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Messaggi - viator

#1651
Salve anthonyi. Citandoti : "Io non la faccio così facile, provaci tu a raccontare in giro che hai conosciuto un tipo che ha affermato di essere il figlio di Dio, che ha fatto dei miracoli, e che dopo morto è risuscitato e ti ha detto di andare a raccontare tutto questo in giro e vedi quanti ci credono. Naturalmente la prova del nove l'avrai quando quelli che ti credono fanno qualcosa per te, per aiutarti nella tua funzione profetica.
Gli uomini sono diffidenti, possono anche desiderare la vita eterna, e magari ascoltano chi gliela propone, ma poi quando sentono parlare di soldi subentra quel pensiero malizioso: "Ma non è che questo è un truffatore!"
Invece la Chiesa, nel nome di Cristo, di soldi dai fedeli è riuscita sempre a farsene dare tantissimi, tutti spesi a costruire cattedrali."

Suvvia, io e te sappiamo che è ridicolo paragonare strumenti e tattiche di una istituzione plurimillenaria gonfia di sapere, con quelli di qualche dongiovanni da strada o venditore di patacche in similoro.

Le chiese offrono gratis la vita eterna. Come resistere? Chiedono solo di entrare a far parte di un gregge, poi per  tutto il resto sarà sufficiente affidarsi ai Pastori. ! Saluti.
#1652
Salve anthonyi. Citandoti ; "E la cosa sconcertante è che miliardi di uomini, nonostante ciò, ai messaggeri di quell'uomo (O Dio, chissà) hanno creduto".


Perchè sconcertante ? Naturalissima. Ciascuno, nessuno escluso, non aspetta altro che di credere in chi gli prospetta ciò che egli (il ciascuno) spera. Saluti.
#1653
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'artista
28 Agosto 2020, 12:20:13 PM
Salve anthonyi. Ma che dici ? Dico e ribadisco che secondo me l'artista è colui che SI SENTE sopra ogni altra cosa, un'anima libera, indipendente, non mercificabile, non schiavo della produttività..............e tu mi attribuisci una visione troppo professionale del suo ruolo sociale ??.......... Boh, sono trasecolato. Saluti.
#1654
Tematiche Culturali e Sociali / L'artista
27 Agosto 2020, 21:06:07 PM
 Salve. Giorni fa leggevo un vecchio e quasi solitario post del 2014 (vecchio Forum) in cui una giovane quanto candida studentessa chiedeva lumi circa il ruolo che gli artisti  avrebbero dovuto avere nei confronti dell'opera di denuncia all'interno della società in cui si trovavano a vivere.




Naturalmente la giovane studiosa era mossa dalla ricerca di suggerimenti didattico-culturali che facilitassero il proprio corso di studi, cioè che rendessero più "artistica"la preparazione del proprio lavoro di tesi.




Ma quale sarebbe oggi, mi chiedevo, il ruolo sociale dell'artista ?




Dopo non lunga riflessione sono giunto a delle mie conclusioni tanto poco originali quanto – come mio solito – profondamente ciniche.




L'artista oggi, mi sono detto, sarebbe colui che vuole vivere liberamente il proprio pensiero, la propria creatività. Cosa bella e giusta, dovremo dire.




Naturalmente la libertà di espressione artistica è intangibile, o dovrebbe esserlo. Ciò tra l'altro è quanto viene fieramente affermato dagli stessi artisti i quali, per veder confermato tale principio, ne hanno fatto addirittura un diritto inalienabile.




Essendo l'espressione artistica un diritto, essa deve costituire una precisa facoltà garantita dalla società nei confronti di chi intenda esercitarla.




Poichè risulta sperimentalmente confermato che chi non mangia non può produrre arte (se non solo per pochi giorni), gli artisti giustamente fanno notare che il loro diritto a produrre arte, dovendo a tutti i costi ed effetti pratici e legali venir soddisfatto dalla società in cui essi vivono, comporta l'obbligo sociale di provvedere all'artista sia il vitto che qualche altro minimo supporto vitale.




D'altra parte, come ho già detto, la libertà artistica è incomprimibile, mentre la critica sociale è un preciso dovere etico-morale da parte di un vero artista utilmente inserito nella società. Altrimenti l'artista diventa uno schiavo od un mercenario di questo o quel potere......no?.




Insomma, sembra proprio (almeno a uno "svalvolato" come me) che l'artista oggi debba essere colui che – garantito, mantenuto e magari incensato da una società di c......i, abbia la funzione ed il dovere di "sputare nel piatto in cui mangia" tra gli applausi dei c......i onde poter in questo modo acquisire almeno un minimo di autorevolezza culturale, se non una imperitura fama.


Voi che dite a 'stò punto? Mi sto sbagliando di grosso ?. Saluti.











#1655
Salve socrate78. Riferendomi al tuo ultimo soprastante intervento vorrei formularti un rimprovero ed un complimento.


Il rimprovero consiste nell'aver voluto prendere in giro (magari amichevolmente) noi tutti proponendoci una impropria alternativa tra cuore e mente quali origine del male etico. Nell'ultimo tuo intervento finalmente ci chiarisci invece che origine e responsabilità del male - secondo il tuo proprio punto di vista - si trovano ben altrove e comunque fuori di noi.
Da buon birbaccione........hai forse cercato di fuorviarci ?.


Il complimento invece riguarda lo stesso preciso comportamento che ti ho appena rimproverato : A me i "birbaccioni" che cercano di mettere in imbarazzo, stimolandone la ricerca intellettuale, i propri interlocutori..........sono sempre stati simpatici. Salutoni.
#1656
 Salve Jean. Estraendo dal tuo recente intervento qui sopra :


"........Come, al contrario, che l'interesse alla lettura non sia (quasi) per nulla affiancato da quello propositivo, alias far domande, porre questioni, obiettare, criticare... dir la propria, qual che sia. 

Situazione che investe tutto il forum, causando la progressiva e comprensibile disaffezione dei pochi residenti paganti-postanti che umanamente penso stiano considerando le proprie motivazioni - venuta meno quella di fatto disattesa allo scambio interpersonale – sì che convien farsene una ragione e attendere serenamente la fine del film, quando sarà.

Anche se non sono del tutto certo che le cause vadano ricercate principalmente nella strategia vincente degli altri social format, tuttavia il chiedermi a cosa questi debbano l'indiscussa  posizione dominante mi riconduce, per un'analisi, alla presente discussione, permettendone ulteriori sviluppi."







Il problema secondo me risiede nell'eccessivo intellettualismo del Forum. Sono state fatte scelte coerenti e pregevoli ma assolutamente non paganti in tempi di troppo cialtronesca volgarizzazione della comunicazione.




Altrove il TANTO, IL TROPPO, IL CONFUSO, IL CHIASSOSO attirano ben di più.


Mancano secondo me sezioni e temi in grado di attrarre interessi più superficiali. Noto che argomenti come psicologia e sesso, ad esempio, ufficialmente sembrano indesiderati. Purtroppo si tratta anche di temi altamente banalizzabili, che altrove imperversano con risultati desolanti. Saluti.

#1657
Salve anthonyi. Citandoti : "Ciao Socrate, va bene che siamo nella parte filosofica, ma a me verrebbe da dire che c'è un terzo movente, cioè Satana, il principe del male, almeno per chi ci crede.".


Che dire, oltre il commento di Ipazia ? Che con la storia di Satana a questo punto siamo veramente "fuori della Grazia di Dio" !. Saluti.
#1658
Salve. Estraendo da poco sopra, per quanto riguarda Renato Vespignani "Grazie ai suoi numerosi lavori nel campo delle predizioni scientifiche e della teoria delle reti è considerato uno degli scienziati più quotati e riconosciuti al mondo.)
che ha pubblicato (2019) il libro: L' algoritmo e l'oracolo. Come la scienza predice il futuro e ci aiuta a cambiarlo"


Per fortuna l'autore qui non c'entra. Infatti i titoli delle opere letterarie li scelgono le Case Editrici le quali, dovendo allupare il massimo numero possibile di potenziali lettori, sono costrette - come in questo caso -al più ridicolo degli esoterismi antifilosofici.


La scienza ovviamente non predice il futuro poichè ciò è impedito ad essa, a chiunque ed a qualsiasi procedura, dalla filosofia.


Inoltre, anche se vi riuscisse, men che meno sarebbe in grado di cambiarlo. Al limite, potrebbe tronfiamente e falsamente affermare di averlo generato solo nel caso non abbia preteso di averlo previsto !!. Ma quante chiacchere nel voler a tutti i costi indovinare ciò che è così più grande di noi !. Saluti.
#1659
Salve davintro. Citandoti : "al mero fatto che a pancia vuota nessun bene spirituale possa essere goduto non discerne alcuna superiorità etica delle esigenze delle pancia rispetto a quelle dello spirito".

Questo della "superiorità etica" del cerebrale-spirituale sul corporale-biologico è parere tuo e di molti miliardi di individui i quali trovano bello, interessante, nobile e superiore ciò che sono (o credono di essere) e trovano invece mortificante, insipido, ovvio, ciò da cui provengono. Noto atteggiamento antropistico di chi, specchiandosi al mattino, pensa : "ma quanto siamo fatti bene, io ed i miei simili !".


Personalmente e minoritariamente io dò della "superiorità" una diversa interpretazione : superiore è ciò che risulta non "più raffinato", bensi "superiormente (maggiormente) utile", cioè maggiormente necessario al raggiungimento di superiori livelli di evoluzione e complicazione.


Quindi ad essere superiori sono i fondamenti, l'essenziale, l'originario rispetto a tutto ciò che essi hanno generato. Con buona pace di ogni umana vanità autocelebrativa. Saluti.
#1660
 Salve. Notando le reiterate lamentele di Ipazia (che condivido relativamente solo perchè – sia da lei che da me – il problema viene visto da un'ottica primomondista)....volevo appunto cercare di inquadrare il problema "demografia" anche da un'altro punto di vista. Magari quello terzomondista.




Ora, è vero che in termini assoluti sul pianeta siamo veramente in troppi per poter vivere tutti benino. (ed il "benino" viene da me inteso in ottica primomondista). Che ciò – per quanto riguarda sia il passato che il presente che il futuro – costituisca responsabilità di qualcuno, potrebbe essere il tema del presente "topic".


Abbiamo un bel "rimproverare" al terzo mondo la sua "irresponsabile" eccessiva prolificità. Le risorse che il primo mondo ha dragato dal terzo ci sono servite per costruire proprio ciò alla cui mancanza il terzo mondo deve sopperire attraverso la prole.......la previdenza sociale.




Quale alternativa offriamo a chi dovrebbe imparare a gestire la propria sessualità in combinazione con la prospettiva di eventuale e non assistito invecchiamento o disgrazia solitaria ?




La logica terzomondistica della procreazione è semplicissima : più figli farai, maggiore la probabilità che quelli sopravviventi possano un domani aiutare a sopravvivere genitori e congiunti all'interno della mutualità familiare, tribale, microsociale.




E ciò diventa possibile all'interno di una condizione anch'essa precipua del terzo mondo : l'equilibrio tra ciò che si produce (poco) e ciò che si consuma (meno di poco !!).




Ed è proprio questo l'equilibrio infranto dal primo mondo : produrre sempre di più per (anzi, per essere costretti a-) consumare sempre di più.
Da qual pulpito quindi viene la predica in favore della sopravvivenza della umanità ! Le considerazioni etiche a questo punto potranno sprecarsi. Saluti.



#1661
Salve Phil. Continui a far passare la tesi che io ritenga che che i bisogni fondamentali abbiano carattere eticamente attuale. Ciò che io ho detto e ribadito è che i bisogni SIANO LA BASE ONTOLOGICA di tutti i nostri comportamenti, etiche e scelte.

Comunque poi, citandoti : "Detto più semplicemente: aprire il frigo se ho fame, non è una scelta di tipo etico; invece, quando uno sconosciuto mi chiede di comprargli una bottiglia d'acqua perché ha sete ma non ha i soldi, cosa mi suggerisce l'etica fondata sui bisogni primari? Non entrano forse in gioco soprattutto valori etici con differente fondamento?"



Acquistare (ben prima di usare) frigorifero, condizionamento domestico ed automobilistico etc. etc. etc. sono atti - ormai ineliminabili dall'etica collettiva di ampia parte del mondo - profondamente etici in quanto permettono ad alcuni di rinfrescarsi egoisticamente a spese di chi sarà costretto a subire - senza poterne godere - gli effetti caloriferi degli strumenti frigoriferi.
Circa poi la sete.......se qualcuno mi chiedesse una bottiglietta d'acqua, correrei a comperarla per scaraventargliela addosso. Migliaia di anni di "civiltà" per giungere ad avere l'acqua corrente in casa........per giungere alla miserabile farsa del sorso "sotto plastica" e a "chilometro trecentoquindici".


Ecco, secondo me basterebbe la storia delle bottigliette a giustificare eticamente il fatto che una certa parte della nostra società dovrebbe scomparire!. Saluti.
#1662
Salve socrate78. Indubbiamente "male" e "bene" nascono dal "cuore", cioè dalla psiche (che altri chiamano animo o anima).


Infatti è la psiche la quale, possedendo propri bisogni e desideri, genera gli impulsi che poi si tradurranno in comportamenti più o meno benigni o maligni.


La mente, la ragione, si occuperà poi di gestire i comportamenti pratici che dovrebbero portare a soddisfare l'impulso e la decisione psichica, ma lo farà in modi ed attraverso strumenti che nulla hanno a che fare con l'etica, ma riguardano la pratica, la conoscenza, gli strumenti più efficienti ed adatti al conseguimento - all'interno delle circostanze reali - dell'obiettivo psichico.

Tanto per farla semplice e chiara, il volere la morte di qualcuno rappresenta il desiderio, il sentimento, la pulsione psichica (come pure il volere immolarsi a favore della salvezza di qualcuno), mentre il valutare il momento in cui uccidere, lo strumento, le probabilità di farla franca rappresenta scelta razionale svincolata da ogni valutazione etica. Saluti.
#1663
Salve Phil. Citandoti : "Viceversa, fondare un'etica sui bisogni primari è più difficile di quel che sembra".


Secondo me non è il caso di affannarsi. Saranno i bisogni primari a confezionare le nostre etiche ed a presentarcele silenziosamente, lasciandoci benignamente l'illusione (del medesimo tipo di quella del "libero arbitrio") di essere stati noi a costruircele.


Oppure secondo te la nostra etica autocostruita ha potuto fare a meno delle fondamenta e del materiale da costruzione che il mondo ci ha presentato alla nostra nascita ? Saluti.
#1664
Tematiche Filosofiche / Re:Il nulla come concetto
24 Agosto 2020, 18:28:28 PM
Salve Lou. "Dando per chiaro" = "Partendo dal presupposto che.......".


Se poi partiamo da altro, chiaramente giungeremo a lidi diversi. Saluti.
#1665
Salve Phil. Sintetizzando, mi sembra di capire che secondo te la filosofia - creazione umana - possa o debba esprimere unicamente speculazioni relative alla sfera antropica. Non si capirebbe allora perchè facciano scandalo interpretazioni "etiche" circa struttura e funzione del cosmo inanimato (notoriamente estraneo o quantomeno esterno alla sfera antropica) mentre risulterebbero sensate le investigazioni circa gli attributi di Dio (il quale non mi risulta essere - filosoficamente - ingrediente antropico del mondo).


Circa poi la eventuale costernazione di un fisico nel leggere di una supposta "etica cosmica", essa sarebbe perfettamente giustificata dal fatto che lo scienziato - in quanto tale - risulterebbe colui che deve occuparsi di scienza senza badare alle considerazioni filosofiche, mentre chi specula filosoficamente è colui cui tocca la facoltà di trattare anche di scienza pur da  eventuale perfetto ignorante di essa.


Ciò fa parte dei diritti delle madri (le visioni del mondo) nei confronti delle loro progeniture (le scienze). Saluti.