fatti parla chiaro,come la giri e come la volti non si può dire che a questo mondo "siamo" tutti peccatori ,per defilarlo quando non suggerisce nulla nell'orecchio dei disperati bisognosi di conforto.Credo ciecamente nella forza interiore ,come nella  fragilità umana,quella che poi induce alcune persone a distruggere sè stesse ,perchè convinte di  non avere più speranze.
Un giovane 23enne decide di porre fine alla sua vita perchè tutto sommato l'amava troppo(è successo qualche settimana fa)Comprendo che Dio non possa fare il miracolo ,l'universo che ci gira intorno è troppo grande, variegato ,egoista ,insensibile,per riuscire ad ordinarlo bilanciandolo,ma  neanche lontanamente pensare che chi compie un gesto disperato sia un ingiusto che mina le leggi di Dio.

ciao

Liliana :D

Cara mia, non è Lui che si defila e non suggerisce niente. Lui è la nostra coscienza e ci parla attraverso essa, il problema è che non c'è sordo peggiore di chi non vuol sentire. Lui ci sta parlando anche attraverso i post di questo forum, ma se noi non sentiamo o non vogliamo sentire la colpa è solo nostra. Dopo tutto si è fatto uomo ed  è venuto per salvarci, ma chi non crede condanna se stesso già in questo mondo.
Il mio consiglio è che dobbiamo scoprire perché non siamo santi, puri e perfetti, solo così possiamo cominciare a diradare le tenebre che offuscano la nostra vista e ci conducono alla disperazione.
Sei proprio sicuro che amasse la vita il giovane del quali parli? Si amava la vita secondo il suo intendimento, ma non era vita. Chi ama la vita ama il Signore Dio che ne è la fonte. Non so con quale criterio tu possa dire che non compia un gesto contro la di Lui volontà. Noi abbiamo il diritto di distruggere solo quello che abbiamo creato noi, cioè niente, distruggendo ciò che Lui ha creato ed ha affidato a noi diventiamo ribelli.
#174
Tematiche Spirituali / Re:Carpe Deum!
28 Febbraio 2017, 13:43:26 PM
In verità non riesco a comprendere per quale ragione si debba dialogare con chi ha scelto di essere anticristo  rispondendo alle sue elucubrazioni mentali non suffragate da una esperienza di fede. Esempio: Nel post iniziale afferma che "dio" (quello frutto della sua immaginazione, non quello vero che non conosce) non può dare niente, ma non ha scoperto che il Signore Dio da la vita - non la vegetazione - a chi crede.
In quel tempo fu detto: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, in questo tempo cosa dobbiamo dire?
#175
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
28 Febbraio 2017, 12:26:03 PM
Citazione di: Duc in altum! il 28 Febbraio 2017, 10:52:13 AM
**  scritto da 2y:
CitazioneQuesta domanda non devi porla a me, quanto a te stesso...
Ti ringrazio perché già mi hai risposto nell'altra discussione, adesso so che sei una persona di fede, quindi il mio credo sull'origine dell'Io, anche se differente dal tuo, è fondato sull'irrazionalità come il tuo. Quindi pattuito questo, adesso, si può anche discutere quale delle due stravaganti religioni, la tua e la mia (o di chi desidera intervenire) è quella vera e giusta.



E' sbagliato discernere a riguardo di una religione giusta e di una religione non giusta. Posto che ogni religione guida l'uomo verso l'amore e la pace, è giusta la religione che porta a questo e possiamo anche dire che sia non sbagliata ogni religione che mantiene o riporta l'uomo almeno all'umano. San Paolo dice: Una vera religione consiste nel dare da mangiare all'affamato, da bere all'assetato, vestire il nudo .......e mantenersi puri da questo mondo. Se non siamo puri possiamo anche esprimere i nostri giudizi sulle religioni, ma a nulla ci servirà.
In ogni caso discernere fra religioni è motivo di guerre a cintese e, oltretutto, serve a nutrire quell'io negativo che allontana dal Signore Dio.
Purtroppo nessuno vuol mettere in discussione il proprio io, allora una domanda: L'io di satana è da distruggere o da preservare? La risposta è che sia da distruggere, ma lui  si mette in discussione? No! Allora quando non vogliamo ammettere che il nostro io  potrebbe essere positivo o negativo, a chi assomigliamo?
#176
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
28 Febbraio 2017, 10:31:39 AM
L'io è il fondamento della personalità la quale può essere divina, umana o satanica.
La qualità della personalità dipende quindi dalla qualità dell'io.
Quando l'io corrisponde alla fierezza di essere l'immagine e somiglianza del Signore Dio il nostro io è armonico, gioioso, dolce, umile e mite.
Quando siamo contenti di essere umanamente come ci piace, ma rimanendo nel rispetto verso noi stessi e verso il prossimo,  anche se non durerà,  il nostro io è un io umano.
Il problema più grande  comincia quando, basandoci non più tonto sull'essere ma sull'avere, perdiamo l'umiltà e sfociamo nella superbia e nell'orgoglio. In questo ultimo caso l'io sarà satanico perché superbia ed orgoglio sono già satana nell'uomo e  trasformano la persona  in persona violenta, aggressiva, supponente, litigiosa ecc...
La personalità a seconda dell'io sulla quale è basata si manifesterà di conseguenza.

L'errore più grande è parlare dell'io come se fosse uno per tutti senza distinguo e senza osservare il comportamento. In ogni caso il primo io che dobbiamo esaminare è il nostro perché finché non scopriamo come siamo strutturati non potremo mai comprendere  altri e se parliamo di questi argomenti produciamo solo elucubrazioni mentali che servono a far crescere la superbia e l'orgoglio in noi.
#177
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
25 Febbraio 2017, 21:58:09 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 25 Febbraio 2017, 21:28:19 PM
In effetti, una volta che si sia deciso di distruggere l'io, mi sembra comprensibile che si sperimenti pace: tanti problemi vengono messi da parte.

Certo, chi decide di distruggere l'io ha delle solide ragioni spirituali che lo portano verso la pace, ma c'è anche la distruzione involontaria dell'io a seguito delusioni, sfiducia in se stessi, fallimenti ecc.... Quest'ultima ipotesi non porta ala pace ma alla depressione o altre malattie mentali.
La cosa da non dimenticare è rispettare le persone perché rispettando loro rispettiamo le loro idee, le loro convinzioni ecc... che sono l'io. Questo occorre farlo anche quando siamo certi dell'altrui errore. Ogni persona ha i suoi tempi, se interveniamo a sproposito facciamo solo danni. In particolare possiamo/dobbiamo dare lo nostra testimonianza a chi sta cercando la via per modificarsi.
Basta pensare a questo riguardo quando si offende qualcuno o qualcuno ci offende per comprendere il male che si arreca.
#178
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
25 Febbraio 2017, 20:24:57 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 25 Febbraio 2017, 20:09:20 PM
Citazione di: giona2068 il 25 Febbraio 2017, 19:47:43 PMChe fare con l'io? La risposta è: distruggerlo rimpiazzandolo...
Come hanno fatto a convincerti che dovevi distruggere il tuo io e rimpiazzarlo con altro?

Nessuno ha cercato di convincermi, mi hanno solo spiegato che la mancanza di pace era la conseguenza del mio confidare in me stesso, cioè del mio "io" cresciuto a dismisura ed a volte percepito troppo piccolo. Come tutti l'io lo nutrivo con le cose del mondo e il confidare in me stesso (cosa diversa dall'aver fiducia in noi stessi) che generavano il risultato di vivere da morto, cioè vegetare con la massima indifferenza.
Quando ho trovato la conferma nel Santo Vangelo ed ho cercato di mettere in pratica quanto scritto, ho cominciato a recuperare la Pace che oggi non cambierei con tutto il mondo. Se quanto scritto non fosse verità non porterebbe ala Pace ed all'Amore verso ilo prossimo.

PS

Fai attenzione, non ho detto di sostituirlo con altro generico, ma di sostituirlo con il Signore Dio dell'amore, della pace e della vita.
#179
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
25 Febbraio 2017, 19:47:43 PM
Nel tuo profilo leggo che sei un ex sacerdote ed  ateo per giunta, mi viene da pensare che tu sia una vittima di satana perché ti ha combattuto e vinto, ma spero non sia così.
In ogni caso parto dal presupposto che tu pur non credendo nel Signore Gesù come figlio del Signore Dio, consideri il Suo insegnamento umanamente valido.
Posto che sia così, tu sai che a riguardo del giovane ricco che voleva seguirLo il Signore  disse che per prima cosa doveva rinnegare se stesso per poi seguirLo. Come dire che il nostro io è la nostra rovina. Più è grande in noi più piccolo, per noi, diventa il Signore, fino ad arrivare ad essere noi stessi il nostro "dio".
In questo caso diventiamo il tempio della superbia e dell'orgoglio che sono satana in persona nell'uomo. Per essere più chiaro l'io è il segno che l'uomo non è nella verità. L'umiltà consiste proprio nello scoprirci piccoli fino alla consapevolezza che da soli non possiamo fare nulla. 
Questo passaggio rischia però di portare alla depressione ed alla perdita di fiducia in noi stessi, se nel cammino di scioglimento dell'io non scopriamo che man mano che sciogliamo l'io ci riempiamo dello Spirito di nostro Signore che ci riempie di fierezza quando opera tutto nostro tramite.
Volendo possiamo chiamare io anche questo genere di fierezza, ma a differenza dell'io fondato sul confidare in noi stessi, l'io dell'uomo fiero di essere strumento del Signore Dio si nutre della fiducia in Lui.
L'io, secondo il mondo, è una sintesi dell'autostima di ogni persona, la quale  quando manca porta alle malattie mentali, ma l'autostima è temporanea e se l'uomo non cerca la fierezza come figlio del Signore Dio, prima o poi crolla perché l'uomo è eterno e l'autostima è temporanea.
Per rispondere al tuo quesito: Che fare con l'io? La risposta è: distruggerlo rimpiazzandolo con la fierezza che appartiene all'uomo che recupera l'immagine e somiglianza del Signore Dio.
Per l'ateo non vedo speranza, posso solo prevedere che comincerà a gustare il fuoco dell'inferno già su questa terra, anche se non lo crede.   
#180
Citazione di: graziashadow1 il 23 Febbraio 2017, 16:50:07 PM
Citazione.Se guardiamo a Dio come a un Padre che ci sta a fianco e ci sostiene IN TUTTO non c'è spazio per la disperazione,Ritornando alla disperazione dovuta all'incomprensione umana è da considerare che nel mondo ogni essere umano è come un universo a se stante.Vediamo persone intorno a noi di cui non conosciamo niente,non sappiamo chi sono nè la loro storia;vediamo delle facce dei corpi che non ci dicono niente  che magari in un ambiente affollato ci sfiorano e ci procurano anche fastidio.Cataloghiamo le persone secondo determinati  parametri(talvolta estremamente personali): belli,brutti,giovani,vecchi,allegri,musoni ecc.Il corpo è una facciata che spesso inganna,una maschera che può nascondere il totalmente diverso interiore( lo Spirito non ha forma nè sesso nè età).Solo uno Spirito comune può permettere di capirci e di comunicare per alleviare la disperazione e formare un unico Ente:l Umanità.Accettare l'altro così com'è è un ottimo palliativo contro la disperazione!

Ah bhè,se vogliamo farla facile e risolvere alcune situazioni veramente ma veramente disperate ,( basta guardarsi intorno vedere il Tg) citando >Dio come Padre che ci sta al fianco e ci sostiene in tutto >allora va bene,vuol dire che un poveraccio  di qualsiasi età ,  esasperato ,disperato credente o non, non ha trovato tempo  per domandare sostegno a Dio,ammettendo che lo abbia fatto urlando il suo dolore ,come penso succeda nella maggioranza dei casi,come mai  il sostegno  divino è sordo? come si dice,situazioni di emergenza.
Discutere di disperazione come la intendi tu  è solo un dire pretenzioso , annaspando qua e là nel marasma umano,generalizzando ad personam , le parole non costano nulla, alcune come le tue fanno più  bene all'anima di chi le proferisce , e non di chi le riceve ,frutto di convinzioni  mentali ,massì spirituali , facilmente applicabile a chiunque.
Non fiori ma opere di bene ::)


C'è un errore alla base di quello che dici, cioè parti dall'idea che ci sia un "dio" guardaspalle che interviene a prescindere e che se lo chiamiamo deve obbedirci anche se ci mettiamo nei guai disobbedendo alla sua legge!!!!

In verità il Signore Dio ONNIPOTENTE è pronto ad intervenire per quelli che sono suoi - i benedetti - ed è molto buono con loro, ma è terribile, dico terribile - vedi diluvio universale - per quelli che non credono quindi non rispettano la Sua legge.
Tu sai bene che ha definito l'umanità come un campo dove c'è il grano e la zizania la quale farà la fine che sappiamo.
Prima di esaminare e criticare quello che Lui fa dobbiamo esaminare quello che noi abbiamo fatto e continuiamo a fare perché il "dio" bonacciane è un'invenzione del maligno.
Il Signore dell'amore e della pace è anche il Signore della giustizia, questo non dobbiamo dimenticarlo mai.
Ciao Giuseppe.

PS

Tu e Saram, per caso,siete la stessa persona?
Dall'impostazione grafica dei post sembra proprio di sì.


Le cose